Pubblico questo intervento di Roberto G. che ricorda la guerra del 99 in Iugoslavia fatta grazie alla complicità del governo si sinistra.
Trentotto giorni fa ricorreva la triste ricorrenza dell' abbattimento di quanto restava della Federazione Jugoslava, uno Stato che ostacolava l' allargamento ( o sarebbe più pertinente scrivere invasione ?) ad est della NATO verso la Russia: era il 24 marzo 1999.
Essenziale fu l' apporto dell' Italia, il cui governo all' epoca era costituito da una compagine governativa di sinistra, vi si annoverava il partito dei comunisti italiani, presieduta in qualità di presidente del Consiglio dal comunista Massimo D' Alema e quale vice presidente Sergio Mattarella.
In quel periodo alla Camera nelle file del PdCI vi era Marco Rizzo, che era stato tra coloro che uscirono da Rifondazione Comunista per fondare il PdCI, che sosteneva, tra gli altri, la linea ufficiale del partito dei comunisti italiani che si
" opponeva " all' intervento militare contro la Federazione Jugoslava, conflitto voluto e preparato, coordinato dalla NATO. Un' opposizione che non vollero che si traducesse in una revoca della fiducia al governo, forse per non innervosire il governo impegnato in faccende molto impegnative e delicate, quale è una guerra.
Furono 78 giorni di morte e distruzione per la gente della Federazione Jugoslava; la maggior parte degli aerei decollarono dalle basi USA - NATO, in specie da quella di Aviano; 1100 gli aerei impegnati per 38.000 missioni che sganciarono 23.000 ordigni ( tra missili e bombe); dei 2000 obiettivi solo uno fu deciso dall' alleato ( vassallo?) europeo. I danni alle infrastrutture, strutture, all' ambiente e alle persone ( civili e militari )della Federazione Jugoslava sono, forse, ancora oggi inqualificabili; dalla sola raffineria di Pancevo fuoriuscirono, a causa dei bombardamenti, migliaia di tonnellate di sostanze altamente tossiche; per non parlare dei danni derivanti dall' impiego delle armi costituite da uranio impoverito. Peraltro, successivamente al conflitto, alle operazioni di bonifica vi presero parte anche dei nostri militari, senza però adeguate protezioni per attenuare i rischi derivanti da zone contaminate da quelle nanoparticelle derivanti dalla combustione dei munizionamenti all' DU. Contaminazioni che una volta assorbite con la respirazione e/o attraverso la cute e in sinergia con le multiple vaccinazioni alle quali sono tenuti una tantum ad assoggettarsi, ha condotto molti militari a morire o a sopravvivere ( sì, proprio a sopravvivere) con patologie altamente invalidanti. La quarta commissione parlamentare, che all' epoca annoverava la dottoressa Loretta Bolgan, questo mix di uranio impoverito e protocollo vaccinale scriteriato era stato individuato quale causa delle morti e malattie tra non pochi militari e come il libro del professore Pietro Ratto, dato alle stampe nel più religioso silenzio, ripropose alla memoria.
L' allora presidente del Consiglio ebbe a dire, terminato il conflitto, nel corso della sua visita alla base di Amendola " (..) fra i piloti che vi hanno preso partecipato è stata una grande esperienza professionale ed umana (..)"
Se i vari Amodeo, Mori, per citarne alcuni, persone che hanno saputo conquistarsi a buon diritto la stima di tanti cittadini, tanto si vanno spendendo per acquisire quel consenso che possa loro permettere di accedere nel Parlamento europeo, mi auguro mi attendo da essi che da europarlamentari vogliano e sappiano richiamare in quel consesso l' attenzione anche sui misfatti avvenuti nel 1999 .
Trentotto giorni fa ricorreva la triste ricorrenza dell' abbattimento di quanto restava della Federazione Jugoslava, uno Stato che ostacolava l' allargamento ( o sarebbe più pertinente scrivere invasione ?) ad est della NATO verso la Russia: era il 24 marzo 1999.
Essenziale fu l' apporto dell' Italia, il cui governo all' epoca era costituito da una compagine governativa di sinistra, vi si annoverava il partito dei comunisti italiani, presieduta in qualità di presidente del Consiglio dal comunista Massimo D' Alema e quale vice presidente Sergio Mattarella.
In quel periodo alla Camera nelle file del PdCI vi era Marco Rizzo, che era stato tra coloro che uscirono da Rifondazione Comunista per fondare il PdCI, che sosteneva, tra gli altri, la linea ufficiale del partito dei comunisti italiani che si
" opponeva " all' intervento militare contro la Federazione Jugoslava, conflitto voluto e preparato, coordinato dalla NATO. Un' opposizione che non vollero che si traducesse in una revoca della fiducia al governo, forse per non innervosire il governo impegnato in faccende molto impegnative e delicate, quale è una guerra.
Furono 78 giorni di morte e distruzione per la gente della Federazione Jugoslava; la maggior parte degli aerei decollarono dalle basi USA - NATO, in specie da quella di Aviano; 1100 gli aerei impegnati per 38.000 missioni che sganciarono 23.000 ordigni ( tra missili e bombe); dei 2000 obiettivi solo uno fu deciso dall' alleato ( vassallo?) europeo. I danni alle infrastrutture, strutture, all' ambiente e alle persone ( civili e militari )della Federazione Jugoslava sono, forse, ancora oggi inqualificabili; dalla sola raffineria di Pancevo fuoriuscirono, a causa dei bombardamenti, migliaia di tonnellate di sostanze altamente tossiche; per non parlare dei danni derivanti dall' impiego delle armi costituite da uranio impoverito. Peraltro, successivamente al conflitto, alle operazioni di bonifica vi presero parte anche dei nostri militari, senza però adeguate protezioni per attenuare i rischi derivanti da zone contaminate da quelle nanoparticelle derivanti dalla combustione dei munizionamenti all' DU. Contaminazioni che una volta assorbite con la respirazione e/o attraverso la cute e in sinergia con le multiple vaccinazioni alle quali sono tenuti una tantum ad assoggettarsi, ha condotto molti militari a morire o a sopravvivere ( sì, proprio a sopravvivere) con patologie altamente invalidanti. La quarta commissione parlamentare, che all' epoca annoverava la dottoressa Loretta Bolgan, questo mix di uranio impoverito e protocollo vaccinale scriteriato era stato individuato quale causa delle morti e malattie tra non pochi militari e come il libro del professore Pietro Ratto, dato alle stampe nel più religioso silenzio, ripropose alla memoria.
L' allora presidente del Consiglio ebbe a dire, terminato il conflitto, nel corso della sua visita alla base di Amendola " (..) fra i piloti che vi hanno preso partecipato è stata una grande esperienza professionale ed umana (..)"
Se i vari Amodeo, Mori, per citarne alcuni, persone che hanno saputo conquistarsi a buon diritto la stima di tanti cittadini, tanto si vanno spendendo per acquisire quel consenso che possa loro permettere di accedere nel Parlamento europeo, mi auguro mi attendo da essi che da europarlamentari vogliano e sappiano richiamare in quel consesso l' attenzione anche sui misfatti avvenuti nel 1999 .
Pubblico questo intervento di Roberto G. che ricorda la guerra del 99 in Iugoslavia fatta grazie alla complicità del governo si sinistra.
Trentotto giorni fa ricorreva la triste ricorrenza dell' abbattimento di quanto restava della Federazione Jugoslava, uno Stato che ostacolava l' allargamento ( o sarebbe più pertinente scrivere invasione ?) ad est della NATO verso la Russia: era il 24 marzo 1999.
Essenziale fu l' apporto dell' Italia, il cui governo all' epoca era costituito da una compagine governativa di sinistra, vi si annoverava il partito dei comunisti italiani, presieduta in qualità di presidente del Consiglio dal comunista Massimo D' Alema e quale vice presidente Sergio Mattarella.
In quel periodo alla Camera nelle file del PdCI vi era Marco Rizzo, che era stato tra coloro che uscirono da Rifondazione Comunista per fondare il PdCI, che sosteneva, tra gli altri, la linea ufficiale del partito dei comunisti italiani che si
" opponeva " all' intervento militare contro la Federazione Jugoslava, conflitto voluto e preparato, coordinato dalla NATO. Un' opposizione che non vollero che si traducesse in una revoca della fiducia al governo, forse per non innervosire il governo impegnato in faccende molto impegnative e delicate, quale è una guerra.
Furono 78 giorni di morte e distruzione per la gente della Federazione Jugoslava; la maggior parte degli aerei decollarono dalle basi USA - NATO, in specie da quella di Aviano; 1100 gli aerei impegnati per 38.000 missioni che sganciarono 23.000 ordigni ( tra missili e bombe); dei 2000 obiettivi solo uno fu deciso dall' alleato ( vassallo?) europeo. I danni alle infrastrutture, strutture, all' ambiente e alle persone ( civili e militari )della Federazione Jugoslava sono, forse, ancora oggi inqualificabili; dalla sola raffineria di Pancevo fuoriuscirono, a causa dei bombardamenti, migliaia di tonnellate di sostanze altamente tossiche; per non parlare dei danni derivanti dall' impiego delle armi costituite da uranio impoverito. Peraltro, successivamente al conflitto, alle operazioni di bonifica vi presero parte anche dei nostri militari, senza però adeguate protezioni per attenuare i rischi derivanti da zone contaminate da quelle nanoparticelle derivanti dalla combustione dei munizionamenti all' DU. Contaminazioni che una volta assorbite con la respirazione e/o attraverso la cute e in sinergia con le multiple vaccinazioni alle quali sono tenuti una tantum ad assoggettarsi, ha condotto molti militari a morire o a sopravvivere ( sì, proprio a sopravvivere) con patologie altamente invalidanti. La quarta commissione parlamentare, che all' epoca annoverava la dottoressa Loretta Bolgan, questo mix di uranio impoverito e protocollo vaccinale scriteriato era stato individuato quale causa delle morti e malattie tra non pochi militari e come il libro del professore Pietro Ratto, dato alle stampe nel più religioso silenzio, ripropose alla memoria.
L' allora presidente del Consiglio ebbe a dire, terminato il conflitto, nel corso della sua visita alla base di Amendola " (..) fra i piloti che vi hanno preso partecipato è stata una grande esperienza professionale ed umana (..)"
Se i vari Amodeo, Mori, per citarne alcuni, persone che hanno saputo conquistarsi a buon diritto la stima di tanti cittadini, tanto si vanno spendendo per acquisire quel consenso che possa loro permettere di accedere nel Parlamento europeo, mi auguro mi attendo da essi che da europarlamentari vogliano e sappiano richiamare in quel consesso l' attenzione anche sui misfatti avvenuti nel 1999 .