• 5G:
    UN'ARMA CONTRO L'UOMO

    Dal 2020 ad oggi, avete notato quanti pali e quante antenne 5G sono sorte nei nostri comuni?

    Sono nate come funghi proprio contemporaneamente
    al lockdown decretato
    in seguito alla pandemia.

    Mentre la gente veniva imprigionata nelle proprie case, allegre squadre di operai piantavano enormi pali alti 30 metri con antenne 5G.

    Ora le antenne 5G si possono trovare mimetizzate nei lampioni, in prossimità dei semafori o all'interno di finti alberi.

    Ai sindaci è stato proibito di opporsi all'installazione di queste antenne.

    Il 5G è a tutti gli effetti un'arma militare che persegue scopi militari anche se alle mandrie viene fatto credere che serve per avere una migliore connessione internet e per scaricare più velocemente i film...

    Gran parte dei fondi del PNRR sono destinati a finanziare proprio il 5G e la digitalizzazione, cioè gli strumenti necessari per condurre guerre, controllare e, nel caso,
    a spegnere da remoto l'uomo geneticamente modificato.

    5G: UN'ARMA CONTRO L'UOMO Dal 2020 ad oggi, avete notato quanti pali e quante antenne 5G sono sorte nei nostri comuni? Sono nate come funghi proprio contemporaneamente al lockdown decretato in seguito alla pandemia. Mentre la gente veniva imprigionata nelle proprie case, allegre squadre di operai piantavano enormi pali alti 30 metri con antenne 5G. Ora le antenne 5G si possono trovare mimetizzate nei lampioni, in prossimità dei semafori o all'interno di finti alberi. Ai sindaci è stato proibito di opporsi all'installazione di queste antenne. Il 5G è a tutti gli effetti un'arma militare che persegue scopi militari anche se alle mandrie viene fatto credere che serve per avere una migliore connessione internet e per scaricare più velocemente i film... Gran parte dei fondi del PNRR sono destinati a finanziare proprio il 5G e la digitalizzazione, cioè gli strumenti necessari per condurre guerre, controllare e, nel caso, a spegnere da remoto l'uomo geneticamente modificato. 👇👇👇
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  • Uno studio evidenzia gli effetti deleteri del lockdown sullo sviluppo cognitivo dei bambini - D TUTTO E D+
    Uno studio evidenzia gli effetti deleteri del lockdown sullo sviluppo cognitivo dei bambini lockdown e sviluppo cognitivo dei bambini Un nuovo studio pubblicato sul New York Times mostra le conseguenze dei ripetuti lockdown sui bambini. Secondo
    https://dituttoedipiu.altervista.org/uno-studio-evidenzia-gli-effetti-deleteri-del-lockdown-sullo-sviluppo-cognitivo-dei-bambini/
    Uno studio evidenzia gli effetti deleteri del lockdown sullo sviluppo cognitivo dei bambini - D TUTTO E D+ Uno studio evidenzia gli effetti deleteri del lockdown sullo sviluppo cognitivo dei bambini lockdown e sviluppo cognitivo dei bambini Un nuovo studio pubblicato sul New York Times mostra le conseguenze dei ripetuti lockdown sui bambini. Secondo https://dituttoedipiu.altervista.org/uno-studio-evidenzia-gli-effetti-deleteri-del-lockdown-sullo-sviluppo-cognitivo-dei-bambini/
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    Uno studio evidenzia gli effetti deleteri del lockdown sullo sviluppo cognitivo dei bambini - D TUTTO E D+
    Uno studio evidenzia gli effetti deleteri del lockdown sullo sviluppo cognitivo dei bambini lockdown e sviluppo cognitivo dei bambini Un nuovo studio pubblicato sul New York Times mostra le conseguenze dei ripetuti lockdown sui bambini. Secondo
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  • https://dituttoedipiu.altervista.org/i-lockdown-e-le-chiusure-dei-negozi-erano-stati-pianificati-gia-nel-2007/
    https://dituttoedipiu.altervista.org/i-lockdown-e-le-chiusure-dei-negozi-erano-stati-pianificati-gia-nel-2007/
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    I LOCKDOWN E LE CHIUSURE DEI NEGOZI ERANO STATI PIANIFICATI GIA’ NEL 2007 - D TUTTO E D+
    I LOCKDOWN E LE CHIUSURE DEI NEGOZI ERANO STATI PIANIFICATI GIA’ NEL 2007 Uno dei compiti più importanti del nostro lavoro di informazione è quello di scoprire gli incontri e gli studi di pianificazione o addirittura di simulazione degli scenari futuri. 14 luglio 2024 dal Dott . Peter F. Mayer Non è solo un’idea dell’oligarchia, dell’UE e dell’OMS quella di imporre le chiusure nel 2007, così come i
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  • Covid in Europa: ecco lo studio che fa a pezzi il lockdown: fu inutile - D TUTTO E D+
    Covid in Europa: ecco lo studio che fa a pezzi il lockdown: fu inutile La scienza non è dogma, è dubbio. E noi abbiamo navigato a vista. Ma i dati confermano che prima di limitare le libertà personali bisogna analizzare bene i fatti Quando ho iniziato questo studio con il Prof. La Vecchia, pensavo di confermare ciò che tutti davano per scontato sulla pandemia da Covid. Invece, i dati...
    https://dituttoedipiu.altervista.org/covid-in-europa-ecco-lo-studio-che-fa-a-pezzi-il-lockdown-fu-inutile/
    Covid in Europa: ecco lo studio che fa a pezzi il lockdown: fu inutile - D TUTTO E D+ Covid in Europa: ecco lo studio che fa a pezzi il lockdown: fu inutile La scienza non è dogma, è dubbio. E noi abbiamo navigato a vista. Ma i dati confermano che prima di limitare le libertà personali bisogna analizzare bene i fatti Quando ho iniziato questo studio con il Prof. La Vecchia, pensavo di confermare ciò che tutti davano per scontato sulla pandemia da Covid. Invece, i dati... https://dituttoedipiu.altervista.org/covid-in-europa-ecco-lo-studio-che-fa-a-pezzi-il-lockdown-fu-inutile/
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    Covid in Europa: ecco lo studio che fa a pezzi il lockdown: fu inutile - D TUTTO E D+
    Covid in Europa: ecco lo studio che fa a pezzi il lockdown: fu inutile La scienza non è dogma, è dubbio. E noi abbiamo navigato a vista. Ma i dati confermano che prima di limitare le libertà personali bisogna analizzare bene i fatti Quando ho iniziato questo studio con il Prof. La Vecchia, pensavo di confermare ciò che tutti davano per scontato sulla pandemia da Covid. Invece, i dati
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  • Pubblichiamo qui in allegato l'ATLANTE DELL’INFANZIA (A RISCHIO) IN ITALIA - 2023 - A cura di Save the Children - lasciamo a voi le considerazioni ed i commenti sul futuro della scuola e delle nuove generazioni.

    PREFAZIONE

    La pandemia di Covid19 ha segnato un punto di svolta fondamentale della
    nostra epoca. C’è un prima e un dopo su molte cose e, indubbiamente, uno dei
    fattori che ha svolto un ruolo particolarmente significativo nel corso dei mesi
    del lockdown e in quelli successivi è stata la tecnologia digitale. Anche in
    questo caso, c’è un prima e un dopo, sia nel modo in cui queste tecnologie
    sono state utilizzate, sia nel modo in cui le abbiamo interpretate e vissute.
    In quell’ormai lontano 2020, ci sono stati giorni difficili in cui i nostri computer, i
    tablet e gli smartphone ci hanno tenuti vivi, nel vero senso della parola. Hanno fatto
    sì che la nostra vita procedesse sebbene fossimo segregati in casa, ci hanno permesso il contatto quotidiano con amici e parenti, sebbene mutuato attraverso lo schermo di un PC o di uno smartphone, mentre tutto il resto fuori era fermo.

    Abbiamo fatto aperitivi con gli amici collegati al pc, abbiamo ordinato la spesa, letto
    libri, guardato film, lavorato, studiato. Ma è stato davvero proprio così? O meglio, è
    stato così per tutti? La tecnologia è stata fondamentale per una parte del mondo e
    della società che ne aveva ampio accesso, ma per un’altra fetta di popolazione, a
    tutte le latitudini, questa accelerazione tecnologica ha significato l’emarginazione.
    Coloro che erano già indietro, che non avevano accesso ai dispositivi digitali, si sono
    visti tagliati fuori da ogni genere di attività. Hanno dovuto faticare molto di più per
    poter fruire dei servizi e trovare risposte ai loro bisogni, spesso vitali, in un momento
    in cui ci dicevamo “nessuno deve rimanere indietro”.

    Prima del maggio 2020, secondo un rapporto UNESCO, il 60% dei programmi
    nazionali di apprendimento a distanza si affidava esclusivamente a piattaforme
    connesse a internet, ma quasi mezzo miliardo di giovani – ovvero circa la metà degli
    studenti delle scuole primarie e secondarie di tutto il mondo non
    disponeva di una connessione a casa e veniva così escluso dalla partecipazione.
    Secondo i dati e le indagini citati nel rapporto, nel 2020 negli Stati Uniti, per esempio, un terzo degli
    studenti, dalla scuola dell’infanzia al dodicesimo anno di età, è stato escluso
    dall’istruzione a causa di connessioni a internet o hardware inadeguati. Per quanto
    riguarda i risultati dell’apprendimento degli studenti, secondo i ricercatori
    dell’UNESCO, questi si sono bloccati o sono diminuiti drasticamente quando le
    scuole hanno utilizzato l’edtech (education technology) in sostituzione
    dell’insegnamento in presenza, anche quando i bambini avevano accesso a dispositivi
    digitali e connessioni a internet...

    Neonati allo schermo

    In un mondo fatto di chiaroscuri, gli effetti del digitale sono in parte positivi, in parte negativi,
    ma sull’età evolutiva sembrano prevalere questi ultimi. Eppure, nel nostro Paese sono tanti i
    bambini persino molto piccoli che trascorrono del tempo davanti a uno schermo. I risultati
    della nuova indagine del Sistema di Sorveglianza Bambini 0­2 anni dell’Istituto Superiore di
    Sanità (ISS), presentata a marzo 2023 delinea un quadro preoccupante sotto questo profilo
    1. L’indagine si è svolta tra giugno e ottobre 2022 con interviste in tutte le regioni italiane ad
    eccezione del Molise e della Provincia autonoma di Bolzano. Complessivamente hanno risposto ai questionari 35.550 mamme con tassi di partecipazione a livello regionale compresi tra l’89,2% e il 98,6%. Un campione, dunque, molto vasto da cui è emerso che in Italia il 22,1% dei bambini di 2­5 mesi passa del tempo davanti a schermi che possono essere tv, computer, tablet o telefoni cellulari.
    Esiste una differenza di esposizione legata al territorio: in particolare si va dal 13,6%
    della Provincia autonoma di Trento al 30,3% riscontrato in Puglia. La maggior parte dei bambini esposti passa meno di un’ora al giorno davanti a uno schermo, ma dall’1,9% (Veneto) al 9,1% (Calabria) vi trascorre almeno 1-­2 ore.
    I livelli di esposizione crescono all’aumentare dell’età in tutte le regioni e, tra i bambini di 11-­15 mesi, i bambini che passano almeno 1-­2 ore al giorno davanti a uno schermo diventano una percentuale significativa che varia tra il 6,5% di Trento e il 39,3% della Calabria.
    Se si considera il tempo di fruizione complessivo, che va da meno di un’ora a oltre tre ore, la
    percentuale di bambine e bambini che ha una esposizione agli schermi tra gli 11 e i 15 mesi d’età in media arriva al 58,1%, vale a dire 1 su 2. In generale, le percentuali sono più alte nelle regioni del Sud.

    Questi risultati hanno spinto l’ISS a fornire indicazioni, in particolare sulla “necessità di informare i genitori ­ e tutti gli adulti che si occupano del bambino ­ dei rischi legati all’uso delle tecnologie audiovisive e digitali in età precoce. Un ruolo importante in questa azione preventiva può essere svolto dagli operatori socio­sanitari e dagli educatori che hanno frequenti contatti con i genitori”.

    Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2019 ha stilato nuove linee guida su
    “attività fisica, comportamento sedentario e sonno” in cui si raccomanda un tempo limite di
    esposizione agli schermi per i bambini fino a 5 anni. In particolare, fino a 2 anni d’età questo
    tempo dovrebbe essere pari a zero, mentre da 2 a 5 anni non dovrebbe superare un’ora al giorno, possibilmente meno. Tra i rischi dello stare davanti a uno schermo vi è quello di favorire comportamenti sedentari che compromettono la salute dei bambini. È stato infatti dimostrato un legame tra l’esposizione agli schermi e l’obesità dovuto a diversi fattori: oltre alla mancanza di movimento, un aumento del consumo di cibo mentre si guarda lo schermo, l’esposizione a pubblicità di cibi e bevande non sane che influenzano le preferenze alimentari dei bambini, la riduzione della durata del sonno...
    Pubblichiamo qui in allegato l'ATLANTE DELL’INFANZIA (A RISCHIO) IN ITALIA - 2023 - A cura di Save the Children - lasciamo a voi le considerazioni ed i commenti sul futuro della scuola e delle nuove generazioni. PREFAZIONE La pandemia di Covid19 ha segnato un punto di svolta fondamentale della nostra epoca. C’è un prima e un dopo su molte cose e, indubbiamente, uno dei fattori che ha svolto un ruolo particolarmente significativo nel corso dei mesi del lockdown e in quelli successivi è stata la tecnologia digitale. Anche in questo caso, c’è un prima e un dopo, sia nel modo in cui queste tecnologie sono state utilizzate, sia nel modo in cui le abbiamo interpretate e vissute. In quell’ormai lontano 2020, ci sono stati giorni difficili in cui i nostri computer, i tablet e gli smartphone ci hanno tenuti vivi, nel vero senso della parola. Hanno fatto sì che la nostra vita procedesse sebbene fossimo segregati in casa, ci hanno permesso il contatto quotidiano con amici e parenti, sebbene mutuato attraverso lo schermo di un PC o di uno smartphone, mentre tutto il resto fuori era fermo. Abbiamo fatto aperitivi con gli amici collegati al pc, abbiamo ordinato la spesa, letto libri, guardato film, lavorato, studiato. Ma è stato davvero proprio così? O meglio, è stato così per tutti? La tecnologia è stata fondamentale per una parte del mondo e della società che ne aveva ampio accesso, ma per un’altra fetta di popolazione, a tutte le latitudini, questa accelerazione tecnologica ha significato l’emarginazione. Coloro che erano già indietro, che non avevano accesso ai dispositivi digitali, si sono visti tagliati fuori da ogni genere di attività. Hanno dovuto faticare molto di più per poter fruire dei servizi e trovare risposte ai loro bisogni, spesso vitali, in un momento in cui ci dicevamo “nessuno deve rimanere indietro”. Prima del maggio 2020, secondo un rapporto UNESCO, il 60% dei programmi nazionali di apprendimento a distanza si affidava esclusivamente a piattaforme connesse a internet, ma quasi mezzo miliardo di giovani – ovvero circa la metà degli studenti delle scuole primarie e secondarie di tutto il mondo non disponeva di una connessione a casa e veniva così escluso dalla partecipazione. Secondo i dati e le indagini citati nel rapporto, nel 2020 negli Stati Uniti, per esempio, un terzo degli studenti, dalla scuola dell’infanzia al dodicesimo anno di età, è stato escluso dall’istruzione a causa di connessioni a internet o hardware inadeguati. Per quanto riguarda i risultati dell’apprendimento degli studenti, secondo i ricercatori dell’UNESCO, questi si sono bloccati o sono diminuiti drasticamente quando le scuole hanno utilizzato l’edtech (education technology) in sostituzione dell’insegnamento in presenza, anche quando i bambini avevano accesso a dispositivi digitali e connessioni a internet... Neonati allo schermo In un mondo fatto di chiaroscuri, gli effetti del digitale sono in parte positivi, in parte negativi, ma sull’età evolutiva sembrano prevalere questi ultimi. Eppure, nel nostro Paese sono tanti i bambini persino molto piccoli che trascorrono del tempo davanti a uno schermo. I risultati della nuova indagine del Sistema di Sorveglianza Bambini 0­2 anni dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), presentata a marzo 2023 delinea un quadro preoccupante sotto questo profilo 1. L’indagine si è svolta tra giugno e ottobre 2022 con interviste in tutte le regioni italiane ad eccezione del Molise e della Provincia autonoma di Bolzano. Complessivamente hanno risposto ai questionari 35.550 mamme con tassi di partecipazione a livello regionale compresi tra l’89,2% e il 98,6%. Un campione, dunque, molto vasto da cui è emerso che in Italia il 22,1% dei bambini di 2­5 mesi passa del tempo davanti a schermi che possono essere tv, computer, tablet o telefoni cellulari. Esiste una differenza di esposizione legata al territorio: in particolare si va dal 13,6% della Provincia autonoma di Trento al 30,3% riscontrato in Puglia. La maggior parte dei bambini esposti passa meno di un’ora al giorno davanti a uno schermo, ma dall’1,9% (Veneto) al 9,1% (Calabria) vi trascorre almeno 1-­2 ore. I livelli di esposizione crescono all’aumentare dell’età in tutte le regioni e, tra i bambini di 11-­15 mesi, i bambini che passano almeno 1-­2 ore al giorno davanti a uno schermo diventano una percentuale significativa che varia tra il 6,5% di Trento e il 39,3% della Calabria. Se si considera il tempo di fruizione complessivo, che va da meno di un’ora a oltre tre ore, la percentuale di bambine e bambini che ha una esposizione agli schermi tra gli 11 e i 15 mesi d’età in media arriva al 58,1%, vale a dire 1 su 2. In generale, le percentuali sono più alte nelle regioni del Sud. Questi risultati hanno spinto l’ISS a fornire indicazioni, in particolare sulla “necessità di informare i genitori ­ e tutti gli adulti che si occupano del bambino ­ dei rischi legati all’uso delle tecnologie audiovisive e digitali in età precoce. Un ruolo importante in questa azione preventiva può essere svolto dagli operatori socio­sanitari e dagli educatori che hanno frequenti contatti con i genitori”. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2019 ha stilato nuove linee guida su “attività fisica, comportamento sedentario e sonno” in cui si raccomanda un tempo limite di esposizione agli schermi per i bambini fino a 5 anni. In particolare, fino a 2 anni d’età questo tempo dovrebbe essere pari a zero, mentre da 2 a 5 anni non dovrebbe superare un’ora al giorno, possibilmente meno. Tra i rischi dello stare davanti a uno schermo vi è quello di favorire comportamenti sedentari che compromettono la salute dei bambini. È stato infatti dimostrato un legame tra l’esposizione agli schermi e l’obesità dovuto a diversi fattori: oltre alla mancanza di movimento, un aumento del consumo di cibo mentre si guarda lo schermo, l’esposizione a pubblicità di cibi e bevande non sane che influenzano le preferenze alimentari dei bambini, la riduzione della durata del sonno...
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  • Verbale del.Comitato Tecnico Scientifico n. 19 del 05.03.2020 (4 giorni prima del lockdown).
    Quando il complottismo presenta le prove, cambia nome e si chiama "STORIA".
    A che titolo la NATO controllava e censurava i verbali, le dichiarazioni e le decisioni del Comitato Tecnico Scientifico? Non si era detto che fosse "scienza"? La NATO è scienza?
    Signori miei, avete idea di cosa emerga non appena si raschia appena appena la superficie di tutta questa storia?
    Vi rendete conto che è dal 2020 che sono in corso operazioni di guerra e la pandeminchia ne è stata la prima avvisaglia manifesta?
    ...e si vergognino tutti quelli che hanno creduto ad una tragica ed assurda menzogna imposta con la forza degli apparati, massacrando chi ha avuto la capacità di farsi domande e cercare risposte. Adesso, prendere consapevolezza, e cominciate finalmente a fare un pò di domande alla NATO su cosa sia stata realmente l'operazione "Covid19" e quali siano i programmi per l'immediato futuro!

    -Avv. Andrea Oddo

    #cts
    #speranza
    #robertosperanza
    Verbale del.Comitato Tecnico Scientifico n. 19 del 05.03.2020 (4 giorni prima del lockdown). Quando il complottismo presenta le prove, cambia nome e si chiama "STORIA". A che titolo la NATO controllava e censurava i verbali, le dichiarazioni e le decisioni del Comitato Tecnico Scientifico? Non si era detto che fosse "scienza"? La NATO è scienza? Signori miei, avete idea di cosa emerga non appena si raschia appena appena la superficie di tutta questa storia? Vi rendete conto che è dal 2020 che sono in corso operazioni di guerra e la pandeminchia ne è stata la prima avvisaglia manifesta? ...e si vergognino tutti quelli che hanno creduto ad una tragica ed assurda menzogna imposta con la forza degli apparati, massacrando chi ha avuto la capacità di farsi domande e cercare risposte. Adesso, prendere consapevolezza, e cominciate finalmente a fare un pò di domande alla NATO su cosa sia stata realmente l'operazione "Covid19" e quali siano i programmi per l'immediato futuro! -Avv. Andrea Oddo #cts #speranza #robertosperanza
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  • https://dituttoedipiu.altervista.org/comportamenti-suicidari-aumentati-di-oltre-il-50-a-causa-dei-lockdown-studio-catalano-giovani-donne-e-i-minori-si-piu-colpiti/
    https://dituttoedipiu.altervista.org/comportamenti-suicidari-aumentati-di-oltre-il-50-a-causa-dei-lockdown-studio-catalano-giovani-donne-e-i-minori-si-piu-colpiti/
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    Comportamenti suicidari aumentati di oltre il 50% a causa dei lockdown: studio catalano. Giovani donne e i minori si più colpiti - D TUTTO E D+
    Comportamenti suicidari aumentati di oltre il 50% a causa dei lockdown: studio catalano. Giovani donne e i minori si più colpiti Un nuovo studio suggerisce che l’ideazione e i tentativi di suicidio sono aumentati significativamente nella regione spagnola della Catalogna a causa della pandemia. Lo studio, pubblicato su Lancet Psychiatry, esamina i dati degli ospedali catalani in tre periodi: pre-lockdown (dal 1° gennaio 2018 fino all’attuazione del lockdown spagnolo il 14 marzo 2020), lockdown (dal
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  • LaVerità, 04/06/2024

    ESPLOSIVO STUDIO PUBBLICATO SUL "BRITISH MEDICAL JOURNAL"

    IL SOSPETTO: LOCKDOWN E VACCINI HANNO FATTO PIÙ MORTI DEL COVID
    Gli scienziati rilevano che c'è stato surplus di decessi anche nel 2021 e 2022. E puntano il dito sulle conseguenze delle restrizioni e sugli effetti avversi delle punture. "Governi e responsabili delle politiche devono investigare".

    Ma la Commissione d'inchiesta è bloccata dall'ostruzionismo di Pd e M5s

    Fonte: https://t.me/liberamenteservo/32764
    LaVerità, 04/06/2024 ESPLOSIVO STUDIO PUBBLICATO SUL "BRITISH MEDICAL JOURNAL" IL SOSPETTO: LOCKDOWN E VACCINI HANNO FATTO PIÙ MORTI DEL COVID Gli scienziati rilevano che c'è stato surplus di decessi anche nel 2021 e 2022. E puntano il dito sulle conseguenze delle restrizioni e sugli effetti avversi delle punture. "Governi e responsabili delle politiche devono investigare". Ma la Commissione d'inchiesta è bloccata dall'ostruzionismo di Pd e M5s Fonte: https://t.me/liberamenteservo/32764
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  • Alle elezioni europee del 2019 il Centrodestra ha ottenuto 42 seggi su 76. Una maggioranza SCHIACCIANTE.
    Poi però, senza che muovessero un dito, anzi spesso col loro convinto appoggio, abbiamo avuto lockdown, green pass, obbligo vaccinale, guerra contro la Russia, sterminio dei civili palestinesi, governo Draghi e rielezione di Mattarella.
    Nessuno ha rinnegato nulla.
    Però ora vogliono il voto perché dicono che se no verrà l'invasione delle cavallette. Ma le cavallette sono loro, esattamente come gli altri, inguardabili, del PD o del M5S.
    Poi c'è qualche accozzaglia, senza concrete possibilità, di ferrivecchi e opportunisti della politica.
    Il menù è questo.
    Meglio rinunciare al ristorante e cucinare in casa...
    IO RESTO A CASA!

    Fonte:https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=E&dtel=26/05/2019&es0=S&tpa=Y&lev0=0&levsut0=0&ms=S&tpe=A
    🇪🇺 Alle elezioni europee del 2019 il Centrodestra ha ottenuto 42 seggi su 76. Una maggioranza SCHIACCIANTE. Poi però, senza che muovessero un dito, anzi spesso col loro convinto appoggio, abbiamo avuto lockdown, green pass, obbligo vaccinale, guerra contro la Russia, sterminio dei civili palestinesi, governo Draghi e rielezione di Mattarella. Nessuno ha rinnegato nulla. Però ora vogliono il voto perché dicono che se no verrà l'invasione delle cavallette. Ma le cavallette sono loro, esattamente come gli altri, inguardabili, del PD o del M5S. Poi c'è qualche accozzaglia, senza concrete possibilità, di ferrivecchi e opportunisti della politica. Il menù è questo. Meglio rinunciare al ristorante e cucinare in casa... IO RESTO A CASA! Fonte:https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=E&dtel=26/05/2019&es0=S&tpa=Y&lev0=0&levsut0=0&ms=S&tpe=A
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  • Da diffondere ovunque!

    Il virus? Costruito in laboratorio Lockdown, coprifuoco, mascherine? Inutili o dannosi● Tachipirina e vigile attesa? Le cure precoci avrebbero evitato il 90% dei ricoveri● Plasma iperimmune? De Donno aveva visto giusto: lo fecero suicidare Vaccini? Poco efficaci Effetti collaterali? Molti e anche gravi Lo provano centinaia di studi



    https://dituttoedipiu.altervista.org/i-complottisti-avevano-ragione-la-verita-dietro-la-pandemia-di-covid-19/


    #vaccini #COVID19 #effetticollaterali #inchiesta #trasparenza #giornalismo #verità #scienza #pandemia #vaccinazioni #responsabilità #dubbivaccini #dibattitopubblico #medicina #salute #sicurezza #ricercascientifica #informazione #mainstreammedia #notizie #studioclinico #comunicazione #autoritàsanitarie #fiducia #controversie #sierivaccinali #Repubblica #media #newstoday #analisi #discussione #covidvaccine #dati #reazioniavverse #giornalistidinchiesta #società #diritti #pubblicaopinione #effettiindesiderati #greenpass #policy #vaccinesafety #immunizzazione #covidresponse #opinionepubblica #sottovalutazione #censura #dissenso #libertàdistampa #reportage #stampa #attualità #vaccino #medicinaetrust #trasparenzaetica #cronaca #approfondimento #libertà #giornalisti #sanità #policyvaccinale #autoritadisanità #vaccinocovid #dibattito #evidenzascientifica #giornalismocritico #giornalismoetico #scandalo #sanitàpubblica #informazionepubblica #vaccinerisks #veritàemergente #trasparenzainformativa #salutepubblica #comunicazionescientifica #trasparenzasanitaria #medicinasicura #fatti #vaccinazionicovid #sanitàtrasparente #dirittodellaverità #rischivaccinali #vaccines #investigazione #giornalismoindipendente #salutepubblica #dibattitosociale #politisanitarie #effettivaccinali #immunizzazioneCOVID #sanitàetica #informazionevera #giornalismocritico #trasparenzasuivaccini #dibattitopolitico
    Da diffondere ovunque! Il virus? Costruito in laboratorio Lockdown, coprifuoco, mascherine? Inutili o dannosi● Tachipirina e vigile attesa? Le cure precoci avrebbero evitato il 90% dei ricoveri● Plasma iperimmune? De Donno aveva visto giusto: lo fecero suicidare⚫ Vaccini? Poco efficaci⚫ Effetti collaterali? Molti e anche gravi⚫ Lo provano centinaia di studi https://dituttoedipiu.altervista.org/i-complottisti-avevano-ragione-la-verita-dietro-la-pandemia-di-covid-19/ #vaccini #COVID19 #effetticollaterali #inchiesta #trasparenza #giornalismo #verità #scienza #pandemia #vaccinazioni #responsabilità #dubbivaccini #dibattitopubblico #medicina #salute #sicurezza #ricercascientifica #informazione #mainstreammedia #notizie #studioclinico #comunicazione #autoritàsanitarie #fiducia #controversie #sierivaccinali #Repubblica #media #newstoday #analisi #discussione #covidvaccine #dati #reazioniavverse #giornalistidinchiesta #società #diritti #pubblicaopinione #effettiindesiderati #greenpass #policy #vaccinesafety #immunizzazione #covidresponse #opinionepubblica #sottovalutazione #censura #dissenso #libertàdistampa #reportage #stampa #attualità #vaccino #medicinaetrust #trasparenzaetica #cronaca #approfondimento #libertà #giornalisti #sanità #policyvaccinale #autoritadisanità #vaccinocovid #dibattito #evidenzascientifica #giornalismocritico #giornalismoetico #scandalo #sanitàpubblica #informazionepubblica #vaccinerisks #veritàemergente #trasparenzainformativa #salutepubblica #comunicazionescientifica #trasparenzasanitaria #medicinasicura #fatti #vaccinazionicovid #sanitàtrasparente #dirittodellaverità #rischivaccinali #vaccines #investigazione #giornalismoindipendente #salutepubblica #dibattitosociale #politisanitarie #effettivaccinali #immunizzazioneCOVID #sanitàetica #informazionevera #giornalismocritico #trasparenzasuivaccini #dibattitopolitico
    DITUTTOEDIPIU.ALTERVISTA.ORG
    I "complottisti" avevano ragione: la verità dietro la pandemia di COVID-19 - D TUTTO E D+
    I "complottisti" avevano ragione: la verità dietro la pandemia di COVID-19 - Il mondo è stato messo in ginocchio dalla pandemia di COVID-19
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