• AL BANDO IL FLUORO ROBERT KENNEDY JR COLPISCE ANCORA

    @RobertKennedyJr:
    "Le prove contro il fluoro sono ormai schiaccianti".
    "Sappiamo che causa una profonda perdita del quoziente intellettivo... e altre lesioni neurologiche come l'ADHD".
    "Influisce sulla salute dei reni e del fegato, provoca ipotiroidismo e osteoartrite".
    Ecc...

    https://www.foxnews.com/health/rfk-jr-plans-direct-cdc-stop-recommending-fluoride-water

    Oramai sono anni che sappiamo che il fluoro fa male alla salute, perché tossico. Ci sono migliaia di studi scientifici, eppure continuano a fare finta di nulla... Forse conviene a qualcuno ignorare di proposito queste informazioni ():

    "Per fortuna questa pratica aberrante sta per essere bloccata dal nuovo segretario alla salute
    𝗥𝗼𝗯𝗲𝗿𝘁 𝗙. 𝗞𝗲𝗻𝗻𝗲𝗱𝘆 𝗝𝗿.
    Il governatore repubblicano 𝗦𝗽𝗲𝗻𝗰𝗲𝗿 𝗖𝗼𝘅 ha firmato qualche giorno fa una legge che vieta il fluoro nell’acqua pubblica in tutto lo Stato, diventando il primo a farlo.
    “𝘕𝘰𝘯 𝘢𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘣𝘪𝘴𝘰𝘨𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘧𝘭𝘶𝘰𝘳𝘰 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘢 𝘢𝘤𝘲𝘶𝘢”, aveva affermato RFK dopo le elezioni.

    Kennedy su X ha scritto: “𝘪𝘭 𝘧𝘭𝘶𝘰𝘳𝘰 𝘦̀ 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘤𝘢𝘳𝘵𝘰 𝘪𝘯𝘥𝘶𝘴𝘵𝘳𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘢𝘴𝘴𝘰𝘤𝘪𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘥 𝘢𝘳𝘵𝘳𝘪𝘵𝘦, 𝘧𝘳𝘢𝘵𝘵𝘶𝘳𝘦 𝘰𝘴𝘴𝘦𝘦, 𝘥𝘪𝘮𝘪𝘯𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘘𝘐, 𝘥𝘪𝘴𝘵𝘶𝘳𝘣𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘴𝘷𝘪𝘭𝘶𝘱𝘱𝘰 𝘯𝘦𝘶𝘳𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪𝘤𝘰 𝘦 𝘮𝘢𝘭𝘢𝘵𝘵𝘪𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘵𝘪𝘳𝘰𝘪𝘥𝘦”.

    Gli studi non mancano. Nel 2016 di Harvard Public Health ha messo in dubbio la sicurezza dell’acqua fluorurata sollevando le possibilità di tossicità cerebrale, deficit di apprendimento, memoria e cognitivi. Un altro studio ha evidenziato l’associazione tra una maggiore concentrazione di fluoro nelle urine materne in gravidanza e tassi più elevati di problemi neurocomportamentali nei bambini. Infine c'è la ricerca pubblicata su JAMA Pediatrics che non lascia spazio a dubbi: esiste un'associazione statisticamente significativa tra una maggiore esposizione al fluoruro e punteggi inferiori del QI. Oltre all'acqua del sindaco c'è un’altra fonte di fluoro: il dentifricio!
    E mentre i dentisti continuano a sostenere l'idiozia che il fluoruro nelle paste dentifricie sia fondamentale per la salute dei denti, sempre più persone stanno prendendo coscienza e optano per dentifrici sani totalmente privi di fluoro!"

    - Marcello Pamio
    AL BANDO IL FLUORO ROBERT KENNEDY JR COLPISCE ANCORA 💪 @RobertKennedyJr: "Le prove contro il fluoro sono ormai schiaccianti". "Sappiamo che causa una profonda perdita del quoziente intellettivo... e altre lesioni neurologiche come l'ADHD". "Influisce sulla salute dei reni e del fegato, provoca ipotiroidismo e osteoartrite". Ecc... ⬇️⬇️⬇️ https://www.foxnews.com/health/rfk-jr-plans-direct-cdc-stop-recommending-fluoride-water Oramai sono anni che sappiamo che il fluoro fa male alla salute, perché tossico. Ci sono migliaia di studi scientifici, eppure continuano a fare finta di nulla... Forse conviene a qualcuno ignorare di proposito queste informazioni (🤑🤑🤑): "Per fortuna questa pratica aberrante sta per essere bloccata dal nuovo segretario alla salute 𝗥𝗼𝗯𝗲𝗿𝘁 𝗙. 𝗞𝗲𝗻𝗻𝗲𝗱𝘆 𝗝𝗿. Il governatore repubblicano 𝗦𝗽𝗲𝗻𝗰𝗲𝗿 𝗖𝗼𝘅 ha firmato qualche giorno fa una legge che vieta il fluoro nell’acqua pubblica in tutto lo Stato, diventando il primo a farlo. “𝘕𝘰𝘯 𝘢𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘣𝘪𝘴𝘰𝘨𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘧𝘭𝘶𝘰𝘳𝘰 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘢 𝘢𝘤𝘲𝘶𝘢”, aveva affermato RFK dopo le elezioni. Kennedy su X ha scritto: “𝘪𝘭 𝘧𝘭𝘶𝘰𝘳𝘰 𝘦̀ 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘤𝘢𝘳𝘵𝘰 𝘪𝘯𝘥𝘶𝘴𝘵𝘳𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘢𝘴𝘴𝘰𝘤𝘪𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘥 𝘢𝘳𝘵𝘳𝘪𝘵𝘦, 𝘧𝘳𝘢𝘵𝘵𝘶𝘳𝘦 𝘰𝘴𝘴𝘦𝘦, 𝘥𝘪𝘮𝘪𝘯𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘘𝘐, 𝘥𝘪𝘴𝘵𝘶𝘳𝘣𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘴𝘷𝘪𝘭𝘶𝘱𝘱𝘰 𝘯𝘦𝘶𝘳𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪𝘤𝘰 𝘦 𝘮𝘢𝘭𝘢𝘵𝘵𝘪𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘵𝘪𝘳𝘰𝘪𝘥𝘦”. Gli studi non mancano. Nel 2016 di Harvard Public Health ha messo in dubbio la sicurezza dell’acqua fluorurata sollevando le possibilità di tossicità cerebrale, deficit di apprendimento, memoria e cognitivi. Un altro studio ha evidenziato l’associazione tra una maggiore concentrazione di fluoro nelle urine materne in gravidanza e tassi più elevati di problemi neurocomportamentali nei bambini. Infine c'è la ricerca pubblicata su JAMA Pediatrics che non lascia spazio a dubbi: esiste un'associazione statisticamente significativa tra una maggiore esposizione al fluoruro e punteggi inferiori del QI. Oltre all'acqua del sindaco c'è un’altra fonte di fluoro: il dentifricio! E mentre i dentisti continuano a sostenere l'idiozia che il fluoruro nelle paste dentifricie sia fondamentale per la salute dei denti, sempre più persone stanno prendendo coscienza e optano per dentifrici sani totalmente privi di fluoro!" - Marcello Pamio
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  • Verso la fine dell’OMS? La crisi finanziaria della sanità globale prelude a un Nuovo Ordine Multipolare

    Mentre le élite occidentali si ostinano a dipingere l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come un pilastro irrinunciabile della governance sanitaria globale, segnali sempre più evidenti rivelano che il colosso ginevrino è in realtà sull’orlo di un tracollo finanziario. I numeri, trapelati da una presentazione riservata agli Stati membri, parlano chiaro: il bilancio per il biennio 2026–2027 crolla a poco più di 2,4 miliardi di dollari — una diminuzione catastrofica rispetto ai 4 miliardi degli anni precedenti. Il deficit stimato? Oltre 1,8 miliardi di dollari: quasi il 43% del budget previsto è semplicemente inesistente.

    Eppure, solo pochi giorni fa, i vertici dell’organizzazione minimizzavano la situazione. Ora, il velo dell’omertà si solleva e lascia intravedere una verità scomoda: l’OMS è al collasso, e il mondo multipolare lo sa bene.

    Secondo quanto riportato dalla piattaforma Devex, anche i cosiddetti "finanziamenti garantiti" — su cui si fonda la sopravvivenza dell’ente — sono tutt'altro che certi. Essi dipendono da un auspicato aumento delle quote associative, che dovrà però superare l’esame della 78ª Assemblea Mondiale della Sanità prevista a maggio. Un esame tutt’altro che scontato, vista la crescente sfiducia globale e la profonda spaccatura tra i blocchi geopolitici emergenti.

    Un funzionario dell’OMS, protetto dall’anonimato, ha dichiarato in maniera sibillina:

    Sommare tutto e dire che abbiamo così tanto, beh, non è così.

    Parole che suonano come un’ammissione implicita di un inganno strutturale. Per anni, l’OMS ha operato come braccio operativo delle grandi lobby farmaceutiche e dei potentati occidentali, imponendo linee guida e restrizioni con il pretesto dell’emergenza sanitaria. Ma ora che il mondo sta mutando rapidamente e che il potere si sta ridistribuendo su nuovi assi — Russia, Cina, BRICS, Sud Globale — l’organizzazione appare sempre più isolata, svuotata di fondi e di legittimità.

    C'è chi inizia a leggere questi eventi come segnali dell’imminente ristrutturazione (o dissoluzione) dell’OMS all'interno della transizione verso un Nuovo Ordine Mondiale multipolare, dove la centralizzazione della sanità non sarà più in mano a un’unica entità controllata dall’Occidente, ma affidata a nuovi consorzi regionali o a forme inedite di governance globalista-asiatica.

    La narrazione ufficiale vacilla, i numeri non tornano, e nel silenzio dei media mainstream si profila un possibile scenario: il tramonto dell’OMS potrebbe non essere un fallimento accidentale, ma un passo calcolato verso la sostituzione di un sistema ormai obsoleto. Qualcuno, nei piani alti, potrebbe aver già deciso di abbandonare l’infrastruttura attuale per far posto a una nuova architettura sanitaria globale, plasmata secondo le logiche di un mondo post-americano.

    Il mondo osserva. E chi sa leggere tra le righe, sa che la crisi dell’OMS è solo l’inizio. Chi segue il canale dall'inizio : si tratta solo di conferme alle congetture fatte già diversi anni fa.
    (qui)
    https://uncutnews.ch/die-who-ist-in-viel-schlechterer-finanzieller-verfassung-als-sie-noch-vor-wenigen-tagen-zugab/
    Verso la fine dell’OMS? La crisi finanziaria della sanità globale prelude a un Nuovo Ordine Multipolare Mentre le élite occidentali si ostinano a dipingere l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come un pilastro irrinunciabile della governance sanitaria globale, segnali sempre più evidenti rivelano che il colosso ginevrino è in realtà sull’orlo di un tracollo finanziario. I numeri, trapelati da una presentazione riservata agli Stati membri, parlano chiaro: il bilancio per il biennio 2026–2027 crolla a poco più di 2,4 miliardi di dollari — una diminuzione catastrofica rispetto ai 4 miliardi degli anni precedenti. Il deficit stimato? Oltre 1,8 miliardi di dollari: quasi il 43% del budget previsto è semplicemente inesistente. Eppure, solo pochi giorni fa, i vertici dell’organizzazione minimizzavano la situazione. Ora, il velo dell’omertà si solleva e lascia intravedere una verità scomoda: l’OMS è al collasso, e il mondo multipolare lo sa bene. Secondo quanto riportato dalla piattaforma Devex, anche i cosiddetti "finanziamenti garantiti" — su cui si fonda la sopravvivenza dell’ente — sono tutt'altro che certi. Essi dipendono da un auspicato aumento delle quote associative, che dovrà però superare l’esame della 78ª Assemblea Mondiale della Sanità prevista a maggio. Un esame tutt’altro che scontato, vista la crescente sfiducia globale e la profonda spaccatura tra i blocchi geopolitici emergenti. Un funzionario dell’OMS, protetto dall’anonimato, ha dichiarato in maniera sibillina: Sommare tutto e dire che abbiamo così tanto, beh, non è così. Parole che suonano come un’ammissione implicita di un inganno strutturale. Per anni, l’OMS ha operato come braccio operativo delle grandi lobby farmaceutiche e dei potentati occidentali, imponendo linee guida e restrizioni con il pretesto dell’emergenza sanitaria. Ma ora che il mondo sta mutando rapidamente e che il potere si sta ridistribuendo su nuovi assi — Russia, Cina, BRICS, Sud Globale — l’organizzazione appare sempre più isolata, svuotata di fondi e di legittimità. C'è chi inizia a leggere questi eventi come segnali dell’imminente ristrutturazione (o dissoluzione) dell’OMS all'interno della transizione verso un Nuovo Ordine Mondiale multipolare, dove la centralizzazione della sanità non sarà più in mano a un’unica entità controllata dall’Occidente, ma affidata a nuovi consorzi regionali o a forme inedite di governance globalista-asiatica. La narrazione ufficiale vacilla, i numeri non tornano, e nel silenzio dei media mainstream si profila un possibile scenario: il tramonto dell’OMS potrebbe non essere un fallimento accidentale, ma un passo calcolato verso la sostituzione di un sistema ormai obsoleto. Qualcuno, nei piani alti, potrebbe aver già deciso di abbandonare l’infrastruttura attuale per far posto a una nuova architettura sanitaria globale, plasmata secondo le logiche di un mondo post-americano. Il mondo osserva. E chi sa leggere tra le righe, sa che la crisi dell’OMS è solo l’inizio. Chi segue il canale dall'inizio : si tratta solo di conferme alle congetture fatte già diversi anni fa. (qui) https://uncutnews.ch/die-who-ist-in-viel-schlechterer-finanzieller-verfassung-als-sie-noch-vor-wenigen-tagen-zugab/
    UNCUTNEWS.CH
    Die WHO ist in viel schlechterer finanzieller Verfassung, als sie noch vor wenigen Tagen zugab
    Die Weltgesundheitsorganisation (WHO) steht offenbar in deutlich schlechterer finanzieller Verfassung als bislang öffentlich eingeräumt. Während die Organisation noch in jüngster Vergangenheit mit …
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  • DOPO AVER OBBLIGATO I SUOI GIOCATORI A VACCINARSI...
    Zeman ricoverato: è grave - Le Cronache Salernitana
    Ancora apprensione circa le condizioni di Zdenek Zeman: l’ex allenatore, fra le altre, di Roma e Lazio questa mattina è entrato in codice rosso al Policlinico Gemelli e al momento si trova ricoverato in terapia intensiva neurologica, non troppo distante...
    Da lì si è optato per il ricovero visto che nell’ottobre dello scorso anno, Zeman aveva subito un attacco ischemico. In quella circostanza venne ospedalizzato presso la Casa di Cura Pierangeli di Pescara dal suo cardiologo di fiducia, il dottore Stefano Guarracini, accusando anche un deficit di movimento della parte destra del corpo. Sei mesi prima, a inizio 2024, era stato costretto a lasciare la panchina del Pescara per problemi al cuore. Da lì l’operazione e l’inserimento di quattro by pass, soluzione consigliata dai medici, che gli imposero anche il divieto categorico di fumare, da sempre grande passione del boemo...

    https://cronachesalerno.it/zeman-ricoverato-e-grave/

    LEGGETE BENE QUELLO CHE DICHIARAVA:

    Zeman in diretta a “Un giorna da pecora”, dove ha parlato di Draghi, Cassano e terza dose, ha confessato di aver obbligato i calciatori no vax del Foggia.
    Zdenek Zeman è intervenuto in diretta, alcuni giorni fa, al programma “Un giorno da pecora”. Ha dichiarato di aver obbligato i giocatori no vax del Foggia, ad eseguire la vaccinazione e di aver appuntamento per la terza dose, dopo la trasmissione...

    Fonte: https://zemaniano.com/2021/11/14/terza-dose-zeman-giocatori-no-vax/

    Il Karma prima o poi purtroppo arriva:
    DOPO AVER OBBLIGATO I SUOI GIOCATORI A VACCINARSI... Zeman ricoverato: è grave - Le Cronache Salernitana Ancora apprensione circa le condizioni di Zdenek Zeman: l’ex allenatore, fra le altre, di Roma e Lazio questa mattina è entrato in codice rosso al Policlinico Gemelli e al momento si trova ricoverato in terapia intensiva neurologica, non troppo distante... Da lì si è optato per il ricovero visto che nell’ottobre dello scorso anno, Zeman aveva subito un attacco ischemico. In quella circostanza venne ospedalizzato presso la Casa di Cura Pierangeli di Pescara dal suo cardiologo di fiducia, il dottore Stefano Guarracini, accusando anche un deficit di movimento della parte destra del corpo. Sei mesi prima, a inizio 2024, era stato costretto a lasciare la panchina del Pescara per problemi al cuore. Da lì l’operazione e l’inserimento di quattro by pass, soluzione consigliata dai medici, che gli imposero anche il divieto categorico di fumare, da sempre grande passione del boemo... https://cronachesalerno.it/zeman-ricoverato-e-grave/ LEGGETE BENE QUELLO CHE DICHIARAVA: Zeman in diretta a “Un giorna da pecora”, dove ha parlato di Draghi, Cassano e terza dose, ha confessato di aver obbligato i calciatori no vax del Foggia. Zdenek Zeman è intervenuto in diretta, alcuni giorni fa, al programma “Un giorno da pecora”. Ha dichiarato di aver obbligato i giocatori no vax del Foggia, ad eseguire la vaccinazione e di aver appuntamento per la terza dose, dopo la trasmissione... Fonte: https://zemaniano.com/2021/11/14/terza-dose-zeman-giocatori-no-vax/ Il Karma prima o poi purtroppo arriva:
    CRONACHESALERNO.IT
    Zeman ricoverato: è grave - Le Cronache Salernitana
    Ancora apprensione circa le condizioni di Zdenek Zeman: l’ex allenatore, fra le altre, di Roma e Lazio questa mattina è entrato in codice rosso al Policlinico Gemelli e al momento si trova ricoverato in terapia intensiva neurologica, non troppo distante da Papa Francesco. Il boemo, 77 anni, già da alcuni giorni aveva accusato una forte influenza che aveva creato un certo […]
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  • Palermo fa i conti con la siccità: acqua razionata in periferia. Il dramma di Nicosia, dove arriverà ogni 7 giorni: “Non potremo più usare i water”.

    Alla fine tocca anche a Palermo fare i conti con la siccità e dover sperimentare il razionamento dell’acqua. Dopo il braccio di ferro negli scorsi mesi tra il sindaco Roberto Lagalla e il presidente della Regione Renato Schifani, che aveva chiesto una frenata poi di fatto arrivata, il capoluogo siciliano – già in sofferenza per una raccolta dell’immondizia deficitaria – adesso subirà un nuovo disagio. Dal 7 ottobre alcuni quartieri periferici (pari al 25 per cento del tessuto urbano) subiranno un giorno di stop del servizio idrico alla settimana. “Lo scontro politico non ha fatto che ritardare una misura urgente per preservare le risorse idriche e farle durare più a lungo possibile, adesso potrebbe essere troppo tardi”, punta il dito Beppe Amato, responsabile risorse idriche di Legambiente. Mentre Salvo Cocina, capo della Protezione civile regionale, spiega che “la misura è stata adottata per esigenze di risparmio idrico ma anche come sperimentazione, per mettere, cioè, alla prova il sistema idrico cittadino in previsione dello scenario peggiore, ovvero che non piova il prossimo autunno”.

    Uno scenario pressoché apocalittico ma che deve essere comunque considerato, secondo gli esperti della Regione. Le prime settimane di settembre non hanno portato il sollievo sperato: le piogge sono state scarse e la situazione “è di molto peggiorata – indica Amato – soprattutto perché le precipitazioni non hanno aumentato le risorse nelle dighe: questo vuol dire che i terreni hanno assorbito molta acqua e se c’è questa esigenza idrogeologica, ovvero se i terreni hanno bisogno di tutta quest’acqua, vuol dire che le piogge serviranno soprattutto ai terreni non aumentando la disponibilità in diga: una situazione gravissima”. Dopo avere perso la diga Fanaco, prosciugata da un paio di settimane, a destare particolare preoccupazione è adesso l’Ancipa, la diga sui Nebrodi che serve le zone interne della Sicilia. Non a caso dal 14 settembre comuni come Nicosia, Troina, Gagliano, Valguarnera ed Enna hanno subito un aggravio del razionamento: “Siamo passati da 4 a sette giorni ma questa cosa non è possibile, non ce la facciamo e siamo pronti a proteste eclatanti”, avverte Fabio Bruno, presidente del Movimento per la difesa dei territori.

    E spiega: “A Nicosia, comune in provincia di Enna, non ci sono abitanti con serbatoi capienti, tutti con un massimo di 500 o mille litri di capienza, per questo non si riesce a stare una settimana senz’acqua: non si può andare avanti in questo modo, bisogna trovare un’altra soluzione”. La Protezione civile ha già disposto l’invio di altre autobotti e la realizzazione di serbatoi comunali dove andare a rifornirsi. Ma per Bruno non è questa una soluzione praticabile: “Noi chiediamo che l’acqua venga razionata con un intervallo minore: 5 giorni e non sette, non siamo certi di farcela così ma è un inizio”. Altrimenti dall’entroterra siculo promettono battaglia: “Il consumo maggiore è quello del water, vuol dire che per risparmiare davvero sul consumo, dovremmo tornare al medioevo, e allora noi siamo pronti a gettare i nostri water e a mostrare al mondo il nostro disagio, se servirà”, avverte il presidente del Movimento per la difesa dei territori.

    Con la fine dell’estate l’emergenza si è dunque aggravata, soprattutto nelle zone interne, dove, non avendo avuto disagi precedenti, gli abitanti non sono equipaggiati per un razionamento così prolungato. Senza contare che in quelle zone sono stati trovati pochi pozzi, che nei mesi estivi hanno rappresentato la soluzione d’emergenza per le zone in maggiore sofferenza. La Protezione civile ha chiesto ai comuni di setacciare i propri territori per scovare altre risorse idriche e in molti casi ne sono stati trovati, come a Trapani, dove sono stati riattivati i vecchi pozzi. Idem a Messina, dove 6 nuovi pozzi adesso servono la città e il Comune ha potuto chiudere il centro operativo attivato per fronteggiare la siccità. Mentre per il prossimo maggio si attendono i dissalatori di Porto Empedocle, Gela e Trapani, già finanziati con i fondi Fsc per 90 milioni e con altri 10 stanziati dalla Regione. Serviranno come “stabilizzatori”, spiega Cocina. In altre parole serviranno a rendere stabile l’approvvigionamento idrico a prescindere dalla piovosità soggetta a brusche oscillazioni a causa dei cambiamenti climatici.

    Ma i tre dissalatori riguardano solo il 5 per cento dell’isola e non posso essere una soluzione nella parte interna, dove l’acqua dal mare dovrebbero non solo essere dissalata ma anche pompata in altezza. In queste zone più impervie sono anche pochi i pozzi scovati finora, situazione molto critica che ha spinto all’aggravio del razionamento. Nel frattempo però i pesci restano dove sono: durante l’estate una delle ipotesi vagliate dai tecnici era stata quella di spostarli dagli invasi per poter prelevare più acqua. Soluzione che finora non è stata adottata ma neanche del tutto esclusa: i pesci sono ancora sotto osservazione, in caso servisse e in attesa di un’autorizzazione ambientale, senza la quale l’operazione di travaso da una diga a un’altra non si può fare. Ma non si esclude nulla in Sicilia, dove la Protezione civile sta valutando lo scenario peggiore: “Non è il più probabile – spiegano dai vertici– ma le statistiche non davano probabile neanche la terza alluvione a Bologna: il cambiamento climatico ci impone di valutare scenari imprevedibili e di avere massima cautela”.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/21/palermo-acqua-razionata-siccita-nicosia/7702353/
    Palermo fa i conti con la siccità: acqua razionata in periferia. Il dramma di Nicosia, dove arriverà ogni 7 giorni: “Non potremo più usare i water”. Alla fine tocca anche a Palermo fare i conti con la siccità e dover sperimentare il razionamento dell’acqua. Dopo il braccio di ferro negli scorsi mesi tra il sindaco Roberto Lagalla e il presidente della Regione Renato Schifani, che aveva chiesto una frenata poi di fatto arrivata, il capoluogo siciliano – già in sofferenza per una raccolta dell’immondizia deficitaria – adesso subirà un nuovo disagio. Dal 7 ottobre alcuni quartieri periferici (pari al 25 per cento del tessuto urbano) subiranno un giorno di stop del servizio idrico alla settimana. “Lo scontro politico non ha fatto che ritardare una misura urgente per preservare le risorse idriche e farle durare più a lungo possibile, adesso potrebbe essere troppo tardi”, punta il dito Beppe Amato, responsabile risorse idriche di Legambiente. Mentre Salvo Cocina, capo della Protezione civile regionale, spiega che “la misura è stata adottata per esigenze di risparmio idrico ma anche come sperimentazione, per mettere, cioè, alla prova il sistema idrico cittadino in previsione dello scenario peggiore, ovvero che non piova il prossimo autunno”. Uno scenario pressoché apocalittico ma che deve essere comunque considerato, secondo gli esperti della Regione. Le prime settimane di settembre non hanno portato il sollievo sperato: le piogge sono state scarse e la situazione “è di molto peggiorata – indica Amato – soprattutto perché le precipitazioni non hanno aumentato le risorse nelle dighe: questo vuol dire che i terreni hanno assorbito molta acqua e se c’è questa esigenza idrogeologica, ovvero se i terreni hanno bisogno di tutta quest’acqua, vuol dire che le piogge serviranno soprattutto ai terreni non aumentando la disponibilità in diga: una situazione gravissima”. Dopo avere perso la diga Fanaco, prosciugata da un paio di settimane, a destare particolare preoccupazione è adesso l’Ancipa, la diga sui Nebrodi che serve le zone interne della Sicilia. Non a caso dal 14 settembre comuni come Nicosia, Troina, Gagliano, Valguarnera ed Enna hanno subito un aggravio del razionamento: “Siamo passati da 4 a sette giorni ma questa cosa non è possibile, non ce la facciamo e siamo pronti a proteste eclatanti”, avverte Fabio Bruno, presidente del Movimento per la difesa dei territori. E spiega: “A Nicosia, comune in provincia di Enna, non ci sono abitanti con serbatoi capienti, tutti con un massimo di 500 o mille litri di capienza, per questo non si riesce a stare una settimana senz’acqua: non si può andare avanti in questo modo, bisogna trovare un’altra soluzione”. La Protezione civile ha già disposto l’invio di altre autobotti e la realizzazione di serbatoi comunali dove andare a rifornirsi. Ma per Bruno non è questa una soluzione praticabile: “Noi chiediamo che l’acqua venga razionata con un intervallo minore: 5 giorni e non sette, non siamo certi di farcela così ma è un inizio”. Altrimenti dall’entroterra siculo promettono battaglia: “Il consumo maggiore è quello del water, vuol dire che per risparmiare davvero sul consumo, dovremmo tornare al medioevo, e allora noi siamo pronti a gettare i nostri water e a mostrare al mondo il nostro disagio, se servirà”, avverte il presidente del Movimento per la difesa dei territori. Con la fine dell’estate l’emergenza si è dunque aggravata, soprattutto nelle zone interne, dove, non avendo avuto disagi precedenti, gli abitanti non sono equipaggiati per un razionamento così prolungato. Senza contare che in quelle zone sono stati trovati pochi pozzi, che nei mesi estivi hanno rappresentato la soluzione d’emergenza per le zone in maggiore sofferenza. La Protezione civile ha chiesto ai comuni di setacciare i propri territori per scovare altre risorse idriche e in molti casi ne sono stati trovati, come a Trapani, dove sono stati riattivati i vecchi pozzi. Idem a Messina, dove 6 nuovi pozzi adesso servono la città e il Comune ha potuto chiudere il centro operativo attivato per fronteggiare la siccità. Mentre per il prossimo maggio si attendono i dissalatori di Porto Empedocle, Gela e Trapani, già finanziati con i fondi Fsc per 90 milioni e con altri 10 stanziati dalla Regione. Serviranno come “stabilizzatori”, spiega Cocina. In altre parole serviranno a rendere stabile l’approvvigionamento idrico a prescindere dalla piovosità soggetta a brusche oscillazioni a causa dei cambiamenti climatici. Ma i tre dissalatori riguardano solo il 5 per cento dell’isola e non posso essere una soluzione nella parte interna, dove l’acqua dal mare dovrebbero non solo essere dissalata ma anche pompata in altezza. In queste zone più impervie sono anche pochi i pozzi scovati finora, situazione molto critica che ha spinto all’aggravio del razionamento. Nel frattempo però i pesci restano dove sono: durante l’estate una delle ipotesi vagliate dai tecnici era stata quella di spostarli dagli invasi per poter prelevare più acqua. Soluzione che finora non è stata adottata ma neanche del tutto esclusa: i pesci sono ancora sotto osservazione, in caso servisse e in attesa di un’autorizzazione ambientale, senza la quale l’operazione di travaso da una diga a un’altra non si può fare. Ma non si esclude nulla in Sicilia, dove la Protezione civile sta valutando lo scenario peggiore: “Non è il più probabile – spiegano dai vertici– ma le statistiche non davano probabile neanche la terza alluvione a Bologna: il cambiamento climatico ci impone di valutare scenari imprevedibili e di avere massima cautela”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/21/palermo-acqua-razionata-siccita-nicosia/7702353/
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  • Europa o l’impostura
    di Giorgio Agamben

    “È probabile che ben pochi fra coloro che si apprestano a votare per le elezioni europee si siano interrogati sul significato politico del loro gesto. Poiché sono chiamati a eleggere un non meglio definito «parlamento europeo», essi possono credere più o meno in buona fede di star facendo qualcosa che corrisponde all’elezione dei parlamenti dei paesi di cui sono cittadini. È bene subito chiarire che le cose non stanno assolutamente così. Quando si parla oggi di Europa, il grande rimosso è innanzitutto la stessa realtà politica e giuridica dell’Unione europea. Che si tratti di una vera e propria rimozione, risulta dal fatto che si evita in tutti i modi di portare alla coscienza una verità tanto imbarazzante quanto evidente. Mi riferisco al fatto che dal punto di vista del diritto costituzionale, l’Europa non esiste: quella che chiamiamo «Unione europea» è tecnicamente un patto fra stati, che concerne esclusivamente il diritto internazionale . Il trattato di Maastricht, entrato in vigore nel 1993, che ha dato la sua forma attuale all’Unione europea, è l’estrema sanzione dell’identità europea come mero accordo intergovernativo fra Stati. Consapevoli del fatto che parlare di una democrazia rispetto all’Europa non aveva pertanto senso, i funzionari dell’Unione europea hanno cercato di colmare questo deficit democratico stilando il progetto di una cosiddetta costituzione europea.

    È significativo che il testo che va sotto questo nome, elaborato da commissioni di burocrati senza alcun fondamento popolare e approvato da una conferenza intergovernativa nel 2004, quando è stato sottoposto al voto popolare, come in Francia e in Olanda nel 2005, è stato clamorosamente rifiutato. Di fronte al fallimento dell’approvazione popolare, che di fatto rendeva nulla la sedicente costituzione, il progetto fu tacitamente – e forse bisognerebbe dire vergognosamente – abbandonato e sostituito da un nuovo trattato internazionale, il cosiddetto Trattato di Lisbona del 2007. Va da sé che, dal punto di vista giuridico, questo documento non è una costituzione, ma è ancora una volta un accordo tra governi, la cui sola consistenza riguarda il diritto internazionale e che ci si è pertanto guardati dal sottoporre all’approvazione popolare.

    Non sorprende, pertanto, che il cosiddetto parlamento europeo che si tratta di eleggere non sia, in verità, un parlamento, perché esso manca del potere di proporre leggi, che è interamente nelle mani della Commissione europea.
    Qualche anno prima il problema della costituzione europea aveva dato del resto luogo a un dibattito fra un giurista tedesco di cui nessuno poteva mettere in dubbio la competenza, Dieter Grimm, e Jürgen Habermas, che, come la maggior parte di coloro che si definiscono filosofi, era del tutto privo di una cultura giuridica. Contro Habermas, che pensava di poter fondare in ultima analisi la costituzione sull’opinione pubblica, Dieter Grimm ebbe buon gioco nel sostenere l’improponibilità di una costituzione per la semplice ragione che un popolo europeo non esisteva e pertanto qualcosa come un potere costituente mancava di ogni possibile fondamento. Se è vero che il potere costituito presuppone un potere costituente, l’idea di un potere costituente europeo è il grande assente nei discorsi sull’Europa.

    Dal punto di vista della sua pretesa costituzione, l’Unione europea non ha pertanto alcuna legittimità. È allora perfettamente comprensibile che una entità politica senza una costituzione legittima non possa esprimere una politica propria. La sola parvenza di unità si raggiunge quando l’Europa agisce come vassallo degli Stati Uniti, partecipando a guerre che non corrispondono in alcun modo ad interessi comuni e ancor meno alla volontà popolare. L’Unione europea agisce oggi come una succursale della NATO (la quale NATO è a sua volta un accordo militare fra stati).
    Per questo, riprendendo non troppo ironicamente la formula che Marx usava per il comunismo, si potrebbe dire che l’idea di un potere costituente europeo è lo spettro che si aggira oggi per l’Europa e che nessuno osa oggi evocare. Eppure solo un tale potere costituente potrebbe restituire legittimità e realtà alle istituzioni europee, che – se impostore è secondo i dizionari «chi impone ad altri di credere cose aliene dal vero e operare secondo quella credulità» – sono allo stato attuale nient’altro che un’impostura.

    Un’altra idea dell’Europa sarà possibile solo quando avremo sgombrato il campo da questa impostura. Per dirla senza infingimenti né riserve: se vogliamo pensare veramente un’Europa politica, la prima cosa da fare è togliere di mezzo l’Unione europea –, o quanto meno, essere pronti per il momento in cui essa, come sembra ormai imminente, crollerà.”


    20 maggio 2024
    Europa o l’impostura di Giorgio Agamben “È probabile che ben pochi fra coloro che si apprestano a votare per le elezioni europee si siano interrogati sul significato politico del loro gesto. Poiché sono chiamati a eleggere un non meglio definito «parlamento europeo», essi possono credere più o meno in buona fede di star facendo qualcosa che corrisponde all’elezione dei parlamenti dei paesi di cui sono cittadini. È bene subito chiarire che le cose non stanno assolutamente così. Quando si parla oggi di Europa, il grande rimosso è innanzitutto la stessa realtà politica e giuridica dell’Unione europea. Che si tratti di una vera e propria rimozione, risulta dal fatto che si evita in tutti i modi di portare alla coscienza una verità tanto imbarazzante quanto evidente. Mi riferisco al fatto che dal punto di vista del diritto costituzionale, l’Europa non esiste: quella che chiamiamo «Unione europea» è tecnicamente un patto fra stati, che concerne esclusivamente il diritto internazionale . Il trattato di Maastricht, entrato in vigore nel 1993, che ha dato la sua forma attuale all’Unione europea, è l’estrema sanzione dell’identità europea come mero accordo intergovernativo fra Stati. Consapevoli del fatto che parlare di una democrazia rispetto all’Europa non aveva pertanto senso, i funzionari dell’Unione europea hanno cercato di colmare questo deficit democratico stilando il progetto di una cosiddetta costituzione europea. È significativo che il testo che va sotto questo nome, elaborato da commissioni di burocrati senza alcun fondamento popolare e approvato da una conferenza intergovernativa nel 2004, quando è stato sottoposto al voto popolare, come in Francia e in Olanda nel 2005, è stato clamorosamente rifiutato. Di fronte al fallimento dell’approvazione popolare, che di fatto rendeva nulla la sedicente costituzione, il progetto fu tacitamente – e forse bisognerebbe dire vergognosamente – abbandonato e sostituito da un nuovo trattato internazionale, il cosiddetto Trattato di Lisbona del 2007. Va da sé che, dal punto di vista giuridico, questo documento non è una costituzione, ma è ancora una volta un accordo tra governi, la cui sola consistenza riguarda il diritto internazionale e che ci si è pertanto guardati dal sottoporre all’approvazione popolare. Non sorprende, pertanto, che il cosiddetto parlamento europeo che si tratta di eleggere non sia, in verità, un parlamento, perché esso manca del potere di proporre leggi, che è interamente nelle mani della Commissione europea. Qualche anno prima il problema della costituzione europea aveva dato del resto luogo a un dibattito fra un giurista tedesco di cui nessuno poteva mettere in dubbio la competenza, Dieter Grimm, e Jürgen Habermas, che, come la maggior parte di coloro che si definiscono filosofi, era del tutto privo di una cultura giuridica. Contro Habermas, che pensava di poter fondare in ultima analisi la costituzione sull’opinione pubblica, Dieter Grimm ebbe buon gioco nel sostenere l’improponibilità di una costituzione per la semplice ragione che un popolo europeo non esisteva e pertanto qualcosa come un potere costituente mancava di ogni possibile fondamento. Se è vero che il potere costituito presuppone un potere costituente, l’idea di un potere costituente europeo è il grande assente nei discorsi sull’Europa. Dal punto di vista della sua pretesa costituzione, l’Unione europea non ha pertanto alcuna legittimità. È allora perfettamente comprensibile che una entità politica senza una costituzione legittima non possa esprimere una politica propria. La sola parvenza di unità si raggiunge quando l’Europa agisce come vassallo degli Stati Uniti, partecipando a guerre che non corrispondono in alcun modo ad interessi comuni e ancor meno alla volontà popolare. L’Unione europea agisce oggi come una succursale della NATO (la quale NATO è a sua volta un accordo militare fra stati). Per questo, riprendendo non troppo ironicamente la formula che Marx usava per il comunismo, si potrebbe dire che l’idea di un potere costituente europeo è lo spettro che si aggira oggi per l’Europa e che nessuno osa oggi evocare. Eppure solo un tale potere costituente potrebbe restituire legittimità e realtà alle istituzioni europee, che – se impostore è secondo i dizionari «chi impone ad altri di credere cose aliene dal vero e operare secondo quella credulità» – sono allo stato attuale nient’altro che un’impostura. Un’altra idea dell’Europa sarà possibile solo quando avremo sgombrato il campo da questa impostura. Per dirla senza infingimenti né riserve: se vogliamo pensare veramente un’Europa politica, la prima cosa da fare è togliere di mezzo l’Unione europea –, o quanto meno, essere pronti per il momento in cui essa, come sembra ormai imminente, crollerà.” 20 maggio 2024
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  • PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO: ECCO QUELLO CHE RISCHIA L’ITALIA A GIUGNO

    È ormai data come certezza la procedura di infrazione per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia. Con il nuovo patto di stabilità e crescita si rischiano 7 anni di programmi di rientro. Tradotto: austerità.

    https://www.byoblu.com/2024/05/25/procedura-di-infrazione-per-deficit-eccessivo-ecco-quello-che-rischia-litalia-a-giugno/
    PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO: ECCO QUELLO CHE RISCHIA L’ITALIA A GIUGNO È ormai data come certezza la procedura di infrazione per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia. Con il nuovo patto di stabilità e crescita si rischiano 7 anni di programmi di rientro. Tradotto: austerità. ➡️https://www.byoblu.com/2024/05/25/procedura-di-infrazione-per-deficit-eccessivo-ecco-quello-che-rischia-litalia-a-giugno/
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  • https://dituttoedipiu.altervista.org/il-fantastico-mondo-della-moneta-fiscale/

    #MonetaFiscale #CreditoFiscale #Euro #SovranitàMonetaria #Economia #Finanza #SpesaPubblica #Superbonus #DebitoPubblico #BancaCentrale #Tesoro #ImposizioneFiscale #PoliticaEconomica #Deficit #JoeBiden #Bidenomics #GiorgiaMeloni #MarioDraghi #TaxCredit #BucoFiscale #CrisiEconomica #PoliticaMonetaria #RiformaFiscale #LobbieBancaria #ContiPubblici #Italia #UE #BCE #Credito #Investimenti
    https://dituttoedipiu.altervista.org/il-fantastico-mondo-della-moneta-fiscale/ #MonetaFiscale #CreditoFiscale #Euro #SovranitàMonetaria #Economia #Finanza #SpesaPubblica #Superbonus #DebitoPubblico #BancaCentrale #Tesoro #ImposizioneFiscale #PoliticaEconomica #Deficit #JoeBiden #Bidenomics #GiorgiaMeloni #MarioDraghi #TaxCredit #BucoFiscale #CrisiEconomica #PoliticaMonetaria #RiformaFiscale #LobbieBancaria #ContiPubblici #Italia #UE #BCE #Credito #Investimenti
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    Il “fantastico” mondo della Moneta Fiscale - D TUTTO E D+
    Il “fantastico” mondo della Moneta Fiscale Mentre il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden con un tweet annuncia di voler utilizzare i tax-credit per far comprare casa agli americani, in Italia il governo rischia di saltare sull'ennesimo emendamento per gestire il "fantomatico" buco del Superbonus. Il provvedimento colpisce anche le banche. La determinazione del "Vero Potere" a non far tornare lo
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  • J'ai profité de ce week-end de Pâques pour rattraper un peu du retard que j'ai en lecture.
    Ce livre est exceptionnel, co-écrit par 20 scientifiques.
    A offrir à tous ceux qui dorment encore.
    A garder pour nos enfants, pour que cela n'arrive jamais plus.

    Ho approfittato di questo fine settimana di Pasqua per recuperare alcuni dei miei deficit nella lettura.
    Questo libro è eccezionale, co-scritto da 20 scienziati.
    Da offrire a tutti coloro che ancora dormono.
    Da conservare per i nostri figli, affinché ciò non accada mai più.
    J'ai profité de ce week-end de Pâques pour rattraper un peu du retard que j'ai en lecture. Ce livre est exceptionnel, co-écrit par 20 scientifiques. A offrir à tous ceux qui dorment encore. A garder pour nos enfants, pour que cela n'arrive jamais plus. Ho approfittato di questo fine settimana di Pasqua per recuperare alcuni dei miei deficit nella lettura. Questo libro è eccezionale, co-scritto da 20 scienziati. Da offrire a tutti coloro che ancora dormono. Da conservare per i nostri figli, affinché ciò non accada mai più.
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  • L’Ordine dei Medici è corresponsabile dell’obbligo vaccinale e del degrado della professione medica

    Uno dei nodi emersi clamorosamente durante la pandemia è l’asservimento pressoché universale delle organizzazioni professionali mediche ai diktat del governo. Non tutti sanno che tale atteggiamento servile ha radici nell’era della Ministra Lorenzin in cui l’Ordine dei medici divenne organo sussidiario dello Stato e cominciò a comportarsi di conseguenza.

    Il documento della Federazione degli Ordini dei Medici (FNOMCeO) del luglio 2016 (https://portale.fnomceo.it/documento-vaccini/) è un buon esempio di come la categoria medica sia stata costretta a sottostare alla propaganda vaccinale ordita dalle case farmaceutiche e da certa politica. Quella che poi declamava “Vota la scienza”, per intendersi.

    Tale documento della FNOMCeO, scientificamente lacunoso e del tutto superficiale, è insieme propagandistico e minatorio. Esso inizia con una clamorosa sovrastima dell’efficacia dei vaccini mentre sottostima i problemi e le preoccupazioni espresse da alcuni medici, alcuni dei quali saranno poi radiati, proprio a seguito dell’emanazione delle “Linee-guida”.

    Il documento rilancia slogan propagandistici privi di spessore scientifico del tipo: “Non bisogna dimenticare che l’incredibile aumento dell’aspettativa di vita in buona salute è dovuto anche all’enorme numero di giovani vite salvate dalla diffusione delle vaccinazioni”. A sostegno di tale idea, di per sé discutibile e indimostrata (persino sul presunto successo della anti- antivaiolosa ci sono grossi dubbi (Bellavite, 2017)), non è citata bibliografia originale ma un libro di Rino Rappuoli (Rappuoli, 2009), guarda caso capo del settore vaccini di Novartis e poi di Glaxo, la casa che produce i vaccini da inoculare nei bimbi italiani. È incredibile che tale libro sia citato senza dichiarare il conflitto d’interessi.

    La sconfitta della difterite sarebbe uno dei più grandi successi della campagna vaccinale e per dimostrarlo la FNOMCeO cita un lavoro sull’epidemia di difterite in Russia negli anni ’90 (Galazka, 2000), dimenticando di dire che quell’unico caso fu dovuto all’instabilità socio-economica dopo la caduta dell’unione sovietica, al peggioramento delle infrastrutture di salute, alla diminuzione delle condizioni igieniche e della disponibilità di farmaci. In realtà, la difterite non è stata affatto sconfitta dai vaccini (i quali oltretutto non impediscono i contagi) ma dall’igiene e dagli antibiotici (Bellavite, 2018).

    L’asservimento dei medici emerge da un altro punto critico del documento FNOMCeO, laddove si legge: “solo in casi specifici, quali ad esempio alcuni stati di deficit immunitario, il medico può sconsigliare un intervento vaccinale. Il consiglio di non vaccinarsi nelle restanti condizioni, in particolare se fornito al pubblico con qualsiasi mezzo, costituisce infrazione deontologica”. Qui il testo si fonda equivocamente sulla locuzione "casi specifici", che significa tutto e niente e sul fatto che si fornisce come esempio “alcuni stati di deficit del sistema immunitario”: è persino incredibile che si cita l’immunodeficienza ma si tace sulle allergie e le molte altre ragioni per sconsigliare i vaccini, riconosciute persino dall’ISS (Autori vari, 2009).

    Cosa significa poi affermare che nelle “restanti condizioni” il consiglio di non vaccinare costituisce infrazione deontologica (leggi: motivo per essere radiato/a)? Quali sono le “restanti condizioni” se le precedenti di riferimento non sono nemmeno esposte? Le restanti condizioni rimangono taciute e ingenerano informazione deficitaria, non corretta, distorcente, omertosa, utilizzabile a piacere dalle commissioni disciplinari.

    Questa presa di posizione ancora in vigore, che ha dettato i provvedimenti verso medici che avevano espresso opinioni critiche, nega insieme scienza e libertà di pensiero. Come già segnalato, la questione vaccinale è cruciale nella medicina perché è la punta di diamante e la maggiore evidenza dell’intreccio tra cattiva politica, big pharma e informazione asservita, tutto.
    L’Ordine dei Medici è corresponsabile dell’obbligo vaccinale e del degrado della professione medica Uno dei nodi emersi clamorosamente durante la pandemia è l’asservimento pressoché universale delle organizzazioni professionali mediche ai diktat del governo. Non tutti sanno che tale atteggiamento servile ha radici nell’era della Ministra Lorenzin in cui l’Ordine dei medici divenne organo sussidiario dello Stato e cominciò a comportarsi di conseguenza. Il documento della Federazione degli Ordini dei Medici (FNOMCeO) del luglio 2016 (https://portale.fnomceo.it/documento-vaccini/) è un buon esempio di come la categoria medica sia stata costretta a sottostare alla propaganda vaccinale ordita dalle case farmaceutiche e da certa politica. Quella che poi declamava “Vota la scienza”, per intendersi. Tale documento della FNOMCeO, scientificamente lacunoso e del tutto superficiale, è insieme propagandistico e minatorio. Esso inizia con una clamorosa sovrastima dell’efficacia dei vaccini mentre sottostima i problemi e le preoccupazioni espresse da alcuni medici, alcuni dei quali saranno poi radiati, proprio a seguito dell’emanazione delle “Linee-guida”. Il documento rilancia slogan propagandistici privi di spessore scientifico del tipo: “Non bisogna dimenticare che l’incredibile aumento dell’aspettativa di vita in buona salute è dovuto anche all’enorme numero di giovani vite salvate dalla diffusione delle vaccinazioni”. A sostegno di tale idea, di per sé discutibile e indimostrata (persino sul presunto successo della anti- antivaiolosa ci sono grossi dubbi (Bellavite, 2017)), non è citata bibliografia originale ma un libro di Rino Rappuoli (Rappuoli, 2009), guarda caso capo del settore vaccini di Novartis e poi di Glaxo, la casa che produce i vaccini da inoculare nei bimbi italiani. È incredibile che tale libro sia citato senza dichiarare il conflitto d’interessi. La sconfitta della difterite sarebbe uno dei più grandi successi della campagna vaccinale e per dimostrarlo la FNOMCeO cita un lavoro sull’epidemia di difterite in Russia negli anni ’90 (Galazka, 2000), dimenticando di dire che quell’unico caso fu dovuto all’instabilità socio-economica dopo la caduta dell’unione sovietica, al peggioramento delle infrastrutture di salute, alla diminuzione delle condizioni igieniche e della disponibilità di farmaci. In realtà, la difterite non è stata affatto sconfitta dai vaccini (i quali oltretutto non impediscono i contagi) ma dall’igiene e dagli antibiotici (Bellavite, 2018). L’asservimento dei medici emerge da un altro punto critico del documento FNOMCeO, laddove si legge: “solo in casi specifici, quali ad esempio alcuni stati di deficit immunitario, il medico può sconsigliare un intervento vaccinale. Il consiglio di non vaccinarsi nelle restanti condizioni, in particolare se fornito al pubblico con qualsiasi mezzo, costituisce infrazione deontologica”. Qui il testo si fonda equivocamente sulla locuzione "casi specifici", che significa tutto e niente e sul fatto che si fornisce come esempio “alcuni stati di deficit del sistema immunitario”: è persino incredibile che si cita l’immunodeficienza ma si tace sulle allergie e le molte altre ragioni per sconsigliare i vaccini, riconosciute persino dall’ISS (Autori vari, 2009). Cosa significa poi affermare che nelle “restanti condizioni” il consiglio di non vaccinare costituisce infrazione deontologica (leggi: motivo per essere radiato/a)? Quali sono le “restanti condizioni” se le precedenti di riferimento non sono nemmeno esposte? Le restanti condizioni rimangono taciute e ingenerano informazione deficitaria, non corretta, distorcente, omertosa, utilizzabile a piacere dalle commissioni disciplinari. Questa presa di posizione ancora in vigore, che ha dettato i provvedimenti verso medici che avevano espresso opinioni critiche, nega insieme scienza e libertà di pensiero. Come già segnalato, la questione vaccinale è cruciale nella medicina perché è la punta di diamante e la maggiore evidenza dell’intreccio tra cattiva politica, big pharma e informazione asservita, tutto.
    PORTALE.FNOMCEO.IT
    Documento vaccini - FNOMCeO
    La presa di posizione della Federazione si è chiarita bene nel richiamo al Codice Deontologico, agli articoli 15 e 55 là dove si ricorda che “il medico non deve sottrarre la persona assistita a trattamenti scientificamente fondati e di comprovata efficacia” e che “il medico promuove e attua un’informazione sanitaria accessibile, trasparente, rigorosa e prudente, fondata sulle conoscenze scientifiche acquisite e non divulga notizie che alimentino aspettative o timori infondati o, in ogni caso, idonee a determinare un pregiudizio dell’interesse generale”. L’autoderterminazione non può essere determinata da false notizie – afferma la FNOMCeO in Conferenza. In questa nostra presa di posizione – che non indulge in concetti astratti ma in atteggiamenti conreti di tutela della salute pubblica – un ruolo fondamentale è rappresentato dai media. A loro chiediamo, appellandoci ancora una volta ad un loro codice etico/deontologico - una collaborazione stretta per raddrizzare un fenomeno di false credenze e paure che crea inutili allarmismi quando non inaccettabili casi di cronaca. La Federazione ha anche ribadito la possibile azione sanzionatoria per i medici che infrangono il Codice Deontologico. In allegato il documento approvato all'unanimità da tutti gli Ordini.
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