• È notizia recente, dinnanzi all' azienda Leonardo di Grottaglie lunedì si è tenuto un presidio di protesta delle maestranze sostenute dai sindacati. L' amministratore delegato Roberto Cingolani, carica assunta dalla primavera del 2023 su nomina del Consiglio dei ministri, scelta decisamente pertinente giacché il suddetto ritiene che la terra stia ospitando un numero eccessivo di essere umani e quale migliore incarico gli si poteva assegnare se non quello di una impresa producente articoli di morte, avrebbe reso noto l' intenzione di scorporare le aziende della Leonardo presenti sul territorio pugliese.
    Se così accadesse l' economia del territorio pugliese, già afflitta dall' annosa vertenza della Acciaierie d' Italia (ex Ilva), dal mancato sviluppo del porto, dalla crisi della HIAB ( la
    " ferrari " delle gru), si aggraverebbe ulteriormente la situazione di molte famiglie che si garantiscono un reddito da quelle aziende, in specie dalla Leonardo s.p.a.
    Ma la Leonardo s.p.a. non fomenta con le sue forniture quanto sta accadendo in Terra Santa? Forniture, non lo si dimentichi, ahimè, continuate anche dopo il fatidico 7 ottobre 2023..
    Ora, presso la Leonardo di Grottaglie, originariamente costituita per occuparsi del programma Boeing 787 Dreamliner, vi si svolge l' assemblaggio finale del Convertiplano AW60 ad uso civile. Nessuna produzione afferente al settore militare, a quanto ne so.
    Tuttavia, la Leonardo ha altre fabbriche dislocate sul territorio italiano che producono armi, alcune delle quali vengono vendute anche ad Israele che se ne serve per ridurre a più miti consigli i palestinesi oltre a diminuirne nel numero ( dopotutto anche il popolo palestinese è responsabile del sovrannumero degli abitanti del pianeta terra).Andrà fiero Roberto Cingolani dell' opportunità che gli offre la carica di amministratore delegato della Leonardo? I suoi tre figlioli saranno altrettanto fieri del loro babbo? Che interrogativi sciocchi! Me ne scuso.
    Vi è da comprendere le preoccupazioni dei lavoratori della Leonardo, in special modo di quei della Puglia; è compito della dello Stato, come impone la Costituzione, garantire a tutti i suoi cittadini un lavoro ed è dovere di ciascun cittadino svolgere un' attività che concorra al progresso materiale e spirituale della società. Ma fin dove questo dovere e diritto vicendevole ( Stato e cittadini) può spingersi senza che alcuno dei soggetti abbia a recriminare o addirittura opporsi oppure esigere che l' attività lavorativa si attenga pedissequamente ai principi della Costituzione? Può, deve un' attività industriale sia civile che militare rispettare la Costituzione? Può, deve una impresa industriale militare attenersi all' articolo 11 della Costituzione, può, deve contravvenire ad esso articolo?
    Le maestranze devono o non devono esigere un lavoro rispettoso della Costituzione?
    Le maestranze della Leonardo debbono avvertire l' esclusivo diritto/dovere di reclamare, come va accadendo in questi giorni, la continuazione dell' impiego lavorativo a prescindere dalla Costituzione? Forse non è noto a loro delle implicazioni della Leonardo s.p.a. nella mattanza in essere in Terra Santa. Se ne fossero a conoscenza come dovrebbero agire? E i loro sindacati ?
    Lieta giornata

    It is recent news, in front of the Leonardo company in Grottaglie on Monday a protest was held by the workers supported by the unions. The CEO Roberto Cingolani, a position assumed in the spring of 2023 by appointment of the Council of Ministers, a decidedly pertinent choice since the aforementioned believes that the earth is hosting an excessive number of human beings and what better role could be assigned to him than that of a company producing articles of death, has reportedly made known the intention to spin off the Leonardo companies present in the Apulian territory.
    If this were to happen, the economy of the Apulian territory, already afflicted by the long-standing dispute of the Acciaierie d'Italia (formerly Ilva), by the lack of development of the port, by the crisis of HIAB (the "Ferrari" of cranes), would further worsen the situation of many families who guarantee an income from those companies, especially from Leonardo s.p.a.
    But Leonardo s.p.a. does not fuel with its supplies what is happening in the Holy Land? Supplies, let us not forget, alas, continued even after the fateful October 7, 2023..
    Now, at Leonardo in Grottaglie, originally established to deal with the Boeing 787 Dreamliner program, the final assembly of the AW60 Convertiplane for civil use takes place. No production related to the military sector, as far as I know.
    However, Leonardo has other factories located on Italian territory that produce weapons, some of which are also sold to Israel which uses them to bring the Palestinians to a more moderate mind as well as reducing their number (after all, the Palestinian people are also responsible for the excess population of planet earth). Will Roberto Cingolani be proud of the opportunity that the position of CEO of Leonardo offers him? Will his three children be equally proud of their father? What silly questions! I apologize.
    One must understand the concerns of Leonardo workers, especially those in Puglia; It is the duty of the State, as the Constitution requires, to guarantee all its citizens a job and it is the duty of each citizen to carry out an activity that contributes to the material and spiritual progress of society. But how far can this mutual duty and right (State and citizens) go without any of the parties having to complain or even oppose or demand that the work activity slavishly adhere to the principles of the Constitution? Can, must an industrial activity, whether civil or military, respect the Constitution? Can, must a military industrial enterprise adhere to Article 11 of the Constitution, can, must it contravene this article?
    Should or mustn't the workers demand work that respects the Constitution?
    Should Leonardo's workers feel the exclusive right/duty to demand, as is happening these days, the continuation of their employment regardless of the Constitution? Perhaps they are not aware of the implications of Leonardo s.p.a. in the ongoing massacre in the Holy Land. If they were aware of it, how should they act? And their unions?
    Happy day
    È notizia recente, dinnanzi all' azienda Leonardo di Grottaglie lunedì si è tenuto un presidio di protesta delle maestranze sostenute dai sindacati. L' amministratore delegato Roberto Cingolani, carica assunta dalla primavera del 2023 su nomina del Consiglio dei ministri, scelta decisamente pertinente giacché il suddetto ritiene che la terra stia ospitando un numero eccessivo di essere umani e quale migliore incarico gli si poteva assegnare se non quello di una impresa producente articoli di morte, avrebbe reso noto l' intenzione di scorporare le aziende della Leonardo presenti sul territorio pugliese. Se così accadesse l' economia del territorio pugliese, già afflitta dall' annosa vertenza della Acciaierie d' Italia (ex Ilva), dal mancato sviluppo del porto, dalla crisi della HIAB ( la " ferrari " delle gru), si aggraverebbe ulteriormente la situazione di molte famiglie che si garantiscono un reddito da quelle aziende, in specie dalla Leonardo s.p.a. Ma la Leonardo s.p.a. non fomenta con le sue forniture quanto sta accadendo in Terra Santa? Forniture, non lo si dimentichi, ahimè, continuate anche dopo il fatidico 7 ottobre 2023.. Ora, presso la Leonardo di Grottaglie, originariamente costituita per occuparsi del programma Boeing 787 Dreamliner, vi si svolge l' assemblaggio finale del Convertiplano AW60 ad uso civile. Nessuna produzione afferente al settore militare, a quanto ne so. Tuttavia, la Leonardo ha altre fabbriche dislocate sul territorio italiano che producono armi, alcune delle quali vengono vendute anche ad Israele che se ne serve per ridurre a più miti consigli i palestinesi oltre a diminuirne nel numero ( dopotutto anche il popolo palestinese è responsabile del sovrannumero degli abitanti del pianeta terra).Andrà fiero Roberto Cingolani dell' opportunità che gli offre la carica di amministratore delegato della Leonardo? I suoi tre figlioli saranno altrettanto fieri del loro babbo? Che interrogativi sciocchi! Me ne scuso. Vi è da comprendere le preoccupazioni dei lavoratori della Leonardo, in special modo di quei della Puglia; è compito della dello Stato, come impone la Costituzione, garantire a tutti i suoi cittadini un lavoro ed è dovere di ciascun cittadino svolgere un' attività che concorra al progresso materiale e spirituale della società. Ma fin dove questo dovere e diritto vicendevole ( Stato e cittadini) può spingersi senza che alcuno dei soggetti abbia a recriminare o addirittura opporsi oppure esigere che l' attività lavorativa si attenga pedissequamente ai principi della Costituzione? Può, deve un' attività industriale sia civile che militare rispettare la Costituzione? Può, deve una impresa industriale militare attenersi all' articolo 11 della Costituzione, può, deve contravvenire ad esso articolo? Le maestranze devono o non devono esigere un lavoro rispettoso della Costituzione? Le maestranze della Leonardo debbono avvertire l' esclusivo diritto/dovere di reclamare, come va accadendo in questi giorni, la continuazione dell' impiego lavorativo a prescindere dalla Costituzione? Forse non è noto a loro delle implicazioni della Leonardo s.p.a. nella mattanza in essere in Terra Santa. Se ne fossero a conoscenza come dovrebbero agire? E i loro sindacati ? Lieta giornata It is recent news, in front of the Leonardo company in Grottaglie on Monday a protest was held by the workers supported by the unions. The CEO Roberto Cingolani, a position assumed in the spring of 2023 by appointment of the Council of Ministers, a decidedly pertinent choice since the aforementioned believes that the earth is hosting an excessive number of human beings and what better role could be assigned to him than that of a company producing articles of death, has reportedly made known the intention to spin off the Leonardo companies present in the Apulian territory. If this were to happen, the economy of the Apulian territory, already afflicted by the long-standing dispute of the Acciaierie d'Italia (formerly Ilva), by the lack of development of the port, by the crisis of HIAB (the "Ferrari" of cranes), would further worsen the situation of many families who guarantee an income from those companies, especially from Leonardo s.p.a. But Leonardo s.p.a. does not fuel with its supplies what is happening in the Holy Land? Supplies, let us not forget, alas, continued even after the fateful October 7, 2023.. Now, at Leonardo in Grottaglie, originally established to deal with the Boeing 787 Dreamliner program, the final assembly of the AW60 Convertiplane for civil use takes place. No production related to the military sector, as far as I know. However, Leonardo has other factories located on Italian territory that produce weapons, some of which are also sold to Israel which uses them to bring the Palestinians to a more moderate mind as well as reducing their number (after all, the Palestinian people are also responsible for the excess population of planet earth). Will Roberto Cingolani be proud of the opportunity that the position of CEO of Leonardo offers him? Will his three children be equally proud of their father? What silly questions! I apologize. One must understand the concerns of Leonardo workers, especially those in Puglia; It is the duty of the State, as the Constitution requires, to guarantee all its citizens a job and it is the duty of each citizen to carry out an activity that contributes to the material and spiritual progress of society. But how far can this mutual duty and right (State and citizens) go without any of the parties having to complain or even oppose or demand that the work activity slavishly adhere to the principles of the Constitution? Can, must an industrial activity, whether civil or military, respect the Constitution? Can, must a military industrial enterprise adhere to Article 11 of the Constitution, can, must it contravene this article? Should or mustn't the workers demand work that respects the Constitution? Should Leonardo's workers feel the exclusive right/duty to demand, as is happening these days, the continuation of their employment regardless of the Constitution? Perhaps they are not aware of the implications of Leonardo s.p.a. in the ongoing massacre in the Holy Land. If they were aware of it, how should they act? And their unions? Happy day
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  • L'International Boxing Association (IBA) ritiene opportuno affrontare le recenti dichiarazioni dei media riguardanti gli atleti Lin Yu-ting e Imane Khelif, in particolare per quanto riguarda la loro partecipazione ai Giochi olimpici di Parigi 2024.

    Desideriamo fare le seguenti osservazioni a riguardo:

    Il 24 marzo 2023, l'IBA ha squalificato gli atleti Lin Yu-ting e Imane Khelif dagli IBA Women's World Boxing Championships di Nuova Delhi 2023. Questa squalifica è stata il risultato del loro mancato rispetto dei criteri di ammissibilità per la partecipazione alla competizione femminile, come stabilito nei regolamenti IBA. Questa decisione, presa dopo un'attenta revisione, è stata estremamente importante e necessaria per mantenere il livello di correttezza e la massima integrità della competizione.

    Da notare che gli atleti non sono stati sottoposti a un esame del testosterone, ma sono stati sottoposti a un test separato e riconosciuto, i cui dettagli rimangono riservati. Questo test ha indicato in modo conclusivo che entrambe le atlete non soddisfacevano i criteri di ammissibilità necessari richiesti e sono state ritenute avere vantaggi competitivi rispetto alle altre atlete.

    La decisione presa dall'IBA il 24 marzo 2023 è stata successivamente ratificata dal Consiglio di amministrazione dell'IBA il 25 marzo 2023. Il verbale ufficiale di questa decisione è disponibile sul sito Web dell'IBA.

    La squalifica si basava su due test condotti su entrambe le atlete come segue:

    Test eseguito durante i Campionati mondiali di boxe femminile IBA a Istanbul 2022.
    Test eseguito durante i Campionati mondiali di boxe femminile IBA a Nuova Delhi 2023.

    Per chiarezza.

    Lin Yu-ting non ha presentato ricorso contro la decisione dell'IBA alla Corte arbitrale dello sport (CAS), rendendo così la decisione legalmente vincolante.
    Imane Khelif ha inizialmente presentato ricorso contro la decisione al CAS, ma ha ritirato il ricorso durante il processo, rendendo anche lei la decisione dell'IBA legalmente vincolante. I nostri comitati hanno esaminato e approvato rigorosamente la decisione presa durante i Campionati del mondo. Mentre l'IBA rimane impegnata a garantire l'equità competitiva in tutti i nostri eventi, esprimiamo preoccupazione per l'applicazione incoerente dei criteri di ammissibilità da parte di altre organizzazioni sportive, comprese quelle che supervisionano i Giochi olimpici. Le diverse normative del CIO su queste questioni, in cui l'IBA non è coinvolta, sollevano seri interrogativi sia sull'equità competitiva che sulla sicurezza degli atleti.

    Per chiarimenti sul motivo per cui il CIO consente agli atleti con vantaggi competitivi di competere nei propri eventi, invitiamo le parti interessate a cercare risposte direttamente dal CIO.

    Cordiali saluti,

    International Boxing Association

    https://www.iba.sport/news/statement-made-by-the-international-boxing-association-regarding-athletes-disqualifications-in-world-boxing-championships-2023/?fbclid=IwY2xjawEdSG1leHRuA2FlbQIxMQABHXEdVVSNEEor82OeysdLqhUb6xdtl24MOq34DfVJaWUKBGBTS5Hes7n5Mg_aem_Ld-HxiymIK_4DLcl2-uGTA
    L'International Boxing Association (IBA) ritiene opportuno affrontare le recenti dichiarazioni dei media riguardanti gli atleti Lin Yu-ting e Imane Khelif, in particolare per quanto riguarda la loro partecipazione ai Giochi olimpici di Parigi 2024. Desideriamo fare le seguenti osservazioni a riguardo: Il 24 marzo 2023, l'IBA ha squalificato gli atleti Lin Yu-ting e Imane Khelif dagli IBA Women's World Boxing Championships di Nuova Delhi 2023. Questa squalifica è stata il risultato del loro mancato rispetto dei criteri di ammissibilità per la partecipazione alla competizione femminile, come stabilito nei regolamenti IBA. Questa decisione, presa dopo un'attenta revisione, è stata estremamente importante e necessaria per mantenere il livello di correttezza e la massima integrità della competizione. Da notare che gli atleti non sono stati sottoposti a un esame del testosterone, ma sono stati sottoposti a un test separato e riconosciuto, i cui dettagli rimangono riservati. Questo test ha indicato in modo conclusivo che entrambe le atlete non soddisfacevano i criteri di ammissibilità necessari richiesti e sono state ritenute avere vantaggi competitivi rispetto alle altre atlete. La decisione presa dall'IBA il 24 marzo 2023 è stata successivamente ratificata dal Consiglio di amministrazione dell'IBA il 25 marzo 2023. Il verbale ufficiale di questa decisione è disponibile sul sito Web dell'IBA. La squalifica si basava su due test condotti su entrambe le atlete come segue: Test eseguito durante i Campionati mondiali di boxe femminile IBA a Istanbul 2022. Test eseguito durante i Campionati mondiali di boxe femminile IBA a Nuova Delhi 2023. Per chiarezza. Lin Yu-ting non ha presentato ricorso contro la decisione dell'IBA alla Corte arbitrale dello sport (CAS), rendendo così la decisione legalmente vincolante. Imane Khelif ha inizialmente presentato ricorso contro la decisione al CAS, ma ha ritirato il ricorso durante il processo, rendendo anche lei la decisione dell'IBA legalmente vincolante. I nostri comitati hanno esaminato e approvato rigorosamente la decisione presa durante i Campionati del mondo. Mentre l'IBA rimane impegnata a garantire l'equità competitiva in tutti i nostri eventi, esprimiamo preoccupazione per l'applicazione incoerente dei criteri di ammissibilità da parte di altre organizzazioni sportive, comprese quelle che supervisionano i Giochi olimpici. Le diverse normative del CIO su queste questioni, in cui l'IBA non è coinvolta, sollevano seri interrogativi sia sull'equità competitiva che sulla sicurezza degli atleti. Per chiarimenti sul motivo per cui il CIO consente agli atleti con vantaggi competitivi di competere nei propri eventi, invitiamo le parti interessate a cercare risposte direttamente dal CIO. Cordiali saluti, International Boxing Association https://www.iba.sport/news/statement-made-by-the-international-boxing-association-regarding-athletes-disqualifications-in-world-boxing-championships-2023/?fbclid=IwY2xjawEdSG1leHRuA2FlbQIxMQABHXEdVVSNEEor82OeysdLqhUb6xdtl24MOq34DfVJaWUKBGBTS5Hes7n5Mg_aem_Ld-HxiymIK_4DLcl2-uGTA
    WWW.IBA.SPORT
    Statement made by the International Boxing Association regarding Athletes Disqualifications in World Boxing Championships 2023
    As stated, the International Boxing Association (IBA) feels it appropriate at this prevalent time, to address recent media statements regarding those athletes Lin Yu-ting and Imane Khelif, particularly regarding their participation in the Paris Olympic Games 2024. We wish to make ...
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  • Von der Leyen intercettata risponde sullo Pfizergate - “L’esatto opposto di ciò che dice Speranza”

    https://dituttoedipiu.altervista.org/il-mistero-dei-messaggi-scomparsi-von-der-leyen-risponde-sul-pfizergate/

    #VonDerLeyen #Pfizergate #Speranza #Politica #UE #Vaccini #Scandalo #Comunicazione #MessaggiScomparsi #SalutePubblica #Corruzione #Covid19 #CommissioneEuropea #Trasparenza #Indagine #Giornalismo #Risposte #Mistero #Interrogativi #Critiche #Controversie #Denunce #Rivelazioni #Opacità #Investigazione #Sanità #UnioneEuropea #Fatti #Scoperte
    Von der Leyen intercettata risponde sullo Pfizergate - “L’esatto opposto di ciò che dice Speranza” https://dituttoedipiu.altervista.org/il-mistero-dei-messaggi-scomparsi-von-der-leyen-risponde-sul-pfizergate/ #VonDerLeyen #Pfizergate #Speranza #Politica #UE #Vaccini #Scandalo #Comunicazione #MessaggiScomparsi #SalutePubblica #Corruzione #Covid19 #CommissioneEuropea #Trasparenza #Indagine #Giornalismo #Risposte #Mistero #Interrogativi #Critiche #Controversie #Denunce #Rivelazioni #Opacità #Investigazione #Sanità #UnioneEuropea #Fatti #Scoperte
    DITUTTOEDIPIU.ALTERVISTA.ORG
    Il mistero dei messaggi scomparsi: Von der Leyen risponde sul Pfizergate -
    Nel cuore dell'Europa, l'ombra del Pfizergate continua a gettare un'ombra impenetrabile sui corridoi del potere. Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, è stata
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  • Nell'arena politica europea, la Direttiva "Casa Green" emerge come un'ombra minacciosa, sollevando interrogativi sui costi e le conseguenze di una politica ambientale ambiziosa. Approvata nonostante l'opposizione dell'Italia, la direttiva promette riduzioni delle emissioni a fronte di investimenti finanziari massicci, alimentando il dibattito sull'efficacia e la sostenibilità delle politiche climatiche.

    https://dituttoedipiu.altervista.org/casa-green-una-direttiva-che-sara-un-costoso-disastro-di-cui-pagheremo-tutti-il-conto/
    Nell'arena politica europea, la Direttiva "Casa Green" emerge come un'ombra minacciosa, sollevando interrogativi sui costi e le conseguenze di una politica ambientale ambiziosa. Approvata nonostante l'opposizione dell'Italia, la direttiva promette riduzioni delle emissioni a fronte di investimenti finanziari massicci, alimentando il dibattito sull'efficacia e la sostenibilità delle politiche climatiche. https://dituttoedipiu.altervista.org/casa-green-una-direttiva-che-sara-un-costoso-disastro-di-cui-pagheremo-tutti-il-conto/
    DITUTTOEDIPIU.ALTERVISTA.ORG
    “Casa green”: una direttiva che sarà un costoso disastro, di cui - D TUTT
    Il Consiglio fa passare, con il voto contrario dell’Italia, la direttiva Casa Green. Costerà centinaia di miliardi per avere riduzioni minime delle emissioni, ma questo vuole il credo assoluto del ca
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  • De Donno: una tragica fine, un'eredità morale immensa

    Due anni fa, nel tardo pomeriggio del 27 luglio 2021, veniva trovato impiccato nella sua abitazione un grande medico, il dottor Giuseppe De Donno. Era diventato celebre per le sue battaglie pro terapia del plasma contro la Covid-19 e per aver salvato tanti malati gravi quando ancora si era nella fase critica dell'emergenza, quando gli ospedali erano pieni di pazienti gravi e le terapie intensive al collasso.
    Insieme al suo gruppo di lavoro utilizzò il plasma convalescente per trattare i malati e salvò molte persone. TUTTAVIA, non fu ascoltato. Anzi fu attaccato e denigrato. Il Ministero della Salute gli tolse la sperimentazione per darla a Pisa, che in realtà non aveva alcuna esperienza in questo campo, dopodiché la sua terapia fu bocciata da AIFA e ISS.
    Amareggiato De Donno cambiò vita e, da primario di pneumologia del Poma di Mantova, scelse di tornare a fare il medico di Medicina Generale a Porto Mantovano. Dopo poco, però, è stato ritrovato morto.

    Subito i media hanno parlato di suicidio, in realtà rimangono aperti molti interrogativi e in tanti pensano che sia impossibile che si sia tolto la vita.
    Anche perché era profondamente religioso e legatissimo ai suoi familiari ai quali non avrebbe lasciato neppure un biglietto. E anche alcuni dei suoi amici più intimi hanno raccontato, sgomenti, che non c'erano stati segnali che potessero far pensare a un gesto estremo e che, anzi, l'avevano visto finalmente sereno negli ultimi giorni con il nuovo lavoro di medico di base.

    Coincidenza, è venuto a mancare proprio alla vigilia dell'arrivo delle cure con gli anticorpi monoclonali, farmaci cari, a differenza del plasma convalescente (che non ha limiti di brevetto ed è poco costoso da produrre poiché molti singoli donatori possono fornire più unità). De Donno aveva, sì, trovato una soluzione, ma che avrebbe inevitabilmente frenato il mercato degli anticorpi monoclonali anti SARS-CoV-2 (che sono diventati disponibili a partire dal 7 agosto 2021, guarda caso una settimana dopo la sua morte).
    Inoltre aveva messo in dubbio la vaccinazione che era stata avviata su scala mondiale a fine dicembre 2020 (riguardo questo aveva anche scritto al Ministro della Salute Roberto Speranza ponendo domande ben precise e manifestando dubbi in merito al profilo di sicurezza di quei farmaci approvati in così poco tempo).

    Fino al giorno della sua tragica fine, il 27 luglio di 2 anni fa, il Dottor Giuseppe De Donno ha continuato a svolgere la sua professione con grande dedizione e a difendere la validità della cura con il plasma iperimmune.
    FA MALE, NELL'ANNIVERSARIO DELLA SUA MORTE, ripensare a tutto ciò che è accaduto e si stringe il cuore nel rivedere L'ULTIMA INTERVISTA di questo medico che dichiarava di essere "orgogliosamente figlio di un carabiniere" e di avere "la trasparenza come punto di riferimento della vita"-
    Di questo servizio, realizzato dalle Iene, sono da scalfire in eterno nella mente gli ultimi minuti, in particolare i due minuti che vanno dal minuto 6.54 al minuto 8.54: mostrano un uomo che, con i suoi occhi al limite delle lacrime, con il suo sorriso tanto buono quanto amaro, con le sue mezze parole e i suoi penetranti silenzi, fa capire tante cose:



    https://www.iene.mediaset.it/video/plasma-iperimmune-de-donno-aveva-ragione_1136534.shtml

    #dedonno
    #plasmaiperimmune
    #dottordedonno
    #dedonnoeroe
    De Donno: una tragica fine, un'eredità morale immensa Due anni fa, nel tardo pomeriggio del 27 luglio 2021, veniva trovato impiccato nella sua abitazione un grande medico, il dottor Giuseppe De Donno. Era diventato celebre per le sue battaglie pro terapia del plasma contro la Covid-19 e per aver salvato tanti malati gravi quando ancora si era nella fase critica dell'emergenza, quando gli ospedali erano pieni di pazienti gravi e le terapie intensive al collasso. Insieme al suo gruppo di lavoro utilizzò il plasma convalescente per trattare i malati e salvò molte persone. TUTTAVIA, non fu ascoltato. Anzi fu attaccato e denigrato. Il Ministero della Salute gli tolse la sperimentazione per darla a Pisa, che in realtà non aveva alcuna esperienza in questo campo, dopodiché la sua terapia fu bocciata da AIFA e ISS. Amareggiato De Donno cambiò vita e, da primario di pneumologia del Poma di Mantova, scelse di tornare a fare il medico di Medicina Generale a Porto Mantovano. Dopo poco, però, è stato ritrovato morto. Subito i media hanno parlato di suicidio, in realtà rimangono aperti molti interrogativi e in tanti pensano che sia impossibile che si sia tolto la vita. Anche perché era profondamente religioso e legatissimo ai suoi familiari ai quali non avrebbe lasciato neppure un biglietto. E anche alcuni dei suoi amici più intimi hanno raccontato, sgomenti, che non c'erano stati segnali che potessero far pensare a un gesto estremo e che, anzi, l'avevano visto finalmente sereno negli ultimi giorni con il nuovo lavoro di medico di base. Coincidenza, è venuto a mancare proprio alla vigilia dell'arrivo delle cure con gli anticorpi monoclonali, farmaci cari, a differenza del plasma convalescente (che non ha limiti di brevetto ed è poco costoso da produrre poiché molti singoli donatori possono fornire più unità). De Donno aveva, sì, trovato una soluzione, ma che avrebbe inevitabilmente frenato il mercato degli anticorpi monoclonali anti SARS-CoV-2 (che sono diventati disponibili a partire dal 7 agosto 2021, guarda caso una settimana dopo la sua morte). Inoltre aveva messo in dubbio la vaccinazione che era stata avviata su scala mondiale a fine dicembre 2020 (riguardo questo aveva anche scritto al Ministro della Salute Roberto Speranza ponendo domande ben precise e manifestando dubbi in merito al profilo di sicurezza di quei farmaci approvati in così poco tempo). Fino al giorno della sua tragica fine, il 27 luglio di 2 anni fa, il Dottor Giuseppe De Donno ha continuato a svolgere la sua professione con grande dedizione e a difendere la validità della cura con il plasma iperimmune. FA MALE, NELL'ANNIVERSARIO DELLA SUA MORTE, ripensare a tutto ciò che è accaduto e si stringe il cuore nel rivedere L'ULTIMA INTERVISTA di questo medico che dichiarava di essere "orgogliosamente figlio di un carabiniere" e di avere "la trasparenza come punto di riferimento della vita"- Di questo servizio, realizzato dalle Iene, sono da scalfire in eterno nella mente gli ultimi minuti, in particolare i due minuti che vanno dal minuto 6.54 al minuto 8.54: mostrano un uomo che, con i suoi occhi al limite delle lacrime, con il suo sorriso tanto buono quanto amaro, con le sue mezze parole e i suoi penetranti silenzi, fa capire tante cose: ⬇️ ⬇️ ⬇️ https://www.iene.mediaset.it/video/plasma-iperimmune-de-donno-aveva-ragione_1136534.shtml #dedonno #plasmaiperimmune #dottordedonno #dedonnoeroe
    WWW.IENE.MEDIASET.IT
    Plasma iperimmune, De Donno aveva ragione - Le Iene
    Con Alessandro Politi e Marco Fubini vogliamo rendere giustizia a Giuseppe De Donno, che 8 mesi si è tolto la vita. Nel 2020 aveva lavorato al primo studio occidentale sull'uso del plasma iperimmune dei convalescenti contro il Covid. La gran parte della comunità scientifica non lo riteneva valido, oggi uno studio molto autorevole sostiene invece che funziona. Le Iene puntata del 13 aprile
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