• URBANISTOPOLI: LAVORATORI-CAPRI ESPIATORI, POLITICI INTOCCABILI (Com. Sind. l.300.1970)
    La bufera di articoli, video, inchieste, voci che si accavallano in questi giorni riguardanti le accresciute responsabilità e reati ascrivibili a tre colleghi con l’arresto ai domiciliari del nostro ex direttore Oggioni ha lasciato tutti i lavoratori del Comune di Milano interdetti. E’ necessario però, anche vista la ormai massiccia presenza di colleghi neoassunti dal 2018 ad oggi, che non conoscono gli antefatti riguardanti la nostra direzione, porre dei punti fermi che possano essere utilizzati da chiave di lettura a quanto sta succedendo alla Direzione Urbanistica, infaustamente ridenominata 'Rigenerazione Urbana'.
    #Fintincreduli
    Sentire nel consiglio comunale dello scorso lunedì i vertici dell’amministrazione definire ‘mele marce’ i colleghi indagati senza specificare chi, apre un interrogativo sulla decisione del Comune di non costituirsi parte civile nei procedimenti avviati, scelta che sembra essere confermata anche per il processo Park Tower di Crescenzago/Parco Lambro, ma non è chiaro se verrà mantenuta. A tal proposito giovedì scorso si è svolta una riunione lampo nell’androne del sesto piano, in cui il neodirettore Lippi si è detto disponibile a verificare tali affermazioni e a farci conoscere l’esito. Noi lavoratori, finora silenti sia attraverso i singoli che in merito a comunicati ufficiali delle Organizzazioni Sindacali, non possiamo però continuare a non rispondere allo stupore simulato, a quel finto ‘noi non sapevamo’ che accomuna molti dei responsabili decisionali dell’Edilizia e dell’Urbanistica degli ultimi 15 anni e la maggior parte dei giornalisti. Dove hanno vissuto costoro dal 2011 ad oggi? Se anche fossero dimostrate le accuse ai colleghi, evento tutto da verificare, si tratterebbe comunque di esecutori. Chi materialmente ha commesso un reato, non accorgendosi nemmeno che fosse tale. Ma quando verranno individuati i mandanti? Cioè i veri responsabili di quanto sta succedendo? Tra politici che hanno deliberato un PGT che non ha tenuto in nessuna considerazione le norme che vengono oggi contestate ai lavoratori, esponendoli a rischi erariali e legali esiziali. Tra i ‘tecnici’ presenti nelle 3 Giunte che si sono succedute dal mandato Pisapia-De Cesaris, tra cui annoveriamo avvocati di primo livello, docenti del Politecnico, architetti di fama internazionale. Molti di loro, inoltre, sono passati da un ruolo pubblico a funzioni private, molto spesso nei campi urbanistico, edilizio, costruttivo-finanziario, senza che nessuno abbia mai avuto nulla da obiettare. Sappiamo bene che i dipendenti, anche i dirigenti, non hanno poteri di libera scelta discrezionale ma si attivano su input di Sindaci, Assessori Direttori generali, cioè dei vertici dell’amministrazione. L’indirizzo è sempre frutto di scelte politiche, l’impulso decisionale viene dai vertici non promana da un lavoratore pur dirigente che sia. Per quale motivo indagini, opinione pubblica e campagne stampa puntano il dito sempre e solo contro gli esecutori, cioè l’anello debole della catena di comando?
    #CommissionePaesaggio & #ConfittidiInteresse
    I particolari più compromettenti che stanno emergendo dalle indagini sono concentrati soprattutto sulla Commissione per il paesaggio e i plurimi conflitti di interesse presenti al suo interno. Un organismo nominato dal Sindaco in cui emergono commistioni tanto evidenti che anche un ragazzino di prima media, inserendo i nomi dei componenti su google poteva individuarli, non da adesso ma da almeno 15 anni. Legami così evidenti che se le redazioni e i giornalisti che stanno pubblicando decine di pagine oggi, avessero approfondito prima, avrebbero potuto davvero evitare la figuraccia che sta ricadendo sugli incolpevoli dipendenti. Anche qui è necessario un approfondimento. Il garante dell’anticorruzione del Comune di Milano dov’era quando mariti e mogli si scambiavano i ruoli di presentatore e giudice delle pratiche inoltrate? Dove quando architetti con decine di pratiche in corso nella stessa città, erano chiamati a decidere di pratiche simili di colleghi e soci? Che tipo di indipendenza può avere un organo composto da ingegneri e architetti coinvolti per interessi propri nelle pratiche edilizie, presentate da altri architetti e ingegneri che devono valutare sotto profili ampiamente discrezionali? E soprattutto, come può un dirigente che ha svolto questo ruolo per anni dentro l’edilizia del Comune di Milano, diventare membro della Commissione per il Paesaggio senza che nessuno dei responsabili dei controlli interni del Comune di Milano, nessun dei 46 consiglieri comunali, nessuno degli 8 assessori in Giunta, abbia avuto delle note da opporre quantomeno di opportunità.
    #Municipi: chi li ha visti?
    Ma veniamo anche ai Municipi visto che dal territorio provengono il 90% degli esposti collettivi che hanno portato la Procura ad approfondimenti che durano ormai da oltre due anni, come successo per i palazzoni bordo Parco delle cave le residenze Lac di via Cancano a Baggio (in foto). Il neonato regolamento di Municipio nonostante le roboanti dichiarazioni al momento della sua creazione non ha prodotto nessun correttivo in tema urbanistico. Sarebbe bastato rendere pubbliche e con un calendario diffuso le sedute della Commissione del paesaggio quando chiamata a decidere su progetti molto impattanti sulla vita dei quartieri e dei suoi abitanti, legando maggiormente il parere del rappresentante del Municipio alla decisione finale. Provocando una partecipazione vera dei cittadini interessati, capace di evidenziare quell’opposizione che si è poi scaricata nelle cancellerie del tribunale inguaiando i dipendenti comunali. Invece no, anche in questo caso il rappresentante del Municipio eletto dai cittadini non ha nessun potere in commissione. Anche in questo caso la responsabilità ultima di interventi che vengono contestati da comitati e cittadini ricade per la vulgata comune sui lavoratori. Quasi fossimo noi a produrre fotomontaggi e render amazzonici, pieni di alberi di alto fusto e verde pubblicati per anni dai giornali e siti ‘amici’ del Comune (da Repubblica, a Urban Files a Corriere) e megafonati dall’ufficio stampa a nascondere alti palazzoni e imbarazzanti volumetrie che emergono puntualmente alla fine dei cantieri, spesso provocando l’indignazione dei residenti.
    #LeResponsabilità del Comune
    In due anni e mezzo di articoli sui giornali, servizi dei tg e approfondimenti, il Comune di Milano nonostante i solleciti durante gli incontri con le organizzazioni sindacali, non ha svolto nessuna campagna di informazione, nessun comunicato che potesse render chiari cosa sia una SCIA o una SCIA alternativa al permesso di costruire, contribuendo col suo silenzio a ingenerare tra l’opinione pubblica il dubbio, il sospetto e le accuse di corruzione che ormai ci coinvolgono tutti, facendo venir meno l’autorevolezza non di qualche mela marcia come dichiarato dai vertici, ma di tutta la direzione Urbanistica con effetti letali sui lavoratori più esposti.
    La denuncia per diffamazione al giornalista Gianni Barbacetto deliberata dalla Giunta inoltre, non ha fatto altro che far moltiplicare l'attenzione sui casi, aumentando articoli, servizi televisivi e approfondimenti, oltre a rappresentare una inopportuna ammissione di colpa.
    Il mancato spostamento degli indagati dai loro uffici, come richiederebbe un minimo di buonsenso, oltre a rappresentare un rischio per tutti i 14 colleghi coinvolti ha avuto il pessimo risultato di aver peggiorato la situazione per due di loro, Carla Barone e Andrea Viaroli, che ora rischiano l'interdizione dai pubblici uffici.
    Non siamo noi dipendenti che abbiamo scritto sul d.p.r. 380.2001 e sulla l.r. 12.2005 che la demolizione e ricostruzione integrale di un edificio con forme, altezze e sagome diverse possa essere considerata una ristrutturazione, con un risparmio del 68% di oneri rispetto alla nuova costruzione. Così come non siamo noi lavoratori a non aver previsto nel PGT delle norme che impedissero, come invece è successo di fianco al parco Lambro e al Parco delle Cave, di edificare palazzi altri più di 60 metri di fronte a un Parco pubblico togliendo aria, luce e vedute alla fruizione pubblica senza nemmeno inoltrare una pec al presidente del Consiglio Comunale. Non siamo noi lavoratori ad aver prima promosso addirittura con convegni e poi esaltato l’idea della ‘Città che sale’ così osteggiata da comitati cittadini e magistrati, ma siamo solo colpevoli di aver firmato per lavoro atti che dessero sostanza a questo input, una scelta che lo ripetiamo è sempre politica. Così come non siamo noi ad aver previsto che le coperture di box ed edifici sotterranei andassero computate nel ‘verde’ quasi che fossero boschi e non semplice verde estetico di nessun valore ecosistemico o naturalistico. Non siamo stati noi neppure a escludere nei calcoli sulle volumetrie massime da edificare, Housing sociale e funzioni simili, come sta succedendo nel cantiere di via dei Rospigliosi a San Siro, quasi che i palazzoni con quella destinazione d’uso fossero trasparenti e lasciassero passare l’aria, la luce indispensabili per il rispetto dei quartieri e degli abitanti che hanno la sfortuna di viverci accanto.
    Non possiamo sapere come si evolveranno le indagini ma è importante definire in maniera precisa le responsabilità.
    Quando verranno indagati e chiamati a processo i decisori?
    URBANISTOPOLI: LAVORATORI-CAPRI ESPIATORI, POLITICI INTOCCABILI (Com. Sind. l.300.1970) La bufera di articoli, video, inchieste, voci che si accavallano in questi giorni riguardanti le accresciute responsabilità e reati ascrivibili a tre colleghi con l’arresto ai domiciliari del nostro ex direttore Oggioni ha lasciato tutti i lavoratori del Comune di Milano interdetti. E’ necessario però, anche vista la ormai massiccia presenza di colleghi neoassunti dal 2018 ad oggi, che non conoscono gli antefatti riguardanti la nostra direzione, porre dei punti fermi che possano essere utilizzati da chiave di lettura a quanto sta succedendo alla Direzione Urbanistica, infaustamente ridenominata 'Rigenerazione Urbana'. #Fintincreduli Sentire nel consiglio comunale dello scorso lunedì i vertici dell’amministrazione definire ‘mele marce’ i colleghi indagati senza specificare chi, apre un interrogativo sulla decisione del Comune di non costituirsi parte civile nei procedimenti avviati, scelta che sembra essere confermata anche per il processo Park Tower di Crescenzago/Parco Lambro, ma non è chiaro se verrà mantenuta. A tal proposito giovedì scorso si è svolta una riunione lampo nell’androne del sesto piano, in cui il neodirettore Lippi si è detto disponibile a verificare tali affermazioni e a farci conoscere l’esito. Noi lavoratori, finora silenti sia attraverso i singoli che in merito a comunicati ufficiali delle Organizzazioni Sindacali, non possiamo però continuare a non rispondere allo stupore simulato, a quel finto ‘noi non sapevamo’ che accomuna molti dei responsabili decisionali dell’Edilizia e dell’Urbanistica degli ultimi 15 anni e la maggior parte dei giornalisti. Dove hanno vissuto costoro dal 2011 ad oggi? Se anche fossero dimostrate le accuse ai colleghi, evento tutto da verificare, si tratterebbe comunque di esecutori. Chi materialmente ha commesso un reato, non accorgendosi nemmeno che fosse tale. Ma quando verranno individuati i mandanti? Cioè i veri responsabili di quanto sta succedendo? Tra politici che hanno deliberato un PGT che non ha tenuto in nessuna considerazione le norme che vengono oggi contestate ai lavoratori, esponendoli a rischi erariali e legali esiziali. Tra i ‘tecnici’ presenti nelle 3 Giunte che si sono succedute dal mandato Pisapia-De Cesaris, tra cui annoveriamo avvocati di primo livello, docenti del Politecnico, architetti di fama internazionale. Molti di loro, inoltre, sono passati da un ruolo pubblico a funzioni private, molto spesso nei campi urbanistico, edilizio, costruttivo-finanziario, senza che nessuno abbia mai avuto nulla da obiettare. Sappiamo bene che i dipendenti, anche i dirigenti, non hanno poteri di libera scelta discrezionale ma si attivano su input di Sindaci, Assessori Direttori generali, cioè dei vertici dell’amministrazione. L’indirizzo è sempre frutto di scelte politiche, l’impulso decisionale viene dai vertici non promana da un lavoratore pur dirigente che sia. Per quale motivo indagini, opinione pubblica e campagne stampa puntano il dito sempre e solo contro gli esecutori, cioè l’anello debole della catena di comando? #CommissionePaesaggio & #ConfittidiInteresse I particolari più compromettenti che stanno emergendo dalle indagini sono concentrati soprattutto sulla Commissione per il paesaggio e i plurimi conflitti di interesse presenti al suo interno. Un organismo nominato dal Sindaco in cui emergono commistioni tanto evidenti che anche un ragazzino di prima media, inserendo i nomi dei componenti su google poteva individuarli, non da adesso ma da almeno 15 anni. Legami così evidenti che se le redazioni e i giornalisti che stanno pubblicando decine di pagine oggi, avessero approfondito prima, avrebbero potuto davvero evitare la figuraccia che sta ricadendo sugli incolpevoli dipendenti. Anche qui è necessario un approfondimento. Il garante dell’anticorruzione del Comune di Milano dov’era quando mariti e mogli si scambiavano i ruoli di presentatore e giudice delle pratiche inoltrate? Dove quando architetti con decine di pratiche in corso nella stessa città, erano chiamati a decidere di pratiche simili di colleghi e soci? Che tipo di indipendenza può avere un organo composto da ingegneri e architetti coinvolti per interessi propri nelle pratiche edilizie, presentate da altri architetti e ingegneri che devono valutare sotto profili ampiamente discrezionali? E soprattutto, come può un dirigente che ha svolto questo ruolo per anni dentro l’edilizia del Comune di Milano, diventare membro della Commissione per il Paesaggio senza che nessuno dei responsabili dei controlli interni del Comune di Milano, nessun dei 46 consiglieri comunali, nessuno degli 8 assessori in Giunta, abbia avuto delle note da opporre quantomeno di opportunità. #Municipi: chi li ha visti? Ma veniamo anche ai Municipi visto che dal territorio provengono il 90% degli esposti collettivi che hanno portato la Procura ad approfondimenti che durano ormai da oltre due anni, come successo per i palazzoni bordo Parco delle cave le residenze Lac di via Cancano a Baggio (in foto). Il neonato regolamento di Municipio nonostante le roboanti dichiarazioni al momento della sua creazione non ha prodotto nessun correttivo in tema urbanistico. Sarebbe bastato rendere pubbliche e con un calendario diffuso le sedute della Commissione del paesaggio quando chiamata a decidere su progetti molto impattanti sulla vita dei quartieri e dei suoi abitanti, legando maggiormente il parere del rappresentante del Municipio alla decisione finale. Provocando una partecipazione vera dei cittadini interessati, capace di evidenziare quell’opposizione che si è poi scaricata nelle cancellerie del tribunale inguaiando i dipendenti comunali. Invece no, anche in questo caso il rappresentante del Municipio eletto dai cittadini non ha nessun potere in commissione. Anche in questo caso la responsabilità ultima di interventi che vengono contestati da comitati e cittadini ricade per la vulgata comune sui lavoratori. Quasi fossimo noi a produrre fotomontaggi e render amazzonici, pieni di alberi di alto fusto e verde pubblicati per anni dai giornali e siti ‘amici’ del Comune (da Repubblica, a Urban Files a Corriere) e megafonati dall’ufficio stampa a nascondere alti palazzoni e imbarazzanti volumetrie che emergono puntualmente alla fine dei cantieri, spesso provocando l’indignazione dei residenti. #LeResponsabilità del Comune In due anni e mezzo di articoli sui giornali, servizi dei tg e approfondimenti, il Comune di Milano nonostante i solleciti durante gli incontri con le organizzazioni sindacali, non ha svolto nessuna campagna di informazione, nessun comunicato che potesse render chiari cosa sia una SCIA o una SCIA alternativa al permesso di costruire, contribuendo col suo silenzio a ingenerare tra l’opinione pubblica il dubbio, il sospetto e le accuse di corruzione che ormai ci coinvolgono tutti, facendo venir meno l’autorevolezza non di qualche mela marcia come dichiarato dai vertici, ma di tutta la direzione Urbanistica con effetti letali sui lavoratori più esposti. La denuncia per diffamazione al giornalista Gianni Barbacetto deliberata dalla Giunta inoltre, non ha fatto altro che far moltiplicare l'attenzione sui casi, aumentando articoli, servizi televisivi e approfondimenti, oltre a rappresentare una inopportuna ammissione di colpa. Il mancato spostamento degli indagati dai loro uffici, come richiederebbe un minimo di buonsenso, oltre a rappresentare un rischio per tutti i 14 colleghi coinvolti ha avuto il pessimo risultato di aver peggiorato la situazione per due di loro, Carla Barone e Andrea Viaroli, che ora rischiano l'interdizione dai pubblici uffici. Non siamo noi dipendenti che abbiamo scritto sul d.p.r. 380.2001 e sulla l.r. 12.2005 che la demolizione e ricostruzione integrale di un edificio con forme, altezze e sagome diverse possa essere considerata una ristrutturazione, con un risparmio del 68% di oneri rispetto alla nuova costruzione. Così come non siamo noi lavoratori a non aver previsto nel PGT delle norme che impedissero, come invece è successo di fianco al parco Lambro e al Parco delle Cave, di edificare palazzi altri più di 60 metri di fronte a un Parco pubblico togliendo aria, luce e vedute alla fruizione pubblica senza nemmeno inoltrare una pec al presidente del Consiglio Comunale. Non siamo noi lavoratori ad aver prima promosso addirittura con convegni e poi esaltato l’idea della ‘Città che sale’ così osteggiata da comitati cittadini e magistrati, ma siamo solo colpevoli di aver firmato per lavoro atti che dessero sostanza a questo input, una scelta che lo ripetiamo è sempre politica. Così come non siamo noi ad aver previsto che le coperture di box ed edifici sotterranei andassero computate nel ‘verde’ quasi che fossero boschi e non semplice verde estetico di nessun valore ecosistemico o naturalistico. Non siamo stati noi neppure a escludere nei calcoli sulle volumetrie massime da edificare, Housing sociale e funzioni simili, come sta succedendo nel cantiere di via dei Rospigliosi a San Siro, quasi che i palazzoni con quella destinazione d’uso fossero trasparenti e lasciassero passare l’aria, la luce indispensabili per il rispetto dei quartieri e degli abitanti che hanno la sfortuna di viverci accanto. Non possiamo sapere come si evolveranno le indagini ma è importante definire in maniera precisa le responsabilità. Quando verranno indagati e chiamati a processo i decisori?
    Angry
    2
    0 Commenti 0 Condivisioni 2K Visualizzazioni
  • ZTL IN VIA ASCANIO SFORZA
    IL MUNICIPIO 5 ASCIUGA IL PIANTO DI VIA PAVIA

    Arriva il contentino per il dramma del varco ZTL installato in Via Pavia: il Municipio 5 chiede all'amministrazione centrale di spostarlo un pochino e di mettere qualche cartello in piu. Intanto l'ennesima dannosa ZTL resta attiva e non cambia un tubo, se non che saranno facilmente sperperati altri soldi pubblici per rifare dei lavori appena fatti

    Dettagli nell'articolo allegato in pdf

    #Navigli #Milano #Darsena #movida #ZTL
    ZTL IN VIA ASCANIO SFORZA IL MUNICIPIO 5 ASCIUGA IL PIANTO DI VIA PAVIA Arriva il contentino per il dramma del varco ZTL installato in Via Pavia: il Municipio 5 chiede all'amministrazione centrale di spostarlo un pochino e di mettere qualche cartello in piu. Intanto l'ennesima dannosa ZTL resta attiva e non cambia un tubo, se non che saranno facilmente sperperati altri soldi pubblici per rifare dei lavori appena fatti 🎁🎇 Dettagli nell'articolo allegato in pdf 📃 #Navigli #Milano #Darsena #movida #ZTL
    Tipo di file: pdf
    Angry
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 4K Visualizzazioni
  • 26 marzo 2026, Russia

    AUTORE DELL'ATTACCO DI CROCUS NON È STATO IDENTIFICATO, I MANDANTI SI

    "Sappiamo che l'Ucraina ha addestrato militanti nel territorio del Medio Oriente", così ha affermato #Bortnikov, capo dell' #FSB.

    Ha aggiunto: "Dietro l'attacco terroristico al municipio di Crocus ci sono #Stati_Uniti, #Gran_Bretagna e #Ucraina".

    #26marzo #Russia #UK #USA
    #EurasiaNews #Ukraine
    #Ucraina

    https://x.com/LadyAfro17/status/1772606448276492541?s=20
    26 marzo 2026, Russia AUTORE DELL'ATTACCO DI CROCUS NON È STATO IDENTIFICATO, I MANDANTI SI "Sappiamo che l'Ucraina ha addestrato militanti nel territorio del Medio Oriente", così ha affermato #Bortnikov, capo dell' #FSB. Ha aggiunto: "Dietro l'attacco terroristico al municipio di Crocus ci sono #Stati_Uniti, #Gran_Bretagna e #Ucraina". #26marzo #Russia #UK #USA #EurasiaNews #Ukraine #Ucraina https://x.com/LadyAfro17/status/1772606448276492541?s=20
    Like
    3
    0 Commenti 0 Condivisioni 4K Visualizzazioni
  • ECCO COME SI TRAVISA LA VERITÀ DA PARTE DI QUESTI GIORNALAI!!!
    Il blitz russo del docente di Torino, del prof nonviolento e del don novax: «Abbiamo violato l'embargo come ingenuo gesto per la pace»
    In missione per portare un dono da 450 euro (quando il limite è 300) a Mosca, «vedere come funzionano le sanzioni e riaprire il dibattito». Ma il Municipio moscovita resta inaccessibile. Il racconto di Giuseppe...

    https://torino.corriere.it/notizie/cronaca/24_gennaio_30/il-blitz-russo-del-docente-di-torino-del-prof-nonviolento-e-del-don-novax-abbiamo-violato-l-embargo-come-ingenuo-gesto-per-la-pace-f4707d5d-0de9-4b0d-9431-5c51a2e89xlk.shtml
    ECCO COME SI TRAVISA LA VERITÀ DA PARTE DI QUESTI GIORNALAI!!! Il blitz russo del docente di Torino, del prof nonviolento e del don novax: «Abbiamo violato l'embargo come ingenuo gesto per la pace» In missione per portare un dono da 450 euro (quando il limite è 300) a Mosca, «vedere come funzionano le sanzioni e riaprire il dibattito». Ma il Municipio moscovita resta inaccessibile. Il racconto di Giuseppe... https://torino.corriere.it/notizie/cronaca/24_gennaio_30/il-blitz-russo-del-docente-di-torino-del-prof-nonviolento-e-del-don-novax-abbiamo-violato-l-embargo-come-ingenuo-gesto-per-la-pace-f4707d5d-0de9-4b0d-9431-5c51a2e89xlk.shtml
    TORINO.CORRIERE.IT
    Il blitz russo del docente di Torino, del prof nonviolento e del don novax: «Abbiamo violato l'embargo come ingenuo gesto per la pace»
    In missione per portare un dono da 450 euro (quando il limite è 300) a Mosca, «vedere come funzionano le sanzioni e riaprire il dibattito». Ma il Municipio moscovita resta inaccessibile. Il racconto di Giuseppe Mastruzzo
    Angry
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 2K Visualizzazioni
  • STASERA 11 Gennaio 2024 in Municipio 5
    presenti 25 persone più alcuni consiglieri, fra cui il promotore dell'assemblea il consigliere del M5S Costantino Grimaldi (vedi twit precedenti), che specifica lo scopo di raccogliere le istanze e riportarle all'amministrazione centrale.
    Presenti anche Referenti dei Comitati Cittadini Navigli e un ristoratore della Ascanio Sforza. Sono solo due i favorevoli alla ZTL: uno dei quali arriva a dichiarare che in largo Manusardi (piazzetta adiacente alla 24 Maggio) ci sarebbero meno aggressioni, più sicurezza e meno pisciate grazie alla ZTL stessa: aggressori e pisciatori si anniderebbero tra le auto, secondo questa analisi eruditissima.

    Il consigliere Grimaldi espone:
    – che nemmeno i proprietari di “seconde” case ottengono permesso al transito;
    – tantissime sanzioni già elevate dall'attivazione nell'aprile 2023, forse decine di migliaia;
    – segnalava agli uffici tecnici nel primo periodo disfunzione al pannello LED che avvisa quando il varco è attivo;
    – che un commerciante domanda che l'interdizione inizi alle 20;
    – corrieri della spesa non consegnano quando chiusa.

    Inoltre Grimaldi informa che il 31 gennaio alle ore 17 faranno un sopralluogo con cittadini, tecnici del comune e polizia locale.

    Pochi approvano ingenuamente la ZTL, come fossero moralmente obbligati, come se fosse troppo cattivo l'ovvio e semplice NO da solo, ma lamentano che LORO STESSI non possono transitarvi oppure che non si erano accorti della cartellonistica verticale agli ingressi perchè mal visibile e quindi sono stati sanzionati ripetutamente per migliaia di euro e ora non sanno come fare. Alcuni consigliano di lamentarsi coi vigili, altri di ricorrere al Giudice di Pace. L'ex presidente del Municipio 5 Bramati, nel 2018 fra i promotori della chiusura totale di Ascanio Sforza, consiglia loro di NON fare nemmeno ricorso, perchè il procedimento è in regola e perderebbero, cosa tecnicamente falsa, giacchè quanto meno avrebbero una cospicua riduzione della pretesa, visti i verbali MULTIPLI giornalieri inviati a questi distratti e sfortunati cittadini di Via Pavia. Insiste che la ZTL non sarà rimossa per precisa scelta politica, che bisogna portare avanti la riqualificazione della Ascanio Sforza e che togliendo i veicoli ci sarebbe una percezione di sicurezza diversa. Lo capiamo, ad esempio in redazione abbiamo chi si percepisce come una foca nè maschio nè femmina, io ho la mia auto che invece si percepisce omologata euro 10 e quindi la faccio circolare sempre e dovunque per non discriminarla, percepisco che sia giusto così.

    Interviene poi (salvo errore) il presidente del municipio 5 Natale Carapellese (PD), che informa che tra gli agenti della polizia locale ci sarebbero stati diversi critici alla ZTL e che il municipio si trova talvolta in condizione di essere scavalcato in alcune sue competenze dall'amministrazione comunale, e che ci siano procedure burocratiche che ostacolano gli atti del municipio.

    Presente anche il rappresentante di un'azienda di via Pavia, traversa di Ascanio Sforza che porta in Corso San Gottardo, dove l'ubicazione dell'impianto impedisce a chi si immette di fare dietrofront per non entrare nel ghetto di Ascanio Sforza. Sono diversi anche abitanti in Via Pavia a lamentare lo stesso problema: vorrebbero semplicemente il varco spostato piu avanti di qualche metro, in modo da poter fare prima inversione: e l'orticello personale è salvo!

    Un cittadino disapprova più fermamente: “il problema non è spostare un palo con la telecamera di un metro!”. E spiega la limitazione al diritto di proprietà dei suoi box auto dove ad esempio non può più ricoverare veicoli non a lui intestati, quindi di amici o a lui solamente in uso con contratto di noleggio.

    Non sono mancate urla o comunque interventi da parte di pochissimi dei presenti, che chiedono la rimozione della ZTL, senza condimento politicamente corretto. Un tentativo di riportare la questione ad un tema un po piu ampio che i metri dal portone al palo della telecamera: la ghettizzazione dei quartieri, il concetto del “usi la strada se e quando IO amministrazione ti autorizzo”, o del servizio pubblico essenziale che i non autorizzati continuano a pagare ugualmente.

    FORSE apprenderemo piu notizie nei prossimi giorni. Intanto i consiglieri presenti dicono che porteranno le istanze al livello centrale e alla polizia locale. Si prevede una nuova assemblea, prossimamente.



    Lo Starnazzo
    Redazione
    lostarnazzo@libero.it

    STASERA 11 Gennaio 2024 in Municipio 5 presenti 25 persone più alcuni consiglieri, fra cui il promotore dell'assemblea il consigliere del M5S Costantino Grimaldi (vedi twit precedenti), che specifica lo scopo di raccogliere le istanze e riportarle all'amministrazione centrale. Presenti anche Referenti dei Comitati Cittadini Navigli e un ristoratore della Ascanio Sforza. Sono solo due i favorevoli alla ZTL: uno dei quali arriva a dichiarare che in largo Manusardi (piazzetta adiacente alla 24 Maggio) ci sarebbero meno aggressioni, più sicurezza e meno pisciate grazie alla ZTL stessa: aggressori e pisciatori si anniderebbero tra le auto, secondo questa analisi eruditissima. Il consigliere Grimaldi espone: – che nemmeno i proprietari di “seconde” case ottengono permesso al transito; – tantissime sanzioni già elevate dall'attivazione nell'aprile 2023, forse decine di migliaia; – segnalava agli uffici tecnici nel primo periodo disfunzione al pannello LED che avvisa quando il varco è attivo; – che un commerciante domanda che l'interdizione inizi alle 20; – corrieri della spesa non consegnano quando chiusa. Inoltre Grimaldi informa che il 31 gennaio alle ore 17 faranno un sopralluogo con cittadini, tecnici del comune e polizia locale. Pochi approvano ingenuamente la ZTL, come fossero moralmente obbligati, come se fosse troppo cattivo l'ovvio e semplice NO da solo, ma lamentano che LORO STESSI non possono transitarvi oppure che non si erano accorti della cartellonistica verticale agli ingressi perchè mal visibile e quindi sono stati sanzionati ripetutamente per migliaia di euro e ora non sanno come fare. Alcuni consigliano di lamentarsi coi vigili, altri di ricorrere al Giudice di Pace. L'ex presidente del Municipio 5 Bramati, nel 2018 fra i promotori della chiusura totale di Ascanio Sforza, consiglia loro di NON fare nemmeno ricorso, perchè il procedimento è in regola e perderebbero, cosa tecnicamente falsa, giacchè quanto meno avrebbero una cospicua riduzione della pretesa, visti i verbali MULTIPLI giornalieri inviati a questi distratti e sfortunati cittadini di Via Pavia. Insiste che la ZTL non sarà rimossa per precisa scelta politica, che bisogna portare avanti la riqualificazione della Ascanio Sforza e che togliendo i veicoli ci sarebbe una percezione di sicurezza diversa. Lo capiamo, ad esempio in redazione abbiamo chi si percepisce come una foca nè maschio nè femmina, io ho la mia auto che invece si percepisce omologata euro 10 e quindi la faccio circolare sempre e dovunque per non discriminarla, percepisco che sia giusto così. Interviene poi (salvo errore) il presidente del municipio 5 Natale Carapellese (PD), che informa che tra gli agenti della polizia locale ci sarebbero stati diversi critici alla ZTL e che il municipio si trova talvolta in condizione di essere scavalcato in alcune sue competenze dall'amministrazione comunale, e che ci siano procedure burocratiche che ostacolano gli atti del municipio. Presente anche il rappresentante di un'azienda di via Pavia, traversa di Ascanio Sforza che porta in Corso San Gottardo, dove l'ubicazione dell'impianto impedisce a chi si immette di fare dietrofront per non entrare nel ghetto di Ascanio Sforza. Sono diversi anche abitanti in Via Pavia a lamentare lo stesso problema: vorrebbero semplicemente il varco spostato piu avanti di qualche metro, in modo da poter fare prima inversione: e l'orticello personale è salvo! Un cittadino disapprova più fermamente: “il problema non è spostare un palo con la telecamera di un metro!”. E spiega la limitazione al diritto di proprietà dei suoi box auto dove ad esempio non può più ricoverare veicoli non a lui intestati, quindi di amici o a lui solamente in uso con contratto di noleggio. Non sono mancate urla o comunque interventi da parte di pochissimi dei presenti, che chiedono la rimozione della ZTL, senza condimento politicamente corretto. Un tentativo di riportare la questione ad un tema un po piu ampio che i metri dal portone al palo della telecamera: la ghettizzazione dei quartieri, il concetto del “usi la strada se e quando IO amministrazione ti autorizzo”, o del servizio pubblico essenziale che i non autorizzati continuano a pagare ugualmente. FORSE apprenderemo piu notizie nei prossimi giorni. Intanto i consiglieri presenti dicono che porteranno le istanze al livello centrale e alla polizia locale. Si prevede una nuova assemblea, prossimamente. Lo Starnazzo Redazione lostarnazzo@libero.it
    Tipo di file: pdf
    0 Commenti 0 Condivisioni 4K Visualizzazioni
  • #Milano:
    per il 2024 la giunta Sala sta studiando un ticket di ingresso in centro per le barche.
    Sinistra Pd e Verdi insistono: più corsie per i pedalò.
    Il Municipio rilancia: dentro area C solo gli yacht dei residenti.
    #Milano: per il 2024 la giunta Sala sta studiando un ticket di ingresso in centro per le barche. Sinistra Pd e Verdi insistono: più corsie per i pedalò. Il Municipio rilancia: dentro area C solo gli yacht dei residenti.
    Haha
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 867 Visualizzazioni