• IL CASO DI ENRICO GIANINI: UNA PERSECUZIONE “PSICO-GIUDIZIARIA”?

    Enrico Gianini, ex operatore aeroportuale di Malpensa noto per la sua attività di divulgazione sul tema della geoingegneria, è stato recluso in un ex ospedale psichiatrico giudiziario, una struttura detentiva a Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, ribattezzata con l’acronimo REMS: residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza.
    Chi è Enrico Gianini

    Classe 1968, Enrico Gianini ha lavorato fino al 2018 all’aeroporto di Malpensa, occupandosi del carico-scarico degli aerei e di altre mansioni a cui è addetto il personale di terra. Negli ultimi anni della sua attività ha raccolto e divulgato informazioni su un tema controverso e censurato: la geoingegneria, un ambito che riguarda la ricerca e l’applicazione di tecniche di manipolazione climatica e metereologica. Ne ha parlato in varie occasioni anche su Byoblu.
    Le analisi sul carburante e l’esposto in Procura

    Tra gli episodi più significativi del suo percorso di attivista, ricordiamo le analisi chimiche che ha commissionato a un laboratorio francese sui campioni di liquido che lui stesso ha prelevato dai tubi di scarico degli aerei. Analisi che avrebbero rilevato la presenza di metalli pesanti nei carburanti. Sostanze che, ha spiegato, “non servono ai reattori per il volo”. Tra queste ci sarebbero bario, sodio, cromo, piombo e perfino tracce di uranio.

    I risultati di queste indagini scientifiche erano stati da lui depositati in Procura a Busto Arsizio attraverso un esposto, che è stato notificato a tutte le Procure d’Italia, ma la magistratura non ha mai svolto indagini per accertare quello che Gianini aveva denunciato. ...

    Fonte: https://www.byoblu.com/2025/03/04/il-caso-di-enrico-gianini-una-persecuzione-psico-giudiziaria/

    #enricogiannini
    #sciechimiche
    IL CASO DI ENRICO GIANINI: UNA PERSECUZIONE “PSICO-GIUDIZIARIA”? Enrico Gianini, ex operatore aeroportuale di Malpensa noto per la sua attività di divulgazione sul tema della geoingegneria, è stato recluso in un ex ospedale psichiatrico giudiziario, una struttura detentiva a Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, ribattezzata con l’acronimo REMS: residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Chi è Enrico Gianini Classe 1968, Enrico Gianini ha lavorato fino al 2018 all’aeroporto di Malpensa, occupandosi del carico-scarico degli aerei e di altre mansioni a cui è addetto il personale di terra. Negli ultimi anni della sua attività ha raccolto e divulgato informazioni su un tema controverso e censurato: la geoingegneria, un ambito che riguarda la ricerca e l’applicazione di tecniche di manipolazione climatica e metereologica. Ne ha parlato in varie occasioni anche su Byoblu. Le analisi sul carburante e l’esposto in Procura Tra gli episodi più significativi del suo percorso di attivista, ricordiamo le analisi chimiche che ha commissionato a un laboratorio francese sui campioni di liquido che lui stesso ha prelevato dai tubi di scarico degli aerei. Analisi che avrebbero rilevato la presenza di metalli pesanti nei carburanti. Sostanze che, ha spiegato, “non servono ai reattori per il volo”. Tra queste ci sarebbero bario, sodio, cromo, piombo e perfino tracce di uranio. I risultati di queste indagini scientifiche erano stati da lui depositati in Procura a Busto Arsizio attraverso un esposto, che è stato notificato a tutte le Procure d’Italia, ma la magistratura non ha mai svolto indagini per accertare quello che Gianini aveva denunciato. ... Fonte: https://www.byoblu.com/2025/03/04/il-caso-di-enrico-gianini-una-persecuzione-psico-giudiziaria/ #enricogiannini #sciechimiche
    Like
    Angry
    4
    0 Reacties 0 aandelen 2K Views
  • IL CASO DI ENRICO GIANINI: UNA PERSECUZIONE “PSICO-GIUDIZIARIA”?
    Enrico Gianini, ex operatore aeroportuale di Malpensa noto per la sua attività di divulgazione sul tema della geoingegneria, è stato recluso in un ex ospedale psichiatrico giudiziario, una struttura detentiva a Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, ribattezzata con l’acronimo REMS: residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza.
    Chi è Enrico Gianini

    Classe 1968, Enrico Gianini ha lavorato fino al 2018 all’aeroporto di Malpensa, occupandosi del carico-scarico degli aerei e di altre mansioni a cui è addetto il personale di terra. Negli ultimi anni della sua attività ha raccolto e divulgato informazioni su un tema controverso e censurato: la geoingegneria, un ambito che riguarda la ricerca e l’applicazione di tecniche di manipolazione climatica e metereologica. Ne ha parlato in varie occasioni anche su Byoblu.
    Le analisi sul carburante e l’esposto in Procura

    Tra gli episodi più significativi del suo percorso di attivista, ricordiamo le analisi chimiche che ha commissionato a un laboratorio francese sui campioni di liquido che lui stesso ha prelevato dai tubi di scarico degli aerei. Analisi che avrebbero rilevato la presenza di metalli pesanti nei carburanti. Sostanze che, ha spiegato, “non servono ai reattori per il volo”. Tra queste ci sarebbero bario, sodio, cromo, piombo e perfino tracce di uranio....

    https://www.byoblu.com/2025/03/04/il-caso-di-enrico-gianini-una-persecuzione-psico-giudiziaria/
    IL CASO DI ENRICO GIANINI: UNA PERSECUZIONE “PSICO-GIUDIZIARIA”? Enrico Gianini, ex operatore aeroportuale di Malpensa noto per la sua attività di divulgazione sul tema della geoingegneria, è stato recluso in un ex ospedale psichiatrico giudiziario, una struttura detentiva a Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, ribattezzata con l’acronimo REMS: residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Chi è Enrico Gianini Classe 1968, Enrico Gianini ha lavorato fino al 2018 all’aeroporto di Malpensa, occupandosi del carico-scarico degli aerei e di altre mansioni a cui è addetto il personale di terra. Negli ultimi anni della sua attività ha raccolto e divulgato informazioni su un tema controverso e censurato: la geoingegneria, un ambito che riguarda la ricerca e l’applicazione di tecniche di manipolazione climatica e metereologica. Ne ha parlato in varie occasioni anche su Byoblu. Le analisi sul carburante e l’esposto in Procura Tra gli episodi più significativi del suo percorso di attivista, ricordiamo le analisi chimiche che ha commissionato a un laboratorio francese sui campioni di liquido che lui stesso ha prelevato dai tubi di scarico degli aerei. Analisi che avrebbero rilevato la presenza di metalli pesanti nei carburanti. Sostanze che, ha spiegato, “non servono ai reattori per il volo”. Tra queste ci sarebbero bario, sodio, cromo, piombo e perfino tracce di uranio.... https://www.byoblu.com/2025/03/04/il-caso-di-enrico-gianini-una-persecuzione-psico-giudiziaria/
    Angry
    3
    0 Reacties 0 aandelen 2K Views
  • Milioni di italiani (da Nord a Sud) hanno ricevuto a casa acqua potabile contaminata: Pfas nel 79% dei campioni analizzati da Greenpeace - Il Fatto Quotidiano
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/01/22/pfas-italia-acqua-potabile-contaminata-campioni-analizzati-nord-sud-greenpeace-news/7847344/
    Milioni di italiani (da Nord a Sud) hanno ricevuto a casa acqua potabile contaminata: Pfas nel 79% dei campioni analizzati da Greenpeace - Il Fatto Quotidiano https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/01/22/pfas-italia-acqua-potabile-contaminata-campioni-analizzati-nord-sud-greenpeace-news/7847344/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Milioni di italiani (da Nord a Sud) hanno ricevuto a casa acqua potabile contaminata: Pfas nel 79% dei campioni analizzati da Greenpeace - Il Fatto Quotidiano
    Il Pfas più riscontrato tra quelli ricercati nei campioni è il Pfoa, acido perfluoroottanoico, classificato come cancerogeno all’Agenzia delle nazioni unite per la ricerca sul cancro
    Angry
    2
    0 Reacties 0 aandelen 561 Views
  • Centinaia di provette contenenti virus mortali sono scomparse da un laboratorio in Australia.Le provette perdute contenevano 323 campioni di virus vivi, 100 dei quali contenevano il virus Hendra, che causa la morte nel 57% delle infezioni. Questo virus è trasportato dai .

    Hundreds of test tubes containing deadly viruses have disappeared from a laboratory in Australia. The lost tubes contained 323 live virus samples, 100 of which contained the Hendra virus, which causes death in 57% of infections. This virus is carried by .

    Source: https://x.com/harriton777/status/1866813969744474117?t=w2CZWEqAVG4iuAj-nUFwqw&s=19
    ❗Centinaia di provette contenenti virus mortali sono scomparse da un laboratorio in Australia.Le provette perdute contenevano 323 campioni di virus vivi, 100 dei quali contenevano il virus Hendra, che causa la morte nel 57% delle infezioni. Questo virus è trasportato dai ⬇️. Hundreds of test tubes containing deadly viruses have disappeared from a laboratory in Australia. The lost tubes contained 323 live virus samples, 100 of which contained the Hendra virus, which causes death in 57% of infections. This virus is carried by ⬇️. Source: https://x.com/harriton777/status/1866813969744474117?t=w2CZWEqAVG4iuAj-nUFwqw&s=19
    Angry
    1
    0 Reacties 0 aandelen 1K Views 5
  • Questo video dovrebbe essere trasmesso a reti unificate!
    Non serve aggiungere
    altro perché queste dichiarazioni sono cristalline.

    Torniamo ai biolab ucraini per capire perché i DEM e il Deep State sono disperati e stanno facendo di tutto affinché l’Ucraina non cada del tutto nelle mani dei russi

    Il tenente Scott Bennet, informatore dell'esercito americano, solleva il coperchio sui laboratori di armi biologiche dell'Ucraina

    Tutto è iniziato nel 2005 con la Defense Intelligence Agency che ha creato il bio laboratorio codice 501 C3 chiamato Global Viral Forecasting Institute

    Questo biolab è stato creato con un agente del Mossad di nome Nathan Wolfe

    Dopodiché è stata creata una azienda per gestirlo. Questa azienda si chiama Metabiota

    Questo istituto è stato finanziato da Rosemont, una società di investimento guidata da Hunter Biden, figlio del Presidente Biden, Christopher Heinz, figlio di John Kerry, e Paul Pelosi, figlio di Nancy Pelosi

    Sotto la guida di Obama e Biden, da 10 anni l’occidente sviluppa in Ucraina armi biologiche e chimiche da utilizzare contro i russi, il che spiega la raccolta di campioni di DNA dei popoli slavi

    Queste sono rivelazioni di un enorme crimine di guerra e crimini contro l'umanità poiché si tratta di una violazione dell'accordo globale sulle armi biologiche

    Stanno sviluppando armi che prendono di mira geni specifici e razze specifiche, in questo caso i geni e la razza slava

    Ciò dimostra che gli Stati Uniti, con i suoi 30 biolabs in Ucraina, è stata coinvolta nella sperimentazione della trasmissione da animale a uomo di diversi virus, tra cui il Covid-19

    La Russia sta portando le prove di quanto detto sopra da quasi tre anni

    Questa gente merita la sedia elettrica...

    https://x.com/itsmeback_/status/1858791637419213006?t=3HpaqIULlDBdHkgn2pZmxw&s=19
    Questo video dovrebbe essere trasmesso a reti unificate! Non serve aggiungere altro perché queste dichiarazioni sono cristalline. 🇺🇸☣🇺🇦 Torniamo ai biolab ucraini per capire perché i DEM e il Deep State sono disperati e stanno facendo di tutto affinché l’Ucraina non cada del tutto nelle mani dei russi Il tenente Scott Bennet, informatore dell'esercito americano, solleva il coperchio sui laboratori di armi biologiche dell'Ucraina Tutto è iniziato nel 2005 con la Defense Intelligence Agency che ha creato il bio laboratorio codice 501 C3 chiamato Global Viral Forecasting Institute Questo biolab è stato creato con un agente del Mossad di nome Nathan Wolfe Dopodiché è stata creata una azienda per gestirlo. Questa azienda si chiama Metabiota Questo istituto è stato finanziato da Rosemont, una società di investimento guidata da Hunter Biden, figlio del Presidente Biden, Christopher Heinz, figlio di John Kerry, e Paul Pelosi, figlio di Nancy Pelosi Sotto la guida di Obama e Biden, da 10 anni l’occidente sviluppa in Ucraina armi biologiche e chimiche da utilizzare contro i russi, il che spiega la raccolta di campioni di DNA dei popoli slavi Queste sono rivelazioni di un enorme crimine di guerra e crimini contro l'umanità poiché si tratta di una violazione dell'accordo globale sulle armi biologiche Stanno sviluppando armi che prendono di mira geni specifici e razze specifiche, in questo caso i geni e la razza slava Ciò dimostra che gli Stati Uniti, con i suoi 30 biolabs in Ucraina, è stata coinvolta nella sperimentazione della trasmissione da animale a uomo di diversi virus, tra cui il Covid-19 ⬆️ La Russia sta portando le prove di quanto detto sopra da quasi tre anni Questa gente merita la sedia elettrica...☠️⚰️ https://x.com/itsmeback_/status/1858791637419213006?t=3HpaqIULlDBdHkgn2pZmxw&s=19
    Angry
    1
    0 Reacties 0 aandelen 7K Views
  • Sul match Imane Khalif - Angela Carini

    Da quanto capisco - non seguo queste Olimpiadi come forma di boicottaggio privato - oggi nella categoria superleggeri donne gareggeranno Imane Khalif (Algeria) e Angela Carini (Italia).

    Auguro all'atleta italiana ogni bene e possibilmente la vittoria.
    Tuttavia c'è un problema non trascurabile. Imane Khalif - secondo quanto riportato dall'International Boxing Association nel 2023 - è biologicamente un uomo, in quanto l'analisi del DNA ha riportato la presenza di cromosomi XY e non XX.
    Peraltro, se uno dubitasse dell'analisi cromosomica, uno sguardo alla struttura fisica dell'atleta non lascia molti dubbi.

    Ora, in molti sport, e in modo particolarmente rilevante negli sport di combattimento, la differenza biologica tra chi ha avuto una crescita e pubertà maschile e chi ha avuto una crescita e pubertà femminile è molto marcata. La densità ossea è maggiore nei maschi, il che ha due implicazioni: conferisce maggiore resistenza alle percosse e, dipendendo la potenza di una percossa da massa per velocità, l'incremento della massa ossea conferisce maggiore potenza al colpo (le misurazioni medie danno una potenza di pugno maschile del 162% rispetto al pugno femminile). Anche i tempi di reazione sono inferiori e sia le fibre muscolari bianche, da cui dipende la velocità, che rosse, da cui dipende la resistenza, sono mediamente maggiori nei maschi.

    Chiedo scusa per essermi soffermato su queste banalità prosaiche, ma in un mondo in cui l'ideologia cancella la realtà, anche l'ovvio deve essere ribadito in forma dimostrativa.

    E l'ovvio qui è che mettere su di un ring un atleta geneticamente maschio contro un'atleta geneticamente femmina è una grave scorrettezza. Può darsi che la sorte sia benevola, ma in generale è un'ingiustizia, con potenziali rilevanti rischi fisici.
    (Segnalo un dettaglio forse non noto a chi non ha praticato la boxe. Alle Olimpiadi si utilizza un caschetto per gli incontri. Il caschetto nella boxe è l'apoteosi dell'ipocrisia. Infatti il caschetto limita soltanto le ferite superficiali, i sanguinamenti delle sopracciglia o degli zigomi - preservando gli spettatori - ma i traumi cerebrali legati all'entità della percossa sono esattamente identici, e naturalmente sono quelli ad essere i più pericolosi nel medio periodo.)

    Ora, la questione è: come si è potuti arrivare a questo punto?
    Storicamente la cesura ideologica su questi temi avviene all'inizio degli anni '70. Fino ad allora le rivendicazioni di genere (first-wave feminism) avevano sollevato il sacrosanto tema dell'eguaglianza formale, legale, dei diritti tra persone di sesso, genere o inclinazione sessuale differente.

    A partire dai primi anni '70 si avvia invece un movimento ideologico con caratteristiche essenzialmente differenti, che non mira più al raggiungimento di diritti legali identici (in Occidente raggiunti), ma ad un non meglio precisato "superamento sostanziale" delle differenze.

    Di questo superamento sostanziale fanno parte numerose battaglie distinte, il cui punto di caduta comune però è il rifiuto della realtà materiale nel nome di una rivendicazione ideologica (o, per chi vi aderisce, ideale).

    Si tratta di una curiosa forma di idealismo, che inizia in sempre maggior misura a negare la realtà come se si trattasse di un improvvido accidente, qualcosa che dovrebbe essere superato di principio dall'autoaffermazione volontaria. Come in una novella forma di idealismo assoluto, l'Io si deve qui imporre al non-Io (alla Natura, alla Materia, alla Società).

    Di questa tendenza fa parte il rigetto delle differenze sessuali, viste come latrici di discriminazione, nel nome della "lotta al patriarcato", e ne fanno parte tutte le varie forme di rivendicazione dell'identità sessuale percepita, vista come come superiore all'identità biologica.

    L'intera tematica viene infine presa ostaggio dall'atteggiamento politicamente corretto, che rende ogni discussione aperta di tali questioni difficile, rischiosa, sempre sull'orlo di accuse infamanti.

    Il cerchio così si chiude.

    La prima mossa sancisce la superiorità delle pretese idealistiche di una sorta di Io assoluto, che può e anzi deve imporsi sulla materia (sulla biologia, ma anche sulla realtà sociale).

    La seconda mossa, mette al sicuro dalle confutazioni le pretese di questo Io assoluto, isolandolo dalle critiche, attraverso una loro delegittimazione a priori (come omofobe, sessiste, retrograde, ecc.).

    E cosa resta fuori da questo cerchio splendidamente autoreferenziale?

    Nulla. Nulla salvo la realtà, che anche se i suoi campioni sono stati silenziati, rimane tuttavia testardamente in piedi.
    Ed è la realtà che, con i suoi tempi, la sua implacabilità, e purtroppo anche le sue vittime sacrificali, finirà per fare giustizia di questo delirio culturale.

    Andrea Zhok
    Sul match Imane Khalif - Angela Carini Da quanto capisco - non seguo queste Olimpiadi come forma di boicottaggio privato - oggi nella categoria superleggeri donne gareggeranno Imane Khalif (Algeria) e Angela Carini (Italia). Auguro all'atleta italiana ogni bene e possibilmente la vittoria. Tuttavia c'è un problema non trascurabile. Imane Khalif - secondo quanto riportato dall'International Boxing Association nel 2023 - è biologicamente un uomo, in quanto l'analisi del DNA ha riportato la presenza di cromosomi XY e non XX. Peraltro, se uno dubitasse dell'analisi cromosomica, uno sguardo alla struttura fisica dell'atleta non lascia molti dubbi. Ora, in molti sport, e in modo particolarmente rilevante negli sport di combattimento, la differenza biologica tra chi ha avuto una crescita e pubertà maschile e chi ha avuto una crescita e pubertà femminile è molto marcata. La densità ossea è maggiore nei maschi, il che ha due implicazioni: conferisce maggiore resistenza alle percosse e, dipendendo la potenza di una percossa da massa per velocità, l'incremento della massa ossea conferisce maggiore potenza al colpo (le misurazioni medie danno una potenza di pugno maschile del 162% rispetto al pugno femminile). Anche i tempi di reazione sono inferiori e sia le fibre muscolari bianche, da cui dipende la velocità, che rosse, da cui dipende la resistenza, sono mediamente maggiori nei maschi. Chiedo scusa per essermi soffermato su queste banalità prosaiche, ma in un mondo in cui l'ideologia cancella la realtà, anche l'ovvio deve essere ribadito in forma dimostrativa. E l'ovvio qui è che mettere su di un ring un atleta geneticamente maschio contro un'atleta geneticamente femmina è una grave scorrettezza. Può darsi che la sorte sia benevola, ma in generale è un'ingiustizia, con potenziali rilevanti rischi fisici. (Segnalo un dettaglio forse non noto a chi non ha praticato la boxe. Alle Olimpiadi si utilizza un caschetto per gli incontri. Il caschetto nella boxe è l'apoteosi dell'ipocrisia. Infatti il caschetto limita soltanto le ferite superficiali, i sanguinamenti delle sopracciglia o degli zigomi - preservando gli spettatori - ma i traumi cerebrali legati all'entità della percossa sono esattamente identici, e naturalmente sono quelli ad essere i più pericolosi nel medio periodo.) Ora, la questione è: come si è potuti arrivare a questo punto? Storicamente la cesura ideologica su questi temi avviene all'inizio degli anni '70. Fino ad allora le rivendicazioni di genere (first-wave feminism) avevano sollevato il sacrosanto tema dell'eguaglianza formale, legale, dei diritti tra persone di sesso, genere o inclinazione sessuale differente. A partire dai primi anni '70 si avvia invece un movimento ideologico con caratteristiche essenzialmente differenti, che non mira più al raggiungimento di diritti legali identici (in Occidente raggiunti), ma ad un non meglio precisato "superamento sostanziale" delle differenze. Di questo superamento sostanziale fanno parte numerose battaglie distinte, il cui punto di caduta comune però è il rifiuto della realtà materiale nel nome di una rivendicazione ideologica (o, per chi vi aderisce, ideale). Si tratta di una curiosa forma di idealismo, che inizia in sempre maggior misura a negare la realtà come se si trattasse di un improvvido accidente, qualcosa che dovrebbe essere superato di principio dall'autoaffermazione volontaria. Come in una novella forma di idealismo assoluto, l'Io si deve qui imporre al non-Io (alla Natura, alla Materia, alla Società). Di questa tendenza fa parte il rigetto delle differenze sessuali, viste come latrici di discriminazione, nel nome della "lotta al patriarcato", e ne fanno parte tutte le varie forme di rivendicazione dell'identità sessuale percepita, vista come come superiore all'identità biologica. L'intera tematica viene infine presa ostaggio dall'atteggiamento politicamente corretto, che rende ogni discussione aperta di tali questioni difficile, rischiosa, sempre sull'orlo di accuse infamanti. Il cerchio così si chiude. La prima mossa sancisce la superiorità delle pretese idealistiche di una sorta di Io assoluto, che può e anzi deve imporsi sulla materia (sulla biologia, ma anche sulla realtà sociale). La seconda mossa, mette al sicuro dalle confutazioni le pretese di questo Io assoluto, isolandolo dalle critiche, attraverso una loro delegittimazione a priori (come omofobe, sessiste, retrograde, ecc.). E cosa resta fuori da questo cerchio splendidamente autoreferenziale? Nulla. Nulla salvo la realtà, che anche se i suoi campioni sono stati silenziati, rimane tuttavia testardamente in piedi. Ed è la realtà che, con i suoi tempi, la sua implacabilità, e purtroppo anche le sue vittime sacrificali, finirà per fare giustizia di questo delirio culturale. Andrea Zhok
    Like
    1
    0 Reacties 0 aandelen 10K Views
  • Schwab non si arrende, e in Cina ripropone il suo piano. - D TUTTO E D+
    Schwab non si arrende, e in Cina ripropone il suo piano. Afferma che l’umanità deve essere “costretta a collaborare” con le élite globaliste Il fondatore del World Economic Forum, Klaus Schwab, ha detto ai delegati di una conferenza tenutasi questa settimana in Cina che l’umanità deve essere “costretta a collaborare” con le entità globaliste. Il “Davos estivo” Intervenendo all'”Incontro annuale dei nuovi campioni” del WEF,

    https://dituttoedipiu.altervista.org/schwab-non-si-arrende-e-in-cina-ripropone-il-suo-piano-2/
    Schwab non si arrende, e in Cina ripropone il suo piano. - D TUTTO E D+ Schwab non si arrende, e in Cina ripropone il suo piano. Afferma che l’umanità deve essere “costretta a collaborare” con le élite globaliste Il fondatore del World Economic Forum, Klaus Schwab, ha detto ai delegati di una conferenza tenutasi questa settimana in Cina che l’umanità deve essere “costretta a collaborare” con le entità globaliste. Il “Davos estivo” Intervenendo all'”Incontro annuale dei nuovi campioni” del WEF, https://dituttoedipiu.altervista.org/schwab-non-si-arrende-e-in-cina-ripropone-il-suo-piano-2/
    DITUTTOEDIPIU.ALTERVISTA.ORG
    Schwab non si arrende, e in Cina ripropone il suo piano. - D TUTTO E D+
    Schwab non si arrende, e in Cina ripropone il suo piano. Afferma che l’umanità deve essere “costretta a collaborare” con le élite globaliste Il fondatore del World Economic Forum, Klaus Schwab, ha detto ai delegati di una conferenza tenutasi questa settimana in Cina che l’umanità deve essere “costretta a collaborare” con le entità globaliste. Il “Davos estivo” Intervenendo all'”Incontro annuale dei nuovi campioni” del WEF,
    0 Reacties 0 aandelen 2K Views

  • La salute dello sperma umano è nettamente diminuita durante gli anni della vaccinazione COVID: studio - D TUTTO E D+
    La salute dello sperma umano è nettamente diminuita durante gli anni della vaccinazione COVID: studio Uno studio pubblicato all’inizio di questo mese sulla rivista scientifica Huma Reproduction ha analizzato campioni di sperma ottenuti da potenziali donatori di sperma in Danimarca tra il 2017 e il 2022 scoprendo un massiccio calo della motilità degli spermatozoi (la capacità delle cellule di muoversi) dal 2019. «La concentrazione di spermatozoi mobili e la conta
    https://dituttoedipiu.altervista.org/la-salute-dello-sperma-umano-e-nettamente-diminuita-durante-gli-anni-della-vaccinazione-covid-studio/
    La salute dello sperma umano è nettamente diminuita durante gli anni della vaccinazione COVID: studio - D TUTTO E D+ La salute dello sperma umano è nettamente diminuita durante gli anni della vaccinazione COVID: studio Uno studio pubblicato all’inizio di questo mese sulla rivista scientifica Huma Reproduction ha analizzato campioni di sperma ottenuti da potenziali donatori di sperma in Danimarca tra il 2017 e il 2022 scoprendo un massiccio calo della motilità degli spermatozoi (la capacità delle cellule di muoversi) dal 2019. «La concentrazione di spermatozoi mobili e la conta https://dituttoedipiu.altervista.org/la-salute-dello-sperma-umano-e-nettamente-diminuita-durante-gli-anni-della-vaccinazione-covid-studio/
    DITUTTOEDIPIU.ALTERVISTA.ORG
    La salute dello sperma umano è nettamente diminuita durante gli anni della vaccinazione COVID: studio - D TUTTO E D+
    La salute dello sperma umano è nettamente diminuita durante gli anni della vaccinazione COVID: studio Uno studio pubblicato all’inizio di questo mese sulla rivista scientifica Huma Reproduction ha analizzato campioni di sperma ottenuti da potenziali donatori di sperma in Danimarca tra il 2017 e il 2022 scoprendo un massiccio calo della motilità degli spermatozoi (la capacità delle cellule di muoversi) dal 2019. «La concentrazione di spermatozoi mobili e la conta
    Angry
    1
    0 Reacties 0 aandelen 2K Views
  • Qualcosa in serbo
    di Marco Travaglio

    “Ci restano 3 o 4 mesi, forse meno, prima della catastrofe”. Lo dice il presidente serbo Aleksandar Vucic in una drammatica intervista al settimanale svizzero Weltwoche, disponibile sul web. Dovrebbero vederla tutti: il personaggio è molto controverso, un ex giornalista che entrò giovanissimo in politica con Milosevic, poi se ne dissociò e ora si batte per la Serbia nell’Ue e fa accordi con gli Usa senza recidere gli storici rapporti con Mosca. Il che non ha impedito a Belgrado di firmare la dichiarazione anti-russa della cosiddetta conferenza di pace di Lucerna. Qui però non si tratta di sposare le posizioni di Vucic, ma di ascoltare ciò che racconta, commosso, su quel che sente dire dagli altri leader europei: “Il treno ha lasciato la stazione e nessuno può fermarlo… se le grandi potenze non faranno nulla”. Il suo è il punto di vista di un Paese aggredito dalla Nato fin dal 1999: “Condanno l’intrusione russa in Ucraina. Ma cos’hanno fatto le potenze occidentali alla Serbia nel 1999 e nel 2008? Non ci sono risposte alla domanda. Putin ha citato il precedente del Kosovo (le stragi usate dalla Nato per giustificare l’intervento, come la Russia usa quelle in Donbass, ndr): anche a questa domanda non ci sono risposte”.

    L’Europa è a un bivio: “Tutti parlano solo di guerra. Nessuno vuole la pace, che è diventata una parola proibita. Si dice che dobbiamo vincere per assicurarci la pace futura… nessuno cerca di porre fine alla guerra… L’Occidente crede di poter sconfiggere facilmente Putin: vogliono sfiancarlo in Ucraina, poi pensano che la Russia non esisterà più sull’attuale territorio e nell’attuale forma e Putin sarà rovesciato. Ma la pressione basta a distruggere la Russia e a rovesciare Putin? Non credo. Non so se l’Occidente si stia sopravvalutando, ma credo stia sottovalutando la Russia e Putin. In Europa tutti si comportano come grandi eroi, ma non dicono ai loro popoli che pagheranno un prezzo molto alto… Dovrebbero cercare di raggiungere un cessate il fuoco e poi negoziare per 10, 20, 30, 50 anni, non importa quanti: sono molto meglio di un solo giorno di aspri combattimenti come quelli in corso. Nato e Usa non possono permettersi di perdere la guerra in Ucraina. Ma anche Putin, se perde la guerra, perde tutto. Tutto è in gioco per entrambe le parti. Perciò ci avviciniamo all’abisso. Ma questo ci porta a un’altra domanda: chi è disposto a perdere 1, 2, 5, 10, 15 milioni di persone? Chiedetevelo. Io non voglio perdere un solo uomo: non parteciperemo. La Serbia è stata uno dei campioni mondiali di guerra nel XX secolo. Ora il mio sogno è mantenere la pace e la stabilità”. Se i fatti gli daranno torto, qualcuno potrà rinfacciarglielo. Se gli daranno ragione, non resterà vivo nessuno per riconoscergliela.
    Qualcosa in serbo di Marco Travaglio “Ci restano 3 o 4 mesi, forse meno, prima della catastrofe”. Lo dice il presidente serbo Aleksandar Vucic in una drammatica intervista al settimanale svizzero Weltwoche, disponibile sul web. Dovrebbero vederla tutti: il personaggio è molto controverso, un ex giornalista che entrò giovanissimo in politica con Milosevic, poi se ne dissociò e ora si batte per la Serbia nell’Ue e fa accordi con gli Usa senza recidere gli storici rapporti con Mosca. Il che non ha impedito a Belgrado di firmare la dichiarazione anti-russa della cosiddetta conferenza di pace di Lucerna. Qui però non si tratta di sposare le posizioni di Vucic, ma di ascoltare ciò che racconta, commosso, su quel che sente dire dagli altri leader europei: “Il treno ha lasciato la stazione e nessuno può fermarlo… se le grandi potenze non faranno nulla”. Il suo è il punto di vista di un Paese aggredito dalla Nato fin dal 1999: “Condanno l’intrusione russa in Ucraina. Ma cos’hanno fatto le potenze occidentali alla Serbia nel 1999 e nel 2008? Non ci sono risposte alla domanda. Putin ha citato il precedente del Kosovo (le stragi usate dalla Nato per giustificare l’intervento, come la Russia usa quelle in Donbass, ndr): anche a questa domanda non ci sono risposte”. L’Europa è a un bivio: “Tutti parlano solo di guerra. Nessuno vuole la pace, che è diventata una parola proibita. Si dice che dobbiamo vincere per assicurarci la pace futura… nessuno cerca di porre fine alla guerra… L’Occidente crede di poter sconfiggere facilmente Putin: vogliono sfiancarlo in Ucraina, poi pensano che la Russia non esisterà più sull’attuale territorio e nell’attuale forma e Putin sarà rovesciato. Ma la pressione basta a distruggere la Russia e a rovesciare Putin? Non credo. Non so se l’Occidente si stia sopravvalutando, ma credo stia sottovalutando la Russia e Putin. In Europa tutti si comportano come grandi eroi, ma non dicono ai loro popoli che pagheranno un prezzo molto alto… Dovrebbero cercare di raggiungere un cessate il fuoco e poi negoziare per 10, 20, 30, 50 anni, non importa quanti: sono molto meglio di un solo giorno di aspri combattimenti come quelli in corso. Nato e Usa non possono permettersi di perdere la guerra in Ucraina. Ma anche Putin, se perde la guerra, perde tutto. Tutto è in gioco per entrambe le parti. Perciò ci avviciniamo all’abisso. Ma questo ci porta a un’altra domanda: chi è disposto a perdere 1, 2, 5, 10, 15 milioni di persone? Chiedetevelo. Io non voglio perdere un solo uomo: non parteciperemo. La Serbia è stata uno dei campioni mondiali di guerra nel XX secolo. Ora il mio sogno è mantenere la pace e la stabilità”. Se i fatti gli daranno torto, qualcuno potrà rinfacciarglielo. Se gli daranno ragione, non resterà vivo nessuno per riconoscergliela.
    Angry
    1
    0 Reacties 0 aandelen 6K Views
  • Un istituto di ingegneria chimica ha analizzato la “sabbia sahariana” che piove dal cielo. Hanno trovato: nichel, bario, alluminio e arsenico (metalli che NON esistono nel deserto del Sahara) in quantità superiori fino a 700 volte
    i limiti autorizzati.
    CI STANNO AVVELENANDO!
    Arsenico 44 X, bario 660, nichel 2500, zinco 64 e ferro 23 X in più. Inoltre,
    è stato stabilito che i campioni contenevano 14,2 mg/kg di alluminio nella sabbia del Sahara mentre la "sabbia piovana" conteneva 10,3 mg/kg, ovvero 728 volte
    + alluminio.

    FONTE: https://aeronet.news/zadny-saharsky-pisek-sokujici-chemicky-rozbor-prachu-setreneho-z-automobilu-odhaluje-ze-z-nebe-padaji-tezke-kovy-a-prvky-pouzivane-pro-modifikaci-pocasi-bosenska-laborator-zjistila-ve-vzorku/
    Un istituto di ingegneria chimica ha analizzato la “sabbia sahariana” che piove dal cielo. Hanno trovato: nichel, bario, alluminio e arsenico (metalli che NON esistono nel deserto del Sahara) in quantità superiori fino a 700 volte i limiti autorizzati. CI STANNO AVVELENANDO! ⬇️ Arsenico 44 X, bario 660, nichel 2500, zinco 64 e ferro 23 X in più. Inoltre, è stato stabilito che i campioni contenevano 14,2 mg/kg di alluminio nella sabbia del Sahara mentre la "sabbia piovana" conteneva 10,3 mg/kg, ovvero 728 volte + alluminio. FONTE: https://aeronet.news/zadny-saharsky-pisek-sokujici-chemicky-rozbor-prachu-setreneho-z-automobilu-odhaluje-ze-z-nebe-padaji-tezke-kovy-a-prvky-pouzivane-pro-modifikaci-pocasi-bosenska-laborator-zjistila-ve-vzorku/
    Angry
    1
    0 Reacties 0 aandelen 4K Views
Zoekresultaten