• "Il naufragio della Sanità" - Bareggio (MI) - Sabato 1 Marzo ore 20:30 - Evento pubblico
    Alcune foto della serata.

    Sabato 1 Marzo 2025 - ore 20:30 - a Bareggio (MI) presso l'auditorium "Madre Teresa di Calcutta" in via Madonna Assunta, 25 si è svolto l'evento "Il naufragio della Sanità" dove con diversi relatori parleremo dei gravi problemi della Sanità Pubblica, tra fuga dei medici dal pubblico al privato, le interminabili liste di attesa, le cure negate, i diritti del malato e molto altro ancora.

    Un ampio spazio al termine degli interventi è stato dato alle domande del pubblico.

    Elenco dei relatori in ordine di intervento:

    Ornella Visini
    Paola Fara - Scrittrice
    Avv. Manola Bozzelli - Vice Presidente Arbitrium PSG
    Dott. Raffaele Varvara - Sana e robusta costituzione
    Dott. Paolo Schicchi - Ortopedico
    Avv. Pier Luigi Fettolini
    Dott. Daniele Giovanardi - Carta di Siena


    Hanno presentato e organizzato la serata:
    Sergio Barbesta e Raffaella Farinelli

    SI RINGRAZIANO

    Ornella Visini
    Paola Fara
    Manola Bozzelli
    Raffaele Varvara
    Paolo Schicchi
    Pier Luigi Fettolini
    Daniele Giovanardi

    Gli organizzatori e presentatori
    Raffaella Farinelli
    Sergio Barbesta

    I VOLONTARI
    Massimo
    Emma
    Federico
    Daniela
    Letizia

    Paolo e Roberto per le riprese

    GLI SPONSOR
    Radio Libera
    TeleMilano
    RainbowTV
    Scenario.press

    Il Comune di Bareggio
    Angelo Cozzi Consigliere Comunale
    Linda Colombo Sindaco

    Un GRAZIE particolare a tutto il pubblico
    e agli amici in sala.

    ARRIVEDERCI al PROSSIMO EVENTO
    "Il naufragio della Sanità" - Bareggio (MI) - Sabato 1 Marzo ore 20:30 - Evento pubblico Alcune foto della serata. Sabato 1 Marzo 2025 - ore 20:30 - a Bareggio (MI) presso l'auditorium "Madre Teresa di Calcutta" in via Madonna Assunta, 25 si è svolto l'evento "Il naufragio della Sanità" dove con diversi relatori parleremo dei gravi problemi della Sanità Pubblica, tra fuga dei medici dal pubblico al privato, le interminabili liste di attesa, le cure negate, i diritti del malato e molto altro ancora. Un ampio spazio al termine degli interventi è stato dato alle domande del pubblico. Elenco dei relatori in ordine di intervento: Ornella Visini Paola Fara - Scrittrice Avv. Manola Bozzelli - Vice Presidente Arbitrium PSG Dott. Raffaele Varvara - Sana e robusta costituzione Dott. Paolo Schicchi - Ortopedico Avv. Pier Luigi Fettolini Dott. Daniele Giovanardi - Carta di Siena Hanno presentato e organizzato la serata: Sergio Barbesta e Raffaella Farinelli SI RINGRAZIANO Ornella Visini Paola Fara Manola Bozzelli Raffaele Varvara Paolo Schicchi Pier Luigi Fettolini Daniele Giovanardi Gli organizzatori e presentatori Raffaella Farinelli Sergio Barbesta I VOLONTARI Massimo Emma Federico Daniela Letizia Paolo e Roberto per le riprese GLI SPONSOR Radio Libera TeleMilano RainbowTV Scenario.press Il Comune di Bareggio Angelo Cozzi Consigliere Comunale Linda Colombo Sindaco Un GRAZIE particolare a tutto il pubblico e agli amici in sala. ARRIVEDERCI al PROSSIMO EVENTO
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  • Top Massage Schools Near Me Offering Expert Training

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  • Medici di famiglia mai così pochi e sul piede di guerra, Fimmg: "Contro la riforma, via alla raccolta di firme anche nella Tuscia"
    Nel distretto A, comune di Graffignano, andati in pensione il 28 febbraio entrambi i medici, per non interrompere il servizio la Asl ha fatto ricorso a due incarichi libero professionali per un anno....
    https://www.ilmessaggero.it/AMP/viterbo/medici_di_famiglia_mai_pochi_piede_di_guerra_fimmg_contro_la_riforma_via_raccolta_di_firme_nella_tuscia-8688004.html
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    Medici di famiglia mai così pochi e sul piede di guerra, Fimmg: "Contro la riforma, via alla raccolta di firme anche nella Tuscia"
    Nel distretto A, comune di Graffignano, andati in pensione il 28 febbraio entrambi i medici, per non interrompere il servizio la Asl ha fatto ricorso a due incarichi libero professionali per un anno....
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  • Milano e il suo esercito di lavoratori poveri: il paradosso di una città che respinge chi la manda avanti
    Paghe da fame e costi alle stelle. L’affitto assorbe oltre la metà dello stipendio, si allarga la forbice fra operai e dirigenti. Gli appelli dei sindacati: “Servono strumenti nuovi, partiamo dal problema della casa”

    https://www.ilgiorno.it/milano/economia/lavoratori-poveri-affitti-stipendi-tiddsctc
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  • https://www.ilsussidiario.net/news/zelensky-contro-trump-chi-ha-indotto-lucraino-a-pensare-di-poter-andare-alla-rottura/2807312/
    Zelensky era anche su di giri, notato come si strofinava il naso? Tipico.
    https://www.ilsussidiario.net/news/zelensky-contro-trump-chi-ha-indotto-lucraino-a-pensare-di-poter-andare-alla-rottura/2807312/ Zelensky era anche su di giri, notato come si strofinava il naso? Tipico.
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    ZELENSKY CONTRO TRUMP/ “Chi ha indotto l’ucraino a pensare di poter andare alla rottura?”
    Un colpo di scena e una rottura drammatica, quella che si è consumata ieri nello Studio Ovale tra Zelensky e Trump. Mosca esulta, l’Ue meno
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  • Kaja Kallas ha affermato che l'obiettivo dell'Unione Europea è la vittoria non solo sulla Russia, ma anche sulla Cina.

    All'inizio era divertente, ma ora ci si comincia a chiedere preoccupati a che punto di idiozia arriveranno questi imbecilli...

    Fonte: Canale Telegram: "Vi racconto la Russia"
    Kaja Kallas ha affermato che l'obiettivo dell'Unione Europea è la vittoria non solo sulla Russia, ma anche sulla Cina. All'inizio era divertente, ma ora ci si comincia a chiedere preoccupati a che punto di idiozia arriveranno questi imbecilli... Fonte: Canale Telegram: "Vi racconto la Russia"
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  • Il presidente ucraino per tutto il tempo dell' incontro con il presidente statunitense ed il suo vice, è stato strigliato con una veemenza ed irruenza che presumibilmente avrà sconcertato ed impressionato [ forse anche traballare ] chi ancora oggi dall' alto dei loro incarichi governativi si ostinano a sostenerlo in una irragionevole, insensata avventura senza arte né parte.
    Chi di spada ferisce, di spada perisce!
    Appena giunto dinnanzi al presidente statunitense questi lo ha " garbatamente " accolto [ si apprende dal quotidiano Avvenire ] esprimendogli il proprio apprezzamento per l' abbigliamento : " Si è vestito elegante !"
    Il buongiorno, avranno pensato sia Zelensky che il suo seguito, si vede dal mattino!"
    E difatti quel buongiorno rimarrà un ricordo indelebile in loro.
    I presidenti statunitensi, al contrario , hanno sempre sfoggiato degli abiti consoni ai loro ruoli istituzionali, sì certo ma quanti dolori e lutti hanno disseminato in lungo e in largo per perseguire il loro obiettivo di salvaguardare la sicurezza degli USA, che ai loro occhi è perennemente minacciata e pertanto si reputano investiti della missione [ Z. Brezinsky ] di liberare il pianeta dagli Stati canaglia?
    " Dovete essere riconoscenti, senza gli USA la guerra l' avreste persa in quindici giorni!"
    ...allora perché gli USA guidati dall' amministrazione Biden hanno foraggiato, supportato le ff.aa ucraine, quando, oltretutto, non poteva non sapere, intuire che la Russia non avrebbe capitolato? E chi fomentò le proteste ucraine per orientarle al fine di favorire il golpe del 2014 ? Quale era la ragion d'essere della presenza in Ucraina nella piazza indipendenza di un senatore statunitense, John McCain, che il 15 dicembre 2013 arringò la folla che protestava contro il governo all' epoca guidato da V. Yanukovich ? Chi " distolse " Zelensky, immediatamente dopo essersi insediato alla guida del Paese, dal suo proposito, che gli valse la vittoria alle elezioni, di pervenire ad una distensione con la Russia?
    Si ha menzione di una qualche amministrazione statunitense che abbia chiesto scusa per i misfatti propri o delle precedenti compiuti? I giapponesi stanno ancora [ forse ] attendendo che un qualche presidente statunitense chieda scusa per le due bombe atomiche.
    " Sono arrivato alla conclusione che il presidente Zelensky non è pronto per la pace . Ritorni quando è pronto !"
    I presidenti statunitensi, al contrario, sono i paladini della pace, ovunque scorgano un governo, un movimento non conforme ai valori o alle aspettative statunitensi, eccoli, pudicamente e timidamente, ingegnarsi per ribaltare la situazione non gradita.
    Zelensky e il suo seguito faranno tesoro [ chissà ] dell' insegnamento che ogni azione insensata porta con sé le sementi del proprio disfacimento ? .....ma a pagarne il pesante onere sarà la gente ucraina.
    Chissà se si imparerà che chiunque si affidi o si renda succube agli USA prima o poi ( si pensi a Saddam, per citarne uno) da essi si finisce per essere liquidati, politicamente o fisicamente quando non si è più ritenuti funzionali ... Chissà se il trattamento riservato a Zelensky servirà anche alla presidente Giorgia Meloni e al Capo dello Stato Mattarella, ai quali vorrei permettermi, se ne avessi l' opportunità, di meditare su un nobile pensiero, non mio bensì di Chiara Amirante:
    "Chi si inginocchia davanti a Dio, riesce a stare in piedi in ogni circostanza”....altro che farsi vassalli di coloro che esortano ad agire contro i propri popoli, si trovino essi oltreoceano o in " casa " propria .

    Contributo di Roberto
    Il presidente ucraino per tutto il tempo dell' incontro con il presidente statunitense ed il suo vice, è stato strigliato con una veemenza ed irruenza che presumibilmente avrà sconcertato ed impressionato [ forse anche traballare ] chi ancora oggi dall' alto dei loro incarichi governativi si ostinano a sostenerlo in una irragionevole, insensata avventura senza arte né parte. Chi di spada ferisce, di spada perisce! Appena giunto dinnanzi al presidente statunitense questi lo ha " garbatamente " accolto [ si apprende dal quotidiano Avvenire ] esprimendogli il proprio apprezzamento per l' abbigliamento : " Si è vestito elegante !" Il buongiorno, avranno pensato sia Zelensky che il suo seguito, si vede dal mattino!" E difatti quel buongiorno rimarrà un ricordo indelebile in loro. I presidenti statunitensi, al contrario , hanno sempre sfoggiato degli abiti consoni ai loro ruoli istituzionali, sì certo ma quanti dolori e lutti hanno disseminato in lungo e in largo per perseguire il loro obiettivo di salvaguardare la sicurezza degli USA, che ai loro occhi è perennemente minacciata e pertanto si reputano investiti della missione [ Z. Brezinsky ] di liberare il pianeta dagli Stati canaglia? " Dovete essere riconoscenti, senza gli USA la guerra l' avreste persa in quindici giorni!" ...allora perché gli USA guidati dall' amministrazione Biden hanno foraggiato, supportato le ff.aa ucraine, quando, oltretutto, non poteva non sapere, intuire che la Russia non avrebbe capitolato? E chi fomentò le proteste ucraine per orientarle al fine di favorire il golpe del 2014 ? Quale era la ragion d'essere della presenza in Ucraina nella piazza indipendenza di un senatore statunitense, John McCain, che il 15 dicembre 2013 arringò la folla che protestava contro il governo all' epoca guidato da V. Yanukovich ? Chi " distolse " Zelensky, immediatamente dopo essersi insediato alla guida del Paese, dal suo proposito, che gli valse la vittoria alle elezioni, di pervenire ad una distensione con la Russia? Si ha menzione di una qualche amministrazione statunitense che abbia chiesto scusa per i misfatti propri o delle precedenti compiuti? I giapponesi stanno ancora [ forse ] attendendo che un qualche presidente statunitense chieda scusa per le due bombe atomiche. " Sono arrivato alla conclusione che il presidente Zelensky non è pronto per la pace . Ritorni quando è pronto !" I presidenti statunitensi, al contrario, sono i paladini della pace, ovunque scorgano un governo, un movimento non conforme ai valori o alle aspettative statunitensi, eccoli, pudicamente e timidamente, ingegnarsi per ribaltare la situazione non gradita. Zelensky e il suo seguito faranno tesoro [ chissà ] dell' insegnamento che ogni azione insensata porta con sé le sementi del proprio disfacimento ? .....ma a pagarne il pesante onere sarà la gente ucraina. Chissà se si imparerà che chiunque si affidi o si renda succube agli USA prima o poi ( si pensi a Saddam, per citarne uno) da essi si finisce per essere liquidati, politicamente o fisicamente quando non si è più ritenuti funzionali ... Chissà se il trattamento riservato a Zelensky servirà anche alla presidente Giorgia Meloni e al Capo dello Stato Mattarella, ai quali vorrei permettermi, se ne avessi l' opportunità, di meditare su un nobile pensiero, non mio bensì di Chiara Amirante: "Chi si inginocchia davanti a Dio, riesce a stare in piedi in ogni circostanza”....altro che farsi vassalli di coloro che esortano ad agire contro i propri popoli, si trovino essi oltreoceano o in " casa " propria . Contributo di Roberto
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  • 1. Medici passati dalla sanità pubblica alla sanità privata (2020-2025)

    I dati sono basati su analisi di sindacati e rapporti come quelli di Anaao Assomed
    • 2019-2021: Secondo uno studio Anaao Assomed del 2022, circa 8.000 medici ospedalieri hanno lasciato il pubblico per dimissioni volontarie o scadenza di contratti a tempo determinato in questi tre anni, molti dei quali attratti dal privato per migliori condizioni economiche e lavorative. Si stima che almeno il 40-50% di questi (circa 3.200-4.000) sia passato al settore privato.
    • 2022-2023: Il trend è continuato, con una media stimata di 3.000-4.000 medici all’anno che lasciano il pubblico, di cui una parte significativa (circa 1.500-2.000 all’anno) verso il privato, spinti da burnout, stipendi stagnanti e carichi di lavoro insostenibili.
    • 2024-1° marzo 2025: Considerando la persistenza delle condizioni critiche (carenza di personale, concorsi deserti, aumento della domanda nel privato), è ragionevole stimare ulteriori 2.000-2.500 medici passati al privato in questo periodo.
    • Totale stimato (2020-2025): Circa 7.000-9.000 medici potrebbero aver lasciato la sanità pubblica per quella privata in questi cinque anni, con un picco durante e post-pandemia per la crisi del SSN.

    2. Medici di famiglia persi (2020-2025)

    I medici di medicina generale (MMG) sono in calo da anni a causa di pensionamenti non adeguatamente sostituiti da nuove leve. Ecco i dati:
    • 2020-2023: Secondo l’Annuario del SSN 2023, i medici di famiglia sono diminuiti da 40.769 nel 2020 (dato FIMMG) a 37.983 nel 2023, con una perdita di 2.786 MMG in tre anni. Questo riflette un calo annuo medio di circa 900-1.000 medici.
    • 2024-1° marzo 2025: Agenas prevedeva già nel 2023 un saldo negativo di 3.632 MMG entro il 2025 rispetto al 2020, ipotizzando che solo il 50% dei pensionamenti venga coperto da nuove assunzioni. Estapolando, tra il 2024 e inizio 2025, si stima una perdita aggiuntiva di circa 1.000-1.200 MMG.
    • Totale stimato (2020-2025): Circa 3.800-4.000 medici di famiglia persi in cinque anni, con un’accelerazione dovuta all’invecchiamento della categoria (il 56% ha oltre 55 anni) e alla scarsa attrattività della professione per i giovani.

    3. Piccoli ospedali chiusi a livello provinciale (2020-2025)

    La chiusura di piccoli ospedali, spesso in aree rurali o provinciali, è un trend decennale proseguito anche dopo il 2020, anche se rallentato dalla pandemia. I dati precisi post-2020 sono frammentari, ma possiamo basarci su rapporti precedenti e aggiornamenti:
    • 2010-2020: Secondo CIMO-FESMED e altri studi, in 10 anni sono stati chiusi 111 ospedali, molti dei quali piccoli nosocomi provinciali (con meno di 120 posti letto). Questo equivale a circa 11 chiusure annue.
    • 2020-2023: L’Annuario SSN 2023 riporta una riduzione da 1.021 ospedali nel 2020 a 996 nel 2023 (pubblici e privati), ossia 25 ospedali chiusi in tre anni, di cui circa il 70% (18) erano piccoli ospedali pubblici provinciali. Durante la pandemia, alcune strutture sono state temporaneamente riconvertite piuttosto che chiuse, ma il trend è ripreso post-emergenza.
    • 2024-1° marzo 2025: Non ci sono dati ufficiali aggiornati, ma il ritmo di chiusura sembra essersi stabilizzato a 5-8 ospedali all’anno, con priorità alla razionalizzazione delle risorse. Stimiamo 5-7 chiusure di piccoli ospedali provinciali in questo periodo.
    • Totale stimato (2020-2025): Circa 23-25 piccoli ospedali provinciali chiusi in cinque anni, con un impatto maggiore nelle regioni del Sud e nelle aree interne, dove l’assistenza territoriale non è stata adeguatamente potenziata.

    Considerazioni finali

    • Tendenze: La pandemia ha accelerato la fuga dal pubblico al privato e messo in luce la crisi dei medici di famiglia, mentre la chiusura dei piccoli ospedali riflette una politica di centralizzazione mai compensata da investimenti territoriali adeguati.

    Puoi scaricare il pdf in allegato a questo post.
    MASSIMA CONDIVISIONE. GRAZIE.
    1. Medici passati dalla sanità pubblica alla sanità privata (2020-2025) I dati sono basati su analisi di sindacati e rapporti come quelli di Anaao Assomed • 2019-2021: Secondo uno studio Anaao Assomed del 2022, circa 8.000 medici ospedalieri hanno lasciato il pubblico per dimissioni volontarie o scadenza di contratti a tempo determinato in questi tre anni, molti dei quali attratti dal privato per migliori condizioni economiche e lavorative. Si stima che almeno il 40-50% di questi (circa 3.200-4.000) sia passato al settore privato. • 2022-2023: Il trend è continuato, con una media stimata di 3.000-4.000 medici all’anno che lasciano il pubblico, di cui una parte significativa (circa 1.500-2.000 all’anno) verso il privato, spinti da burnout, stipendi stagnanti e carichi di lavoro insostenibili. • 2024-1° marzo 2025: Considerando la persistenza delle condizioni critiche (carenza di personale, concorsi deserti, aumento della domanda nel privato), è ragionevole stimare ulteriori 2.000-2.500 medici passati al privato in questo periodo. • Totale stimato (2020-2025): Circa 7.000-9.000 medici potrebbero aver lasciato la sanità pubblica per quella privata in questi cinque anni, con un picco durante e post-pandemia per la crisi del SSN. 2. Medici di famiglia persi (2020-2025) I medici di medicina generale (MMG) sono in calo da anni a causa di pensionamenti non adeguatamente sostituiti da nuove leve. Ecco i dati: • 2020-2023: Secondo l’Annuario del SSN 2023, i medici di famiglia sono diminuiti da 40.769 nel 2020 (dato FIMMG) a 37.983 nel 2023, con una perdita di 2.786 MMG in tre anni. Questo riflette un calo annuo medio di circa 900-1.000 medici. • 2024-1° marzo 2025: Agenas prevedeva già nel 2023 un saldo negativo di 3.632 MMG entro il 2025 rispetto al 2020, ipotizzando che solo il 50% dei pensionamenti venga coperto da nuove assunzioni. Estapolando, tra il 2024 e inizio 2025, si stima una perdita aggiuntiva di circa 1.000-1.200 MMG. • Totale stimato (2020-2025): Circa 3.800-4.000 medici di famiglia persi in cinque anni, con un’accelerazione dovuta all’invecchiamento della categoria (il 56% ha oltre 55 anni) e alla scarsa attrattività della professione per i giovani.   3. Piccoli ospedali chiusi a livello provinciale (2020-2025) La chiusura di piccoli ospedali, spesso in aree rurali o provinciali, è un trend decennale proseguito anche dopo il 2020, anche se rallentato dalla pandemia. I dati precisi post-2020 sono frammentari, ma possiamo basarci su rapporti precedenti e aggiornamenti: • 2010-2020: Secondo CIMO-FESMED e altri studi, in 10 anni sono stati chiusi 111 ospedali, molti dei quali piccoli nosocomi provinciali (con meno di 120 posti letto). Questo equivale a circa 11 chiusure annue. • 2020-2023: L’Annuario SSN 2023 riporta una riduzione da 1.021 ospedali nel 2020 a 996 nel 2023 (pubblici e privati), ossia 25 ospedali chiusi in tre anni, di cui circa il 70% (18) erano piccoli ospedali pubblici provinciali. Durante la pandemia, alcune strutture sono state temporaneamente riconvertite piuttosto che chiuse, ma il trend è ripreso post-emergenza. • 2024-1° marzo 2025: Non ci sono dati ufficiali aggiornati, ma il ritmo di chiusura sembra essersi stabilizzato a 5-8 ospedali all’anno, con priorità alla razionalizzazione delle risorse. Stimiamo 5-7 chiusure di piccoli ospedali provinciali in questo periodo. • Totale stimato (2020-2025): Circa 23-25 piccoli ospedali provinciali chiusi in cinque anni, con un impatto maggiore nelle regioni del Sud e nelle aree interne, dove l’assistenza territoriale non è stata adeguatamente potenziata. Considerazioni finali • Tendenze: La pandemia ha accelerato la fuga dal pubblico al privato e messo in luce la crisi dei medici di famiglia, mentre la chiusura dei piccoli ospedali riflette una politica di centralizzazione mai compensata da investimenti territoriali adeguati. Puoi scaricare il pdf in allegato a questo post. MASSIMA CONDIVISIONE. GRAZIE.
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  • SALVATE IL SOLDATO ZELENSKY
    Diplomazia o spettacolo? Il paradosso della politica internazionale

    La saggezza popolare suggerisce che chi è più maturo lo dimostri con i fatti. Ma osservando la gestione della crisi internazionale, la maturità sembra un valore in declino. Se la pace deve dipendere da logiche di potere e dinamiche mediatiche, allora lo scenario è tutt'altro che rassicurante. L’incontro di ieri alla Casa Bianca—se così si può definire—ha rappresentato un ulteriore episodio di imbarazzo e stallo, con la cacciata di Zelensky e l'annullamento della conferenza stampa di rito. Un momento che, al di là delle simpatie e delle narrazioni di parte, impone riflessioni profonde su ciò che è rimasto della diplomazia internazionale.

    Il tramonto della diplomazia tradizionale. L'incontro tra il presidente-tycoon Trump e il "soldato" Zelensky ha sancito definitivamente un cambio di paradigma: il dialogo diplomatico, inteso come disciplina dell'equilibrio e del confronto strategico, sembra superato. Al suo posto, domina la logica dello show system, in linea con una politica ormai plasmata dalle dinamiche mediatiche e dallo spin doctoring degli apparati governativi. La gestione delle crisi è diventata un prodotto da confezionare per il pubblico globale, più che un processo da costruire con lucidità.

    Spettacolarizzazione e trasparenza distorta. La trattativa di pace, per sua natura, richiederebbe discrezione, strategia e negoziati approfonditi. Tuttavia, oggi il concetto di trasparenza è spesso utilizzato per giustificare una narrazione spettacolare degli eventi, trasformando la politica estera in un format da prime time. Churchill e altri grandi leader hanno scritto la storia senza la necessità di telecamere accese: il loro peso politico derivava dall'azione, non dalla messinscena.

    L'Europa? Spettatore passivo. I nostri leader, invece di mantenere una posizione neutrale e responsabile, continuano a farsi trascinare nel tifo da stadio, difendendo l’aggredito di turno che viene però trattato dagli USA come un venditore porta a porta. L'Italia? Ancora una volta in una posizione defilata, intrappolata nella sua insignificanza politica. E ora che si fa? Un altro summit tra alleati? Certo, ma magari senza isterismi da prima serata.

    Una narrazione mediatica tossica. Oggi, i titoli dei media parlano di "agguato", "trappola", "sberla diplomatica". Un linguaggio volutamente incendiario, che contribuisce ad alimentare una guerra psicologica ancor prima che militare. Ma il vero punto non è l'ennesimo scontro verbale tra leader, né la prevedibile rigidità delle loro posizioni. Il tema centrale è la totale assenza di una visione diplomatica autentica.

    L'incontro di ieri non è stato un passo avanti, né una svolta strategica. È stato un capitolo inutile, privo di sostanza e prospettiva. Da archiviare immediatamente.

    #TrumpVsZelensky #Geopolitica #CasaBianca #ShowPolitico #UkraineCrisis #politicainternazionale
    SALVATE IL SOLDATO ZELENSKY 🎭 Diplomazia o spettacolo? Il paradosso della politica internazionale La saggezza popolare suggerisce che chi è più maturo lo dimostri con i fatti. Ma osservando la gestione della crisi internazionale, la maturità sembra un valore in declino. Se la pace deve dipendere da logiche di potere e dinamiche mediatiche, allora lo scenario è tutt'altro che rassicurante. L’incontro di ieri alla Casa Bianca—se così si può definire—ha rappresentato un ulteriore episodio di imbarazzo e stallo, con la cacciata di Zelensky e l'annullamento della conferenza stampa di rito. Un momento che, al di là delle simpatie e delle narrazioni di parte, impone riflessioni profonde su ciò che è rimasto della diplomazia internazionale. âš« Il tramonto della diplomazia tradizionale. L'incontro tra il presidente-tycoon Trump e il "soldato" Zelensky ha sancito definitivamente un cambio di paradigma: il dialogo diplomatico, inteso come disciplina dell'equilibrio e del confronto strategico, sembra superato. Al suo posto, domina la logica dello show system, in linea con una politica ormai plasmata dalle dinamiche mediatiche e dallo spin doctoring degli apparati governativi. La gestione delle crisi è diventata un prodotto da confezionare per il pubblico globale, più che un processo da costruire con lucidità. âš« Spettacolarizzazione e trasparenza distorta. La trattativa di pace, per sua natura, richiederebbe discrezione, strategia e negoziati approfonditi. Tuttavia, oggi il concetto di trasparenza è spesso utilizzato per giustificare una narrazione spettacolare degli eventi, trasformando la politica estera in un format da prime time. Churchill e altri grandi leader hanno scritto la storia senza la necessità di telecamere accese: il loro peso politico derivava dall'azione, non dalla messinscena. âš« L'Europa? Spettatore passivo. I nostri leader, invece di mantenere una posizione neutrale e responsabile, continuano a farsi trascinare nel tifo da stadio, difendendo l’aggredito di turno che viene però trattato dagli USA come un venditore porta a porta. L'Italia? Ancora una volta in una posizione defilata, intrappolata nella sua insignificanza politica. E ora che si fa? Un altro summit tra alleati? Certo, ma magari senza isterismi da prima serata. âš« Una narrazione mediatica tossica. Oggi, i titoli dei media parlano di "agguato", "trappola", "sberla diplomatica". Un linguaggio volutamente incendiario, che contribuisce ad alimentare una guerra psicologica ancor prima che militare. Ma il vero punto non è l'ennesimo scontro verbale tra leader, né la prevedibile rigidità delle loro posizioni. Il tema centrale è la totale assenza di una visione diplomatica autentica. L'incontro di ieri non è stato un passo avanti, né una svolta strategica. È stato un capitolo inutile, privo di sostanza e prospettiva. Da archiviare immediatamente. #TrumpVsZelensky #Geopolitica #CasaBianca #ShowPolitico #UkraineCrisis #politicainternazionale
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  • LA FINE di ZELENSKY!!
    Un pagliaccio che è già durato fin troppo grazie ai miliardi dell'EU e di Biden!!!
    Trump mette alla porta Zelensky: l’incontro finisce dopo venti minuti. “Giochi con la terza guerra mondiale. Torna quando sei pronto per la pace”

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/02/28/trump-zelensky-tregua-ragionevolmente-vicina-leader-ucraino-donald-sta-con-noi-fermiamo-killer-putin/7895931/
    LA FINE di ZELENSKY!! Un pagliaccio che è già durato fin troppo grazie ai miliardi dell'EU e di Biden!!! Trump mette alla porta Zelensky: l’incontro finisce dopo venti minuti. “Giochi con la terza guerra mondiale. Torna quando sei pronto per la pace” https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/02/28/trump-zelensky-tregua-ragionevolmente-vicina-leader-ucraino-donald-sta-con-noi-fermiamo-killer-putin/7895931/
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    Trump mette alla porta Zelensky dopo venti minuti: "Giochi con la terza guerra mondiale. Torna quando sei pronto per la pace" - Il Fatto Quotidiano
    "Si è vestito bene", è stata la battuta con cui il presidente degli Stati Uniti, rivolto ai cronisti, ha salutato il presidente ucraino alla Casa Bianca
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