• LIBERTÀ DI STAMPA: fake o farsa?


    Anche oggi è una di quelle giornate mondiali che spuntano sul calendario come i funghi: “oggi pensiamo a questa cosa importante, domani ce ne dimentichiamo”. Ma stavolta, neanche la fatica di far finta. La Giornata Mondiale della Libertà di Stampa fa già ridere di suo — o meglio, fa piangere.

    Ma tranquilli: il popolo italico si beve tutto come sempre, fa spallucce e rispolvera la sua qualità più grande: l’adattamento all’assurdo.
    Che poi, diciamolo chiaramente: come si fa a festeggiare oggi qualcosa che non esiste?
    Sì, proprio oggi celebriamo quella giornata istituita dalle Nazioni Unite nel lontano 1993 per ribadire quanto la libertà di stampa sia fondamentale e vada protetta dai governi. Ah sì? E con quali prove a sostegno, scusate?
    NESSUNA. Solo dati che sputtanano (scusate il francesismo) questa favola da calendario.

    A parlare, infatti, è la classifica annuale di Reporters sans frontières e lo fa senza mezze misure: l’Italia è il Paese peggiore dell’Europa occidentale per libertà di stampa, scesa dal 46° al 49° posto. Bravi tutti.

    Il report parla chiaro: mafia, gruppi estremisti, minacce, violenze, pressioni politiche. Ah, e ciliegina sulla torta: la famigerata “legge bavaglio”, che blocca la pubblicazione delle intercettazioni. Un capolavoro di oscurantismo, giustificato dalla tutela della privacy.
    Nel frattempo, i giornalisti subiscono cause civili pretestuose, intimidazioni legali, e chi prova a informare viene zittito — a volte con gli avvocati, a volte con la paura. Il diritto a sapere? Optional.

    E no, non pensiate che fuori dai confini vada meglio: la libertà di stampa nel mondo è ai minimi storici. Secondo RSF, oltre la metà della popolazione mondiale vive in Paesi con una situazione “molto grave”.
    Chiudono la classifica: Corea del Nord, Cina, Eritrea. Ma anche gli Stati Uniti sono in discesa libera: dal 55° al 57°, con un clima sempre più tossico. Europa? Ancora il continente meno peggio, ma con tante crepe.
    Solo 7 Paesi su 180 hanno una situazione “buona”. In testa la Norvegia (solita imbattibile), seguita da Estonia e Paesi Bassi. Intanto il Regno Unito è al 20°, la Germania retrocede a causa dell’estrema destra e la Francia si fa superare da Taiwan e Trinidad & Tobago.

    E noi che facciamo?
    Siamo qui a sventolare bandierine in nome della libertà mentre la stampa muore tra tagli, pressioni editoriali, mancanza di fondi, precarietà e silenzi. La verità è che il giornalismo libero non fa comodo a nessuno: né ai governi, né alle lobby, né alle piattaforme social che moderano, cancellano e manipolano a piacere.
    E ora arriva anche il Ddl Sicurezza: manifestare? Nemmeno in silenzio. Scrivere? Solo se non dai fastidio. Parlare? Fino a quando non urta la sensibilità del potere.
    Allora sapete che vi dico?

    Torniamo a fare giornalismo vero, quello scomodo, quello rotocalco ciclostilato nei garage, quello dei leaflet porta a porta, quello che dava fastidio e per questo aveva senso.

    Questa è la nostra resistenza.
    La nostra libertà non è un hashtag. È una lotta.

    #WorldPressFreedomDay #LibertàDiStampa #FakeOrFarsa #Censura #Bavaglio #InformazioneIndipendente #GiornalismoLibero #RSF2025 #DirittoDiSapere #PressFreedom #Italia49esima #ZittiMaLiberi #SatiraSociale #vocealsilenzio
    LIBERTÀ DI STAMPA: fake o farsa? 🗞️🤐🎭 Anche oggi è una di quelle giornate mondiali che spuntano sul calendario come i funghi: “oggi pensiamo a questa cosa importante, domani ce ne dimentichiamo”. Ma stavolta, neanche la fatica di far finta. La Giornata Mondiale della Libertà di Stampa fa già ridere di suo — o meglio, fa piangere. Ma tranquilli: il popolo italico si beve tutto come sempre, fa spallucce e rispolvera la sua qualità più grande: l’adattamento all’assurdo. Che poi, diciamolo chiaramente: come si fa a festeggiare oggi qualcosa che non esiste? Sì, proprio oggi celebriamo quella giornata istituita dalle Nazioni Unite nel lontano 1993 per ribadire quanto la libertà di stampa sia fondamentale e vada protetta dai governi. Ah sì? E con quali prove a sostegno, scusate? NESSUNA. Solo dati che sputtanano (scusate il francesismo) questa favola da calendario. A parlare, infatti, è la classifica annuale di Reporters sans frontières e lo fa senza mezze misure: l’Italia è il Paese peggiore dell’Europa occidentale per libertà di stampa, scesa dal 46° al 49° posto. Bravi tutti. Il report parla chiaro: mafia, gruppi estremisti, minacce, violenze, pressioni politiche. Ah, e ciliegina sulla torta: la famigerata “legge bavaglio”, che blocca la pubblicazione delle intercettazioni. Un capolavoro di oscurantismo, giustificato dalla tutela della privacy. Nel frattempo, i giornalisti subiscono cause civili pretestuose, intimidazioni legali, e chi prova a informare viene zittito — a volte con gli avvocati, a volte con la paura. Il diritto a sapere? Optional. E no, non pensiate che fuori dai confini vada meglio: la libertà di stampa nel mondo è ai minimi storici. Secondo RSF, oltre la metà della popolazione mondiale vive in Paesi con una situazione “molto grave”. Chiudono la classifica: Corea del Nord, Cina, Eritrea. Ma anche gli Stati Uniti sono in discesa libera: dal 55° al 57°, con un clima sempre più tossico. Europa? Ancora il continente meno peggio, ma con tante crepe. Solo 7 Paesi su 180 hanno una situazione “buona”. In testa la Norvegia (solita imbattibile), seguita da Estonia e Paesi Bassi. Intanto il Regno Unito è al 20°, la Germania retrocede a causa dell’estrema destra e la Francia si fa superare da Taiwan e Trinidad & Tobago. E noi che facciamo? Siamo qui a sventolare bandierine in nome della libertà mentre la stampa muore tra tagli, pressioni editoriali, mancanza di fondi, precarietà e silenzi. La verità è che il giornalismo libero non fa comodo a nessuno: né ai governi, né alle lobby, né alle piattaforme social che moderano, cancellano e manipolano a piacere. E ora arriva anche il Ddl Sicurezza: manifestare? Nemmeno in silenzio. Scrivere? Solo se non dai fastidio. Parlare? Fino a quando non urta la sensibilità del potere. Allora sapete che vi dico? 💪👉 Torniamo a fare giornalismo vero, quello scomodo, quello rotocalco ciclostilato nei garage, quello dei leaflet porta a porta, quello che dava fastidio e per questo aveva senso. Questa è la nostra resistenza. La nostra libertà non è un hashtag. È una lotta. #WorldPressFreedomDay #LibertàDiStampa #FakeOrFarsa #Censura #Bavaglio #InformazioneIndipendente #GiornalismoLibero #RSF2025 #DirittoDiSapere #PressFreedom #Italia49esima #ZittiMaLiberi #SatiraSociale #vocealsilenzio
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  • Ma va? Non ce n'eravamo accorti? SI VUOLE ASSASSINARE la DEMOCRAZIA o quel POCO che NE RIMANE!

    Nel mondo la libertà di stampa è al "minimo storico", l'Italia scende al 49esimo posto. Il report di Rsf - Il Fatto Quotidiano
    Siamo il Paese peggiore dell’Europa occidentale, scesi di ben tre posti (dal 46esimo al 49esimo) nella classifica generale. Passano gli anni e i numeri di Reporters sans frontières che riguardano la libertà di stampa per l’Italia, ma non solo, sono sempre più impietosi. Proprio alla vigilia della Giornata internazionale per la libertà di stampa, l’organizzazione …

    Siamo il Paese peggiore dell’Europa occidentale, scesi di ben tre posti (dal 46esimo al 49esimo) nella classifica generale. Passano gli anni e i numeri di Reporters sans frontières che riguardano la libertà di stampa per l’Italia, ma non solo, sono sempre più impietosi. Proprio alla vigilia della Giornata internazionale per la libertà di stampa, l’organizzazione no profit anticipa i risultati del suo report annuale (basato su cinque categorie: politica, diritti, economia, socio-cultura e sicurezza) e, a proposito del nostro Paese, scrive: “La libertà di stampa in Italia continua a essere minacciata dalle organizzazioni mafiose, in particolare nel sud del Paese, nonché da vari gruppi estremisti che commettono atti di violenza. I giornalisti lamentano anche il tentativo della classe politica di ostacolare la libera informazione in materia giudiziaria attraverso una ‘legge bavaglio‘ – quella che impedisce la pubblicazione delle intercettazioni, ndr – che si aggiunge alla prassi di azioni legali intentate per intimidire, imbavagliare o punire coloro che cercano di partecipare e di esprimersi su questioni di interesse pubblico”.

    Non è, però, che al resto del mondo vada molto meglio. “La situazione della libertà di stampa globale nel 2025 è ai minimi storici – spiega l’organizzazione nella sua analisi –. Più di metà della popolazione mondiale vive in Paesi con una situazione molto grave”. In fondo alla classifica ci sono Cina, Corea del Nord ed Eritrea, che si collocano rispettivamente alla 178ma, 179ma e 180ma posizione. Male anche gli Stati Uniti, e già nei mesi prima del ritorno del tycoon: passano dal 55mo al 57mo posto con “il primo significativo e prolungato declino della libertà di stampa nella storia moderna, mentre il ritorno di Donald Trump alla presidenza sta aggravando notevolmente la situazione”.

    L’Europa rimane ancora il posto del mondo in cui i giornalisti possono fare informazione con maggiore libertà: nel nostro continente troviamo sette Paesi (sui 180) in cui la situazione è “buona”.

    A guidare la classifica mondiale c’è infatti la Norvegia, primato che si rinnova, seguita da Estonia e Paesi Bassi. Il Regno Unito si piazza ventesimo, surclassato – ed è la sorpresa – da Trinidad e Tobago, la Francia segue Taiwan al 25esimo posto. Ci sono poi delle retrocessioni ancora più eclatanti: la Germania, lo scorso anno al decimo posto, è finita undicesima a causa del “clima di lavoro sempre più ostile per i professionisti dei media in Germania, in particolare a causa degli attacchi dell’estrema destra”. Nel 2024, scrive Rsf, i giornalisti tedeschi che hanno avuto a che fare con ambienti di estrema destra e partiti come Alternativa per la Germania sono stati nuovamente a rischio, denunciando minacce, insulti e timore di violenza fisica. Anche in termini editoriali, la Germania è stata criticata, con il rapporto che indica “numerosi casi documentati in cui i professionisti dei media hanno segnalato ostacoli sproporzionatamente elevati nel riportare informazioni sul conflitto in Medio Oriente”.

    In generale, per la libertà di stampa in tutto il mondo non è un buon momento: “Oltre a una situazione di sicurezza fragile e al crescente autoritarismo, la pressione economica in particolare sta causando problemi ai media di tutto il mondo”, ha affermato Reporters Sans Frontieres. Come sottolinea la direttrice generale Anja Osterhaus, “il giornalismo indipendente è una spina nel fianco degli autocrati”, ma “se i media sono finanziariamente in difficoltà, chi smaschererà disinformazione, disinformazione e propaganda? Oltre alla nostra lotta quotidiana per la sicurezza dei giornalisti, ci impegniamo quindi anche a rafforzare le basi economiche del giornalismo”.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/02/nel-mondo-la-liberta-di-stampa-e-al-minimo-storico-litalia-scende-al-49esimo-posto-il-report-di-rsf/7972129/
    Ma va? Non ce n'eravamo accorti? SI VUOLE ASSASSINARE la DEMOCRAZIA o quel POCO che NE RIMANE! Nel mondo la libertà di stampa è al "minimo storico", l'Italia scende al 49esimo posto. Il report di Rsf - Il Fatto Quotidiano Siamo il Paese peggiore dell’Europa occidentale, scesi di ben tre posti (dal 46esimo al 49esimo) nella classifica generale. Passano gli anni e i numeri di Reporters sans frontières che riguardano la libertà di stampa per l’Italia, ma non solo, sono sempre più impietosi. Proprio alla vigilia della Giornata internazionale per la libertà di stampa, l’organizzazione … Siamo il Paese peggiore dell’Europa occidentale, scesi di ben tre posti (dal 46esimo al 49esimo) nella classifica generale. Passano gli anni e i numeri di Reporters sans frontières che riguardano la libertà di stampa per l’Italia, ma non solo, sono sempre più impietosi. Proprio alla vigilia della Giornata internazionale per la libertà di stampa, l’organizzazione no profit anticipa i risultati del suo report annuale (basato su cinque categorie: politica, diritti, economia, socio-cultura e sicurezza) e, a proposito del nostro Paese, scrive: “La libertà di stampa in Italia continua a essere minacciata dalle organizzazioni mafiose, in particolare nel sud del Paese, nonché da vari gruppi estremisti che commettono atti di violenza. I giornalisti lamentano anche il tentativo della classe politica di ostacolare la libera informazione in materia giudiziaria attraverso una ‘legge bavaglio‘ – quella che impedisce la pubblicazione delle intercettazioni, ndr – che si aggiunge alla prassi di azioni legali intentate per intimidire, imbavagliare o punire coloro che cercano di partecipare e di esprimersi su questioni di interesse pubblico”. Non è, però, che al resto del mondo vada molto meglio. “La situazione della libertà di stampa globale nel 2025 è ai minimi storici – spiega l’organizzazione nella sua analisi –. Più di metà della popolazione mondiale vive in Paesi con una situazione molto grave”. In fondo alla classifica ci sono Cina, Corea del Nord ed Eritrea, che si collocano rispettivamente alla 178ma, 179ma e 180ma posizione. Male anche gli Stati Uniti, e già nei mesi prima del ritorno del tycoon: passano dal 55mo al 57mo posto con “il primo significativo e prolungato declino della libertà di stampa nella storia moderna, mentre il ritorno di Donald Trump alla presidenza sta aggravando notevolmente la situazione”. L’Europa rimane ancora il posto del mondo in cui i giornalisti possono fare informazione con maggiore libertà: nel nostro continente troviamo sette Paesi (sui 180) in cui la situazione è “buona”. A guidare la classifica mondiale c’è infatti la Norvegia, primato che si rinnova, seguita da Estonia e Paesi Bassi. Il Regno Unito si piazza ventesimo, surclassato – ed è la sorpresa – da Trinidad e Tobago, la Francia segue Taiwan al 25esimo posto. Ci sono poi delle retrocessioni ancora più eclatanti: la Germania, lo scorso anno al decimo posto, è finita undicesima a causa del “clima di lavoro sempre più ostile per i professionisti dei media in Germania, in particolare a causa degli attacchi dell’estrema destra”. Nel 2024, scrive Rsf, i giornalisti tedeschi che hanno avuto a che fare con ambienti di estrema destra e partiti come Alternativa per la Germania sono stati nuovamente a rischio, denunciando minacce, insulti e timore di violenza fisica. Anche in termini editoriali, la Germania è stata criticata, con il rapporto che indica “numerosi casi documentati in cui i professionisti dei media hanno segnalato ostacoli sproporzionatamente elevati nel riportare informazioni sul conflitto in Medio Oriente”. In generale, per la libertà di stampa in tutto il mondo non è un buon momento: “Oltre a una situazione di sicurezza fragile e al crescente autoritarismo, la pressione economica in particolare sta causando problemi ai media di tutto il mondo”, ha affermato Reporters Sans Frontieres. Come sottolinea la direttrice generale Anja Osterhaus, “il giornalismo indipendente è una spina nel fianco degli autocrati”, ma “se i media sono finanziariamente in difficoltà, chi smaschererà disinformazione, disinformazione e propaganda? Oltre alla nostra lotta quotidiana per la sicurezza dei giornalisti, ci impegniamo quindi anche a rafforzare le basi economiche del giornalismo”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/02/nel-mondo-la-liberta-di-stampa-e-al-minimo-storico-litalia-scende-al-49esimo-posto-il-report-di-rsf/7972129/
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    Nel mondo la libertà di stampa è al "minimo storico", l'Italia scende al 49esimo posto. Il report di Rsf - Il Fatto Quotidiano
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  • Prove generali di controllo globale!
    CONTINUA a PAGARE con LA CARTA o il BANCOMAT, ma SAPPI che SENZA CONTANTI non potrai FARE PIU' NULLA.
    MASSIMA CONDIVISIONE!
    ECCO COSA E' SUCCESSO in SPAGNA, PORTOGALLO e SUD della FRANCIA!
    E questa è solo una delle conseguenze.

    Source: https://www.instagram.com/reel/DJCERi2o3NS/?igsh=Z3pueTF2cTB2anlw
    Prove generali di controllo globale! CONTINUA a PAGARE con LA CARTA o il BANCOMAT, ma SAPPI che SENZA CONTANTI non potrai FARE PIU' NULLA. MASSIMA CONDIVISIONE! ECCO COSA E' SUCCESSO in SPAGNA, PORTOGALLO e SUD della FRANCIA! E questa è solo una delle conseguenze. Source: https://www.instagram.com/reel/DJCERi2o3NS/?igsh=Z3pueTF2cTB2anlw
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  • SILENZIO SU TUTTI I CANALI del mainstream!
    Alla faccia della libertà di stampa e della democrazia!

    PARIGI FRANCIA

    LUNGO CORTEO CONTRO LE FOLLIE DI BRUXELLES

    NO AL RIARMO!

    FUORI DA QUESTA EUROPA 🫡

    SILENCE ON ALL MAJOR CHANNELS!
    In the face of freedom of the press and democracy!

    PARIS FRANCE

    LONG PROCESSION AGAINST THE MADNESS OF BRUSSELS

    NO TO REARMAMENT!

    OUT OF THIS EUROPE 🫡

    Source: https://x.com/dessere88fenice/status/1916513014812991649?t=HWnQz7vWMyqG0rAHtv2ahQ&s=19
    SILENZIO SU TUTTI I CANALI del mainstream! Alla faccia della libertà di stampa e della democrazia! PARIGI FRANCIA 🇫🇷 LUNGO CORTEO CONTRO LE FOLLIE DI BRUXELLES NO AL RIARMO! FUORI DA QUESTA EUROPA 🫡🔥🇪🇺 SILENCE ON ALL MAJOR CHANNELS! In the face of freedom of the press and democracy! PARIS FRANCE 🇫🇷 LONG PROCESSION AGAINST THE MADNESS OF BRUSSELS NO TO REARMAMENT! OUT OF THIS EUROPE 🫡🔥🇪🇺 Source: https://x.com/dessere88fenice/status/1916513014812991649?t=HWnQz7vWMyqG0rAHtv2ahQ&s=19
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  • Enorme blackout in tutta la Spagna, in Portogallo: «Interrotte le linee telefoniche, fermi treni, aeroporti e metropolitane». Ristabilita la corrente nel sud della Francia
    Un vasto blackout ha colpito la Spagna e vaste aree di Portogallo: «La causa è indeterminata». I governi di Madrid e Portogallo convocano riunioni di crisi. Nel caos treni, aeroporti, metropolitane, reti di trasporto. Ripristinata dopo circa due ore la corrente nel sud della Francia...
    https://www.corriere.it/esteri/25_aprile_28/clack-out-spagna-portogallo-a261b2ad-3e4b-4b37-89ab-4d345827cxlk.shtml
    Enorme blackout in tutta la Spagna, in Portogallo: «Interrotte le linee telefoniche, fermi treni, aeroporti e metropolitane». Ristabilita la corrente nel sud della Francia Un vasto blackout ha colpito la Spagna e vaste aree di Portogallo: «La causa è indeterminata». I governi di Madrid e Portogallo convocano riunioni di crisi. Nel caos treni, aeroporti, metropolitane, reti di trasporto. Ripristinata dopo circa due ore la corrente nel sud della Francia... https://www.corriere.it/esteri/25_aprile_28/clack-out-spagna-portogallo-a261b2ad-3e4b-4b37-89ab-4d345827cxlk.shtml
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    Enorme blackout in tutta la Spagna, in Portogallo: «Interrotte le linee telefoniche, fermi treni, aeroporti e metropolitane». Ristabilita la corrente nel sud della Francia
    Un vasto blackout ha colpito la Spagna e vaste aree di Portogallo: «La causa è indeterminata». I governi di Madrid e Portogallo convocano riunioni di crisi. Nel caos treni, aeroporti, metropolitane, reti di trasporto. Ripristinata dopo circa due ore la corrente nel sud della Francia
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  • FRANCIA, GERMANIA E UCRAINA ABBANDONANO I COLLOQUI DI LONDRA 
    I diplomatici di Francia, Germania e Ucraina abbandonano i colloqui di Londra, informa Sky News.
    A seguito del ritiro del senatore Marco Rubio, anche i ministri degli Esteri di Francia, Germania e Ucraina hanno rinviato la loro partecipazione alla riunione di Londra sulla risoluzione del conflitto ucraino. Al suo posto, si terranno negoziati tra alti funzionari.
    L'assenza di Rubio e dell'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, ha indebolito l'importanza dei colloqui, secondo il Financial Times. Il quotidiano avverte inoltre che il riconoscimento da parte degli Stati Uniti della sovranità russa sulla Crimea potrebbe innescare una grave crisi diplomatica sia all'interno dell'UE che della NATO.

    FRANCE, GERMANY AND UKRAINE LEAVE LONDON TALKS 
    Diplomats from France, Germany and Ukraine are leaving the London talks, Sky News reports.
    Following the withdrawal of Senator Marco Rubio, the foreign ministers of France, Germany and Ukraine have also postponed their participation in the London meeting on the resolution of the Ukraine conflict. Instead, negotiations between senior officials will be held.
    The absence of Rubio and Trump's special envoy, Steve Witkoff, has weakened the importance of the talks, according to the Financial Times. The newspaper also warns that US recognition of Russian sovereignty over Crimea could trigger a serious diplomatic crisis within both the EU and NATO.

    SOSTIENI GIUBBE ROSSE
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    FRANCIA, GERMANIA E UCRAINA ABBANDONANO I COLLOQUI DI LONDRA  I diplomatici di Francia, Germania e Ucraina abbandonano i colloqui di Londra, informa Sky News. A seguito del ritiro del senatore Marco Rubio, anche i ministri degli Esteri di Francia, Germania e Ucraina hanno rinviato la loro partecipazione alla riunione di Londra sulla risoluzione del conflitto ucraino. Al suo posto, si terranno negoziati tra alti funzionari. L'assenza di Rubio e dell'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, ha indebolito l'importanza dei colloqui, secondo il Financial Times. Il quotidiano avverte inoltre che il riconoscimento da parte degli Stati Uniti della sovranità russa sulla Crimea potrebbe innescare una grave crisi diplomatica sia all'interno dell'UE che della NATO. FRANCE, GERMANY AND UKRAINE LEAVE LONDON TALKS  Diplomats from France, Germany and Ukraine are leaving the London talks, Sky News reports. Following the withdrawal of Senator Marco Rubio, the foreign ministers of France, Germany and Ukraine have also postponed their participation in the London meeting on the resolution of the Ukraine conflict. Instead, negotiations between senior officials will be held. The absence of Rubio and Trump's special envoy, Steve Witkoff, has weakened the importance of the talks, according to the Financial Times. The newspaper also warns that US recognition of Russian sovereignty over Crimea could trigger a serious diplomatic crisis within both the EU and NATO. 🟥 SOSTIENI GIUBBE ROSSE Telegram | Portale | Ultim'ora | X | Facebook | Instagram | YouTube
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  • Missili Taurus a Kiev, Mosca: "Ogni attacco sarebbe considerato partecipazione della Germania alle ostilità" - Il Fatto Quotidiano
    L'avvertimento della Russia alla Germania

    Proseguono le polemiche sulla possibile consegna dei missili Taurus all’Ucraina da parte della Germania. Ogni attacco contro la Russia che dovesse essere effettuato utilizzando missili Taurus forniti da Berlino sarebbe considerato da Mosca come “una partecipazione della Germania alle ostilità, con tutte le conseguenze per la Germania” ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, dopo che nei giorni scorsi il futuro cancelliere Friedrich Merz ha aperto alla possibilità di fornire tali armamenti a Kiev. “È impossibile lanciare questi missili da crociera senza l’assistenza diretta dei militari delle forze armate tedesche”, ha aggiunto Zakharova, citata dalla Tass.

    Non ci sono solo le dichiarazioni della Zakharova. “Apparentemente il vertice della cricca fascista dell’Ucraina è arrivato a Parigi per colloqui con Regno Unito, Germania e Francia su quante bare saranno pronti ad accettare dopo lo schieramento di truppe della ‘coalizione dei volenterosi'” scrive su X Dmitry Medvedev, ex presidente russo e attuale numero due del Consiglio di Sicurezza nazionale, commentando le consultazioni in programma a Parigi, con la partecipazione anche degli Usa.

    Nei giorni scorsi l’ambasciatore ucraino in Germania, Oleksij Makejew, aveva dichiarato a Welt Tv di sperare che sotto il nuovo governo guidato da nuovo cancelliere Friedrich Merz, venga assunto rapidamente l’impegno per la consegna. “Il Taurus è un sistema fantastico, di gran lunga superiore ai sistemi russi. E i nostri militari troveranno sicuramente una buona applicazione per questo”.
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/17/missili-taurus-mosca-ogni-attacco-contro-la-russia-sarebbe-considerato-partecipazione-della-germania-alle-ostilita/7956916/
    Missili Taurus a Kiev, Mosca: "Ogni attacco sarebbe considerato partecipazione della Germania alle ostilità" - Il Fatto Quotidiano L'avvertimento della Russia alla Germania Proseguono le polemiche sulla possibile consegna dei missili Taurus all’Ucraina da parte della Germania. Ogni attacco contro la Russia che dovesse essere effettuato utilizzando missili Taurus forniti da Berlino sarebbe considerato da Mosca come “una partecipazione della Germania alle ostilità, con tutte le conseguenze per la Germania” ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, dopo che nei giorni scorsi il futuro cancelliere Friedrich Merz ha aperto alla possibilità di fornire tali armamenti a Kiev. “È impossibile lanciare questi missili da crociera senza l’assistenza diretta dei militari delle forze armate tedesche”, ha aggiunto Zakharova, citata dalla Tass. Non ci sono solo le dichiarazioni della Zakharova. “Apparentemente il vertice della cricca fascista dell’Ucraina è arrivato a Parigi per colloqui con Regno Unito, Germania e Francia su quante bare saranno pronti ad accettare dopo lo schieramento di truppe della ‘coalizione dei volenterosi'” scrive su X Dmitry Medvedev, ex presidente russo e attuale numero due del Consiglio di Sicurezza nazionale, commentando le consultazioni in programma a Parigi, con la partecipazione anche degli Usa. Nei giorni scorsi l’ambasciatore ucraino in Germania, Oleksij Makejew, aveva dichiarato a Welt Tv di sperare che sotto il nuovo governo guidato da nuovo cancelliere Friedrich Merz, venga assunto rapidamente l’impegno per la consegna. “Il Taurus è un sistema fantastico, di gran lunga superiore ai sistemi russi. E i nostri militari troveranno sicuramente una buona applicazione per questo”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/17/missili-taurus-mosca-ogni-attacco-contro-la-russia-sarebbe-considerato-partecipazione-della-germania-alle-ostilita/7956916/
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  • ISLAM

    La Francia (liberale e pioniera nella creazione di ogni permissività) attraversa una fase di “musulmanizzazione” nei costumi e nelle leggi.

    Un avvocato francese di nome Gilbert Collard ha deciso di parlare apertamente

    Tutti i paesi occidentali corrono lo stesso rischio.
    ____

    Sono stato costretto a prendere coscienza dell'estrema difficoltà di definire cosa sia un infedele, per poter scegliere tra Allah o Cristo; anche perché l’Islam è di gran lunga la religione in più rapida crescita nel nostro Paese. Ho partecipato ad un tirocinio annuale di aggiornamento, necessario per rinnovare il mio nulla osta di sicurezza carcerario.
    In questa fase si è svolto l'intervento di quattro relatori, rappresentanti rispettivamente delle religioni cattolica, protestante, ebraica e musulmana, con l'intento di spiegare i fondamenti delle rispettive dottrine.
    Con grande interesse aspettavo la presentazione dell'Imam.

    Notevole la presentazione di quest'ultimo, accompagnata da una videoproiezione.

    Terminati gli interventi è iniziato il momento delle domande e delle risposte e quando è stato il mio turno ho chiesto:

    “Per favore correggetemi se sbaglio, ma credo di aver capito che la maggior parte degli Imam e delle autorità religiose hanno decretato la “Jihad” (guerra santa) contro gli infedeli in tutto il mondo, e che uccidendo un infedele (che è un obbligo imposto a tutti musulmani), si sarebbero assicurati il ​​posto in Paradiso. Se sì, puoi darmi la definizione di infedele?”

    Senza opporsi alle mie domande e senza la minima esitazione, l’Imam rispose:
    "Infedele è ogni non musulmano".

    Ho risposto:
    “Allora ti assicuro che ho capito bene; gli adoratori di Allah devono obbedire all'ordine di uccidere chiunque non appartenga alla tua religione per guadagnarsi un posto in Paradiso, non è vero?

    Il suo viso, che fino ad allora aveva avuto un'espressione piena di sicurezza ed autorità, si trasformò improvvisamente in quello di un ragazzo colto in flagrante con le mani in una zuccheriera!!!

    "Esattamente", rispose in un sussurro.

    Ho ribattuto:
    Quindi, confesso che ho difficoltà a immaginare il Papa che dice ai cattolici di massacrare tutti i vostri sostenitori, o il pastore Stanley che dice la stessa cosa per garantire a tutti i protestanti un posto in Paradiso”.

    L'Imam ha perso la voce!

    Ho continuato:
    “Trovo difficile anche per me considerarmi tuo amico, dal momento che tu e i tuoi confratelli incitate i vostri fedeli a tagliarmi la gola!”

    In più ho un'altra domanda:
    “Seguiresti Allah che ti ordina di uccidermi per ottenere il Paradiso, o Cristo che mi spinge ad amarti affinché anch’io possa accedere al Paradiso, perché Lui vuole che io sia con te?”

    In quel momento si sentiva volare una mosca, mentre l'Imam rimaneva in silenzio.

    Inutile dire che gli organizzatori e promotori del Seminario di Formazione non hanno particolarmente apprezzato questo modo di trattare il Ministro del culto islamico e di esporre alcune verità riguardanti i dogmi di questa religione.

    Nel corso dei prossimi trent’anni, nel nostro Paese ci saranno abbastanza elettori musulmani da poter insediare un governo di loro scelta, con l’applicazione della “Sharia” come legge.

    Mi sembra che tutti i cittadini di questo paese e del mondo dovrebbero essere consapevoli di queste righe, ma il sistema giudiziario e i media liberali combinati con la moda malata del “politicamente corretto”, non permetteranno in alcun modo che questo testo venga pubblicato. intensamente.

    Per questo ti chiedo di inviarlo a tutti i tuoi contatti via Internet.
    Grazie,

    Gilbert Collard, cristiano, cittadino francese e avvocato.
    ISLAM La Francia (liberale e pioniera nella creazione di ogni permissività) attraversa una fase di “musulmanizzazione” nei costumi e nelle leggi. Un avvocato francese di nome Gilbert Collard ha deciso di parlare apertamente Tutti i paesi occidentali corrono lo stesso rischio. ____ Sono stato costretto a prendere coscienza dell'estrema difficoltà di definire cosa sia un infedele, per poter scegliere tra Allah o Cristo; anche perché l’Islam è di gran lunga la religione in più rapida crescita nel nostro Paese. Ho partecipato ad un tirocinio annuale di aggiornamento, necessario per rinnovare il mio nulla osta di sicurezza carcerario. In questa fase si è svolto l'intervento di quattro relatori, rappresentanti rispettivamente delle religioni cattolica, protestante, ebraica e musulmana, con l'intento di spiegare i fondamenti delle rispettive dottrine. Con grande interesse aspettavo la presentazione dell'Imam. Notevole la presentazione di quest'ultimo, accompagnata da una videoproiezione. Terminati gli interventi è iniziato il momento delle domande e delle risposte e quando è stato il mio turno ho chiesto: “Per favore correggetemi se sbaglio, ma credo di aver capito che la maggior parte degli Imam e delle autorità religiose hanno decretato la “Jihad” (guerra santa) contro gli infedeli in tutto il mondo, e che uccidendo un infedele (che è un obbligo imposto a tutti musulmani), si sarebbero assicurati il ​​posto in Paradiso. Se sì, puoi darmi la definizione di infedele?” Senza opporsi alle mie domande e senza la minima esitazione, l’Imam rispose: "Infedele è ogni non musulmano". Ho risposto: “Allora ti assicuro che ho capito bene; gli adoratori di Allah devono obbedire all'ordine di uccidere chiunque non appartenga alla tua religione per guadagnarsi un posto in Paradiso, non è vero? Il suo viso, che fino ad allora aveva avuto un'espressione piena di sicurezza ed autorità, si trasformò improvvisamente in quello di un ragazzo colto in flagrante con le mani in una zuccheriera!!! "Esattamente", rispose in un sussurro. Ho ribattuto: Quindi, confesso che ho difficoltà a immaginare il Papa che dice ai cattolici di massacrare tutti i vostri sostenitori, o il pastore Stanley che dice la stessa cosa per garantire a tutti i protestanti un posto in Paradiso”. L'Imam ha perso la voce! Ho continuato: “Trovo difficile anche per me considerarmi tuo amico, dal momento che tu e i tuoi confratelli incitate i vostri fedeli a tagliarmi la gola!” In più ho un'altra domanda: “Seguiresti Allah che ti ordina di uccidermi per ottenere il Paradiso, o Cristo che mi spinge ad amarti affinché anch’io possa accedere al Paradiso, perché Lui vuole che io sia con te?” In quel momento si sentiva volare una mosca, mentre l'Imam rimaneva in silenzio. Inutile dire che gli organizzatori e promotori del Seminario di Formazione non hanno particolarmente apprezzato questo modo di trattare il Ministro del culto islamico e di esporre alcune verità riguardanti i dogmi di questa religione. Nel corso dei prossimi trent’anni, nel nostro Paese ci saranno abbastanza elettori musulmani da poter insediare un governo di loro scelta, con l’applicazione della “Sharia” come legge. Mi sembra che tutti i cittadini di questo paese e del mondo dovrebbero essere consapevoli di queste righe, ma il sistema giudiziario e i media liberali combinati con la moda malata del “politicamente corretto”, non permetteranno in alcun modo che questo testo venga pubblicato. intensamente. Per questo ti chiedo di inviarlo a tutti i tuoi contatti via Internet. Grazie, Gilbert Collard, cristiano, cittadino francese e avvocato.
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  • SPECIALE REPORT!
    La magistratura corrotta dai globalisti attacca i popoli.
    I casi di: Francia, Romania, Germania, Slovacchia, Ungheria, Estonia, Moldavia, Polonia, Brasile, USA. Avvocato: “c'è una separazione dei poteri, ma al momento, il potere si sta spostando verso i giudici, e questo può avere un impatto enorme”. Ecco come l'amministrazione Trump sta risolvendo efficacemente il problema

    .https://x.com/itsmeback_/status/1907322440461459752?t=GajxuIaAazscZ3pN_tHJQQ&s=19

    SPECIALE REPORT! La magistratura corrotta dai globalisti attacca i popoli. I casi di: Francia, Romania, Germania, Slovacchia, Ungheria, Estonia, Moldavia, Polonia, Brasile, USA. Avvocato: “c'è una separazione dei poteri, ma al momento, il potere si sta spostando verso i giudici, e questo può avere un impatto enorme”. Ecco come l'amministrazione Trump sta risolvendo efficacemente il problema .https://x.com/itsmeback_/status/1907322440461459752?t=GajxuIaAazscZ3pN_tHJQQ&s=19 👇👇👇
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  • ISLAM

    La Francia (liberale e pioniera nella creazione di ogni permissività) attraversa una fase di “musulmanizzazione” nei costumi e nelle leggi.

    Un avvocato francese di nome Gilbert Collard ha deciso di parlare apertamente

    Tutti i paesi occidentali corrono lo stesso rischio.
    ____

    Sono stato costretto a prendere coscienza dell'estrema difficoltà di definire cosa sia un infedele, per poter scegliere tra Allah o Cristo; anche perché l’Islam è di gran lunga la religione in più rapida crescita nel nostro Paese. Ho partecipato ad un tirocinio annuale di aggiornamento, necessario per rinnovare il mio nulla osta di sicurezza carcerario.
    In questa fase si è svolto l'intervento di quattro relatori, rappresentanti rispettivamente delle religioni cattolica, protestante, ebraica e musulmana, con l'intento di spiegare i fondamenti delle rispettive dottrine.
    Con grande interesse aspettavo la presentazione dell'Imam.

    Notevole la presentazione di quest'ultimo, accompagnata da una videoproiezione.

    Terminati gli interventi è iniziato il momento delle domande e delle risposte e quando è stato il mio turno ho chiesto:

    “Per favore correggetemi se sbaglio, ma credo di aver capito che la maggior parte degli Imam e delle autorità religiose hanno decretato la “Jihad” (guerra santa) contro gli infedeli in tutto il mondo, e che uccidendo un infedele (che è un obbligo imposto a tutti musulmani), si sarebbero assicurati il ​​posto in Paradiso. Se sì, puoi darmi la definizione di infedele?”

    Senza opporsi alle mie domande e senza la minima esitazione, l’Imam rispose:
    "Infedele è ogni non musulmano".

    Ho risposto:
    “Allora ti assicuro che ho capito bene; gli adoratori di Allah devono obbedire all'ordine di uccidere chiunque non appartenga alla tua religione per guadagnarsi un posto in Paradiso, non è vero?

    Il suo viso, che fino ad allora aveva avuto un'espressione piena di sicurezza ed autorità, si trasformò improvvisamente in quello di un ragazzo colto in flagrante con le mani in una zuccheriera!!!

    "Esattamente", rispose in un sussurro.

    Ho ribattuto:
    Quindi, confesso che ho difficoltà a immaginare il Papa che dice ai cattolici di massacrare tutti i vostri sostenitori, o il pastore Stanley che dice la stessa cosa per garantire a tutti i protestanti un posto in Paradiso”.

    L'Imam ha perso la voce!

    Ho continuato:
    “Trovo difficile anche per me considerarmi tuo amico, dal momento che tu e i tuoi confratelli incitate i vostri fedeli a tagliarmi la gola!”

    In più ho un'altra domanda:
    “Seguiresti Allah che ti ordina di uccidermi per ottenere il Paradiso, o Cristo che mi spinge ad amarti affinché anch’io possa accedere al Paradiso, perché Lui vuole che io sia con te?”

    In quel momento si sentiva volare una mosca, mentre l'Imam rimaneva in silenzio.

    Inutile dire che gli organizzatori e promotori del Seminario di Formazione non hanno particolarmente apprezzato questo modo di trattare il Ministro del culto islamico e di esporre alcune verità riguardanti i dogmi di questa religione.

    Nel corso dei prossimi trent’anni, nel nostro Paese ci saranno abbastanza elettori musulmani da poter insediare un governo di loro scelta, con l’applicazione della “Sharia” come legge.

    Mi sembra che tutti i cittadini di questo paese e del mondo dovrebbero essere consapevoli di queste righe, ma il sistema giudiziario e i media liberali combinati con la moda malata del “politicamente corretto”, non permetteranno in alcun modo che questo testo venga pubblicato. intensamente.

    Per questo ti chiedo di inviarlo a tutti i tuoi contatti via Internet.
    Grazie,

    Gilbert Collard, cristiano, cittadino francese e avvocato.
    ISLAM La Francia (liberale e pioniera nella creazione di ogni permissività) attraversa una fase di “musulmanizzazione” nei costumi e nelle leggi. Un avvocato francese di nome Gilbert Collard ha deciso di parlare apertamente Tutti i paesi occidentali corrono lo stesso rischio. ____ Sono stato costretto a prendere coscienza dell'estrema difficoltà di definire cosa sia un infedele, per poter scegliere tra Allah o Cristo; anche perché l’Islam è di gran lunga la religione in più rapida crescita nel nostro Paese. Ho partecipato ad un tirocinio annuale di aggiornamento, necessario per rinnovare il mio nulla osta di sicurezza carcerario. In questa fase si è svolto l'intervento di quattro relatori, rappresentanti rispettivamente delle religioni cattolica, protestante, ebraica e musulmana, con l'intento di spiegare i fondamenti delle rispettive dottrine. Con grande interesse aspettavo la presentazione dell'Imam. Notevole la presentazione di quest'ultimo, accompagnata da una videoproiezione. Terminati gli interventi è iniziato il momento delle domande e delle risposte e quando è stato il mio turno ho chiesto: “Per favore correggetemi se sbaglio, ma credo di aver capito che la maggior parte degli Imam e delle autorità religiose hanno decretato la “Jihad” (guerra santa) contro gli infedeli in tutto il mondo, e che uccidendo un infedele (che è un obbligo imposto a tutti musulmani), si sarebbero assicurati il ​​posto in Paradiso. Se sì, puoi darmi la definizione di infedele?” Senza opporsi alle mie domande e senza la minima esitazione, l’Imam rispose: "Infedele è ogni non musulmano". Ho risposto: “Allora ti assicuro che ho capito bene; gli adoratori di Allah devono obbedire all'ordine di uccidere chiunque non appartenga alla tua religione per guadagnarsi un posto in Paradiso, non è vero? Il suo viso, che fino ad allora aveva avuto un'espressione piena di sicurezza ed autorità, si trasformò improvvisamente in quello di un ragazzo colto in flagrante con le mani in una zuccheriera!!! "Esattamente", rispose in un sussurro. Ho ribattuto: Quindi, confesso che ho difficoltà a immaginare il Papa che dice ai cattolici di massacrare tutti i vostri sostenitori, o il pastore Stanley che dice la stessa cosa per garantire a tutti i protestanti un posto in Paradiso”. L'Imam ha perso la voce! Ho continuato: “Trovo difficile anche per me considerarmi tuo amico, dal momento che tu e i tuoi confratelli incitate i vostri fedeli a tagliarmi la gola!” In più ho un'altra domanda: “Seguiresti Allah che ti ordina di uccidermi per ottenere il Paradiso, o Cristo che mi spinge ad amarti affinché anch’io possa accedere al Paradiso, perché Lui vuole che io sia con te?” In quel momento si sentiva volare una mosca, mentre l'Imam rimaneva in silenzio. Inutile dire che gli organizzatori e promotori del Seminario di Formazione non hanno particolarmente apprezzato questo modo di trattare il Ministro del culto islamico e di esporre alcune verità riguardanti i dogmi di questa religione. Nel corso dei prossimi trent’anni, nel nostro Paese ci saranno abbastanza elettori musulmani da poter insediare un governo di loro scelta, con l’applicazione della “Sharia” come legge. Mi sembra che tutti i cittadini di questo paese e del mondo dovrebbero essere consapevoli di queste righe, ma il sistema giudiziario e i media liberali combinati con la moda malata del “politicamente corretto”, non permetteranno in alcun modo che questo testo venga pubblicato. intensamente. Per questo ti chiedo di inviarlo a tutti i tuoi contatti via Internet. Grazie, Gilbert Collard, cristiano, cittadino francese e avvocato.
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