• CENSURA SENZA FINE.

    Ugo Rossi (consigliere comunale di Trieste) sta portando avanti una dura battaglia per proiettare ovunque possibile il docufilm “Maidan la strada verso la guerra”. Mi ha mandato questa lettera, che mi chiede di pubblicare.

    Massimo Mazzucco

    "In Italia è da più di un mese che si è attivata la macchina della censura nei confronti dei docufilm “Maidan la strada verso la guerra” e “I bambini del Donbass” realizzati da Russia Today e tradotti in italiano dal giornalista Vincenzo Lorusso impegnato sul campo nel Donbass.
    Russia Today, insieme a Sputnik, è stato colpito dalle sanzioni UE nel marzo 2022 con l’accusa di essere strumento della propaganda Russa a sostegno “ dell’aggressione di Mosca contro l’Ucraina”.
    Con lo stesso pretesto in Italia continuano da più di un mese azioni antidemocratiche e incostituzionali di censura delle proiezioni organizzate da liberi cittadini e da varie organizzazioni sul territorio.
    La prima azione di censura e avvenuta il 29 novembre 2024 a Trieste per la proiezione di Maidan, con relatori Vincenzo Lorusso, Andrea Lucidi, Giorgio Dechi e il Consigliere Comunale Ugo Rossi, organizzata da “Insieme Liberi” e “Osservatorio Libero di Trieste” presso una sala in via Fabio Severo, utilizzata anche dall’Unicusano, università privata che fa capo al Sindaco di Terni Bandecchi.

    In tale circostanza a dare il via all’azione di censura è stata la giornalista della Rai Stefania Battistini, famosa per essere stata in prima linea nel diffondere le bugie della propaganda sul Covid e poi quelle della propaganda UE come inviata sul campo in Ucraina, che ha preso parte anche alla recente invasione del Kursk Russo.

    La Battistini chiese a Bandecchi tramite il suo profilo X di far togliere la sala e impedire la proiezione riuscendo nel suo intento. Infatti la sera prima della proiezione i proprietari della sala subirono “velate” minacce via mail da parte dell’Unicusano, che se non avessero tolto la sala per la proiezione, sarebbe saltata la loro collaborazione, cioè la principale fonte di reddito annuale. Gli stessi proprietari si sono scusati dicendo che in 20 anni non gli era mai capitata una cosa del genere, e che hanno sempre dato gli spazi a chiunque senza mai attuare alcuna censura, ma se gli fosse saltata tale collaborazione rischiavano il fallimento.

    Per fortuna tra i cittadini di Trieste si è messa subito in moto la macchina della solidarietà, e nel giro di poche ore è stata trovata una sala alternativa e la proiezione si fece comunque.
    Successivamente accadde lo stesso per la proiezione di Maidan in programma il 7 dicembre 2024 a Pescara presso l’Auditorium Cerullli. In questa occasione a muoversi è stata l’amministrazione comunale di Centrodestra del Sindaco Masci a fare pressioni via mail al direttore dell’Auditorium comunale per toglierlo agli organizzatori della proiezione. Anche in questa circostanza è stata trovata una sala alternativa e il docufilm è stato comunque proiettato.
    Un’altra più recente azione di censura è avvenuta ad Arezzo ad inizio 2025. A muoversi è stata la vicepresidente del Parlamento UE del PD Pina Picierno che ha chiesto all’amministrazione di Centrodestra di togliere la sala del comune al Consigliere Comunale di minoranza Michele Menchetti, che ne aveva diritto da regolamento, ma nonostante questo sono riusciti al momento a far annullare l’evento.
    Stessa sorte e capitata alle proiezioni in programma in questo gennaio 2025 a Treviso, Tortona, Bagno Di Gavorrano, Gaglianico e Torino.
    Qui in prima linea nel condurre le azioni di Censura è stato il “coordinamento stop propaganda Russa” che fa capo a varie organizzazioni ucraine con base in Italia tra cui l’Associazione Ucraina - Firenze LILEA", che in questi giorni pubblica come trofei le locandine delle serate annullate.
    Hanno poco da esultare perché ieri sera a Treviso si è comunque tenuta la proiezione in una sala alternative, e nelle altre città stanno già lavorando per proiettare comunque il docufilm Maidan come annunciato ad esempio da uno dei promotori dell’evento di Torino “La Variante Torinese” con questo comunicato:

    “Denunciamo con rabbia e determinazione l'annullamento della proiezione del nostro docufilm “Maidan, la strada verso la guerra” a Torino. Una decisione scandalosa, giustificata da norme europee che vietano i contenuti di Russia Today. La stessa UE che non perde mai occasione per ricordarci di quanto i valori occidentali siano in pericolo e debbano essere tutelati quando la prima minaccia è proprio lei. Questa non è una difesa della democrazia, ma un attacco frontale alla libertà di espressione e all'articolo 21 della nostra Costituzione, ormai ridotto a un ornamento inutile, la "Cenerentola" del nostro sistema democratico. Ci accusano di disinformazione, ma cosa c'è di più ipocrita di chi impone un pensiero unico e decide arbitrariamente cosa possiamo vedere? Il dibattito viene soffocato, il confronto evitato. La censura è la loro unica risposta. Vi diciamo già ora: la proiezione è solo rinviata.
    Non ci piegheremo a queste imposizioni che hanno il sapore amaro di una dittatura mascherata da "difesa democratica". Come se non bastasse, tra i protagonisti di questa segnalazione troviamo la cosiddetta "Associazione Ucraina - Firenze LILEA", fondata nel 2015, proprio quando l’Ucraina violava il Protocollo di Minsk bombardando il Donbass. Questi sedicenti paladini della verità, che oggi ci attaccano, ieri tacevano sui crimini documentati. Un silenzio complice allora, che oggi diventa ipocrisia aggressiva. E cosa dire delle “verità” a cui siamo stati sottoposti negli ultimi anni? Gli attacchi alla centrale nucleare mai avvenuti, l’avanzata ucraina mai vista, e persino l’assurda teoria dell’autosabotaggio russo sul Nord Stream. E ora questi “signori” osano parlare di “disinformazione”?

    Questa non è solo la nostra battaglia. È la battaglia di chiunque creda nella libertà. Non ci faremo zittire. La cultura, il pensiero libero e il diritto di scegliere non saranno mai piegati. Per noi la verità e il diritto di conoscere sono la base di ogni democrazia, motivo per cui, come già detto, oltre a non fermarci la proiezione è solo rinviata.”

    Oltre alla proiezione di Maidan stanno iniziando a colpire anche per quella dei “I Bambini del Donbass”. Questa volta a muoversi è l’ambasciata ucraina in Italia che scrive al Governatore del Veneto Zaia e al Sindaco di Resana per far togliere la sala comunale al Consigliere Loris Mazzorato che ha tutto il diritto di utilizzarla da regolamento comunale. Al momento la proiezione è ancora confermata per il 13 gennaio e ad occuparsi della questione denunciando il tentativo di censura è stato anche “ Il Fatto Quotidiano”.

    Ugo Rossi
    CENSURA SENZA FINE. Ugo Rossi (consigliere comunale di Trieste) sta portando avanti una dura battaglia per proiettare ovunque possibile il docufilm “Maidan la strada verso la guerra”. Mi ha mandato questa lettera, che mi chiede di pubblicare. Massimo Mazzucco "In Italia è da più di un mese che si è attivata la macchina della censura nei confronti dei docufilm “Maidan la strada verso la guerra” e “I bambini del Donbass” realizzati da Russia Today e tradotti in italiano dal giornalista Vincenzo Lorusso impegnato sul campo nel Donbass. Russia Today, insieme a Sputnik, è stato colpito dalle sanzioni UE nel marzo 2022 con l’accusa di essere strumento della propaganda Russa a sostegno “ dell’aggressione di Mosca contro l’Ucraina”. Con lo stesso pretesto in Italia continuano da più di un mese azioni antidemocratiche e incostituzionali di censura delle proiezioni organizzate da liberi cittadini e da varie organizzazioni sul territorio. La prima azione di censura e avvenuta il 29 novembre 2024 a Trieste per la proiezione di Maidan, con relatori Vincenzo Lorusso, Andrea Lucidi, Giorgio Dechi e il Consigliere Comunale Ugo Rossi, organizzata da “Insieme Liberi” e “Osservatorio Libero di Trieste” presso una sala in via Fabio Severo, utilizzata anche dall’Unicusano, università privata che fa capo al Sindaco di Terni Bandecchi. In tale circostanza a dare il via all’azione di censura è stata la giornalista della Rai Stefania Battistini, famosa per essere stata in prima linea nel diffondere le bugie della propaganda sul Covid e poi quelle della propaganda UE come inviata sul campo in Ucraina, che ha preso parte anche alla recente invasione del Kursk Russo. La Battistini chiese a Bandecchi tramite il suo profilo X di far togliere la sala e impedire la proiezione riuscendo nel suo intento. Infatti la sera prima della proiezione i proprietari della sala subirono “velate” minacce via mail da parte dell’Unicusano, che se non avessero tolto la sala per la proiezione, sarebbe saltata la loro collaborazione, cioè la principale fonte di reddito annuale. Gli stessi proprietari si sono scusati dicendo che in 20 anni non gli era mai capitata una cosa del genere, e che hanno sempre dato gli spazi a chiunque senza mai attuare alcuna censura, ma se gli fosse saltata tale collaborazione rischiavano il fallimento. Per fortuna tra i cittadini di Trieste si è messa subito in moto la macchina della solidarietà, e nel giro di poche ore è stata trovata una sala alternativa e la proiezione si fece comunque. Successivamente accadde lo stesso per la proiezione di Maidan in programma il 7 dicembre 2024 a Pescara presso l’Auditorium Cerullli. In questa occasione a muoversi è stata l’amministrazione comunale di Centrodestra del Sindaco Masci a fare pressioni via mail al direttore dell’Auditorium comunale per toglierlo agli organizzatori della proiezione. Anche in questa circostanza è stata trovata una sala alternativa e il docufilm è stato comunque proiettato. Un’altra più recente azione di censura è avvenuta ad Arezzo ad inizio 2025. A muoversi è stata la vicepresidente del Parlamento UE del PD Pina Picierno che ha chiesto all’amministrazione di Centrodestra di togliere la sala del comune al Consigliere Comunale di minoranza Michele Menchetti, che ne aveva diritto da regolamento, ma nonostante questo sono riusciti al momento a far annullare l’evento. Stessa sorte e capitata alle proiezioni in programma in questo gennaio 2025 a Treviso, Tortona, Bagno Di Gavorrano, Gaglianico e Torino. Qui in prima linea nel condurre le azioni di Censura è stato il “coordinamento stop propaganda Russa” che fa capo a varie organizzazioni ucraine con base in Italia tra cui l’Associazione Ucraina - Firenze LILEA", che in questi giorni pubblica come trofei le locandine delle serate annullate. Hanno poco da esultare perché ieri sera a Treviso si è comunque tenuta la proiezione in una sala alternative, e nelle altre città stanno già lavorando per proiettare comunque il docufilm Maidan come annunciato ad esempio da uno dei promotori dell’evento di Torino “La Variante Torinese” con questo comunicato: “Denunciamo con rabbia e determinazione l'annullamento della proiezione del nostro docufilm “Maidan, la strada verso la guerra” a Torino. Una decisione scandalosa, giustificata da norme europee che vietano i contenuti di Russia Today. La stessa UE che non perde mai occasione per ricordarci di quanto i valori occidentali siano in pericolo e debbano essere tutelati quando la prima minaccia è proprio lei. Questa non è una difesa della democrazia, ma un attacco frontale alla libertà di espressione e all'articolo 21 della nostra Costituzione, ormai ridotto a un ornamento inutile, la "Cenerentola" del nostro sistema democratico. Ci accusano di disinformazione, ma cosa c'è di più ipocrita di chi impone un pensiero unico e decide arbitrariamente cosa possiamo vedere? Il dibattito viene soffocato, il confronto evitato. La censura è la loro unica risposta. Vi diciamo già ora: la proiezione è solo rinviata. Non ci piegheremo a queste imposizioni che hanno il sapore amaro di una dittatura mascherata da "difesa democratica". Come se non bastasse, tra i protagonisti di questa segnalazione troviamo la cosiddetta "Associazione Ucraina - Firenze LILEA", fondata nel 2015, proprio quando l’Ucraina violava il Protocollo di Minsk bombardando il Donbass. Questi sedicenti paladini della verità, che oggi ci attaccano, ieri tacevano sui crimini documentati. Un silenzio complice allora, che oggi diventa ipocrisia aggressiva. E cosa dire delle “verità” a cui siamo stati sottoposti negli ultimi anni? Gli attacchi alla centrale nucleare mai avvenuti, l’avanzata ucraina mai vista, e persino l’assurda teoria dell’autosabotaggio russo sul Nord Stream. E ora questi “signori” osano parlare di “disinformazione”? Questa non è solo la nostra battaglia. È la battaglia di chiunque creda nella libertà. Non ci faremo zittire. La cultura, il pensiero libero e il diritto di scegliere non saranno mai piegati. Per noi la verità e il diritto di conoscere sono la base di ogni democrazia, motivo per cui, come già detto, oltre a non fermarci la proiezione è solo rinviata.” Oltre alla proiezione di Maidan stanno iniziando a colpire anche per quella dei “I Bambini del Donbass”. Questa volta a muoversi è l’ambasciata ucraina in Italia che scrive al Governatore del Veneto Zaia e al Sindaco di Resana per far togliere la sala comunale al Consigliere Loris Mazzorato che ha tutto il diritto di utilizzarla da regolamento comunale. Al momento la proiezione è ancora confermata per il 13 gennaio e ad occuparsi della questione denunciando il tentativo di censura è stato anche “ Il Fatto Quotidiano”. Ugo Rossi
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  • Zuckerberg ammette: "Abbiamo censurato!"

    Nei giorni scorsi Mark Zuckerberg, ceo di Facebook, ha ammesso in maniera netta e inequivocabile, di aver ricevuto pressioni dall’amministrazione Biden per censurare i contenuti che mettessero in discussione la gestione pandemica e non solo! Sentite voi stessi:

    Anche per questo ha annunciato di fermare l’attività dei fact-checker sulla piattaforma, colpevoli secondo lui di esser stati, riporto testuali parole “politicamente parziali”. Tradotto: dei zerbini al soldo dei governi.

    Quando il sottoscritto e alcuni altri provavano a denunciare tali misfatti mentre accadevano, venivano tacciati delle peggio cose e censurati a loro volta.

    In diverse occasioni ho provato a spiegare come ci trovassimo di fronte a una questione POLITICA e che nulla aveva a che fare con la SCIENZA, come invece volevano farci credere.
    L’ammissione di Zuckerberg conferma totalmente quanto sostenevo.

    Nel mentre, per questa mia posizione critica e non allineata, sono stato insultato, offeso, deriso, diffamato, oltraggiato, calunniato, schernito, addirittura minacciato e zittito innumerevoli volte.

    In tanti ci dovrebbero delle scuse ma anche questa è una nuova occasione per ribadire che delle scuse a me personalmente non me ne frega niente. Ciò non significa però che sono disposto - né mai lo sarò - a dimenticare quanto successo e cancellare tutto con un colpo di spugna. Tutt’altro: anche oggi ribadisco con la solita convinzione di sempre e con la massima serenità, che continueremo a parlare di quanto successo, continueremo a pretendere, continueremo a batterci finché non otterremmo VERITÀ e GIUSTIZIA, ripeto verità e giustizia, su quanto successo nella gestione CRIMINALE della pandemia in Italia.

    E se a qualcuno la cosa da fastidio, problemi suoi.

    p.s. A pretendere verità e giustizia, prima ancora dei dissidenti come il sottoscritto, a rigor di logica dovrebbero essere tutti coloro che invece si sono fidati delle istituzioni mettendo così e a repentaglio più o meno inconsapevolmente la propria salute.

    ---

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    Zuckerberg ammette: "Abbiamo censurato!" 🤐 Nei giorni scorsi Mark Zuckerberg, ceo di Facebook, ha ammesso in maniera netta e inequivocabile, di aver ricevuto pressioni dall’amministrazione Biden per censurare i contenuti che mettessero in discussione la gestione pandemica e non solo! Sentite voi stessi: Anche per questo ha annunciato di fermare l’attività dei fact-checker sulla piattaforma, colpevoli secondo lui di esser stati, riporto testuali parole “politicamente parziali”. Tradotto: dei zerbini al soldo dei governi. Quando il sottoscritto e alcuni altri provavano a denunciare tali misfatti mentre accadevano, venivano tacciati delle peggio cose e censurati a loro volta. In diverse occasioni ho provato a spiegare come ci trovassimo di fronte a una questione POLITICA e che nulla aveva a che fare con la SCIENZA, come invece volevano farci credere. L’ammissione di Zuckerberg conferma totalmente quanto sostenevo. Nel mentre, per questa mia posizione critica e non allineata, sono stato insultato, offeso, deriso, diffamato, oltraggiato, calunniato, schernito, addirittura minacciato e zittito innumerevoli volte. In tanti ci dovrebbero delle scuse ma anche questa è una nuova occasione per ribadire che delle scuse a me personalmente non me ne frega niente. Ciò non significa però che sono disposto - né mai lo sarò - a dimenticare quanto successo e cancellare tutto con un colpo di spugna. Tutt’altro: anche oggi ribadisco con la solita convinzione di sempre e con la massima serenità, che continueremo a parlare di quanto successo, continueremo a pretendere, continueremo a batterci finché non otterremmo VERITÀ e GIUSTIZIA, ripeto verità e giustizia, su quanto successo nella gestione CRIMINALE della pandemia in Italia. E se a qualcuno la cosa da fastidio, problemi suoi. 📌 p.s. A pretendere verità e giustizia, prima ancora dei dissidenti come il sottoscritto, a rigor di logica dovrebbero essere tutti coloro che invece si sono fidati delle istituzioni mettendo così e a repentaglio più o meno inconsapevolmente la propria salute. --- Condividi questo video e suggerisci il mio canale ai tuoi amici: @matteogracis 📲
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  • CI SIAMO!
    IL DOCUMENTARIO “NON È ANDATO TUTTO BENE - LE VERITÀ NEGATE SUL COVID19” DI PAOLO CASSINA È FINALMENTE ONLINE.

    Il documentario, prodotto da Playmastermovie, offre un punto di vista indipendente sui tre anni della cosiddetta pandemia da Covid19.
    Un anno di lavoro, più di 50 interviste, manifestazioni, documenti inediti e una grande mole di dati lo rendono uno dei documentari più complessi mai realizzati in Italia.
    Vuole essere una testimonianza storica, uno strumento informativo e una sfida a chi ha difeso una narrazione menzognera che si è sempre sottratta a qualsiasi confronto alla pari.
    Tre ore dense di contenuti che possono essere fruite in una sola visione oppure divise nei tre capitoli dalla durata simile, come una qualsiasi serie TV.
    Se il film per voi avrà un valore potrete aiutarci con una libera donazione per rientrare completamente di tutte le spese di produzione.

    Diffondete questo documentario a tutti, specialmente a chi è ancora all’oscuro di molte informazioni, perché solo insieme riscriviamo la storia!

    LINK AL DOCUMENTARIO:
    https://playmastermovie.com/non-e-andato-tutto-bene-le-verita-negate-sul-covid-19/
    CI SIAMO! ⬇️⬇️⬇️⬇️ ⬇️ IL DOCUMENTARIO “NON È ANDATO TUTTO BENE - LE VERITÀ NEGATE SUL COVID19” DI PAOLO CASSINA È FINALMENTE ONLINE. Il documentario, prodotto da Playmastermovie, offre un punto di vista indipendente sui tre anni della cosiddetta pandemia da Covid19. Un anno di lavoro, più di 50 interviste, manifestazioni, documenti inediti e una grande mole di dati lo rendono uno dei documentari più complessi mai realizzati in Italia. Vuole essere una testimonianza storica, uno strumento informativo e una sfida a chi ha difeso una narrazione menzognera che si è sempre sottratta a qualsiasi confronto alla pari. Tre ore dense di contenuti che possono essere fruite in una sola visione oppure divise nei tre capitoli dalla durata simile, come una qualsiasi serie TV. Se il film per voi avrà un valore potrete aiutarci con una libera donazione per rientrare completamente di tutte le spese di produzione. Diffondete questo documentario a tutti, specialmente a chi è ancora all’oscuro di molte informazioni, perché solo insieme riscriviamo la storia! LINK AL DOCUMENTARIO: https://playmastermovie.com/non-e-andato-tutto-bene-le-verita-negate-sul-covid-19/
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  • LA BBC CONFERMA: FACEBOOK E INSTAGRAM HANNO CENSURATO I MEDIA PALESTINESI
    Fonte: L'Antidiplomatico
    https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-la_bbc_conferma_facebook_e_instagram_hanno_censurato_i_media_palestinesi/45289_58347/

    La principale oligarchia statunitense che controlla l'informazione mondiale sui social network, META, ha deliberatamente censurato i media palestinesi per impedire che emergesse la portata del massacro israeliano in corso.

    Il gruppo che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp ha agito per 'limitare fortemente la diffusione delle fonti di notizie palestinesi'. Non sono persone legate a Hamas, Hezbollah o all'Iran a dirlo, ma la BBC. 'Gli specialisti tecnici della BBC News Arabic e della BBC World Service hanno calcolato quante persone hanno interagito con i contenuti delle notizie attraverso centinaia di migliaia di post pubblicati da giornalisti su Facebook: i dati hanno mostrato un calo del 77% dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023', si legge nella ricerca. 'L’interazione è stata fortemente limitata e i nostri post non hanno più raggiunto le persone', ha dichiarato Tariq Ziad, giornalista di Palestine TV, intervistato dalla BBC.

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    LA BBC CONFERMA: FACEBOOK E INSTAGRAM HANNO CENSURATO I MEDIA PALESTINESI Fonte: L'Antidiplomatico https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-la_bbc_conferma_facebook_e_instagram_hanno_censurato_i_media_palestinesi/45289_58347/ La principale oligarchia statunitense che controlla l'informazione mondiale sui social network, META, ha deliberatamente censurato i media palestinesi per impedire che emergesse la portata del massacro israeliano in corso. Il gruppo che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp ha agito per 'limitare fortemente la diffusione delle fonti di notizie palestinesi'. Non sono persone legate a Hamas, Hezbollah o all'Iran a dirlo, ma la BBC. 'Gli specialisti tecnici della BBC News Arabic e della BBC World Service hanno calcolato quante persone hanno interagito con i contenuti delle notizie attraverso centinaia di migliaia di post pubblicati da giornalisti su Facebook: i dati hanno mostrato un calo del 77% dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023', si legge nella ricerca. 'L’interazione è stata fortemente limitata e i nostri post non hanno più raggiunto le persone', ha dichiarato Tariq Ziad, giornalista di Palestine TV, intervistato dalla BBC. 🟥 SOSTIENI GIUBBE ROSSE Telegram | Portale | Ultim'ora | X | Instagram
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  • MASCHI CON LA VAGINA – MOSTRA SHOCK NELLE SCUOLE FINANZIATA COI VOSTRI SOLDI...
    Nel cuore della Puglia, una mostra itinerante si sta diffondendo come un virus contagioso tra le scuole di ogni ordine e grado, intitolata “Fammi capire. Alla scoperta dei corpi e della sessualità”. Questa iniziativa, finanziata da fondi pubblici, non è solo una deviazione dalla realtà, ma è un attacco diretto all’innocenza dei nostri bambini. Tra i materiali esposti, troviamo libri come “Bruno l’Astronauta”, mirati a bambini a partire dai 4 anni, che promuovono l’idea che un maschio possa avere una vagina o una femmina un pene. È un’educazione sessuale che sconvolge, che mina alla base la comprensione del proprio corpo e che confonde le menti più giovani con concetti che non appartengono alla loro età. Ma non finisce qui. La mostra vede la presenza di attivisti come Egon Botteghi, considerato un esperto di genitorialità trans, e Gabriele Torchetti, che insieme organizzano gruppi di lettura sotto il nome “Se stasera siamo Queer”. Questi incontri, sotto l’egida di associazioni come “Scosse”, non solo promuovono una visione distorta dell’identità di genere, ma lo fanno con la pretesa di essere educativi, ignorando completamente le implicazioni psicologiche e sociali su bambini e adolescenti. È intollerabile che scuole, finanziate dai contribuenti, diventino terreno di coltura per un’ideologia che nega la biologia e la realtà oggettiva per abbracciare teorie che non hanno alcuna base scientifica riconosciuta. Questo è uno sfruttamento puro e semplice, dove la mente dei più piccoli viene manipolata con la scusa dell’apertura mentale e dell’inclusione. Chiediamo a gran voce che l’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia e il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara intervengano immediatamente. Non possiamo permettere che la nostra gioventù venga esposta a contenuti che non solo sono inappropriati per la loro età, ma che potrebbero avere conseguenze profonde e durature sulla loro percezione di sé e del mondo. Questo non è progresso. Questo è un’offesa all’infanzia, un furto della loro innocenza, una manipolazione delle loro menti in formazione. È ora che le istituzioni che dovrebbero proteggere e educare i nostri figli si sveglino e agiscano per fermare questa pericolosa deriva ideologica nelle nostre scuole.

    - Sandro Greco



    MALES WITH VAGINAS – SHOCKING EXHIBITION IN SCHOOLS FINANCED WITH YOUR MONEY...
    In the heart of Puglia, a traveling exhibition is spreading like a contagious virus among schools of all levels, entitled “Fammi comprende. Alla scoperta dei corpi e della sesso” (Let me understand. Discovering bodies and sexuality). This initiative, financed by public funds, is not only a deviation from reality, but is a direct attack on the innocence of our children. Among the materials on display, we find books such as “Bruno the Astronaut”, aimed at children from 4 years old, which promote the idea that a male can have a vagina or a female a penis. It is a sexual education that is shocking, that undermines the foundation of understanding one's body and that confuses the youngest minds with concepts that do not belong to their age. But it does not end there. The exhibition features activists such as Egon Botteghi, considered an expert on trans parenting, and Gabriele Torchetti, who together organize reading groups under the name “Se stasera siamo Queer”. These meetings, under the aegis of associations such as “Scosse”, not only promote a distorted vision of gender identity, but do so under the pretense of being educational, completely ignoring the psychological and social implications on children and adolescents. It is intolerable that schools, funded by taxpayers, become breeding grounds for an ideology that denies biology and objective reality to embrace theories that have no recognized scientific basis. This is pure and simple exploitation, where the minds of the little ones are manipulated under the guise of open-mindedness and inclusion. We loudly demand that the Regional School Office of Puglia and the Minister of Education Giuseppe Valditara intervene immediately. We cannot allow our youth to be exposed to content that is not only inappropriate for their age, but that could have profound and lasting consequences on their perception of themselves and the world. This is not progress. This is an offense to childhood, a theft of their innocence, a manipulation of their developing minds. It is time for the institutions that should protect and educate our children to wake up and act to stop this dangerous ideological drift in our schools.

    - Sandro Greco



    Source: https://x.com/itsmeback_/status/1864942529298272495?t=pFZM97tiHFMOL5IMqnj3Zg&s=19
    🔴 MASCHI CON LA VAGINA – MOSTRA SHOCK NELLE SCUOLE FINANZIATA COI VOSTRI SOLDI... 🔴 Nel cuore della Puglia, una mostra itinerante si sta diffondendo come un virus contagioso tra le scuole di ogni ordine e grado, intitolata “Fammi capire. Alla scoperta dei corpi e della sessualità”. Questa iniziativa, finanziata da fondi pubblici, non è solo una deviazione dalla realtà, ma è un attacco diretto all’innocenza dei nostri bambini. Tra i materiali esposti, troviamo libri come “Bruno l’Astronauta”, mirati a bambini a partire dai 4 anni, che promuovono l’idea che un maschio possa avere una vagina o una femmina un pene. È un’educazione sessuale che sconvolge, che mina alla base la comprensione del proprio corpo e che confonde le menti più giovani con concetti che non appartengono alla loro età. Ma non finisce qui. La mostra vede la presenza di attivisti come Egon Botteghi, considerato un esperto di genitorialità trans, e Gabriele Torchetti, che insieme organizzano gruppi di lettura sotto il nome “Se stasera siamo Queer”. Questi incontri, sotto l’egida di associazioni come “Scosse”, non solo promuovono una visione distorta dell’identità di genere, ma lo fanno con la pretesa di essere educativi, ignorando completamente le implicazioni psicologiche e sociali su bambini e adolescenti. È intollerabile che scuole, finanziate dai contribuenti, diventino terreno di coltura per un’ideologia che nega la biologia e la realtà oggettiva per abbracciare teorie che non hanno alcuna base scientifica riconosciuta. Questo è uno sfruttamento puro e semplice, dove la mente dei più piccoli viene manipolata con la scusa dell’apertura mentale e dell’inclusione. Chiediamo a gran voce che l’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia e il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara intervengano immediatamente. Non possiamo permettere che la nostra gioventù venga esposta a contenuti che non solo sono inappropriati per la loro età, ma che potrebbero avere conseguenze profonde e durature sulla loro percezione di sé e del mondo. Questo non è progresso. Questo è un’offesa all’infanzia, un furto della loro innocenza, una manipolazione delle loro menti in formazione. È ora che le istituzioni che dovrebbero proteggere e educare i nostri figli si sveglino e agiscano per fermare questa pericolosa deriva ideologica nelle nostre scuole. - Sandro Greco 👇👇👇 🔴 MALES WITH VAGINAS – SHOCKING EXHIBITION IN SCHOOLS FINANCED WITH YOUR MONEY... 🔴 In the heart of Puglia, a traveling exhibition is spreading like a contagious virus among schools of all levels, entitled “Fammi comprende. Alla scoperta dei corpi e della sesso” (Let me understand. Discovering bodies and sexuality). This initiative, financed by public funds, is not only a deviation from reality, but is a direct attack on the innocence of our children. Among the materials on display, we find books such as “Bruno the Astronaut”, aimed at children from 4 years old, which promote the idea that a male can have a vagina or a female a penis. It is a sexual education that is shocking, that undermines the foundation of understanding one's body and that confuses the youngest minds with concepts that do not belong to their age. But it does not end there. The exhibition features activists such as Egon Botteghi, considered an expert on trans parenting, and Gabriele Torchetti, who together organize reading groups under the name “Se stasera siamo Queer”. These meetings, under the aegis of associations such as “Scosse”, not only promote a distorted vision of gender identity, but do so under the pretense of being educational, completely ignoring the psychological and social implications on children and adolescents. It is intolerable that schools, funded by taxpayers, become breeding grounds for an ideology that denies biology and objective reality to embrace theories that have no recognized scientific basis. This is pure and simple exploitation, where the minds of the little ones are manipulated under the guise of open-mindedness and inclusion. We loudly demand that the Regional School Office of Puglia and the Minister of Education Giuseppe Valditara intervene immediately. We cannot allow our youth to be exposed to content that is not only inappropriate for their age, but that could have profound and lasting consequences on their perception of themselves and the world. This is not progress. This is an offense to childhood, a theft of their innocence, a manipulation of their developing minds. It is time for the institutions that should protect and educate our children to wake up and act to stop this dangerous ideological drift in our schools. - Sandro Greco 👇👇👇 Source: https://x.com/itsmeback_/status/1864942529298272495?t=pFZM97tiHFMOL5IMqnj3Zg&s=19
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  • I grandi rischi delle vaccinazioni pediatriche - Bio-immunologo Mauro Mantovani - MASSIMA DIFFUSIONE

    Carissime/i amiche/i,

    volevamo portare alla vostra attenzione una questione di fondamentale importanza, sottolineata nel dibattito post-proiezione della serata organizzata a Bareggio (MI) lo scorso 13 Novembre dal bio-immunologo Mauro Mantovani riguardo alla pericolosità dei vaccini pediatrici somministrati subito dopo la nascita ai nostri figli.

    Vi rimandiamo in particolare al minuto 41' del video https://www.scenario.press/posts/33954 che riporta il dibattito completo post-proiezione, dove Mauro Mantovani parla espressamente dei danni da vaccini pediatrici.
    "Presentatevi all'ASL e chiedete espressamente ai medici: mettetemi nero su bianco che mio figlio non avrà effetti avversi. E lo firmate!"

    Oltre a Mauro Mantovani come ospiti della serata sono intervenuti il biologo molecolare ed esperto in ingegneria genetica Alessio Fortunati ed il regista Paolo Cassina.

    Quello che cerchiamo di fare, da ormai più di due anni, con "Il Circolo dei Resistenti" è divulgazione scientifica, uscendo dai canoni e dai diktat imposti dalle multinazionali del farmaco a tutti i mezzi televisivi del mainstream e a tutti i principali quotidiani.

    Proprio ieri sera venerdì 15 Novembre, al Radio TG delle 19:00 su RTL 102.5, hanno annunciato la nomina di Robert F. Kennedy Jr. come nuovo ministro della Sanità americano sotto la nuova amministrazione Trump e l'hanno presentato espressamente come un "No-vax alla sanità", tanto per farvi capire che il vero male in Italia, come in altri paesi così detti occidentali è la disinformazione a cui ci hanno ormai abituato da decenni.
    Subito dopo l'annuncio di Robert F. Kennedy Jr. come ministro della sanità americano, dato anche dalla RAI in questo modo: Link:
    https://www.rainews.it/video/2024/11/trump-sceglie-il-no-vax-cospirazionista-robert-f-kennedy-jr-come-ministro-della-salute-c6ba2b21-be23-437c-8720-cf4e622c6c00.html , RAI che ricordiamo dovrebbe essere un servizio pubblico, non a caso, dopo l'annuncio, tutte le azioni delle principali Big Pharma sono cadute a picco.

    Vi chiediamo cortesemente la massima condivisione di questi contenuti ai vostri amici, parenti, conoscenti, per salvare quanti più neonati possibile, anche dal nuovo vaccino del virus sinciziale che Sanofi sta promuovendo con una diffusione capillare per radio, televisione e stampa.

    Ha presentato e moderato la serata Sergio Barbesta - docente di informatica e fondatore di Scenario.press

    Si ringraziano tutti gli sponsor: Radio Libera, Scenario.press - libera espressione, RainbowTV e TeleMilano.

    Si ringrazia il comune di Bareggio (MI): Angelo Cozzi ed il Sindaco Linda Colombo per la concessione della sala ed in particolare Raffaella Farinelli, organizzatrice della serata e tutto lo Staff: Paolo, Vasco, Daniela, Roberto, Massimo, Emma per la grande riuscita della serata.

    AL PROSSIMO EVENTO!

    Grazie ancora per la vostra partecipazione.

    Il Circolo dei Resistenti

    P.S. Invitiamo quanti di voi non l'avessero ancora fatto a registrarsi su https://www.scenario.press il Social Network contro la censura dei grossi gruppi americani e contro il silenzio dei mass-media europei. Non c'è democrazia senza libertà di informazione.
    I grandi rischi delle vaccinazioni pediatriche - Bio-immunologo Mauro Mantovani - MASSIMA DIFFUSIONE Carissime/i amiche/i, volevamo portare alla vostra attenzione una questione di fondamentale importanza, sottolineata nel dibattito post-proiezione della serata organizzata a Bareggio (MI) lo scorso 13 Novembre dal bio-immunologo Mauro Mantovani riguardo alla pericolosità dei vaccini pediatrici somministrati subito dopo la nascita ai nostri figli. Vi rimandiamo in particolare al minuto 41' del video https://www.scenario.press/posts/33954 che riporta il dibattito completo post-proiezione, dove Mauro Mantovani parla espressamente dei danni da vaccini pediatrici. "Presentatevi all'ASL e chiedete espressamente ai medici: mettetemi nero su bianco che mio figlio non avrà effetti avversi. E lo firmate!" Oltre a Mauro Mantovani come ospiti della serata sono intervenuti il biologo molecolare ed esperto in ingegneria genetica Alessio Fortunati ed il regista Paolo Cassina. Quello che cerchiamo di fare, da ormai più di due anni, con "Il Circolo dei Resistenti" è divulgazione scientifica, uscendo dai canoni e dai diktat imposti dalle multinazionali del farmaco a tutti i mezzi televisivi del mainstream e a tutti i principali quotidiani. Proprio ieri sera venerdì 15 Novembre, al Radio TG delle 19:00 su RTL 102.5, hanno annunciato la nomina di Robert F. Kennedy Jr. come nuovo ministro della Sanità americano sotto la nuova amministrazione Trump e l'hanno presentato espressamente come un "No-vax alla sanità", tanto per farvi capire che il vero male in Italia, come in altri paesi così detti occidentali è la disinformazione a cui ci hanno ormai abituato da decenni. Subito dopo l'annuncio di Robert F. Kennedy Jr. come ministro della sanità americano, dato anche dalla RAI in questo modo: Link: https://www.rainews.it/video/2024/11/trump-sceglie-il-no-vax-cospirazionista-robert-f-kennedy-jr-come-ministro-della-salute-c6ba2b21-be23-437c-8720-cf4e622c6c00.html , RAI che ricordiamo dovrebbe essere un servizio pubblico, non a caso, dopo l'annuncio, tutte le azioni delle principali Big Pharma sono cadute a picco. Vi chiediamo cortesemente la massima condivisione di questi contenuti ai vostri amici, parenti, conoscenti, per salvare quanti più neonati possibile, anche dal nuovo vaccino del virus sinciziale che Sanofi sta promuovendo con una diffusione capillare per radio, televisione e stampa. Ha presentato e moderato la serata Sergio Barbesta - docente di informatica e fondatore di Scenario.press Si ringraziano tutti gli sponsor: Radio Libera, Scenario.press - libera espressione, RainbowTV e TeleMilano. Si ringrazia il comune di Bareggio (MI): Angelo Cozzi ed il Sindaco Linda Colombo per la concessione della sala ed in particolare Raffaella Farinelli, organizzatrice della serata e tutto lo Staff: Paolo, Vasco, Daniela, Roberto, Massimo, Emma per la grande riuscita della serata. AL PROSSIMO EVENTO! Grazie ancora per la vostra partecipazione. Il Circolo dei Resistenti P.S. Invitiamo quanti di voi non l'avessero ancora fatto a registrarsi su https://www.scenario.press il Social Network contro la censura dei grossi gruppi americani e contro il silenzio dei mass-media europei. Non c'è democrazia senza libertà di informazione.
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    The perfect soldier - dibattito post prioezione - Bareggio - 13/11/24
    "The perfect soldier" - il film che fa tanto discutere in questo ultimo periodo - Bareggio (MI) - 13 Novembre 2024. La ricerca scientifica più finanziata al mondo è quella militare, il cui scopo principale è quello di creare l’arma perfetta: il soldato...
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  • MARTINA PASTORELLI in audizione presso la Commissione Covid.
    Sul Covid come spiegare il misterioso allineamento di quasi tutti i media?
    Si sono ufficializzate disinformazione e censura provenienti dalle stesse istituzioni tanto che il #DSA è ora lo strumento legislativo per rimuovere dal web contenuti scomodi bollati come “disinformazione”

    Fonte: https://x.com/CathVoicesITA/status/1851515901683568679?t=mduTLbIT4O2b1-OdQgg9BQ&s=19
    MARTINA PASTORELLI in audizione presso la Commissione Covid. Sul Covid come spiegare il misterioso allineamento di quasi tutti i media? Si sono ufficializzate disinformazione e censura provenienti dalle stesse istituzioni tanto che il #DSA è ora lo strumento legislativo per rimuovere dal web contenuti scomodi bollati come “disinformazione” Fonte: https://x.com/CathVoicesITA/status/1851515901683568679?t=mduTLbIT4O2b1-OdQgg9BQ&s=19
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  • Da oggi sui nostri canali sono pubblicati i video dei lavori della Commissione Parlamentare di inchiesta sulla gestione sanitaria dovuta alla diffusione del virus Sars-CoV2, consultabili e scaricabili attraverso i link in calce al presente avviso.

    Intanto pubblichiamo un estratto (6 min.) di cosa è accaduto durante l'ultima audizione del 8.10.2024 in replica a quanto detto dal rappresentante di un comitato vittima della gestione sanitaria

    https://www.youtube.com/watch?v=pMCTrNkWbE8

    L’art. 16 del Regolamento interno sul funzionamento della Commissione permette l’intervento dei Commissari in aula per fare delle domande agli auditi ("Le domande sono rivolte ai testimoni, o alle persone ascoltate nella forma della libera audizione, dal Presidente e dai singoli componenti della Commissione presenti nell'ordine e nei modi fissati dal Presidente, che ne valuta l'ammissibilità").

    Se queste sono le regole che la Commissione si è data, allora perché viene permesso un intervento al commissario Giuseppe Conte che dichiara di non voler fare domande all’audito ma semplicemente di “non condividere” i contenuti per lui inaccettabili dell’esposizione della rappresentante di un comitato delle vittime della sua gestione

    Come si permette il commissario Conte di fare la morale alle persone che vengono invitate a testimoniare le proprie esperienze, il proprio vissuto e le proprie opinioni

    Ma cosa ci fa lì l’ex presidente del consiglio Giuseppe Conte che è uno dei soggetti su cui cade l’indagine

    Ma come è possibile che il commissario Conte inviti gli auditi ad interloquire fuori dai lavori dell’aula, a telecamere spente

    Ma soprattutto come è possibile che il Presidente della Commissione permetta tutto ciò, zittendo gli altri commissari che protestano perché a loro, secondo regolamento, sarebbe concesso solo intervenire per fare domande agli auditi, mentre al commissario Conte è consentito di intervenire senza fare domande ma per esprimere le proprie opinioni personali e i propri giudizi sulle relazioni altrui

    Come è possibile che il Presidente della Commissione tenti di mutare uno degli auditi sminuendo il suo narrato e la sua tragedia dicendo che “anche mia nonna è morta”

    Tutto questo è successo e molto altro è documentato dalle sedute della Commissione d’inchiesta che pubblichiamo in forma integrale nell’apposita sezione dedicata del nostro sito https://www.gallery.avvocatiliberi.legal/categories/commissione-parlamentare-di-inchiesta/

    Guada le sessioni di lavoro della Commissione sul nostro canale YouTube https://www.youtube.com/@avvocatiliberi4246

    Segui ALI su telegram qui

    Per sostenere Avvocati Liberi qui
    Da oggi sui nostri canali sono pubblicati i video dei lavori della Commissione Parlamentare di inchiesta sulla gestione sanitaria dovuta alla diffusione del virus Sars-CoV2, consultabili e scaricabili attraverso i link in calce al presente avviso. Intanto pubblichiamo un estratto (6 min.) di cosa è accaduto durante l'ultima audizione del 8.10.2024 in replica a quanto detto dal rappresentante di un comitato vittima della gestione sanitaria 👇👇👇 https://www.youtube.com/watch?v=pMCTrNkWbE8 L’art. 16 del Regolamento interno sul funzionamento della Commissione permette l’intervento dei Commissari in aula per fare delle domande agli auditi ("Le domande sono rivolte ai testimoni, o alle persone ascoltate nella forma della libera audizione, dal Presidente e dai singoli componenti della Commissione presenti nell'ordine e nei modi fissati dal Presidente, che ne valuta l'ammissibilità"). Se queste sono le regole che la Commissione si è data, allora perché viene permesso un intervento al commissario Giuseppe Conte che dichiara di non voler fare domande all’audito ma semplicemente di “non condividere” i contenuti per lui inaccettabili dell’esposizione della rappresentante di un comitato delle vittime della sua gestione Come si permette il commissario Conte di fare la morale alle persone che vengono invitate a testimoniare le proprie esperienze, il proprio vissuto e le proprie opinioni Ma cosa ci fa lì l’ex presidente del consiglio Giuseppe Conte che è uno dei soggetti su cui cade l’indagine Ma come è possibile che il commissario Conte inviti gli auditi ad interloquire fuori dai lavori dell’aula, a telecamere spente Ma soprattutto come è possibile che il Presidente della Commissione permetta tutto ciò, zittendo gli altri commissari che protestano perché a loro, secondo regolamento, sarebbe concesso solo intervenire per fare domande agli auditi, mentre al commissario Conte è consentito di intervenire senza fare domande ma per esprimere le proprie opinioni personali e i propri giudizi sulle relazioni altrui Come è possibile che il Presidente della Commissione tenti di mutare uno degli auditi sminuendo il suo narrato e la sua tragedia dicendo che “anche mia nonna è morta” Tutto questo è successo e molto altro è documentato dalle sedute della Commissione d’inchiesta che pubblichiamo in forma integrale nell’apposita sezione dedicata del nostro sito https://www.gallery.avvocatiliberi.legal/categories/commissione-parlamentare-di-inchiesta/ Guada le sessioni di lavoro della Commissione sul nostro canale YouTube https://www.youtube.com/@avvocatiliberi4246 Segui ALI su telegram qui❤️ Per sostenere Avvocati Liberi 👉qui
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  • Giovedì scorso, ben 16 agenti antiterrorismo britannici vestiti con passamontagna si sono scagliati a casa della giornalista Sarah Wilkinson alle 7.30 del mattino, hanno spinto il figlio di Sarah contro un muro e hanno condotto Sarah verso un furgone della polizia mentre saccheggiavano la sua casa, rompendo un'urna contenente le ceneri di sua madre, sequestrando tutti i suoi dispositivi elettronici e arrestandola per "contenuti che aveva pubblicato online". Le sono stati persino negati i farmaci per le sue gravi condizioni di salute.
    Se Sarah vivesse in Cina, Russia o Iran, la notizia del suo arresto verrebbe riportata in modo isterico da tutti i principali media occidentali. Invece, vive nel Regno Unito e i dettagli del suo arresto possono essere trovati solo sui social media e su una manciata di fonti marginali (vedi foto). Gli arresti di Sarah Wilkinson e Richard Barnard, il co-fondatore di Palestine Action, seguono l'arresto del giornalista indipendente siriano-britannico Richard Medhurst.

    Laura Ruggeri
    Giovedì scorso, ben 16 agenti antiterrorismo britannici vestiti con passamontagna si sono scagliati a casa della giornalista Sarah Wilkinson alle 7.30 del mattino, hanno spinto il figlio di Sarah contro un muro e hanno condotto Sarah verso un furgone della polizia mentre saccheggiavano la sua casa, rompendo un'urna contenente le ceneri di sua madre, sequestrando tutti i suoi dispositivi elettronici e arrestandola per "contenuti che aveva pubblicato online". Le sono stati persino negati i farmaci per le sue gravi condizioni di salute. Se Sarah vivesse in Cina, Russia o Iran, la notizia del suo arresto verrebbe riportata in modo isterico da tutti i principali media occidentali. Invece, vive nel Regno Unito e i dettagli del suo arresto possono essere trovati solo sui social media e su una manciata di fonti marginali (vedi foto). Gli arresti di Sarah Wilkinson e Richard Barnard, il co-fondatore di Palestine Action, seguono l'arresto del giornalista indipendente siriano-britannico Richard Medhurst. Laura Ruggeri
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  • A PROPOSITO di DUROV e della SICUREZZA e PRIVACY di TELEGRAM.

    Insieme con l’organizzazione no profit La Quadrature Du Net, che ha co-fondato, è uno dei protagonisti del dibattito pubblico francese contro la sorveglianza e contro la censura su internet e a favore dei diritti digitali in Francia. Sul caso Pavel Durov, il Fatto Quotidiano ha intervistato Benjamin Sonntag, ingegnere informatico esperto di sicurezza e imprenditore nel settore informatico. Alla nostra richiesta di sapere se ha mai lavorato o fatto consulenze per un concorrente di Telegram, Sonntag ha dichiarato di non averlo mai fatto.

    Secondo l’esperto di sicurezza Michał Woźniak, Telegram non è né sicuro né criptato: solo quando viene usato nella modalità “secret chats”, Telegram offre la crittografia end-to-end, quella per cui i messaggi, che si scambiano due persone chattando, sono accessibili solo ed esclusivamente a loro due, e non a terze parti. Ma la crittografia end-to-end deve essere esplicitamente attivata da ciascun utente, e le “secret chats” non sono disponibili per i gruppi e per i canali. Dunque sembra che Telegram sia tutt’altro che sicuro per i criminali che vogliano usarlo per trafficare droga, armi o pedopornografia. E’ d’accordo?

    Sono del tutto d’accordo. Credo che il 99,9 percento di tutti i messaggi scambiati via Telegram siano inviati in modalità tale che l’azienda Telegram li possa leggere. I messaggi vengono inviati in forma criptata ai server di Telegram, e quindi se qualcuno sorveglia internet, non li legge, ma l’azienda può leggerli in chiaro sui loro server. Il fatto che la crittografia end-to-end debba essere attivata per ogni chat – e che quindi non sia l’impostazione automatica – ha enormi conseguenze! La maggior parte di chi usa Telegram non modifica le impostazioni predefinite. E su Telegram, la crittografia end-to-end non è disponibile su nessuna chat di gruppo, che è uno dei modi in cui questo social network è più usato.

    Durov è accusato di dodici presunti reati, incluso: “il rifiuto di comunicare, su richiesta delle autorità competenti, informazioni o documenti necessari per eseguire intercettazioni legali”, eppure, secondo un’inchiesta del Der Spiegel, Telegram ha più volte consegnato i dati degli utenti alla polizia federale tedesca. Lei crede che Durov sia stato arrestato per la mancata collaborazione con gli investigatori francesi oppure crede che ci sia altro?

    Da quello che vedo come operatore della rete – gestisco un piccolo internet provider in Francia – ogni nazione ha modi diversi di far rispettare la legge. Forse la Germania e l’India, che hanno ottenuto entrambe alcuni dati da Telegram alcuni anni fa, hanno fatto più pressioni e sono state più minacciose della Francia, o forse i loro casi [giudiziari] sono stati considerati legittimi da Telegram, a suo tempo. Secondo me, è più probabile che la Francia non abbia mai davvero cercato di minacciare Telegram prima di adesso, oppure pretendeva troppi dati su troppi casi e Telegram ha deciso di non obbedire alle richieste. Io non vedo perché il caso dovrebbe riguardare qualcos’altro, se non un sistema giudiziario che cerca di fare il proprio lavoro. Soprattutto perché la polizia in Francia sa che Telegram non è criptato e quindi sa che Telegram potrebbe avere informazioni molto interessanti su quei casi oggetto di indagini penali…Io la vedo come una motivazione molto buona (e sufficiente) per arrestarlo per questa ragione”.

    Edward Snowden è stato molto diretto: “L’arresto di Durov è un attacco ai diritti umani fondamentali, come le libertà di parola e di associazione. Sono sorpreso e molto rattristato che Macron sia sceso al livello di prendere ostaggi come mezzo per ottenere l’accesso alle comunicazioni private”. E’ un dato di fatto che le autorità francesi non amino la crittografia e a dicembre scorso Disclose, il nostro giornale e altri media hanno rivelato che la Francia, l’Italia, la Finlandia, la Grecia, Cipro, Malta e la Svezia volevano usare gli spyware per spiare i giornalisti. Crede che l’arresto di Durov sia parte della guerra alla crittografia in Francia?

    Trovo triste che Edward Snowden sia caduto in trappola, perché il caso è molto più complicato. Prima di tutto, Telegram non è criptato: il 99,9 percento non lo è, e lo 0,1 percento che lo è fa comunque uscire i dati di chi comunica con chi, che è di per se, molto interessante per le forze di polizia. E dunque questo caso non può essere collegato all’amore o all’odio della crittografia da parte delle autorità francesi, è completamente irrilevante. Purtroppo, ci sono attivisti di tutto il mondo che credono che Telegram sia sicuro: non lo è! Ritengo che combattere per la crittografia end-to-end sia molto importante, ma Telegram non ha alcuna relazione con questa battaglia! E per favore non mescoliamo questo caso con la questione dello spionaggio dei giornalisti: è una false flag…I giornalisti investigativi responsabili non dovrebbero mai usare Telegram per nulla di importante. Va considerato sicuro come un SMS o un’email: per niente affatto sicuri!

    Secondo fatto: Telegram non è, nella maggior parte dei casi, ‘una comunicazione privata’: ci sono migliaia di chat di gruppo che possono avere fino a 200.000 utenti ciascuna. Queste dovrebbero essere chiaramente considerate da un giudice come ‘spazi pubblici’ e ‘conversazioni pubbliche’, non ‘comunicazioni private’. Di conseguenza, le leggi e i regolamenti applicati nella maggior parte delle nazioni sono molto diverse rispetto a quelli per le comunicazioni puramente private.

    Nel caso dell’arresto di Durov, alcune indagini penali collegate all’arresto hanno a che fare con chat di gruppi in cui alcune persone hanno scambiato contenuti pedopornografici o altri contenuti illegali su queste chat di gruppo. E dunque io capisco il punto di vista del ministero della Giustizia che vorrebbe porre fine a questa situazione. Concludendo, sono piuttosto sicuro che il caso Durov non abbia nulla a che fare con la guerra per la crittografia in Francia. Il che non vuole dire che la Francia ami la crittografia end-to-end, ovviamente. I cittadini dovrebbero usare la crittografia end-to-end (come Signal) ogni volta che possono e combattere per il diritto ad avere comunicazioni private, ma Telegram non è un soggetto positivo in questa battaglia… .

    Fonte:https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2024/08/28/durov-arrestato-lattivista-benjamin-sonntag-nulla-a-che-fare-con-la-privacy-meglio-usare-sistemi-diversi-da-telegram/7671404/
    A PROPOSITO di DUROV e della SICUREZZA e PRIVACY di TELEGRAM. Insieme con l’organizzazione no profit La Quadrature Du Net, che ha co-fondato, è uno dei protagonisti del dibattito pubblico francese contro la sorveglianza e contro la censura su internet e a favore dei diritti digitali in Francia. Sul caso Pavel Durov, il Fatto Quotidiano ha intervistato Benjamin Sonntag, ingegnere informatico esperto di sicurezza e imprenditore nel settore informatico. Alla nostra richiesta di sapere se ha mai lavorato o fatto consulenze per un concorrente di Telegram, Sonntag ha dichiarato di non averlo mai fatto. Secondo l’esperto di sicurezza Michał Woźniak, Telegram non è né sicuro né criptato: solo quando viene usato nella modalità “secret chats”, Telegram offre la crittografia end-to-end, quella per cui i messaggi, che si scambiano due persone chattando, sono accessibili solo ed esclusivamente a loro due, e non a terze parti. Ma la crittografia end-to-end deve essere esplicitamente attivata da ciascun utente, e le “secret chats” non sono disponibili per i gruppi e per i canali. Dunque sembra che Telegram sia tutt’altro che sicuro per i criminali che vogliano usarlo per trafficare droga, armi o pedopornografia. E’ d’accordo? Sono del tutto d’accordo. Credo che il 99,9 percento di tutti i messaggi scambiati via Telegram siano inviati in modalità tale che l’azienda Telegram li possa leggere. I messaggi vengono inviati in forma criptata ai server di Telegram, e quindi se qualcuno sorveglia internet, non li legge, ma l’azienda può leggerli in chiaro sui loro server. Il fatto che la crittografia end-to-end debba essere attivata per ogni chat – e che quindi non sia l’impostazione automatica – ha enormi conseguenze! La maggior parte di chi usa Telegram non modifica le impostazioni predefinite. E su Telegram, la crittografia end-to-end non è disponibile su nessuna chat di gruppo, che è uno dei modi in cui questo social network è più usato. Durov è accusato di dodici presunti reati, incluso: “il rifiuto di comunicare, su richiesta delle autorità competenti, informazioni o documenti necessari per eseguire intercettazioni legali”, eppure, secondo un’inchiesta del Der Spiegel, Telegram ha più volte consegnato i dati degli utenti alla polizia federale tedesca. Lei crede che Durov sia stato arrestato per la mancata collaborazione con gli investigatori francesi oppure crede che ci sia altro? Da quello che vedo come operatore della rete – gestisco un piccolo internet provider in Francia – ogni nazione ha modi diversi di far rispettare la legge. Forse la Germania e l’India, che hanno ottenuto entrambe alcuni dati da Telegram alcuni anni fa, hanno fatto più pressioni e sono state più minacciose della Francia, o forse i loro casi [giudiziari] sono stati considerati legittimi da Telegram, a suo tempo. Secondo me, è più probabile che la Francia non abbia mai davvero cercato di minacciare Telegram prima di adesso, oppure pretendeva troppi dati su troppi casi e Telegram ha deciso di non obbedire alle richieste. Io non vedo perché il caso dovrebbe riguardare qualcos’altro, se non un sistema giudiziario che cerca di fare il proprio lavoro. Soprattutto perché la polizia in Francia sa che Telegram non è criptato e quindi sa che Telegram potrebbe avere informazioni molto interessanti su quei casi oggetto di indagini penali…Io la vedo come una motivazione molto buona (e sufficiente) per arrestarlo per questa ragione”. Edward Snowden è stato molto diretto: “L’arresto di Durov è un attacco ai diritti umani fondamentali, come le libertà di parola e di associazione. Sono sorpreso e molto rattristato che Macron sia sceso al livello di prendere ostaggi come mezzo per ottenere l’accesso alle comunicazioni private”. E’ un dato di fatto che le autorità francesi non amino la crittografia e a dicembre scorso Disclose, il nostro giornale e altri media hanno rivelato che la Francia, l’Italia, la Finlandia, la Grecia, Cipro, Malta e la Svezia volevano usare gli spyware per spiare i giornalisti. Crede che l’arresto di Durov sia parte della guerra alla crittografia in Francia? Trovo triste che Edward Snowden sia caduto in trappola, perché il caso è molto più complicato. Prima di tutto, Telegram non è criptato: il 99,9 percento non lo è, e lo 0,1 percento che lo è fa comunque uscire i dati di chi comunica con chi, che è di per se, molto interessante per le forze di polizia. E dunque questo caso non può essere collegato all’amore o all’odio della crittografia da parte delle autorità francesi, è completamente irrilevante. Purtroppo, ci sono attivisti di tutto il mondo che credono che Telegram sia sicuro: non lo è! Ritengo che combattere per la crittografia end-to-end sia molto importante, ma Telegram non ha alcuna relazione con questa battaglia! E per favore non mescoliamo questo caso con la questione dello spionaggio dei giornalisti: è una false flag…I giornalisti investigativi responsabili non dovrebbero mai usare Telegram per nulla di importante. Va considerato sicuro come un SMS o un’email: per niente affatto sicuri! Secondo fatto: Telegram non è, nella maggior parte dei casi, ‘una comunicazione privata’: ci sono migliaia di chat di gruppo che possono avere fino a 200.000 utenti ciascuna. Queste dovrebbero essere chiaramente considerate da un giudice come ‘spazi pubblici’ e ‘conversazioni pubbliche’, non ‘comunicazioni private’. Di conseguenza, le leggi e i regolamenti applicati nella maggior parte delle nazioni sono molto diverse rispetto a quelli per le comunicazioni puramente private. Nel caso dell’arresto di Durov, alcune indagini penali collegate all’arresto hanno a che fare con chat di gruppi in cui alcune persone hanno scambiato contenuti pedopornografici o altri contenuti illegali su queste chat di gruppo. E dunque io capisco il punto di vista del ministero della Giustizia che vorrebbe porre fine a questa situazione. Concludendo, sono piuttosto sicuro che il caso Durov non abbia nulla a che fare con la guerra per la crittografia in Francia. Il che non vuole dire che la Francia ami la crittografia end-to-end, ovviamente. I cittadini dovrebbero usare la crittografia end-to-end (come Signal) ogni volta che possono e combattere per il diritto ad avere comunicazioni private, ma Telegram non è un soggetto positivo in questa battaglia… . Fonte:https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2024/08/28/durov-arrestato-lattivista-benjamin-sonntag-nulla-a-che-fare-con-la-privacy-meglio-usare-sistemi-diversi-da-telegram/7671404/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Durov arrestato, l'attivista Benjamin Sonntag: “Nulla a che fare con la privacy. Meglio usare sistemi diversi da Telegram” - Il Fatto Quotidiano
    LEGGI – Fuga da Telegram. Zuckerberg ammette: “Pressati su Biden jr.” Insieme con l’organizzazione no profit La Quadrature Du Net, che ha co-fondato, è uno dei protagonisti del dibattito pubblico francese contro la sorveglianza e contro la censura su internet e a favore dei diritti digitali in Francia. Sul caso Pavel Durov, il Fatto Quotidiano …
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