• Spagna 2024. A una settimana dal disastro, avvenuto martedì 29 ottobre scorso, la situazione nelle zone colpite ai margini di Valencia è drammatica. La popolazione continua a denunciare la totale assenza di squadre di soccorso e dell'esercito. Oltre ai disagi relativi a trasporti, rifornimento di acqua e cibo, accesso a gas ed elettricità, ora si rischia anche che la situazione igienica e sanitaria precipiti, causando possibili epidemie.

    L'immobilismo della politica è spaventoso e criminale.

    In questo video, l'appello disperato di una donna di Alfafar (comune a 15km a sud di Valencia).

    https://www.youtube.com/watch?v=rqa5ivgDtHo
    Spagna 2024. A una settimana dal disastro, avvenuto martedì 29 ottobre scorso, la situazione nelle zone colpite ai margini di Valencia è drammatica. La popolazione continua a denunciare la totale assenza di squadre di soccorso e dell'esercito. Oltre ai disagi relativi a trasporti, rifornimento di acqua e cibo, accesso a gas ed elettricità, ora si rischia anche che la situazione igienica e sanitaria precipiti, causando possibili epidemie. L'immobilismo della politica è spaventoso e criminale. In questo video, l'appello disperato di una donna di Alfafar (comune a 15km a sud di Valencia). https://www.youtube.com/watch?v=rqa5ivgDtHo
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  • SIC TRANSIT GLORIA MUNDI!
    Sequestrati 74,8 milioni di euro ai fratelli Elkann e al presidente della Juventus Ferrero: “Frode fiscale e truffa ai danni dello Stato”

    Un maxi-sequestro da 74,8 milioni di euro è stato disposto nei confronti dei fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann, oltre che di Gianluca Ferrero, presidente della Juventus e commercialista della famiglia Agnelli-Elkann, e di Urs Robert Von Grunigen, notaio esecutore testamentare di Marella Caracciolo, moglie di Gianni Agnelli. L’accusa della procura di Torino è di frode fiscale e truffa ai danni dello Stato. I magistrati torinesi hanno chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari del tribunale piemontese il sequestro finalizzato alla confisca di beni mobili e immobili, nonché disponibilità finanziarie, nell’ambito dell’inchiesta relativa alla successione ereditaria conseguente alla morte, nel febbraio 2019, di Caracciolo e alle successive controversie tra i tre fratelli e la loro madre, Margherita Agnelli.

    “Disegno criminoso per evadere le tasse”
    Durante le indagini della Guardia di Finanza, sostiene la procura guidata da Giovanni Bombardieri, è stata raccolta una “mole” di documenti che avrebbe “confermato l’iniziale ipotesi accusatoria” riguardante “la fittizia residenza estera di Marella Caracciolo”, che in realtà sarebbe stata “stabilmente” in Italia dal 2010, e “l’esistenza di un disegno criminoso volto a sottrarre il suo ingente patrimonio e i relativi redditi alle leggi successorie e fiscali italiane”.

    Il memorandum e le disposizioni al family office
    Nel corso delle perquisizioni, ricostruisce la procura, è stato anche rinvenuto un “memorandum” che “scandisce dettagliatamente gli accorgimenti ritenuti necessari a sostenere la residenza svizzera, accorgimenti (come l’assunzione di collaboratori domestici della Caracciolo da parte di uno dei nipoti) in concreto riscontrati nel corso delle indagini”. Non solo: gli accertamenti hanno anche permesso di ricostruire, sempre secondo l’accusa, “le disposizioni impartite dai più stretti collaboratori italiani della famiglia nei confronti di un family office svizzero che provvedeva a tutte le incombenze” svizzere di Caracciolo come “ritiro corrispondenza, effettuazione pagamenti da conti svizzeri”. Da qui, sarebbe quindi scaturita la quantificazione dei redditi della nonna dei tre Elkann non dichiarati al Fisco, nonché del patrimonio da assoggettare alla prevista imposta sulle successioni e donazioni.

    Un’eredità da 800 milioni
    Il tutto è stato quantificato in 42,8 milioni di euro di Irpef evasa tra il vitalizio da 29 milioni di euro e i 116,8 milioni frutto di attività finanziarie detenute da un trust con sede alle Bahamas. Inoltre, i magistrati sostengono che sarebbero state evase imposte sulle successioni e donazioni per oltre 32 milioni euro “su una massa ereditaria ricostruita di oltre 800 milioni, data dalle disponibilità indicate nell’inventario dell’eredità redatto dall’esecutore testamentario svizzero, dalle quote di un fondo di investimento lussemburghese, dalle rilevate spartizioni post mortem tra gli eredi di opere d’arte e gioielli di ingente valore e dagli elementi patrimoniali di una società immobiliare lussemburghese”. Per la difesa, il sequestro è un “passaggio procedurale” che “non comporta alcun accertamento di responsabilità dei nostri assistiti” e “non soddisfa i requisiti previsti dalla legge per la sua emissione perché, tra l’altro, non c’è mai stato alcun rischio di dispersione dei beni degli indagati”.

    La complicata storia legale
    Nel 2004, un anno dopo la morte del padre Gianni, Margherita Agnelli stipulò un accordo con la madre, Marella, in base al quale rinunciò alle partecipazioni nelle società di famiglia in cambio del conferimento di beni per l’equivalente di un miliardo e 275 milioni di euro. In seguito, però, smise di riconoscere la validità di quell’intesa sostenendo che esisteva una parte del patrimonio paterno di cui non era stata portata a conoscenza. Così si rivolse ai tribunali. E sempre senza successo. Ora a Torino sono due le nuove partite che Margherita ha aperto con la giustizia. C’è la causa civile che la vede come ‘parte attrice’ contro i propri figli che hanno ereditato il patrimonio di Marella: la richiesta è invalidare il testamento della donna. Ma c’è anche un esposto in procura – da qui ha avuto origine il sequestro – per concorso in una presunta dichiarazione dei redditi ‘infedele’. La tesi è che Marella Agnelli, sebbene risultasse vivere in Svizzera, trascorse in Italia, almeno nel 2010, un periodo superiore a 183 giorni, soglia oltre la quale doveva essere considerata ‘residente’ a fini fiscali. E pagare le tasse su tutti i propri averi.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/20/elkann-fratelli-sequestro-inchiesta-successione-frode-fiscale-truffa-allo-stato/7701522/
    SIC TRANSIT GLORIA MUNDI! Sequestrati 74,8 milioni di euro ai fratelli Elkann e al presidente della Juventus Ferrero: “Frode fiscale e truffa ai danni dello Stato” Un maxi-sequestro da 74,8 milioni di euro è stato disposto nei confronti dei fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann, oltre che di Gianluca Ferrero, presidente della Juventus e commercialista della famiglia Agnelli-Elkann, e di Urs Robert Von Grunigen, notaio esecutore testamentare di Marella Caracciolo, moglie di Gianni Agnelli. L’accusa della procura di Torino è di frode fiscale e truffa ai danni dello Stato. I magistrati torinesi hanno chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari del tribunale piemontese il sequestro finalizzato alla confisca di beni mobili e immobili, nonché disponibilità finanziarie, nell’ambito dell’inchiesta relativa alla successione ereditaria conseguente alla morte, nel febbraio 2019, di Caracciolo e alle successive controversie tra i tre fratelli e la loro madre, Margherita Agnelli. “Disegno criminoso per evadere le tasse” Durante le indagini della Guardia di Finanza, sostiene la procura guidata da Giovanni Bombardieri, è stata raccolta una “mole” di documenti che avrebbe “confermato l’iniziale ipotesi accusatoria” riguardante “la fittizia residenza estera di Marella Caracciolo”, che in realtà sarebbe stata “stabilmente” in Italia dal 2010, e “l’esistenza di un disegno criminoso volto a sottrarre il suo ingente patrimonio e i relativi redditi alle leggi successorie e fiscali italiane”. Il memorandum e le disposizioni al family office Nel corso delle perquisizioni, ricostruisce la procura, è stato anche rinvenuto un “memorandum” che “scandisce dettagliatamente gli accorgimenti ritenuti necessari a sostenere la residenza svizzera, accorgimenti (come l’assunzione di collaboratori domestici della Caracciolo da parte di uno dei nipoti) in concreto riscontrati nel corso delle indagini”. Non solo: gli accertamenti hanno anche permesso di ricostruire, sempre secondo l’accusa, “le disposizioni impartite dai più stretti collaboratori italiani della famiglia nei confronti di un family office svizzero che provvedeva a tutte le incombenze” svizzere di Caracciolo come “ritiro corrispondenza, effettuazione pagamenti da conti svizzeri”. Da qui, sarebbe quindi scaturita la quantificazione dei redditi della nonna dei tre Elkann non dichiarati al Fisco, nonché del patrimonio da assoggettare alla prevista imposta sulle successioni e donazioni. Un’eredità da 800 milioni Il tutto è stato quantificato in 42,8 milioni di euro di Irpef evasa tra il vitalizio da 29 milioni di euro e i 116,8 milioni frutto di attività finanziarie detenute da un trust con sede alle Bahamas. Inoltre, i magistrati sostengono che sarebbero state evase imposte sulle successioni e donazioni per oltre 32 milioni euro “su una massa ereditaria ricostruita di oltre 800 milioni, data dalle disponibilità indicate nell’inventario dell’eredità redatto dall’esecutore testamentario svizzero, dalle quote di un fondo di investimento lussemburghese, dalle rilevate spartizioni post mortem tra gli eredi di opere d’arte e gioielli di ingente valore e dagli elementi patrimoniali di una società immobiliare lussemburghese”. Per la difesa, il sequestro è un “passaggio procedurale” che “non comporta alcun accertamento di responsabilità dei nostri assistiti” e “non soddisfa i requisiti previsti dalla legge per la sua emissione perché, tra l’altro, non c’è mai stato alcun rischio di dispersione dei beni degli indagati”. La complicata storia legale Nel 2004, un anno dopo la morte del padre Gianni, Margherita Agnelli stipulò un accordo con la madre, Marella, in base al quale rinunciò alle partecipazioni nelle società di famiglia in cambio del conferimento di beni per l’equivalente di un miliardo e 275 milioni di euro. In seguito, però, smise di riconoscere la validità di quell’intesa sostenendo che esisteva una parte del patrimonio paterno di cui non era stata portata a conoscenza. Così si rivolse ai tribunali. E sempre senza successo. Ora a Torino sono due le nuove partite che Margherita ha aperto con la giustizia. C’è la causa civile che la vede come ‘parte attrice’ contro i propri figli che hanno ereditato il patrimonio di Marella: la richiesta è invalidare il testamento della donna. Ma c’è anche un esposto in procura – da qui ha avuto origine il sequestro – per concorso in una presunta dichiarazione dei redditi ‘infedele’. La tesi è che Marella Agnelli, sebbene risultasse vivere in Svizzera, trascorse in Italia, almeno nel 2010, un periodo superiore a 183 giorni, soglia oltre la quale doveva essere considerata ‘residente’ a fini fiscali. E pagare le tasse su tutti i propri averi. https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/20/elkann-fratelli-sequestro-inchiesta-successione-frode-fiscale-truffa-allo-stato/7701522/
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  • PER MAGGIORI DETTAGLI SULLO SCANDALO IMMOBILIARE a MILANO.
    Scandalo casa, a Milano affitti impazziti - FarWest 11/06/2024

    Milano negli ultimi 10 anni è diventata la prima città europea per investimenti immobiliari. Vedremo come una crescita vorticosa ha reso la città sempre meno accessibile alle fasce medie della popolazione, spingendole verso la periferia. E ci concentreremo sulla casa, il sintomo più evidente di questo fenomeno, mostrando miniappartamenti improvvisati in cantine ed ex negozi, entrando in solai trasformati in stanze per studenti fortunati e ascoltando i lavoratori che vivono in appartamenti condivisi. C'è poi un'altra città, quella degli stranieri che godono della flat tax da 100mila euro all'anno: per loro ci sono appartamenti da 15 mila euro al mese arredati dagli architetti di grido, dove è possibile camminare sul tetto in vetro. Peccato che, come ci racconta il sindacato, a causa del costo della vita a Milano è sempre più difficile trovare personale per la pubblica amministrazione. Ma il sindaco Beppe Sala cosa ne pensa? Siamo andati a incontrarlo a un evento elettorale.

    https://youtu.be/4sTxVcwc5dI?feature=shared
    PER MAGGIORI DETTAGLI SULLO SCANDALO IMMOBILIARE a MILANO. Scandalo casa, a Milano affitti impazziti - FarWest 11/06/2024 Milano negli ultimi 10 anni è diventata la prima città europea per investimenti immobiliari. Vedremo come una crescita vorticosa ha reso la città sempre meno accessibile alle fasce medie della popolazione, spingendole verso la periferia. E ci concentreremo sulla casa, il sintomo più evidente di questo fenomeno, mostrando miniappartamenti improvvisati in cantine ed ex negozi, entrando in solai trasformati in stanze per studenti fortunati e ascoltando i lavoratori che vivono in appartamenti condivisi. C'è poi un'altra città, quella degli stranieri che godono della flat tax da 100mila euro all'anno: per loro ci sono appartamenti da 15 mila euro al mese arredati dagli architetti di grido, dove è possibile camminare sul tetto in vetro. Peccato che, come ci racconta il sindacato, a causa del costo della vita a Milano è sempre più difficile trovare personale per la pubblica amministrazione. Ma il sindaco Beppe Sala cosa ne pensa? Siamo andati a incontrarlo a un evento elettorale. https://youtu.be/4sTxVcwc5dI?feature=shared
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  • Tutto questo è assurdo!

    Un pullman immatricolato in spagna con la scritta "STOP AGLI ATTACCHI SUI CRISTIANI"
    e gli anelli Olimpici sbarrati da una croce,
    è stato immobilizzato
    a Parigi.

    Sette persone sono state arrestate.

    ARRESTATI PERCHÈ
    DIFENDONO LA RELIGIONE CRISTIANA...

    Tutto questo è assurdo! Un pullman immatricolato in spagna con la scritta "STOP AGLI ATTACCHI SUI CRISTIANI" e gli anelli Olimpici sbarrati da una croce, è stato immobilizzato a Parigi. Sette persone sono state arrestate. ARRESTATI PERCHÈ DIFENDONO LA RELIGIONE CRISTIANA... 👇👇👇
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  • Inchiesta della RAI 3: Milano è diventato il paradiso fiscale dell'immobiliare.
    "Case di lusso abusive? A Milano indagano i PM."
    Introduzione di Gianni Barbacetto.
    Inchiesta della RAI 3: Milano è diventato il paradiso fiscale dell'immobiliare. "Case di lusso abusive? A Milano indagano i PM." Introduzione di Gianni Barbacetto.
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  • Uno studio ha calcolato la cifra di quanto ci costerà la casa green

    La direttiva europea sull’efficientamento energetico degli immobili, pur modificata, resta irricevibile. E lo dimostrano dati clamorosi


    https://dituttoedipiu.altervista.org/case-green-un-fardello-da-1000-miliardi-per-litalia/

    #CaseGreen #EfficientamentoEnergetico #Immobili #DirettivaEuropea #CostiCasaGreen #EnergiaSostenibile #Riscaldamento #IsolamentoTermico #Rinnovabili #Sostenibilità #Ambiente #RiduzioneEmissioni #ImpattoAmbientale #Ristrutturazioni #EcoBonus #IncentiviFiscali #RisparmioEnergetico #GreenBuilding #CaseSostenibili #EfficienzaEnergetica #CostiRistrutturazione #Italia #PoliticheAmbientali #TransizioneEnergetica #AbitazioniEcologiche #SostenibilitàAmbientale #EfficienzaEdilizia #NormativeEuropee #InvestimentiGreen #RiscaldamentoEfficiente
    Uno studio ha calcolato la cifra di quanto ci costerà la casa green La direttiva europea sull’efficientamento energetico degli immobili, pur modificata, resta irricevibile. E lo dimostrano dati clamorosi https://dituttoedipiu.altervista.org/case-green-un-fardello-da-1000-miliardi-per-litalia/ #CaseGreen #EfficientamentoEnergetico #Immobili #DirettivaEuropea #CostiCasaGreen #EnergiaSostenibile #Riscaldamento #IsolamentoTermico #Rinnovabili #Sostenibilità #Ambiente #RiduzioneEmissioni #ImpattoAmbientale #Ristrutturazioni #EcoBonus #IncentiviFiscali #RisparmioEnergetico #GreenBuilding #CaseSostenibili #EfficienzaEnergetica #CostiRistrutturazione #Italia #PoliticheAmbientali #TransizioneEnergetica #AbitazioniEcologiche #SostenibilitàAmbientale #EfficienzaEdilizia #NormativeEuropee #InvestimentiGreen #RiscaldamentoEfficiente
    DITUTTOEDIPIU.ALTERVISTA.ORG
    Case Green - Un fardello da 1000 miliardi per l'Italia - D TUTTO E D+
    Case Green - Un fardello da 1000 miliardi per l'Italia In Italia, l'allarme assume toni apocalittici: secondo uno studio di Deloitte
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  • «Una volta venne davanti ai cancelli del manicomio uno zingaro con una grande fisarmonica. Doveva ben sapere che quello era un manicomio e che noi pazzi non avevamo manco un mezzo nichelino da dargli, ma venne lo stesso là e si mise a suonare: una vecchia romanza gitana piena d'amore e di tanto struggimento malinconico di vita perduta.
    Venne lo stesso e si mise a suonare con tutta la maestria di cui era capace. In piedi, lo sguardo sperduto nell'alto del cielo, a gambe larghe, con un mezzo sorrisino ironico stampato in faccia. Suonava con vigore, con tanta esercitata maestria, con lucida passione.
    Quello zingaro forse voleva sottilmente farci intendere: "Anch'io, zingaro giramondo, sono pazzo come voi. Ma sono un pazzo libero. A voi, anime sorelle, questa serenata antica. Per voi: viva la follia! Viva pure la libertà!"
    Si stancava certo a suonare ma continuava, col suo mezzo sorrisino, col suo mezzo sigarino mezzo spento in bocca. Anche gli alberi, i rami, le foglie s'inchinavano davanti a tanta maestria. La musica volava, ammaliava, ci ipnotizzava. Lo zingaro ben sapeva dell'oro della vita, della magica ricchezza della follia.
    Noi malati abbozzammo perfino dei goffi balli, nella nostra euforia all'altezza della gonfia bellezza della musica. Ma anche la nostra era pura gioia di vivere, anelito indomito alla libertà, indomita voglia di scappare. Saltavamo tutti come dei folli idioti, ma saltavamo e cercavamo di ballare.
    Gli infermieri sorridevano, alcuni ridevano, ma non si sa perché. La musica immobilizzava stranamente anche loro nella foschia di un antico sentimento di nostalgia. E noi ridevamo, gridavamo, ci sentivamo vivi.
    Lo zingaro alla fine terminò la sua lunga e bellissima serenata zigana. Si tolse il cappello, ci salutò. Poi s'inchinò e sorrise. Ci salutò ancora e andò via.
    Non ci chiese nemmeno un centesimo. Nemmeno agli infermieri e ai medici. Aveva suonato solamente per la nostra e la sua follia. Aveva suonato alla nostra e alla sua libertà. Dietro i cancelli, rimanemmo tutti ammutoliti di tanta improvvisa, inaspettata felicità».

    Alda Merini
    Sono nata il 21 a primavera
    «Una volta venne davanti ai cancelli del manicomio uno zingaro con una grande fisarmonica. Doveva ben sapere che quello era un manicomio e che noi pazzi non avevamo manco un mezzo nichelino da dargli, ma venne lo stesso là e si mise a suonare: una vecchia romanza gitana piena d'amore e di tanto struggimento malinconico di vita perduta. Venne lo stesso e si mise a suonare con tutta la maestria di cui era capace. In piedi, lo sguardo sperduto nell'alto del cielo, a gambe larghe, con un mezzo sorrisino ironico stampato in faccia. Suonava con vigore, con tanta esercitata maestria, con lucida passione. Quello zingaro forse voleva sottilmente farci intendere: "Anch'io, zingaro giramondo, sono pazzo come voi. Ma sono un pazzo libero. A voi, anime sorelle, questa serenata antica. Per voi: viva la follia! Viva pure la libertà!" Si stancava certo a suonare ma continuava, col suo mezzo sorrisino, col suo mezzo sigarino mezzo spento in bocca. Anche gli alberi, i rami, le foglie s'inchinavano davanti a tanta maestria. La musica volava, ammaliava, ci ipnotizzava. Lo zingaro ben sapeva dell'oro della vita, della magica ricchezza della follia. Noi malati abbozzammo perfino dei goffi balli, nella nostra euforia all'altezza della gonfia bellezza della musica. Ma anche la nostra era pura gioia di vivere, anelito indomito alla libertà, indomita voglia di scappare. Saltavamo tutti come dei folli idioti, ma saltavamo e cercavamo di ballare. Gli infermieri sorridevano, alcuni ridevano, ma non si sa perché. La musica immobilizzava stranamente anche loro nella foschia di un antico sentimento di nostalgia. E noi ridevamo, gridavamo, ci sentivamo vivi. Lo zingaro alla fine terminò la sua lunga e bellissima serenata zigana. Si tolse il cappello, ci salutò. Poi s'inchinò e sorrise. Ci salutò ancora e andò via. Non ci chiese nemmeno un centesimo. Nemmeno agli infermieri e ai medici. Aveva suonato solamente per la nostra e la sua follia. Aveva suonato alla nostra e alla sua libertà. Dietro i cancelli, rimanemmo tutti ammutoliti di tanta improvvisa, inaspettata felicità». Alda Merini Sono nata il 21 a primavera
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  • Il Gioco e' finito.
    https://www.youtube.com/watch?v=2BqLv2T8vSc
    "Il tempo è finito
    La libertà non sarà più gratuita
    I nostri cuori sono immobili
    E rapida la nostra morte
    L'uomo vive in grande dolore
    L'uomo vive in grande bisogno
    Il tempo è quasi arrivato
    Ed il nostro gioco è finito
    Fuori, il gioco è finito!

    Ciò che è emerso
    deve accadere
    Ciò che è passato
    deve essere resuscitato
    Siamo il diavolo e siamo Dio
    Siamo senza tempo
    E tu sei morto!
    Fuori, il gioco è finito!
    Il Gioco e' finito. https://www.youtube.com/watch?v=2BqLv2T8vSc "Il tempo è finito La libertà non sarà più gratuita I nostri cuori sono immobili E rapida la nostra morte L'uomo vive in grande dolore L'uomo vive in grande bisogno Il tempo è quasi arrivato Ed il nostro gioco è finito Fuori, il gioco è finito! Ciò che è emerso deve accadere Ciò che è passato deve essere resuscitato Siamo il diavolo e siamo Dio Siamo senza tempo E tu sei morto! Fuori, il gioco è finito!
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  • Dal minuto 7.00 "... mi consenta di aggiungere che le lezioni sul governo autoritario da parte si quelli che sparavano con gli idranti su lavoratori seduti a terra perfettamente immobili o che rincorrevano gli italiani da soli in spiaggia con i droni, anche no."
    Questa frase è importante perché per la prima volta il presidente del consiglio si esprime chiaramente sulla stagione dei lockdown.
    Restiamo critici e disgustati dall'appoggio alle guerre ma prendiamo atto che sul tema dei diritti individuali i veri fascisti sono altri.
    https://youtu.be/FG-49WYazX0
    Dal minuto 7.00 "... mi consenta di aggiungere che le lezioni sul governo autoritario da parte si quelli che sparavano con gli idranti su lavoratori seduti a terra perfettamente immobili o che rincorrevano gli italiani da soli in spiaggia con i droni, anche no." Questa frase è importante perché per la prima volta il presidente del consiglio si esprime chiaramente sulla stagione dei lockdown. Restiamo critici e disgustati dall'appoggio alle guerre ma prendiamo atto che sul tema dei diritti individuali i veri fascisti sono altri. https://youtu.be/FG-49WYazX0
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  • Matteo Brandi
    Noto in molti commenti una certa tendenza al disfattismo e al fatalismo.
    "Eh ma tanto le cose stanno così!"
    "Eh ma non c'è nulla da fare!"
    "Eh ma siamo finiti!"
    Ora, io capisco lo scoramento e la rabbia di fronte alle follie di quest'epoca. Credetemi quando vi dico che, personalmente, mi sento un'anima antica intrappolata in un secolo di squallore infinito. Ma questo è il momento storico che ci è dato vivere e non ha senso piangersi addosso.
    Anzi, a ben vedere ci sono segnali molto positivi attorno a noi. Non lasciatevi abbattere dai commenti dei rimbecilliti sui social o dallo scabroso circo mediatico che vomita il peggio del genere umano. Tante certezze, a livello globale, stanno vacillando. Guardando la cartina del mondo, tra vent'anni, osserveremo un quadro molto diverso.
    Cosa significa? Quello che vi ripeto e continuerò a ripetervi: la Storia si è rimessa in moto. Il che si traduce nella fine dell'immobilità che molti danno per assodata. Grandi cambiamenti sono all'orizzonte.
    No, non parlo di salvatori esterni. Certo, alcune congiunture internazionali possono dare una spintarella in grado di far crollare, ad esempio, il Moloch europeo, ma non datele per assodate. E, soprattutto, non affidatevi a supereroi stranieri.
    Cercate invece di prendere atto di come nulla sia immutabile e di quanto sia essenziale responsabilizzarci come popolo e come individui. Volenti o nolenti, saremo presto anche noi raggiunti dall'uragano della Storia. Possiamo affrontare questo vento impetuoso offrendogli le nostre lacrime oppure spiegando le vele, per catturarlo.
    Nessuno farà questa scelta al posto nostro.

    Matteo Brandi
    Matteo Brandi Noto in molti commenti una certa tendenza al disfattismo e al fatalismo. "Eh ma tanto le cose stanno così!" "Eh ma non c'è nulla da fare!" "Eh ma siamo finiti!" Ora, io capisco lo scoramento e la rabbia di fronte alle follie di quest'epoca. Credetemi quando vi dico che, personalmente, mi sento un'anima antica intrappolata in un secolo di squallore infinito. Ma questo è il momento storico che ci è dato vivere e non ha senso piangersi addosso. Anzi, a ben vedere ci sono segnali molto positivi attorno a noi. Non lasciatevi abbattere dai commenti dei rimbecilliti sui social o dallo scabroso circo mediatico che vomita il peggio del genere umano. Tante certezze, a livello globale, stanno vacillando. Guardando la cartina del mondo, tra vent'anni, osserveremo un quadro molto diverso. Cosa significa? Quello che vi ripeto e continuerò a ripetervi: la Storia si è rimessa in moto. Il che si traduce nella fine dell'immobilità che molti danno per assodata. Grandi cambiamenti sono all'orizzonte. No, non parlo di salvatori esterni. Certo, alcune congiunture internazionali possono dare una spintarella in grado di far crollare, ad esempio, il Moloch europeo, ma non datele per assodate. E, soprattutto, non affidatevi a supereroi stranieri. Cercate invece di prendere atto di come nulla sia immutabile e di quanto sia essenziale responsabilizzarci come popolo e come individui. Volenti o nolenti, saremo presto anche noi raggiunti dall'uragano della Storia. Possiamo affrontare questo vento impetuoso offrendogli le nostre lacrime oppure spiegando le vele, per catturarlo. Nessuno farà questa scelta al posto nostro. Matteo Brandi
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