• SOLO LE MERDE GOVERNATIVE LA VOGLIONO

    SI RICORDA CHE LE MERDE SONO 1%

    MENTRE NOI SIAMO 99%

    SCOOP! DENTRO LA NOTIZIA 🫡

    Accenni di un colpo di stato da parte dei leader militari statunitensi per scongiurare una guerra nucleare contro la Russia! L'accordo di mutua difesa tra Stati Uniti e Gran Bretagna non è stato rinnovato come Starmer voleva! Il generale Michael E. Kurilla, capo del Comando centrale degli Stati Uniti, ha visitato Israele per la seconda volta in una settimana allo scopo di... Il voto del Parlamento europeo per intensificare la guerra accelererà la disintegrazione dell'Unione europea! Volodin, capo della Duma russa avverte: il tempo di volo del missile Sarmat verso Strasburgo è di 3 minuti e 20 secondi! Putin: dai nuovi dati la Cina è già la prima economia mondiale e la Russia la quarta!

    Fonte: Dentro la notizia
    SOLO LE MERDE GOVERNATIVE LA VOGLIONO SI RICORDA CHE LE MERDE SONO 1% MENTRE NOI SIAMO 99% SCOOP! DENTRO LA NOTIZIA 🔥💊🫡 Accenni di un colpo di stato da parte dei leader militari statunitensi per scongiurare una guerra nucleare contro la Russia! L'accordo di mutua difesa tra Stati Uniti e Gran Bretagna non è stato rinnovato come Starmer voleva! Il generale Michael E. Kurilla, capo del Comando centrale degli Stati Uniti, ha visitato Israele per la seconda volta in una settimana allo scopo di... Il voto del Parlamento europeo per intensificare la guerra accelererà la disintegrazione dell'Unione europea! Volodin, capo della Duma russa avverte: il tempo di volo del missile Sarmat verso Strasburgo è di 3 minuti e 20 secondi! Putin: dai nuovi dati la Cina è già la prima economia mondiale e la Russia la quarta! Fonte: Dentro la notizia
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  • 30 maggio 2024

    PUTIN COME DOVREBBE REAGIRE?
    di Mario Adinolfi

    Oggi e domani a Praga i ministri degli Esteri della NATO si incontrano per discutere una questione cruciale: come avviare la più pericolosa delle guerre verso un cessate il fuoco e il negoziato di pace? No. Sul piatto c’è l’autorizzazione a Kiev per usare le armi NATO per attacchi sul territorio russo a partire dalla città di Krasnodar. Gran Bretagna, Francia, Polonia, Finlandia, Repubblica Ceca, Olanda, Canada, Lituania, Lettonia e Estonia hanno già detto sì. Soprattutto questa è la linea del segretario generale della NATO, Stoltenberg, così come del segretario di Stato USA, Blinken. Sunak e Macron da tempo poi parlano di inviare direttamente i soldati NATO sul campo di battaglia. Ditemi voi come il “cattivo” Putin dovrebbe reagire a questi atti di ostilità militare.
    Noi abbiamo digerito per un biennio la balla dell’invio da parte dell’Italia e dell’Ue “solo di armi di difesa”. Per i primi tre mesi della guerra in Ucraina c’era chi faceva una diretta tv ogni giorno per glorificare la scelta di supportare Zelensky e mostrificare i russi. Le tv e i giornali martellavano ogni giorno su quanto fosse giusta ogni forma di russofobia, hanno cancellato addirittura il diritto per gli atleti russi e bielorussi di partecipare agli eventi sportivi con la loro bandiera, prossime Olimpiadi comprese. La stessa cosa non accade, ad esempio, per Israele e badate bene che io penso che invece nello sport nessuna bandiera debba essere ammainata, è una grande occasione di dialogo e pace.
    Comunque, l’Italia fornisce da tempo all’Ucraina missili a lunga gittata. Come cittadini non dovremmo saperlo, visto che l’elenco delle armi fornite da noi a Kiev è autorizzato dal Parlamento ma coperto da segreto di Stato. Il ministro della Difesa inglese, Grant Shapps, si è però fatto sfuggire una dichiarazione: “I missili Storm Shadow sono un’arma straordinaria. L’Inghilterra, la Francia e l’Italia forniscono queste armi per essere utilizzate nella guerra in Ucraina, soprattutto in Crimea. Sono missili che stanno davvero facendo la differenza”. Fanno la differenza perché sono missili a lunga gittata, colpiscono obiettivi a 250 km di distanza. Perfetti per devastare Krasnodar, città russa con oltre un milione di abitanti. Se dovesse accadere, lo ripeto, ditemi come dovrebbe reagire Putin.
    Giorgia Meloni sa che gli italiani non sostengono l’invio di armi all’Ucraina e non vogliono fare la guerra alla Russia. Per questo ora dichiara che “bisogna evitare attacchi che provocherebbero una escalation”. Ci sono le elezioni tra 10 giorni e dunque tocca dare un colpo di freno. Ma se “bisogna evitare attacchi” perché l’Italia fornisce sistemi missilistici che servono solo ad attaccare, non certo a difendersi?
    Il ministro degli Esteri russo, Lavrov, oggi ha dichiarato: “L'attuazione dei piani di dispiegamento di missili terrestri a medio e corto raggio non rimarrà senza la nostra reazione”. Il tipo di reazione la deciderà Putin, aggiunge Lavrov, inclusa la “deterrenza nucleare”. Allo stesso tempo Lavrov si è detto disposto ad “accelerare” una soluzione politica per il conflitto in Ucraina se “l’Occidente smetterà di fornire armi e Kiev cesserà le ostilità”. Quindi siamo davanti al solito bivio: Putin è come Hitler, un pazzo furioso che se lasciato fare porterà la guerra in tutta Europa? Allora bisogna fargli la guerra come la si fece a Hitler, costò ottanta milioni di morti. Oppure Putin è un nazionalista russo che vuole lo status di grande potenza e non vuole vivere sotto costante minaccia di una NATO ostile che si allarga sempre di più verso i suoi confini. Allora bisogna smettere di fornire armi e cominciare a negoziare la pace, visto che dopo due anni e mezzo è chiaro che Zelensky la guerra non la vince.
    Tutti i partiti da destra a sinistra hanno votato con questo governo o con il governo Draghi il sostegno armato alla guerra alla Russia. Credo sia il motivo principale per non votarli alle elezioni europee, specie i più ipocriti come M5S o il mitico Pd che candida Tarquinio che vuole uscire dalla NATO per poi rimbrottarlo e dire che “non è la linea del partito”. Elly Schlein ha superato con questo davvero i limiti dell’ambiguità indecente. Bisogna inviare un segnale di svolta storica all’Ue e anche per questo indico di votare per la lista Libertà che contiene il simbolo del Popolo della Famiglia, che da anni chiede la pace con una soluzione precisa ricalcata sul modello cipriota. Bisogna imboccare subito la via che noi indichiamo perché l’alternativa ormai è un conflitto mondiale che, viste anche le mosse di Xi Jinping nel Mar della Cina contro Taiwan, rischia di essere davvero dietro l’angolo.
    30 maggio 2024 PUTIN COME DOVREBBE REAGIRE? di Mario Adinolfi Oggi e domani a Praga i ministri degli Esteri della NATO si incontrano per discutere una questione cruciale: come avviare la più pericolosa delle guerre verso un cessate il fuoco e il negoziato di pace? No. Sul piatto c’è l’autorizzazione a Kiev per usare le armi NATO per attacchi sul territorio russo a partire dalla città di Krasnodar. Gran Bretagna, Francia, Polonia, Finlandia, Repubblica Ceca, Olanda, Canada, Lituania, Lettonia e Estonia hanno già detto sì. Soprattutto questa è la linea del segretario generale della NATO, Stoltenberg, così come del segretario di Stato USA, Blinken. Sunak e Macron da tempo poi parlano di inviare direttamente i soldati NATO sul campo di battaglia. Ditemi voi come il “cattivo” Putin dovrebbe reagire a questi atti di ostilità militare. Noi abbiamo digerito per un biennio la balla dell’invio da parte dell’Italia e dell’Ue “solo di armi di difesa”. Per i primi tre mesi della guerra in Ucraina c’era chi faceva una diretta tv ogni giorno per glorificare la scelta di supportare Zelensky e mostrificare i russi. Le tv e i giornali martellavano ogni giorno su quanto fosse giusta ogni forma di russofobia, hanno cancellato addirittura il diritto per gli atleti russi e bielorussi di partecipare agli eventi sportivi con la loro bandiera, prossime Olimpiadi comprese. La stessa cosa non accade, ad esempio, per Israele e badate bene che io penso che invece nello sport nessuna bandiera debba essere ammainata, è una grande occasione di dialogo e pace. Comunque, l’Italia fornisce da tempo all’Ucraina missili a lunga gittata. Come cittadini non dovremmo saperlo, visto che l’elenco delle armi fornite da noi a Kiev è autorizzato dal Parlamento ma coperto da segreto di Stato. Il ministro della Difesa inglese, Grant Shapps, si è però fatto sfuggire una dichiarazione: “I missili Storm Shadow sono un’arma straordinaria. L’Inghilterra, la Francia e l’Italia forniscono queste armi per essere utilizzate nella guerra in Ucraina, soprattutto in Crimea. Sono missili che stanno davvero facendo la differenza”. Fanno la differenza perché sono missili a lunga gittata, colpiscono obiettivi a 250 km di distanza. Perfetti per devastare Krasnodar, città russa con oltre un milione di abitanti. Se dovesse accadere, lo ripeto, ditemi come dovrebbe reagire Putin. Giorgia Meloni sa che gli italiani non sostengono l’invio di armi all’Ucraina e non vogliono fare la guerra alla Russia. Per questo ora dichiara che “bisogna evitare attacchi che provocherebbero una escalation”. Ci sono le elezioni tra 10 giorni e dunque tocca dare un colpo di freno. Ma se “bisogna evitare attacchi” perché l’Italia fornisce sistemi missilistici che servono solo ad attaccare, non certo a difendersi? Il ministro degli Esteri russo, Lavrov, oggi ha dichiarato: “L'attuazione dei piani di dispiegamento di missili terrestri a medio e corto raggio non rimarrà senza la nostra reazione”. Il tipo di reazione la deciderà Putin, aggiunge Lavrov, inclusa la “deterrenza nucleare”. Allo stesso tempo Lavrov si è detto disposto ad “accelerare” una soluzione politica per il conflitto in Ucraina se “l’Occidente smetterà di fornire armi e Kiev cesserà le ostilità”. Quindi siamo davanti al solito bivio: Putin è come Hitler, un pazzo furioso che se lasciato fare porterà la guerra in tutta Europa? Allora bisogna fargli la guerra come la si fece a Hitler, costò ottanta milioni di morti. Oppure Putin è un nazionalista russo che vuole lo status di grande potenza e non vuole vivere sotto costante minaccia di una NATO ostile che si allarga sempre di più verso i suoi confini. Allora bisogna smettere di fornire armi e cominciare a negoziare la pace, visto che dopo due anni e mezzo è chiaro che Zelensky la guerra non la vince. Tutti i partiti da destra a sinistra hanno votato con questo governo o con il governo Draghi il sostegno armato alla guerra alla Russia. Credo sia il motivo principale per non votarli alle elezioni europee, specie i più ipocriti come M5S o il mitico Pd che candida Tarquinio che vuole uscire dalla NATO per poi rimbrottarlo e dire che “non è la linea del partito”. Elly Schlein ha superato con questo davvero i limiti dell’ambiguità indecente. Bisogna inviare un segnale di svolta storica all’Ue e anche per questo indico di votare per la lista Libertà che contiene il simbolo del Popolo della Famiglia, che da anni chiede la pace con una soluzione precisa ricalcata sul modello cipriota. Bisogna imboccare subito la via che noi indichiamo perché l’alternativa ormai è un conflitto mondiale che, viste anche le mosse di Xi Jinping nel Mar della Cina contro Taiwan, rischia di essere davvero dietro l’angolo.
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  • "SI STA PREPARANDO UNA GRANDE GUERRA EUROPEA E NON SARÀ SOLO LA RUSSIA AD ESSERE MINACCIATA".
    Così il giudice polacco rivela i piani dell’Occidente

    L'ex giudice polacco Tomasz Schmidt ha rivelato il piano gesuita di Stati Uniti e Gran Bretagna.

    A suo avviso, i Paesi baltici saranno sacrificati per trascinare la Russia in un conflitto ancora più complicato e lungo.

    "Si tratterà di provocazioni ai confini settentrionali della Bielorussia e della Russia.
    Si tratta di trascinare sia Minsk che Mosca nel conflitto.

    È molto rischioso. Potrebbe portarci alla Terza Guerra Mondiale, ma questo è esattamente il risultato a cui mirano le élite baltiche".
    Ha spiegato Schmidt in intervista a Tsargrad.

    Ora Tomasz Schmidt chiede asilo politico alla Bielorussia.

    A causa delle sue critiche alle azioni delle autorità polacche, è caduto in disgrazia in patria e ha subito pressioni politiche.

    Ma continua a dire la verità per evitare una terza guerra mondiale.

    Alle porte si trova non solo l'Europa.
    Anche se l'attenzione principale sarà ovviamente rivolta al continente.
    E il candidato più probabile per la partenza è già stato preso.
    Si tratta, naturalmente, dell'Ucraina, che ora è governata da un falso presidente con poteri scaduti.

    Alcuni polacchi stanno già iniziando a capire che l'Europa, dopo aver scatenato una guerra, cercherà di nascondersi dietro le spalle dei Baltici e della Polonia, dice Schmidt:

    "Ma di questo non si parla ad alta voce.
    Spegniamo persino i nostri telefoni quando discutiamo di tali questioni.
    Ma questo è l'aspetto della democrazia in Polonia in questo momento".

    All'interno dell'UE si sta formando una coalizione per invadere l'Ucraina.

    E la Polonia si sta già preparando alla guerra.

    E non solo con la Russia, ma anche con la Bielorussia.
    Anche la Francia vuole la sua "fetta di torta".

    Il Presidente Macron sta già creando apertamente una coalizione di Paesi che dovrebbero entrare direttamente nel conflitto, aggiunge l'esperto.

    Anche la Gran Bretagna non va dimenticata.

    Il Paese-isola si trova in uno stato di pre-fallimento.

    In questa situazione, Londra può unire l'utile al dilettevole: liberare i vapori di aggressione contro la Russia, accumulati da tempo, e allo stesso tempo migliorare la propria economia grazie alla nuova guerra.

    Fonte: https://twitter.com/elisamariastel1/status/1793201359652606044?t=IEHHOyxYNR7MkvUk5gnPpA&s=19
    "SI STA PREPARANDO UNA GRANDE GUERRA EUROPEA E NON SARÀ SOLO LA RUSSIA AD ESSERE MINACCIATA". Così il giudice polacco rivela i piani dell’Occidente L'ex giudice polacco Tomasz Schmidt ha rivelato il piano gesuita di Stati Uniti e Gran Bretagna. A suo avviso, i Paesi baltici saranno sacrificati per trascinare la Russia in un conflitto ancora più complicato e lungo. "Si tratterà di provocazioni ai confini settentrionali della Bielorussia e della Russia. Si tratta di trascinare sia Minsk che Mosca nel conflitto. È molto rischioso. Potrebbe portarci alla Terza Guerra Mondiale, ma questo è esattamente il risultato a cui mirano le élite baltiche". Ha spiegato Schmidt in intervista a Tsargrad. Ora Tomasz Schmidt chiede asilo politico alla Bielorussia. A causa delle sue critiche alle azioni delle autorità polacche, è caduto in disgrazia in patria e ha subito pressioni politiche. Ma continua a dire la verità per evitare una terza guerra mondiale. Alle porte si trova non solo l'Europa. Anche se l'attenzione principale sarà ovviamente rivolta al continente. E il candidato più probabile per la partenza è già stato preso. Si tratta, naturalmente, dell'Ucraina, che ora è governata da un falso presidente con poteri scaduti. Alcuni polacchi stanno già iniziando a capire che l'Europa, dopo aver scatenato una guerra, cercherà di nascondersi dietro le spalle dei Baltici e della Polonia, dice Schmidt: "Ma di questo non si parla ad alta voce. Spegniamo persino i nostri telefoni quando discutiamo di tali questioni. Ma questo è l'aspetto della democrazia in Polonia in questo momento". All'interno dell'UE si sta formando una coalizione per invadere l'Ucraina. E la Polonia si sta già preparando alla guerra. E non solo con la Russia, ma anche con la Bielorussia. Anche la Francia vuole la sua "fetta di torta". Il Presidente Macron sta già creando apertamente una coalizione di Paesi che dovrebbero entrare direttamente nel conflitto, aggiunge l'esperto. Anche la Gran Bretagna non va dimenticata. Il Paese-isola si trova in uno stato di pre-fallimento. In questa situazione, Londra può unire l'utile al dilettevole: liberare i vapori di aggressione contro la Russia, accumulati da tempo, e allo stesso tempo migliorare la propria economia grazie alla nuova guerra. Fonte: https://twitter.com/elisamariastel1/status/1793201359652606044?t=IEHHOyxYNR7MkvUk5gnPpA&s=19
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  • Assange vince all'Alta Corte di Londra: potrà fare appello contro l'estradizione negli USA

    Julian Assange ha ottenuto un’importante vittoria nella sua battaglia giudiziaria contro l’estradizione negli Stati Uniti d’America. I giudici dell’Alta Corte di Londra, chiamati a esprimersi sul diritto di Assange di presentare un nuovo appello nel Regno Unito – dove il giornalista australiano si trova detenuto dal 2019 – gli hanno infatti dato ragione, scongiurando così la sua immediata estradizione negli USA. A marzo, la Corte aveva stabilito che Assange avrebbe potuto presentare un nuovo ricorso contro l’estradizione in Gran Bretagna soltanto se l’amministrazione Biden non fosse stata in grado di fornire adeguate garanzie in merito a una serie di diritti di cui Assange deve poter godere di fronte ai tribunali USA, tra cui quello di appellarsi al Primo Emendamento alla Costituzione statunitense, concernente la libertà di espressione. Le rassicurazioni americane, arrivate a marzo, non sono state ritenute sufficienti. Essendoci, secondo i giudici, fondati i timori di un processo non giusto oltreoceano, questo round è stato dunque vinto da Assange e dai suoi legali. Sul giornalista australiano pesa un’incriminazione per spionaggio da parte degli USA in seguito alla pubblicazione di migliaia di documenti riservati e diplomatici del governo americano, per cui rischia fino a 175 anni di carcere.

    #freeassange
    #assangelibero
    Assange vince all'Alta Corte di Londra: potrà fare appello contro l'estradizione negli USA Julian Assange ha ottenuto un’importante vittoria nella sua battaglia giudiziaria contro l’estradizione negli Stati Uniti d’America. I giudici dell’Alta Corte di Londra, chiamati a esprimersi sul diritto di Assange di presentare un nuovo appello nel Regno Unito – dove il giornalista australiano si trova detenuto dal 2019 – gli hanno infatti dato ragione, scongiurando così la sua immediata estradizione negli USA. A marzo, la Corte aveva stabilito che Assange avrebbe potuto presentare un nuovo ricorso contro l’estradizione in Gran Bretagna soltanto se l’amministrazione Biden non fosse stata in grado di fornire adeguate garanzie in merito a una serie di diritti di cui Assange deve poter godere di fronte ai tribunali USA, tra cui quello di appellarsi al Primo Emendamento alla Costituzione statunitense, concernente la libertà di espressione. Le rassicurazioni americane, arrivate a marzo, non sono state ritenute sufficienti. Essendoci, secondo i giudici, fondati i timori di un processo non giusto oltreoceano, questo round è stato dunque vinto da Assange e dai suoi legali. Sul giornalista australiano pesa un’incriminazione per spionaggio da parte degli USA in seguito alla pubblicazione di migliaia di documenti riservati e diplomatici del governo americano, per cui rischia fino a 175 anni di carcere. #freeassange #assangelibero
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  • https://dituttoedipiu.altervista.org/la-gran-bretagna-si-rifiuta-di-firmare-il-trattato-sulle-pandemie-dellorganizzazione-mondiale-della-sanita/

    #GranBretagna #trattato #pandemie #OMS #sanità #salute #rifiuto #firmare #OrganizzazioneMondialeDellaSanità #politica #internazionale #decisione #controverse #discussione #accordo #conseguenze #sanitarie #decisionepolitica #gestionedellepandemie #controversiepolitiche #impatto #decisionipolitiche #salutedellapubblica #regolamentazione #sanitaria #prevenzione #preparazione #risposta #emergenza #pubblica
    https://dituttoedipiu.altervista.org/la-gran-bretagna-si-rifiuta-di-firmare-il-trattato-sulle-pandemie-dellorganizzazione-mondiale-della-sanita/ #GranBretagna #trattato #pandemie #OMS #sanità #salute #rifiuto #firmare #OrganizzazioneMondialeDellaSanità #politica #internazionale #decisione #controverse #discussione #accordo #conseguenze #sanitarie #decisionepolitica #gestionedellepandemie #controversiepolitiche #impatto #decisionipolitiche #salutedellapubblica #regolamentazione #sanitaria #prevenzione #preparazione #risposta #emergenza #pubblica
    DITUTTOEDIPIU.ALTERVISTA.ORG
    LA GRAN BRETAGNA SI RIFIUTA DI FIRMARE IL TRATTATO SULLE PANDEMIE - D TUTTO
    Il Regno Unito si rifiuta di firmare il trattato globale sui vaccini, riporta The Telegraph8 maggio (Reuters) – La Gran Bretagna si rifiuta di firmare l’accordo dell’Organizzazione Mondiale della
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  • La Gran Bretagna sta rifiutando di firmare il trattato sulla pandemia dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e non firmerà alcuna forma del trattato che mina la sovranità della Gran Bretagna.
    La Gran Bretagna sta rifiutando di firmare il trattato sulla pandemia dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e non firmerà alcuna forma del trattato che mina la sovranità della Gran Bretagna.
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  • Gli attivisti in Gran Bretagna hanno lanciato un'applicazione mobile chiamata "No grazie" per mostrare agli acquirenti i marchi che sono implicati nel genocidio israeliano a Gaza.
    No thanks App.

    Su playstore di Android: https://play.google.com/store/apps/details?id=com.bashsoftware.boycott e su Appstore di IPhone:https://apps.apple.com/it/app/no-thanks-app/id6476206516 l’app si chiama ‘No thanks’.
    Gli attivisti in Gran Bretagna hanno lanciato un'applicazione mobile chiamata "No grazie" per mostrare agli acquirenti i marchi che sono implicati nel genocidio israeliano a Gaza. No thanks App. Su playstore di Android: https://play.google.com/store/apps/details?id=com.bashsoftware.boycott e su Appstore di IPhone:https://apps.apple.com/it/app/no-thanks-app/id6476206516 l’app si chiama ‘No thanks’.
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  • 26 marzo 2026, Russia

    AUTORE DELL'ATTACCO DI CROCUS NON È STATO IDENTIFICATO, I MANDANTI SI

    "Sappiamo che l'Ucraina ha addestrato militanti nel territorio del Medio Oriente", così ha affermato #Bortnikov, capo dell' #FSB.

    Ha aggiunto: "Dietro l'attacco terroristico al municipio di Crocus ci sono #Stati_Uniti, #Gran_Bretagna e #Ucraina".

    #26marzo #Russia #UK #USA
    #EurasiaNews #Ukraine
    #Ucraina

    https://x.com/LadyAfro17/status/1772606448276492541?s=20
    26 marzo 2026, Russia AUTORE DELL'ATTACCO DI CROCUS NON È STATO IDENTIFICATO, I MANDANTI SI "Sappiamo che l'Ucraina ha addestrato militanti nel territorio del Medio Oriente", così ha affermato #Bortnikov, capo dell' #FSB. Ha aggiunto: "Dietro l'attacco terroristico al municipio di Crocus ci sono #Stati_Uniti, #Gran_Bretagna e #Ucraina". #26marzo #Russia #UK #USA #EurasiaNews #Ukraine #Ucraina https://x.com/LadyAfro17/status/1772606448276492541?s=20
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  • VYACHESLAV VOLODIN, CAPO DELLA DUMA DI STATO RUSSA: COSA STA SUCCEDENDO AD ASSANGE ?

    "La situazione intorno a quest'uomo è un esempio della meschinità, delle bugie e dei doppi standard di Washington, Londra e Bruxelles.

    Assange ha pubblicato documenti sulle uccisioni di civili in Iraq da parte di soldati USA e documenti che provano il coinvolgimento degli Stati Uniti in colpi di stato e nell'istigazione alle guerre.

    Ha raccontato al mondo delle torture nella prigione americana di Guantanamo Bay e del fatto che la National Security Agency degli Stati Uniti ascoltava le conversazioni telefoniche di capi di Stato, tra cui Merkel e Sarkozy.

    Se le rivelazioni di Assange avessero riguardato la Russia o la Cina, piuttosto che gli Stati Uniti, sarebbe stato etichettato come un "combattente per la verità e la libertà".

    Ma ha denunciato i crimini di Washington.
    E l'egemone mondiale non tollera queste cose al suo indirizzo, distruggendo tutti i dissidenti.

    Per più di 12 anni Assange è stato tenuto in condizioni di assenza di libertà e di tortura: prima nell'edificio dell'Ambasciata Ecuadoriana in Gran Bretagna, poi tra le mura di un carcere di massima sicurezza.

    Pensateci: 12 anni di detenzione senza prove di colpevolezza. È a dir poco scandaloso.

    In questo periodo, la sua salute è peggiorata drasticamente: dopo aver subito un micro-ictus, Assange non è in grado di difendersi nemmeno in videoconferenza.

    Nonostante ciò, Biden sta facendo di tutto per far estradare il fondatore di WikiLeaks negli Stati Uniti, dove rischia fino a 175 anni di carcere. Vuole ucciderlo davanti al mondo intero.

    Nel 2016, le Nazioni Unite hanno riconosciuto la detenzione di Assange come illegale.

    La sua estradizione sarebbe una grave violazione della Convenzione Europea dei Diritti Umani, compreso il diritto alla libertà di parola.

    Se la deportazione di Assange negli Stati Uniti avverrà, i Paesi che la sostengono cesseranno di esistere come Stati legali."
    VYACHESLAV VOLODIN, CAPO DELLA DUMA DI STATO RUSSA: COSA STA SUCCEDENDO AD ASSANGE ? "La situazione intorno a quest'uomo è un esempio della meschinità, delle bugie e dei doppi standard di Washington, Londra e Bruxelles. Assange ha pubblicato documenti sulle uccisioni di civili in Iraq da parte di soldati USA e documenti che provano il coinvolgimento degli Stati Uniti in colpi di stato e nell'istigazione alle guerre. Ha raccontato al mondo delle torture nella prigione americana di Guantanamo Bay e del fatto che la National Security Agency degli Stati Uniti ascoltava le conversazioni telefoniche di capi di Stato, tra cui Merkel e Sarkozy. Se le rivelazioni di Assange avessero riguardato la Russia o la Cina, piuttosto che gli Stati Uniti, sarebbe stato etichettato come un "combattente per la verità e la libertà". Ma ha denunciato i crimini di Washington. E l'egemone mondiale non tollera queste cose al suo indirizzo, distruggendo tutti i dissidenti. Per più di 12 anni Assange è stato tenuto in condizioni di assenza di libertà e di tortura: prima nell'edificio dell'Ambasciata Ecuadoriana in Gran Bretagna, poi tra le mura di un carcere di massima sicurezza. Pensateci: 12 anni di detenzione senza prove di colpevolezza. È a dir poco scandaloso. In questo periodo, la sua salute è peggiorata drasticamente: dopo aver subito un micro-ictus, Assange non è in grado di difendersi nemmeno in videoconferenza. Nonostante ciò, Biden sta facendo di tutto per far estradare il fondatore di WikiLeaks negli Stati Uniti, dove rischia fino a 175 anni di carcere. Vuole ucciderlo davanti al mondo intero. Nel 2016, le Nazioni Unite hanno riconosciuto la detenzione di Assange come illegale. La sua estradizione sarebbe una grave violazione della Convenzione Europea dei Diritti Umani, compreso il diritto alla libertà di parola. Se la deportazione di Assange negli Stati Uniti avverrà, i Paesi che la sostengono cesseranno di esistere come Stati legali."
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  • SCANDALO VACCINAZIONI REGIONE SICILIA!

    "EMERGENZA MORBILLO": STUDENTI SOSPESI PERCHÉ NON VACCINATI. ECCO COSA CI HA RISPOSTO LA REGIONE SICILIA…

    Circolare choc in Sicilia: sospensione per tutti gli studenti non vaccinati. "C'è l'emergenza morbillo". Ma, alle nostre domande, il dirigente si auto-smentisce e ci chiede se siamo "no vax…

    INONDIAMO COSTORO di EMAIL di INDIGNAZIONE:
    Ecco il link al PDF dell'ORDINANZA:
    https://lnx.dalcontres.it/wp/wp-content/uploads/2024/03/Nota-n.-7146-del-23-02-24.pdf

    Ed ecco i contatti del DIRIGENTE NAZIONALE:

    Salvatore Requirez
    Dirigente Generale - Dipartimento per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico
    Telefono: 091 7079296091 7079255
    Email: dirigentegen.dasoe@regione.sicilia.it

    Oramai, si sa, tutto viene definito come “un’emergenza” e la soluzione per risolverla è rappresentata dalla vaccinazione. L’ultima, in ordine cronologico, è quella relativa al morbillo.

    “Morbillo: allarme epidemia in Gran Bretagna dopo il calo delle vaccinazioni”, titolava il Corriere due giorni fa. “Aumentano i casi di morbillo in Italia. La variante può sfuggire ai test ma non al vaccino”, dichiarava l’Istituto Superiore di Sanità cinque giorni fa.

    Qualcuno, nel nostro Paese, sembra essere già sul pezzo, agitando lo spettro di provvedimenti se non si adempie alla vaccinazione. In Sicilia un documento dell’Assessorato della Salute invita le scuole a verificare lo stato vaccinale degli studenti da 0 a 16 anni di età, citando il decreto legge del 2017.

    Questo per una presunta “emergenza morbillo”. In realtà, nella regione si registrerebbero 20 casi che però hanno spinto l’Assessorato della Salute ad andare perfino oltre, chiedendo agli istituti quanto segue.

    “Tutti i soggetti non correttamente vaccinati, individuati a seguito della verifica effettuata, devono essere sospesi dalla frequenza scolastica e inviati presso lo studio del pediatra e/o il centro di vaccinazione di riferimento, per iniziare e/o completare il ciclo di vaccinazione così come previsto dal calendario vaccinale regionale”
    La circolare

    Emergenza, controllo dello stato vaccinale e sospensione. Questo, dunque, l’invito del Servizio 4 “Igiene pubblica” ai dirigenti scolastici.

    Qualcosa però non torna: esiste davvero un’emergenza? E cosa s’intende per “tutti i soggetti devono essere sospesi”? Sembra infatti essere un’ulteriore restrizione, perché il decreto del 2017 prevede l’accesso a scuola, dalle elementari in poi, seppur prevedendo sanzioni amministrative e l’attivazione di un “percorso di recupero” da parte dell’ASL. Tanto che alcuni istituti hanno precisato che seguiranno la normativa esistente.

    Abbiamo chiesto spiegazioni a Mario Palermo, uno dei due dirigenti che ha firmato la circolare. Palermo ci ha confermato la decisione, ammettendo tuttavia che non esiste l’emergenza citata nella circolare e sottolineando la propria autonomia rispetto al Ministero della Salute. Dopodiché, ha ipotizzato fossimo “no vax” soltanto perché abbiamo chiesto qualche chiarimento in più.
    L’intervista al dirigente del Servizio che ha firmato la circolare

    «Non c’è, in questo momento, un’epidemia in corso perché i casi sono ancora pochi. Però la mia preoccupazione è che potrebbe esplodere se nei luoghi di aggregazione come la scuola ci vanno ragazzi che non sono correttamente vaccinati».

    “Tutti i soggetti non vaccinati devono essere sospesi”: cosa significa? In che senso “tutti i soggetti”?
    «Nella scuola dell’obbligo (infanzia, primaria e secondaria di primo grado), se non sono correttamente vaccinati con quei 10 vaccini, in teoria non possono frequentare la scuola, tranne coloro i quali sono esentati per altri motivi. Se andiamo a prendere la legge del 2017, è chiarissima. A me risulta che, nei primi anni, ogni istituto mandava l’elenco degli iscritti ma negli ultimi anni non ha funzionato. Sono rimasto deluso dalla risposta del direttore dell’Ufficio scolastico perché pensavo facesse un’indagine, invece lui mi dice che esiste già la legge e che non dubita venga rispettata. Lei dovrebbe scrivere un bell’articolo in cui spiega che è l’unico modo per limitare la diffusione del morbillo, perché purtroppo è ritornato dopo la pandemia. Non perché la pandemia lo ha bloccato ma per la circolazione delle mascherine. Devo dire che l’ho fatto senza una richiesta da parte del Ministero, perché noi ci muoviamo a seguito di richieste del Ministero».

    Però il decreto legge Lorenzin prevede l’obbligo fino ai 6 anni, mentre dai 6 ai 16 anni sarebbe prevista una sanzione pecuniaria. Per questo non mi torna il punto “tutti i soggetti vaccinati”.
    «Se si rifiutano di essere vaccinati. Il problema è che noi, praticamente, chiediamo: “Non sei vaccinato?” Allora poi la scuola lo deve inviare (lo studente, ndr) al centro di vaccinazione».

    Quindi si deve vaccinare per forza… Altrimenti lo sospendete…
    «Guardi, la sanzione non l’ha pagata mai nessuno, anche nei primi anni in cui la legge era attenzionata. Perché a noi non interessa fare cassa, a noi interessa fare salute! A noi interessa che il pediatra o il medico vaccinatore riesca a convincere la famiglia che il vaccino è innocuo, perché spesso per il morbillo c’è quella questione annosa, superata, ma che rimane: la correlazione vaccino-autismo, che non ha senso».

    Penso però che lei lo sappia che a volte con la vaccinazione ci possano essere degli effetti collaterali. Per questo spesso le famiglie non hanno fiducia nel far vaccinare i propri figli. Magari le famiglie possono vedere questo obbligo come un ricatto. Voi cosa rispondete? Siete determinati con la sospensione qualora non si vaccinassero?
    «La sospensione non dobbiamo farla noi ma la scuola. Se non si vogliono vaccinare noi non possiamo fare nulla. La scuola poi deciderà se allontanarli».

    Il vostro invito non è anche una forzatura o una violazione della privacy legata alla salute dei bambini?
    «Scusi, lei da giornalista non mi deve fare queste domande. A noi quello che interessa è la salute della popolazione. I “no vax” hanno costruito un mondo di falsità. Le ricerche scientifiche sono una cosa e le pubblicazioni dei “no vax” sono un’altra cosa. Hanno creato un problema serio che poteva non consentire il blocco della pandemia. Quando uno deve fare un trattamento sanitario obbligatorio a un figlio ci pensa, però se lei fa dei farmaci, perché c’è una malattia visibile, allora uno fa qualunque cosa. Anche se quella medicina può fare altro danno. Mentre il problema della prevenzione è che noi facciamo un atto sanitario a una persona sana e quindi molti si pongono il problema: “Ma perché devo farlo io, proprio a me deve capitare questa malattia?“ Però quando capita, per esempio la meningite, non c’è il tempo di fare nulla».

    Però perché l’obbligo se lei stesso mi ha detto che non c’è un’emergenza morbillo?
    «L’obbligo c’è a prescindere».

    Fino ai 6 anni, però, se parliamo di sospensione o di decadenza dalla frequentazione.
    «E quindi? Non ho capito cosa vuole dire. Lei è un “no vax“?».

    Io pongo delle domande, da giornalista, su cose che non mi tornano.
    «E io le ho dato le risposte. Punto e basta. Le ho spiegato che la sospensione la fa la scuola. Dovevo accendere l’interesse dell’ufficio regionale scolastico che, in realtà, non si è acceso. Però adesso voglio vedere se ha ragione il direttore dell’ufficio scolastico».

    Ecco una parte della telefonata del giornalista di Byoblu. Per guardare il servizio completo vai su

    https://www.byoblu.com/2024/03/07/emergenza-morbillo-studenti-sospesi-perche-non-vaccinati-ecco-cosa-ci-ha-risposto-la-regione-sicilia/
    SCANDALO VACCINAZIONI REGIONE SICILIA! "EMERGENZA MORBILLO": STUDENTI SOSPESI PERCHÉ NON VACCINATI. ECCO COSA CI HA RISPOSTO LA REGIONE SICILIA… Circolare choc in Sicilia: sospensione per tutti gli studenti non vaccinati. "C'è l'emergenza morbillo". Ma, alle nostre domande, il dirigente si auto-smentisce e ci chiede se siamo "no vax… INONDIAMO COSTORO di EMAIL di INDIGNAZIONE: Ecco il link al PDF dell'ORDINANZA: https://lnx.dalcontres.it/wp/wp-content/uploads/2024/03/Nota-n.-7146-del-23-02-24.pdf Ed ecco i contatti del DIRIGENTE NAZIONALE: Salvatore Requirez Dirigente Generale - Dipartimento per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico Telefono: 091 7079296091 7079255 Email: dirigentegen.dasoe@regione.sicilia.it Oramai, si sa, tutto viene definito come “un’emergenza” e la soluzione per risolverla è rappresentata dalla vaccinazione. L’ultima, in ordine cronologico, è quella relativa al morbillo. “Morbillo: allarme epidemia in Gran Bretagna dopo il calo delle vaccinazioni”, titolava il Corriere due giorni fa. “Aumentano i casi di morbillo in Italia. La variante può sfuggire ai test ma non al vaccino”, dichiarava l’Istituto Superiore di Sanità cinque giorni fa. Qualcuno, nel nostro Paese, sembra essere già sul pezzo, agitando lo spettro di provvedimenti se non si adempie alla vaccinazione. In Sicilia un documento dell’Assessorato della Salute invita le scuole a verificare lo stato vaccinale degli studenti da 0 a 16 anni di età, citando il decreto legge del 2017. Questo per una presunta “emergenza morbillo”. In realtà, nella regione si registrerebbero 20 casi che però hanno spinto l’Assessorato della Salute ad andare perfino oltre, chiedendo agli istituti quanto segue. “Tutti i soggetti non correttamente vaccinati, individuati a seguito della verifica effettuata, devono essere sospesi dalla frequenza scolastica e inviati presso lo studio del pediatra e/o il centro di vaccinazione di riferimento, per iniziare e/o completare il ciclo di vaccinazione così come previsto dal calendario vaccinale regionale” La circolare Emergenza, controllo dello stato vaccinale e sospensione. Questo, dunque, l’invito del Servizio 4 “Igiene pubblica” ai dirigenti scolastici. Qualcosa però non torna: esiste davvero un’emergenza? E cosa s’intende per “tutti i soggetti devono essere sospesi”? Sembra infatti essere un’ulteriore restrizione, perché il decreto del 2017 prevede l’accesso a scuola, dalle elementari in poi, seppur prevedendo sanzioni amministrative e l’attivazione di un “percorso di recupero” da parte dell’ASL. Tanto che alcuni istituti hanno precisato che seguiranno la normativa esistente. Abbiamo chiesto spiegazioni a Mario Palermo, uno dei due dirigenti che ha firmato la circolare. Palermo ci ha confermato la decisione, ammettendo tuttavia che non esiste l’emergenza citata nella circolare e sottolineando la propria autonomia rispetto al Ministero della Salute. Dopodiché, ha ipotizzato fossimo “no vax” soltanto perché abbiamo chiesto qualche chiarimento in più. L’intervista al dirigente del Servizio che ha firmato la circolare «Non c’è, in questo momento, un’epidemia in corso perché i casi sono ancora pochi. Però la mia preoccupazione è che potrebbe esplodere se nei luoghi di aggregazione come la scuola ci vanno ragazzi che non sono correttamente vaccinati». “Tutti i soggetti non vaccinati devono essere sospesi”: cosa significa? In che senso “tutti i soggetti”? «Nella scuola dell’obbligo (infanzia, primaria e secondaria di primo grado), se non sono correttamente vaccinati con quei 10 vaccini, in teoria non possono frequentare la scuola, tranne coloro i quali sono esentati per altri motivi. Se andiamo a prendere la legge del 2017, è chiarissima. A me risulta che, nei primi anni, ogni istituto mandava l’elenco degli iscritti ma negli ultimi anni non ha funzionato. Sono rimasto deluso dalla risposta del direttore dell’Ufficio scolastico perché pensavo facesse un’indagine, invece lui mi dice che esiste già la legge e che non dubita venga rispettata. Lei dovrebbe scrivere un bell’articolo in cui spiega che è l’unico modo per limitare la diffusione del morbillo, perché purtroppo è ritornato dopo la pandemia. Non perché la pandemia lo ha bloccato ma per la circolazione delle mascherine. Devo dire che l’ho fatto senza una richiesta da parte del Ministero, perché noi ci muoviamo a seguito di richieste del Ministero». Però il decreto legge Lorenzin prevede l’obbligo fino ai 6 anni, mentre dai 6 ai 16 anni sarebbe prevista una sanzione pecuniaria. Per questo non mi torna il punto “tutti i soggetti vaccinati”. «Se si rifiutano di essere vaccinati. Il problema è che noi, praticamente, chiediamo: “Non sei vaccinato?” Allora poi la scuola lo deve inviare (lo studente, ndr) al centro di vaccinazione». Quindi si deve vaccinare per forza… Altrimenti lo sospendete… «Guardi, la sanzione non l’ha pagata mai nessuno, anche nei primi anni in cui la legge era attenzionata. Perché a noi non interessa fare cassa, a noi interessa fare salute! A noi interessa che il pediatra o il medico vaccinatore riesca a convincere la famiglia che il vaccino è innocuo, perché spesso per il morbillo c’è quella questione annosa, superata, ma che rimane: la correlazione vaccino-autismo, che non ha senso». Penso però che lei lo sappia che a volte con la vaccinazione ci possano essere degli effetti collaterali. Per questo spesso le famiglie non hanno fiducia nel far vaccinare i propri figli. Magari le famiglie possono vedere questo obbligo come un ricatto. Voi cosa rispondete? Siete determinati con la sospensione qualora non si vaccinassero? «La sospensione non dobbiamo farla noi ma la scuola. Se non si vogliono vaccinare noi non possiamo fare nulla. La scuola poi deciderà se allontanarli». Il vostro invito non è anche una forzatura o una violazione della privacy legata alla salute dei bambini? «Scusi, lei da giornalista non mi deve fare queste domande. A noi quello che interessa è la salute della popolazione. I “no vax” hanno costruito un mondo di falsità. Le ricerche scientifiche sono una cosa e le pubblicazioni dei “no vax” sono un’altra cosa. Hanno creato un problema serio che poteva non consentire il blocco della pandemia. Quando uno deve fare un trattamento sanitario obbligatorio a un figlio ci pensa, però se lei fa dei farmaci, perché c’è una malattia visibile, allora uno fa qualunque cosa. Anche se quella medicina può fare altro danno. Mentre il problema della prevenzione è che noi facciamo un atto sanitario a una persona sana e quindi molti si pongono il problema: “Ma perché devo farlo io, proprio a me deve capitare questa malattia?“ Però quando capita, per esempio la meningite, non c’è il tempo di fare nulla». Però perché l’obbligo se lei stesso mi ha detto che non c’è un’emergenza morbillo? «L’obbligo c’è a prescindere». Fino ai 6 anni, però, se parliamo di sospensione o di decadenza dalla frequentazione. «E quindi? Non ho capito cosa vuole dire. Lei è un “no vax“?». Io pongo delle domande, da giornalista, su cose che non mi tornano. «E io le ho dato le risposte. Punto e basta. Le ho spiegato che la sospensione la fa la scuola. Dovevo accendere l’interesse dell’ufficio regionale scolastico che, in realtà, non si è acceso. Però adesso voglio vedere se ha ragione il direttore dell’ufficio scolastico». Ecco una parte della telefonata del giornalista di Byoblu. Per guardare il servizio completo vai su https://www.byoblu.com/2024/03/07/emergenza-morbillo-studenti-sospesi-perche-non-vaccinati-ecco-cosa-ci-ha-risposto-la-regione-sicilia/
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