L' Italia è un paese non nucleare, specificamente anche nell' ambito militare ? Certo che sì, dopotutto il 28.01.1968 aderì in qualità di Stato non nucleare al trattato di non proliferazione nucleare [ T.N.P.] e lo ratificò ai sensi della legge 24.04.1975 numero 131.
Quindi alla luce del TNP un Paese non nucleare è obbligato a non custodire sul proprio territorio alcun ordigno nucleare, a rifiutare di accogliere armamenti nucleari da Stati nucleari [ per esempio dagli USA, dal Regno Unito, dalla Francia o da Israele] e qualora decidesse di progettare, sviluppare la tecnologia nucleare, esclusivamente per scopi civili, questa dovrà sottostare ai controlli della AIEA [ agenzia internazionale per l' energia atomica].
Quindi l' Italia che custodisce a Ghedi e ad Aviano gli ordigni nucleari B61- 12 , in sostituzione di quelli precedenti, continua a violare il tnp, anche da parte dell' attuale governo sebbene sia presieduto da un esponente
"cresciuto politicamente " in un ambiente in cui aleggiavano sentimenti anti statunitensi?
Gli USA, il Regno Unito e la Russia, all' epoca URSS, lo sottoscrissero il 01 luglio 1968, mentre la Francia e la Cina nel 1992: tutti loro erano all' epoca della sottoscrizione e continuano ad esserlo degli Stati nucleari. India, Pakistan, Corea del nord, tutti loro in possesso della tecnologia e dell' arma nucleare, si sono rifiutati di aderire al tnp. Israele, di cui si seppe che era uno Stato nucleare solo grazie alle rivelazioni di Mordechai Vanunu, non vi ha aderito.
Non sottoscrivendo il tnp non ci si sente obbligati a rinunciare alla progettazione e sviluppo della tecnologia nucleare, ma lo Stato non nucleare che vi abbia aderito dovrà rinunciare all' importazione di armamenti derivanti da quella stessa tecnologia. Un trattato che avrebbe le potenzialità per promuovere, sia pure gradualmente, un avvio al disarmo universale.
Purtroppo, l' Italia dal giorno della ratifica ad oggi è un territorio che custodisce armi nucleari. Tutti i governi che si sono succeduti, fino all' attuale, sia che fossero a maggioranza democristiana o di centrosinistra, sia che fossero presieduti da personaggi del calibro di un Aldo Moro, Andreotti o Craxi ( il Craxi di Sigonella), nessuno ha mai potuto (?) voluto (?) ossequiare e far rispettare quel trattato che portava e porta la firma dell' Italia. Dei governi della seconda Repubblica che dire?
Quand' ecco che a giugno di quest' anno il Segretario generale della NATO [ fonte: Analisi Difesa del 19.06.2024 e la Voce del popolo del 17.06.2024] dichiarava che l' Alleanza Atlantica stava [ chissà magari ancora continua] valutando di schierare più [ si deve intendere che già alcune unità sono state dispiegate?] armi nucleari di fronte alla minaccia da parte della Russia e...della Cina. [ prossimamente conflitto contro la Cina ? ] Ma non solo, ha anche sostenuto allo stesso giornale, The Telegraph, che tra i membri della NATO, fra i quali l' Italia, sono in corso consultazioni sul ritiro dei missili dai rispettivi depositi e sulla loro messa in stand by.
Immediata la smentita del governo italiano per il tramite del ministro degli esteri, secondo il quale in ambito NATO non si è mai accennato all' impiego delle armi nucleari né di metterle in standby.
La parola del Segretario generale della NATO contro quella di un nostro ministro.
Non dovremmo custodire armi e, al contrario, sul nostro territorio ve ne sono, per lo meno non dovremmo né progettare e né realizzare armamenti nucleari....almeno questo . Ahimè, siamo presenti anche nella progettazione e realizzazione, come ha reso noto in una sua intervista di pochi giorni fa Manlio Dinucci al direttore di Visione TV ( allego il video ) e già segnalato dal sito web Atlante oltre terre del 06.05.2016: la Leonardo S.p.A., tramite la MBDA System avviava la realizzazione di missili aria terra predisposti per il trasporto di esplosivo nucleare destinato all' arsenale francese fino al 2035.
MBDA, consorzio europeo controllato per il 37.5% dalla francese  Airbus Group, per una pari percentuale dall' inglese BAE System e, infine, dalla Leonardo con il 25 %. Poteva mancare un pizzico del made in Italy nel settore mortuario ?
La guerra Russia / Ucraina ha fornito il pretesto, l' occasione per incalzare un rimescolamento degli equilibri mondiali...a discapito ancora una volta dei popoli.
_Salmo 67....Dio abbia pietà di noi ..._

Buon proseguimento di giornata
L' Italia è un paese non nucleare, specificamente anche nell' ambito militare ? Certo che sì, dopotutto il 28.01.1968 aderì in qualità di Stato non nucleare al trattato di non proliferazione nucleare [ T.N.P.] e lo ratificò ai sensi della legge 24.04.1975 numero 131. Quindi alla luce del TNP un Paese non nucleare è obbligato a non custodire sul proprio territorio alcun ordigno nucleare, a rifiutare di accogliere armamenti nucleari da Stati nucleari [ per esempio dagli USA, dal Regno Unito, dalla Francia o da Israele] e qualora decidesse di progettare, sviluppare la tecnologia nucleare, esclusivamente per scopi civili, questa dovrà sottostare ai controlli della AIEA [ agenzia internazionale per l' energia atomica]. Quindi l' Italia che custodisce a Ghedi e ad Aviano gli ordigni nucleari B61- 12 , in sostituzione di quelli precedenti, continua a violare il tnp, anche da parte dell' attuale governo sebbene sia presieduto da un esponente "cresciuto politicamente " in un ambiente in cui aleggiavano sentimenti anti statunitensi? Gli USA, il Regno Unito e la Russia, all' epoca URSS, lo sottoscrissero il 01 luglio 1968, mentre la Francia e la Cina nel 1992: tutti loro erano all' epoca della sottoscrizione e continuano ad esserlo degli Stati nucleari. India, Pakistan, Corea del nord, tutti loro in possesso della tecnologia e dell' arma nucleare, si sono rifiutati di aderire al tnp. Israele, di cui si seppe che era uno Stato nucleare solo grazie alle rivelazioni di Mordechai Vanunu, non vi ha aderito. Non sottoscrivendo il tnp non ci si sente obbligati a rinunciare alla progettazione e sviluppo della tecnologia nucleare, ma lo Stato non nucleare che vi abbia aderito dovrà rinunciare all' importazione di armamenti derivanti da quella stessa tecnologia. Un trattato che avrebbe le potenzialità per promuovere, sia pure gradualmente, un avvio al disarmo universale. Purtroppo, l' Italia dal giorno della ratifica ad oggi è un territorio che custodisce armi nucleari. Tutti i governi che si sono succeduti, fino all' attuale, sia che fossero a maggioranza democristiana o di centrosinistra, sia che fossero presieduti da personaggi del calibro di un Aldo Moro, Andreotti o Craxi ( il Craxi di Sigonella), nessuno ha mai potuto (?) voluto (?) ossequiare e far rispettare quel trattato che portava e porta la firma dell' Italia. Dei governi della seconda Repubblica che dire? Quand' ecco che a giugno di quest' anno il Segretario generale della NATO [ fonte: Analisi Difesa del 19.06.2024 e la Voce del popolo del 17.06.2024] dichiarava che l' Alleanza Atlantica stava [ chissà magari ancora continua] valutando di schierare più [ si deve intendere che già alcune unità sono state dispiegate?] armi nucleari di fronte alla minaccia da parte della Russia e...della Cina. [ prossimamente conflitto contro la Cina ? ] Ma non solo, ha anche sostenuto allo stesso giornale, The Telegraph, che tra i membri della NATO, fra i quali l' Italia, sono in corso consultazioni sul ritiro dei missili dai rispettivi depositi e sulla loro messa in stand by. Immediata la smentita del governo italiano per il tramite del ministro degli esteri, secondo il quale in ambito NATO non si è mai accennato all' impiego delle armi nucleari né di metterle in standby. La parola del Segretario generale della NATO contro quella di un nostro ministro. Non dovremmo custodire armi e, al contrario, sul nostro territorio ve ne sono, per lo meno non dovremmo né progettare e né realizzare armamenti nucleari....almeno questo . Ahimè, siamo presenti anche nella progettazione e realizzazione, come ha reso noto in una sua intervista di pochi giorni fa Manlio Dinucci al direttore di Visione TV ( allego il video ) e già segnalato dal sito web Atlante oltre terre del 06.05.2016: la Leonardo S.p.A., tramite la MBDA System avviava la realizzazione di missili aria terra predisposti per il trasporto di esplosivo nucleare destinato all' arsenale francese fino al 2035. MBDA, consorzio europeo controllato per il 37.5% dalla francese  Airbus Group, per una pari percentuale dall' inglese BAE System e, infine, dalla Leonardo con il 25 %. Poteva mancare un pizzico del made in Italy nel settore mortuario ? La guerra Russia / Ucraina ha fornito il pretesto, l' occasione per incalzare un rimescolamento degli equilibri mondiali...a discapito ancora una volta dei popoli. _Salmo 67....Dio abbia pietà di noi ..._ Buon proseguimento di giornata
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