• AVVISO EDUCATO

    Si ricorda ai clienti che questi giornali rappresentano semplicemente le opinioni di un piccolo gruppo di miliardari che cercano disperatamente di influenzare l'opinione pubblica e non riflettono al 100% la realtà.

    Per favore fai riferimenti incrociati a tutto quello che leggi

    GRAZIE

    Direi brillante!
    AVVISO EDUCATO Si ricorda ai clienti che questi giornali rappresentano semplicemente le opinioni di un piccolo gruppo di miliardari che cercano disperatamente di influenzare l'opinione pubblica e non riflettono al 100% la realtà. Per favore fai riferimenti incrociati a tutto quello che leggi GRAZIE Direi brillante! 😉
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  • NESSUN MEDIA ha citato l'intervista di Elon Musk ieri, perchè è semplicemente esplosiva
    "...Musk ha suggerito che Bill Gates, il mega-donatore democratico Reid Hoffman e altri miliardari sono "terrorizzati" da una vittoria di Trump perché, se vincesse, verrebbe fuori la lista dei clienti di Epstein. Musk ha affermato questo dopo aver dichiarato che esiste una "forte sovrapposizione" tra i 100 principali burattinai di Kamala e la lista dei clienti di Epstein. Musk ha definito "sbalorditivo" il fatto che centinaia di manifestanti del 6 gennaio siano stati condannati al carcere, ma che non sia stata intrapresa alcuna azione per perseguire il "peggior trasgressore nella lista dei clienti di Epstein". "È folle!", ha sottolineato. "Penso che uno dei motivi per cui Kamala sta ottenendo così tanto supporto è che se Trump vincesse, la lista dei clienti di Epstein diventerebbe pubblica. E alcuni di quei miliardari dietro Kamala sono terrorizzati da questo risultato", ha detto Musk.

    g.ZIBORDI

    The bombshell dropped when Musk suggested that Bill Gates, Democratic mega-donor Reid Hoffman, and other billionaires are “terrified” of a Trump victory because if he wins, the Epstein client list is coming out.

    Musk said this after declaring that there is a “strong overlap” between Kamala's top 100 puppet masters and the Epstein client list.

    Musk called it “mind-blowing” that hundreds of January 6th protesters have been sentenced to prison, yet there’s been no action to prosecute the “worst offender on the Epstein client list.” “That’s insane!” he emphasized.

    “I think part of why Kamala's getting so much support is that if Trump wins, that Epstein client list is going to become public. And some of those billionaires behind Kamala are terrified of that outcome,” Musk said.

    Source:
    NESSUN MEDIA ha citato l'intervista di Elon Musk ieri, perchè è semplicemente esplosiva "...Musk ha suggerito che Bill Gates, il mega-donatore democratico Reid Hoffman e altri miliardari sono "terrorizzati" da una vittoria di Trump perché, se vincesse, verrebbe fuori la lista dei clienti di Epstein. Musk ha affermato questo dopo aver dichiarato che esiste una "forte sovrapposizione" tra i 100 principali burattinai di Kamala e la lista dei clienti di Epstein. Musk ha definito "sbalorditivo" il fatto che centinaia di manifestanti del 6 gennaio siano stati condannati al carcere, ma che non sia stata intrapresa alcuna azione per perseguire il "peggior trasgressore nella lista dei clienti di Epstein". "È folle!", ha sottolineato. "Penso che uno dei motivi per cui Kamala sta ottenendo così tanto supporto è che se Trump vincesse, la lista dei clienti di Epstein diventerebbe pubblica. E alcuni di quei miliardari dietro Kamala sono terrorizzati da questo risultato", ha detto Musk. g.ZIBORDI The bombshell dropped when Musk suggested that Bill Gates, Democratic mega-donor Reid Hoffman, and other billionaires are “terrified” of a Trump victory because if he wins, the Epstein client list is coming out. Musk said this after declaring that there is a “strong overlap” between Kamala's top 100 puppet masters and the Epstein client list. Musk called it “mind-blowing” that hundreds of January 6th protesters have been sentenced to prison, yet there’s been no action to prosecute the “worst offender on the Epstein client list.” “That’s insane!” he emphasized. “I think part of why Kamala's getting so much support is that if Trump wins, that Epstein client list is going to become public. And some of those billionaires behind Kamala are terrified of that outcome,” Musk said. Source:
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  • Il diabete di tipo 3 è già tra noi, solo che la $cienzah lo chiama alzheimer o demenza.

    La causa, i grassi?
    Assolutamente no: GLI ZUCCHERI.

    Ripetiamo il concetto così magari risulta chiaro ai più.



    Lo zucchero nel cervello di un bambino è chiamato ADHD.

    Lo zucchero nel cervello di un adulto è chiamato Alzheimer o demenza.

    Lo zucchero negli occhi è chiamato glaucoma.

    Lo zucchero nei denti è chiamato carie.

    Lo zucchero nella tua pelle è chiamato invecchiamento.

    Lo zucchero nel sonno è chiamato insonnia.

    Lo zucchero nel sangue è chiamato diabete.

    Lo zucchero in eccesso nel tuo corpo è chiamato cancro.

    Lo zucchero a Wall Street è chiamato un'industria miliardaria.

    La dipendenza da zucchero è otto volte più forte di quella da cocaina.

    Fonte: Telegram: Leonardo Santi, 27/09/2024
    https://t.me/c/1399985034/15887
    Il diabete di tipo 3 è già tra noi, solo che la $cienzah lo chiama alzheimer o demenza. La causa, i grassi? Assolutamente no: GLI ZUCCHERI. Ripetiamo il concetto così magari risulta chiaro ai più. 👇👇 Lo zucchero nel cervello di un bambino è chiamato ADHD. Lo zucchero nel cervello di un adulto è chiamato Alzheimer o demenza. Lo zucchero negli occhi è chiamato glaucoma. Lo zucchero nei denti è chiamato carie. Lo zucchero nella tua pelle è chiamato invecchiamento. Lo zucchero nel sonno è chiamato insonnia. Lo zucchero nel sangue è chiamato diabete. Lo zucchero in eccesso nel tuo corpo è chiamato cancro. Lo zucchero a Wall Street è chiamato un'industria miliardaria. La dipendenza da zucchero è otto volte più forte di quella da cocaina. Fonte: Telegram: Leonardo Santi, 27/09/2024 https://t.me/c/1399985034/15887
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  • QUESTO È SCANDALOSO!!!

    SCRITTI BELLICI
    Il caso Durov
    Traduco da Reuters (domenica 25 agosto 2024): “Pavel Durov, il miliardario russo -francese fondatore e amministratore delegato dell'app di messaggistica Telegram, è stato arrestato all'aeroporto di Bourget, alle porte di Parigi, sabato sera, hanno dichiarato TF1 TV e BFM TV, citando fonti non identificate. Durov viaggiava a bordo del suo jet privato, ha dichiarato TF1 sul suo sito web, aggiungendo che era stato colpito da un mandato di arresto in Francia nell'ambito di un'indagine preliminare della polizia. Sia TF1 che BFM hanno dichiarato che l'indagine si è concentrata sulla mancanza di moderatori su Telegram e che la polizia ritiene che questa situazione abbia permesso alle attività criminali di avvalersi indisturbate sull'app di messaggistica.”
    Per comprendere la gravità di questo arresto, occorre un accenno al quadro normativo: il 5 luglio 2022, il Parlamento Europeo ha approvato il Digital Services Act (DSA).
    In estrema sintesi, il DSA prevede che tutti i prestatori di servizi digitali debbano, tra l’altro:
    fornire informazioni esplicite sulla moderazione dei contenuti e sull’uso degli algoritmi per i sistemi di raccomandazione dei contenuti, che potranno comunque essere contestati dagli utenti;
    collaborare con le autorità nazionali se richiesto;
    denunciare i reati.
    Inoltre, le piattaforme online e i motori di ricerca di grandi dimensioni, a partire da 45 milioni di utenti al mese, vengono assoggettate ai seguenti più rigorosi obblighi (indichiamo unicamente quelli più rilevanti nel contesto in esame):

    condivisione dei propri dati chiave e dei propri algoritmi con le autorità e con i ricercatori autorizzati per comprendere l’evoluzione dei rischi online;
    collaborazione con le autorità nelle risposte alle emergenze;
    prevenzione dei rischi sistemici come la diffusione di contenuti illegali o con effetto negativo su diritti fondamentali, processi elettorali, violenza di genere, salute mentale.
    In pratica, il DSA pone a carico dei prestatori di servizi digitali l’obbligo di moderare e censurare i contenuti degli utenti, al fine - esplicitamente dichiarato - di prevenire “la diffusione di contenuti illegali” o “l’effetto negativo su diritti fondamentali, processi elettorali, violenza di genere, salute mentale.”
    Il DSA s’inserisce in un contesto normativo mondiale ben diverso:
    In Italia, la censura è espressamente vietata dalla Costituzione. L’articolo 3 recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” L'articolo 21 recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.”
    I medesimi principi, veri e propri cardini della democrazia e dello Stato di diritto, sono esposti
    1) nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo, il cui articolo 10 recita: “Ogni persona ha diritto alla libertà d’espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza considerazione di frontiera.”
    2) nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, il cui articolo 19 recita: “Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.”
    3) nel Patto internazionale di New York (ratificato in Italia con la legge 25 novembre 1977, numero 881) il cui articolo 19 recita: “Ogni individuo ha diritto a non essere molestato per le proprie opinioni.”
    Se ne deduce che – almeno fino all’approvazione del DSA, salutato da Ursula von der Leyen come un accordo storico “in termini sia di rapidità che di sostanza”, ciascuno dei cittadini dell’Unione Europea fosse libero di esprimere sui social media (che fino a prova contraria rientrano nella categoria “ogni altro mezzo di diffusione”) il proprio pensiero e questo suo diritto individuale non potesse essere limitato da un regolamento di natura privatistica quale quello sottoscritto dall’utente al momento della registrazione sulla piattaforma di un prestatore di servizi digitali.
    Per anni abbiamo denunciato la gravità della censura dei contenuti operata dai social media. Oggi siamo certi che Twitter e Facebook abbiano censurato i nostri post e ci abbiano sospeso gli account (e abbiano utilizzato algoritmi atti a nascondere i nostri post) a loro totale discrezione. La nostra inerzia ha fatto sì che una forma di censura del tutto illegale sia diventata legale (con l’approvazione del DSA). Tuttavia, si pone un problema di gerarchia delle norme in quanto il DSA confligge con norme costituzionali.
    Ma torniamo al caso Durov. La responsabilità penale è personale. Questo è un principio cardine di ogni ordinamento giuridico. Se l’arresto fosse motivato dalla violazione degli obblighi contenuti nel DSA, nulla quaestio: tanto varrebbe dichiararsi colpevole. Al contrario, se fondamento dell’arresto fossero le accuse di complicità con gli autori di reati commessi anche grazie all’utilizzo di Telegram, si spalancherebbe uno scenario distopico. Sarebbe come condannare Alfred Nobel – inventore della dinamite – quale correo di una rapina in banca fatta con l’uso di un candelotto.
    Da giurista, mi permetto un commento: il tempo dei diritti individuali è tramontato il giorno in cui ci siamo piegati, accettando senza ribellarci in massa una reclusione domiciliare imposta con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Da quel giorno, tutto è stato possibile, dagli obblighi vaccinali all’approvazione del DSA.
    Leggiamo un estratto del Decreto che ha introdotto l’obbligo vaccinale per gli over 50: “Considerato l'evolversi della situazione epidemiologica; Considerato che l'attuale contesto di rischio impone la prosecuzione delle iniziative di carattere straordinario e urgente intraprese al fine di fronteggiare adeguatamente possibili situazioni di pregiudizio per la collettività; ritenuta la straordinaria necessità e urgenza di integrare il quadro delle vigenti misure di contenimento alla diffusione del predetto adottando adeguate e immediate misure di prevenzione e contrasto all'aggravamento dell'emergenza epidemiologica; ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di rafforzare il quadro delle vigenti misure di contenimento della diffusione del virus, estendendo, tra l'altro, l'obbligo vaccinale ai soggetti ultra cinquantenni e a settori particolarmente esposti, quali quello universitario e dell'istruzione superiore.”
    Oggi sappiamo che i cd vaccini non arrestavano né il contagio, né la diffusione, né l’aggravamento della malattia. Eppure, nessuno più protesta per ciò che ci è stato imposto.
    Nessuno (a parte qualcuno di noi giuristi) ha protestato quando è stato discusso il testo del DSA. Ma uno sparuto gruppo di giuristi nulla può fare (se non – a futura memoria – salvare la propria coscienza denunciando la violazione dei diritti in atto). Occorre un risveglio delle coscienze e – il potere ne è perfettamente consapevole – il risveglio è impossibile in questo contesto in cui la stampa mainstream non fa informazione ma propaganda. Qui sta l’importanza di Telegram, unica piattaforma i cui contenuti – fino ad oggi – non erano soggetti a censura.
    Durov libero, dunque, per la libertà di tutti noi.
    Il Giornale d’Italia, 25 agosto 2024


    Avv. Alfredo Tocchi, LL.M.
    QUESTO È SCANDALOSO!!! SCRITTI BELLICI Il caso Durov Traduco da Reuters (domenica 25 agosto 2024): “Pavel Durov, il miliardario russo -francese fondatore e amministratore delegato dell'app di messaggistica Telegram, è stato arrestato all'aeroporto di Bourget, alle porte di Parigi, sabato sera, hanno dichiarato TF1 TV e BFM TV, citando fonti non identificate. Durov viaggiava a bordo del suo jet privato, ha dichiarato TF1 sul suo sito web, aggiungendo che era stato colpito da un mandato di arresto in Francia nell'ambito di un'indagine preliminare della polizia. Sia TF1 che BFM hanno dichiarato che l'indagine si è concentrata sulla mancanza di moderatori su Telegram e che la polizia ritiene che questa situazione abbia permesso alle attività criminali di avvalersi indisturbate sull'app di messaggistica.” Per comprendere la gravità di questo arresto, occorre un accenno al quadro normativo: il 5 luglio 2022, il Parlamento Europeo ha approvato il Digital Services Act (DSA). In estrema sintesi, il DSA prevede che tutti i prestatori di servizi digitali debbano, tra l’altro: fornire informazioni esplicite sulla moderazione dei contenuti e sull’uso degli algoritmi per i sistemi di raccomandazione dei contenuti, che potranno comunque essere contestati dagli utenti; collaborare con le autorità nazionali se richiesto; denunciare i reati. Inoltre, le piattaforme online e i motori di ricerca di grandi dimensioni, a partire da 45 milioni di utenti al mese, vengono assoggettate ai seguenti più rigorosi obblighi (indichiamo unicamente quelli più rilevanti nel contesto in esame): condivisione dei propri dati chiave e dei propri algoritmi con le autorità e con i ricercatori autorizzati per comprendere l’evoluzione dei rischi online; collaborazione con le autorità nelle risposte alle emergenze; prevenzione dei rischi sistemici come la diffusione di contenuti illegali o con effetto negativo su diritti fondamentali, processi elettorali, violenza di genere, salute mentale. In pratica, il DSA pone a carico dei prestatori di servizi digitali l’obbligo di moderare e censurare i contenuti degli utenti, al fine - esplicitamente dichiarato - di prevenire “la diffusione di contenuti illegali” o “l’effetto negativo su diritti fondamentali, processi elettorali, violenza di genere, salute mentale.” Il DSA s’inserisce in un contesto normativo mondiale ben diverso: In Italia, la censura è espressamente vietata dalla Costituzione. L’articolo 3 recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” L'articolo 21 recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.” I medesimi principi, veri e propri cardini della democrazia e dello Stato di diritto, sono esposti 1) nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo, il cui articolo 10 recita: “Ogni persona ha diritto alla libertà d’espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza considerazione di frontiera.” 2) nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, il cui articolo 19 recita: “Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.” 3) nel Patto internazionale di New York (ratificato in Italia con la legge 25 novembre 1977, numero 881) il cui articolo 19 recita: “Ogni individuo ha diritto a non essere molestato per le proprie opinioni.” Se ne deduce che – almeno fino all’approvazione del DSA, salutato da Ursula von der Leyen come un accordo storico “in termini sia di rapidità che di sostanza”, ciascuno dei cittadini dell’Unione Europea fosse libero di esprimere sui social media (che fino a prova contraria rientrano nella categoria “ogni altro mezzo di diffusione”) il proprio pensiero e questo suo diritto individuale non potesse essere limitato da un regolamento di natura privatistica quale quello sottoscritto dall’utente al momento della registrazione sulla piattaforma di un prestatore di servizi digitali. Per anni abbiamo denunciato la gravità della censura dei contenuti operata dai social media. Oggi siamo certi che Twitter e Facebook abbiano censurato i nostri post e ci abbiano sospeso gli account (e abbiano utilizzato algoritmi atti a nascondere i nostri post) a loro totale discrezione. La nostra inerzia ha fatto sì che una forma di censura del tutto illegale sia diventata legale (con l’approvazione del DSA). Tuttavia, si pone un problema di gerarchia delle norme in quanto il DSA confligge con norme costituzionali. Ma torniamo al caso Durov. La responsabilità penale è personale. Questo è un principio cardine di ogni ordinamento giuridico. Se l’arresto fosse motivato dalla violazione degli obblighi contenuti nel DSA, nulla quaestio: tanto varrebbe dichiararsi colpevole. Al contrario, se fondamento dell’arresto fossero le accuse di complicità con gli autori di reati commessi anche grazie all’utilizzo di Telegram, si spalancherebbe uno scenario distopico. Sarebbe come condannare Alfred Nobel – inventore della dinamite – quale correo di una rapina in banca fatta con l’uso di un candelotto. Da giurista, mi permetto un commento: il tempo dei diritti individuali è tramontato il giorno in cui ci siamo piegati, accettando senza ribellarci in massa una reclusione domiciliare imposta con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Da quel giorno, tutto è stato possibile, dagli obblighi vaccinali all’approvazione del DSA. Leggiamo un estratto del Decreto che ha introdotto l’obbligo vaccinale per gli over 50: “Considerato l'evolversi della situazione epidemiologica; Considerato che l'attuale contesto di rischio impone la prosecuzione delle iniziative di carattere straordinario e urgente intraprese al fine di fronteggiare adeguatamente possibili situazioni di pregiudizio per la collettività; ritenuta la straordinaria necessità e urgenza di integrare il quadro delle vigenti misure di contenimento alla diffusione del predetto adottando adeguate e immediate misure di prevenzione e contrasto all'aggravamento dell'emergenza epidemiologica; ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di rafforzare il quadro delle vigenti misure di contenimento della diffusione del virus, estendendo, tra l'altro, l'obbligo vaccinale ai soggetti ultra cinquantenni e a settori particolarmente esposti, quali quello universitario e dell'istruzione superiore.” Oggi sappiamo che i cd vaccini non arrestavano né il contagio, né la diffusione, né l’aggravamento della malattia. Eppure, nessuno più protesta per ciò che ci è stato imposto. Nessuno (a parte qualcuno di noi giuristi) ha protestato quando è stato discusso il testo del DSA. Ma uno sparuto gruppo di giuristi nulla può fare (se non – a futura memoria – salvare la propria coscienza denunciando la violazione dei diritti in atto). Occorre un risveglio delle coscienze e – il potere ne è perfettamente consapevole – il risveglio è impossibile in questo contesto in cui la stampa mainstream non fa informazione ma propaganda. Qui sta l’importanza di Telegram, unica piattaforma i cui contenuti – fino ad oggi – non erano soggetti a censura. Durov libero, dunque, per la libertà di tutti noi. Il Giornale d’Italia, 25 agosto 2024 Avv. Alfredo Tocchi, LL.M.
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  • COINCIDENZE

    A volte, le coincidenze sono davvero troppe.

    Prendiamo il miliardario morto ieri in un incredibile incidente, con uno yacht di lusso di 56 metri affondato mentre era all'ancora proprio davanti al porto di Palermo.

    Succede, direte.

    Michael Lynch diventò miliardario grazie alla vendita ad HP della sua società informatica, a seguito della quale HP lo denunciò, insieme al manager finanziario Stephen Chamberlain, per frode, accusandoli di aver gonfiato i beni della società di $8,8 miliardi. La causa civile fu vinta 2 anni fa, mentre Lynch e Chamberlain sono stati assolti nel procedimento penale giusto due mesi fa.

    E fino a qui tutto a posto.

    Ma pochi giorni fa, Chamberlain è morto, ucciso da un'auto mentre faceva jogging, e ieri è morto anche Lynch.

    Sfiga?

    Fonte: Un nutrizionista italiano in Australia: t.me/italiaaustralia
    COINCIDENZE A volte, le coincidenze sono davvero troppe. Prendiamo il miliardario morto ieri in un incredibile incidente, con uno yacht di lusso di 56 metri affondato mentre era all'ancora proprio davanti al porto di Palermo. Succede, direte. Michael Lynch diventò miliardario grazie alla vendita ad HP della sua società informatica, a seguito della quale HP lo denunciò, insieme al manager finanziario Stephen Chamberlain, per frode, accusandoli di aver gonfiato i beni della società di $8,8 miliardi. La causa civile fu vinta 2 anni fa, mentre Lynch e Chamberlain sono stati assolti nel procedimento penale giusto due mesi fa. E fino a qui tutto a posto. Ma pochi giorni fa, Chamberlain è morto, ucciso da un'auto mentre faceva jogging, e ieri è morto anche Lynch. Sfiga? ➡️ Fonte: Un nutrizionista italiano in Australia: t.me/italiaaustralia
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  • #Wokisme se quanto esposto da Rampini in questo video (ascoltatelo attentamente) attecchisce nel tessuto sociale è solo grazie a quel nutrito gruppo di sottosviluppati culturali dell'area dem, il cancro del mondo!
    Persone non in grado di sviluppare un proprio pensiero perché educati sin dalla nascita alla sottomissione.
    non conoscono nemmeno il significato della parola libero arbitrio, hanno dei vate, 4 miliardari pervertiti che attraverso il loro potere economico dettano a cascata le regole del politicamente corretto e non, e loro da servi sciocchi ubbidiscono senza farsi troppe domande.
    si stanno tagliando l'uccello da soli, ma non se ne rendono conto, loro che si sentono paladini di una società libera e aperta, nemmeno si accorgono che ci stanno trascinando in un mondo di obblighi innaturali imposti, di informazione censurata e di privazioni delle libertà.
    e ci stanno paurosamente impoverendo economicamente, ma loro, i servi sciocchi, i sottosviluppati culturali, pensano, e ci credono davvero
    ha stato Putin
    Ha stata la Meloni

    fate pena, spero la vostra folle cultura sia estirpata velocemente. la fine dei dinosauri dovete fare!!!

    Fonte: https://x.com/IlSanta64/status/1822710644015092174?t=HNiJOzXp3h3MXKMggojT0Q&s=19
    #Wokisme se quanto esposto da Rampini in questo video (ascoltatelo attentamente) attecchisce nel tessuto sociale è solo grazie a quel nutrito gruppo di sottosviluppati culturali dell'area dem, il cancro del mondo! Persone non in grado di sviluppare un proprio pensiero perché educati sin dalla nascita alla sottomissione. non conoscono nemmeno il significato della parola libero arbitrio, hanno dei vate, 4 miliardari pervertiti che attraverso il loro potere economico dettano a cascata le regole del politicamente corretto e non, e loro da servi sciocchi ubbidiscono senza farsi troppe domande. si stanno tagliando l'uccello da soli, ma non se ne rendono conto, loro che si sentono paladini di una società libera e aperta, nemmeno si accorgono che ci stanno trascinando in un mondo di obblighi innaturali imposti, di informazione censurata e di privazioni delle libertà. e ci stanno paurosamente impoverendo economicamente, ma loro, i servi sciocchi, i sottosviluppati culturali, pensano, e ci credono davvero ha stato Putin Ha stata la Meloni fate pena, spero la vostra folle cultura sia estirpata velocemente. la fine dei dinosauri dovete fare!!! Fonte: https://x.com/IlSanta64/status/1822710644015092174?t=HNiJOzXp3h3MXKMggojT0Q&s=19
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  • IL REGNO UNITO VUOLE DEPORTARE I RICHIEDENTI ASILO IN RWANDA, MA NON CI RIESCE

    Quando cambia un governo, spesso si scopre qualche altarino di quello precedente, come se il nuovo governo dovesse mandate un segnale di discontinuità: noi siamo diversi, noi siamo migliori. Il Regno Unito, eccezionale in molte cose e non tutte lodevoli, in questa si adegua al tran-tran.

    La notizia data dal ministro degli Interni Yvette Copper del nuovo governo Starmer circa il fallimento della deportazione dei richiedenti asilo in Rwanda approvata dal precedente governo Sunak, ha risvolti davvero notevoli, quasi esilaranti se non riguardasse la vita di decine di migliaia di persone.

    Deportazione pianificata dal governo tory di Boris Johnson e messa a terra da quello di Sunak, che prevedeva il versamento di una cospicua somma di denaro al Rwanda di Paul Kagame, appena rieletto col il 99,15% dei voti per il quarto mandato. 209 milioni di sterline la cifra promessa al ruandese: poco più che una mancia, data la vastità e la portata del piano in questione, ma consideriamolo un acconto in credito alla buona volontà.

    Il buon Kagame, ex militare, è incredibilmente riuscito a migliorare costantemente le proprie performance elettorali: dopo la leggera flessione del 2010 (93%) seguita alla prima elezione del 2003 (95%), ha preso il 98% nel 2017 per planare sul morbido 99% e spiccioli della settimana scorsa.

    La rivista Africa lo definisce, con una punta di ironia, “l’autocrate che piace”. A chi? Ruandesi a parte, che ad eccezione di uno sparuto scarto di lavorazione proprio non riescono a rinunciare all’allampanato Paul, piace sicuramente all’Occidente democratico, le cui responsabilità nel genocidio ruandese sono un dato storico acquisito. Lo stesso Occidente che fregia Putin dell’augusto titolo di dittatore sanguinario se prende un ridicolo (rispetto alle performance di Kagame) 87%, di fronte all’ennesimo utile negro da cortile si arresta in estatica e soprattutto silenziosa contemplazione.

    Il fatto che lo stesso Sunak sia un immigrato indiano diversamente bianco, per quanto di famiglia parsimoniosamente miliardaria, smentisce una volta di più (casomai ce ne fosse il bisogno) la vulgata secondo la quale un membro di una categoria sociale non possa agire contro la categoria alla quale appartiene.

    Eppure Sunak si è mostrato totalmente rispettoso degli usi e costumi del proprio paese di origine, specialmente per quanto riguarda la divisione in caste della società: ci sono i paria, gli intoccabili e privi di diritti, e poi su su fino a quelli come Sunak. Ma questi sono dettagli che non devono scalfire il mito del buon selvaggio, vero pilastro della narrazione accogliente e inclusiva.

    Il perché appartenere ad una certa categoria impedisca di danneggiarla è un mistero più complesso della Trinità, ma a quanto pare viene massicciamente creduto, e senza andare tanto per il sottile: l’Africa in festa per l’elezione di Obama ha subito preso contatto col fatto che all’africano Barack (pare sia nato in Kenya) dell’Africa non cale né tanto né poco. Per non parlare della della rielezione di Von der Leyen: in quanto donna e madre, ella è naturalmente inclusiva ed incapace di scatenare guerre. Ci mancherebbe altro: lo sanno bene tanto i russi quanto gli ucraini. Come lo sanno gli inglesi, che spedirono Johnson ad ordinare a Zelensky, pronto a negoziare la pace coi russi, di continuare la guerra senza se e senza ma. Come lo sa la premier per un giorno Liz Truss, altra donna accogliente e inclusiva che cinguettò di essere pronta a schiacciare il bottone della bomba nucleare. Sparita dalla circolazione, il che data la coazione a riproporre sempre le stesse eminenti figure dell’Occidente democratico un po’ stupisce e un po’ preoccupa: che fine ha fatto?

    Dopo di che, per tornare alla denuncia della Copper, vengono i sempre sgradevoli conti della serva. La Copper non solo quantifica lo sperpero in oltre un miliardo di euro nel varo della fantasiosa ed accogliente iniziativa, contro la quale il sempre vigile Papa Francesco, sempre prodigo di parole taglienti verso ciò che disapprova, non ha emesso una sillaba. Ma aggiunge che il governo precedente aveva preventivato un

    modesto contributo all’iniziativa di almeno 10 miliardi di sterline, ovvero circa 12 miliardi di euro, senza riferire al parlamento.

    Kagame, il quale ha già beneficiato dell’ennesimo “aiuto alla sviluppo” occidentale, si è affrettato a dichiarare che nonostante il piano sia miseramente fallito, non è tenuto a restituire la caparra. Ci mancherebbe altro: se il cliente rinuncia alla vacanza, paga. È un vero peccato, perché date le tensioni col vicino Congo (leggi: guerra) questa marcia indietro priva i rwandesi di molta ottima carne da cannone: decine di migliaia di uomini in età militare che sarebbero andati ad ingrossare le fila degli oltre 120 gruppi di “ribelli” operanti nel Nord e nel Sud Kivu, che nel silenzio generale – anche del governo di Kinshasa in altre faccende affaccendato – assiste ai continui massacri di civili inermi e al saccheggio di risorse naturali che fanno rimpiangere l’epoca coloniale come un’età dell’oro.

    Ci sono tre considerazioni sintetiche e quasi istintive da fare in conclusione. La prima è che questa globalizzazione della paura e del malaffare per via statuale, a parere di chi scrive nasconde il più colossale giro di mazzette e creazione di fondi neri mai apparso sulla trista scena del mondo. Mentre il denaro dei servi sciocchi che non emettono scontrini viene spiato e contabilizzato fino all’ultimo centesimo, capitali enormi, esentasse e fuori controllo si aggirano per il mondo destinati ai fini più luridi e inumani. Questo mi pare il fine di gran parte degli “aiuti umanitari” e del “sostegno della comunità internazionale” a questa o quella guerra civile e democratica.

    La seconda è che viviamo sottomessi ad apparati e istituzioni pubbliche che non rispondono più ai popoli che le hanno custodite e legittimate talvolta per secoli, le quali dilapidano la ricchezza in operazioni apertamente contrarie non solo al diritto internazionale ma anche agli interessi particolari del paese, estendendosi anche ad altri paesi come un cancro.

    La terza è che mentre notizie del tutto trascurabili vengono pompate a dismisura, queste notizie scomode non è che non vengano date, ma sono del tutto ignorate. Una possibile ragione è l’abituare lentamente l’opinione pubblica alla normalità dello scandalo e del malaffare, predisponendola alla sua accettazione come fatto trascurabile. Mentre noi inveiamo contro il mostro di turno e il pericolo mortale del momento, milioni di uomini vengono spostati e ammassati come roba vecchia dalla soffitta alla cantina, giustificando il passaggio di mano di somme enormi di denaro sottratte alla sanità, alla giustizia, ai servizi essenziali, alla pace e alla prosperità di tutti.

    Pluto
    IL REGNO UNITO VUOLE DEPORTARE I RICHIEDENTI ASILO IN RWANDA, MA NON CI RIESCE Quando cambia un governo, spesso si scopre qualche altarino di quello precedente, come se il nuovo governo dovesse mandate un segnale di discontinuità: noi siamo diversi, noi siamo migliori. Il Regno Unito, eccezionale in molte cose e non tutte lodevoli, in questa si adegua al tran-tran. La notizia data dal ministro degli Interni Yvette Copper del nuovo governo Starmer circa il fallimento della deportazione dei richiedenti asilo in Rwanda approvata dal precedente governo Sunak, ha risvolti davvero notevoli, quasi esilaranti se non riguardasse la vita di decine di migliaia di persone. Deportazione pianificata dal governo tory di Boris Johnson e messa a terra da quello di Sunak, che prevedeva il versamento di una cospicua somma di denaro al Rwanda di Paul Kagame, appena rieletto col il 99,15% dei voti per il quarto mandato. 209 milioni di sterline la cifra promessa al ruandese: poco più che una mancia, data la vastità e la portata del piano in questione, ma consideriamolo un acconto in credito alla buona volontà. Il buon Kagame, ex militare, è incredibilmente riuscito a migliorare costantemente le proprie performance elettorali: dopo la leggera flessione del 2010 (93%) seguita alla prima elezione del 2003 (95%), ha preso il 98% nel 2017 per planare sul morbido 99% e spiccioli della settimana scorsa. La rivista Africa lo definisce, con una punta di ironia, “l’autocrate che piace”. A chi? Ruandesi a parte, che ad eccezione di uno sparuto scarto di lavorazione proprio non riescono a rinunciare all’allampanato Paul, piace sicuramente all’Occidente democratico, le cui responsabilità nel genocidio ruandese sono un dato storico acquisito. Lo stesso Occidente che fregia Putin dell’augusto titolo di dittatore sanguinario se prende un ridicolo (rispetto alle performance di Kagame) 87%, di fronte all’ennesimo utile negro da cortile si arresta in estatica e soprattutto silenziosa contemplazione. Il fatto che lo stesso Sunak sia un immigrato indiano diversamente bianco, per quanto di famiglia parsimoniosamente miliardaria, smentisce una volta di più (casomai ce ne fosse il bisogno) la vulgata secondo la quale un membro di una categoria sociale non possa agire contro la categoria alla quale appartiene. Eppure Sunak si è mostrato totalmente rispettoso degli usi e costumi del proprio paese di origine, specialmente per quanto riguarda la divisione in caste della società: ci sono i paria, gli intoccabili e privi di diritti, e poi su su fino a quelli come Sunak. Ma questi sono dettagli che non devono scalfire il mito del buon selvaggio, vero pilastro della narrazione accogliente e inclusiva. Il perché appartenere ad una certa categoria impedisca di danneggiarla è un mistero più complesso della Trinità, ma a quanto pare viene massicciamente creduto, e senza andare tanto per il sottile: l’Africa in festa per l’elezione di Obama ha subito preso contatto col fatto che all’africano Barack (pare sia nato in Kenya) dell’Africa non cale né tanto né poco. Per non parlare della della rielezione di Von der Leyen: in quanto donna e madre, ella è naturalmente inclusiva ed incapace di scatenare guerre. Ci mancherebbe altro: lo sanno bene tanto i russi quanto gli ucraini. Come lo sanno gli inglesi, che spedirono Johnson ad ordinare a Zelensky, pronto a negoziare la pace coi russi, di continuare la guerra senza se e senza ma. Come lo sa la premier per un giorno Liz Truss, altra donna accogliente e inclusiva che cinguettò di essere pronta a schiacciare il bottone della bomba nucleare. Sparita dalla circolazione, il che data la coazione a riproporre sempre le stesse eminenti figure dell’Occidente democratico un po’ stupisce e un po’ preoccupa: che fine ha fatto? Dopo di che, per tornare alla denuncia della Copper, vengono i sempre sgradevoli conti della serva. La Copper non solo quantifica lo sperpero in oltre un miliardo di euro nel varo della fantasiosa ed accogliente iniziativa, contro la quale il sempre vigile Papa Francesco, sempre prodigo di parole taglienti verso ciò che disapprova, non ha emesso una sillaba. Ma aggiunge che il governo precedente aveva preventivato un modesto contributo all’iniziativa di almeno 10 miliardi di sterline, ovvero circa 12 miliardi di euro, senza riferire al parlamento. Kagame, il quale ha già beneficiato dell’ennesimo “aiuto alla sviluppo” occidentale, si è affrettato a dichiarare che nonostante il piano sia miseramente fallito, non è tenuto a restituire la caparra. Ci mancherebbe altro: se il cliente rinuncia alla vacanza, paga. È un vero peccato, perché date le tensioni col vicino Congo (leggi: guerra) questa marcia indietro priva i rwandesi di molta ottima carne da cannone: decine di migliaia di uomini in età militare che sarebbero andati ad ingrossare le fila degli oltre 120 gruppi di “ribelli” operanti nel Nord e nel Sud Kivu, che nel silenzio generale – anche del governo di Kinshasa in altre faccende affaccendato – assiste ai continui massacri di civili inermi e al saccheggio di risorse naturali che fanno rimpiangere l’epoca coloniale come un’età dell’oro. Ci sono tre considerazioni sintetiche e quasi istintive da fare in conclusione. La prima è che questa globalizzazione della paura e del malaffare per via statuale, a parere di chi scrive nasconde il più colossale giro di mazzette e creazione di fondi neri mai apparso sulla trista scena del mondo. Mentre il denaro dei servi sciocchi che non emettono scontrini viene spiato e contabilizzato fino all’ultimo centesimo, capitali enormi, esentasse e fuori controllo si aggirano per il mondo destinati ai fini più luridi e inumani. Questo mi pare il fine di gran parte degli “aiuti umanitari” e del “sostegno della comunità internazionale” a questa o quella guerra civile e democratica. La seconda è che viviamo sottomessi ad apparati e istituzioni pubbliche che non rispondono più ai popoli che le hanno custodite e legittimate talvolta per secoli, le quali dilapidano la ricchezza in operazioni apertamente contrarie non solo al diritto internazionale ma anche agli interessi particolari del paese, estendendosi anche ad altri paesi come un cancro. La terza è che mentre notizie del tutto trascurabili vengono pompate a dismisura, queste notizie scomode non è che non vengano date, ma sono del tutto ignorate. Una possibile ragione è l’abituare lentamente l’opinione pubblica alla normalità dello scandalo e del malaffare, predisponendola alla sua accettazione come fatto trascurabile. Mentre noi inveiamo contro il mostro di turno e il pericolo mortale del momento, milioni di uomini vengono spostati e ammassati come roba vecchia dalla soffitta alla cantina, giustificando il passaggio di mano di somme enormi di denaro sottratte alla sanità, alla giustizia, ai servizi essenziali, alla pace e alla prosperità di tutti. Pluto
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  • Giusto per ricordarvi chi è che decide le politiche di vaccinazione in tutto il mondo.

    Un miliardario che non ha mai studiato medicina (o altre materie scientifiche), obeso, con le tette penzoloni ed a cui la moglie ha chiesto il divorzio dopo una vita passata assieme dopo che sono venute alla luce le strettissime relazioni con Jeffrey Epstein.
    Giusto per ricordarvi chi è che decide le politiche di vaccinazione in tutto il mondo. Un miliardario che non ha mai studiato medicina (o altre materie scientifiche), obeso, con le tette penzoloni ed a cui la moglie ha chiesto il divorzio dopo una vita passata assieme dopo che sono venute alla luce le strettissime relazioni con Jeffrey Epstein.
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  • https://dituttoedipiu.altervista.org/perche-un-governo-globale-e-lobiettivo-finale-dei-miliardari/
    https://dituttoedipiu.altervista.org/perche-un-governo-globale-e-lobiettivo-finale-dei-miliardari/
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    PERCHÉ UN GOVERNO GLOBALE È L’OBIETTIVO FINALE DEI MILIARDARI - D TUTTO E D+
    PERCHÉ UN GOVERNO GLOBALE È L’OBIETTIVO FINALE DEI MILIARDARI Analisi del Dott. Joseph Mercola – originale in inglese QUI Sintesi dell’articolo La “Direttiva sulle prestazioni energetiche nell’edilizia” dell’Unione Europea – lo strumento legislativo che detta gli standard di prestazione energetica per gli edifici all’interno dell’UE – sarà utilizzata per realizzare un massiccio schema di trasferimento di ricchezza Entro il 2030, l’UE dovrà raggiungere una riduzione
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  • Miliardari come Bill Gates, attraverso le loro potenti fondazioni, stanno finanziando la ricerca medica globale.
    Secondo voi hanno a cuore la nostra salute oppure é semplicemente tutta una speculazione economica?

    https://dituttoedipiu.altervista.org/il-nuovo-ordine-sanitario-globale-lascesa-delle-fondazioni-di-bill-gates/

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    Miliardari come Bill Gates, attraverso le loro potenti fondazioni, stanno finanziando la ricerca medica globale. Secondo voi hanno a cuore la nostra salute oppure é semplicemente tutta una speculazione economica? https://dituttoedipiu.altervista.org/il-nuovo-ordine-sanitario-globale-lascesa-delle-fondazioni-di-bill-gates/ #BillGates #fondazioni #ricercamedica #salute #speculazione #economia #Miliardari #globalizzazione #potere #investimenti #controllo #farmaceutica #filantropia #influenza #pandemia #vaccini #istituzioni #politica #interessi #mondo #scienza #benessere #sviluppo #tecnologia #risorse #sostenibilità #cambiamento #sociale #equità
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    Il nuovo ordine sanitario globale - L'ascesa delle fondazioni di Bill
    Bill Gates e i miliardari filantropi: verso un futuro di salute privata? Un nuovo ordine sanitario globale? Nel panorama geopolitico attuale, dove la pandemia da Covid-19 ha scosso le fondamenta di
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