• Diciannove anni fa e precisamente il 5 luglio del 2005, il programma NEXT di Rai News 24 intervistò Giovanni Galloni. Fu un giurista, vicepresidente del CSM, deputato e ministro della Repubblica italiana, molto vicino ad Aldo Moro.
    Nel corso dell' intervista ebbe a dire che le B.R. erano state infiltrate da agenti appartenenti alla CIA e al Mossad ( Israele nonostante storicamente vada lamentando che i Paesi confinanti tramino contro di esso, trova sempre il tempo e delle ragioni per trovarsi laddove non ci aspetterebbe di trovarlo ).
    Alla domanda se il capo stazione della CIA italiana potesse agire senza preoccuparsi di relazionarsi con i nostri servizi e le nostre istituzioni, Giovanni Galloni rispose che i rapporti sussistevano ma erano insufficienti, inadeguati.
    Se la CIA e il Mossad potevano, grazie ai propri infiltrati , conoscere le mosse, i progetti e, soprattutto, i covi delle B.R., perché il quello dove era trattenuto Aldo Moro non venne individuato per tempo, al contrario di quanto accadde poche settimane dopo il sequestro dello statista, allorché fu rapito un esponente statunitense da parte sempre delle B.R. ma in quindici giorni fu scoperto il covo presso il quale era trattenuto e quindi liberato?


    https://youtu.be/BYT7o0a2ScY?si=-ZCjN517QqOPzcKs
    Diciannove anni fa e precisamente il 5 luglio del 2005, il programma NEXT di Rai News 24 intervistò Giovanni Galloni. Fu un giurista, vicepresidente del CSM, deputato e ministro della Repubblica italiana, molto vicino ad Aldo Moro. Nel corso dell' intervista ebbe a dire che le B.R. erano state infiltrate da agenti appartenenti alla CIA e al Mossad ( Israele nonostante storicamente vada lamentando che i Paesi confinanti tramino contro di esso, trova sempre il tempo e delle ragioni per trovarsi laddove non ci aspetterebbe di trovarlo ). Alla domanda se il capo stazione della CIA italiana potesse agire senza preoccuparsi di relazionarsi con i nostri servizi e le nostre istituzioni, Giovanni Galloni rispose che i rapporti sussistevano ma erano insufficienti, inadeguati. Se la CIA e il Mossad potevano, grazie ai propri infiltrati , conoscere le mosse, i progetti e, soprattutto, i covi delle B.R., perché il quello dove era trattenuto Aldo Moro non venne individuato per tempo, al contrario di quanto accadde poche settimane dopo il sequestro dello statista, allorché fu rapito un esponente statunitense da parte sempre delle B.R. ma in quindici giorni fu scoperto il covo presso il quale era trattenuto e quindi liberato? 👇 https://youtu.be/BYT7o0a2ScY?si=-ZCjN517QqOPzcKs
    0 Commenti 0 Condivisioni 18 Visualizzazioni
  • Sviluppo positivo, se i “pseudo-esperti” nazionali non verranno semplicemente sostituiti con il diktat dell’OMS e dell’UE
    E cioè: non vorrei che a livello nazionale venisse giustamente smantellato l’oscena e assurda “PSEUDO-ESPERTOCRAZIA” , accettando poi - però - in caso di asserita “emergenza sanitaria” il diktat dell’OMS e dell’UE!
    Non dimentichiamo che il contratto pandemico è solo stato rinviato (di un anno) e a livello dell’UE, purtroppo, a novembre 2022 (anche con i voti dell’attuale governo italiano e dei parlamentari italiani della maggioranza) sono stati implementati, con Regolamento del Parlamento e del Consiglio UE, già i pericolosi principi di ONE HEALTH e HEALTH IN ALL POLICIES. L’Italia, dunque, deve rendersi libera e autonoma in questo campo fondamentale per una democrazia rispettosa dei Diritti Umani da pericolosi diktat eurounionali e evitare definitivamente quelli internazionali dell’OMS.

    Fonte:https://x.com/RHolzeisen/status/1808350889347801487?t=uf2486X8V977FMGmapEygw&s=19
    ‼️Sviluppo positivo, se i “pseudo-esperti” nazionali non verranno semplicemente sostituiti con il diktat dell’OMS e dell’UE ‼️ E cioè: non vorrei che a livello nazionale venisse giustamente smantellato l’oscena e assurda “PSEUDO-ESPERTOCRAZIA” , accettando poi - però - in caso di asserita “emergenza sanitaria” il diktat dell’OMS e dell’UE! Non dimentichiamo che il contratto pandemico è solo stato rinviato (di un anno) e a livello dell’UE, purtroppo, a novembre 2022 (anche con i voti dell’attuale governo italiano e dei parlamentari italiani della maggioranza) sono stati implementati, con Regolamento del Parlamento e del Consiglio UE, già i pericolosi principi di ONE HEALTH e HEALTH IN ALL POLICIES. L’Italia, dunque, deve rendersi libera e autonoma in questo campo fondamentale per una democrazia rispettosa dei Diritti Umani da pericolosi diktat eurounionali e evitare definitivamente quelli internazionali dell’OMS. Fonte:https://x.com/RHolzeisen/status/1808350889347801487?t=uf2486X8V977FMGmapEygw&s=19
    Like
    2
    0 Commenti 0 Condivisioni 55 Visualizzazioni
  • Sta svendendo pezzo per pezzo l'Italia. Dove non erano arrivati altri c'è arrivata lei, la donna, madre e Cristiana che per anni ci ha scartavetrato le balle gridando a squarciagola la parola sovranista quando credo sia uno dei personaggi più servi e svendi patria che l'Italia abbia mai avuto. Se ne va anche Tim che viene consegnata ufficialmente alla finanziaria a stelle e strisce KKR. Questo è un risultato che porta il marchio al 100% della sovranista scaduta, in quanto oggi è stato formalizzato un accordo che aveva ricevuto il via libera dal Consiglio dei Ministri a gennaio 2024.

    Con la vendita della rete fissa a KKR, la proprietà di una infrastruttura italiana strategica, vitale e delicatissima passa nelle mani di un fondo che a sua volta è controllato dai padroni del mondo a stelle e strisce, nonché da grandi fondi finanziari come Vanguard, Black Rock e State Street. Così facendo si consegna nelle mani di speculatori e personaggi senza alcuno scrupolo la proprietà di una rete sulla quale transitano l'informazione pubblica, operazioni di interesse militare nazionale, transazioni monetarie e dati sensibili dei cittadini. È un problema enorme e riguarda soprattutto la sicurezza nazionale, visto che oltre al nodo infrastrutture, KKR potrebbe da un momento all'altro spegnere la rete.

    Inoltre KKR oltre a essere un grande gruppo a stelle e strisce è legato mani e piedi al complesso militare industriale e finanziario Usa. Anzi, possiamo benissimo affermare che è controllato e amministrato "indirettamente" da loro e dalla Cia visto che il presidente è David Petraeus, ex direttore della Cia e con 37 anni di servizio alle spalle nell'esercito statunitense dove ha ricoperto ruoli di comando in Iraq e Afghanistan. Sostanzialmente con la cessione di Tim abbiamo spalancato definitivamente le porte di casa nostra e svenduto quell'ultimo briciolo ma rilevantissimo e pesantissimo di sovranità.

    È bene sapere una cosa: la conquista e la conseguente colonizzazione di un Paese non avviene solo con i fucili o con le bombe, avviene anche impossessandosi di infrastrutture strategiche e quella dove passano i dati, oggi, è la più importante di tutte. Affinché tutto si perfezioni basta una sola condizione che con la sovranista scaduta viene pienamente soddisfatta: una classe politica indegna che abbia la vocazione della servitù verso il padrone di turno. E Giorgia Meloni, come detto in precedenza, è la miglior serva che potesse capitare alla Casa Bianca in questo momento.

    Adesso possiamo dire ufficialmente di essere davanti a una patriota e una sovranista con i fiocchi. Peccato che però il suo paese, per il quale getta il cuore oltre l'ostacolo per tutelare gli interessi nazionali non sia l'Italia bensì gli Stati Uniti d'America. E siccome essere servi della Casa Bianca non le basta, si adopera per servire anche quei criminali del mondo finanziario a stelle strisce visto che allo stesso tempo gli consegna i nostri dati e le nostre infrastrutture. Giorgia Meloni, davvero: VERGOGNATI, SVENDI PATRIA!

    Giuseppe Salamone
    Sta svendendo pezzo per pezzo l'Italia. Dove non erano arrivati altri c'è arrivata lei, la donna, madre e Cristiana che per anni ci ha scartavetrato le balle gridando a squarciagola la parola sovranista quando credo sia uno dei personaggi più servi e svendi patria che l'Italia abbia mai avuto. Se ne va anche Tim che viene consegnata ufficialmente alla finanziaria a stelle e strisce KKR. Questo è un risultato che porta il marchio al 100% della sovranista scaduta, in quanto oggi è stato formalizzato un accordo che aveva ricevuto il via libera dal Consiglio dei Ministri a gennaio 2024. Con la vendita della rete fissa a KKR, la proprietà di una infrastruttura italiana strategica, vitale e delicatissima passa nelle mani di un fondo che a sua volta è controllato dai padroni del mondo a stelle e strisce, nonché da grandi fondi finanziari come Vanguard, Black Rock e State Street. Così facendo si consegna nelle mani di speculatori e personaggi senza alcuno scrupolo la proprietà di una rete sulla quale transitano l'informazione pubblica, operazioni di interesse militare nazionale, transazioni monetarie e dati sensibili dei cittadini. È un problema enorme e riguarda soprattutto la sicurezza nazionale, visto che oltre al nodo infrastrutture, KKR potrebbe da un momento all'altro spegnere la rete. Inoltre KKR oltre a essere un grande gruppo a stelle e strisce è legato mani e piedi al complesso militare industriale e finanziario Usa. Anzi, possiamo benissimo affermare che è controllato e amministrato "indirettamente" da loro e dalla Cia visto che il presidente è David Petraeus, ex direttore della Cia e con 37 anni di servizio alle spalle nell'esercito statunitense dove ha ricoperto ruoli di comando in Iraq e Afghanistan. Sostanzialmente con la cessione di Tim abbiamo spalancato definitivamente le porte di casa nostra e svenduto quell'ultimo briciolo ma rilevantissimo e pesantissimo di sovranità. È bene sapere una cosa: la conquista e la conseguente colonizzazione di un Paese non avviene solo con i fucili o con le bombe, avviene anche impossessandosi di infrastrutture strategiche e quella dove passano i dati, oggi, è la più importante di tutte. Affinché tutto si perfezioni basta una sola condizione che con la sovranista scaduta viene pienamente soddisfatta: una classe politica indegna che abbia la vocazione della servitù verso il padrone di turno. E Giorgia Meloni, come detto in precedenza, è la miglior serva che potesse capitare alla Casa Bianca in questo momento. Adesso possiamo dire ufficialmente di essere davanti a una patriota e una sovranista con i fiocchi. Peccato che però il suo paese, per il quale getta il cuore oltre l'ostacolo per tutelare gli interessi nazionali non sia l'Italia bensì gli Stati Uniti d'America. E siccome essere servi della Casa Bianca non le basta, si adopera per servire anche quei criminali del mondo finanziario a stelle strisce visto che allo stesso tempo gli consegna i nostri dati e le nostre infrastrutture. Giorgia Meloni, davvero: VERGOGNATI, SVENDI PATRIA! Giuseppe Salamone
    Angry
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 134 Visualizzazioni
  • Un articolo dedicato al ricco affare dei rifiuti tossici nocivi e radioattivi, assai frequente negli anni ' 80 e ' 90 interessante il nostro territorio nonché tratti di mare antistanti talune nostre coste, venne pubblicato il 16 ottobre del 2021, dal giornale on line
    "I Calabresi" dal titolo " Nave dei veleni: la rotta della morte tra la Calabria e la Somalia" di Claudio Cordova.
    Un vergognoso, oltre che esiziale per l' ambiente e l' uomo stante le insignificanti e dolose modalità adottate, traffico che vide ( tutt' ora attivo ?) coinvolti alti personaggi politici, agenti dei servizi segreti, trafficanti italiani e stranieri e l'immancabile e immarcescibile manovalanza della malavita organizzata ( 'ndrangheta, mafia e camorra, che scorsero maggiori guadagni rispetto a quelli derivanti dal narcotraffico) .
    Prodotti di risulta prodotti dai Paesi industrializzati che mal sopportavano, in specie i propri cittadini, che rimanessero sul proprio territorio: " Non nel mio giardino".
    Iraq, Somalia, già in quegli anni funestati e tormentati da conflitti, necessitavano di armi e pertanto il libero e democratico Occidente provvide ad equipaggiarli, spesso armando indistintamente le fazioni che vicendevolmente si combattevano ( finché c'è guerra c'è speranza ), a condizione che i signori della guerra mettessero a disposizione propri territori ove riporvi i rifiuti tossici e radioattivi...senza preoccuparsi degli eventuali danni alla popolazione locale .
    Tutto avveniva nell' ombra e nel più assoluto silenzio mediatico.
    Iraq, Somalia, Paesi che divennero, grazie alle dichiarazioni di Francesco Fonti, ex appartenente alla " ndrangheta poi divenuto collaboratore di giustizia, oggetto di indagini da parte di solerti inquirenti del foro di Matera e Reggio Calabria, le cui loro investigazioni li portarono ad incrociare i tristi destini dei due giornalisti del TG3 Alpi e Miran Hrovatin e del capitano Natale De Grazia, ufficiale Marina militare all' epoca in servizio presso la capitaneria di Porto di Reggio Calabria, la cui morte avvenne in circostanze misteriose, una morte che giovò a chi non avrebbe gradito che si facesse luce su quei traffici di armi e rifiuti, in specie radioattivi.
    20.03.1994 uccisione dei due giornalisti del TG3; 13.12.1995 muore il capitano Natale De Grazia....il loro " sgarro" ? Investigare su ciò che taluni non vogliono che affiori e divenga di pubblico dominio: le navi dei veleni.
    Molte delle quali, come ebbe a dichiarare Francesco Fonti ( ex appartenente della cosca calabra poi divenuto collaboratore di giustizia, agli inquirenti, al giornalista Riccardo Bocca dell' Espresso e riportate anche nel suo memoriale), venivano fatte affondare nelle acque antistanti la costa calabra, oppure interrate sul suolo lucano e calabrese, o ancora, per lo più, portate in Somalia, " la pattumiera per eccellenza" come solevano dire Craxi e De Michelis, altre quantità al largo delle coste del Congo.
    Nel corso di una perquisizione nella abitazione di Giorgio Comerio [ uno dei referenti di quei traffici ] gli investigatori comandati dal capitano Natale De Grazia rinvennero un fascicolo recante la scritta
    " Somalia" e in esso vi erano delle inequivocabili notizie attinenti l' uccisione di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.
    Giorgio Comerio, di professione ingegnere e imprenditore navale, nel 1993 fondò la società Oceanic Disposal Management [ gestione dello smaltimento oceanico], registrata alle Isole Vergini britanniche con sede a Lugano e diramazioni a Mosca e in Africa. Quale l' occupazione della suddetta società? Smaltimento delle scorie radioattive, le quali venivano caricate all' interno di grossi e pesanti ( fino a 200 kg) penetratori, così denominati, che una volta sganciati in mare velocemente raggiungevano il profondo fondale.
    Negli anni ottanta G. Comerio prese parte al conflitto delle isole Falkland, era iscritto alla loggia di Montecarlo e fruiva di contatti con i servizi segreti, ebbe altrettanto addentellati con alti dirigenti degli stabilimenti ENEA di Rotondella ( Matera ) e di Saluggia ( Vercelli), sui quali stabilimenti per anni gli inquirenti coltivarono il sospetto che fossero coinvolti nei traffici di rifiuti.... nucleari.
    Il capitano Nicola De Grazia acquisì anche dei documenti inerenti il progetto DODOS che venne trafugato da G.Comerio dagli uffici del centro Euratom di Ispra; documenti che denunciavano i contatti con rappresentanti del governo della Sierra Leone miranti ad ottenere l' autorizzazione a smaltire rifiuti tossici e radioattivi nelle sue acque territoriali.
    Affari sporchi, esiziali, ma muovevano cospicue somme di denaro. Tutto all' ombra del PSI che in quegli dirigeva la politica generale del Paese, per il tramite di tal Giampiero Sebri, uomo molto vicino a Craxi.
    Ebbe a dichiarare G. Sebri dinnanzi alla commissione parlamentare Alpi: " Marocchino [ uomo fidato che controllava e gestiva il traffico di rifiuti in Somalia] era un nostro uomo di fiducia, chiaramente per quanto riguardava i traffici di rifiuti tossici, radioattivi e anche delle armi". Un traffico vergognoso e dannoso condotto lontano da sguardi indiscreti grazie alla copertura della politica e presidiata dai servizi segreti....portata a soluzione, se così si può dire, dalla criminalità organizzata. Un sistema, potremmo azzardare di definirlo il sistema per uccidere, in senso letterale e figurato, i popoli.
    Credo che mantenere memoria di uomini e donne che malgrado avessero il sentore di trovarsi ad indagare su vicende scomode e perigliose , chi in quanto giornalista e chi in quanto tutore dell' ordine costituzionale, come è stato per Ilaria Alpi, Miran Hrovatin e il capitano Natale De Grazia, sia il modo migliore per onorare personaggi di cui si vorrebbe che mai venissero a mancare, oltre ad essere figure che la gioventù dovrebbe avere come modelli di virtù.
    Se questa marcia società ancora sussiste, credo sia merito di siffatte figure, a motivo delle quali l' Onnipotente Iddio tiene a freno la giusta ira.
    Spero di non tediare condividendo con voi taluni miei scritti, ma se così fosse sarà sufficiente farlo presente perché mi tolga dalla chat o quantomeno mi limiti a leggere i vostri e nulla più.
    Una lieta serata.

    By: Roberto
    Un articolo dedicato al ricco affare dei rifiuti tossici nocivi e radioattivi, assai frequente negli anni ' 80 e ' 90 interessante il nostro territorio nonché tratti di mare antistanti talune nostre coste, venne pubblicato il 16 ottobre del 2021, dal giornale on line "I Calabresi" dal titolo " Nave dei veleni: la rotta della morte tra la Calabria e la Somalia" di Claudio Cordova. Un vergognoso, oltre che esiziale per l' ambiente e l' uomo stante le insignificanti e dolose modalità adottate, traffico che vide ( tutt' ora attivo ?) coinvolti alti personaggi politici, agenti dei servizi segreti, trafficanti italiani e stranieri e l'immancabile e immarcescibile manovalanza della malavita organizzata ( 'ndrangheta, mafia e camorra, che scorsero maggiori guadagni rispetto a quelli derivanti dal narcotraffico) . Prodotti di risulta prodotti dai Paesi industrializzati che mal sopportavano, in specie i propri cittadini, che rimanessero sul proprio territorio: " Non nel mio giardino". Iraq, Somalia, già in quegli anni funestati e tormentati da conflitti, necessitavano di armi e pertanto il libero e democratico Occidente provvide ad equipaggiarli, spesso armando indistintamente le fazioni che vicendevolmente si combattevano ( finché c'è guerra c'è speranza ), a condizione che i signori della guerra mettessero a disposizione propri territori ove riporvi i rifiuti tossici e radioattivi...senza preoccuparsi degli eventuali danni alla popolazione locale . Tutto avveniva nell' ombra e nel più assoluto silenzio mediatico. Iraq, Somalia, Paesi che divennero, grazie alle dichiarazioni di Francesco Fonti, ex appartenente alla " ndrangheta poi divenuto collaboratore di giustizia, oggetto di indagini da parte di solerti inquirenti del foro di Matera e Reggio Calabria, le cui loro investigazioni li portarono ad incrociare i tristi destini dei due giornalisti del TG3 Alpi e Miran Hrovatin e del capitano Natale De Grazia, ufficiale Marina militare all' epoca in servizio presso la capitaneria di Porto di Reggio Calabria, la cui morte avvenne in circostanze misteriose, una morte che giovò a chi non avrebbe gradito che si facesse luce su quei traffici di armi e rifiuti, in specie radioattivi. 20.03.1994 uccisione dei due giornalisti del TG3; 13.12.1995 muore il capitano Natale De Grazia....il loro " sgarro" ? Investigare su ciò che taluni non vogliono che affiori e divenga di pubblico dominio: le navi dei veleni. Molte delle quali, come ebbe a dichiarare Francesco Fonti ( ex appartenente della cosca calabra poi divenuto collaboratore di giustizia, agli inquirenti, al giornalista Riccardo Bocca dell' Espresso e riportate anche nel suo memoriale), venivano fatte affondare nelle acque antistanti la costa calabra, oppure interrate sul suolo lucano e calabrese, o ancora, per lo più, portate in Somalia, " la pattumiera per eccellenza" come solevano dire Craxi e De Michelis, altre quantità al largo delle coste del Congo. Nel corso di una perquisizione nella abitazione di Giorgio Comerio [ uno dei referenti di quei traffici ] gli investigatori comandati dal capitano Natale De Grazia rinvennero un fascicolo recante la scritta " Somalia" e in esso vi erano delle inequivocabili notizie attinenti l' uccisione di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Giorgio Comerio, di professione ingegnere e imprenditore navale, nel 1993 fondò la società Oceanic Disposal Management [ gestione dello smaltimento oceanico], registrata alle Isole Vergini britanniche con sede a Lugano e diramazioni a Mosca e in Africa. Quale l' occupazione della suddetta società? Smaltimento delle scorie radioattive, le quali venivano caricate all' interno di grossi e pesanti ( fino a 200 kg) penetratori, così denominati, che una volta sganciati in mare velocemente raggiungevano il profondo fondale. Negli anni ottanta G. Comerio prese parte al conflitto delle isole Falkland, era iscritto alla loggia di Montecarlo e fruiva di contatti con i servizi segreti, ebbe altrettanto addentellati con alti dirigenti degli stabilimenti ENEA di Rotondella ( Matera ) e di Saluggia ( Vercelli), sui quali stabilimenti per anni gli inquirenti coltivarono il sospetto che fossero coinvolti nei traffici di rifiuti.... nucleari. Il capitano Nicola De Grazia acquisì anche dei documenti inerenti il progetto DODOS che venne trafugato da G.Comerio dagli uffici del centro Euratom di Ispra; documenti che denunciavano i contatti con rappresentanti del governo della Sierra Leone miranti ad ottenere l' autorizzazione a smaltire rifiuti tossici e radioattivi nelle sue acque territoriali. Affari sporchi, esiziali, ma muovevano cospicue somme di denaro. Tutto all' ombra del PSI che in quegli dirigeva la politica generale del Paese, per il tramite di tal Giampiero Sebri, uomo molto vicino a Craxi. Ebbe a dichiarare G. Sebri dinnanzi alla commissione parlamentare Alpi: " Marocchino [ uomo fidato che controllava e gestiva il traffico di rifiuti in Somalia] era un nostro uomo di fiducia, chiaramente per quanto riguardava i traffici di rifiuti tossici, radioattivi e anche delle armi". Un traffico vergognoso e dannoso condotto lontano da sguardi indiscreti grazie alla copertura della politica e presidiata dai servizi segreti....portata a soluzione, se così si può dire, dalla criminalità organizzata. Un sistema, potremmo azzardare di definirlo il sistema per uccidere, in senso letterale e figurato, i popoli. Credo che mantenere memoria di uomini e donne che malgrado avessero il sentore di trovarsi ad indagare su vicende scomode e perigliose , chi in quanto giornalista e chi in quanto tutore dell' ordine costituzionale, come è stato per Ilaria Alpi, Miran Hrovatin e il capitano Natale De Grazia, sia il modo migliore per onorare personaggi di cui si vorrebbe che mai venissero a mancare, oltre ad essere figure che la gioventù dovrebbe avere come modelli di virtù. Se questa marcia società ancora sussiste, credo sia merito di siffatte figure, a motivo delle quali l' Onnipotente Iddio tiene a freno la giusta ira. Spero di non tediare condividendo con voi taluni miei scritti, ma se così fosse sarà sufficiente farlo presente perché mi tolga dalla chat o quantomeno mi limiti a leggere i vostri e nulla più. Una lieta serata. By: Roberto
    0 Commenti 0 Condivisioni 224 Visualizzazioni
  • #VQBChannel

    FABIO SPEAKS

    È IN ATTO L’EUTANASIA DELL’EUROPA:
    ma chi la vuole? Chi la sta attuando?
    L’#Europa sta vivendo un declino politico , economico e sociale davvero inquietante. Lo sottolinea per certi aspetti anche il #Financial_Times in questi giorni, enza però indicare quali siano le vere cause di questo scadimento di valori. Noi le denunciamo tutte.

    Togliamo dalle mani di chi sta somministrando questa fatale #sostanza_tossica che sta uccidendo lentamente l’Europa, gli #Stati, la nostra #identità e le nostre #libertà.

    #ThisIsNotForMe
    #NonInMioNome

    Fonte: https://x.com/Surfiniae/status/1807082380466774112?t=Z7Lr3UQ7hw3cZIV-eckbeA&s=19
    #VQBChannel 🇮🇹🇺🇸🇪🇺🇨🇦🇬🇧🇺🇦🇷🇺 FABIO SPEAKS È IN ATTO L’EUTANASIA DELL’EUROPA: ma chi la vuole? Chi la sta attuando? L’#Europa sta vivendo un declino politico , economico e sociale davvero inquietante. Lo sottolinea per certi aspetti anche il #Financial_Times in questi giorni, enza però indicare quali siano le vere cause di questo scadimento di valori. Noi le denunciamo tutte. Togliamo dalle mani di chi sta somministrando questa fatale #sostanza_tossica che sta uccidendo lentamente l’Europa, gli #Stati, la nostra #identità e le nostre #libertà. #ThisIsNotForMe #NonInMioNome Fonte: https://x.com/Surfiniae/status/1807082380466774112?t=Z7Lr3UQ7hw3cZIV-eckbeA&s=19
    2 Commenti 0 Condivisioni 339 Visualizzazioni 11
  • BOMBA DELL'AVVOCATO FRANCIS BOYLE "VACCINI COVID SONO ARMI BIOLOGICHE PROGETTATE PER CAUSARE LESIONI E MORTE. MULTINAZIONALI DEL FARMACO SONO GESTITE DA NAZISTI"

    Anzitutto chi è Francis Boyle? Boyle è un famoso avvocato americano per i diritti umani, è consigliere dell'Autorità Palestinese e della Bosnia Erzegovina.
    È stato nel consiglio di amministrazione di Amnesty International,
    ha rappresentato lo Stato delle Hawaii ed il Popolo dei nativi americani.
    È famoso nel mondo per aver redatto nel 1989 la Convenzione sulle Armi Biologiche anche nota come legge antiterrorismo sulle armi biologiche ed è uno dei massimi esperti al mondo in questa materia.

    Il noto legale afferma che i vaccini covid siano stati sviluppati dalla Darpa per conto del Pentagono attraverso finanziamenti alle multinazionali del farmaco e che questi siano delle armi biologiche progettate
    per ledere ed uccidere.

    Per questo motivo punta il dito contro i vertici della FDA (Fauci) e gli amministratori delle multinazionali del farmaco definendoli nazisti e ritenendo che andrebbero incriminati per Omicidio e per Cospirazione a scopo di omicidio.

    Se avete qualcosa da aggiungere fatelo voi, per me Boyle ha detto tutto.
    Il castello di menzogne
    di questi criminali si sgretola ogni giorno di più ed inesorabilmente.

    Fonte: https://x.com/itsmeback_/status/1803342577447440895?t=wOFSyQEVca6Eq-ZLIqr8wA&s=19
    BOMBA DELL'AVVOCATO FRANCIS BOYLE "VACCINI COVID SONO ARMI BIOLOGICHE PROGETTATE PER CAUSARE LESIONI E MORTE. MULTINAZIONALI DEL FARMACO SONO GESTITE DA NAZISTI" Anzitutto chi è Francis Boyle? Boyle è un famoso avvocato americano per i diritti umani, è consigliere dell'Autorità Palestinese e della Bosnia Erzegovina. È stato nel consiglio di amministrazione di Amnesty International, ha rappresentato lo Stato delle Hawaii ed il Popolo dei nativi americani. È famoso nel mondo per aver redatto nel 1989 la Convenzione sulle Armi Biologiche anche nota come legge antiterrorismo sulle armi biologiche ed è uno dei massimi esperti al mondo in questa materia. Il noto legale afferma che i vaccini covid siano stati sviluppati dalla Darpa per conto del Pentagono attraverso finanziamenti alle multinazionali del farmaco e che questi siano delle armi biologiche progettate per ledere ed uccidere. Per questo motivo punta il dito contro i vertici della FDA (Fauci) e gli amministratori delle multinazionali del farmaco definendoli nazisti e ritenendo che andrebbero incriminati per Omicidio e per Cospirazione a scopo di omicidio. Se avete qualcosa da aggiungere fatelo voi, per me Boyle ha detto tutto. Il castello di menzogne di questi criminali si sgretola ogni giorno di più ed inesorabilmente. Fonte: https://x.com/itsmeback_/status/1803342577447440895?t=wOFSyQEVca6Eq-ZLIqr8wA&s=19
    Like
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 605 Visualizzazioni 6
  • Andrea Zhok, [27 Giu 2024 alle 16:59]
    La premier estone Kaja Kallas, neonominata responsabile per la politica estera dell'UE al posto di Josep Borrell, in un discorso a fianco dell'uscente presidente della Nato Stoltenberg, si è espressa così sul conflitto russo-ucraino:
    "Dobbiamo definire la vittoria come il nostro obiettivo in guerra, perché non si può vincere una guerra se la vittoria non è definita come l'obiettivo".

    Dal che evinciamo, nel caso a qualcuno fosse sfuggito, che siamo già in guerra con la Russia, solo non lo avevamo dichiarato.

    La premier estone, capo del Partito Riformatore Estone (liberale), non ha peraltro mai fatto mistero delle proprie posizioni.

    Un paio di mesi fa si era espressa a favore dello smembramento della Russia.

    Testualmente: "La sconfitta della Russia non sarebbe poi così grave. Allora potrebbe davvero avvenire un cambiamento. Ci sono molte nazioni che fanno parte della Russia. Se ci fossero più stati piccoli, la situazione non sarebbe così grave. Non è poi così male se una grande potenza diventa molto più piccola".

    In altre occasioni la Kallas non ha perduto occasione per manifestare la più viscerale russofobia, espressa tra l'altro in una vera e propria campagna contro la Chiesa Russo-Ortodossa, il cui patriarca Evgeny è stato espulso e di cui è stato chiesta la messa al bando in quanto "organizzazione terroristica".
    (Bisogna ricordare che in Estonia circa un quarto della popolazione è russofona e, non da oggi, viene percepita come una cittadinanza di serie B.)

    Rimarchevole anche la rappresentatività democratica della Kallas, che presiede la politica estera UE in quanto premier di un paese con la popolazione del Friuli Venezia Giulia (ma con un PIL inferiore di un terzo).
    Si dirà, però è almeno amata dal suo popolo.
    Forse, ma direi timidamente, visto che da un sondaggio del dicembre scorso il 71% degli estoni ne chiedeva le dimissioni.

    Riassumendo, a capo della "diplomazia" europea, in una fase di potenziale guerra nucleare con la Russia, i vertici europei hanno deciso di porre una figura sostanzialmente priva di legittimazione democratica, patentemente russofoba, e che, come si è espressa, non prende in considerazione alcun piano B nei confronti della Russia: esiste solo il piano A, sconfiggerla.

    Ok, poi per piacere non dite che non vi avevano avvertito. https://t.me/andreazhok/409
    Andrea Zhok, [27 Giu 2024 alle 16:59] La premier estone Kaja Kallas, neonominata responsabile per la politica estera dell'UE al posto di Josep Borrell, in un discorso a fianco dell'uscente presidente della Nato Stoltenberg, si è espressa così sul conflitto russo-ucraino: "Dobbiamo definire la vittoria come il nostro obiettivo in guerra, perché non si può vincere una guerra se la vittoria non è definita come l'obiettivo". Dal che evinciamo, nel caso a qualcuno fosse sfuggito, che siamo già in guerra con la Russia, solo non lo avevamo dichiarato. La premier estone, capo del Partito Riformatore Estone (liberale), non ha peraltro mai fatto mistero delle proprie posizioni. Un paio di mesi fa si era espressa a favore dello smembramento della Russia. Testualmente: "La sconfitta della Russia non sarebbe poi così grave. Allora potrebbe davvero avvenire un cambiamento. Ci sono molte nazioni che fanno parte della Russia. Se ci fossero più stati piccoli, la situazione non sarebbe così grave. Non è poi così male se una grande potenza diventa molto più piccola". In altre occasioni la Kallas non ha perduto occasione per manifestare la più viscerale russofobia, espressa tra l'altro in una vera e propria campagna contro la Chiesa Russo-Ortodossa, il cui patriarca Evgeny è stato espulso e di cui è stato chiesta la messa al bando in quanto "organizzazione terroristica". (Bisogna ricordare che in Estonia circa un quarto della popolazione è russofona e, non da oggi, viene percepita come una cittadinanza di serie B.) Rimarchevole anche la rappresentatività democratica della Kallas, che presiede la politica estera UE in quanto premier di un paese con la popolazione del Friuli Venezia Giulia (ma con un PIL inferiore di un terzo). Si dirà, però è almeno amata dal suo popolo. Forse, ma direi timidamente, visto che da un sondaggio del dicembre scorso il 71% degli estoni ne chiedeva le dimissioni. Riassumendo, a capo della "diplomazia" europea, in una fase di potenziale guerra nucleare con la Russia, i vertici europei hanno deciso di porre una figura sostanzialmente priva di legittimazione democratica, patentemente russofoba, e che, come si è espressa, non prende in considerazione alcun piano B nei confronti della Russia: esiste solo il piano A, sconfiggerla. Ok, poi per piacere non dite che non vi avevano avvertito. https://t.me/andreazhok/409
    T.ME
    Andrea Zhok
    La premier estone Kaja Kallas, neonominata responsabile per la politica estera dell'UE al posto di Josep Borrell, in un discorso a fianco dell'uscente presidente della Nato Stoltenberg, si è espressa così sul conflitto russo-ucraino: "Dobbiamo definire la vittoria come il nostro obiettivo in guerra, perché non si può vincere una guerra se la vittoria non è definita come l'obiettivo". Dal che evinciamo, nel caso a qualcuno fosse sfuggito, che siamo già in guerra con la Russia, solo non lo avevamo dichiarato. La premier estone, capo del Partito Riformatore Estone (liberale), non ha peraltro mai fatto mistero delle proprie posizioni. Un paio di mesi fa si era espressa a favore dello smembramento della Russia. Testualmente: "La sconfitta della Russia non sarebbe poi così grave. Allora potrebbe davvero avvenire un cambiamento. Ci sono molte nazioni che fanno parte della Russia. Se ci fossero più stati piccoli, la situazione non sarebbe così grave. Non è poi così male se una grande potenza diventa molto più piccola".…
    0 Commenti 0 Condivisioni 582 Visualizzazioni
  • JULIAN ASSANGE ESCE DI PRIGIONE

    Julian Assange è stato liberato e sta viaggiando verso l’Australia, la sua nazione di origine. Ma dovrà fare ancora una fermata importante, alle Isole Marianne, prima di essere completamente libero. Le Marianne sono infatti un territorio americano del Pacifico, e qui Assange dovrebbe firmare con il giudice locale l’accordo patteggiato con il governo USA, che prevede la rinuncia da parte degli Stati Uniti di ulteriori persecuzioni penali contro di lui, in cambio di una sua parziale ammissione di colpa. Dopodichè gli Stati Uniti chiederanno una condanna pari o inferiore al periodo già scontato in prigione da Assange, il quale potrà ritenersi un uomo libero a tutti gli effetti.

    Tutto questo ovviamente è solo il teatrino esteriore, che permetterà agli Stati Uniti di dire che “Assange ha riconosciuto di essere colpevole, e ha già espiato la sua colpa in prigione”. Ma la sostanza del problema non cambia di una virgola: Assange è stato perseguitato per quindici anni semplicemente per aver fatto il suo mestiere di giornalista. Ovvero, ha reso pubblici dei documenti che aveva ricevuto dall’analista-whistleblower Bradley Manning (oggi Chelsea Manning, dopo il cambio di sesso).

    Proprio per capire la reale valenza di questa persecuzione, basterà pensare che Chelsea Manning ha fatto solo sette anni di prigione, per avere trafugato dei documenti secretati, mentre Assange ne ha fatti praticamente il doppio (se calcoliamo anche i sette anni di clausura nella ambasciata ecuadoriana a Londra) solo per averli resi pubblici.

    Il messaggio degli USA quindi è stato chiaro, ed è diretto a tutti gli altri giornalisti del mondo occidentale: “Anche se vi capitassero fra le mani dei documenti scottanti, non provateci nemmeno lontanamente a pubblicarli. Altrimenti farete la stessa fine che ha fatto Assange.”

    Né peraltro dobbiamo illuderci che la liberazione di Assange sia in qualche modo legata ad un remoto principio di giustizia, che avrebbe finalmente prevalso sulla palese ingiustizia perpetrata fino ad oggi contro di lui. Questa liberazione è stata chiaramente voluta dall’amministrazione Biden in questo momento politico, a pochi mesi dalle elezioni presidenziali. Biden infatti sta già subendo una emorragia di voti nella sua base democratica, a causa della sua posizione spudoratamente a favore di Israele, e non poteva certo permettersi ulteriori attacchi da parte dei suoi elettori nel caso di una estradizione di Assange negli Stati Uniti.

    È stata quindi una scelta politica quella di perseguitarlo per 15 anni, così come è stata una scelta politica quella di ridargli la libertà proprio in questo momento. I valori per cui tutti noi combattiamo - libertà, giustizia e democrazia - in questo caso non c’entrano nulla. E’ questo purtroppo il vero messaggio che possiamo trarre da questa triste storia: viviamo in un’epoca di pragmatismo assoluto, dove i valori più importanti possono essere tranquillamente calpestati a seconda del fine politico più urgente in quel momento.

    Certamente, la liberazione di Assange ci fa un enorme piacere per la sua persona, ma dal punto di vista della dittatura travestita da democrazia nella quale viviamo, non cambia assolutamente nulla.

    Massimo Mazzucco
    JULIAN ASSANGE ESCE DI PRIGIONE Julian Assange è stato liberato e sta viaggiando verso l’Australia, la sua nazione di origine. Ma dovrà fare ancora una fermata importante, alle Isole Marianne, prima di essere completamente libero. Le Marianne sono infatti un territorio americano del Pacifico, e qui Assange dovrebbe firmare con il giudice locale l’accordo patteggiato con il governo USA, che prevede la rinuncia da parte degli Stati Uniti di ulteriori persecuzioni penali contro di lui, in cambio di una sua parziale ammissione di colpa. Dopodichè gli Stati Uniti chiederanno una condanna pari o inferiore al periodo già scontato in prigione da Assange, il quale potrà ritenersi un uomo libero a tutti gli effetti. Tutto questo ovviamente è solo il teatrino esteriore, che permetterà agli Stati Uniti di dire che “Assange ha riconosciuto di essere colpevole, e ha già espiato la sua colpa in prigione”. Ma la sostanza del problema non cambia di una virgola: Assange è stato perseguitato per quindici anni semplicemente per aver fatto il suo mestiere di giornalista. Ovvero, ha reso pubblici dei documenti che aveva ricevuto dall’analista-whistleblower Bradley Manning (oggi Chelsea Manning, dopo il cambio di sesso). Proprio per capire la reale valenza di questa persecuzione, basterà pensare che Chelsea Manning ha fatto solo sette anni di prigione, per avere trafugato dei documenti secretati, mentre Assange ne ha fatti praticamente il doppio (se calcoliamo anche i sette anni di clausura nella ambasciata ecuadoriana a Londra) solo per averli resi pubblici. Il messaggio degli USA quindi è stato chiaro, ed è diretto a tutti gli altri giornalisti del mondo occidentale: “Anche se vi capitassero fra le mani dei documenti scottanti, non provateci nemmeno lontanamente a pubblicarli. Altrimenti farete la stessa fine che ha fatto Assange.” Né peraltro dobbiamo illuderci che la liberazione di Assange sia in qualche modo legata ad un remoto principio di giustizia, che avrebbe finalmente prevalso sulla palese ingiustizia perpetrata fino ad oggi contro di lui. Questa liberazione è stata chiaramente voluta dall’amministrazione Biden in questo momento politico, a pochi mesi dalle elezioni presidenziali. Biden infatti sta già subendo una emorragia di voti nella sua base democratica, a causa della sua posizione spudoratamente a favore di Israele, e non poteva certo permettersi ulteriori attacchi da parte dei suoi elettori nel caso di una estradizione di Assange negli Stati Uniti. È stata quindi una scelta politica quella di perseguitarlo per 15 anni, così come è stata una scelta politica quella di ridargli la libertà proprio in questo momento. I valori per cui tutti noi combattiamo - libertà, giustizia e democrazia - in questo caso non c’entrano nulla. E’ questo purtroppo il vero messaggio che possiamo trarre da questa triste storia: viviamo in un’epoca di pragmatismo assoluto, dove i valori più importanti possono essere tranquillamente calpestati a seconda del fine politico più urgente in quel momento. Certamente, la liberazione di Assange ci fa un enorme piacere per la sua persona, ma dal punto di vista della dittatura travestita da democrazia nella quale viviamo, non cambia assolutamente nulla. Massimo Mazzucco
    Like
    2
    0 Commenti 0 Condivisioni 1155 Visualizzazioni
  • Trump: "Con me Zelensky sarà costretto a trattare" - Dietro il Sipario - Talk Show
    I globalisti americani aumentano il livello di provocazione contro la Russia nella speranza di inaugurare un nuovo conflitto mondiale prima del possibile ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Lo stesso Trump ha spiegato che costringerà Zelensky a trattare per addivenire ad un compromesso possibile che riconosca l'acquisizione di nuovi territori conquistati sul campo da Mosca. Ne parliamo a "Dietro il Sipario" in compagnia di Pino Cabras, Andrea Lucidi e Stefano Orsi

    https://www.youtube.com/live/ajb69iSnvEU?si=EtJUlrVfgUJjZ_m8
    Trump: "Con me Zelensky sarà costretto a trattare" - Dietro il Sipario - Talk Show I globalisti americani aumentano il livello di provocazione contro la Russia nella speranza di inaugurare un nuovo conflitto mondiale prima del possibile ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Lo stesso Trump ha spiegato che costringerà Zelensky a trattare per addivenire ad un compromesso possibile che riconosca l'acquisizione di nuovi territori conquistati sul campo da Mosca. Ne parliamo a "Dietro il Sipario" in compagnia di Pino Cabras, Andrea Lucidi e Stefano Orsi https://www.youtube.com/live/ajb69iSnvEU?si=EtJUlrVfgUJjZ_m8
    Like
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 593 Visualizzazioni
  • TROMBOSI, IL CTS SAPEVA (MAGGIO 2021).

    Anche Camilla Canepa (18 anni) e Stefano Paternò (43 anni) l'hanno saputo....a loro spese... con la morte!!! Come loro altre migliaia di italiani!
    GIÀ A MAGGIO 2021 IL CTS SAPEVA CHE I VACCINI ERANO TOSSICI E LETALI e che potevano causare morti ma hanno taciuto e 50 milioni di italiani sono stati inoculati!!! Addirittura il governo emise un obbligo vaccinale per over 50 con multa da 100 euro!
    L'unica nazione al mondo su 204 nazioni ad aver osato tanto... per sterminare il suo popolo.
    Ringraziate il governo, il ministero della Salute, il presidente Mattarella, il ministro Speranza, il CTS e i vari televirologi (Burioni, Bassetti, Galli, Di Capua, Viola, Pregliasco, Sileri, Crisanti, Ricciardi) per avervi mandato al macello. I morti da vaccino sono già tra i 250 e i 300 mila in Italia.
    E nessuno ... o quasi... lo sa.
    Perché Giorgia Meloni ha imposto il silenzio dopo il suo incontro con il massimo criminale a capo della mafia khazariana Henry Kissinger che le ha dettato l'agenda da seguire. Poi... è morto!

    GRAZIE A DIO.

    CI SARÀ GIUSTIZIA, PRIMA O POI?
    TROMBOSI, IL CTS SAPEVA (MAGGIO 2021). Anche Camilla Canepa (18 anni) e Stefano Paternò (43 anni) l'hanno saputo....a loro spese... con la morte!!! Come loro altre migliaia di italiani! GIÀ A MAGGIO 2021 IL CTS SAPEVA CHE I VACCINI ERANO TOSSICI E LETALI e che potevano causare morti ma hanno taciuto e 50 milioni di italiani sono stati inoculati!!! Addirittura il governo emise un obbligo vaccinale per over 50 con multa da 100 euro! L'unica nazione al mondo su 204 nazioni ad aver osato tanto... per sterminare il suo popolo. Ringraziate il governo, il ministero della Salute, il presidente Mattarella, il ministro Speranza, il CTS e i vari televirologi (Burioni, Bassetti, Galli, Di Capua, Viola, Pregliasco, Sileri, Crisanti, Ricciardi) per avervi mandato al macello. I morti da vaccino sono già tra i 250 e i 300 mila in Italia. E nessuno ... o quasi... lo sa. Perché Giorgia Meloni ha imposto il silenzio dopo il suo incontro con il massimo criminale a capo della mafia khazariana Henry Kissinger che le ha dettato l'agenda da seguire. Poi... è morto! GRAZIE A DIO. CI SARÀ GIUSTIZIA, PRIMA O POI?
    Angry
    2
    1 Commenti 0 Condivisioni 1249 Visualizzazioni
Altri risultati