• Quali lezioni per la neo-insediata Commissione d’inchiesta sul Covid?

    Paolo Bellavite: che i sieri a mRNA sono stati un azzardo da apprendisti stregoni, con efficacia prima scarsa e poi invertita; che la farmacovigilanza è mancata; che medici e politici hanno sbagliato, fin dall’approccio Tachipirina-vigile attesa.

    Tratto da qui https://www.martinapastorelli.it/2024/09/integrali/a-colloquio-con-paolo-bellavite/
    Quali lezioni per la neo-insediata Commissione d’inchiesta sul Covid? Paolo Bellavite: che i sieri a mRNA sono stati un azzardo da apprendisti stregoni, con efficacia prima scarsa e poi invertita; che la farmacovigilanza è mancata; che medici e politici hanno sbagliato, fin dall’approccio Tachipirina-vigile attesa. Tratto da qui 👉 https://www.martinapastorelli.it/2024/09/integrali/a-colloquio-con-paolo-bellavite/
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  • Confederazione Legale dei Diritti dell’Uomo

    AIFA RISPONDE ALL’ISTANZA DI ACCESSO CIVICO DI CONFEDERAZIONE LEGALE

    Confederazione Legale ha presentato un’istanza di accesso civico generalizzato diretta ad AIFA per ottenere, se esiste, il rapporto aggiornato di farmacovigilanza sui vaccini Covid-19 che è ancora fermo al mese di dicembre 2022.
    Con pec del 13 settembre 2024 AIFA ha risposto facendo presente che, in considerazione dell’andamento stabile delle segnalazioni e in linea con l’approccio delle altre agenzie europee ha deciso di non redigere più un rapporto dedicato sui vaccini Covid-19. I rapporti di farmacovigilanza confluiranno in quello annuale su tutti gli altri vaccini. Quello per il 2023 ad oggi ancora non è pronto. D’altro canto, sottolinea AIFA, non c’è un obbligo di pubblicazione dei rapporti di farmacovigilanza.



    https://drive.google.com/file/d/1pJbxwFOIvLggN1HbbTGxT3iw_ITS_o4D/view?usp=drivesdk

    Un vaccino nuovo messo sul mercato senza completare la sperimentazione e reso obbligatorio per legge non merita, ad avviso dell’AIFA, una vigilanza rafforzata né la redazione di un rapporto separato, come avvenuto fino a dicembre 2022.
    Eppure, sul proprio sito AIFA annuncia trionfalmente di avere tra i propri fini quelli della “trasparenza e comunicazione, principi-cardine di buona amministrazione nei confronti dei cittadini e di tutti i portatori di interesse rispetto all’azione pubblica (…) allo scopo di tutelare i diritti dei cittadini, promuovere la partecipazione degli interessati all’attività amministrativa e favorire forme diffuse di controllo su obiettivi, azioni e utilizzo delle risorse pubbliche.” Sempre sul proprio sito AIFA chiarisce, però, che “trasparenza e comunicazione” hanno un limite rappresentato dal “debito contemperamento di interessi obiettivamente rilevanti di tipo soggettivo o industriale”. In altri termini, la trasparenza e la comunicazione finiscono dove cominciano gli interessi economici delle case farmaceutiche.

    Confederazione Legale per i Diritti dell’Uomo

    confederazionelegale.it

    Per sostenere la Confederazione Legale per i Diritti dell’Uomo:
    confederazionelegale.it/sostienici

    Fonte:
    https://x.com/RHolzeisen/status/1836052650279792646?t=j-jZUWpvr8A4h8jXGtRSvQ&s=19
    🔷 Confederazione Legale dei Diritti dell’Uomo AIFA RISPONDE ALL’ISTANZA DI ACCESSO CIVICO DI CONFEDERAZIONE LEGALE Confederazione Legale ha presentato un’istanza di accesso civico generalizzato diretta ad AIFA per ottenere, se esiste, il rapporto aggiornato di farmacovigilanza sui vaccini Covid-19 che è ancora fermo al mese di dicembre 2022. Con pec del 13 settembre 2024 AIFA ha risposto facendo presente che, in considerazione dell’andamento stabile delle segnalazioni e in linea con l’approccio delle altre agenzie europee ha deciso di non redigere più un rapporto dedicato sui vaccini Covid-19. I rapporti di farmacovigilanza confluiranno in quello annuale su tutti gli altri vaccini. Quello per il 2023 ad oggi ancora non è pronto. D’altro canto, sottolinea AIFA, non c’è un obbligo di pubblicazione dei rapporti di farmacovigilanza. 👇👇👇 https://drive.google.com/file/d/1pJbxwFOIvLggN1HbbTGxT3iw_ITS_o4D/view?usp=drivesdk Un vaccino nuovo messo sul mercato senza completare la sperimentazione e reso obbligatorio per legge non merita, ad avviso dell’AIFA, una vigilanza rafforzata né la redazione di un rapporto separato, come avvenuto fino a dicembre 2022. Eppure, sul proprio sito AIFA annuncia trionfalmente di avere tra i propri fini quelli della “trasparenza e comunicazione, principi-cardine di buona amministrazione nei confronti dei cittadini e di tutti i portatori di interesse rispetto all’azione pubblica (…) allo scopo di tutelare i diritti dei cittadini, promuovere la partecipazione degli interessati all’attività amministrativa e favorire forme diffuse di controllo su obiettivi, azioni e utilizzo delle risorse pubbliche.” Sempre sul proprio sito AIFA chiarisce, però, che “trasparenza e comunicazione” hanno un limite rappresentato dal “debito contemperamento di interessi obiettivamente rilevanti di tipo soggettivo o industriale”. In altri termini, la trasparenza e la comunicazione finiscono dove cominciano gli interessi economici delle case farmaceutiche. 🔷 Confederazione Legale per i Diritti dell’Uomo ➡️ confederazionelegale.it ➡️ Per sostenere la Confederazione Legale per i Diritti dell’Uomo: confederazionelegale.it/sostienici Fonte: https://x.com/RHolzeisen/status/1836052650279792646?t=j-jZUWpvr8A4h8jXGtRSvQ&s=19
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  • LA SCIENZA NON E' UNA FEDE!

    Avv. Federica Fantauzzo
    Avvocati Liberi

    Premetto che quanto mi accingo a scrivere vuole solo essere un esempio (tra tanti) di come la scienza farmaceutica non sia una "fede" immutabile ed incontestabile e, pertanto, non entrerò nel merito della efficacia del Glatiramer acetato, farmaco che viene utilizzato per il trattamento della sclerosi multipla.
    In data 21.8.2024, sul sito di AIFA, è stata pubblicata una "Nota Informativa Importante su Glatiramer acetato" (https://www.aifa.gov.it/documents/20142/2254729/2024.08.21_NII_Glatiramer_acetato_IT.pdf), "concordata con le autorità regolatorie europee e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA)".
    In tale informativa viene indicato che "A seguito di una revisione a livello europeo di tutti i dati disponibili riguardanti le reazioni anafilattiche con glatiramer acetato, è stato concluso che il medicinale è associato a reazioni anafilattiche che possono verificarsi da mesi fino ad anni dopo l’inizio del trattamento. Sono stati segnalati casi con esito fatale."
    Il primo dato che emerge è che le reazioni anafilattiche, cioè le reazioni allergiche di massima gravità, improvvise e potenzialmente fatali, si possono avere anche dopo anni dall'inizio del trattamento. Dato, questo, che meriterebbe di essere approfondito anche per le reazioni anafilattiche derivanti da vaccino covid.
    Nella mia consueta smania di approfondire, scopro che il farmaco è in commercio dal 1999 dapprima impiegato comunemente nel trattamento della Sclerosi Multipla e poi dal 2009 anche nei pazienti "che hanno manifestato un primo episodio clinico ben definito e che sono considerati essere ad alto rischio di sviluppare sclerosi multipla". Anche tale dato si rivela interessante perchè dimostra che anche a distanza di anni si possono individuare delle pecche sulla sicurezza dei farmaci e siccome questo succede spesso, mi chiedo con quale coraggio politici e camici da palcoscenico abbiano potuto asserire che i vaccini covid, appena immessi sul mercato, fossero sicuri finanche spingendo all'obbligatorietà della somministrazione alle masse!
    Ma come si è arrivati a questa nota informativa importante? Il documento parla di "revisione a livello europeo di tutti i dati disponibili riguardanti le reazioni anafilattiche" e tali dati derivano non solo dagli studi che le case farmaceutiche portano avanti e dagli studi che gli scienziati indipendenti, e non, pubblicano sulle riviste scientifiche, ma derivano in particolar modo dalla FARMACOVIGILANZA.
    Con sorpresa scopro che il 10-11 dicembre 2018, a Roma, si era tenuto "XXVII Seminario Nazionale di Farmacoepidemiologia" a cura dell'ISS intitolato "SCLEROSI MULTIPLA E FARMACOVIGILANZA ATTIVA" (https://www.epicentro.iss.it/farmaci/pdf/fep2018/Gatta%20Giulia.pdf), in cui si analizzavano i risultati del progetto di farmacovigilanza ideato e coordinato dal Centro SM di Montichiari (ASST Spedali Civili di Brescia) con la Rete Sclerosi Multipla Lombarda (23 centri) ed "il coinvolgimento stimato di tutta la popolazione dei pazienti in Lombardia (18.150)" nel periodo gennaio 2017- agosto 2018 .
    Anche questa volta (come già si era verificato nel Veneto per le vaccinazioni pediatriche) i dati di farmacovigilanza attiva rilevano un numero maggiore di eventi avversi rispetto a quelli segnalati spontaneamente con la farmacovigilanza passiva!! Anche questo dato dovrebbe far riflettere i politici e i cittadini tutti su almeno due circostanze:
    1) la farmacovigilanza passiva è insufficiente a garantire la sicurezza di farmaci e vaccini;
    2) non può sussistere alcun obbligo vaccinale senza la garanzia di sicurezza e non può sussistere sicurezza se il sistema si basa sulle sole segnalazioni spontanee.
    Ciò posto, alcune domande sorgono spontanee: perchè per le vaccinazioni covid, imposte con ricatti ed insulti, le istituzioni non hanno avviato progetti di farmacovigilanza attiva?
    Forse qualcuno ne temeva i risultati?

    Segui ALI su telegram
    LA SCIENZA NON E' UNA FEDE! Avv. Federica Fantauzzo Avvocati Liberi Premetto che quanto mi accingo a scrivere vuole solo essere un esempio (tra tanti) di come la scienza farmaceutica non sia una "fede" immutabile ed incontestabile e, pertanto, non entrerò nel merito della efficacia del Glatiramer acetato, farmaco che viene utilizzato per il trattamento della sclerosi multipla. In data 21.8.2024, sul sito di AIFA, è stata pubblicata una "Nota Informativa Importante su Glatiramer acetato" (https://www.aifa.gov.it/documents/20142/2254729/2024.08.21_NII_Glatiramer_acetato_IT.pdf), "concordata con le autorità regolatorie europee e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA)". In tale informativa viene indicato che "A seguito di una revisione a livello europeo di tutti i dati disponibili riguardanti le reazioni anafilattiche con glatiramer acetato, è stato concluso che il medicinale è associato a reazioni anafilattiche che possono verificarsi da mesi fino ad anni dopo l’inizio del trattamento. Sono stati segnalati casi con esito fatale." Il primo dato che emerge è che le reazioni anafilattiche, cioè le reazioni allergiche di massima gravità, improvvise e potenzialmente fatali, si possono avere anche dopo anni dall'inizio del trattamento. Dato, questo, che meriterebbe di essere approfondito anche per le reazioni anafilattiche derivanti da vaccino covid. Nella mia consueta smania di approfondire, scopro che il farmaco è in commercio dal 1999 dapprima impiegato comunemente nel trattamento della Sclerosi Multipla e poi dal 2009 anche nei pazienti "che hanno manifestato un primo episodio clinico ben definito e che sono considerati essere ad alto rischio di sviluppare sclerosi multipla". Anche tale dato si rivela interessante perchè dimostra che anche a distanza di anni si possono individuare delle pecche sulla sicurezza dei farmaci e siccome questo succede spesso, mi chiedo con quale coraggio politici e camici da palcoscenico abbiano potuto asserire che i vaccini covid, appena immessi sul mercato, fossero sicuri finanche spingendo all'obbligatorietà della somministrazione alle masse! Ma come si è arrivati a questa nota informativa importante? Il documento parla di "revisione a livello europeo di tutti i dati disponibili riguardanti le reazioni anafilattiche" e tali dati derivano non solo dagli studi che le case farmaceutiche portano avanti e dagli studi che gli scienziati indipendenti, e non, pubblicano sulle riviste scientifiche, ma derivano in particolar modo dalla FARMACOVIGILANZA. Con sorpresa scopro che il 10-11 dicembre 2018, a Roma, si era tenuto "XXVII Seminario Nazionale di Farmacoepidemiologia" a cura dell'ISS intitolato "SCLEROSI MULTIPLA E FARMACOVIGILANZA ATTIVA" (https://www.epicentro.iss.it/farmaci/pdf/fep2018/Gatta%20Giulia.pdf), in cui si analizzavano i risultati del progetto di farmacovigilanza ideato e coordinato dal Centro SM di Montichiari (ASST Spedali Civili di Brescia) con la Rete Sclerosi Multipla Lombarda (23 centri) ed "il coinvolgimento stimato di tutta la popolazione dei pazienti in Lombardia (18.150)" nel periodo gennaio 2017- agosto 2018 . Anche questa volta (come già si era verificato nel Veneto per le vaccinazioni pediatriche) i dati di farmacovigilanza attiva rilevano un numero maggiore di eventi avversi rispetto a quelli segnalati spontaneamente con la farmacovigilanza passiva!! Anche questo dato dovrebbe far riflettere i politici e i cittadini tutti su almeno due circostanze: 1) la farmacovigilanza passiva è insufficiente a garantire la sicurezza di farmaci e vaccini; 2) non può sussistere alcun obbligo vaccinale senza la garanzia di sicurezza e non può sussistere sicurezza se il sistema si basa sulle sole segnalazioni spontanee. Ciò posto, alcune domande sorgono spontanee: perchè per le vaccinazioni covid, imposte con ricatti ed insulti, le istituzioni non hanno avviato progetti di farmacovigilanza attiva? Forse qualcuno ne temeva i risultati? ➡️Segui ALI su telegram
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  • “Per recuperare un minimo di fiducia nelle istituzioni e nella categoria medica, si dovrebbe cancellare quell’obbrobrio della legge Lorenzin e ragionare su dati epidemiologici + rapporto benefici/rischi, ponendo al centro la persona e non interessi d’altro tipo.”

    https://www.ilsussidiario.net/news/post-covid-vaccini-vigilanza-effetti-collaterali-cosa-non-ha-funzionato-e-i-conti-che-mancano/2711677/
    “Per recuperare un minimo di fiducia nelle istituzioni e nella categoria medica, si dovrebbe cancellare quell’obbrobrio della legge Lorenzin e ragionare su dati epidemiologici + rapporto benefici/rischi, ponendo al centro la persona e non interessi d’altro tipo.” https://www.ilsussidiario.net/news/post-covid-vaccini-vigilanza-effetti-collaterali-cosa-non-ha-funzionato-e-i-conti-che-mancano/2711677/
    WWW.ILSUSSIDIARIO.NET
    POST-COVID/ Vaccini, vigilanza, effetti collaterali: cosa non ha funzionato e i conti che "mancano"
    Paolo Bellavite, fisiopatologo esperto in vaccinologia, mette in dubbio la narrazione corrente sulla profilassi anti-Covid-19 (1)
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  • GRANDE FRATELLO E GRANDE CONTROLLO

    https://dituttoedipiu.altervista.org/la-sorveglianza-orwelliana-un-futuro-distopico/

    #Sorveglianza #Orwell #Distopia #Controllo #Privacy #Tecnologia #BigBrother #1984 #Società #Libertà #Sicurezza #Cittadini #Dittatura #Informazione #Censura #Monitoraggio #Telecamere #Dati #Identità #Diritti #Futuro #CyberSecurity #Governance #Politica #Tecnocrazia #RivoluzioneDigitale #SistemiDiControllo #Vigilanza #Digitalizzazione #Innovazione
    GRANDE FRATELLO E GRANDE CONTROLLO https://dituttoedipiu.altervista.org/la-sorveglianza-orwelliana-un-futuro-distopico/ #Sorveglianza #Orwell #Distopia #Controllo #Privacy #Tecnologia #BigBrother #1984 #Società #Libertà #Sicurezza #Cittadini #Dittatura #Informazione #Censura #Monitoraggio #Telecamere #Dati #Identità #Diritti #Futuro #CyberSecurity #Governance #Politica #Tecnocrazia #RivoluzioneDigitale #SistemiDiControllo #Vigilanza #Digitalizzazione #Innovazione
    DITUTTOEDIPIU.ALTERVISTA.ORG
    La sorveglianza orwelliana: Un futuro distopico - D TUTTO E D+
    La sorveglianza orwelliana: Un futuro distopico - In un'epoca in cui la sicurezza è diventata una priorità assoluta, ci troviamo immersi in
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  • AUTORIZZAZIONE ASTRAZENECA REVOCATA
    La notizia della revoca all’immissione in commercio del vaccino AstraZeneca contro il Covid-19 (usato in Italia con quello della Pfizer) sta facendo il giro del web e dei social ma non c’è niente del quale stupirsi. I vaccini contro il Covid-19 sono stati immessi in commercio condizionato (CMA) ed era chiaro che dovessero acquisire i dati SUCCESSIVAMENTE tramite i TRIAL CLINICI SPERIMENTALI. Probabilmente il rapporto rischio/beneficio ha portato alla sua revoca come tantissimi farmaci RITIRATI DAL COMMERCIO. Ma qui vanno differenziati. Se un farmaco viene immesso in commercio dopo la fase IV, raccogliere le reazioni avverse serve per testare realmente il farmaco sui grandi numeri. Se una reazione avversa era prevista sul bugiardino, spetta al paziente essersi assunto il rischio tramite il consenso informato. Mentre se si presentasse una reazione avversa non segnalata sul bugiardino, ma riconducibile al farmaco, spetta all’azienda pagare i danni.

    Invece un farmaco CMA, ancora in fase III, acquisisce le reazioni avverse da pazienti VOLONTARI che partecipano ai trial clinici autorizzati dal Comitato Etico nei prossimi 5 anni. Ecco perché vengono aggiornati man mano i foglietti illustrativi. A questi pazienti viene stipulata una polizza assicurativa che copre OGNI danno diretto ed indiretto. Per capirci, su un farmaco immesso normalmente sul mercato è la farmacovigilanza attiva e passiva negli anni, anche decenni, che può far ritirare un farmaco dal commercio. Mentre su un farmaco CMA sono gli studi clinici entro 5 anni che possono far revocare la licenza condizionata. Quindi non è stato ammesso nulla che già si sapeva. Il problema qui è sempre lo stesso. Il Governo Italiano NON ha somministrato in maniera lecita e legittima un farmaco, togliendo ai cittadini italiani le tutele anche su reazioni avverse non previste o prevedibili, monitorate anche a vita del paziente, impedendo con la truffa dell’obbligo la copertura assicurativa privata OBBLIGATORIA in questo caso. Tanto poi i danni se li paga Pantalone, privatamente o tramite il SSN, credendo anche al ridicolo ed inventato scudo penale dei medici. Le aziende farmaceutiche ne escono pulite, seppur ritirano i loro prodotti e non ci sarà nessun esito positivo in tribunale. Un po’ come la denuncia a Speranza archiviata. Non ha lui autorizzato il vaccino (EMA), non ha lui inoculato il farmaco (medici co.co.co), non sono state usate strutture sanitarie (hub e palazzetti) e manco ha acquistato le dosi (i contratti sono a nome della protezione civile). Non è stato archiviato perché la magistratura lo protegge, è stato archiviato perché NON HA COMMESSO NESSUN REATO. Che piaccia o meno questa è la realtà oggettiva dei fatti. Si può ancora fare qualcosa, qualcuno deve pagare per tutto ciò, la sete di giustizia mai si placherà e dobbiamo lottare affinché quello che è successo

    MAI PIÙ ACCADA. Mai più.
    ➡️AUTORIZZAZIONE ASTRAZENECA REVOCATA⬅️ La notizia della revoca all’immissione in commercio del vaccino AstraZeneca contro il Covid-19 (usato in Italia con quello della Pfizer) sta facendo il giro del web e dei social ma non c’è niente del quale stupirsi. I vaccini contro il Covid-19 sono stati immessi in commercio condizionato (CMA) ed era chiaro che dovessero acquisire i dati SUCCESSIVAMENTE tramite i TRIAL CLINICI SPERIMENTALI. Probabilmente il rapporto rischio/beneficio ha portato alla sua revoca come tantissimi farmaci RITIRATI DAL COMMERCIO. Ma qui vanno differenziati. Se un farmaco viene immesso in commercio dopo la fase IV, raccogliere le reazioni avverse serve per testare realmente il farmaco sui grandi numeri. Se una reazione avversa era prevista sul bugiardino, spetta al paziente essersi assunto il rischio tramite il consenso informato. Mentre se si presentasse una reazione avversa non segnalata sul bugiardino, ma riconducibile al farmaco, spetta all’azienda pagare i danni. Invece un farmaco CMA, ancora in fase III, acquisisce le reazioni avverse da pazienti VOLONTARI che partecipano ai trial clinici autorizzati dal Comitato Etico nei prossimi 5 anni. Ecco perché vengono aggiornati man mano i foglietti illustrativi. A questi pazienti viene stipulata una polizza assicurativa che copre OGNI danno diretto ed indiretto. Per capirci, su un farmaco immesso normalmente sul mercato è la farmacovigilanza attiva e passiva negli anni, anche decenni, che può far ritirare un farmaco dal commercio. Mentre su un farmaco CMA sono gli studi clinici entro 5 anni che possono far revocare la licenza condizionata. Quindi non è stato ammesso nulla che già si sapeva. Il problema qui è sempre lo stesso. Il Governo Italiano NON ha somministrato in maniera lecita e legittima un farmaco, togliendo ai cittadini italiani le tutele anche su reazioni avverse non previste o prevedibili, monitorate anche a vita del paziente, impedendo con la truffa dell’obbligo la copertura assicurativa privata OBBLIGATORIA in questo caso. Tanto poi i danni se li paga Pantalone, privatamente o tramite il SSN, credendo anche al ridicolo ed inventato scudo penale dei medici. Le aziende farmaceutiche ne escono pulite, seppur ritirano i loro prodotti e non ci sarà nessun esito positivo in tribunale. Un po’ come la denuncia a Speranza archiviata. Non ha lui autorizzato il vaccino (EMA), non ha lui inoculato il farmaco (medici co.co.co), non sono state usate strutture sanitarie (hub e palazzetti) e manco ha acquistato le dosi (i contratti sono a nome della protezione civile). Non è stato archiviato perché la magistratura lo protegge, è stato archiviato perché NON HA COMMESSO NESSUN REATO. Che piaccia o meno questa è la realtà oggettiva dei fatti. Si può ancora fare qualcosa, qualcuno deve pagare per tutto ciò, la sete di giustizia mai si placherà e dobbiamo lottare affinché quello che è successo MAI PIÙ ACCADA. Mai più.
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  • Una volta di più abbiamo la conferma che nella magistratura non c‘é la minima consapevolezza (oppure si fa finta di non averla) degli (almeno in teoria) severi obblighi di farmacovigilanza che dovevano essere rispettati e garantiti in particolare modo per un „farmaco“ autorizzato solo in via condizionata ex art. 14 Regolamento CE 726/2004 e Direttiva della Commissione Europea 507/2006.
    Il cosiddetto „vaccino“ AstraZeneca“, ridenominato in Vaxrevia, è stato autorizzato come gli altri „vaccini“-Covid-19 a fine gennaio 2021 a condizione della conferma con studi clinici che erano ancora da fare (vedi foto estratto allegati della decisione della Commissione CE per l’autorizzazione condizionata) - e che poi mai sono stati fatti (!!!) della sua efficacia e sicurezza.
    È un „farmaco“ che era stato sottoposto sin da subito, come gli altri cosiddetti „vaccini“-Covid-19, a monitoraggio addizionale (almeno in teoria) e, dunque identificato da un simbolo nero (vedi foto) e qui la spiegazione sul sito dell‘AIFA



    per constatare che è vero, invece, proprio il contrario.
    Roberto Speranza dichiarava  in tale decreto esplicitamente p.e. che era il Ministero della Salute a gestire le trattative per l’acquisto dei cosiddetti “vaccini” e a pianificare ed impostare la campagna “vaccinale” (vedi gli estratti del Decreto di Speranza qui sotto in foto e sopra il link dell’intero documento).

    Particolarmente significativo è il punto 4 del decreto (PUNTI VACCINALI, ORGANIZZAZIONE DELLE SEDUTE VACCINALI E FIGURE COINVOLTE), secondo il quale “La governance del piano vaccinale è assicurata dal coordinamento tra il MINISTRO della Salute, la struttura del Commissario Straordinario e le Regioni e Province Autonome …”.
    Dunque, risulta dal decreto firmato dallo stesso Roberto Speranza che egli aveva un ruolo personale (da MINISTRO) fondamentale in tutto quello che riguardava l’applicazione dei cosiddetti “vaccini”-Covid-19 ai cittadini italiani. E, dunque, Speranza è senza alcun dubbio responsabile dell’inoculo di sostanze sperimentali a base genica alla popolazione ignara di ciò, è responsabile dell’inoculazione di queste sostanze senza la dovuta prescrizione medica ed è responsabile dell’inoculazione off label use nell’ambito di una campagna vaccinale di una sostanza che mai era stata autorizzata al fine per il quale è stata impiegata in Italia con un criminale obbligo vaccinale diretto ed indiretto (prevenzione della trasmissione del virus).
    Mi chiedo: la magistratura ignora anche questo documento istituzionale firmato dallo stesso ex Ministro della (non) salute? E per quale motivo? 
    E poi, anche lo stesso ex sottosegretario Paolo Sileri non è certo libero di gravi responsabilità. Così come la sottoscritta (da avvocato) a maggior ragione Paolo Sileri (da medico e sottosegretario) doveva conoscere la documentazione istituzionale che era pubblica sin da subito e alla quale la sottoscritta cercava di attirare l’attenzione con un parere fornito su richiesta della Commissione Affari Costituzionali del Senato a gennaio 2022 (nella stagione alta dell’applicazione dell’obbligo “vaccinale”diretto e indiretto), parere che tutt’oggi è pubblicato sul sito del Senato.


    https://twitter.com/RHolzeisen/status/1782641615951003712?t=InatXEVmu8Pgi2vp5V_rAw&s=19
    Una volta di più abbiamo la conferma che nella magistratura non c‘é la minima consapevolezza (oppure si fa finta di non averla) degli (almeno in teoria) severi obblighi di farmacovigilanza che dovevano essere rispettati e garantiti in particolare modo per un „farmaco“ autorizzato solo in via condizionata ex art. 14 Regolamento CE 726/2004 e Direttiva della Commissione Europea 507/2006. Il cosiddetto „vaccino“ AstraZeneca“, ridenominato in Vaxrevia, è stato autorizzato come gli altri „vaccini“-Covid-19 a fine gennaio 2021 a condizione della conferma con studi clinici che erano ancora da fare (vedi foto estratto allegati della decisione della Commissione CE per l’autorizzazione condizionata) - e che poi mai sono stati fatti (!!!) della sua efficacia e sicurezza. È un „farmaco“ che era stato sottoposto sin da subito, come gli altri cosiddetti „vaccini“-Covid-19, a monitoraggio addizionale (almeno in teoria) e, dunque identificato da un simbolo nero (vedi foto) e qui la spiegazione sul sito dell‘AIFA 👇👇👇 per constatare che è vero, invece, proprio il contrario. Roberto Speranza dichiarava  in tale decreto esplicitamente p.e. che era il Ministero della Salute a gestire le trattative per l’acquisto dei cosiddetti “vaccini” e a pianificare ed impostare la campagna “vaccinale” (vedi gli estratti del Decreto di Speranza qui sotto in foto e sopra il link dell’intero documento). Particolarmente significativo è il punto 4 del decreto (PUNTI VACCINALI, ORGANIZZAZIONE DELLE SEDUTE VACCINALI E FIGURE COINVOLTE), secondo il quale “La governance del piano vaccinale è assicurata dal coordinamento tra il MINISTRO della Salute, la struttura del Commissario Straordinario e le Regioni e Province Autonome …”. Dunque, risulta dal decreto firmato dallo stesso Roberto Speranza che egli aveva un ruolo personale (da MINISTRO) fondamentale in tutto quello che riguardava l’applicazione dei cosiddetti “vaccini”-Covid-19 ai cittadini italiani. E, dunque, Speranza è senza alcun dubbio responsabile dell’inoculo di sostanze sperimentali a base genica alla popolazione ignara di ciò, è responsabile dell’inoculazione di queste sostanze senza la dovuta prescrizione medica ed è responsabile dell’inoculazione off label use nell’ambito di una campagna vaccinale di una sostanza che mai era stata autorizzata al fine per il quale è stata impiegata in Italia con un criminale obbligo vaccinale diretto ed indiretto (prevenzione della trasmissione del virus). Mi chiedo: la magistratura ignora anche questo documento istituzionale firmato dallo stesso ex Ministro della (non) salute? E per quale motivo?  E poi, anche lo stesso ex sottosegretario Paolo Sileri non è certo libero di gravi responsabilità. Così come la sottoscritta (da avvocato) a maggior ragione Paolo Sileri (da medico e sottosegretario) doveva conoscere la documentazione istituzionale che era pubblica sin da subito e alla quale la sottoscritta cercava di attirare l’attenzione con un parere fornito su richiesta della Commissione Affari Costituzionali del Senato a gennaio 2022 (nella stagione alta dell’applicazione dell’obbligo “vaccinale”diretto e indiretto), parere che tutt’oggi è pubblicato sul sito del Senato. 👇👇👇 https://twitter.com/RHolzeisen/status/1782641615951003712?t=InatXEVmu8Pgi2vp5V_rAw&s=19
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  • CLAMOROSO:VACCINO, PFIZER HA MENTITO!
    Il Prescription medicines code of practice authority (Pmcpa),l’autorità della GB per la vigilanza sul FARMACO:Pfizer ha promosso farmaci senza autorizzazione,inviando messaggi fuorvianti ai cittadini”!
    CAPITO SPERANZA?
    #MOVIMENTONESTI
    CLAMOROSO:VACCINO, PFIZER HA MENTITO! Il Prescription medicines code of practice authority (Pmcpa),l’autorità della GB per la vigilanza sul FARMACO:Pfizer ha promosso farmaci senza autorizzazione,inviando messaggi fuorvianti ai cittadini”! CAPITO SPERANZA? #MOVIMENTONESTI
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  • #Vaccini La Cassazione dettava la linea per orientare i giudici sulle cause #Covid: “effetti avversi rari e brevi”. Decessi e danneggiati erano presenti nella farmacovigilanza internazionale ma non se n'è tenuto conto per giustificare la costituzionalità dell’obbligo vaccinale
    https://lanuovabq.it/it/la-cassazione-dettava-la-linea-sugli-effetti-avversi-trascurabili
    #Vaccini La Cassazione dettava la linea per orientare i giudici sulle cause #Covid: “effetti avversi rari e brevi”. Decessi e danneggiati erano presenti nella farmacovigilanza internazionale ma non se n'è tenuto conto per giustificare la costituzionalità dell’obbligo vaccinale 👉 https://lanuovabq.it/it/la-cassazione-dettava-la-linea-sugli-effetti-avversi-trascurabili
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    La Cassazione dettava la linea sugli effetti avversi: «Trascurabili»
    La relazione del Massimario della Cassazione per orientare i giudici sulle cause Covid: «Effetti avversi rari e brevi». Eppure, decessi e danneggiati erano già ampiamente presenti nella farmacovigilanza internazionale. Ma non se n'è tenuto conto per giustificare la costituzionalità dell'obbligo vaccinale. E così sono proliferate le archiviazioni. -1) I condizionamenti della Corte Suprema ai giudici
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  • Storica sentenza sui fatti di Gaza

    Venerdì 26 gennaio 2024 è stata adottata una sentenza che alcuni giornalisti hanno definito “storica”: i giudici della Corte Internazionale di Giustizia, organo dell’ONU, hanno respinto la richiesta di archiviazione proposta da Israele riguardo all’accusa di genocidio del popolo palestinese. Tale accusa era stata promossa a fine dicembre dal Sudafrica, in una relazione di 84 pagine. Ma la Corte non si è limitata a respingere la richiesta di archiviazione: ha riconosciuto diversi punti chiesti dalla parte accusatrice; soprattutto il fatto che alcune azioni compiute da Israele possono violare la convenzione ONU sul genocidio. In seguito a ciò, nell’ordinanza, ha stabilito urgenti “misure di sicurezza” per evitare che si compia effettivamente un genocidio del popolo palestinese nella Striscia di Gaza. In sostanza ha detto a Israele di rispettare i diritti dell’uomo previsti nella convenzione sul genocidio siglata nel 1950 dallo Stato ebraico e nel 1997 dallo Stato africano, e quindi di permettere gli aiuti umanitari e condizioni di vita decorose agli abitanti delle zone occupate. Tale decisione è molto argomentata e motivata anche dai rapporti dei responsabili ONU sulla vigilanza del rispetto dei diritti umani. Non è stata invece accolta l’esplicita richiesta del Sudafrica di un “cessate il fuoco” immediato, con soddisfazione di Netanyahu, ma sono state citate le dichiarazioni “pro genocidio” dello stesso e di alcuni esponenti del governo israeliano.
    Inoltre la Presidente della CIG, Joan Donoghue, ha stabilito che Israele debba presentarsi tra un mese per riferire sull’andamento dell’applicazione delle misure cautelari previste e ha ordinato di adottare i provvedimenti necessari ed efficaci affinché si porti assistenza umanitaria alla popolazione di Gaza.
    Questa sentenza, è inutile negarlo, costituisce un vero e proprio “spartiacque” rispetto alla tendenza degli organismi internazionali di favorire il cosiddetto “nord del mondo” a danno dei Paesi più poveri o comunque meno importanti politicamente. Essa va nella direzione di un reale riconoscimento dei diritti dell’uomo anche negli Stati “non filo-occidentali”, cioè non proni al potere ebraico-statunitense, e quindi apre ad una fine del conflitto e ad un riconoscimento reale dello Stato palestinese. Questo viene confermato dalla reazione rabbiosa dei capi ebraici, alcuni dei quali hanno addirittura accusato la Corte di antisemitismo, come se ciò fosse il criterio fondante per stabilire chi abbia ragione e chi no, qualunque atto si compia. La Corte invece ha dimostrato, stavolta, di guardare i dati, le cifre, i resoconti, considerandoli più importanti delle posizioni ideologiche di parte.

    prof. Pietro Marinelli
    Storica sentenza sui fatti di Gaza Venerdì 26 gennaio 2024 è stata adottata una sentenza che alcuni giornalisti hanno definito “storica”: i giudici della Corte Internazionale di Giustizia, organo dell’ONU, hanno respinto la richiesta di archiviazione proposta da Israele riguardo all’accusa di genocidio del popolo palestinese. Tale accusa era stata promossa a fine dicembre dal Sudafrica, in una relazione di 84 pagine. Ma la Corte non si è limitata a respingere la richiesta di archiviazione: ha riconosciuto diversi punti chiesti dalla parte accusatrice; soprattutto il fatto che alcune azioni compiute da Israele possono violare la convenzione ONU sul genocidio. In seguito a ciò, nell’ordinanza, ha stabilito urgenti “misure di sicurezza” per evitare che si compia effettivamente un genocidio del popolo palestinese nella Striscia di Gaza. In sostanza ha detto a Israele di rispettare i diritti dell’uomo previsti nella convenzione sul genocidio siglata nel 1950 dallo Stato ebraico e nel 1997 dallo Stato africano, e quindi di permettere gli aiuti umanitari e condizioni di vita decorose agli abitanti delle zone occupate. Tale decisione è molto argomentata e motivata anche dai rapporti dei responsabili ONU sulla vigilanza del rispetto dei diritti umani. Non è stata invece accolta l’esplicita richiesta del Sudafrica di un “cessate il fuoco” immediato, con soddisfazione di Netanyahu, ma sono state citate le dichiarazioni “pro genocidio” dello stesso e di alcuni esponenti del governo israeliano. Inoltre la Presidente della CIG, Joan Donoghue, ha stabilito che Israele debba presentarsi tra un mese per riferire sull’andamento dell’applicazione delle misure cautelari previste e ha ordinato di adottare i provvedimenti necessari ed efficaci affinché si porti assistenza umanitaria alla popolazione di Gaza. Questa sentenza, è inutile negarlo, costituisce un vero e proprio “spartiacque” rispetto alla tendenza degli organismi internazionali di favorire il cosiddetto “nord del mondo” a danno dei Paesi più poveri o comunque meno importanti politicamente. Essa va nella direzione di un reale riconoscimento dei diritti dell’uomo anche negli Stati “non filo-occidentali”, cioè non proni al potere ebraico-statunitense, e quindi apre ad una fine del conflitto e ad un riconoscimento reale dello Stato palestinese. Questo viene confermato dalla reazione rabbiosa dei capi ebraici, alcuni dei quali hanno addirittura accusato la Corte di antisemitismo, come se ciò fosse il criterio fondante per stabilire chi abbia ragione e chi no, qualunque atto si compia. La Corte invece ha dimostrato, stavolta, di guardare i dati, le cifre, i resoconti, considerandoli più importanti delle posizioni ideologiche di parte. prof. Pietro Marinelli
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