• IL COVID ERA SOLO PER GLI ITALIOTI
    Troupe di giornalisti italiani creavano finti servizi, in Olanda, con attori che indossavano la mascherina.
    Senza la collaborazione dei pennivendoli, nulla di quello che abbiamo vissuto e subito, sarebbe stato possibile.
    NULLA.

    LA PANDEMIA ERA SOLO IN TV!
    Troupe di giornalisti italiani in trasferta in Olanda, "documentava" realtà inesistenti con tanto di attori in mascherina.
    Peccato che la telecamera, involontariamente, abbia ripreso anche scene reali.

    Video guarda a caso bannato da tutti i canali Meta.
    Guardate
    IL COVID ERA SOLO PER GLI ITALIOTI Troupe di giornalisti italiani creavano finti servizi, in Olanda, con attori che indossavano la mascherina. Senza la collaborazione dei pennivendoli, nulla di quello che abbiamo vissuto e subito, sarebbe stato possibile. NULLA. LA PANDEMIA ERA SOLO IN TV! Troupe di giornalisti italiani in trasferta in Olanda, "documentava" realtà inesistenti con tanto di attori in mascherina. Peccato che la telecamera, involontariamente, abbia ripreso anche scene reali. Video guarda a caso bannato da tutti i canali Meta. Guardate 👇
    Angry
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 512 Visualizzazioni 18
  • Vaccini e turbo tumori: indizi per la Commissione d'indagine
    Camera e Senato stilano i componenti della Commissione d'inchiesta sul Covid che inizierà i lavori a settembre. Centrale sarà ascoltare i danneggiati da vaccino e indagare anche sugli effetti avversi di cui non si parla, ma su cui emergono sempre...

    https://lanuovabq.it/it/vaccini-e-turbo-tumori-indizi-per-la-commissione-dindagine
    Vaccini e turbo tumori: indizi per la Commissione d'indagine Camera e Senato stilano i componenti della Commissione d'inchiesta sul Covid che inizierà i lavori a settembre. Centrale sarà ascoltare i danneggiati da vaccino e indagare anche sugli effetti avversi di cui non si parla, ma su cui emergono sempre... https://lanuovabq.it/it/vaccini-e-turbo-tumori-indizi-per-la-commissione-dindagine
    LANUOVABQ.IT
    Vaccini e turbo tumori: indizi per la Commissione d'indagine
    Camera e Senato stilano i componenti della Commissione d'inchiesta sul Covid che inizierà i lavori a settembre. Centrale sarà ascoltare i danneggiati da vaccino e indagare anche sugli effetti avversi di cui non si parla, ma su cui emergono sempre più evidenze, come i turbo tumori: in Italia +18mila casi rispetto al pre-pandemia. - Vaccini e menzogne: il libro di Bellavite con la Bussola
    Angry
    3
    0 Commenti 0 Condivisioni 521 Visualizzazioni
  • Copio dal profilo Telegram di Giorgio Bianchi

    165 giornalisti morti a Gaza in dieci mesi. Israele fa strage anche dell’informazione.

    A Gaza muoiono tutti, anche i giornalisti. Già, perché quel martoriato lembo di terra che è la Striscia oggi è il posto più pericoloso al mondo anche per chi è lì per informare, documentare e riprendere gli orrori di una guerra feroce. I numeri possono disumanizzare – si tratta di persone con volti, nomi e destini – ma rendono concreta l’idea di quel che sta accadendo: ogni due giorni a Gaza muore un giornalista. Contro ogni legge morale e in barba al diritto umanitario internazionale che vorrebbe garantita la protezione dei civili, compresi i giornalisti.

    Gli ultimi barbaramente uccisi sono Ismail Al-Ghoul e Rami Al-Reefi. Erano rispettivamente un reporter e un cameraman al lavoro per Al Jazeera e si trovavano a bordo della loro auto, parcheggiata al di fuori del campo profughi di Al-Shati. Non sono mai più usciti vivi da quella macchina. Nei video che hanno fatto il giro del web si vedono chiaramente i corpi mozzati dei giornalisti. C’è sangue ovunque, ma la scritta “press” si legge ancora.

    La dinamica del crimine è, se possibile, ancor più agghiacciante. I reporter erano ad Al-Shati per un collegamento in diretta con l’emittente araba, davanti alla casa di Ismail Haniyeh, il leader di Hamas ucciso a Teheran dagli israeliani. Nel video registrato si notano dei droni dell’IDF in esplorazione, mentre sorvolano tutta la zona del campo profughi. Altri giornalisti e testimoni hanno dichiarato che un drone ha lanciato un razzo vicino alla posizione dei reporter di Al Jazeera, spingendoli così ad abbandonare la diretta, nel tentativo di cercare riparo in qualche edificio circostante. Poco dopo i due si sono rifugiati nella loro auto, che portava la scritta “TV” sul tetto. Ma questo non è bastato a salvargli la vita. Da un drone israeliano è partito un missile guidato che ha colpito il veicolo, uccidendo sia Ismail Al-Ghoul che il suo cameraman Rami Al-Reefi. C’è stata poi un’altra vittima, un bambino che si trovava sempre nelle vicinanze di via Ayadia, a ovest di Gaza City.

    Segue...

    https://it.insideover.com/guerra/a-gaza-ogni-due-giorni-un-giornalista-viene-ucciso.html

    Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
    Copio dal profilo Telegram di Giorgio Bianchi 165 giornalisti morti a Gaza in dieci mesi. Israele fa strage anche dell’informazione. A Gaza muoiono tutti, anche i giornalisti. Già, perché quel martoriato lembo di terra che è la Striscia oggi è il posto più pericoloso al mondo anche per chi è lì per informare, documentare e riprendere gli orrori di una guerra feroce. I numeri possono disumanizzare – si tratta di persone con volti, nomi e destini – ma rendono concreta l’idea di quel che sta accadendo: ogni due giorni a Gaza muore un giornalista. Contro ogni legge morale e in barba al diritto umanitario internazionale che vorrebbe garantita la protezione dei civili, compresi i giornalisti. Gli ultimi barbaramente uccisi sono Ismail Al-Ghoul e Rami Al-Reefi. Erano rispettivamente un reporter e un cameraman al lavoro per Al Jazeera e si trovavano a bordo della loro auto, parcheggiata al di fuori del campo profughi di Al-Shati. Non sono mai più usciti vivi da quella macchina. Nei video che hanno fatto il giro del web si vedono chiaramente i corpi mozzati dei giornalisti. C’è sangue ovunque, ma la scritta “press” si legge ancora. La dinamica del crimine è, se possibile, ancor più agghiacciante. I reporter erano ad Al-Shati per un collegamento in diretta con l’emittente araba, davanti alla casa di Ismail Haniyeh, il leader di Hamas ucciso a Teheran dagli israeliani. Nel video registrato si notano dei droni dell’IDF in esplorazione, mentre sorvolano tutta la zona del campo profughi. Altri giornalisti e testimoni hanno dichiarato che un drone ha lanciato un razzo vicino alla posizione dei reporter di Al Jazeera, spingendoli così ad abbandonare la diretta, nel tentativo di cercare riparo in qualche edificio circostante. Poco dopo i due si sono rifugiati nella loro auto, che portava la scritta “TV” sul tetto. Ma questo non è bastato a salvargli la vita. Da un drone israeliano è partito un missile guidato che ha colpito il veicolo, uccidendo sia Ismail Al-Ghoul che il suo cameraman Rami Al-Reefi. C’è stata poi un’altra vittima, un bambino che si trovava sempre nelle vicinanze di via Ayadia, a ovest di Gaza City. Segue... https://it.insideover.com/guerra/a-gaza-ogni-due-giorni-un-giornalista-viene-ucciso.html 🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
    IT.INSIDEOVER.COM
    A Gaza ogni due giorni un giornalista viene ucciso
    Due reporter di Al Jazeera sono stati uccisi da un missile dell’IDF. Dall’inizio della guerra sono 165 i giornalisti morti nella Striscia.
    Angry
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 1924 Visualizzazioni
  • TRUMP DEVE MORIRE

    Ci sono due notizie recenti che vanno osservate da vicino, e messe in relazione fra loro.

    La prima. Si attende ad ore il passo indietro di Joe Biden, a favore della candidatura della sua vice Kamala Harris, complice il quinto Covid preso dal presidente: uno dopo ogni vaccinazione alla quale POTUS si è sottoposto. L’infezione è “mild”, moderata.

    Questo colpo di scena, se arriverà, sarà dopo settimane di resistenze in seguito alla figuraccia nell’irrituale dibattito presidenziale di giugno – tuttavia non risolve il problema dei democratici: nonostante i sondaggi accreditino altri potenziali candidati come Michelle Obama, Gavin Newsom e la stessa Harris intorno alle stesse percentuali di Biden (a sua volta dato 2-3 punti sotto Trump) la realtà appare molto meno confortante, con le chances di battere un Trump lanciatissimo ridotte ad un lumicino.

    La seconda. Di cinque giorni fa – quindi posteriore all’attentato di Butler a Trump – la notizia data dalla premiata ditta Cia-Mossad di un piano iraniano per assassinare Trump. Il piano, affermano le fonti, sarebbe una vendetta per l’assassinio del generale Soleimani, perpetrato nel 2020 proprio da Cia e Mossad sotto la presidenza Trump. C’è chi dice senza l’avallo presidenziale: il presidente ha dovuto fare buon viso e cattivo gioco.

    Quale che sia la verità fattuale – non credo alla versione, vagamente naïve, di Trump nemico giurato del deep state e contrario all’assassinio di Soleimani – la possibilità che emerge dal combinato disposto del “groviglio armonioso” Dem e dell’attentato fallito a Trump è un secondo attentato al candidato repubblicano, questa volta più radicale. Penso ad un’autobomba o qualcosa di più devastante, ad imitazione del bombardamento che a Baghdad ha colpito il corteo di Soleimani, uccidendolo.

    L’ipotesi può sembrare folle, ma ha senso. Esaminiamo il “campo largo” della storia recente: gli Stati Uniti, dopo decenni di guerre “minori” e proxy war contro avversari manifestamente inferiori – Iraq, Libia, Serbia, Siria – hanno ora vitale (o letale, a seconda dei punti di vista) bisogno di uno scontro con un nemico all’altezza. Una nemesi, per citare il mito greco. Che si chiami Russia, Cina o Iran è secondario. Solo la vittoria in uno scontro di questo tipo garantirebbe un’egemonia stabile per almeno un secolo.

    Ne hanno bisogno perché sono una superpotenza cultural-militare. L’idea stessa di superpotenza è un dato di cultura, figlio di decenni di costosissima propaganda che hanno reso il modello americano vincente sul piano psichico. La superpotenza americana è immagine cinematografica: non soltanto il cinema la riflette, ma la realtà stessa dell’esercizio del potere si è dovuta adattare al linguaggio dell’immagine. La politica americana, le campagne elettorali sono puro show.

    Il problema è che non tutto il mondo è sensibile alla propaganda: non lo è l’impero russo, non lo è quello cinese, non lo è il più piccolo ma non meno agguerrito, quello iraniano. Allora, complice il velo di Maya della propaganda che prima distrugge il nemico sul piano spirituale (il male assoluto, Hitler e via dicendo), bisogna sottometterlo militarmente. Solo dopo averne distrutto l’immagine.

    Non solo. Per garantirsi uno scontro che ponga da subito gli Stati Uniti sul piano superiore – spirituale e morale – dell’immagine pubblica, bisogna che sia la nemesi ad attaccare. È stato così a Pearl Harbour, è stato così con l’incidente del Tonchino che diede agio a Johnson di attaccare il Vietnam senza una formale dichiarazione di guerra, è stato così l’11 settembre.

    Mentre nei tre casi citati il popolo americano si è mostrato compatto sotto l’ombrello dell’ideale, a questa curva della storia gli U.S.A. arrivano profondamente logori, sfilacciati, divisi. Qualche autorevole commentatore sostiene sull’orlo della guerra civile.

    Ecco allora che per ricompattare il fronte interno bisogna che la nemesi esterna uccida quella interna, vale a dire Donald Trump, l’Hitler americano come Putin è l’Hitler Russo, Assad l’Hitler siriano e via dicendo. Solo in questo modo, pensano gli strateghi occulti registi di queste operazioni, una società in frantumi tornerebbe ad unirsi. È un calcolo cinico, ma per certi aspetti fondato.

    Così avverrebbe lo scontro contro una delle superpotenze rivali – la più debole, in un certo senso: tuttavia visto l’esito del Vietnam bisognerebbe comunque fare attenzione, anche perché l’Iran non è il Vietnam, essendo militarmente superiore – che dovrebbe porre fine all’emergente mondo multipolare, garantendo al plesso americano una supremazia incontrastata.

    Una guerra, fra l’altro, avrebbe l’indiscutibile pregio di rinviare ad libitum le elezioni presidenziali, consentendo ai Dem di conservare presidenza, camera e senato, i tre pilastri del potere democratico o come volete chiamare ciò che ne resta. Allo stato attuale, rischiano di abbandonare tutti i tavoli da gioco.

    Per queste ragioni brevemente esposte, ritengo che proveranno ad uccidere ancora Donald Trump addossando la colpa all’Iran. Data la situazione generale, non hanno altra scelta.

    Pluto
    TRUMP DEVE MORIRE Ci sono due notizie recenti che vanno osservate da vicino, e messe in relazione fra loro. La prima. Si attende ad ore il passo indietro di Joe Biden, a favore della candidatura della sua vice Kamala Harris, complice il quinto Covid preso dal presidente: uno dopo ogni vaccinazione alla quale POTUS si è sottoposto. L’infezione è “mild”, moderata. Questo colpo di scena, se arriverà, sarà dopo settimane di resistenze in seguito alla figuraccia nell’irrituale dibattito presidenziale di giugno – tuttavia non risolve il problema dei democratici: nonostante i sondaggi accreditino altri potenziali candidati come Michelle Obama, Gavin Newsom e la stessa Harris intorno alle stesse percentuali di Biden (a sua volta dato 2-3 punti sotto Trump) la realtà appare molto meno confortante, con le chances di battere un Trump lanciatissimo ridotte ad un lumicino. La seconda. Di cinque giorni fa – quindi posteriore all’attentato di Butler a Trump – la notizia data dalla premiata ditta Cia-Mossad di un piano iraniano per assassinare Trump. Il piano, affermano le fonti, sarebbe una vendetta per l’assassinio del generale Soleimani, perpetrato nel 2020 proprio da Cia e Mossad sotto la presidenza Trump. C’è chi dice senza l’avallo presidenziale: il presidente ha dovuto fare buon viso e cattivo gioco. Quale che sia la verità fattuale – non credo alla versione, vagamente naïve, di Trump nemico giurato del deep state e contrario all’assassinio di Soleimani – la possibilità che emerge dal combinato disposto del “groviglio armonioso” Dem e dell’attentato fallito a Trump è un secondo attentato al candidato repubblicano, questa volta più radicale. Penso ad un’autobomba o qualcosa di più devastante, ad imitazione del bombardamento che a Baghdad ha colpito il corteo di Soleimani, uccidendolo. L’ipotesi può sembrare folle, ma ha senso. Esaminiamo il “campo largo” della storia recente: gli Stati Uniti, dopo decenni di guerre “minori” e proxy war contro avversari manifestamente inferiori – Iraq, Libia, Serbia, Siria – hanno ora vitale (o letale, a seconda dei punti di vista) bisogno di uno scontro con un nemico all’altezza. Una nemesi, per citare il mito greco. Che si chiami Russia, Cina o Iran è secondario. Solo la vittoria in uno scontro di questo tipo garantirebbe un’egemonia stabile per almeno un secolo. Ne hanno bisogno perché sono una superpotenza cultural-militare. L’idea stessa di superpotenza è un dato di cultura, figlio di decenni di costosissima propaganda che hanno reso il modello americano vincente sul piano psichico. La superpotenza americana è immagine cinematografica: non soltanto il cinema la riflette, ma la realtà stessa dell’esercizio del potere si è dovuta adattare al linguaggio dell’immagine. La politica americana, le campagne elettorali sono puro show. Il problema è che non tutto il mondo è sensibile alla propaganda: non lo è l’impero russo, non lo è quello cinese, non lo è il più piccolo ma non meno agguerrito, quello iraniano. Allora, complice il velo di Maya della propaganda che prima distrugge il nemico sul piano spirituale (il male assoluto, Hitler e via dicendo), bisogna sottometterlo militarmente. Solo dopo averne distrutto l’immagine. Non solo. Per garantirsi uno scontro che ponga da subito gli Stati Uniti sul piano superiore – spirituale e morale – dell’immagine pubblica, bisogna che sia la nemesi ad attaccare. È stato così a Pearl Harbour, è stato così con l’incidente del Tonchino che diede agio a Johnson di attaccare il Vietnam senza una formale dichiarazione di guerra, è stato così l’11 settembre. Mentre nei tre casi citati il popolo americano si è mostrato compatto sotto l’ombrello dell’ideale, a questa curva della storia gli U.S.A. arrivano profondamente logori, sfilacciati, divisi. Qualche autorevole commentatore sostiene sull’orlo della guerra civile. Ecco allora che per ricompattare il fronte interno bisogna che la nemesi esterna uccida quella interna, vale a dire Donald Trump, l’Hitler americano come Putin è l’Hitler Russo, Assad l’Hitler siriano e via dicendo. Solo in questo modo, pensano gli strateghi occulti registi di queste operazioni, una società in frantumi tornerebbe ad unirsi. È un calcolo cinico, ma per certi aspetti fondato. Così avverrebbe lo scontro contro una delle superpotenze rivali – la più debole, in un certo senso: tuttavia visto l’esito del Vietnam bisognerebbe comunque fare attenzione, anche perché l’Iran non è il Vietnam, essendo militarmente superiore – che dovrebbe porre fine all’emergente mondo multipolare, garantendo al plesso americano una supremazia incontrastata. Una guerra, fra l’altro, avrebbe l’indiscutibile pregio di rinviare ad libitum le elezioni presidenziali, consentendo ai Dem di conservare presidenza, camera e senato, i tre pilastri del potere democratico o come volete chiamare ciò che ne resta. Allo stato attuale, rischiano di abbandonare tutti i tavoli da gioco. Per queste ragioni brevemente esposte, ritengo che proveranno ad uccidere ancora Donald Trump addossando la colpa all’Iran. Data la situazione generale, non hanno altra scelta. Pluto
    0 Commenti 0 Condivisioni 4015 Visualizzazioni
  • INVECE PER L'INVIO TONNELLATE di ARMI ad ISRAELE che STA COMPIENDO IL GENOCIDIO dell'intero POPOLO PALESTINESE a GAZA non C'E' PROBLEMA? IPOCRITI!

    "Basta armi agli assassini di Regeni": la destra dice no alla mozione delle opposizioni per fermare l'export in Egitto - Il Fatto Quotidiano
    Nessuno stop alla vendita di armi leggere all’Egitto e alle partnership col Cairo nell’industria militare. In commissione Esteri alla Camera il centrodestra compatto respinge una risoluzione in questo senso proposta da Pd (attraverso Lia Quartapelle, Elly Schlein e Laura Boldrini), Avs (con Nicola Fratoianni) e Più Europa (Benedetto Della Vedova) e votata anche dal Movimento …

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/07/17/basta-armi-agli-assassini-di-regeni-la-destra-dice-no-alla-mozione-delle-opposizioni-per-fermare-lexport-in-egitto/7627077/
    INVECE PER L'INVIO TONNELLATE di ARMI ad ISRAELE che STA COMPIENDO IL GENOCIDIO dell'intero POPOLO PALESTINESE a GAZA non C'E' PROBLEMA? IPOCRITI! "Basta armi agli assassini di Regeni": la destra dice no alla mozione delle opposizioni per fermare l'export in Egitto - Il Fatto Quotidiano Nessuno stop alla vendita di armi leggere all’Egitto e alle partnership col Cairo nell’industria militare. In commissione Esteri alla Camera il centrodestra compatto respinge una risoluzione in questo senso proposta da Pd (attraverso Lia Quartapelle, Elly Schlein e Laura Boldrini), Avs (con Nicola Fratoianni) e Più Europa (Benedetto Della Vedova) e votata anche dal Movimento … https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/07/17/basta-armi-agli-assassini-di-regeni-la-destra-dice-no-alla-mozione-delle-opposizioni-per-fermare-lexport-in-egitto/7627077/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    "Basta armi agli assassini di Regeni": la destra dice no alla mozione delle opposizioni per fermare l'export in Egitto - Il Fatto Quotidiano
    Nessuno stop alla vendita di armi leggere all’Egitto e alle partnership col Cairo nell’industria militare. In commissione Esteri alla Camera il centrodestra compatto respinge una risoluzione in questo senso proposta da Pd (attraverso Lia Quartapelle, Elly Schlein e Laura Boldrini), Avs (con Nicola Fratoianni) e Più Europa (Benedetto Della Vedova) e votata anche dal Movimento …
    Angry
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 1034 Visualizzazioni
  • Questa è l'intera sequenza dell'attentato a Trump. La pallottola gli ha portato via un pezzo di orecchio. Se si fosse mosso dall'altra parte, a quest'ora staremmo parlando di un epilogo molto diverso da quello che abbiamo visto. Trump ce l'ha fatta. Nel corso degli anni, ha subito diversi attentati solo che non sono mai stati di dominio pubblico. In uno di questi, è stato persino utilizzato un drone che ha sparato contro la finestra della sua camera a Mar-a-Lago. Trump è il primo presidente dal 1963 che non è stato deciso dal Council on Foreign Relations o dalla lobby sionista. Se qualcuno crede ancora che Trump sia sionista, che i BRICS siano il mondialismo, e gli altri depistaggi della falsa controinformazione, questo qualcuno allora sappia che sta facendo il gioco del mondialismo. Sta attaccando quei leader che si sono schierati contro il Nuovo Ordine Mondiale e che hanno impedito che l'umanità finisse preda della peggiore dittatura della storia.

    Fonte:https://x.com/CesareSacchetti/status/1812398845508059542?t=78sr_-b4Ri_aSN33FkWrLw&s=19
    Questa è l'intera sequenza dell'attentato a Trump. La pallottola gli ha portato via un pezzo di orecchio. Se si fosse mosso dall'altra parte, a quest'ora staremmo parlando di un epilogo molto diverso da quello che abbiamo visto. Trump ce l'ha fatta. Nel corso degli anni, ha subito diversi attentati solo che non sono mai stati di dominio pubblico. In uno di questi, è stato persino utilizzato un drone che ha sparato contro la finestra della sua camera a Mar-a-Lago. Trump è il primo presidente dal 1963 che non è stato deciso dal Council on Foreign Relations o dalla lobby sionista. Se qualcuno crede ancora che Trump sia sionista, che i BRICS siano il mondialismo, e gli altri depistaggi della falsa controinformazione, questo qualcuno allora sappia che sta facendo il gioco del mondialismo. Sta attaccando quei leader che si sono schierati contro il Nuovo Ordine Mondiale e che hanno impedito che l'umanità finisse preda della peggiore dittatura della storia. Fonte:https://x.com/CesareSacchetti/status/1812398845508059542?t=78sr_-b4Ri_aSN33FkWrLw&s=19
    Angry
    2
    0 Commenti 0 Condivisioni 918 Visualizzazioni 9
  • QUALCOSA SI MUOVE?
    Ucraina, scontro interno al governo. La Lega insiste: “Meloni parla di invio di armi difensive? Noi contrari ad alimentare guerre”

    di F. Q. | 12 Luglio 2024

    Dall’Europa a Roma. La linea tracciata dalla nuova famiglia Ue, voluta da Viktor Orban, rischia di creare crepe all’interno del governo italiano. Negli ultimi giorni la Lega di Matteo Salvini – fresca di adesione ai Patrioti per l’Europa – alza il tiro andando contro le posizioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il leader del Carroccio lo ha fatto parlando delle nuove nomine Ue: Salvini ha definito “un colpo di Stato” il bis di Ursula von der Leyen proprio mentre Meloni apre al voto favorevole di Fdi, legandolo al risultato che l’Italia deve ottenere “per il suo peso”. Non solo. Uno dei temi più spinosi è quello relativo al sostegno all’Ucraina. “Più armi si inviano, più la guerra va avanti“, ha dichiarato Salvini sostenuto da altri esponenti del suo partito.

    Una posizione che ha costretto Giorgia Meloni a intervenire pubblicamente, al termine del vertice Nato a Washington, per ricordare che “la maggioranza è sempre stata molto compatta su queste materie, lo dimostra una linea italiana che è chiarissima per tutto il mondo“. La premier ha anche ribadito che “in Ucraina ci siamo concentrati sui sistemi di difesa aerea, che è il modo migliore per difendere una nazione aggredita. Lo dico anche a chi va da varie parti dice se si continuano a inviare armi all’Ucraina si alimenta la guerra”, ha sottolineato con evidente riferimento agli alleati della Lega. “Dipende anche da che cosa si invia, perché se noi non avessimo mandato i sistemi di difesa antiaerea i missili sarebbero partiti ugualmente, colpendo molta più gente, come abbiamo visto qualche giorno fa all’ospedale di Kiev“, ha concluso Giorgia Meloni.

    Ma la replica non si è fatta attendere. “Quali sarebbero le armi difensive inviate all’Ucraina? I missili sono armi difensive? Io sono contrario all’invio di ogni tipo di arma perché, dal mio punto di vista, un missile non è un’arma difensiva”, ha commentato il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa. “Io sono contro l’invio di ogni tipo di armi all’Ucraina perché sono favorevole a un processo negoziale che deve avere come unico scopo la pace”, ha aggiunto il numero due di Salvini ripetendo – quasi testualmente – le parole del suo leader: “Finché inviamo armi è chiaro che alimentiamo guerre e finché alimentiamo guerre contribuiamo alla morte di persone sia della Russia sia dell’Ucraina”.

    E il capogruppo della Lega alla Camera plaude alle “missioni di pace” (che ha sollevato numerose critiche in Ue) del premier ungherese Viktor Orban tra Kiev, Mosca e Pechino: “Se ci prova non la vedo come una cosa negativa“, ha detto Riccardo Molinari sottolineando che “la pace si può fare solo grazie all’aiuto militare occidentale. Qualcuno che provi a fare una trattativa deve esserci“. Intanto, sempre da Washington, Meloni ha provato a ridimensionare le distanze politiche con gruppi di destra che in Europa hanno aderito ai Patrioti di Orban e Le Pen, ricordando che nel gruppo “c’è Salvini, come c’è Vox che è stato con Ecr fino a qualche giorno fa”. “La partecipazione e la composizione dei gruppi europei – ha spiegato al termine del vertice Nato – non impedisce affatto che ci siano ottimi rapporti e che ci siano forme di collaborazione, come dimostra il caso italiano dove mi corre l’obbligo di ricordare che i tre partiti che compongono la maggioranza, pur stando insieme praticamente da 30 anni, sono sempre stati in gruppi europei diversi“. “Ci sono materie sulle quali si può essere meno vicini, altre sulle quali si può essere ovviamente più convergenti. Ma insomma, io sono una persona che ama parlare con tutti e certi schematismi che leggo nella politica europea non mi appartengono e non li condivido”, ha concluso la presidente del Consiglio.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/07/12/lega-linea-orban-governo-crippa-meloni-armi-difensive-kiev-alimentare-guerre/7621246/
    QUALCOSA SI MUOVE? Ucraina, scontro interno al governo. La Lega insiste: “Meloni parla di invio di armi difensive? Noi contrari ad alimentare guerre” di F. Q. | 12 Luglio 2024 Dall’Europa a Roma. La linea tracciata dalla nuova famiglia Ue, voluta da Viktor Orban, rischia di creare crepe all’interno del governo italiano. Negli ultimi giorni la Lega di Matteo Salvini – fresca di adesione ai Patrioti per l’Europa – alza il tiro andando contro le posizioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il leader del Carroccio lo ha fatto parlando delle nuove nomine Ue: Salvini ha definito “un colpo di Stato” il bis di Ursula von der Leyen proprio mentre Meloni apre al voto favorevole di Fdi, legandolo al risultato che l’Italia deve ottenere “per il suo peso”. Non solo. Uno dei temi più spinosi è quello relativo al sostegno all’Ucraina. “Più armi si inviano, più la guerra va avanti“, ha dichiarato Salvini sostenuto da altri esponenti del suo partito. Una posizione che ha costretto Giorgia Meloni a intervenire pubblicamente, al termine del vertice Nato a Washington, per ricordare che “la maggioranza è sempre stata molto compatta su queste materie, lo dimostra una linea italiana che è chiarissima per tutto il mondo“. La premier ha anche ribadito che “in Ucraina ci siamo concentrati sui sistemi di difesa aerea, che è il modo migliore per difendere una nazione aggredita. Lo dico anche a chi va da varie parti dice se si continuano a inviare armi all’Ucraina si alimenta la guerra”, ha sottolineato con evidente riferimento agli alleati della Lega. “Dipende anche da che cosa si invia, perché se noi non avessimo mandato i sistemi di difesa antiaerea i missili sarebbero partiti ugualmente, colpendo molta più gente, come abbiamo visto qualche giorno fa all’ospedale di Kiev“, ha concluso Giorgia Meloni. Ma la replica non si è fatta attendere. “Quali sarebbero le armi difensive inviate all’Ucraina? I missili sono armi difensive? Io sono contrario all’invio di ogni tipo di arma perché, dal mio punto di vista, un missile non è un’arma difensiva”, ha commentato il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa. “Io sono contro l’invio di ogni tipo di armi all’Ucraina perché sono favorevole a un processo negoziale che deve avere come unico scopo la pace”, ha aggiunto il numero due di Salvini ripetendo – quasi testualmente – le parole del suo leader: “Finché inviamo armi è chiaro che alimentiamo guerre e finché alimentiamo guerre contribuiamo alla morte di persone sia della Russia sia dell’Ucraina”. E il capogruppo della Lega alla Camera plaude alle “missioni di pace” (che ha sollevato numerose critiche in Ue) del premier ungherese Viktor Orban tra Kiev, Mosca e Pechino: “Se ci prova non la vedo come una cosa negativa“, ha detto Riccardo Molinari sottolineando che “la pace si può fare solo grazie all’aiuto militare occidentale. Qualcuno che provi a fare una trattativa deve esserci“. Intanto, sempre da Washington, Meloni ha provato a ridimensionare le distanze politiche con gruppi di destra che in Europa hanno aderito ai Patrioti di Orban e Le Pen, ricordando che nel gruppo “c’è Salvini, come c’è Vox che è stato con Ecr fino a qualche giorno fa”. “La partecipazione e la composizione dei gruppi europei – ha spiegato al termine del vertice Nato – non impedisce affatto che ci siano ottimi rapporti e che ci siano forme di collaborazione, come dimostra il caso italiano dove mi corre l’obbligo di ricordare che i tre partiti che compongono la maggioranza, pur stando insieme praticamente da 30 anni, sono sempre stati in gruppi europei diversi“. “Ci sono materie sulle quali si può essere meno vicini, altre sulle quali si può essere ovviamente più convergenti. Ma insomma, io sono una persona che ama parlare con tutti e certi schematismi che leggo nella politica europea non mi appartengono e non li condivido”, ha concluso la presidente del Consiglio. https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/07/12/lega-linea-orban-governo-crippa-meloni-armi-difensive-kiev-alimentare-guerre/7621246/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Ucraina, scontro interno al governo. La Lega insiste: "Meloni parla di invio di armi difensive? Noi contrari ad alimentare guerre" - Il Fatto Quotidiano
    "Quali sarebbero le armi difensive inviate all’Ucraina? I missili sono armi difensive?" replica il numero due di Salvini a Meloni
    0 Commenti 0 Condivisioni 2702 Visualizzazioni
  • Riproponiamo questo video del 2019, rimosso ovviamente da YouTube, in cui la dottoressa Loretta Bolgan espone alla Camera dei Deputati i risultati di quanto ritrovato in campioni di vaccini pediatrici esaminati.

    Link video rimosso da YouTube:
    https://youtu.be/TkLklf7kGK0


    "Commissione Parlamentare di Inchiesta sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato in missioni militari all’estero, nei poligoni di tiro e nei siti di deposito di munizioni, in relazione all’esposizione a particolari fattori chimici, tossici e radiologici dal possibile effetto patogeno e da somministrazione di vaccini, con particolare attenzione agli effetti dell’utilizzo di proiettili all’uranio impoverito e della dispersione nell’ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico e a eventuali interazioni, 17a Legislatura Camera dei Deputati"
    Relatrice: Loretta Bolgan

    Ecco in sintesi cosa i ricercatori hanno trovato nei vaccini pediatrici analizzati :

    - FETI ABORTITI
    - RNA CONTAMINANTE
    - DNA UMANO COMPLETO
    - DNA DI SCIMMIA (CANCEROGENO)
    - DNA DI TOPO
    - DNA DI PAPILLOMA VIRUS (CANCEROGENO)
    - FORMALDEIDE (CANCEROGENA)
    - ALLUMINIO (CANCEROGENO, ALZHEIMER)
    - CELLULE EMBRIONALI DI POLLO
    - ERBICIDI
    - ACARICIDI
    - TOSSINE CHIMICHE
    - COMPOSTI NON IDENTIFICATI
    - MATERIALE GENETICO SINTETICO

    - 4 VIRUS CONTAMINANTI:
    - LEUCEMIA AVIARIA
    - ANEMIA EQUINA
    - RETROVIRUS ENDOGENO
    - ALLERGENI PERICOLOSI PERCHE' PRODUCONO ANTICORPI PERICOLOSI.
    - ALTRO

    I RISULTATI SONO DAVVERO SCIOCCANTI

    #IoNonDimentico

    SOTTOTITOLI IN ITALIANO IN ESCLUSIVA PER T.ME/LVOGRUPPO
    Riproponiamo questo video del 2019, rimosso ovviamente da YouTube, in cui la dottoressa Loretta Bolgan espone alla Camera dei Deputati i risultati di quanto ritrovato in campioni di vaccini pediatrici esaminati. Link video rimosso da YouTube: https://youtu.be/TkLklf7kGK0 ⏩"Commissione Parlamentare di Inchiesta sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato in missioni militari all’estero, nei poligoni di tiro e nei siti di deposito di munizioni, in relazione all’esposizione a particolari fattori chimici, tossici e radiologici dal possibile effetto patogeno e da somministrazione di vaccini, con particolare attenzione agli effetti dell’utilizzo di proiettili all’uranio impoverito e della dispersione nell’ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico e a eventuali interazioni, 17a Legislatura Camera dei Deputati" Relatrice: Loretta Bolgan Ecco in sintesi cosa i ricercatori hanno trovato nei vaccini pediatrici analizzati : - FETI ABORTITI - RNA CONTAMINANTE - DNA UMANO COMPLETO - DNA DI SCIMMIA (CANCEROGENO) - DNA DI TOPO - DNA DI PAPILLOMA VIRUS (CANCEROGENO) - FORMALDEIDE (CANCEROGENA) - ALLUMINIO (CANCEROGENO, ALZHEIMER) - CELLULE EMBRIONALI DI POLLO - ERBICIDI - ACARICIDI - TOSSINE CHIMICHE - COMPOSTI NON IDENTIFICATI - MATERIALE GENETICO SINTETICO - 4 VIRUS CONTAMINANTI: - LEUCEMIA AVIARIA - ANEMIA EQUINA - RETROVIRUS ENDOGENO - ALLERGENI PERICOLOSI PERCHE' PRODUCONO ANTICORPI PERICOLOSI. - ALTRO 🔴 I RISULTATI SONO DAVVERO SCIOCCANTI‼️ #IoNonDimentico SOTTOTITOLI IN ITALIANO IN ESCLUSIVA PER T.ME/LVOGRUPPO
    Angry
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 2630 Visualizzazioni 17
  • CARI AMICI, IERI ALLA CAMERA UN EPISODIO DISGUSTOSO CHE HA TRASFORMATO I'L'AULA PARLAMENTARE IN UN LUOGO OVE SI E' SCATENATA LA VIOLENZA E QUESTA SCENA HA FATTO IL GIRO DEI SOCIAL !!!! CHE VERGOGNA !!!! NON DICO ALTRO !!!! GRAZIE AGLI AMICI CHE HANNO DATO IL LORO LIKE !!!!UNA BUONA GIORNATA A TUTTI. UN ABBRACCIO.



    CARI AMICI, IERI ALLA CAMERA UN EPISODIO DISGUSTOSO CHE HA TRASFORMATO I'L'AULA PARLAMENTARE IN UN LUOGO OVE SI E' SCATENATA LA VIOLENZA E QUESTA SCENA HA FATTO IL GIRO DEI SOCIAL !!!! CHE VERGOGNA !!!! NON DICO ALTRO !!!! GRAZIE AGLI AMICI CHE HANNO DATO IL LORO LIKE !!!!UNA BUONA GIORNATA A TUTTI. UN ABBRACCIO.
    0 Commenti 0 Condivisioni 490 Visualizzazioni
  • 10 giugno 2024

    ELEZIONI EUROPEE 2024
    Analisi del voto
    (Roberto Nuzzo)

    IL SISTEMA È ANDATO SOTTO LA FATIDICA SOGLIA DEL 50%: ORA È UFFICIALMENTE MINORANZA!

    ASPETTAVAMO DA TANTO QUESTO MOMENTO. ORA ORGANIZZIAMOCI E DIAMO IL VIA ALLA CROCIATA CONTRO IL TRATTATO "UE", CHE È LA PRIORITÀ ASSOLUTA!

    Mai come questa volta gli italiani hanno seguito i dati dell'affluenza alle urne con una partecipazione così alta, quasi come fosse una finale dei mondiali di calcio. Segno che il "disinteresse" verso il sistema politico è finito. Le cose sono cambiate a seguito del genocidio pandemico, ma che è ancora in atto a causa della PUNTURINA ASSASSINA.

    Dopo il fallimento del progetto dell' OMS sui pieni poteri, oggi possiamo esultare ancora una volta grazie all'implosione del famigerato "sistema politico".

    Come ben sapete, l'8/9 giugno resteranno agli annali della storia poiché per la prima volta, da 4 anni a questa parte, il popolo italiano si è unito attorno ad una sola idea: USCIRE DALLA "UE".

    Alla luce di questo risultato elettorale possiamo affermare che il "sistema politico-mediatico-finanziario" oggi NON gide più della fiducia della maggioranza del popolo italiano. In effetti, il dato oggettivo che è emerso, ci dice che rispetto al 2022 (elezioni politiche) ha perso un altro 20% (aveva votato il 64%). Oggi la casta è stata clamorisamente e formalmente SFIDUCIATA!

    Mentre l'astensionista, ex "gomblottista", è armato solo di un telefonino (la fionda).

    Questo, nonostante i potenti mezzi di cui possiede il "sistema", fatto di: TV, GIORNALI, TANTO DENARO, MASSONERIE, I DRAGHI, I MONTI, PARLAMENTARI, LOBBIES, IMPRENDITORI, REGIONI, SINDACI, CASE FARMACEUTICHE, BUROCRATI CORNUTI E TRADITORI, SERVIZI SEGRETI.

    Ma gli scricchiolii di questo tracollo si sono avvertiti già da parecchio tempo, da quando alle elezioni Regionali (Lazio e Toscana) e amministrative del 2023, si era recato al voto circa il 30%.

    Affluernze così basse non si erano mai registrate prima d'ora. Ma il risultato più eclatante è il dato europeo poiché è la prima volta che l'affluenza è stata sotto il 50%.

    Quindi, da oggi si apre una pagina nuova per il nostro Paese. Ossia, bisognerà dare un'identità ed una "casa" alla maggioranza del Paese poiché quel che ci ha detto è stato questo:
    1) il Trattato UE non ci piace piu;
    2) non ci fidiamo più della tv e dei giornali;
    3) vogliamo il superamento di questo "sistema politico" e di tutta la burocrazia e la finanza che li supporta e finanzia.

    Quindi, rimbocchiamoci le maniche e mettiamoci al lavoro, ma con UMILTÀ, SERIETÀ ed ONESTÀ INTELLETTUALE in primo luogo compattare e unire il Paese sotto un'unica regia, riconosciuta e risdpettata da tutti. Senza litigi, fughe in avanti, ripicche e sete di poltrone.

    Siamo tantissimi, ma divisi e disgregati, come lo erano i barbari con i romani. Se vogliamo prendere le redini del Paese dovremo prima diventare un "esercito", ben organizzato e strutturato, dopodiché agire:
    1) indizione referendum consultivo per la verifica della volontà popolare sul TRATTATO UE;
    2) Individuare le l migliori figure possibili quali candidati alla carica di Sindaco;
    3) Individuare le migliori figure possibili quali candidati alle elezioni regionali;
    4) individuare i migliori candidati per i vari colleghi di Camera e Senato

    Tutto questo, solo dopo aver organizzato e strutturato la forza politico-sociale su tutto il territorio.

    PS: Ciò che emerge, in conclusione, è la morte del sistema democratico basato sulle elezioni di "eletti". Vale a dire: partiti, politici e burocrati comprati da lobbies, multinazionali e case farmaceutiche, verso i quali il sistema, fa gli interessi per i suoi padroni. Ma di questo ne parleremo a tempo debito.

    A questo punto è necessario il superamento verso la "lottocrazia", poiché, oltre ad essere un sistema oramai compromesso e corrotto, esso  divide la popolazione in tifoserie da stadio portandola fino ad odiarsi. E nella divisione chi manovra vince sempre!

    https://www.facebook.com/share/v/WBkV2kzcGRyuirbg/

    Roberto Nuzzo
    10 giugno 2024 ELEZIONI EUROPEE 2024 Analisi del voto (Roberto Nuzzo) IL SISTEMA È ANDATO SOTTO LA FATIDICA SOGLIA DEL 50%: ORA È UFFICIALMENTE MINORANZA! ASPETTAVAMO DA TANTO QUESTO MOMENTO. ORA ORGANIZZIAMOCI E DIAMO IL VIA ALLA CROCIATA CONTRO IL TRATTATO "UE", CHE È LA PRIORITÀ ASSOLUTA! Mai come questa volta gli italiani hanno seguito i dati dell'affluenza alle urne con una partecipazione così alta, quasi come fosse una finale dei mondiali di calcio. Segno che il "disinteresse" verso il sistema politico è finito. Le cose sono cambiate a seguito del genocidio pandemico, ma che è ancora in atto a causa della PUNTURINA ASSASSINA. Dopo il fallimento del progetto dell' OMS sui pieni poteri, oggi possiamo esultare ancora una volta grazie all'implosione del famigerato "sistema politico". Come ben sapete, l'8/9 giugno resteranno agli annali della storia poiché per la prima volta, da 4 anni a questa parte, il popolo italiano si è unito attorno ad una sola idea: USCIRE DALLA "UE". Alla luce di questo risultato elettorale possiamo affermare che il "sistema politico-mediatico-finanziario" oggi NON gide più della fiducia della maggioranza del popolo italiano. In effetti, il dato oggettivo che è emerso, ci dice che rispetto al 2022 (elezioni politiche) ha perso un altro 20% (aveva votato il 64%). Oggi la casta è stata clamorisamente e formalmente SFIDUCIATA! Mentre l'astensionista, ex "gomblottista", è armato solo di un telefonino (la fionda). Questo, nonostante i potenti mezzi di cui possiede il "sistema", fatto di: TV, GIORNALI, TANTO DENARO, MASSONERIE, I DRAGHI, I MONTI, PARLAMENTARI, LOBBIES, IMPRENDITORI, REGIONI, SINDACI, CASE FARMACEUTICHE, BUROCRATI CORNUTI E TRADITORI, SERVIZI SEGRETI. Ma gli scricchiolii di questo tracollo si sono avvertiti già da parecchio tempo, da quando alle elezioni Regionali (Lazio e Toscana) e amministrative del 2023, si era recato al voto circa il 30%. Affluernze così basse non si erano mai registrate prima d'ora. Ma il risultato più eclatante è il dato europeo poiché è la prima volta che l'affluenza è stata sotto il 50%. Quindi, da oggi si apre una pagina nuova per il nostro Paese. Ossia, bisognerà dare un'identità ed una "casa" alla maggioranza del Paese poiché quel che ci ha detto è stato questo: 1) il Trattato UE non ci piace piu; 2) non ci fidiamo più della tv e dei giornali; 3) vogliamo il superamento di questo "sistema politico" e di tutta la burocrazia e la finanza che li supporta e finanzia. Quindi, rimbocchiamoci le maniche e mettiamoci al lavoro, ma con UMILTÀ, SERIETÀ ed ONESTÀ INTELLETTUALE in primo luogo compattare e unire il Paese sotto un'unica regia, riconosciuta e risdpettata da tutti. Senza litigi, fughe in avanti, ripicche e sete di poltrone. Siamo tantissimi, ma divisi e disgregati, come lo erano i barbari con i romani. Se vogliamo prendere le redini del Paese dovremo prima diventare un "esercito", ben organizzato e strutturato, dopodiché agire: 1) indizione referendum consultivo per la verifica della volontà popolare sul TRATTATO UE; 2) Individuare le l migliori figure possibili quali candidati alla carica di Sindaco; 3) Individuare le migliori figure possibili quali candidati alle elezioni regionali; 4) individuare i migliori candidati per i vari colleghi di Camera e Senato Tutto questo, solo dopo aver organizzato e strutturato la forza politico-sociale su tutto il territorio. PS: Ciò che emerge, in conclusione, è la morte del sistema democratico basato sulle elezioni di "eletti". Vale a dire: partiti, politici e burocrati comprati da lobbies, multinazionali e case farmaceutiche, verso i quali il sistema, fa gli interessi per i suoi padroni. Ma di questo ne parleremo a tempo debito. A questo punto è necessario il superamento verso la "lottocrazia", poiché, oltre ad essere un sistema oramai compromesso e corrotto, esso  divide la popolazione in tifoserie da stadio portandola fino ad odiarsi. E nella divisione chi manovra vince sempre! https://www.facebook.com/share/v/WBkV2kzcGRyuirbg/ Roberto Nuzzo
    Facebook
    See posts, photos and more on Facebook.
    0 Commenti 0 Condivisioni 5063 Visualizzazioni
Altri risultati