• Maryanne Demasi fino a qualche anno fa era un astro nascente della televisione pubblica australiana.

    Una scienziata con PhD in reumatologia, grande divulgatrice, amata dal pubblico ed anche parecchio belloccia, cosa che non guasta mai, vinse per tre volte il premio "Eccellenza nel giornalismo sulla salute" del Press Club australiano.

    Poi si è apparentemente rincretinita ed ha cominciato a blaterare di teorie cospirazioniste totalmente infondate.

    La colpa di Maryanne? Aver osato diffondere assurdità come i benefici delle diete low carb, ma soprattutto dichiarare che le statine - all'epoca la classe di farmaci più redditizia per l'industria farmaceutica - non solo non portassero alcun beneficio, ma facessero addirittura male.

    E lo ha fatto citando ricerche pubblicate e peer reviewed, mica pappa e fichi.

    Risultato? Licenziata dalla TV pubblica e resa un'innominabile nel mondo del giornalismo scientifico.

    Maryanne Demasi was a rising star on Australian public television until a few years ago.

    A scientist with a PhD in rheumatology, a great popularizer, beloved by the public and also quite pretty, which never hurts, she won the Australian Press Club's "Excellence in Health Journalism" award three times.

    Then she apparently got stupid and started blathering about completely unfounded conspiracy theories.

    Maryanne's fault? Having dared to spread nonsense such as the benefits of low-carb diets, but above all declaring that statins - at the time the most profitable class of drugs for the pharmaceutical industry - not only brought no benefits, but were actually harmful.

    And she did it by citing published and peer-reviewed research, not just any old story.

    Result? Fired from public television and made unmentionable in the world of science journalism.
    Maryanne Demasi fino a qualche anno fa era un astro nascente della televisione pubblica australiana. Una scienziata con PhD in reumatologia, grande divulgatrice, amata dal pubblico ed anche parecchio belloccia, cosa che non guasta mai, vinse per tre volte il premio "Eccellenza nel giornalismo sulla salute" del Press Club australiano. Poi si è apparentemente rincretinita ed ha cominciato a blaterare di teorie cospirazioniste totalmente infondate. La colpa di Maryanne? Aver osato diffondere assurdità come i benefici delle diete low carb, ma soprattutto dichiarare che le statine - all'epoca la classe di farmaci più redditizia per l'industria farmaceutica - non solo non portassero alcun beneficio, ma facessero addirittura male. E lo ha fatto citando ricerche pubblicate e peer reviewed, mica pappa e fichi. Risultato? Licenziata dalla TV pubblica e resa un'innominabile nel mondo del giornalismo scientifico. Maryanne Demasi was a rising star on Australian public television until a few years ago. A scientist with a PhD in rheumatology, a great popularizer, beloved by the public and also quite pretty, which never hurts, she won the Australian Press Club's "Excellence in Health Journalism" award three times. Then she apparently got stupid and started blathering about completely unfounded conspiracy theories. Maryanne's fault? Having dared to spread nonsense such as the benefits of low-carb diets, but above all declaring that statins - at the time the most profitable class of drugs for the pharmaceutical industry - not only brought no benefits, but were actually harmful. And she did it by citing published and peer-reviewed research, not just any old story. Result? Fired from public television and made unmentionable in the world of science journalism.
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  • Donald Trump appointed Kash Patel as Director of the FBI, the same Kash Patel Trump attempted to make the deputy director of the CIA during his first term. For this, the establishment and the media relentlessly attacked him.

    “They just need the headline. The rest of it doesn’t matter to them.”

    In TCN’s newest documentary series, Patel explains why the establishment is so scared of him, how the media smear campaign took place, and what the future might hold for him.

    Watch “All the President’s Man: The Conspiracy Against Trump” on TuckerCarlson.com.

    SHARE IF YOU SUPPORT REAL JOURNALISM WITHOUT CENSORSHIP!

    Donald Trump ha nominato Kash Patel direttore dell'FBI, lo stesso Kash Patel che Trump ha tentato di far diventare vicedirettore della CIA durante il suo primo mandato. Per questo, l'establishment e i media lo hanno attaccato senza sosta.

    "Hanno solo bisogno del titolo. Il resto non gli interessa".

    Nella nuova serie di documentari di TCN, Patel spiega perché l'establishment ha così tanta paura di lui, come si è svolta la campagna diffamatoria dei media e cosa potrebbe riservargli il futuro.

    Guarda "All the President's Man: The Conspiracy Against Trump" su TuckerCarlson.com.

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    Donald Trump appointed Kash Patel as Director of the FBI, the same Kash Patel Trump attempted to make the deputy director of the CIA during his first term. For this, the establishment and the media relentlessly attacked him. “They just need the headline. The rest of it doesn’t matter to them.” In TCN’s newest documentary series, Patel explains why the establishment is so scared of him, how the media smear campaign took place, and what the future might hold for him. Watch “All the President’s Man: The Conspiracy Against Trump” on TuckerCarlson.com. SHARE IF YOU SUPPORT REAL JOURNALISM WITHOUT CENSORSHIP! Donald Trump ha nominato Kash Patel direttore dell'FBI, lo stesso Kash Patel che Trump ha tentato di far diventare vicedirettore della CIA durante il suo primo mandato. Per questo, l'establishment e i media lo hanno attaccato senza sosta. "Hanno solo bisogno del titolo. Il resto non gli interessa". Nella nuova serie di documentari di TCN, Patel spiega perché l'establishment ha così tanta paura di lui, come si è svolta la campagna diffamatoria dei media e cosa potrebbe riservargli il futuro. Guarda "All the President's Man: The Conspiracy Against Trump" su TuckerCarlson.com. CONDIVIDI SE SUPPORTI IL VERO GIORNALISMO SENZA CENSURA! JOIN👇 https://t.me/+YlsXJRGpdG0wMmY1
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  • Elon Musk wasted no time going straight into politics and the 2024 election.

    He broke his silence on his deleted tweet about Kamala Harris, explaining that nobody even bothers trying to assassinate Kamala Harris because she's just another "puppet" of the "machine."

    “Nobody tries to assassinate a puppet,” Musk said.

    “She's safe,” he continued. “Like, they tried to kill Trump twice with actual guns and bullets.”

    Musk went on to explain that Trump inherently has the "constitution of an ox,” even though he doesn't work out and consumes “cheeseburgers and Diet Coke and stuff.”

    “I think he [Trump] just inherently has a strong constitution,” Musk said, adding that he is of “sound mind and body and strong backbone” after two assassination attempts.

    SHARE IF YOU SUPPORT REAL JOURNALISM WITHOUT CENSORSHIP!

    Elon Musk non ha perso tempo e si è lanciato subito nella politica e nelle elezioni del 2024.

    Ha rotto il silenzio sul suo tweet cancellato su Kamala Harris, spiegando che nessuno si preoccupa nemmeno di provare ad assassinare Kamala Harris perché è solo un'altra "burattina" della "macchina".

    "Nessuno prova ad assassinare una burattina", ha detto Musk.

    "È al sicuro", ha continuato. "Tipo, hanno provato ad uccidere Trump due volte con pistole e proiettili veri".

    Musk ha continuato spiegando che Trump ha intrinsecamente la "costituzione di un bue", anche se non si allena e consuma "cheeseburger e Diet Coke e roba del genere".

    "Penso che lui [Trump] abbia semplicemente una costituzione intrinsecamente forte", ha detto Musk, aggiungendo che è "sano di mente e corpo e ha una spina dorsale forte" dopo due tentativi di assassinio.

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  • Matteo Gracis.
    ANSA e tutte le testate del Main-stream.
    La vergogna del giornalismo.
    Matteo Gracis. ANSA e tutte le testate del Main-stream. La vergogna del giornalismo.
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  • Ex reporter della "CBC Canada": I media hanno manipolato i cittadini durante il COVID. Abbiamo tradito, rotto la fiducia e favorito la propaganda. Sono stata testimone del crollo del giornalismo.

    🗣 Fingete stupore!

    Fonte: https://x.com/Wondercri1982/status/1840808932631011834?t=kLAuhiIOAXVmSVvWeJAzOQ&s=19
    🇨🇦 Ex reporter della "CBC Canada": I media hanno manipolato i cittadini durante il COVID. Abbiamo tradito, rotto la fiducia e favorito la propaganda. Sono stata testimone del crollo del giornalismo. 🗣 Fingete stupore! Fonte: https://x.com/Wondercri1982/status/1840808932631011834?t=kLAuhiIOAXVmSVvWeJAzOQ&s=19
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  • LA GRANDE CENSURA sui giornali e sui MEDIA INTERNAZIONALI.
    La denuncia di Zuckerberg ignorata da tutto il mainstream. SERVI!

    MARCELLO FOA BACCHETTA I TG: BUCATA LA NOTIZIA SU ZUCKERBERG ▷ "ZERO OBIETTIVITÀ: QUESTA È LA PROVA"

    "#Zuckerberg con questa sua uscita è andato completamente fuori dalla narrativa e ha rotto il sentimento dominante nella Sylicon Valley".
    Ma questo non è valso i principali titoli dei TG e le prime pagine dei giornali al patron di Meta che, qualche giorno fa, ha sostanzialmente confessato di aver ricevuto pressioni da parte dell'attuale amministrazione americana perché censurasse profili e commenti non graditi a quella linea politica.
    Partiamo dall'Italia: "A parte il Fatto Quotidiano, che ne ha parlato nelle prime ore del mattino, gli altri sono usciti con la notizia nel pomeriggio. Il Corriere e Repubblica l'hanno scoperto alle 18:00, dalle 12 alle 12 ore dopo la notizia. Sui giornali poi neanche una riga, Repubblica ci ha appena scritto un trafiletto".

    E altrove?
    "In Francia la notizia non l'ha data nessuno, a parte qualche eccezione equivalente a Radio Radio come France Soir. Negli Stati Uniti è stata divulgata con forza da parte di testate di centrodestra, le altre l'hanno molto relativizzata".

    Ma cosa significa questo gigante buco nero informativo per #MarcelloFoa? "Tutto questo conferma purtroppo il fatto che la stampa, anche quella autorevole, non è oggettiva. E' una stampa che accompagna una narrazione, poi però pretendono di essere presi sul serio e di asserire che solo le cose che dicono loro sono vere".
    I valori di un sano giornalismo dovrebbero infatti prescindere dalle etichette di partito che si hanno o che ci si affibbia da soli: "Si può essere Dem o Repubblicani ma esprimere critiche verso gli stessi Dem o Repubblicani, oppure cavalcare notizie oggettivamente colossali come questa".

    Ascoltate il commento da Fabio Duranti | 4 settembre 2024

    https://m.youtube.com/watch?si=tkGIkckpvfg4OvfG&v=CX-qIA6chYg&feature=youtu.be
    LA GRANDE CENSURA sui giornali e sui MEDIA INTERNAZIONALI. La denuncia di Zuckerberg ignorata da tutto il mainstream. SERVI! MARCELLO FOA BACCHETTA I TG: BUCATA LA NOTIZIA SU ZUCKERBERG ▷ "ZERO OBIETTIVITÀ: QUESTA È LA PROVA" "#Zuckerberg con questa sua uscita è andato completamente fuori dalla narrativa e ha rotto il sentimento dominante nella Sylicon Valley". Ma questo non è valso i principali titoli dei TG e le prime pagine dei giornali al patron di Meta che, qualche giorno fa, ha sostanzialmente confessato di aver ricevuto pressioni da parte dell'attuale amministrazione americana perché censurasse profili e commenti non graditi a quella linea politica. Partiamo dall'Italia: "A parte il Fatto Quotidiano, che ne ha parlato nelle prime ore del mattino, gli altri sono usciti con la notizia nel pomeriggio. Il Corriere e Repubblica l'hanno scoperto alle 18:00, dalle 12 alle 12 ore dopo la notizia. Sui giornali poi neanche una riga, Repubblica ci ha appena scritto un trafiletto". E altrove? "In Francia la notizia non l'ha data nessuno, a parte qualche eccezione equivalente a Radio Radio come France Soir. Negli Stati Uniti è stata divulgata con forza da parte di testate di centrodestra, le altre l'hanno molto relativizzata". Ma cosa significa questo gigante buco nero informativo per #MarcelloFoa? "Tutto questo conferma purtroppo il fatto che la stampa, anche quella autorevole, non è oggettiva. E' una stampa che accompagna una narrazione, poi però pretendono di essere presi sul serio e di asserire che solo le cose che dicono loro sono vere". I valori di un sano giornalismo dovrebbero infatti prescindere dalle etichette di partito che si hanno o che ci si affibbia da soli: "Si può essere Dem o Repubblicani ma esprimere critiche verso gli stessi Dem o Repubblicani, oppure cavalcare notizie oggettivamente colossali come questa". Ascoltate il commento da Fabio Duranti | 4 settembre 2024 https://m.youtube.com/watch?si=tkGIkckpvfg4OvfG&v=CX-qIA6chYg&feature=youtu.be
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  • IL GIORNALISMO VERMINALE.

    Il giornalista Matteo Gracis incontra Bruno Vespa sul treno.
    E' un attimo e il giornalista si sputtana subito da solo, non Gracis che è e rimane un grande.

    FACCIAMOLO SENTIR LORO con FORZA il NOSTRO DISSENSO.
    IL GIORNALISMO VERMINALE. Il giornalista Matteo Gracis incontra Bruno Vespa sul treno. E' un attimo e il giornalista si sputtana subito da solo, non Gracis che è e rimane un grande. FACCIAMOLO SENTIR LORO con FORZA il NOSTRO DISSENSO.
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  • Roberto Gambardella.
    Trent'anni fa venivano uccisi in Somalia Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Poche ore prima della loro " esecuzione" ( questo fu il titolo del libro scritto dai genitori con Maurizio Torre alta e Mariangela Gritta Grainer, quest' ultima portavoce dell' associazione Ilaria Alpi) riferirà via telefono alla redazione del TG3 di "essere finalmente in possesso di cose grosse" che sarebbero state rese note da ella stessa via satellite in occasione del TG3 delle ore 19.00. Era il 20 marzo 1994 quando sia Ilaria che Miran Hrovatin vennero uccisi impedendo loro di far conoscere ai telespettatori del tg3 le trame oscure e vergognose del traffico di armi, provenienti anche da aziende italiane, come la Oto Melara, con il benestare del governo, all' epoca presieduto da Craxi ( certamente un traffico già attivo anche durante precedenti governi), e rifiuti tossici e radioattivi. La Somalia all' epoca era ritenuta la
    " pattumiera" dei rifiuti che non si volevano smaltire nei territori nostrani.
    Era, la Somalia, in quel periodo funestata da una efferrata guerra intestina ove si muovevano disinvoltamente i servizi segreti italiani e non solo; vi era anche la presenza di un agente di Gladio, Vincendo Li Causi, che due mesi prima dell' uccisione dei due giornalisti venne ucciso perché informatore di Ilaria Alpi.
    I signori della guerra somala pur di prevalere l' uno sull' altro misero a disposizione larghe porzioni del territorio somalo ai Paesi occidentali affinché essi si liberassero delle scorie radioattive e tossiche in cambio di armi, per lo più vecchiotte ma ancora idonee per produrre morte e desolazione. I genitori di Ilaria morirono, il babbo a luglio del 2010 e la mamma a giugno del 2018, senza poter avere giustizia e verità.
    Giorgio Alpi: " c'è un legame che unisce le stragi che insanguinarono il nostro Paese e l' assassinio di Ilaria e Hrovatin. Giustizia e verità sono un diritto per chi è stato colpito e un dovere per chi ha responsabilità pubbliche".
    Luciana Costa Alpi: " Sono stanca di illudermi, ma farò di tutto perché l' inchiesta non finisca archiviata. È stato fatto di tutto pur di coprire chi ha voluto eliminare mia figlia ".
    Così si espresse sul mensile Il Dibattito a settembre del 1999 l' ex sindaco di Reggio Calabria Francesco Gangemi:
    " Ilaria Alpi si era recata in Somalia per un' indagine sulla movimentazione clandestina dei rifiuti radioattivi ad opera di faccendieri tutelato dai servizi segreti, dagli Stati di mezzo mondo, non escluso il governo italiano e dalla 'ndrangheta calabrese. (...) voglio informare i lettori e le autorità che eventuali rappresaglie che dovessi subire, non sarebbero riconducibili alla 'ndragheta o altre organizzazioni criminali, bensì ai servizi segreti e assoggettati a taluni magistrati inadempienti ai loro doveri d' ufficio e al governo, che rimane il fulcro delle attività sporche che stanno inginocchiando l' umanità intera a fronte di vantaggi di varia natura."

    Cosa rimane dei due giornalisti del TG3? Nulla. Inchiesta zittita, dimenticata, archiviata. Silenzio, solo silenzio.
    Giustizia per i danneggiati, che siamo tutti noi. Una giornalista, la cui giovane età venne spenta a 31 anni, appassionata del suo lavoro, coraggiosa, onesta ( qualità poco o per nulla presenti in molti giornalisti), punita per aver voluto fare luce sulle vergogne perseguite da personaggi, servizi, istituzioni dediti a corrompere e portare morte e desolazione, anziché difendere il bene comune.
    Il mio augurio che un pensiero venga riservato ad Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, che non indietreggiarono di fronte ai rischi e pericoli pur di informare la società civile, in occasione dei presidi a difesa del giornalista, tale seppur privo della tessera dell' ordine del giornalismo, Julian Assange.
    Lieto pomeriggio....
    Roberto Gambardella. Trent'anni fa venivano uccisi in Somalia Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Poche ore prima della loro " esecuzione" ( questo fu il titolo del libro scritto dai genitori con Maurizio Torre alta e Mariangela Gritta Grainer, quest' ultima portavoce dell' associazione Ilaria Alpi) riferirà via telefono alla redazione del TG3 di "essere finalmente in possesso di cose grosse" che sarebbero state rese note da ella stessa via satellite in occasione del TG3 delle ore 19.00. Era il 20 marzo 1994 quando sia Ilaria che Miran Hrovatin vennero uccisi impedendo loro di far conoscere ai telespettatori del tg3 le trame oscure e vergognose del traffico di armi, provenienti anche da aziende italiane, come la Oto Melara, con il benestare del governo, all' epoca presieduto da Craxi ( certamente un traffico già attivo anche durante precedenti governi), e rifiuti tossici e radioattivi. La Somalia all' epoca era ritenuta la " pattumiera" dei rifiuti che non si volevano smaltire nei territori nostrani. Era, la Somalia, in quel periodo funestata da una efferrata guerra intestina ove si muovevano disinvoltamente i servizi segreti italiani e non solo; vi era anche la presenza di un agente di Gladio, Vincendo Li Causi, che due mesi prima dell' uccisione dei due giornalisti venne ucciso perché informatore di Ilaria Alpi. I signori della guerra somala pur di prevalere l' uno sull' altro misero a disposizione larghe porzioni del territorio somalo ai Paesi occidentali affinché essi si liberassero delle scorie radioattive e tossiche in cambio di armi, per lo più vecchiotte ma ancora idonee per produrre morte e desolazione. I genitori di Ilaria morirono, il babbo a luglio del 2010 e la mamma a giugno del 2018, senza poter avere giustizia e verità. Giorgio Alpi: " c'è un legame che unisce le stragi che insanguinarono il nostro Paese e l' assassinio di Ilaria e Hrovatin. Giustizia e verità sono un diritto per chi è stato colpito e un dovere per chi ha responsabilità pubbliche". Luciana Costa Alpi: " Sono stanca di illudermi, ma farò di tutto perché l' inchiesta non finisca archiviata. È stato fatto di tutto pur di coprire chi ha voluto eliminare mia figlia ". Così si espresse sul mensile Il Dibattito a settembre del 1999 l' ex sindaco di Reggio Calabria Francesco Gangemi: " Ilaria Alpi si era recata in Somalia per un' indagine sulla movimentazione clandestina dei rifiuti radioattivi ad opera di faccendieri tutelato dai servizi segreti, dagli Stati di mezzo mondo, non escluso il governo italiano e dalla 'ndrangheta calabrese. (...) voglio informare i lettori e le autorità che eventuali rappresaglie che dovessi subire, non sarebbero riconducibili alla 'ndragheta o altre organizzazioni criminali, bensì ai servizi segreti e assoggettati a taluni magistrati inadempienti ai loro doveri d' ufficio e al governo, che rimane il fulcro delle attività sporche che stanno inginocchiando l' umanità intera a fronte di vantaggi di varia natura." Cosa rimane dei due giornalisti del TG3? Nulla. Inchiesta zittita, dimenticata, archiviata. Silenzio, solo silenzio. Giustizia per i danneggiati, che siamo tutti noi. Una giornalista, la cui giovane età venne spenta a 31 anni, appassionata del suo lavoro, coraggiosa, onesta ( qualità poco o per nulla presenti in molti giornalisti), punita per aver voluto fare luce sulle vergogne perseguite da personaggi, servizi, istituzioni dediti a corrompere e portare morte e desolazione, anziché difendere il bene comune. Il mio augurio che un pensiero venga riservato ad Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, che non indietreggiarono di fronte ai rischi e pericoli pur di informare la società civile, in occasione dei presidi a difesa del giornalista, tale seppur privo della tessera dell' ordine del giornalismo, Julian Assange. Lieto pomeriggio....
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  • Da diffondere ovunque!

    Il virus? Costruito in laboratorio Lockdown, coprifuoco, mascherine? Inutili o dannosi● Tachipirina e vigile attesa? Le cure precoci avrebbero evitato il 90% dei ricoveri● Plasma iperimmune? De Donno aveva visto giusto: lo fecero suicidare Vaccini? Poco efficaci Effetti collaterali? Molti e anche gravi Lo provano centinaia di studi



    https://dituttoedipiu.altervista.org/i-complottisti-avevano-ragione-la-verita-dietro-la-pandemia-di-covid-19/


    #vaccini #COVID19 #effetticollaterali #inchiesta #trasparenza #giornalismo #verità #scienza #pandemia #vaccinazioni #responsabilità #dubbivaccini #dibattitopubblico #medicina #salute #sicurezza #ricercascientifica #informazione #mainstreammedia #notizie #studioclinico #comunicazione #autoritàsanitarie #fiducia #controversie #sierivaccinali #Repubblica #media #newstoday #analisi #discussione #covidvaccine #dati #reazioniavverse #giornalistidinchiesta #società #diritti #pubblicaopinione #effettiindesiderati #greenpass #policy #vaccinesafety #immunizzazione #covidresponse #opinionepubblica #sottovalutazione #censura #dissenso #libertàdistampa #reportage #stampa #attualità #vaccino #medicinaetrust #trasparenzaetica #cronaca #approfondimento #libertà #giornalisti #sanità #policyvaccinale #autoritadisanità #vaccinocovid #dibattito #evidenzascientifica #giornalismocritico #giornalismoetico #scandalo #sanitàpubblica #informazionepubblica #vaccinerisks #veritàemergente #trasparenzainformativa #salutepubblica #comunicazionescientifica #trasparenzasanitaria #medicinasicura #fatti #vaccinazionicovid #sanitàtrasparente #dirittodellaverità #rischivaccinali #vaccines #investigazione #giornalismoindipendente #salutepubblica #dibattitosociale #politisanitarie #effettivaccinali #immunizzazioneCOVID #sanitàetica #informazionevera #giornalismocritico #trasparenzasuivaccini #dibattitopolitico
    Da diffondere ovunque! Il virus? Costruito in laboratorio Lockdown, coprifuoco, mascherine? Inutili o dannosi● Tachipirina e vigile attesa? Le cure precoci avrebbero evitato il 90% dei ricoveri● Plasma iperimmune? De Donno aveva visto giusto: lo fecero suicidare⚫ Vaccini? Poco efficaci⚫ Effetti collaterali? Molti e anche gravi⚫ Lo provano centinaia di studi https://dituttoedipiu.altervista.org/i-complottisti-avevano-ragione-la-verita-dietro-la-pandemia-di-covid-19/ #vaccini #COVID19 #effetticollaterali #inchiesta #trasparenza #giornalismo #verità #scienza #pandemia #vaccinazioni #responsabilità #dubbivaccini #dibattitopubblico #medicina #salute #sicurezza #ricercascientifica #informazione #mainstreammedia #notizie #studioclinico #comunicazione #autoritàsanitarie #fiducia #controversie #sierivaccinali #Repubblica #media #newstoday #analisi #discussione #covidvaccine #dati #reazioniavverse #giornalistidinchiesta #società #diritti #pubblicaopinione #effettiindesiderati #greenpass #policy #vaccinesafety #immunizzazione #covidresponse #opinionepubblica #sottovalutazione #censura #dissenso #libertàdistampa #reportage #stampa #attualità #vaccino #medicinaetrust #trasparenzaetica #cronaca #approfondimento #libertà #giornalisti #sanità #policyvaccinale #autoritadisanità #vaccinocovid #dibattito #evidenzascientifica #giornalismocritico #giornalismoetico #scandalo #sanitàpubblica #informazionepubblica #vaccinerisks #veritàemergente #trasparenzainformativa #salutepubblica #comunicazionescientifica #trasparenzasanitaria #medicinasicura #fatti #vaccinazionicovid #sanitàtrasparente #dirittodellaverità #rischivaccinali #vaccines #investigazione #giornalismoindipendente #salutepubblica #dibattitosociale #politisanitarie #effettivaccinali #immunizzazioneCOVID #sanitàetica #informazionevera #giornalismocritico #trasparenzasuivaccini #dibattitopolitico
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    I "complottisti" avevano ragione: la verità dietro la pandemia di COVID-19 - D TUTTO E D+
    I "complottisti" avevano ragione: la verità dietro la pandemia di COVID-19 - Il mondo è stato messo in ginocchio dalla pandemia di COVID-19
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  • LE BALLE DI MENTANA SU ISRAELE

    Riguardo a Israele, la notizia-bomba di ieri è stata un video “rilasciato con il consenso dei familiari” di un gruppo di soldatesse israeliane rapite dai guerriglieri di Hamas il 7 ottobre. Nel video, secondo la traduzione che compare nei sottotitoli, uno dei soldati di Hamas avrebbe detto “questa non è una prigioniera, questa va stuprata”.

    https://www.reuters.com/fact-check/video-captured-woman-mistranslates-captor-threatening-rape-2023-11-08/

    Anche il TG di Mentana ha rilanciato il video https://tg.la7.it/repliche-tgla7?id=543898 (intorno al minuto 18), e mentre scorrono le immagini, la commentatrice Silvia Brasca dice: “Per gli uomini di Hamas c’è anche il tempo per una preghiera. Poi i primi accenni dell’incubo delle violenze sessuali: ‘qui ci sono ragazze che possono rimanere incinta, sei così bella’.” (Notiamo come Brasca non abbia citato la frase specifica riportata più sopra, ma abbia parlato comunque di “primi accenni dell’incubo delle violenze sessuali”. Come se appunto, dopo, queste fossero accadute).

    Il problema è che la notizia è completamente falsa. Nessun guerrigliero ripreso nel video ha mai parlato di stupri o violenze sessuali, nè imminenti nè programmati.

    Lo ha confermato la Reuters, che in un raro caso di fact-checking https://www.reuters.com/fact-check/video-captured-woman-mistranslates-captor-threatening-rape-2023-11-08/ onesto e rigoroso, ha rivelato come la frase sullo stupro fosse un semplice “errore di traduzione dall’arabo all’inglese”. (Come è noto, gli israeliani non conoscono minimamente nè l’arabo nè l’inglese, e quindi fanno spesso “errori” di questo genere).

    Dall’articolo della Reuters leggiamo: “I sottotitoli, tuttavia, non rappresentano le osservazioni fatte in arabo. In nessun momento nel video viene menzionato lo stupro, secondo una traduzione Reuters dell'audio arabo del video, né nessuno degli uomini dice che la donna verrà violentata. Nel video, un uomo dice: “No, no, è una donna prigioniera, lasciatela, lasciatela, è una donna prigioniera. Riprendila, riprendila, è una donna prigioniera. Torna a casa tua!" Usa il termine arabo “sabia”, che si traduce in “prigioniera” o “prigioniera di guerra”. “

    Nel frattempo, naturalmente, la notizia dei “guerriglieri stupratori” ha fatto il giro del mondo. Sarebbe quindi doveroso che Mentana, questa sera, mandasse la smentita della Reuters, con la stessa visibilità che ha dato ieri sera alla notizia dei presunti stupri. Chissà se il nostro fact-checker nazionale farà, una volta tanto, il fact-checker di sè stesso?

    Se volete scrivergli, per ricordargli come si fa il buon giornalismo, questi sono gli indirizzi da usare: direzionetg@la7.it, ufficiostampa@la7.it, Info@la7.it

    Massimo Mazzucco
    LE BALLE DI MENTANA SU ISRAELE Riguardo a Israele, la notizia-bomba di ieri è stata un video “rilasciato con il consenso dei familiari” di un gruppo di soldatesse israeliane rapite dai guerriglieri di Hamas il 7 ottobre. Nel video, secondo la traduzione che compare nei sottotitoli, uno dei soldati di Hamas avrebbe detto “questa non è una prigioniera, questa va stuprata”. https://www.reuters.com/fact-check/video-captured-woman-mistranslates-captor-threatening-rape-2023-11-08/ Anche il TG di Mentana ha rilanciato il video https://tg.la7.it/repliche-tgla7?id=543898 (intorno al minuto 18), e mentre scorrono le immagini, la commentatrice Silvia Brasca dice: “Per gli uomini di Hamas c’è anche il tempo per una preghiera. Poi i primi accenni dell’incubo delle violenze sessuali: ‘qui ci sono ragazze che possono rimanere incinta, sei così bella’.” (Notiamo come Brasca non abbia citato la frase specifica riportata più sopra, ma abbia parlato comunque di “primi accenni dell’incubo delle violenze sessuali”. Come se appunto, dopo, queste fossero accadute). Il problema è che la notizia è completamente falsa. Nessun guerrigliero ripreso nel video ha mai parlato di stupri o violenze sessuali, nè imminenti nè programmati. Lo ha confermato la Reuters, che in un raro caso di fact-checking https://www.reuters.com/fact-check/video-captured-woman-mistranslates-captor-threatening-rape-2023-11-08/ onesto e rigoroso, ha rivelato come la frase sullo stupro fosse un semplice “errore di traduzione dall’arabo all’inglese”. (Come è noto, gli israeliani non conoscono minimamente nè l’arabo nè l’inglese, e quindi fanno spesso “errori” di questo genere). Dall’articolo della Reuters leggiamo: “I sottotitoli, tuttavia, non rappresentano le osservazioni fatte in arabo. In nessun momento nel video viene menzionato lo stupro, secondo una traduzione Reuters dell'audio arabo del video, né nessuno degli uomini dice che la donna verrà violentata. Nel video, un uomo dice: “No, no, è una donna prigioniera, lasciatela, lasciatela, è una donna prigioniera. Riprendila, riprendila, è una donna prigioniera. Torna a casa tua!" Usa il termine arabo “sabia”, che si traduce in “prigioniera” o “prigioniera di guerra”. “ Nel frattempo, naturalmente, la notizia dei “guerriglieri stupratori” ha fatto il giro del mondo. Sarebbe quindi doveroso che Mentana, questa sera, mandasse la smentita della Reuters, con la stessa visibilità che ha dato ieri sera alla notizia dei presunti stupri. Chissà se il nostro fact-checker nazionale farà, una volta tanto, il fact-checker di sè stesso? Se volete scrivergli, per ricordargli come si fa il buon giornalismo, questi sono gli indirizzi da usare: direzionetg@la7.it, ufficiostampa@la7.it, Info@la7.it Massimo Mazzucco
    WWW.REUTERS.COM
    Fact Check: Video of captured woman mistranslates captor as threatening 'rape'
    A video of men with weapons speaking Arabic purported to be Hamas militants with what appears to be a captured Israeli woman has been shared online with English and Hebrew subtitles that falsely claim one captor says she is going to be raped.
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