• L'Uragano Helen negli USA, colpiti 6 stati 93 morti.
    Sleepy Joe Biden informa che non ci sono piu' risorse da fornire alle aree colpite.
    abbondano per la guerra in Ucraina, zero per gli americani.
    Stessa politica in Italia con gli alluvionati, conclusasi con il fatevi l' assicurazione.

    Hurricane Helen in the USA, 6 states hit, 93 dead.
    Sleepy Joe Biden informs that there are no more resources to provide to the affected areas.
    abundant for the war in Ukraine, zero for the Americans.
    Same policy in Italy with the flood victims, concluded with the get insurance.
    L'Uragano Helen negli USA, colpiti 6 stati 93 morti. Sleepy Joe Biden informa che non ci sono piu' risorse da fornire alle aree colpite. abbondano per la guerra in Ucraina, zero per gli americani. Stessa politica in Italia con gli alluvionati, conclusasi con il fatevi l' assicurazione. Hurricane Helen in the USA, 6 states hit, 93 dead. Sleepy Joe Biden informs that there are no more resources to provide to the affected areas. abundant for the war in Ukraine, zero for the Americans. Same policy in Italy with the flood victims, concluded with the get insurance.
    Angry
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 371 Visualizzazioni 6
  • ORRORE SENZA FINE!
    Per il terzo giorno consecutivo Israele continua a bombardare il Libano. Il governo di Beirut ha aggiornato a 51 morti il bilancio delle vittime di mercoledì, che si aggiungono alle centinaia dei giorni precedenti. E mentre i vertici dell’esercito di Tel Aviv preparano i soldati all’invasione di terra, il premier Benjamin Netanyahu ha dato il via libera ai colloqui con gli Usa per un cessate il fuoco temporaneo nel Paese: Washington, però, non parla direttamente con Hezbollah, quindi i contatti saranno indiretti attraverso i governo libanese, francese e di altri Paesi europei. Proprio gli Stati Uniti manifestano particolare preoccupazione per un allargamento del conflitto: “Una guerra su vasta scala in Medio Oriente è possibile”, ha detto Joe Biden al talk show The View, “ma io credo ancora che si possa arrivare a un accordo che cambi tutta la regione”. Secondo fonti anonime citate dall’emittente libanese LBCI, i tavoli hanno registrato “progressi significativi” e raggiunto “una fase seria e avanzata”, tanto che già giovedì mattina potrebbero emergere “risultati operativi“. Intanto, però, decine di soldati a stelle e strisce sono stati dispiegati a Cipro e si stanno preparando a una serie di eventualità, inclusa la possibile evacuazione dei cittadini Usa dal Libano.

    Netanyahu: “Non ci fermeremo” – Sul campo, infatti, tutto lascia pensare che le operazioni proseguiranno. Da un lato, le Idf (Israeli defence forces, le forze armate di Tel Aviv) hanno inviato un messaggio in arabo ai cittadini libanesi, chiedendo loro di non rientrare nelle case che hanno lasciato, perché non è ancora sicuro: “Per la vostra sicurezza, non tornate nelle vostre case fino a nuova comunicazione”. Dall’altro, hanno annunciato la mobilitazione di due brigate di riservisti da schierare nel nord di Israele, al confine con il Libano: questa mossa, affermano, “consentirà di continuare lo sforzo di combattimento contro l’organizzazione terroristica Hezbollah, garantire la protezione dei cittadini dello Stato di Israele e creare le condizioni per il ritorno sicuro degli sfollati del nord nelle loro case”. Soprattutto, in un video registrato dal suo ufficio, Netanyahu ha affermato che Israele “userà tutta la sua forza” contro Hezbollah per far tornare i civili residenti nel nord del Paese, dopo l’ondata di razzi lanciati dal movimento sciita: “Stiamo infliggendo a Hezbollah colpi che non potevano immaginare, lo stiamo facendo con la forza e con l’astuzia. Posso promettervi una cosa: non ci fermeremo finché non torneranno a casa”, ha giurato. Il premier ha convocato per mercoledì sera il gabinetto di sicurezza a Tel Aviv e dovrebbe poi partire per New York, dove parteciperà all’Assemblea generale dell’Onu.
    Anche Unifil condanna i raid di Israele in Libano: “Attacchi ai civili sono una violazione delle leggi umanitarie internazionali”
    Leggi Anche
    Anche Unifil condanna i raid di Israele in Libano: “Attacchi ai civili sono una violazione delle leggi umanitarie internazionali”

    I generali alle truppe: “Preparatevi all’invasione” – Non solo: il capo dell’esercito israeliano ha detto ai soldati di prepararsi per un “possibile ingresso” in Libano. “Dobbiamo essere molto pronti a entrare in azione e invadere“, ha affermato il comandante delle Idf per il nord, il generale Uri Gordon. A confermare che Israele stia preparando l’invasione di terra sono anche le ultime parole del capo di Stato maggiore Herzi Halevi: “Sentite i jet. Abbiamo attaccato tutto il giorno, sia per preparare il terreno per il vostro possibile ingresso che per continuare a danneggiare Hezbollah”, ha detto alle truppe durante una simulazione di offensiva di terra, secondo quanto riporta il Times of Israel. “I vostri stivali entreranno nei villaggi che Hezbollah ha trasformato in una vasta postazione militare, incontrerete i miliziani e gli dimostrerete che cosa significa affrontare un esercito professionale, altamente qualificata e con esperienza di battaglia. Li distruggerete”, ha aggiunto.

    I morti – Intanto Israele sta attaccando in aree montuose al di fuori delle tradizionali roccaforti di Hezbollah: secondo il ministero della Salute libanese un attacco sul villaggio di Joun nei monti Chouf, a sud-est di Beirut, ha ucciso quattro persone. Altre quattro sono morte nella regione di Baalbeck. Un ulterioreattacco ha ucciso tre persone a Maaysra, villaggio sciita in un’area montuosa a maggioranza cristiana a circa 25 chilometri a nord di Beirut, dove secondo i residenti sentiti dall’Afp “una casa e un caffè” sono stati distrutti. La casa, secondo testimonianze riportate dal quotidiano L’Orient Today, apparteneva alla famiglia di Ali Amro, esponente di Hezbollah ucciso il 4 agosto a Houla, nel sud del paese. Amro viveva nell’abitazione ed era responsabile dei settori Mont-Liban e Northern all’interno dell’organizzazione. Altre otto persone sono state uccise nel sud del paese: finora il totale dei morti si avvicina alle 600 vittime.
    Missili anti-nave, razzi guidati e droni: ecco l’arsenale da 150mila “pezzi” di Hezbollah. Ha un armamento da esercito grazie all’Iran
    Leggi Anche
    Missili anti-nave, razzi guidati e droni: ecco l’arsenale da 150mila “pezzi” di Hezbollah. Ha un armamento da esercito grazie all’Iran

    Gli sfollati – Secondo il ministero degli Esteri di Beirut gli sfollati “sono mezzo milione“. Per l’Onu invece il loro numero si aggira attorno ai novantamila. Rula Amin, portavoce per il Medioriente e il Nord Africa dell’Unhcr (l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati) ha riferito che migliaia di persone sono fuggite attraversando il confine con la Siria. Le famiglie, ha spiegato, “arrivano in autobus e in auto, ma viaggiano anche a piedi. Folle di persone – molte delle quali sono donne, bambini piccoli e persino neonati continuano ad attendere di poter entrare. Molti dovranno passare la notte all’aperto aspettando il loro turno”, ha aggiunto. L’Unhcr, insieme alla Mezzaluna rossa siriana, sta fornendo acqua, materassi, coperte e cibo. Molte persone “compresi bambini”, ha osservato, risultano feriti nei “recenti attacchi”.

    Hezbollah lancia un missile verso Israele – Nella notte il sistema di difesa aerea “David’s Sling” ha intercettato il “primo missile mai lanciato da Hezbollah verso il centro di Israele”, ha riferito il portavoce dell’esercito israeliano in seguito a un allarme scattato a Tel Aviv, Netanya e nelle aree circostanti. Il partito armato ha confermato l’attacco: “La resistenza islamica ha lanciato un missile balistico Qader 1 alle 6:30 (le 5:30 in Italia, ndr) di mercoledì mirando al quartier generale del Mossad nella periferia di Tel Aviv”. “Il quartier generale del Mossad non si trova in quella zona”, ha replicato il portavoce internazionale dell’Idf, il tenente colonnello Nadav Shoshani, “è un po’ più a est e a nord di quell’area. Il loro missile ha attivato gli allarmi a Netanya e Tel Aviv lungo la costa”. Secondo Shoshani il missile si stava dirigendo verso aree civili della città. È andato a segno, invece, un razzo lanciato contro il kibbutz Sàar, nella Galilea occidentale: tre persone sono rimaste ferite, una in modo grave. Secondo le Idf, in totale, nel corso della giornata sono stati lanciati 110 razzi dal Libano verso Israele.
    Meloni all’Onu: “Subito un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Israele rispetti il diritto e tuteli i civili, anche in Libano”
    Leggi Anche
    Meloni all’Onu: “Subito un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Israele rispetti il diritto e tuteli i civili, anche in Libano”

    Tel Aviv: “Due droni dall’Iraq” – A quanto riferiscono le forze armate israeliane, due droni sono stati lanciati dalle milizie sciite irachene contro Eilat, località balneare nel sud di Israele. Uno è stato intercettato, mentre l’altro è esploso: due persone sono rimaste leggermente ferite dalle schegge. La rete Al-Mayadeen, affiliata a Hezbollah, ha riferito che a inviare gli ordigni è stata la Resistenza islamica in Iraq, un’organizzazione composta da milizie filo-iraniane. Lo scrive Ynet. Intanto le difese aeree siriane hanno intercettato presunti missili israeliani diretti contro Tartus, la seconda città portuale più grande della Siria e sede di basi militari russe, non lontano dal confine nord del Libano. Lo hanno riferito fonti dell’esercito siriano citate dalla Reuters. Il canale televisivo saudita Al-Hadath ha riferito di un “attacco israeliano” e di esplosioni. Il Cremlino ha consigliato ai cittadini russi di lasciare il Libano per motivi di sicurezza: “Si stanno adottando tutte le misure per raccomandare ai nostri cittadini di lasciare il territorio libanese il più rapidamente possibile, utilizzando le opportunità di trasporto commerciale disponibili. Ciò è necessario per garantire la sicurezza dei cittadini”, ha affermato portavoce di Putin, Dmitri Peskov. Stesso invito rivolto dal Regno Unito ai cittadini britannici: quelli ancora presenti devono “lasciare immediatamente” il Paese, ha detto il premier Keir Starmer.
    Hai già letto 5 articoli

    Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/25/libano-nuovi-raid-di-israele-esercito-ai-civili-non-tornate-a-casa-beirut-500mila-sfollati-hezbollah-lancia-il-1-missile-verso-tel-aviv-intercettato/7706742/
    ORRORE SENZA FINE! Per il terzo giorno consecutivo Israele continua a bombardare il Libano. Il governo di Beirut ha aggiornato a 51 morti il bilancio delle vittime di mercoledì, che si aggiungono alle centinaia dei giorni precedenti. E mentre i vertici dell’esercito di Tel Aviv preparano i soldati all’invasione di terra, il premier Benjamin Netanyahu ha dato il via libera ai colloqui con gli Usa per un cessate il fuoco temporaneo nel Paese: Washington, però, non parla direttamente con Hezbollah, quindi i contatti saranno indiretti attraverso i governo libanese, francese e di altri Paesi europei. Proprio gli Stati Uniti manifestano particolare preoccupazione per un allargamento del conflitto: “Una guerra su vasta scala in Medio Oriente è possibile”, ha detto Joe Biden al talk show The View, “ma io credo ancora che si possa arrivare a un accordo che cambi tutta la regione”. Secondo fonti anonime citate dall’emittente libanese LBCI, i tavoli hanno registrato “progressi significativi” e raggiunto “una fase seria e avanzata”, tanto che già giovedì mattina potrebbero emergere “risultati operativi“. Intanto, però, decine di soldati a stelle e strisce sono stati dispiegati a Cipro e si stanno preparando a una serie di eventualità, inclusa la possibile evacuazione dei cittadini Usa dal Libano. Netanyahu: “Non ci fermeremo” – Sul campo, infatti, tutto lascia pensare che le operazioni proseguiranno. Da un lato, le Idf (Israeli defence forces, le forze armate di Tel Aviv) hanno inviato un messaggio in arabo ai cittadini libanesi, chiedendo loro di non rientrare nelle case che hanno lasciato, perché non è ancora sicuro: “Per la vostra sicurezza, non tornate nelle vostre case fino a nuova comunicazione”. Dall’altro, hanno annunciato la mobilitazione di due brigate di riservisti da schierare nel nord di Israele, al confine con il Libano: questa mossa, affermano, “consentirà di continuare lo sforzo di combattimento contro l’organizzazione terroristica Hezbollah, garantire la protezione dei cittadini dello Stato di Israele e creare le condizioni per il ritorno sicuro degli sfollati del nord nelle loro case”. Soprattutto, in un video registrato dal suo ufficio, Netanyahu ha affermato che Israele “userà tutta la sua forza” contro Hezbollah per far tornare i civili residenti nel nord del Paese, dopo l’ondata di razzi lanciati dal movimento sciita: “Stiamo infliggendo a Hezbollah colpi che non potevano immaginare, lo stiamo facendo con la forza e con l’astuzia. Posso promettervi una cosa: non ci fermeremo finché non torneranno a casa”, ha giurato. Il premier ha convocato per mercoledì sera il gabinetto di sicurezza a Tel Aviv e dovrebbe poi partire per New York, dove parteciperà all’Assemblea generale dell’Onu. Anche Unifil condanna i raid di Israele in Libano: “Attacchi ai civili sono una violazione delle leggi umanitarie internazionali” Leggi Anche Anche Unifil condanna i raid di Israele in Libano: “Attacchi ai civili sono una violazione delle leggi umanitarie internazionali” I generali alle truppe: “Preparatevi all’invasione” – Non solo: il capo dell’esercito israeliano ha detto ai soldati di prepararsi per un “possibile ingresso” in Libano. “Dobbiamo essere molto pronti a entrare in azione e invadere“, ha affermato il comandante delle Idf per il nord, il generale Uri Gordon. A confermare che Israele stia preparando l’invasione di terra sono anche le ultime parole del capo di Stato maggiore Herzi Halevi: “Sentite i jet. Abbiamo attaccato tutto il giorno, sia per preparare il terreno per il vostro possibile ingresso che per continuare a danneggiare Hezbollah”, ha detto alle truppe durante una simulazione di offensiva di terra, secondo quanto riporta il Times of Israel. “I vostri stivali entreranno nei villaggi che Hezbollah ha trasformato in una vasta postazione militare, incontrerete i miliziani e gli dimostrerete che cosa significa affrontare un esercito professionale, altamente qualificata e con esperienza di battaglia. Li distruggerete”, ha aggiunto. I morti – Intanto Israele sta attaccando in aree montuose al di fuori delle tradizionali roccaforti di Hezbollah: secondo il ministero della Salute libanese un attacco sul villaggio di Joun nei monti Chouf, a sud-est di Beirut, ha ucciso quattro persone. Altre quattro sono morte nella regione di Baalbeck. Un ulterioreattacco ha ucciso tre persone a Maaysra, villaggio sciita in un’area montuosa a maggioranza cristiana a circa 25 chilometri a nord di Beirut, dove secondo i residenti sentiti dall’Afp “una casa e un caffè” sono stati distrutti. La casa, secondo testimonianze riportate dal quotidiano L’Orient Today, apparteneva alla famiglia di Ali Amro, esponente di Hezbollah ucciso il 4 agosto a Houla, nel sud del paese. Amro viveva nell’abitazione ed era responsabile dei settori Mont-Liban e Northern all’interno dell’organizzazione. Altre otto persone sono state uccise nel sud del paese: finora il totale dei morti si avvicina alle 600 vittime. Missili anti-nave, razzi guidati e droni: ecco l’arsenale da 150mila “pezzi” di Hezbollah. Ha un armamento da esercito grazie all’Iran Leggi Anche Missili anti-nave, razzi guidati e droni: ecco l’arsenale da 150mila “pezzi” di Hezbollah. Ha un armamento da esercito grazie all’Iran Gli sfollati – Secondo il ministero degli Esteri di Beirut gli sfollati “sono mezzo milione“. Per l’Onu invece il loro numero si aggira attorno ai novantamila. Rula Amin, portavoce per il Medioriente e il Nord Africa dell’Unhcr (l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati) ha riferito che migliaia di persone sono fuggite attraversando il confine con la Siria. Le famiglie, ha spiegato, “arrivano in autobus e in auto, ma viaggiano anche a piedi. Folle di persone – molte delle quali sono donne, bambini piccoli e persino neonati continuano ad attendere di poter entrare. Molti dovranno passare la notte all’aperto aspettando il loro turno”, ha aggiunto. L’Unhcr, insieme alla Mezzaluna rossa siriana, sta fornendo acqua, materassi, coperte e cibo. Molte persone “compresi bambini”, ha osservato, risultano feriti nei “recenti attacchi”. Hezbollah lancia un missile verso Israele – Nella notte il sistema di difesa aerea “David’s Sling” ha intercettato il “primo missile mai lanciato da Hezbollah verso il centro di Israele”, ha riferito il portavoce dell’esercito israeliano in seguito a un allarme scattato a Tel Aviv, Netanya e nelle aree circostanti. Il partito armato ha confermato l’attacco: “La resistenza islamica ha lanciato un missile balistico Qader 1 alle 6:30 (le 5:30 in Italia, ndr) di mercoledì mirando al quartier generale del Mossad nella periferia di Tel Aviv”. “Il quartier generale del Mossad non si trova in quella zona”, ha replicato il portavoce internazionale dell’Idf, il tenente colonnello Nadav Shoshani, “è un po’ più a est e a nord di quell’area. Il loro missile ha attivato gli allarmi a Netanya e Tel Aviv lungo la costa”. Secondo Shoshani il missile si stava dirigendo verso aree civili della città. È andato a segno, invece, un razzo lanciato contro il kibbutz Sàar, nella Galilea occidentale: tre persone sono rimaste ferite, una in modo grave. Secondo le Idf, in totale, nel corso della giornata sono stati lanciati 110 razzi dal Libano verso Israele. Meloni all’Onu: “Subito un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Israele rispetti il diritto e tuteli i civili, anche in Libano” Leggi Anche Meloni all’Onu: “Subito un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Israele rispetti il diritto e tuteli i civili, anche in Libano” Tel Aviv: “Due droni dall’Iraq” – A quanto riferiscono le forze armate israeliane, due droni sono stati lanciati dalle milizie sciite irachene contro Eilat, località balneare nel sud di Israele. Uno è stato intercettato, mentre l’altro è esploso: due persone sono rimaste leggermente ferite dalle schegge. La rete Al-Mayadeen, affiliata a Hezbollah, ha riferito che a inviare gli ordigni è stata la Resistenza islamica in Iraq, un’organizzazione composta da milizie filo-iraniane. Lo scrive Ynet. Intanto le difese aeree siriane hanno intercettato presunti missili israeliani diretti contro Tartus, la seconda città portuale più grande della Siria e sede di basi militari russe, non lontano dal confine nord del Libano. Lo hanno riferito fonti dell’esercito siriano citate dalla Reuters. Il canale televisivo saudita Al-Hadath ha riferito di un “attacco israeliano” e di esplosioni. Il Cremlino ha consigliato ai cittadini russi di lasciare il Libano per motivi di sicurezza: “Si stanno adottando tutte le misure per raccomandare ai nostri cittadini di lasciare il territorio libanese il più rapidamente possibile, utilizzando le opportunità di trasporto commerciale disponibili. Ciò è necessario per garantire la sicurezza dei cittadini”, ha affermato portavoce di Putin, Dmitri Peskov. Stesso invito rivolto dal Regno Unito ai cittadini britannici: quelli ancora presenti devono “lasciare immediatamente” il Paese, ha detto il premier Keir Starmer. Hai già letto 5 articoli Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/25/libano-nuovi-raid-di-israele-esercito-ai-civili-non-tornate-a-casa-beirut-500mila-sfollati-hezbollah-lancia-il-1-missile-verso-tel-aviv-intercettato/7706742/
    Angry
    2
    0 Commenti 0 Condivisioni 2650 Visualizzazioni
  • BLINKEN LASCIA INTENDERE CHE GLI STATI UNITI ELIMINERANNO LE RESTRIZIONI SULL'USO DELLE ARMI A LUNGO RAGGIO IN RUSSIA DA PARTE DELL'UCRAINA

    Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha suggerito che la Casa Bianca sta per revocare le restrizioni all'Ucraina sull'uso di armi a lungo raggio fornite dall'Occidente su obiettivi militari chiave all'interno della Russia, con una decisione che sembra essere già stata presa in privato.
    Parlando a Kiev insieme al ministro degli Esteri britannico, David Lammy, Blinken ha affermato che gli Stati Uniti sono stati "fin dal primo giorno" disposti ad adattare la loro politica a mano a mano che la situazione sul campo di battaglia in Ucraina cambiava. "Continueremo a farlo", ha sottolineato.
    Blinken ha detto che lui e Lammy riferiranno ai loro "capi" – Joe Biden e Keir Starmer – dopo i colloqui di mercoledì con il presidente ucraino, Volodymyr Zelenskiy.
    Il ministro degli Esteri ha suggerito che l'invio di missili balistici da parte dell'Iran a Mosca – rivelato questa settimana – ha cambiato il modo di pensare strategico a Londra e Washington. È stata una "escalation significativa e pericolosa", ha detto.
    Ha aggiunto: "Chi sta alimentando l'escalation è Putin. Putin ha intensificato l'escalation con l'invio di missili da parte dell'Iran. Vediamo un nuovo asse di Russia, Iran e Corea del Nord". Lammy ha esortato la Cina a "non associare il proprio destino" a quello che ha definito "un gruppo di rinnegati".
    Fonte: The Guardian

    Certo che la "notizia" della presunta fornitura di missili a Mosca da parte di Teheran arriva proprio al momento giusto. Gli USA avevano giusto il bisogno di una scusa per giustificare una decisione già presa da tempo. Un timing perfetto.

    Fonte: Segui Giubbe Rosse
    🇺🇸🇺🇦 BLINKEN LASCIA INTENDERE CHE GLI STATI UNITI ELIMINERANNO LE RESTRIZIONI SULL'USO DELLE ARMI A LUNGO RAGGIO IN RUSSIA DA PARTE DELL'UCRAINA Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha suggerito che la Casa Bianca sta per revocare le restrizioni all'Ucraina sull'uso di armi a lungo raggio fornite dall'Occidente su obiettivi militari chiave all'interno della Russia, con una decisione che sembra essere già stata presa in privato. Parlando a Kiev insieme al ministro degli Esteri britannico, David Lammy, Blinken ha affermato che gli Stati Uniti sono stati "fin dal primo giorno" disposti ad adattare la loro politica a mano a mano che la situazione sul campo di battaglia in Ucraina cambiava. "Continueremo a farlo", ha sottolineato. Blinken ha detto che lui e Lammy riferiranno ai loro "capi" – Joe Biden e Keir Starmer – dopo i colloqui di mercoledì con il presidente ucraino, Volodymyr Zelenskiy. Il ministro degli Esteri ha suggerito che l'invio di missili balistici da parte dell'Iran a Mosca – rivelato questa settimana – ha cambiato il modo di pensare strategico a Londra e Washington. È stata una "escalation significativa e pericolosa", ha detto. Ha aggiunto: "Chi sta alimentando l'escalation è Putin. Putin ha intensificato l'escalation con l'invio di missili da parte dell'Iran. Vediamo un nuovo asse di Russia, Iran e Corea del Nord". Lammy ha esortato la Cina a "non associare il proprio destino" a quello che ha definito "un gruppo di rinnegati". Fonte: The Guardian Certo che la "notizia" della presunta fornitura di missili a Mosca da parte di Teheran arriva proprio al momento giusto. Gli USA avevano giusto il bisogno di una scusa per giustificare una decisione già presa da tempo. Un timing perfetto. Fonte: Segui Giubbe Rosse
    Angry
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 1370 Visualizzazioni
  • TRUMP DEVE MORIRE

    Ci sono due notizie recenti che vanno osservate da vicino, e messe in relazione fra loro.

    La prima. Si attende ad ore il passo indietro di Joe Biden, a favore della candidatura della sua vice Kamala Harris, complice il quinto Covid preso dal presidente: uno dopo ogni vaccinazione alla quale POTUS si è sottoposto. L’infezione è “mild”, moderata.

    Questo colpo di scena, se arriverà, sarà dopo settimane di resistenze in seguito alla figuraccia nell’irrituale dibattito presidenziale di giugno – tuttavia non risolve il problema dei democratici: nonostante i sondaggi accreditino altri potenziali candidati come Michelle Obama, Gavin Newsom e la stessa Harris intorno alle stesse percentuali di Biden (a sua volta dato 2-3 punti sotto Trump) la realtà appare molto meno confortante, con le chances di battere un Trump lanciatissimo ridotte ad un lumicino.

    La seconda. Di cinque giorni fa – quindi posteriore all’attentato di Butler a Trump – la notizia data dalla premiata ditta Cia-Mossad di un piano iraniano per assassinare Trump. Il piano, affermano le fonti, sarebbe una vendetta per l’assassinio del generale Soleimani, perpetrato nel 2020 proprio da Cia e Mossad sotto la presidenza Trump. C’è chi dice senza l’avallo presidenziale: il presidente ha dovuto fare buon viso e cattivo gioco.

    Quale che sia la verità fattuale – non credo alla versione, vagamente naïve, di Trump nemico giurato del deep state e contrario all’assassinio di Soleimani – la possibilità che emerge dal combinato disposto del “groviglio armonioso” Dem e dell’attentato fallito a Trump è un secondo attentato al candidato repubblicano, questa volta più radicale. Penso ad un’autobomba o qualcosa di più devastante, ad imitazione del bombardamento che a Baghdad ha colpito il corteo di Soleimani, uccidendolo.

    L’ipotesi può sembrare folle, ma ha senso. Esaminiamo il “campo largo” della storia recente: gli Stati Uniti, dopo decenni di guerre “minori” e proxy war contro avversari manifestamente inferiori – Iraq, Libia, Serbia, Siria – hanno ora vitale (o letale, a seconda dei punti di vista) bisogno di uno scontro con un nemico all’altezza. Una nemesi, per citare il mito greco. Che si chiami Russia, Cina o Iran è secondario. Solo la vittoria in uno scontro di questo tipo garantirebbe un’egemonia stabile per almeno un secolo.

    Ne hanno bisogno perché sono una superpotenza cultural-militare. L’idea stessa di superpotenza è un dato di cultura, figlio di decenni di costosissima propaganda che hanno reso il modello americano vincente sul piano psichico. La superpotenza americana è immagine cinematografica: non soltanto il cinema la riflette, ma la realtà stessa dell’esercizio del potere si è dovuta adattare al linguaggio dell’immagine. La politica americana, le campagne elettorali sono puro show.

    Il problema è che non tutto il mondo è sensibile alla propaganda: non lo è l’impero russo, non lo è quello cinese, non lo è il più piccolo ma non meno agguerrito, quello iraniano. Allora, complice il velo di Maya della propaganda che prima distrugge il nemico sul piano spirituale (il male assoluto, Hitler e via dicendo), bisogna sottometterlo militarmente. Solo dopo averne distrutto l’immagine.

    Non solo. Per garantirsi uno scontro che ponga da subito gli Stati Uniti sul piano superiore – spirituale e morale – dell’immagine pubblica, bisogna che sia la nemesi ad attaccare. È stato così a Pearl Harbour, è stato così con l’incidente del Tonchino che diede agio a Johnson di attaccare il Vietnam senza una formale dichiarazione di guerra, è stato così l’11 settembre.

    Mentre nei tre casi citati il popolo americano si è mostrato compatto sotto l’ombrello dell’ideale, a questa curva della storia gli U.S.A. arrivano profondamente logori, sfilacciati, divisi. Qualche autorevole commentatore sostiene sull’orlo della guerra civile.

    Ecco allora che per ricompattare il fronte interno bisogna che la nemesi esterna uccida quella interna, vale a dire Donald Trump, l’Hitler americano come Putin è l’Hitler Russo, Assad l’Hitler siriano e via dicendo. Solo in questo modo, pensano gli strateghi occulti registi di queste operazioni, una società in frantumi tornerebbe ad unirsi. È un calcolo cinico, ma per certi aspetti fondato.

    Così avverrebbe lo scontro contro una delle superpotenze rivali – la più debole, in un certo senso: tuttavia visto l’esito del Vietnam bisognerebbe comunque fare attenzione, anche perché l’Iran non è il Vietnam, essendo militarmente superiore – che dovrebbe porre fine all’emergente mondo multipolare, garantendo al plesso americano una supremazia incontrastata.

    Una guerra, fra l’altro, avrebbe l’indiscutibile pregio di rinviare ad libitum le elezioni presidenziali, consentendo ai Dem di conservare presidenza, camera e senato, i tre pilastri del potere democratico o come volete chiamare ciò che ne resta. Allo stato attuale, rischiano di abbandonare tutti i tavoli da gioco.

    Per queste ragioni brevemente esposte, ritengo che proveranno ad uccidere ancora Donald Trump addossando la colpa all’Iran. Data la situazione generale, non hanno altra scelta.

    Pluto
    TRUMP DEVE MORIRE Ci sono due notizie recenti che vanno osservate da vicino, e messe in relazione fra loro. La prima. Si attende ad ore il passo indietro di Joe Biden, a favore della candidatura della sua vice Kamala Harris, complice il quinto Covid preso dal presidente: uno dopo ogni vaccinazione alla quale POTUS si è sottoposto. L’infezione è “mild”, moderata. Questo colpo di scena, se arriverà, sarà dopo settimane di resistenze in seguito alla figuraccia nell’irrituale dibattito presidenziale di giugno – tuttavia non risolve il problema dei democratici: nonostante i sondaggi accreditino altri potenziali candidati come Michelle Obama, Gavin Newsom e la stessa Harris intorno alle stesse percentuali di Biden (a sua volta dato 2-3 punti sotto Trump) la realtà appare molto meno confortante, con le chances di battere un Trump lanciatissimo ridotte ad un lumicino. La seconda. Di cinque giorni fa – quindi posteriore all’attentato di Butler a Trump – la notizia data dalla premiata ditta Cia-Mossad di un piano iraniano per assassinare Trump. Il piano, affermano le fonti, sarebbe una vendetta per l’assassinio del generale Soleimani, perpetrato nel 2020 proprio da Cia e Mossad sotto la presidenza Trump. C’è chi dice senza l’avallo presidenziale: il presidente ha dovuto fare buon viso e cattivo gioco. Quale che sia la verità fattuale – non credo alla versione, vagamente naïve, di Trump nemico giurato del deep state e contrario all’assassinio di Soleimani – la possibilità che emerge dal combinato disposto del “groviglio armonioso” Dem e dell’attentato fallito a Trump è un secondo attentato al candidato repubblicano, questa volta più radicale. Penso ad un’autobomba o qualcosa di più devastante, ad imitazione del bombardamento che a Baghdad ha colpito il corteo di Soleimani, uccidendolo. L’ipotesi può sembrare folle, ma ha senso. Esaminiamo il “campo largo” della storia recente: gli Stati Uniti, dopo decenni di guerre “minori” e proxy war contro avversari manifestamente inferiori – Iraq, Libia, Serbia, Siria – hanno ora vitale (o letale, a seconda dei punti di vista) bisogno di uno scontro con un nemico all’altezza. Una nemesi, per citare il mito greco. Che si chiami Russia, Cina o Iran è secondario. Solo la vittoria in uno scontro di questo tipo garantirebbe un’egemonia stabile per almeno un secolo. Ne hanno bisogno perché sono una superpotenza cultural-militare. L’idea stessa di superpotenza è un dato di cultura, figlio di decenni di costosissima propaganda che hanno reso il modello americano vincente sul piano psichico. La superpotenza americana è immagine cinematografica: non soltanto il cinema la riflette, ma la realtà stessa dell’esercizio del potere si è dovuta adattare al linguaggio dell’immagine. La politica americana, le campagne elettorali sono puro show. Il problema è che non tutto il mondo è sensibile alla propaganda: non lo è l’impero russo, non lo è quello cinese, non lo è il più piccolo ma non meno agguerrito, quello iraniano. Allora, complice il velo di Maya della propaganda che prima distrugge il nemico sul piano spirituale (il male assoluto, Hitler e via dicendo), bisogna sottometterlo militarmente. Solo dopo averne distrutto l’immagine. Non solo. Per garantirsi uno scontro che ponga da subito gli Stati Uniti sul piano superiore – spirituale e morale – dell’immagine pubblica, bisogna che sia la nemesi ad attaccare. È stato così a Pearl Harbour, è stato così con l’incidente del Tonchino che diede agio a Johnson di attaccare il Vietnam senza una formale dichiarazione di guerra, è stato così l’11 settembre. Mentre nei tre casi citati il popolo americano si è mostrato compatto sotto l’ombrello dell’ideale, a questa curva della storia gli U.S.A. arrivano profondamente logori, sfilacciati, divisi. Qualche autorevole commentatore sostiene sull’orlo della guerra civile. Ecco allora che per ricompattare il fronte interno bisogna che la nemesi esterna uccida quella interna, vale a dire Donald Trump, l’Hitler americano come Putin è l’Hitler Russo, Assad l’Hitler siriano e via dicendo. Solo in questo modo, pensano gli strateghi occulti registi di queste operazioni, una società in frantumi tornerebbe ad unirsi. È un calcolo cinico, ma per certi aspetti fondato. Così avverrebbe lo scontro contro una delle superpotenze rivali – la più debole, in un certo senso: tuttavia visto l’esito del Vietnam bisognerebbe comunque fare attenzione, anche perché l’Iran non è il Vietnam, essendo militarmente superiore – che dovrebbe porre fine all’emergente mondo multipolare, garantendo al plesso americano una supremazia incontrastata. Una guerra, fra l’altro, avrebbe l’indiscutibile pregio di rinviare ad libitum le elezioni presidenziali, consentendo ai Dem di conservare presidenza, camera e senato, i tre pilastri del potere democratico o come volete chiamare ciò che ne resta. Allo stato attuale, rischiano di abbandonare tutti i tavoli da gioco. Per queste ragioni brevemente esposte, ritengo che proveranno ad uccidere ancora Donald Trump addossando la colpa all’Iran. Data la situazione generale, non hanno altra scelta. Pluto
    0 Commenti 0 Condivisioni 5157 Visualizzazioni
  • AVANTI COSÌ!!!
    Biden di nuovo positivo al Covid dopo 5 dosi di "vaccino"
    Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha il Covid. Cancellato un evento a Las Vegas è partito per il Delaware, dove lavorerà in isolamento...

    https://www.imolaoggi.it/2024/07/18/biden-covid-5-dosi-vaccino/
    AVANTI COSÌ!!! Biden di nuovo positivo al Covid dopo 5 dosi di "vaccino" Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha il Covid. Cancellato un evento a Las Vegas è partito per il Delaware, dove lavorerà in isolamento... https://www.imolaoggi.it/2024/07/18/biden-covid-5-dosi-vaccino/
    WWW.IMOLAOGGI.IT
    Biden di nuovo positivo al Covid dopo 5 dosi di “vaccino”
    Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha il Covid. Cancellato un evento a Las Vegas è partito per il Delaware, dove lavorerà in isolamento
    Like
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 1237 Visualizzazioni
  • L'ADDIO di BIDEN???
    BIDEN PARLERÀ ALLA NAZIONE
    Il presidente americano Joe Biden farà un discorso alla nazione dalla sala ovale alle 20:00 ora di New York, secondo la Casa Bianca.

    FONTE: Segui Giubbe Rosse
    L'ADDIO di BIDEN??? 🇺🇸 BIDEN PARLERÀ ALLA NAZIONE Il presidente americano Joe Biden farà un discorso alla nazione dalla sala ovale alle 20:00 ora di New York, secondo la Casa Bianca. 🟥FONTE: Segui Giubbe Rosse
    Like
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 600 Visualizzazioni
  • BREAKING NEWS: JULIAN ASSANGE IS FREE! THE FIGHT HAS JUST BEGAN!

    IN EXACTLY 24 HOURS TUCKER CARLSON IS DOING LIVE INTERVIEW WITH JULIAN ASSANGE RIGHT HERE ON TELEGRAM!

    Julian Assange will EXPOSE the CIA, the TRUTH about 9/11, JOHN PODESTA, CLINTON FAMILY’S CRIMES, BRIBES, MURDERS, the TRUTH about who is behind JOE BIDEN, the LIZARD PEOPLE, Epstein’s CIA/MOSSAD affiliations and MUCH MORE!

    The LIVE INTERVIEW will be broadcasted on TUCKER CARLSON’S UNCENSORED PRIVATE TELEGRAM CHANNEL!

    EXPOSING EVERYTHING AND EVERYONE IN ORDER TO GET FREEDOM AND JUSTICE!

    LIVE LINK
    https://t.me/+If_cY_LmHV03YTQ1
    BREAKING NEWS🚨: JULIAN ASSANGE IS FREE! THE FIGHT HAS JUST BEGAN! IN EXACTLY 24 HOURS TUCKER CARLSON IS DOING LIVE INTERVIEW WITH JULIAN ASSANGE RIGHT HERE ON TELEGRAM! Julian Assange will EXPOSE the CIA, the TRUTH about 9/11, JOHN PODESTA, CLINTON FAMILY’S CRIMES, BRIBES, MURDERS, the TRUTH about who is behind JOE BIDEN, the LIZARD PEOPLE, Epstein’s CIA/MOSSAD affiliations and MUCH MORE! The LIVE INTERVIEW will be broadcasted on TUCKER CARLSON’S UNCENSORED PRIVATE TELEGRAM CHANNEL! EXPOSING EVERYTHING AND EVERYONE IN ORDER TO GET FREEDOM AND JUSTICE! LIVE LINK👇 https://t.me/+If_cY_LmHV03YTQ1
    Like
    2
    0 Commenti 0 Condivisioni 2350 Visualizzazioni
  • Biden si appresta ad annunciare la costruzione di un porto temporaneo a Gaza per consentire l'arrivo di aiuti via mare - Il Fatto Quotidiano
    Il presidente statunitense Joe Biden si appresta ad annunciare la costruzione di un porto a Gaza per consentire l’arrivo via mare di aiuti umanitaria nella Striscia. Lo anticipano alcuno alti funzionari statunitensi. Molti dei camion con gli aiuti sono bloccati all’ingresso di Gaza da attivisti israeliani che ne impediscono la distribuzione ai circa 2 milioni …
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/03/07/biden-si-appresta-ad-annunciare-la-costruzione-di-un-porto-temporaneo-a-gaza-per-consentire-larrivo-di-aiuti-via-mare/7472167/
    Biden si appresta ad annunciare la costruzione di un porto temporaneo a Gaza per consentire l'arrivo di aiuti via mare - Il Fatto Quotidiano Il presidente statunitense Joe Biden si appresta ad annunciare la costruzione di un porto a Gaza per consentire l’arrivo via mare di aiuti umanitaria nella Striscia. Lo anticipano alcuno alti funzionari statunitensi. Molti dei camion con gli aiuti sono bloccati all’ingresso di Gaza da attivisti israeliani che ne impediscono la distribuzione ai circa 2 milioni … https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/03/07/biden-si-appresta-ad-annunciare-la-costruzione-di-un-porto-temporaneo-a-gaza-per-consentire-larrivo-di-aiuti-via-mare/7472167/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Biden si appresta ad annunciare la costruzione di un porto temporaneo a Gaza per consentire l'arrivo di aiuti via mare - Il Fatto Quotidiano
    Il presidente statunitense Joe Biden si appresta ad annunciare la costruzione di un porto a Gaza per consentire l’arrivo via mare di aiuti umanitaria nella Striscia. Lo anticipano alcuno alti funzionari statunitensi. Molti dei camion con gli aiuti sono bloccati all’ingresso di Gaza da attivisti israeliani che ne impediscono la distribuzione ai circa 2 milioni …
    Angry
    2
    0 Commenti 0 Condivisioni 801 Visualizzazioni
  • SPARI sulla FOLLA in fila per gli aiuti a GAZA, 104 morti!
    USA: incidente gravissimo.


    MONDO
    MONDO
    Spari di Israele sui civili a Gaza, Biden: “Versioni contradditorie. Ora negoziati più complicati”. Meloni: “Profondo sgomento”
    Spari di Israele sui civili a Gaza, Biden: “Versioni contradditorie. Ora negoziati più complicati”. Meloni: “Profondo sgomento”
    di F. Q. | 29 FEBBRAIO 2024
    Gli spari a Gaza per la Casa Bianca sono un “incidente grave“. L’esercito di Israele ha aperto il fuoco contro la folla di civili che spinti dalla disperazione della fame si erano accalcati intorno a un camion nella speranza di ricevere aiuti alimentari: almeno 104 persone sono morte. Gli Stati Uniti stanno esaminando le varie versioni “contraddittorie” sulla sparatoria, ha spiegato il presidente Usa, Joe Biden. Che però non ha celato il suo pessimismo: “È probabile che non ci sarà” un cessate il fuoco temporaneo a Gaza entro lunedì, ha ammesso. Poi, a chi gli chiedeva se gli spari a Gaza complicheranno le trattative sugli ostaggi e la tregua nella Striscia, ha risposto con un secco: “Lo so”. Il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca ha aggiunto: “Piangiamo la perdita di innocenti vite umane e riconosciamo la difficile situazione umanitaria a Gaza, dove innocenti palestinesi cercano solo di nutrire le loro famiglie”. La premier Giorgia Meloni ha diffuso una nota: “Ho appreso con profondo sgomento e preoccupazione la drammatica notizia di quanto accaduto oggi a Gaza. È urgente che Israele accerti la dinamica dei fatti e le relative responsabilità. Le nuove e numerose vittime civili impongono di intensificare immediatamente gli sforzi sui negoziati in atto per creare le condizioni per un cessate il fuoco e per la liberazione degli ostaggi”.


    PRIMA GLI AFFAMANO POI SPARANO sulla FOLLA MENTRE CORRE A PRENDERE UN SACCO DI FARINA!
    SPARI sulla FOLLA in fila per gli aiuti a GAZA, 104 morti! USA: incidente gravissimo. MONDO MONDO Spari di Israele sui civili a Gaza, Biden: “Versioni contradditorie. Ora negoziati più complicati”. Meloni: “Profondo sgomento” Spari di Israele sui civili a Gaza, Biden: “Versioni contradditorie. Ora negoziati più complicati”. Meloni: “Profondo sgomento” di F. Q. | 29 FEBBRAIO 2024 Gli spari a Gaza per la Casa Bianca sono un “incidente grave“. L’esercito di Israele ha aperto il fuoco contro la folla di civili che spinti dalla disperazione della fame si erano accalcati intorno a un camion nella speranza di ricevere aiuti alimentari: almeno 104 persone sono morte. Gli Stati Uniti stanno esaminando le varie versioni “contraddittorie” sulla sparatoria, ha spiegato il presidente Usa, Joe Biden. Che però non ha celato il suo pessimismo: “È probabile che non ci sarà” un cessate il fuoco temporaneo a Gaza entro lunedì, ha ammesso. Poi, a chi gli chiedeva se gli spari a Gaza complicheranno le trattative sugli ostaggi e la tregua nella Striscia, ha risposto con un secco: “Lo so”. Il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca ha aggiunto: “Piangiamo la perdita di innocenti vite umane e riconosciamo la difficile situazione umanitaria a Gaza, dove innocenti palestinesi cercano solo di nutrire le loro famiglie”. La premier Giorgia Meloni ha diffuso una nota: “Ho appreso con profondo sgomento e preoccupazione la drammatica notizia di quanto accaduto oggi a Gaza. È urgente che Israele accerti la dinamica dei fatti e le relative responsabilità. Le nuove e numerose vittime civili impongono di intensificare immediatamente gli sforzi sui negoziati in atto per creare le condizioni per un cessate il fuoco e per la liberazione degli ostaggi”. PRIMA GLI AFFAMANO POI SPARANO sulla FOLLA MENTRE CORRE A PRENDERE UN SACCO DI FARINA!
    Angry
    1
    1 Commenti 0 Condivisioni 1484 Visualizzazioni
  • CROZZA INTERNATIONAL. TOO FUNNY!

    L’IMITAZIONE DI JOE BIDEN FATTA DAL COMICO ITALIANO È DIVENTATA VIRALE NEGLI STATI UNITI

    IN PARTICOLARE PER LO SKETCH IN CUI CROZZA-BIDEN NON CAPISCE IL PERICOLO DI AZIONARE LA VALIGETTA NUCLEARE, CHE USA PER CHIAMARE L’INFERMIERA.

    THE ITALIAN COMEDIAN'S IMITATION OF JOE BIDEN HAS BECOME VIRAL IN THE UNITED STATES

    PARTICULARLY FOR THE SKETCH IN WHICH CROZZA-BIDEN DOES NOT UNDERSTAND THE DANGER OF ACTIVATING THE NUCLEAR CASE, WHICH HE USES TO CALL THE NURSE.

    #biden
    #bidenpresident
    #bidenscatch
    CROZZA INTERNATIONAL. TOO FUNNY! L’IMITAZIONE DI JOE BIDEN FATTA DAL COMICO ITALIANO È DIVENTATA VIRALE NEGLI STATI UNITI IN PARTICOLARE PER LO SKETCH IN CUI CROZZA-BIDEN NON CAPISCE IL PERICOLO DI AZIONARE LA VALIGETTA NUCLEARE, CHE USA PER CHIAMARE L’INFERMIERA. THE ITALIAN COMEDIAN'S IMITATION OF JOE BIDEN HAS BECOME VIRAL IN THE UNITED STATES PARTICULARLY FOR THE SKETCH IN WHICH CROZZA-BIDEN DOES NOT UNDERSTAND THE DANGER OF ACTIVATING THE NUCLEAR CASE, WHICH HE USES TO CALL THE NURSE. #biden #bidenpresident #bidenscatch
    Wow
    1
    0 Commenti 1 Condivisioni 1177 Visualizzazioni 26
Altri risultati