• 5G in Defense Market

    The global 5G in defense market is poised for explosive growth, with its size reaching USD 2,338.6 million in 2024 and projected to soar to USD 42,556.2 million by 2033, exhibiting a remarkable compound annual growth rate (CAGR) of 36.14% during the period from 2025 to 2033. This rapid expansion is primarily driven by the increasing adoption of advanced communication technologies within defense organizations to enhance situational awareness, operational efficiency, and real-time decision-making capabilities. The deployment of 5G technology in defense applications facilitates improved connectivity among troops, vehicles, and drones, enabling faster data transmission and superior performance in mission-critical scenarios. Additionally, the growing need for secure and high-speed networks to support emerging technologies such as the Internet of Military Things (IoMT) and autonomous systems is further fueling investment in 5G infrastructure. North America dominates the market due to significant defense spending and innovation initiatives, while Asia-Pacific is emerging as a key player as nations enhance their military capabilities.

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    Grab a sample pdf: https://www.imarcgroup.com/5g-in-defense-market
    5G in Defense Market The global 5G in defense market is poised for explosive growth, with its size reaching USD 2,338.6 million in 2024 and projected to soar to USD 42,556.2 million by 2033, exhibiting a remarkable compound annual growth rate (CAGR) of 36.14% during the period from 2025 to 2033. This rapid expansion is primarily driven by the increasing adoption of advanced communication technologies within defense organizations to enhance situational awareness, operational efficiency, and real-time decision-making capabilities. The deployment of 5G technology in defense applications facilitates improved connectivity among troops, vehicles, and drones, enabling faster data transmission and superior performance in mission-critical scenarios. Additionally, the growing need for secure and high-speed networks to support emerging technologies such as the Internet of Military Things (IoMT) and autonomous systems is further fueling investment in 5G infrastructure. North America dominates the market due to significant defense spending and innovation initiatives, while Asia-Pacific is emerging as a key player as nations enhance their military capabilities. #marketresearch #business #marketanalysis #markettrends #researchreport #marketreport #marketforecast #marketanalysis #marketgrowth #imarcgroup Grab a sample pdf: https://www.imarcgroup.com/5g-in-defense-market
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    5G In Defense Market Size, Share, Industry Analysis 2033
    5G in defense market size reached USD 2,338.6 Million in 2024 to reach USD 42,556.2 Million by 2033 at a CAGR of 36.14% during 2025-2033.
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  • https://www.databridgemarketresearch.com/reports/global-small-drones-market
    https://www.databridgemarketresearch.com/reports/global-small-drones-market
    Small Drones Market Size, Growth, Trends, & Industry Report By 2031
    The Small Drones Market was valued at USD 16.06 billion in 2023 and is predicted to reach USD 47.18 billion, with a CAGR of 14.42% by 2031.
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  • https://www.databridgemarketresearch.com/reports/global-agricultural-drones-market
    https://www.databridgemarketresearch.com/reports/global-agricultural-drones-market
    Agricultural Drones Market Size, Demand & Companies By 2028
    The Agricultural Drones Market is expected to grow at a compound annual growth rate of 3.2% and is expected to reach USD 9,134.73 by 2028.
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  • L' industria militare israeliana sta per porre in essere un sistema difensivo ancor più altamente tecnologico rispetto a quello già in essere, l' Iron Dome. L' Iron Bean, così è denominato il dispositivo super laser che inaugurerà, stando ai militari dello Stato sionista, un nuovo genere di guerra, entrerà in funzione entro il prossimo anno ( chissà, forse già dai primi mesi del 2025, come si augurano i famelici sionisti).
    Nel frattempo per evitare che l' esercito dello Stato sionista possa subire un qualche severo danno da eventuali attacchi da parte dei suoi acerrimi nemici ( Hamas, Hezbollah, gli Houthi) o dal suo più acerrimo avversario, l' Iran il quale ad onore della verità gli usa spesso la cortesia di avvisare prima di attaccare, ebbene nel frattempo la Leonardo ( azionista di maggioranza per il 30% è il ministero guidato dal leghista Giorgetti ) ha provveduto ad inviare propri elicotteri alla base militare situata nel deserto del Negev. Agli elicotteri si aggiungono degli addestratori ai quali è affidato il compito di addestrare i piloti israeliani affinché sappiano poi padroneggiarli....e impiegarli efficacemente sulla gente palestinese.... è dall' ultimo anno che la Leonardo ( o sarebbe più pertinente scrivere il governo italiano ?) va fornendo del supporto logistico alle ff.aa. dello Stato sionista ( notizia fornita dalla rivista Altraeconomia ).
    Lestofanti....si professano cristiani ( Salvini ostentava ai comizi la coroncina del Rosario ...la presidente del Consiglio Meloni si diceva cristiana..) ma non sono diversi dei sionisti ....
    L' industria militare israeliana sta per porre in essere un sistema difensivo ancor più altamente tecnologico rispetto a quello già in essere, l' Iron Dome. L' Iron Bean, così è denominato il dispositivo super laser che inaugurerà, stando ai militari dello Stato sionista, un nuovo genere di guerra, entrerà in funzione entro il prossimo anno ( chissà, forse già dai primi mesi del 2025, come si augurano i famelici sionisti). Nel frattempo per evitare che l' esercito dello Stato sionista possa subire un qualche severo danno da eventuali attacchi da parte dei suoi acerrimi nemici ( Hamas, Hezbollah, gli Houthi) o dal suo più acerrimo avversario, l' Iran il quale ad onore della verità gli usa spesso la cortesia di avvisare prima di attaccare, ebbene nel frattempo la Leonardo ( azionista di maggioranza per il 30% è il ministero guidato dal leghista Giorgetti ) ha provveduto ad inviare propri elicotteri alla base militare situata nel deserto del Negev. Agli elicotteri si aggiungono degli addestratori ai quali è affidato il compito di addestrare i piloti israeliani affinché sappiano poi padroneggiarli....e impiegarli efficacemente sulla gente palestinese.... è dall' ultimo anno che la Leonardo ( o sarebbe più pertinente scrivere il governo italiano ?) va fornendo del supporto logistico alle ff.aa. dello Stato sionista ( notizia fornita dalla rivista Altraeconomia ). Lestofanti....si professano cristiani ( Salvini ostentava ai comizi la coroncina del Rosario ...la presidente del Consiglio Meloni si diceva cristiana..) ma non sono diversi dei sionisti ....
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  • GRAZIE AMICI, PER IL VOSTRO LIKE. LA NOTIZIA DI OGGI E' QUELLA CHE LA MELONA CONSEGNA LE INFRASTRUTTURE ENERGETICHE, ENI, PIANO MATTEI A BLACKROCK. CIOE' STATA FACENDO LA PEGGIORE SVENDITA DEI GIOIELLI DI FAMIGLIA !!!!. E' LA RESA FINALE DELLA ITALIA ALLA PEGGIORE FINANZA . CON LA MALEDETTA DI PALAZZO CHIGI, L'ITALIA HA UN NUOVO PADRONE, BLACKROCK !!!!!! UN ABBRACCIO A TUTTI. BUONA GIORNATA.
    GRAZIE AMICI, PER IL VOSTRO LIKE. LA NOTIZIA DI OGGI E' QUELLA CHE LA MELONA CONSEGNA LE INFRASTRUTTURE ENERGETICHE, ENI, PIANO MATTEI A BLACKROCK. CIOE' STATA FACENDO LA PEGGIORE SVENDITA DEI GIOIELLI DI FAMIGLIA !!!!. E' LA RESA FINALE DELLA ITALIA ALLA PEGGIORE FINANZA . CON LA MALEDETTA DI PALAZZO CHIGI, L'ITALIA HA UN NUOVO PADRONE, BLACKROCK !!!!!! UN ABBRACCIO A TUTTI. BUONA GIORNATA.
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  • Copio dal profilo Telegram di Giorgio Bianchi

    165 giornalisti morti a Gaza in dieci mesi. Israele fa strage anche dell’informazione.

    A Gaza muoiono tutti, anche i giornalisti. Già, perché quel martoriato lembo di terra che è la Striscia oggi è il posto più pericoloso al mondo anche per chi è lì per informare, documentare e riprendere gli orrori di una guerra feroce. I numeri possono disumanizzare – si tratta di persone con volti, nomi e destini – ma rendono concreta l’idea di quel che sta accadendo: ogni due giorni a Gaza muore un giornalista. Contro ogni legge morale e in barba al diritto umanitario internazionale che vorrebbe garantita la protezione dei civili, compresi i giornalisti.

    Gli ultimi barbaramente uccisi sono Ismail Al-Ghoul e Rami Al-Reefi. Erano rispettivamente un reporter e un cameraman al lavoro per Al Jazeera e si trovavano a bordo della loro auto, parcheggiata al di fuori del campo profughi di Al-Shati. Non sono mai più usciti vivi da quella macchina. Nei video che hanno fatto il giro del web si vedono chiaramente i corpi mozzati dei giornalisti. C’è sangue ovunque, ma la scritta “press” si legge ancora.

    La dinamica del crimine è, se possibile, ancor più agghiacciante. I reporter erano ad Al-Shati per un collegamento in diretta con l’emittente araba, davanti alla casa di Ismail Haniyeh, il leader di Hamas ucciso a Teheran dagli israeliani. Nel video registrato si notano dei droni dell’IDF in esplorazione, mentre sorvolano tutta la zona del campo profughi. Altri giornalisti e testimoni hanno dichiarato che un drone ha lanciato un razzo vicino alla posizione dei reporter di Al Jazeera, spingendoli così ad abbandonare la diretta, nel tentativo di cercare riparo in qualche edificio circostante. Poco dopo i due si sono rifugiati nella loro auto, che portava la scritta “TV” sul tetto. Ma questo non è bastato a salvargli la vita. Da un drone israeliano è partito un missile guidato che ha colpito il veicolo, uccidendo sia Ismail Al-Ghoul che il suo cameraman Rami Al-Reefi. C’è stata poi un’altra vittima, un bambino che si trovava sempre nelle vicinanze di via Ayadia, a ovest di Gaza City.

    Segue...

    https://it.insideover.com/guerra/a-gaza-ogni-due-giorni-un-giornalista-viene-ucciso.html

    Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
    Copio dal profilo Telegram di Giorgio Bianchi 165 giornalisti morti a Gaza in dieci mesi. Israele fa strage anche dell’informazione. A Gaza muoiono tutti, anche i giornalisti. Già, perché quel martoriato lembo di terra che è la Striscia oggi è il posto più pericoloso al mondo anche per chi è lì per informare, documentare e riprendere gli orrori di una guerra feroce. I numeri possono disumanizzare – si tratta di persone con volti, nomi e destini – ma rendono concreta l’idea di quel che sta accadendo: ogni due giorni a Gaza muore un giornalista. Contro ogni legge morale e in barba al diritto umanitario internazionale che vorrebbe garantita la protezione dei civili, compresi i giornalisti. Gli ultimi barbaramente uccisi sono Ismail Al-Ghoul e Rami Al-Reefi. Erano rispettivamente un reporter e un cameraman al lavoro per Al Jazeera e si trovavano a bordo della loro auto, parcheggiata al di fuori del campo profughi di Al-Shati. Non sono mai più usciti vivi da quella macchina. Nei video che hanno fatto il giro del web si vedono chiaramente i corpi mozzati dei giornalisti. C’è sangue ovunque, ma la scritta “press” si legge ancora. La dinamica del crimine è, se possibile, ancor più agghiacciante. I reporter erano ad Al-Shati per un collegamento in diretta con l’emittente araba, davanti alla casa di Ismail Haniyeh, il leader di Hamas ucciso a Teheran dagli israeliani. Nel video registrato si notano dei droni dell’IDF in esplorazione, mentre sorvolano tutta la zona del campo profughi. Altri giornalisti e testimoni hanno dichiarato che un drone ha lanciato un razzo vicino alla posizione dei reporter di Al Jazeera, spingendoli così ad abbandonare la diretta, nel tentativo di cercare riparo in qualche edificio circostante. Poco dopo i due si sono rifugiati nella loro auto, che portava la scritta “TV” sul tetto. Ma questo non è bastato a salvargli la vita. Da un drone israeliano è partito un missile guidato che ha colpito il veicolo, uccidendo sia Ismail Al-Ghoul che il suo cameraman Rami Al-Reefi. C’è stata poi un’altra vittima, un bambino che si trovava sempre nelle vicinanze di via Ayadia, a ovest di Gaza City. Segue... https://it.insideover.com/guerra/a-gaza-ogni-due-giorni-un-giornalista-viene-ucciso.html 🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
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    A Gaza ogni due giorni un giornalista viene ucciso
    Due reporter di Al Jazeera sono stati uccisi da un missile dell’IDF. Dall’inizio della guerra sono 165 i giornalisti morti nella Striscia.
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  • I CASI DELLA VITA
    - I software Microsoft si sono fermati in tutto il mondo perché un impiegato ha sbagliato l'aggiornamento di sistema.
    - Una finanziaria vicina a BlackRock ha giocato 500 mln. sul crollo delle azioni di Trump il giorno prima dell'attentato perché un impiegato ha spinto il bottone sbagliato.
    - L'attentatore di Trump era un pazzo fortunato appostatosi per caso nell'unico posto che la polizia pensava fosse controllato dall'FBI e l'FBI pensava fosse controllato dalla polizia.
    - Un drone Houthi ha colpito Tel Aviv perché un militare si è dimenticato di intercettarlo.
    - Il ponte di Baltimora è crollato perché un piroscafo ha centrato il pilone centrale per un difetto del software.
    - La centrale idroelettrica di Suviana è esplosa per un errore di manutenzione.
    - Il virus SARS-COV-2 è scappato per errore da un laboratorio cinese che faceva innocui esperimenti sui pipistrelli.
    I CASI DELLA VITA - I software Microsoft si sono fermati in tutto il mondo perché un impiegato ha sbagliato l'aggiornamento di sistema. - Una finanziaria vicina a BlackRock ha giocato 500 mln. sul crollo delle azioni di Trump il giorno prima dell'attentato perché un impiegato ha spinto il bottone sbagliato. - L'attentatore di Trump era un pazzo fortunato appostatosi per caso nell'unico posto che la polizia pensava fosse controllato dall'FBI e l'FBI pensava fosse controllato dalla polizia. - Un drone Houthi ha colpito Tel Aviv perché un militare si è dimenticato di intercettarlo. - Il ponte di Baltimora è crollato perché un piroscafo ha centrato il pilone centrale per un difetto del software. - La centrale idroelettrica di Suviana è esplosa per un errore di manutenzione. - Il virus SARS-COV-2 è scappato per errore da un laboratorio cinese che faceva innocui esperimenti sui pipistrelli.
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  • Questa è l'intera sequenza dell'attentato a Trump. La pallottola gli ha portato via un pezzo di orecchio. Se si fosse mosso dall'altra parte, a quest'ora staremmo parlando di un epilogo molto diverso da quello che abbiamo visto. Trump ce l'ha fatta. Nel corso degli anni, ha subito diversi attentati solo che non sono mai stati di dominio pubblico. In uno di questi, è stato persino utilizzato un drone che ha sparato contro la finestra della sua camera a Mar-a-Lago. Trump è il primo presidente dal 1963 che non è stato deciso dal Council on Foreign Relations o dalla lobby sionista. Se qualcuno crede ancora che Trump sia sionista, che i BRICS siano il mondialismo, e gli altri depistaggi della falsa controinformazione, questo qualcuno allora sappia che sta facendo il gioco del mondialismo. Sta attaccando quei leader che si sono schierati contro il Nuovo Ordine Mondiale e che hanno impedito che l'umanità finisse preda della peggiore dittatura della storia.

    Fonte:https://x.com/CesareSacchetti/status/1812398845508059542?t=78sr_-b4Ri_aSN33FkWrLw&s=19
    Questa è l'intera sequenza dell'attentato a Trump. La pallottola gli ha portato via un pezzo di orecchio. Se si fosse mosso dall'altra parte, a quest'ora staremmo parlando di un epilogo molto diverso da quello che abbiamo visto. Trump ce l'ha fatta. Nel corso degli anni, ha subito diversi attentati solo che non sono mai stati di dominio pubblico. In uno di questi, è stato persino utilizzato un drone che ha sparato contro la finestra della sua camera a Mar-a-Lago. Trump è il primo presidente dal 1963 che non è stato deciso dal Council on Foreign Relations o dalla lobby sionista. Se qualcuno crede ancora che Trump sia sionista, che i BRICS siano il mondialismo, e gli altri depistaggi della falsa controinformazione, questo qualcuno allora sappia che sta facendo il gioco del mondialismo. Sta attaccando quei leader che si sono schierati contro il Nuovo Ordine Mondiale e che hanno impedito che l'umanità finisse preda della peggiore dittatura della storia. Fonte:https://x.com/CesareSacchetti/status/1812398845508059542?t=78sr_-b4Ri_aSN33FkWrLw&s=19
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  • Oggi, sfogliando un po' di siti di informazione online sono incappato in due notizie, nessuna delle due del tutto nuove.

    La prima è la notizia della cessione del governo italiano delle infrastrutture di telecomunicazione nazionali, prima TIM, al KKR Global Institute, fondo americano presieduto dall'ex generale David H. Petraeus, ex direttore della CIA.

    Niente di anomalo, niente che non rientri nella fisiologia di questo paese.

    Il governo "sovranista", quello che si imporpora d'orgoglio nazionale quando deve fare gli spottoni pre-elettorali, cede serenamente e sistematicamente ogni residuo di autonomia al capobastone americano.

    Per l'occasione, allarmi antifascisti non pervenuti.

    I nostri sovranisti à la carte del "fascismo" hanno recepito più o meno solo il principio di cieca obbedienza gerarchica e un po' di darwinismo sociale.

    La cieca obbedienza al capobranco oggi si esercita in direzione di un padrone con passaporto americano e il darwinismo sociale si traduce in mercatismo (il mercato ha sempre ragione, il mercato è efficiente, il mercato è buono, in particolare se a comprare è un padrone a stelle e strisce.)

    E incidentalmente, queste due ombreggiature "fasciste" - cieca obbedienza ai caporali di Washington e mercatismo - sono principi abbracciati entusiasticamente anche dal centrosinistra.
    Ricordiamo, di passaggio, che la dismissione delle telecomunicazioni venne inaugurata illo tempore dal centrosinistra, con Prodi: c'è qualcosa di esteticamente mirabile nel vedere che la parabola che si è aperta con Prodi viene oggi chiusa dalla Meloni.

    La seconda notizia in cui sono incappato è un'articolessa su Repubblica, in cui si perorava la causa della didattica a distanza, spiegando nel titolo come "l'84% degli studenti si sente più sicuro e preparato grazie al mondo digitale".

    Assumendo di rivolgermi a persone intelligenti non mi metterò neppure a refutare questa corbelleria.

    Vi troviamo l'usuale sparata percentuale (l'84% eh, mica ca**i) che mima la retorica scientifica, attraverso la quale questi incartamenti per il pesce gabellano la propria propaganda come "autorevole".

    Vi troviamo una balla sesquipedale, evidente a chiunque abbia constatato la mostruosa impennata dei problemi psichiatrici adolescenziali dopo la clausura (e la didattica a distanza) del covid.

    Ma ci troviamo, soprattutto - e questo è ciò che fa venire i brividi - una quadratura mirabile - ancorché contingente - con la prima notizia.

    Ricordiamo infatti cos'è esattamente la rete venduta agli americani. Riporto, a titolo di resoconto, un passaggio da fonte non sospettabile di antiamericanismo, una pagina del Corriere della Sera di qualche tempo fa:

    "La rete di telecomunicazioni di Tim è la più estesa d’Italia: è composta da oltre 21 milioni di chilometri di cavi in fibra ottica e copre l’89% delle abitazioni. È la principale infrastruttura per la trasmissione dei dati di cittadini, imprese e pubblica amministrazione. É considerata strategica per la sicurezza nazionale ed è lo snodo principale per la digitalizzazione del Paese, che passa per l’introduzione delle applicazioni digitali fondamentali per il futuro delle imprese italiane e per l’ammodernamento dei servizi al cittadino da parte della pubblica amministrazione previsto dal Piano di ripresa e resilienza."

    Dunque, in sostanza.
    Il Piano di ripresa e resilienza, insieme a tutti i vari progetti europei di digitalizzazione forzata, preme per estendersi anche alla formazione scolastica (donde l'articolessa pubblicitaria di Repubblica).

    Il quadro della società che emerge come un desideratum è dunque quello di un mondo di interazioni massimamente digitalizzate, i cui veicoli sono sorvegliati o sorvegliabili, manipolati o manipolabili, a piacimento da un comando estero con agenda militare.

    Aggiungo una notazione laterale.
    Conosco fin troppo bene le reazioni del liberale italiano medio (cioè dell'elettorato mainstream) per non anticiparne la reazione automatica di fronte a simili osservazioni.

    La loro reazione naturale è di vedere in tutte queste osservazioni i germi di un complottismo che vede piani malvagi e intenzioni di nocumento ovunque.
    Invece bisogna fidarsi.
    Perché il soggetto politico qui è il Blocco-del-Bene (progressismo, liberalismo, dirittumanismo, globalismo, americanismo).

    Ciò che in qualche misura diverte in questa forma di cecità selettiva è l'inavvertita inconsequenzialità.

    Infatti, è parte della concezione antropologica di fondo del liberale l'assunto che tutti gli agenti siano mossi sistematicamente da agende di interesse autoaffermativo, da egoismo, ambizione autoreferenziale, pulsione ad appagare la propria curva privata di utilità.
    Tra i tanti difetti di una visione così deprimente dell'umano, almeno un aspetto potrebbe tornare utile in tempi oscuri come i presenti: sotto tali premesse dovrebbe almeno essere diffusa un'allerta costante, una cultura del sospetto rispetto a intenzioni e dichiarazioni "idealiste", una sfiducia nella "voce del padrone".

    E invece - potenza del bispensiero - niente di tutto ciò accade. Rispetto al padrone reale in carica vige solo infinita fiducia nella sua superiore nobiltà e lungimiranza.
    Perché il Grande Fratello è buono.
    E chi ne dubita è un complottista.

    Andrea Zhok
    Oggi, sfogliando un po' di siti di informazione online sono incappato in due notizie, nessuna delle due del tutto nuove. La prima è la notizia della cessione del governo italiano delle infrastrutture di telecomunicazione nazionali, prima TIM, al KKR Global Institute, fondo americano presieduto dall'ex generale David H. Petraeus, ex direttore della CIA. Niente di anomalo, niente che non rientri nella fisiologia di questo paese. Il governo "sovranista", quello che si imporpora d'orgoglio nazionale quando deve fare gli spottoni pre-elettorali, cede serenamente e sistematicamente ogni residuo di autonomia al capobastone americano. Per l'occasione, allarmi antifascisti non pervenuti. I nostri sovranisti à la carte del "fascismo" hanno recepito più o meno solo il principio di cieca obbedienza gerarchica e un po' di darwinismo sociale. La cieca obbedienza al capobranco oggi si esercita in direzione di un padrone con passaporto americano e il darwinismo sociale si traduce in mercatismo (il mercato ha sempre ragione, il mercato è efficiente, il mercato è buono, in particolare se a comprare è un padrone a stelle e strisce.) E incidentalmente, queste due ombreggiature "fasciste" - cieca obbedienza ai caporali di Washington e mercatismo - sono principi abbracciati entusiasticamente anche dal centrosinistra. Ricordiamo, di passaggio, che la dismissione delle telecomunicazioni venne inaugurata illo tempore dal centrosinistra, con Prodi: c'è qualcosa di esteticamente mirabile nel vedere che la parabola che si è aperta con Prodi viene oggi chiusa dalla Meloni. La seconda notizia in cui sono incappato è un'articolessa su Repubblica, in cui si perorava la causa della didattica a distanza, spiegando nel titolo come "l'84% degli studenti si sente più sicuro e preparato grazie al mondo digitale". Assumendo di rivolgermi a persone intelligenti non mi metterò neppure a refutare questa corbelleria. Vi troviamo l'usuale sparata percentuale (l'84% eh, mica ca**i) che mima la retorica scientifica, attraverso la quale questi incartamenti per il pesce gabellano la propria propaganda come "autorevole". Vi troviamo una balla sesquipedale, evidente a chiunque abbia constatato la mostruosa impennata dei problemi psichiatrici adolescenziali dopo la clausura (e la didattica a distanza) del covid. Ma ci troviamo, soprattutto - e questo è ciò che fa venire i brividi - una quadratura mirabile - ancorché contingente - con la prima notizia. Ricordiamo infatti cos'è esattamente la rete venduta agli americani. Riporto, a titolo di resoconto, un passaggio da fonte non sospettabile di antiamericanismo, una pagina del Corriere della Sera di qualche tempo fa: "La rete di telecomunicazioni di Tim è la più estesa d’Italia: è composta da oltre 21 milioni di chilometri di cavi in fibra ottica e copre l’89% delle abitazioni. È la principale infrastruttura per la trasmissione dei dati di cittadini, imprese e pubblica amministrazione. É considerata strategica per la sicurezza nazionale ed è lo snodo principale per la digitalizzazione del Paese, che passa per l’introduzione delle applicazioni digitali fondamentali per il futuro delle imprese italiane e per l’ammodernamento dei servizi al cittadino da parte della pubblica amministrazione previsto dal Piano di ripresa e resilienza." Dunque, in sostanza. Il Piano di ripresa e resilienza, insieme a tutti i vari progetti europei di digitalizzazione forzata, preme per estendersi anche alla formazione scolastica (donde l'articolessa pubblicitaria di Repubblica). Il quadro della società che emerge come un desideratum è dunque quello di un mondo di interazioni massimamente digitalizzate, i cui veicoli sono sorvegliati o sorvegliabili, manipolati o manipolabili, a piacimento da un comando estero con agenda militare. Aggiungo una notazione laterale. Conosco fin troppo bene le reazioni del liberale italiano medio (cioè dell'elettorato mainstream) per non anticiparne la reazione automatica di fronte a simili osservazioni. La loro reazione naturale è di vedere in tutte queste osservazioni i germi di un complottismo che vede piani malvagi e intenzioni di nocumento ovunque. Invece bisogna fidarsi. Perché il soggetto politico qui è il Blocco-del-Bene (progressismo, liberalismo, dirittumanismo, globalismo, americanismo). Ciò che in qualche misura diverte in questa forma di cecità selettiva è l'inavvertita inconsequenzialità. Infatti, è parte della concezione antropologica di fondo del liberale l'assunto che tutti gli agenti siano mossi sistematicamente da agende di interesse autoaffermativo, da egoismo, ambizione autoreferenziale, pulsione ad appagare la propria curva privata di utilità. Tra i tanti difetti di una visione così deprimente dell'umano, almeno un aspetto potrebbe tornare utile in tempi oscuri come i presenti: sotto tali premesse dovrebbe almeno essere diffusa un'allerta costante, una cultura del sospetto rispetto a intenzioni e dichiarazioni "idealiste", una sfiducia nella "voce del padrone". E invece - potenza del bispensiero - niente di tutto ciò accade. Rispetto al padrone reale in carica vige solo infinita fiducia nella sua superiore nobiltà e lungimiranza. Perché il Grande Fratello è buono. E chi ne dubita è un complottista. Andrea Zhok
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  • Sta svendendo pezzo per pezzo l'Italia. Dove non erano arrivati altri c'è arrivata lei, la donna, madre e Cristiana che per anni ci ha scartavetrato le balle gridando a squarciagola la parola sovranista quando credo sia uno dei personaggi più servi e svendi patria che l'Italia abbia mai avuto. Se ne va anche Tim che viene consegnata ufficialmente alla finanziaria a stelle e strisce KKR. Questo è un risultato che porta il marchio al 100% della sovranista scaduta, in quanto oggi è stato formalizzato un accordo che aveva ricevuto il via libera dal Consiglio dei Ministri a gennaio 2024.

    Con la vendita della rete fissa a KKR, la proprietà di una infrastruttura italiana strategica, vitale e delicatissima passa nelle mani di un fondo che a sua volta è controllato dai padroni del mondo a stelle e strisce, nonché da grandi fondi finanziari come Vanguard, Black Rock e State Street. Così facendo si consegna nelle mani di speculatori e personaggi senza alcuno scrupolo la proprietà di una rete sulla quale transitano l'informazione pubblica, operazioni di interesse militare nazionale, transazioni monetarie e dati sensibili dei cittadini. È un problema enorme e riguarda soprattutto la sicurezza nazionale, visto che oltre al nodo infrastrutture, KKR potrebbe da un momento all'altro spegnere la rete.

    Inoltre KKR oltre a essere un grande gruppo a stelle e strisce è legato mani e piedi al complesso militare industriale e finanziario Usa. Anzi, possiamo benissimo affermare che è controllato e amministrato "indirettamente" da loro e dalla Cia visto che il presidente è David Petraeus, ex direttore della Cia e con 37 anni di servizio alle spalle nell'esercito statunitense dove ha ricoperto ruoli di comando in Iraq e Afghanistan. Sostanzialmente con la cessione di Tim abbiamo spalancato definitivamente le porte di casa nostra e svenduto quell'ultimo briciolo ma rilevantissimo e pesantissimo di sovranità.

    È bene sapere una cosa: la conquista e la conseguente colonizzazione di un Paese non avviene solo con i fucili o con le bombe, avviene anche impossessandosi di infrastrutture strategiche e quella dove passano i dati, oggi, è la più importante di tutte. Affinché tutto si perfezioni basta una sola condizione che con la sovranista scaduta viene pienamente soddisfatta: una classe politica indegna che abbia la vocazione della servitù verso il padrone di turno. E Giorgia Meloni, come detto in precedenza, è la miglior serva che potesse capitare alla Casa Bianca in questo momento.

    Adesso possiamo dire ufficialmente di essere davanti a una patriota e una sovranista con i fiocchi. Peccato che però il suo paese, per il quale getta il cuore oltre l'ostacolo per tutelare gli interessi nazionali non sia l'Italia bensì gli Stati Uniti d'America. E siccome essere servi della Casa Bianca non le basta, si adopera per servire anche quei criminali del mondo finanziario a stelle strisce visto che allo stesso tempo gli consegna i nostri dati e le nostre infrastrutture. Giorgia Meloni, davvero: VERGOGNATI, SVENDI PATRIA!

    Giuseppe Salamone
    Sta svendendo pezzo per pezzo l'Italia. Dove non erano arrivati altri c'è arrivata lei, la donna, madre e Cristiana che per anni ci ha scartavetrato le balle gridando a squarciagola la parola sovranista quando credo sia uno dei personaggi più servi e svendi patria che l'Italia abbia mai avuto. Se ne va anche Tim che viene consegnata ufficialmente alla finanziaria a stelle e strisce KKR. Questo è un risultato che porta il marchio al 100% della sovranista scaduta, in quanto oggi è stato formalizzato un accordo che aveva ricevuto il via libera dal Consiglio dei Ministri a gennaio 2024. Con la vendita della rete fissa a KKR, la proprietà di una infrastruttura italiana strategica, vitale e delicatissima passa nelle mani di un fondo che a sua volta è controllato dai padroni del mondo a stelle e strisce, nonché da grandi fondi finanziari come Vanguard, Black Rock e State Street. Così facendo si consegna nelle mani di speculatori e personaggi senza alcuno scrupolo la proprietà di una rete sulla quale transitano l'informazione pubblica, operazioni di interesse militare nazionale, transazioni monetarie e dati sensibili dei cittadini. È un problema enorme e riguarda soprattutto la sicurezza nazionale, visto che oltre al nodo infrastrutture, KKR potrebbe da un momento all'altro spegnere la rete. Inoltre KKR oltre a essere un grande gruppo a stelle e strisce è legato mani e piedi al complesso militare industriale e finanziario Usa. Anzi, possiamo benissimo affermare che è controllato e amministrato "indirettamente" da loro e dalla Cia visto che il presidente è David Petraeus, ex direttore della Cia e con 37 anni di servizio alle spalle nell'esercito statunitense dove ha ricoperto ruoli di comando in Iraq e Afghanistan. Sostanzialmente con la cessione di Tim abbiamo spalancato definitivamente le porte di casa nostra e svenduto quell'ultimo briciolo ma rilevantissimo e pesantissimo di sovranità. È bene sapere una cosa: la conquista e la conseguente colonizzazione di un Paese non avviene solo con i fucili o con le bombe, avviene anche impossessandosi di infrastrutture strategiche e quella dove passano i dati, oggi, è la più importante di tutte. Affinché tutto si perfezioni basta una sola condizione che con la sovranista scaduta viene pienamente soddisfatta: una classe politica indegna che abbia la vocazione della servitù verso il padrone di turno. E Giorgia Meloni, come detto in precedenza, è la miglior serva che potesse capitare alla Casa Bianca in questo momento. Adesso possiamo dire ufficialmente di essere davanti a una patriota e una sovranista con i fiocchi. Peccato che però il suo paese, per il quale getta il cuore oltre l'ostacolo per tutelare gli interessi nazionali non sia l'Italia bensì gli Stati Uniti d'America. E siccome essere servi della Casa Bianca non le basta, si adopera per servire anche quei criminali del mondo finanziario a stelle strisce visto che allo stesso tempo gli consegna i nostri dati e le nostre infrastrutture. Giorgia Meloni, davvero: VERGOGNATI, SVENDI PATRIA! Giuseppe Salamone
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