• Caos urbanistica, il Comune anticipa la Procura e restituisce oneri di urbanizzazione per il progetto in via Salomone che considera a rischio

    https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/25_aprile_06/caos-urbanistica-il-comune-anticipa-la-procura-e-restituisce-oneri-di-urbanizzazione-per-il-progetto-in-via-salomone-che-ed8a2c0d-6fb2-4adb-8487-cba9f348bxlk.shtml?refresh_ce



    Palazzo Marino previene le mosse della Procura, giocando d’anticipo. Per la prima volta il Comune restituisce a un costruttore le somme versate come oneri di urbanizzazione per un progetto su cui la Procura non ha aperto un fascicolo ma che avrebbe potuto presentare criticità, sulla base dei profili contestati dalla magistratura nelle inchieste sull’urbanistica. La prima società a ricevere la restituzione è Bluestone, per il progetto in via Salomone 77. Un provvedimento adottato in via cautelare in attesa di sviluppi futuri sul fronte delle inchieste. In prospettiva potrebbero essercene anche altri, in seguito al lavoro di istruttoria che Palazzo Marino sta portando avanti da un anno.

    Il Comune a febbraio del 2024, sulla base di una delibera approvata dalla giunta, ha istituito un gruppo di lavoro per visionare quei dossier su cui la Procura non ha aperto un’indagine ma che potrebbero presentare criticità, sulla base dei rilievi emersi dalle inchieste sull’urbanistica. Nell’istruttoria che Palazzo Marino da un anno sta portando avanti, il Comune ha chiesto ad alcuni costruttori di rivedere aspetti progettuali, ad altri di modificare il piano attuativo. Per la prima volta, nel corso dell’istruttoria, Palazzo Marino è arrivato anche a restituire a una società la somma versata per gli oneri di urbanizzazione. È accaduto a Bluestone per il progetto in via Salomone, dove l’edificio, da sede della casa editrice Ricordi, dovrebbe diventare un complesso residenziale di 200 appartamenti.
    PUBBLICITÀ

    Per avviare il cantiere è stata rilasciata la Scia, segnalazione certificata di inizio attività, in alternativa al permesso di costruire. L’intervento è stato qualificato come «ristrutturazione edilizia», «con demolizione e ricostruzione» di un fabbricato «a vocazione residenziale». Il progetto prevede un «cambio d’uso» dell’edificio in via Salomone: da stabile utilizzato per ospitare uffici a edificio «a totale superficie residenziale». Come contributo di costruzione è stato determinato l’importo complessivo di quasi 2 milioni, da versare a rate.

    La prima, già saldata, pari a quasi 500 mila euro. Dal lavoro di istruttoria svolto dal Comune è emerso che il progetto, su cui la Procura non ha aperto un fascicolo, avrebbe potuto presentare delle criticità, in quanto uno dei profili contestati dalla magistratura riguarda proprio il titolo edilizio. Per la Procura per alcuni interventi sarebbero necessari i permessi di costruire, piuttosto che la Scia.

    Così ad agosto del 2024 l’amministrazione agisce «in regime di autotutela», annullando d’ufficio il titolo edilizio che si è formato. In altre parole, il Comune interviene prevenendo possibili accuse dalla Procura ed evitando lo stallo di un altro progetto edilizio in città. Poiché però Bluestone aveva già versato al Comune parte della somma dovuta per gli oneri di urbanizzazione, Palazzo Marino si è preso l’impegno di restituirla alla società. Da quanto emerge dalla determina, l’amministrazione ha approvato la restituzione della prima rata e degli interessi legali pari a seimila euro circa. La somma verrà liquidata nelle prossime settimane.

    Il Comune, intanto, continua la sua istruttoria su quei progetti che non sono sotto indagine della Procura ma che potrebbero presentare profili di criticità. Per quei dossier, invece, per cui la magistratura ha aperto un fascicolo Palazzo Marino ricerca un accordo. Giovedì l’avvocatura del Comune ha incontrato la Procura per cercare di trovare una soluzione allo stallo urbanistico in città. Al vaglio c’è la strada della giustizia riparativa. L’ipotesi è quella che i costruttori possano versare gli oneri di urbanizzazione mancanti o adibire aree dei propri progetti a spazi per servizi da destinare alla cittadinanza. Non è scontato che le parti in gioco accettino l’accordo. La strada è in salita ma dall’incontro è emersa la volontà di non arrecare danni inutili alla città
    Caos urbanistica, il Comune anticipa la Procura e restituisce oneri di urbanizzazione per il progetto in via Salomone che considera a rischio https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/25_aprile_06/caos-urbanistica-il-comune-anticipa-la-procura-e-restituisce-oneri-di-urbanizzazione-per-il-progetto-in-via-salomone-che-ed8a2c0d-6fb2-4adb-8487-cba9f348bxlk.shtml?refresh_ce Palazzo Marino previene le mosse della Procura, giocando d’anticipo. Per la prima volta il Comune restituisce a un costruttore le somme versate come oneri di urbanizzazione per un progetto su cui la Procura non ha aperto un fascicolo ma che avrebbe potuto presentare criticità, sulla base dei profili contestati dalla magistratura nelle inchieste sull’urbanistica. La prima società a ricevere la restituzione è Bluestone, per il progetto in via Salomone 77. Un provvedimento adottato in via cautelare in attesa di sviluppi futuri sul fronte delle inchieste. In prospettiva potrebbero essercene anche altri, in seguito al lavoro di istruttoria che Palazzo Marino sta portando avanti da un anno. Il Comune a febbraio del 2024, sulla base di una delibera approvata dalla giunta, ha istituito un gruppo di lavoro per visionare quei dossier su cui la Procura non ha aperto un’indagine ma che potrebbero presentare criticità, sulla base dei rilievi emersi dalle inchieste sull’urbanistica. Nell’istruttoria che Palazzo Marino da un anno sta portando avanti, il Comune ha chiesto ad alcuni costruttori di rivedere aspetti progettuali, ad altri di modificare il piano attuativo. Per la prima volta, nel corso dell’istruttoria, Palazzo Marino è arrivato anche a restituire a una società la somma versata per gli oneri di urbanizzazione. È accaduto a Bluestone per il progetto in via Salomone, dove l’edificio, da sede della casa editrice Ricordi, dovrebbe diventare un complesso residenziale di 200 appartamenti. PUBBLICITÀ Per avviare il cantiere è stata rilasciata la Scia, segnalazione certificata di inizio attività, in alternativa al permesso di costruire. L’intervento è stato qualificato come «ristrutturazione edilizia», «con demolizione e ricostruzione» di un fabbricato «a vocazione residenziale». Il progetto prevede un «cambio d’uso» dell’edificio in via Salomone: da stabile utilizzato per ospitare uffici a edificio «a totale superficie residenziale». Come contributo di costruzione è stato determinato l’importo complessivo di quasi 2 milioni, da versare a rate. La prima, già saldata, pari a quasi 500 mila euro. Dal lavoro di istruttoria svolto dal Comune è emerso che il progetto, su cui la Procura non ha aperto un fascicolo, avrebbe potuto presentare delle criticità, in quanto uno dei profili contestati dalla magistratura riguarda proprio il titolo edilizio. Per la Procura per alcuni interventi sarebbero necessari i permessi di costruire, piuttosto che la Scia. Così ad agosto del 2024 l’amministrazione agisce «in regime di autotutela», annullando d’ufficio il titolo edilizio che si è formato. In altre parole, il Comune interviene prevenendo possibili accuse dalla Procura ed evitando lo stallo di un altro progetto edilizio in città. Poiché però Bluestone aveva già versato al Comune parte della somma dovuta per gli oneri di urbanizzazione, Palazzo Marino si è preso l’impegno di restituirla alla società. Da quanto emerge dalla determina, l’amministrazione ha approvato la restituzione della prima rata e degli interessi legali pari a seimila euro circa. La somma verrà liquidata nelle prossime settimane. Il Comune, intanto, continua la sua istruttoria su quei progetti che non sono sotto indagine della Procura ma che potrebbero presentare profili di criticità. Per quei dossier, invece, per cui la magistratura ha aperto un fascicolo Palazzo Marino ricerca un accordo. Giovedì l’avvocatura del Comune ha incontrato la Procura per cercare di trovare una soluzione allo stallo urbanistico in città. Al vaglio c’è la strada della giustizia riparativa. L’ipotesi è quella che i costruttori possano versare gli oneri di urbanizzazione mancanti o adibire aree dei propri progetti a spazi per servizi da destinare alla cittadinanza. Non è scontato che le parti in gioco accettino l’accordo. La strada è in salita ma dall’incontro è emersa la volontà di non arrecare danni inutili alla città
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    Caos urbanistica, il Comune anticipa la Procura e restituisce oneri di urbanizzazione per il progetto in via Salomone che considera a rischio
    Progetti in stallo preventivo: in via Salomone primo caso di rimborso per «correggere» l’iter. Sull'operazione di Bluestone non è aperto un fascicolo, Palazzo Marino: procediamo in autotutela
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  • Rivoluzionari con la matita
    Referendum dell’8 e 9 Giugno 2025 – Un’occasione da non cancellare

    L’8 e 9 giugno non è solo un weekend qualunque. È un’occasione. Di quelle vere. Di quelle che se ti distrai un attimo poi ti ritrovi a lamentarti per altri dieci anni.
    Un’occasione per chi, come noi, ha fatto della #partecipazione il proprio sport estremo.
    Ma anche per chi si è sempre tenuto alla larga da “ste robe qua” per allergia cronica a partiti, sigle o facce note.
    Ecco, stavolta vale la pena esserci, anche solo per uscire dalla solita playlist di appartenenze tossiche e pregiudizi vintage.
    Perché in tempi in cui il confronto è diventato un reato e il dissenso una seccatura amministrativa, non possiamo più permetterci il lusso di fare gli "schizzinosi".
    5 quesiti.
    4 parlano di lavoro.
    Quello stesso lavoro che il Jobs Act ha trattato come un passatempo da precarizzare.
    Il quinto? Parla di cittadinanza. Non c'entra molto, ma oh, quando ti danno voce... usala.

    Ecco in breve cosa ci viene chiesto di abrogare col voto:

    1. Contratto a tutele crescenti (Jobs Act):
    Via le norme che facilitano i licenziamenti anche quando sono palesemente illegittimi.

    2. Indennità per i licenziati nelle piccole imprese:
    Più equità: i giudici tornano a stabilire l'indennizzo, senza tetti ridicoli.

    3. Contratti a termine:
    Stop ai vincoli iper-flessibili: si prova a rimettere un freno all’abuso di contratti usa-e-getta.

    4. Responsabilità negli appalti:
    Si chiede di reintrodurre la responsabilità solidale tra committente, appaltatore e subappaltatore per gli infortuni sul lavoro.

    5. Cittadinanza:
    Riduzione da 10 a 5 anni della residenza per richiedere la cittadinanza italiana. Un piccolo passo verso una società un po’ più giusta.

    ❗️Attenzione: è un referendum abrogativo.
    Voti SÌ? Vuoi eliminare la norma attuale.
    Voti NO? Te la tieni così com’è.

    Potrei anche starmene zitto, in nome della coerenza.
    Dopotutto, quando si trattava di modificare il Rosatellum, mezza Italia si è voltata dall’altra parte. Ma non sono qui per fare l’offeso.
    Sono qui perché vorrei vedere una vittoria collettiva.
    Con lo spirito da quarto di finale di Champions e la convinzione che la democrazia non si difende col silenzio, ma con una matita in mano.
    Questa è una partita importante. Per tre motivi:

    ⚫️Riaffermare la democrazia.

    ⚫️Riaffermare la partecipazione.

    ⚫️Dimostrare che possiamo andare oltre le nostre etichette politiche.

    Questa è la sfida. E se la perdiamo, non chiediamoci più "perché va tutto a rotoli".

    Give Participation a Chance❗️

    #Referendum2025 #VotoAttivo #DirittoAlLavoro #Cittadinanza #JobsAct #Partecipazione #Democrazia #IoVotoSì #ReferendumGiugno #GiveParticipationAChance
    Rivoluzionari con la matita ✏️✊ Referendum dell’8 e 9 Giugno 2025 – Un’occasione da non cancellare L’8 e 9 giugno non è solo un weekend qualunque. È un’occasione. Di quelle vere. Di quelle che se ti distrai un attimo poi ti ritrovi a lamentarti per altri dieci anni. Un’occasione per chi, come noi, ha fatto della #partecipazione il proprio sport estremo. Ma anche per chi si è sempre tenuto alla larga da “ste robe qua” per allergia cronica a partiti, sigle o facce note. Ecco, stavolta vale la pena esserci, anche solo per uscire dalla solita playlist di appartenenze tossiche e pregiudizi vintage. Perché in tempi in cui il confronto è diventato un reato e il dissenso una seccatura amministrativa, non possiamo più permetterci il lusso di fare gli "schizzinosi". 5 quesiti. 4 parlano di lavoro. Quello stesso lavoro che il Jobs Act ha trattato come un passatempo da precarizzare. Il quinto? Parla di cittadinanza. Non c'entra molto, ma oh, quando ti danno voce... usala. Ecco in breve cosa ci viene chiesto di abrogare col voto: 1. Contratto a tutele crescenti (Jobs Act): Via le norme che facilitano i licenziamenti anche quando sono palesemente illegittimi. 2. Indennità per i licenziati nelle piccole imprese: Più equità: i giudici tornano a stabilire l'indennizzo, senza tetti ridicoli. 3. Contratti a termine: Stop ai vincoli iper-flessibili: si prova a rimettere un freno all’abuso di contratti usa-e-getta. 4. Responsabilità negli appalti: Si chiede di reintrodurre la responsabilità solidale tra committente, appaltatore e subappaltatore per gli infortuni sul lavoro. 5. Cittadinanza: Riduzione da 10 a 5 anni della residenza per richiedere la cittadinanza italiana. Un piccolo passo verso una società un po’ più giusta. ❗️Attenzione: è un referendum abrogativo. Voti SÌ? Vuoi eliminare la norma attuale. Voti NO? Te la tieni così com’è. 👉Potrei anche starmene zitto, in nome della coerenza. Dopotutto, quando si trattava di modificare il Rosatellum, mezza Italia si è voltata dall’altra parte. Ma non sono qui per fare l’offeso. Sono qui perché vorrei vedere una vittoria collettiva. Con lo spirito da quarto di finale di Champions e la convinzione che la democrazia non si difende col silenzio, ma con una matita in mano. Questa è una partita importante. Per tre motivi: ⚫️Riaffermare la democrazia. ⚫️Riaffermare la partecipazione. ⚫️Dimostrare che possiamo andare oltre le nostre etichette politiche. Questa è la sfida. E se la perdiamo, non chiediamoci più "perché va tutto a rotoli". Give Participation a Chance❗️👍🙏 #Referendum2025 #VotoAttivo #DirittoAlLavoro #Cittadinanza #JobsAct #Partecipazione #Democrazia #IoVotoSì #ReferendumGiugno #GiveParticipationAChance
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  • L'euro fu scelto per far perdere competitività all'italia.
    L'euro servì a salvare, soprattutto, la Germania perché l'italia stava "disturbando" la loro economia.

    Al coglione in foto dovrebbe essere tolta la cittadinanza italiana.

    Source: https://x.com/___Anna22/status/1906806073941438705?t=Peoooj_7VvluB9MN2Zc6gA&s=19
    L'euro fu scelto per far perdere competitività all'italia. L'euro servì a salvare, soprattutto, la Germania perché l'italia stava "disturbando" la loro economia. Al coglione in foto dovrebbe essere tolta la cittadinanza italiana. Source: https://x.com/___Anna22/status/1906806073941438705?t=Peoooj_7VvluB9MN2Zc6gA&s=19
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  • SMEMBRANDO QUARTIERI

    Quello che fa inorridire non è solo la solita speculazione edilizia, l’ennesima cementificazione selvaggia che di certo non arricchirà il tessuto sociale, ma piuttosto i conti bancari di qualche investitore. No, la vera tragedia è culturale. Perché il problema non è solo cosa si costruisce, ma cosa si distrugge per farlo.

    Milano sta vivendo un lento processo di cancellazione della propria storia urbana, una rimozione sistematica di edifici e simboli che hanno dato identità ai quartieri. Non sono solo palazzi da riempire e svuotare come camere d’albergo, ma spazi che hanno segnato la crescita e l’evoluzione di intere comunità. Eppure, la città continua a smantellare tutto senza memoria, senza rispetto, senza una visione che vada oltre il profitto immediato. Decostruendo i quartieri, si cancella la storia. E nemmeno con la certezza che le casse pubbliche ne trarranno beneficio.

    Il caso del "Tamburello" di Affori

    L’ultimo esempio di questa politica dello sfregio urbano è il Tamburello, storico edificio tra via Astesani e la stazione FN di Affori. Un nome che forse non tutti conoscono, ma che per decenni ha rappresentato un punto fermo per il Municipio 9. Costruito negli anni ’60 su progetto degli architetti Vito e Gustavo Latis, ha ospitato una filiale della Banca Nazionale del Lavoro, poi un’edicola, un parcheggio, e infine è diventato uno spazio sociale con il collettivo Ri-make, prima dello sgombero nel 2018.
    Oggi, il Tamburello è destinato alla demolizione per far posto all’ennesimo complesso residenziale: nove piani, 21 appartamenti, spazi commerciali. Un progetto curato dalla società immobiliare Rehalta, parte del gruppo FG Invest, e affidato a Coima Image. La costruzione sarebbe dovuta partire da tempo, ma i lavori ancora non sono iniziati.

    Non si tratta solo di un vecchio edificio abbandonato. Il Tamburello era e poteva essere ancora un luogo di aggregazione, un punto di riferimento per il quartiere. La cittadinanza, consapevole di ciò che si sta per perdere, non è rimasta a guardare e ha lanciato una raccolta firme per chiedere al Comune di Milano di fermare la demolizione e valutare alternative concrete. La proposta è chiara: riqualificare invece di abbattere, trasformando l’edificio in un centro polifunzionale per associazioni, eventi culturali, laboratori artigianali e servizi di welfare.

    Ancora una volta, la città si muove senza la politica, perché tanto l’interesse per i quartieri si accende solo sotto elezioni. Milano si racconta come città europea, innovativa, inclusiva. Ma la verità è che le manca quella mentalità creativa che altrove ha permesso di valorizzare il patrimonio esistente senza distruggerlo.

    A Rotterdam bastano quattro case cubiche per fare scuola di architettura. A Londra si reinventano interi quartieri con moduli abitativi sostenibili. Qui, invece, si abbatte e si ricostruisce senza logica, senza sensibilità, senza una strategia che non sia quella del guadagno immediato.
    Ma tutto si altera. E tutto si deteriora. E comunque, il passato non ritorna.

    #SalviamoIlTamburello #Affori #Milano #RigenerazioneUrbana #SpeculazioneEdilizia #PartecipazioneCivica #CulturaNonSiDemolisce
    SMEMBRANDO QUARTIERI 🏗️💔 Quello che fa inorridire non è solo la solita speculazione edilizia, l’ennesima cementificazione selvaggia che di certo non arricchirà il tessuto sociale, ma piuttosto i conti bancari di qualche investitore. No, la vera tragedia è culturale. Perché il problema non è solo cosa si costruisce, ma cosa si distrugge per farlo. Milano sta vivendo un lento processo di cancellazione della propria storia urbana, una rimozione sistematica di edifici e simboli che hanno dato identità ai quartieri. Non sono solo palazzi da riempire e svuotare come camere d’albergo, ma spazi che hanno segnato la crescita e l’evoluzione di intere comunità. Eppure, la città continua a smantellare tutto senza memoria, senza rispetto, senza una visione che vada oltre il profitto immediato. Decostruendo i quartieri, si cancella la storia. E nemmeno con la certezza che le casse pubbliche ne trarranno beneficio. 📍 Il caso del "Tamburello" di Affori L’ultimo esempio di questa politica dello sfregio urbano è il Tamburello, storico edificio tra via Astesani e la stazione FN di Affori. Un nome che forse non tutti conoscono, ma che per decenni ha rappresentato un punto fermo per il Municipio 9. Costruito negli anni ’60 su progetto degli architetti Vito e Gustavo Latis, ha ospitato una filiale della Banca Nazionale del Lavoro, poi un’edicola, un parcheggio, e infine è diventato uno spazio sociale con il collettivo Ri-make, prima dello sgombero nel 2018. Oggi, il Tamburello è destinato alla demolizione per far posto all’ennesimo complesso residenziale: nove piani, 21 appartamenti, spazi commerciali. Un progetto curato dalla società immobiliare Rehalta, parte del gruppo FG Invest, e affidato a Coima Image. La costruzione sarebbe dovuta partire da tempo, ma i lavori ancora non sono iniziati. 🔎 Non si tratta solo di un vecchio edificio abbandonato. Il Tamburello era e poteva essere ancora un luogo di aggregazione, un punto di riferimento per il quartiere. La cittadinanza, consapevole di ciò che si sta per perdere, non è rimasta a guardare e ha lanciato una raccolta firme per chiedere al Comune di Milano di fermare la demolizione e valutare alternative concrete. La proposta è chiara: riqualificare invece di abbattere, trasformando l’edificio in un centro polifunzionale per associazioni, eventi culturali, laboratori artigianali e servizi di welfare. 💬 Ancora una volta, la città si muove senza la politica, perché tanto l’interesse per i quartieri si accende solo sotto elezioni. Milano si racconta come città europea, innovativa, inclusiva. Ma la verità è che le manca quella mentalità creativa che altrove ha permesso di valorizzare il patrimonio esistente senza distruggerlo. A Rotterdam bastano quattro case cubiche per fare scuola di architettura. A Londra si reinventano interi quartieri con moduli abitativi sostenibili. Qui, invece, si abbatte e si ricostruisce senza logica, senza sensibilità, senza una strategia che non sia quella del guadagno immediato. Ma tutto si altera. E tutto si deteriora. E comunque, il passato non ritorna. #SalviamoIlTamburello 🥁 #Affori #Milano #RigenerazioneUrbana #SpeculazioneEdilizia #PartecipazioneCivica #CulturaNonSiDemolisce
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  • SHOCK! Lagarde vuole l'euro digitale entro ottobre 2025, nonostante i sondaggi che ha condotto dicano che gli europei sono totalmente contrari. Ora deve superare la fase legislativa passando attraverso la Commissione europea della von der Leyen, il Parlamento e il Consiglio. Il Prof. Werner, economista tedesco specializzato in banche e sviluppo, il primo a suggerire il termine "Quantitative Easing", o QE, coniando anche il termine "QE2", avverte riguardo i pericoli dell'euro digitale e CBDC: “I conti digitali dei dissidenti e dei critici del regime potrebbero essere disattivati. Sarà molto difficile anche acquistare beni di prima necessità. Questa è una distopia orwelliana di controllo totale, la fine di ogni libertà. Questo è ciò a cui mirano davvero le banche centrali. Diverse banche centrali, come la Banca d'Inghilterra, hanno già preparato il loro microchip RF-ID da impiantare sotto la pelle. Il reddito di cittadinanza universale è l'esca per farti accettare il microchip. Dobbiamo lavorare contro questo”! Il loro obbiettivo è arrivare al marchio 666 della Bestia di Apocalisse 13:16-18! Opponiamoci!

    UNISCITI gratuitamente al canale: https://t.me/dentrolanotizia
    SHOCK! Lagarde vuole l'euro digitale entro ottobre 2025, nonostante i sondaggi che ha condotto dicano che gli europei sono totalmente contrari. Ora deve superare la fase legislativa passando attraverso la Commissione europea della von der Leyen, il Parlamento e il Consiglio. Il Prof. Werner, economista tedesco specializzato in banche e sviluppo, il primo a suggerire il termine "Quantitative Easing", o QE, coniando anche il termine "QE2", avverte riguardo i pericoli dell'euro digitale e CBDC: “I conti digitali dei dissidenti e dei critici del regime potrebbero essere disattivati. Sarà molto difficile anche acquistare beni di prima necessità. Questa è una distopia orwelliana di controllo totale, la fine di ogni libertà. Questo è ciò a cui mirano davvero le banche centrali. Diverse banche centrali, come la Banca d'Inghilterra, hanno già preparato il loro microchip RF-ID da impiantare sotto la pelle. Il reddito di cittadinanza universale è l'esca per farti accettare il microchip. Dobbiamo lavorare contro questo”! Il loro obbiettivo è arrivare al marchio 666 della Bestia di Apocalisse 13:16-18! Opponiamoci! UNISCITI gratuitamente al canale: https://t.me/dentrolanotizia
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  • Tempi medi di attesa per visite ed esami specialistici nel settore pubblico (2024-2025)

    I dati sono espressi in giorni e riflettono stime medie per visite specialistiche (es. cardiologia, oculistica, ortopedia) ed esami diagnostici (es. ecografie, TAC, risonanze magnetiche) nel periodo 2024-inizio 2025. Le fonti principali includono il XXII Rapporto Cittadinanzattiva (2023), il monitoraggio del Ministero della Salute e i siti regionali, con aggiustamenti per le misure recenti (es. Decreto Liste d’Attesa 2024).

    Considerazioni generali
    Media nazionale:
    Visite specialistiche: 50-70 giorni
    Esami diagnostici: 80-110 giorni

    Questi valori superano spesso i tempi massimi stabiliti dal Piano Nazionale Liste d’Attesa (30 giorni per visite, 60 giorni per esami con priorità D), indicando una crisi diffusa.

    Fattori influenti:
    Carenza di medici e personale (es. 15.000 specialisti in meno rispetto al fabbisogno, dati Gimbe 2023).

    Post-pandemia: backlog di prestazioni arretrate ancora non smaltito.

    Disparità Nord-Sud: regioni settentrionali generalmente più efficienti, meridionali penalizzate da sottofinanziamento e cattiva gestione.

    Misure recenti: Il Decreto Liste d’Attesa (luglio 2024) prevede più straordinari per il personale pubblico e coinvolgimento del privato accreditato, ma i risultati al 1° marzo 2025 sono ancora incerti. Regioni come Emilia-Romagna e Lombardia mostrano primi segnali positivi, mentre al Sud i tempi restano critici.

    Source: https://www.scenario.press/dati_sanitari.html
    Tempi medi di attesa per visite ed esami specialistici nel settore pubblico (2024-2025) I dati sono espressi in giorni e riflettono stime medie per visite specialistiche (es. cardiologia, oculistica, ortopedia) ed esami diagnostici (es. ecografie, TAC, risonanze magnetiche) nel periodo 2024-inizio 2025. Le fonti principali includono il XXII Rapporto Cittadinanzattiva (2023), il monitoraggio del Ministero della Salute e i siti regionali, con aggiustamenti per le misure recenti (es. Decreto Liste d’Attesa 2024). Considerazioni generali Media nazionale: Visite specialistiche: 50-70 giorni Esami diagnostici: 80-110 giorni Questi valori superano spesso i tempi massimi stabiliti dal Piano Nazionale Liste d’Attesa (30 giorni per visite, 60 giorni per esami con priorità D), indicando una crisi diffusa. Fattori influenti: Carenza di medici e personale (es. 15.000 specialisti in meno rispetto al fabbisogno, dati Gimbe 2023). Post-pandemia: backlog di prestazioni arretrate ancora non smaltito. Disparità Nord-Sud: regioni settentrionali generalmente più efficienti, meridionali penalizzate da sottofinanziamento e cattiva gestione. Misure recenti: Il Decreto Liste d’Attesa (luglio 2024) prevede più straordinari per il personale pubblico e coinvolgimento del privato accreditato, ma i risultati al 1° marzo 2025 sono ancora incerti. Regioni come Emilia-Romagna e Lombardia mostrano primi segnali positivi, mentre al Sud i tempi restano critici. Source: https://www.scenario.press/dati_sanitari.html
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  • MA IL REDDITO DI CITTADINANZA AURITIANO NON HA NULLA A CHE FARE CON LA BURIANATA BUFFONATA SPARTITESCA TRESCA PENTASTELLATA "CARITA' PELOSA" OBOLO DEL RACCAPRICCIO PRETESTUOSO FAZIOSO PERNICIOSO !!!!!!!!!!!!!!!!!!
    MA IL REDDITO DI CITTADINANZA AURITIANO NON HA NULLA A CHE FARE CON LA BURIANATA BUFFONATA SPARTITESCA TRESCA PENTASTELLATA "CARITA' PELOSA" OBOLO DEL RACCAPRICCIO PRETESTUOSO FAZIOSO PERNICIOSO !!!!!!!!!!!!!!!!!!
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  • Il primo giorno, il presidente Donald Trump:

    - Ha annullato 78 azioni esecutive dell'era Biden.
    - Ha dichiarato un'emergenza nazionale al confine meridionale.
    - Ha posto fine alla cittadinanza per nascita per gli immigrati clandestini.
    - Ha graziato circa 1.500 prigionieri del 6 gennaio 2021.
    - Si è ritirato dall'Organizzazione mondiale della sanità.
    - Si è ritirato dall'accordo di Parigi sul clima.
    - Ha congelato le assunzioni federali.
    - Ha posto fine ai programmi DEI nel governo federale.
    - Ha posticipato il divieto di TikTok.
    - Ha designato cartelli e gang come gruppi terroristici.
    - Ha chiuso l'app CBP One.
    - Ha imposto ai dipendenti federali di tornare al lavoro di persona.
    - Ha stabilito due generi riconosciuti a livello federale, MASCHILE e FEMMINILE.

    E altro ancora.


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    Fonte Telegram: Non Siamo invisibili
    Il primo giorno, il presidente Donald Trump: - Ha annullato 78 azioni esecutive dell'era Biden. - Ha dichiarato un'emergenza nazionale al confine meridionale. - Ha posto fine alla cittadinanza per nascita per gli immigrati clandestini. - Ha graziato circa 1.500 prigionieri del 6 gennaio 2021. - Si è ritirato dall'Organizzazione mondiale della sanità. - Si è ritirato dall'accordo di Parigi sul clima. - Ha congelato le assunzioni federali. - Ha posto fine ai programmi DEI nel governo federale. - Ha posticipato il divieto di TikTok. - Ha designato cartelli e gang come gruppi terroristici. - Ha chiuso l'app CBP One. - Ha imposto ai dipendenti federali di tornare al lavoro di persona. - Ha stabilito due generi riconosciuti a livello federale, MASCHILE e FEMMINILE. E altro ancora. Condividi Fonte Telegram: Non Siamo invisibili
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  • Poteva mancare la visita di un anarco - capitalista quale è il presidente argentino Javier Milei in Italia? Certo che no. Una volta atterrato a Roma è stato dapprima ricevuto presso la sede del quotidiano romano Il Tempo dove ha ricevuto il premio internazionale Milton Friedman, quale riconoscimento delle politiche economiche ( tagli alla spesa pubblica, privatizzazione all' insegna della deregolamentazione, aumento della povertà...Sito web ISPI dicembre 2024 ) imposte in Argentina. Alla premiazione hanno presenziato i proprietari della testata Il Tempo, i fratelli Simone e Gianpaolo Angelucci, figli di Antonio Angelucci il quale l'anno scorso ha acquisito la proprietà della testata giornalistica La Verità. La famiglia Angelucci è estimatrice delle politiche economiche attuate dal presidente argentino? Se anche fosse di sicuro la loro ammirazione non si spingerebbe fino a influenzare gli orientamenti delle suddette testate giornalistiche...oppure sì?
    Milei ha avuto l'occasione di dichiarare alcune sue posizioni...tra queste le seguenti:
    "Lo Stato è il muro da abbattere. Sono un anarco capitalista e disprezzo lo Stato. Sono dentro lo Stato per distruggerlo. Leviamo di mezzo lo Stato, diamo più libertà alle persone (in particolare, presumibilmente, agli amministratori delegati della grandi imprese) e creeremo ancora piu crescita."
    Successivamente è stato ricevuto dalla presidente del Consiglio la quale ha di sicuro appreso quale debbano essere le politiche economiche e le riforme per far crescere il benessere degli Italiani. A Palazzo Chigi Javier Milei ha ottenuto la cittadinanza italiana, lui sì che se la merita!

    Non mi stupirei se il presidente Milei avesse ribadito durante la sua visita in Italia la sua posizione riguardo Israele..." Stare dalla parte di Israele è un obbligo morale" ( Ansa maggio 2024 ).
    Lieta serata
    Poteva mancare la visita di un anarco - capitalista quale è il presidente argentino Javier Milei in Italia? Certo che no. Una volta atterrato a Roma è stato dapprima ricevuto presso la sede del quotidiano romano Il Tempo dove ha ricevuto il premio internazionale Milton Friedman, quale riconoscimento delle politiche economiche ( tagli alla spesa pubblica, privatizzazione all' insegna della deregolamentazione, aumento della povertà...Sito web ISPI dicembre 2024 ) imposte in Argentina. Alla premiazione hanno presenziato i proprietari della testata Il Tempo, i fratelli Simone e Gianpaolo Angelucci, figli di Antonio Angelucci il quale l'anno scorso ha acquisito la proprietà della testata giornalistica La Verità. La famiglia Angelucci è estimatrice delle politiche economiche attuate dal presidente argentino? Se anche fosse di sicuro la loro ammirazione non si spingerebbe fino a influenzare gli orientamenti delle suddette testate giornalistiche...oppure sì? Milei ha avuto l'occasione di dichiarare alcune sue posizioni...tra queste le seguenti: "Lo Stato è il muro da abbattere. Sono un anarco capitalista e disprezzo lo Stato. Sono dentro lo Stato per distruggerlo. Leviamo di mezzo lo Stato, diamo più libertà alle persone (in particolare, presumibilmente, agli amministratori delegati della grandi imprese) e creeremo ancora piu crescita." Successivamente è stato ricevuto dalla presidente del Consiglio la quale ha di sicuro appreso quale debbano essere le politiche economiche e le riforme per far crescere il benessere degli Italiani. A Palazzo Chigi Javier Milei ha ottenuto la cittadinanza italiana, lui sì che se la merita! Non mi stupirei se il presidente Milei avesse ribadito durante la sua visita in Italia la sua posizione riguardo Israele..." Stare dalla parte di Israele è un obbligo morale" ( Ansa maggio 2024 ). Lieta serata
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  • Lo sapevi che Thierry Breton
    il commissario europeo che tenta di censurare
    Elon Musk è senegalese dal 2015?

    Questo è vero, anche se a prima vista potrebbe non essere evidente a causa del basso contenuto di melanina.

    Ma Thierry sa come gestire i suoi soldi. Guadagnerebbe 20.000 euro netti al mese dalla Commissione europea, e il Senegal è piuttosto generoso con i francesi con doppia cittadinanza che lì pagano le tasse - meno del 5% di imposta sul reddito, grazie a un comodo accordo con il ministero francese dell'Economia.

    Come puoi diventare un burocrate europeo frodando i contribuenti che dovresti servire?

    Saviez-vous que Thierry Breton
    le commissaire européen qui tente de censurer
    Elon Muskest sénégalais depuis 2015 ?

    C'est vrai, même si cela ne se voit pas au premier coup d'œil en raison de son faible taux de mélanine.

    Mais Thierry sait gérer son argent. Il gagnerait 20 000 euros nets par mois à la Commission européenne, et le Sénégal est plutôt généreux avec les binationaux français qui y paient leurs impôts - moins de 5% d'impôt sur le revenu, grâce à un accord douillet avec le ministère français de l'Économie.

    Comment peut-on devenir un bureaucrate européen tout en escroquant les contribuables qu'il est censé servir ?

    Fonte:
    https://x.com/goddeketal/status/1823074122131546377
    Lo sapevi che Thierry Breton il commissario europeo che tenta di censurare Elon Musk è senegalese dal 2015? Questo è vero, anche se a prima vista potrebbe non essere evidente a causa del basso contenuto di melanina. Ma Thierry sa come gestire i suoi soldi. Guadagnerebbe 20.000 euro netti al mese dalla Commissione europea, e il Senegal è piuttosto generoso con i francesi con doppia cittadinanza che lì pagano le tasse - meno del 5% di imposta sul reddito, grazie a un comodo accordo con il ministero francese dell'Economia. Come puoi diventare un burocrate europeo frodando i contribuenti che dovresti servire? Saviez-vous que Thierry Breton le commissaire européen qui tente de censurer Elon Muskest sénégalais depuis 2015 ? C'est vrai, même si cela ne se voit pas au premier coup d'œil en raison de son faible taux de mélanine. Mais Thierry sait gérer son argent. Il gagnerait 20 000 euros nets par mois à la Commission européenne, et le Sénégal est plutôt généreux avec les binationaux français qui y paient leurs impôts - moins de 5% d'impôt sur le revenu, grâce à un accord douillet avec le ministère français de l'Économie. Comment peut-on devenir un bureaucrate européen tout en escroquant les contribuables qu'il est censé servir ? Fonte: https://x.com/goddeketal/status/1823074122131546377
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