• ECCO IL LIVELLO DI LIBERTA' DI STAMPA IN ITALIA
    Il presidente di un organo Statale (l'AIFA), parla nel principale canale di Stato, RaiUno.
    Nessuno, ma proprio nessuno, NEANCHE LA CONTROINFORMAZIONEriporterà la notizia.

    Bombe di Giorgio Palù

    "Non serviva certo Tachipirina e Vigile Attesa".

    "Studi clinici comparsi su importanti riviste negavano l'efficacia di un farmaco già dimostrato molto attivo nei confronti di precursori del Sars-Cov-2 tipo Sars-Cov-1 e Mers".

    Il Presidente dell'AIFA Giorgio Palù, è ospite da Bruno Vespa. Sebbene Vespa neanche si sogni di chiedergli qualcosa sulle mail AIFA, Palù riesce a piazzare due bombe atomiche di quelle più negazioniste degli ultimi
    3 anni, che mettono fine ufficialmente all'era della demonizzazione della idrossiclorochina e dell'esaltazione della "Tachipirina e Vigile Attesa".

    TV e giornali zitti... Vaglielo a spiegare ai parenti delle "vittime del Covid" che potevano salvarli tutti.
    🚫ECCO IL LIVELLO DI LIBERTA' DI STAMPA IN ITALIA🚫 Il presidente di un organo Statale (l'AIFA), parla nel principale canale di Stato, RaiUno. Nessuno, ma proprio nessuno, NEANCHE LA CONTROINFORMAZIONEriporterà la notizia. ⚠️Bombe di Giorgio Palù⚠️ ‼️"Non serviva certo Tachipirina e Vigile Attesa".‼️ ‼️"Studi clinici comparsi su importanti riviste negavano l'efficacia di un farmaco già dimostrato molto attivo nei confronti di precursori del Sars-Cov-2 tipo Sars-Cov-1 e Mers".‼️ Il Presidente dell'AIFA Giorgio Palù, è ospite da Bruno Vespa. Sebbene Vespa neanche si sogni di chiedergli qualcosa sulle mail AIFA, Palù riesce a piazzare due bombe atomiche di quelle più negazioniste degli ultimi 3 anni, che mettono fine ufficialmente all'era della demonizzazione della idrossiclorochina e dell'esaltazione della "Tachipirina e Vigile Attesa". TV e giornali zitti... Vaglielo a spiegare ai parenti delle "vittime del Covid" che potevano salvarli tutti.
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  • ORRORE SENZA FINE!
    Per il terzo giorno consecutivo Israele continua a bombardare il Libano. Il governo di Beirut ha aggiornato a 51 morti il bilancio delle vittime di mercoledì, che si aggiungono alle centinaia dei giorni precedenti. E mentre i vertici dell’esercito di Tel Aviv preparano i soldati all’invasione di terra, il premier Benjamin Netanyahu ha dato il via libera ai colloqui con gli Usa per un cessate il fuoco temporaneo nel Paese: Washington, però, non parla direttamente con Hezbollah, quindi i contatti saranno indiretti attraverso i governo libanese, francese e di altri Paesi europei. Proprio gli Stati Uniti manifestano particolare preoccupazione per un allargamento del conflitto: “Una guerra su vasta scala in Medio Oriente è possibile”, ha detto Joe Biden al talk show The View, “ma io credo ancora che si possa arrivare a un accordo che cambi tutta la regione”. Secondo fonti anonime citate dall’emittente libanese LBCI, i tavoli hanno registrato “progressi significativi” e raggiunto “una fase seria e avanzata”, tanto che già giovedì mattina potrebbero emergere “risultati operativi“. Intanto, però, decine di soldati a stelle e strisce sono stati dispiegati a Cipro e si stanno preparando a una serie di eventualità, inclusa la possibile evacuazione dei cittadini Usa dal Libano.

    Netanyahu: “Non ci fermeremo” – Sul campo, infatti, tutto lascia pensare che le operazioni proseguiranno. Da un lato, le Idf (Israeli defence forces, le forze armate di Tel Aviv) hanno inviato un messaggio in arabo ai cittadini libanesi, chiedendo loro di non rientrare nelle case che hanno lasciato, perché non è ancora sicuro: “Per la vostra sicurezza, non tornate nelle vostre case fino a nuova comunicazione”. Dall’altro, hanno annunciato la mobilitazione di due brigate di riservisti da schierare nel nord di Israele, al confine con il Libano: questa mossa, affermano, “consentirà di continuare lo sforzo di combattimento contro l’organizzazione terroristica Hezbollah, garantire la protezione dei cittadini dello Stato di Israele e creare le condizioni per il ritorno sicuro degli sfollati del nord nelle loro case”. Soprattutto, in un video registrato dal suo ufficio, Netanyahu ha affermato che Israele “userà tutta la sua forza” contro Hezbollah per far tornare i civili residenti nel nord del Paese, dopo l’ondata di razzi lanciati dal movimento sciita: “Stiamo infliggendo a Hezbollah colpi che non potevano immaginare, lo stiamo facendo con la forza e con l’astuzia. Posso promettervi una cosa: non ci fermeremo finché non torneranno a casa”, ha giurato. Il premier ha convocato per mercoledì sera il gabinetto di sicurezza a Tel Aviv e dovrebbe poi partire per New York, dove parteciperà all’Assemblea generale dell’Onu.
    Anche Unifil condanna i raid di Israele in Libano: “Attacchi ai civili sono una violazione delle leggi umanitarie internazionali”
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    I generali alle truppe: “Preparatevi all’invasione” – Non solo: il capo dell’esercito israeliano ha detto ai soldati di prepararsi per un “possibile ingresso” in Libano. “Dobbiamo essere molto pronti a entrare in azione e invadere“, ha affermato il comandante delle Idf per il nord, il generale Uri Gordon. A confermare che Israele stia preparando l’invasione di terra sono anche le ultime parole del capo di Stato maggiore Herzi Halevi: “Sentite i jet. Abbiamo attaccato tutto il giorno, sia per preparare il terreno per il vostro possibile ingresso che per continuare a danneggiare Hezbollah”, ha detto alle truppe durante una simulazione di offensiva di terra, secondo quanto riporta il Times of Israel. “I vostri stivali entreranno nei villaggi che Hezbollah ha trasformato in una vasta postazione militare, incontrerete i miliziani e gli dimostrerete che cosa significa affrontare un esercito professionale, altamente qualificata e con esperienza di battaglia. Li distruggerete”, ha aggiunto.

    I morti – Intanto Israele sta attaccando in aree montuose al di fuori delle tradizionali roccaforti di Hezbollah: secondo il ministero della Salute libanese un attacco sul villaggio di Joun nei monti Chouf, a sud-est di Beirut, ha ucciso quattro persone. Altre quattro sono morte nella regione di Baalbeck. Un ulterioreattacco ha ucciso tre persone a Maaysra, villaggio sciita in un’area montuosa a maggioranza cristiana a circa 25 chilometri a nord di Beirut, dove secondo i residenti sentiti dall’Afp “una casa e un caffè” sono stati distrutti. La casa, secondo testimonianze riportate dal quotidiano L’Orient Today, apparteneva alla famiglia di Ali Amro, esponente di Hezbollah ucciso il 4 agosto a Houla, nel sud del paese. Amro viveva nell’abitazione ed era responsabile dei settori Mont-Liban e Northern all’interno dell’organizzazione. Altre otto persone sono state uccise nel sud del paese: finora il totale dei morti si avvicina alle 600 vittime.
    Missili anti-nave, razzi guidati e droni: ecco l’arsenale da 150mila “pezzi” di Hezbollah. Ha un armamento da esercito grazie all’Iran
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    Gli sfollati – Secondo il ministero degli Esteri di Beirut gli sfollati “sono mezzo milione“. Per l’Onu invece il loro numero si aggira attorno ai novantamila. Rula Amin, portavoce per il Medioriente e il Nord Africa dell’Unhcr (l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati) ha riferito che migliaia di persone sono fuggite attraversando il confine con la Siria. Le famiglie, ha spiegato, “arrivano in autobus e in auto, ma viaggiano anche a piedi. Folle di persone – molte delle quali sono donne, bambini piccoli e persino neonati continuano ad attendere di poter entrare. Molti dovranno passare la notte all’aperto aspettando il loro turno”, ha aggiunto. L’Unhcr, insieme alla Mezzaluna rossa siriana, sta fornendo acqua, materassi, coperte e cibo. Molte persone “compresi bambini”, ha osservato, risultano feriti nei “recenti attacchi”.

    Hezbollah lancia un missile verso Israele – Nella notte il sistema di difesa aerea “David’s Sling” ha intercettato il “primo missile mai lanciato da Hezbollah verso il centro di Israele”, ha riferito il portavoce dell’esercito israeliano in seguito a un allarme scattato a Tel Aviv, Netanya e nelle aree circostanti. Il partito armato ha confermato l’attacco: “La resistenza islamica ha lanciato un missile balistico Qader 1 alle 6:30 (le 5:30 in Italia, ndr) di mercoledì mirando al quartier generale del Mossad nella periferia di Tel Aviv”. “Il quartier generale del Mossad non si trova in quella zona”, ha replicato il portavoce internazionale dell’Idf, il tenente colonnello Nadav Shoshani, “è un po’ più a est e a nord di quell’area. Il loro missile ha attivato gli allarmi a Netanya e Tel Aviv lungo la costa”. Secondo Shoshani il missile si stava dirigendo verso aree civili della città. È andato a segno, invece, un razzo lanciato contro il kibbutz Sàar, nella Galilea occidentale: tre persone sono rimaste ferite, una in modo grave. Secondo le Idf, in totale, nel corso della giornata sono stati lanciati 110 razzi dal Libano verso Israele.
    Meloni all’Onu: “Subito un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Israele rispetti il diritto e tuteli i civili, anche in Libano”
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    Tel Aviv: “Due droni dall’Iraq” – A quanto riferiscono le forze armate israeliane, due droni sono stati lanciati dalle milizie sciite irachene contro Eilat, località balneare nel sud di Israele. Uno è stato intercettato, mentre l’altro è esploso: due persone sono rimaste leggermente ferite dalle schegge. La rete Al-Mayadeen, affiliata a Hezbollah, ha riferito che a inviare gli ordigni è stata la Resistenza islamica in Iraq, un’organizzazione composta da milizie filo-iraniane. Lo scrive Ynet. Intanto le difese aeree siriane hanno intercettato presunti missili israeliani diretti contro Tartus, la seconda città portuale più grande della Siria e sede di basi militari russe, non lontano dal confine nord del Libano. Lo hanno riferito fonti dell’esercito siriano citate dalla Reuters. Il canale televisivo saudita Al-Hadath ha riferito di un “attacco israeliano” e di esplosioni. Il Cremlino ha consigliato ai cittadini russi di lasciare il Libano per motivi di sicurezza: “Si stanno adottando tutte le misure per raccomandare ai nostri cittadini di lasciare il territorio libanese il più rapidamente possibile, utilizzando le opportunità di trasporto commerciale disponibili. Ciò è necessario per garantire la sicurezza dei cittadini”, ha affermato portavoce di Putin, Dmitri Peskov. Stesso invito rivolto dal Regno Unito ai cittadini britannici: quelli ancora presenti devono “lasciare immediatamente” il Paese, ha detto il premier Keir Starmer.
    Hai già letto 5 articoli

    Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/25/libano-nuovi-raid-di-israele-esercito-ai-civili-non-tornate-a-casa-beirut-500mila-sfollati-hezbollah-lancia-il-1-missile-verso-tel-aviv-intercettato/7706742/
    ORRORE SENZA FINE! Per il terzo giorno consecutivo Israele continua a bombardare il Libano. Il governo di Beirut ha aggiornato a 51 morti il bilancio delle vittime di mercoledì, che si aggiungono alle centinaia dei giorni precedenti. E mentre i vertici dell’esercito di Tel Aviv preparano i soldati all’invasione di terra, il premier Benjamin Netanyahu ha dato il via libera ai colloqui con gli Usa per un cessate il fuoco temporaneo nel Paese: Washington, però, non parla direttamente con Hezbollah, quindi i contatti saranno indiretti attraverso i governo libanese, francese e di altri Paesi europei. Proprio gli Stati Uniti manifestano particolare preoccupazione per un allargamento del conflitto: “Una guerra su vasta scala in Medio Oriente è possibile”, ha detto Joe Biden al talk show The View, “ma io credo ancora che si possa arrivare a un accordo che cambi tutta la regione”. Secondo fonti anonime citate dall’emittente libanese LBCI, i tavoli hanno registrato “progressi significativi” e raggiunto “una fase seria e avanzata”, tanto che già giovedì mattina potrebbero emergere “risultati operativi“. Intanto, però, decine di soldati a stelle e strisce sono stati dispiegati a Cipro e si stanno preparando a una serie di eventualità, inclusa la possibile evacuazione dei cittadini Usa dal Libano. Netanyahu: “Non ci fermeremo” – Sul campo, infatti, tutto lascia pensare che le operazioni proseguiranno. Da un lato, le Idf (Israeli defence forces, le forze armate di Tel Aviv) hanno inviato un messaggio in arabo ai cittadini libanesi, chiedendo loro di non rientrare nelle case che hanno lasciato, perché non è ancora sicuro: “Per la vostra sicurezza, non tornate nelle vostre case fino a nuova comunicazione”. Dall’altro, hanno annunciato la mobilitazione di due brigate di riservisti da schierare nel nord di Israele, al confine con il Libano: questa mossa, affermano, “consentirà di continuare lo sforzo di combattimento contro l’organizzazione terroristica Hezbollah, garantire la protezione dei cittadini dello Stato di Israele e creare le condizioni per il ritorno sicuro degli sfollati del nord nelle loro case”. Soprattutto, in un video registrato dal suo ufficio, Netanyahu ha affermato che Israele “userà tutta la sua forza” contro Hezbollah per far tornare i civili residenti nel nord del Paese, dopo l’ondata di razzi lanciati dal movimento sciita: “Stiamo infliggendo a Hezbollah colpi che non potevano immaginare, lo stiamo facendo con la forza e con l’astuzia. Posso promettervi una cosa: non ci fermeremo finché non torneranno a casa”, ha giurato. Il premier ha convocato per mercoledì sera il gabinetto di sicurezza a Tel Aviv e dovrebbe poi partire per New York, dove parteciperà all’Assemblea generale dell’Onu. Anche Unifil condanna i raid di Israele in Libano: “Attacchi ai civili sono una violazione delle leggi umanitarie internazionali” Leggi Anche Anche Unifil condanna i raid di Israele in Libano: “Attacchi ai civili sono una violazione delle leggi umanitarie internazionali” I generali alle truppe: “Preparatevi all’invasione” – Non solo: il capo dell’esercito israeliano ha detto ai soldati di prepararsi per un “possibile ingresso” in Libano. “Dobbiamo essere molto pronti a entrare in azione e invadere“, ha affermato il comandante delle Idf per il nord, il generale Uri Gordon. A confermare che Israele stia preparando l’invasione di terra sono anche le ultime parole del capo di Stato maggiore Herzi Halevi: “Sentite i jet. Abbiamo attaccato tutto il giorno, sia per preparare il terreno per il vostro possibile ingresso che per continuare a danneggiare Hezbollah”, ha detto alle truppe durante una simulazione di offensiva di terra, secondo quanto riporta il Times of Israel. “I vostri stivali entreranno nei villaggi che Hezbollah ha trasformato in una vasta postazione militare, incontrerete i miliziani e gli dimostrerete che cosa significa affrontare un esercito professionale, altamente qualificata e con esperienza di battaglia. Li distruggerete”, ha aggiunto. I morti – Intanto Israele sta attaccando in aree montuose al di fuori delle tradizionali roccaforti di Hezbollah: secondo il ministero della Salute libanese un attacco sul villaggio di Joun nei monti Chouf, a sud-est di Beirut, ha ucciso quattro persone. Altre quattro sono morte nella regione di Baalbeck. Un ulterioreattacco ha ucciso tre persone a Maaysra, villaggio sciita in un’area montuosa a maggioranza cristiana a circa 25 chilometri a nord di Beirut, dove secondo i residenti sentiti dall’Afp “una casa e un caffè” sono stati distrutti. La casa, secondo testimonianze riportate dal quotidiano L’Orient Today, apparteneva alla famiglia di Ali Amro, esponente di Hezbollah ucciso il 4 agosto a Houla, nel sud del paese. Amro viveva nell’abitazione ed era responsabile dei settori Mont-Liban e Northern all’interno dell’organizzazione. Altre otto persone sono state uccise nel sud del paese: finora il totale dei morti si avvicina alle 600 vittime. Missili anti-nave, razzi guidati e droni: ecco l’arsenale da 150mila “pezzi” di Hezbollah. Ha un armamento da esercito grazie all’Iran Leggi Anche Missili anti-nave, razzi guidati e droni: ecco l’arsenale da 150mila “pezzi” di Hezbollah. Ha un armamento da esercito grazie all’Iran Gli sfollati – Secondo il ministero degli Esteri di Beirut gli sfollati “sono mezzo milione“. Per l’Onu invece il loro numero si aggira attorno ai novantamila. Rula Amin, portavoce per il Medioriente e il Nord Africa dell’Unhcr (l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati) ha riferito che migliaia di persone sono fuggite attraversando il confine con la Siria. Le famiglie, ha spiegato, “arrivano in autobus e in auto, ma viaggiano anche a piedi. Folle di persone – molte delle quali sono donne, bambini piccoli e persino neonati continuano ad attendere di poter entrare. Molti dovranno passare la notte all’aperto aspettando il loro turno”, ha aggiunto. L’Unhcr, insieme alla Mezzaluna rossa siriana, sta fornendo acqua, materassi, coperte e cibo. Molte persone “compresi bambini”, ha osservato, risultano feriti nei “recenti attacchi”. Hezbollah lancia un missile verso Israele – Nella notte il sistema di difesa aerea “David’s Sling” ha intercettato il “primo missile mai lanciato da Hezbollah verso il centro di Israele”, ha riferito il portavoce dell’esercito israeliano in seguito a un allarme scattato a Tel Aviv, Netanya e nelle aree circostanti. Il partito armato ha confermato l’attacco: “La resistenza islamica ha lanciato un missile balistico Qader 1 alle 6:30 (le 5:30 in Italia, ndr) di mercoledì mirando al quartier generale del Mossad nella periferia di Tel Aviv”. “Il quartier generale del Mossad non si trova in quella zona”, ha replicato il portavoce internazionale dell’Idf, il tenente colonnello Nadav Shoshani, “è un po’ più a est e a nord di quell’area. Il loro missile ha attivato gli allarmi a Netanya e Tel Aviv lungo la costa”. Secondo Shoshani il missile si stava dirigendo verso aree civili della città. È andato a segno, invece, un razzo lanciato contro il kibbutz Sàar, nella Galilea occidentale: tre persone sono rimaste ferite, una in modo grave. Secondo le Idf, in totale, nel corso della giornata sono stati lanciati 110 razzi dal Libano verso Israele. Meloni all’Onu: “Subito un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Israele rispetti il diritto e tuteli i civili, anche in Libano” Leggi Anche Meloni all’Onu: “Subito un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Israele rispetti il diritto e tuteli i civili, anche in Libano” Tel Aviv: “Due droni dall’Iraq” – A quanto riferiscono le forze armate israeliane, due droni sono stati lanciati dalle milizie sciite irachene contro Eilat, località balneare nel sud di Israele. Uno è stato intercettato, mentre l’altro è esploso: due persone sono rimaste leggermente ferite dalle schegge. La rete Al-Mayadeen, affiliata a Hezbollah, ha riferito che a inviare gli ordigni è stata la Resistenza islamica in Iraq, un’organizzazione composta da milizie filo-iraniane. Lo scrive Ynet. Intanto le difese aeree siriane hanno intercettato presunti missili israeliani diretti contro Tartus, la seconda città portuale più grande della Siria e sede di basi militari russe, non lontano dal confine nord del Libano. Lo hanno riferito fonti dell’esercito siriano citate dalla Reuters. Il canale televisivo saudita Al-Hadath ha riferito di un “attacco israeliano” e di esplosioni. Il Cremlino ha consigliato ai cittadini russi di lasciare il Libano per motivi di sicurezza: “Si stanno adottando tutte le misure per raccomandare ai nostri cittadini di lasciare il territorio libanese il più rapidamente possibile, utilizzando le opportunità di trasporto commerciale disponibili. Ciò è necessario per garantire la sicurezza dei cittadini”, ha affermato portavoce di Putin, Dmitri Peskov. Stesso invito rivolto dal Regno Unito ai cittadini britannici: quelli ancora presenti devono “lasciare immediatamente” il Paese, ha detto il premier Keir Starmer. Hai già letto 5 articoli Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/25/libano-nuovi-raid-di-israele-esercito-ai-civili-non-tornate-a-casa-beirut-500mila-sfollati-hezbollah-lancia-il-1-missile-verso-tel-aviv-intercettato/7706742/
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  • Io Non Mi Vaccino 👎🏻, [24 Set 2024 alle 10:57]
    Bill Gates in tribunale nei Paesi Bassi: le vittime del vaccino chiedono giustizia per il danno subito

    Mercoledì si è tenuta un'udienza provvisoria presso il tribunale olandese di Leeuwarden, che Bill Gates ha avviato in risposta alla causa principale intentata dagli avvocati Arno van Kessel e Peter Stassen per conto delle persone colpite dalla vaccinazione.

    ⏺ In questo caso, Gates è uno dei 17 imputati nel progetto “COVID-19: The Great Reset”.
    Sette vittime del vaccino chiedono giustizia per il danno causato loro dalla vaccinazione. Uno di loro è morto.

    Gates sta cercando di evitare il procedimento e quindi ha chiesto una dichiarazione orale in tribunale.

    ⏺ È sorprendente che egli non fosse presente all'udienza perché non ritiene che il tribunale di Leeuwarden sia competente.
    È rappresentato da un avvocato dello studio legale Pels Rijcken.

    Secondo gli avvocati delle vittime, il tribunale olandese è effettivamente competente a condannare Gates.

    Essi si basano sull'articolo 6 del codice di procedura civile, che recita: “Il giudice olandese è inoltre competente per le azioni illecite se l'evento dannoso si è verificato o potrebbe verificarsi nei Paesi Bassi.

    ⏺ Dopo l'audizione orale, in serata si è tenuta una conferenza stampa nella quale la stampa ha potuto rivolgere domande al sig. Van Kessel e al sig. Stassen.

    Erica Krikke di Zebra Inspiratie ha parlato in tribunale con l'ex GP Berber Pieksma, anch'egli presente all'udienza.

    ⏺ "Pensavo che la cosa peggiore dell'intero caso fosse che nella loro risposta hanno osato dubitare che i querelanti fossero vaccinati" ha detto Pieksma.
    "È stato davvero subdolo."

    Una delle ricorrenti, una donna di 50 anni, non era mai stata veramente malata prima della vaccinazione anti-coronavirus.

    ⏺ Ora è molto malata. Voleva cogliere l'occasione per parlare di ciò che le ha fatto.
    "È stata una storia molto emozionante", ha detto Krikke.

    I suoi avvocati hanno detto che la sua storia era importante per mostrare la connessione.

    ⏺ Ha parlato anche a nome del querelante deceduto, che è stato sottoposto alla stessa procedura di iniezione ma è morto sei mesi prima.

    “Dei sette, ne restano solo sei. Tre erano troppo malati per venire e tre erano presenti”.

    ⏺ Durante l'udienza, l'avvocato di Gates ha avanzato ogni sorta di argomentazioni sul motivo per cui credeva che il giudice non avesse giurisdizione.

    Alla fine l'avvocato ha detto: “Forse dovremmo andare ad Amsterdam o all'Aja per sapere se un tribunale olandese è competente”.

    ⏺ Vogliono davvero che vada ad Arnhem o all’Aia, questi sono tutti tribunali dove non esiste più giurisprudenza”, ha detto Pieksma, aggiungendo che “facevano tutti parte della cricca”.

    "Era strano come sostenesse che il caso dovesse effettivamente andare in un altro tribunale", ha sottolineato l'ex medico di famiglia.

    Il giudice si pronuncerà tra qualche settimana.
    Fonte

    Iscriviti https://t.me/noalvaccino https://t.me/noalvaccino/57729
    Io Non Mi Vaccino 💉👎🏻, [24 Set 2024 alle 10:57] 🤡 Bill Gates in tribunale nei Paesi Bassi: le vittime del vaccino chiedono giustizia per il danno subito 💉 Mercoledì si è tenuta un'udienza provvisoria presso il tribunale olandese di Leeuwarden, che Bill Gates ha avviato in risposta alla causa principale intentata dagli avvocati Arno van Kessel e Peter Stassen per conto delle persone colpite dalla vaccinazione. ⏺ In questo caso, Gates è uno dei 17 imputati nel progetto “COVID-19: The Great Reset”. Sette vittime del vaccino chiedono giustizia per il danno causato loro dalla vaccinazione. Uno di loro è morto. Gates sta cercando di evitare il procedimento e quindi ha chiesto una dichiarazione orale in tribunale. ⏺ È sorprendente che egli non fosse presente all'udienza perché non ritiene che il tribunale di Leeuwarden sia competente. È rappresentato da un avvocato dello studio legale Pels Rijcken. ⚖️ Secondo gli avvocati delle vittime, il tribunale olandese è effettivamente competente a condannare Gates. Essi si basano sull'articolo 6 del codice di procedura civile, che recita: “Il giudice olandese è inoltre competente per le azioni illecite se l'evento dannoso si è verificato o potrebbe verificarsi nei Paesi Bassi. ⏺ Dopo l'audizione orale, in serata si è tenuta una conferenza stampa nella quale la stampa ha potuto rivolgere domande al sig. Van Kessel e al sig. Stassen. Erica Krikke di Zebra Inspiratie ha parlato in tribunale con l'ex GP Berber Pieksma, anch'egli presente all'udienza. ⏺ "Pensavo che la cosa peggiore dell'intero caso fosse che nella loro risposta hanno osato dubitare che i querelanti fossero vaccinati" ha detto Pieksma. "È stato davvero subdolo." Una delle ricorrenti, una donna di 50 anni, non era mai stata veramente malata prima della vaccinazione anti-coronavirus. ⏺ Ora è molto malata. Voleva cogliere l'occasione per parlare di ciò che le ha fatto. "È stata una storia molto emozionante", ha detto Krikke. I suoi avvocati hanno detto che la sua storia era importante per mostrare la connessione. ⏺ Ha parlato anche a nome del querelante deceduto, che è stato sottoposto alla stessa procedura di iniezione ma è morto sei mesi prima. “Dei sette, ne restano solo sei. Tre erano troppo malati per venire e tre erano presenti”. ⏺ Durante l'udienza, l'avvocato di Gates ha avanzato ogni sorta di argomentazioni sul motivo per cui credeva che il giudice non avesse giurisdizione. Alla fine l'avvocato ha detto: “Forse dovremmo andare ad Amsterdam o all'Aja per sapere se un tribunale olandese è competente”. ⏺ Vogliono davvero che vada ad Arnhem o all’Aia, questi sono tutti tribunali dove non esiste più giurisprudenza”, ha detto Pieksma, aggiungendo che “facevano tutti parte della cricca”. "Era strano come sostenesse che il caso dovesse effettivamente andare in un altro tribunale", ha sottolineato l'ex medico di famiglia. ⚖️ Il giudice si pronuncerà tra qualche settimana. Fonte ✉️ Iscriviti ➡️ https://t.me/noalvaccino https://t.me/noalvaccino/57729
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  • QUELLO CHE FANNO a GAZA da MESI LO STANNO REPLICANDO a BEIRUT. NELLA COMPLICITÀ di TUTTE le DEMOCRAZIE OCCIDENTALI.

    Libano, Israele continua i raid contro Hezbollah, 558 morti. A Beirut colpito un ospedale. In 100 mila in fuga dal sud.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/24/libano-sale-a-500-il-bilancio-delle-vittime-dei-raid-israeliani-contro-hezbollah-in-centomila-fuggono-verso-beirut/7705064/
    QUELLO CHE FANNO a GAZA da MESI LO STANNO REPLICANDO a BEIRUT. NELLA COMPLICITÀ di TUTTE le DEMOCRAZIE OCCIDENTALI. Libano, Israele continua i raid contro Hezbollah, 558 morti. A Beirut colpito un ospedale. In 100 mila in fuga dal sud. https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/24/libano-sale-a-500-il-bilancio-delle-vittime-dei-raid-israeliani-contro-hezbollah-in-centomila-fuggono-verso-beirut/7705064/
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  • BISOGNA FERMARLI ORA! SI SENTONO i PROBLEMI del MONDO!
    Libano, Israele attacca di nuovo Beirut: razzi contro un edificio civile, almeno 12 morti e 66 feriti. “Uccisi 5 bambini”.

    di F. Q. | 20 Settembre 2024
    Prende fuoco la polveriera Israele-Libano. Un caccia F-35 dell’aviazione militare di Tel Aviv ha lanciato un “attacco mirato” a Beirut con due missili contro un edificio residenziale nel quartiere del Dahieh, roccaforte di Hezbollah, nella periferia sud della capitale. I media mostrano immagini del cratere dell’edificio distrutto: nei video si sentono urla e pianti, gente che accorre a cercare vittime sotto le macerie, sirene di ambulanze. Il ministero dell’Informazione libanese ha riferito che cinque bambini sono morti nel raid, su un totale al momento di 12 vittime e 66 feriti secondo i dati del Ministero della Salute libanese. È il terzo attacco su Beirut dall’inizio della guerra: a luglio, un raid ha ucciso il capo militare del Partito di Dio Fuad Shukr. A gennaio era stato eliminato il vice leader di Hamas, Saleh al-Arouri, che si trovava nella capitale libanese. Immediata la reazione di Hezbollah che ha annunciato di aver colpito una base dell’intelligence israeliana nel nord di Israele. “I nostri obiettivi sono chiari, le nostre azioni parlano da sole”, ha invece commentato il premier israeliano Benjamin Netanyahu.

    Media locali e israeliani riferiscono che l’obiettivo del raid potrebbe essere Naim Qassem, numero due di Hezbollah. Qassem non ha un ruolo politico rilevante all’interno del Partito di Dio ma è una figura di rappresentanza pubblica visto che il leader, Hasan Nasrallah, è da anni nascosto in località segreta. Secondo Al Jazeera e il giornalista di Axios Barak Ravid “uno degli obiettivi era il comandante di Hezbollah Ibrahim Aqil, ricercato dagli Stati Uniti per il suo coinvolgimento negli attentati all’ambasciata americana e alla caserma dei marines a Beirut nel 1983″. Secondo le Idf, con lui sono morti altri 10 comandanti di Hezbollah.

    L’ambasciata iraniana in Libano ha condannato la “follia israeliana” dopo l’attacco mortale alla roccaforte di Hezbollah: “Condanniamo con la massima fermezza la follia e l’arroganza israeliana che ha superato ogni limite prendendo di mira le aree residenziali nei sobborghi meridionali di Beirut”, si legge su X. L’Onu si è detta “molto preoccupata” per la situazione e chiede “moderazione”: “Siamo molto preoccupati per l’intensificarsi dell’escalation attorno alla Linea Blu, compreso l’attacco mortale di oggi a Beirut. Chiediamo a tutte le parti di allentare immediatamente l’escalation. Tutti devono esercitare la massima moderazione”, ha affermato Stephane Dujarric, portavoce del segretario generale Antonio Guterres.

    Tra ieri sera e questa mattina Israele era tornato a bombardare il Libano meridionale. “Da questo (ieri, ndr) pomeriggio, le forze aeree hanno colpito circa 100 lanciarazzi e altre infrastrutture terroristiche per un totale di 1.000 bocche da fuoco“, hanno fatto sapere giovedì sera le Israel Defense Forces. I media libanesi hanno riferito che ci sono stati fra i 50 e le 70 attacchi aerei, concentrati in brevissimo tempo, e che quella di ieri è stata l’operazione più pesante dall’inizio del conflitto a Gaza lo scorso ottobre. Il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant ha anticipato che le azioni militari contro Hezbollah “proseguiranno” e ha parlato di “una nuova fase della guerra“, iniziata il 17 e 18 settembre quando il Mossad, i servizi segreti esteri di Tel Aviv, ha fatto esplodere cercapersone e walkie-talkie del Partito di Dio uccidendo 32 combattenti, diversi civili e ferendo altre 3mila persone. “Una dichiarazione di guerra”, l’ha definita il leader della milizia libanese, Hassan Nasrallah in un discorso tenuto ieri alla nazione.

    Ai raid israeliani Beirut aveva risposto lanciando razzi. In tre ondate ha scagliato 150 ordigni – circa 60 nella prima, 70 nella seconda e 20 nella terza, sull’Alta Galilea. Hezbollah ha rivendicato la responsabilità di “attacchi missilistici” contro tre siti militari israeliani. In particolare secondo l’organizzazione, un missile teleguidato ha distrutto una postazione di soldati israeliani a Metulla e diversi altri siti lungo il confine, tra cui diverse basi di difesa aerea e il quartier generale di una brigata corazzata israeliana che ha dichiarato di aver colpito per la prima volta. Hezbollah ha aggiunto che i razzi erano una rappresaglia per gli attacchi israeliani a villaggi e case nel sud del Libano e un segnale di a sostegno alla “resistenza coraggiosa e onorevole” del popolo palestinese.

    Israele potrebbe aver pianificato l’attacco con i cercapersone per circa 15 anni. Un funzionario dell’intelligence americana ha riferito all’emittente Abc che un’operazione del genere richiede un lungo processo che comporta la creazione di società fittizie con molteplici livelli di sotterfugi per consentire agli agenti di inserirsi nella catena di fornitura. Alcuni dei soggetti coinvolti, ha aggiunto il funzionario, probabilmente non sapevano di essere al servizio dell’intelligence israeliana. La fonte ha anche osservato che in passato la Cia ha evitato di ricorrere a un attacco del genere perché era considerato un rischio elevato per i civili.

    Le operazioni sembrano proseguire anche in altri Paesi dell’area. Diversi media arabi hanno riferito riportano che Israele ha attaccato un veicolo sulla strada dell’aeroporto di Damasco, in Siria, e secondo il canale saudita al Hadath diversi membri della milizia filo-iraniana “le brigate Hezbollah in Iraq” sarebbero state eliminati. Secondo la tv pubblica Kan, “un’alta personalità” è stata uccisa nell’operazione.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/20/libano-nuovi-raid-delle-israel-defense-forces-distrutti-100-lanciarazzi-pronti-a-essere-usati-e-la-piu-grande-operazione-dal-7-ottobre/7700562/
    BISOGNA FERMARLI ORA! SI SENTONO i PROBLEMI del MONDO! Libano, Israele attacca di nuovo Beirut: razzi contro un edificio civile, almeno 12 morti e 66 feriti. “Uccisi 5 bambini”. di F. Q. | 20 Settembre 2024 Prende fuoco la polveriera Israele-Libano. Un caccia F-35 dell’aviazione militare di Tel Aviv ha lanciato un “attacco mirato” a Beirut con due missili contro un edificio residenziale nel quartiere del Dahieh, roccaforte di Hezbollah, nella periferia sud della capitale. I media mostrano immagini del cratere dell’edificio distrutto: nei video si sentono urla e pianti, gente che accorre a cercare vittime sotto le macerie, sirene di ambulanze. Il ministero dell’Informazione libanese ha riferito che cinque bambini sono morti nel raid, su un totale al momento di 12 vittime e 66 feriti secondo i dati del Ministero della Salute libanese. È il terzo attacco su Beirut dall’inizio della guerra: a luglio, un raid ha ucciso il capo militare del Partito di Dio Fuad Shukr. A gennaio era stato eliminato il vice leader di Hamas, Saleh al-Arouri, che si trovava nella capitale libanese. Immediata la reazione di Hezbollah che ha annunciato di aver colpito una base dell’intelligence israeliana nel nord di Israele. “I nostri obiettivi sono chiari, le nostre azioni parlano da sole”, ha invece commentato il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Media locali e israeliani riferiscono che l’obiettivo del raid potrebbe essere Naim Qassem, numero due di Hezbollah. Qassem non ha un ruolo politico rilevante all’interno del Partito di Dio ma è una figura di rappresentanza pubblica visto che il leader, Hasan Nasrallah, è da anni nascosto in località segreta. Secondo Al Jazeera e il giornalista di Axios Barak Ravid “uno degli obiettivi era il comandante di Hezbollah Ibrahim Aqil, ricercato dagli Stati Uniti per il suo coinvolgimento negli attentati all’ambasciata americana e alla caserma dei marines a Beirut nel 1983″. Secondo le Idf, con lui sono morti altri 10 comandanti di Hezbollah. L’ambasciata iraniana in Libano ha condannato la “follia israeliana” dopo l’attacco mortale alla roccaforte di Hezbollah: “Condanniamo con la massima fermezza la follia e l’arroganza israeliana che ha superato ogni limite prendendo di mira le aree residenziali nei sobborghi meridionali di Beirut”, si legge su X. L’Onu si è detta “molto preoccupata” per la situazione e chiede “moderazione”: “Siamo molto preoccupati per l’intensificarsi dell’escalation attorno alla Linea Blu, compreso l’attacco mortale di oggi a Beirut. Chiediamo a tutte le parti di allentare immediatamente l’escalation. Tutti devono esercitare la massima moderazione”, ha affermato Stephane Dujarric, portavoce del segretario generale Antonio Guterres. Tra ieri sera e questa mattina Israele era tornato a bombardare il Libano meridionale. “Da questo (ieri, ndr) pomeriggio, le forze aeree hanno colpito circa 100 lanciarazzi e altre infrastrutture terroristiche per un totale di 1.000 bocche da fuoco“, hanno fatto sapere giovedì sera le Israel Defense Forces. I media libanesi hanno riferito che ci sono stati fra i 50 e le 70 attacchi aerei, concentrati in brevissimo tempo, e che quella di ieri è stata l’operazione più pesante dall’inizio del conflitto a Gaza lo scorso ottobre. Il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant ha anticipato che le azioni militari contro Hezbollah “proseguiranno” e ha parlato di “una nuova fase della guerra“, iniziata il 17 e 18 settembre quando il Mossad, i servizi segreti esteri di Tel Aviv, ha fatto esplodere cercapersone e walkie-talkie del Partito di Dio uccidendo 32 combattenti, diversi civili e ferendo altre 3mila persone. “Una dichiarazione di guerra”, l’ha definita il leader della milizia libanese, Hassan Nasrallah in un discorso tenuto ieri alla nazione. Ai raid israeliani Beirut aveva risposto lanciando razzi. In tre ondate ha scagliato 150 ordigni – circa 60 nella prima, 70 nella seconda e 20 nella terza, sull’Alta Galilea. Hezbollah ha rivendicato la responsabilità di “attacchi missilistici” contro tre siti militari israeliani. In particolare secondo l’organizzazione, un missile teleguidato ha distrutto una postazione di soldati israeliani a Metulla e diversi altri siti lungo il confine, tra cui diverse basi di difesa aerea e il quartier generale di una brigata corazzata israeliana che ha dichiarato di aver colpito per la prima volta. Hezbollah ha aggiunto che i razzi erano una rappresaglia per gli attacchi israeliani a villaggi e case nel sud del Libano e un segnale di a sostegno alla “resistenza coraggiosa e onorevole” del popolo palestinese. Israele potrebbe aver pianificato l’attacco con i cercapersone per circa 15 anni. Un funzionario dell’intelligence americana ha riferito all’emittente Abc che un’operazione del genere richiede un lungo processo che comporta la creazione di società fittizie con molteplici livelli di sotterfugi per consentire agli agenti di inserirsi nella catena di fornitura. Alcuni dei soggetti coinvolti, ha aggiunto il funzionario, probabilmente non sapevano di essere al servizio dell’intelligence israeliana. La fonte ha anche osservato che in passato la Cia ha evitato di ricorrere a un attacco del genere perché era considerato un rischio elevato per i civili. Le operazioni sembrano proseguire anche in altri Paesi dell’area. Diversi media arabi hanno riferito riportano che Israele ha attaccato un veicolo sulla strada dell’aeroporto di Damasco, in Siria, e secondo il canale saudita al Hadath diversi membri della milizia filo-iraniana “le brigate Hezbollah in Iraq” sarebbero state eliminati. Secondo la tv pubblica Kan, “un’alta personalità” è stata uccisa nell’operazione. https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/20/libano-nuovi-raid-delle-israel-defense-forces-distrutti-100-lanciarazzi-pronti-a-essere-usati-e-la-piu-grande-operazione-dal-7-ottobre/7700562/
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  • Immaginate se la stampa di regime mostrasse queste immagini, dove quel criminale di Ben Gvir, ministro della sicurezza nazionale di #israele, regala fucili d'assalto ai coloni israeliani per sparare ai Palestinesi.

    Questa cosa è sempre accaduta da quando il criminale è al potere, solo che qui non c'è la minima percezione di chi siano veramente.

    Giulietto Chiesa diceva che se la verità non viene trasmessa allora non esiste. È esattamente quello che fa la nostra stampa corrotta e venduta. Non trasmettendo la verità è più facile poi far passare i carnefici per vittime e le vittime per carnefici.

    Fermatevi un secondo e leggete due volte questa frase: CI HANNO RACCONTATO CHE ISRAELE E' UNA GRANDE DEMOCRAZIA...

    Fonte: https://t.me/GiuseppeSalamone/4881
    🔴 Immaginate se la stampa di regime mostrasse queste immagini, dove quel criminale di Ben Gvir, ministro della sicurezza nazionale di #israele, regala fucili d'assalto ai coloni israeliani per sparare ai Palestinesi. Questa cosa è sempre accaduta da quando il criminale è al potere, solo che qui non c'è la minima percezione di chi siano veramente. Giulietto Chiesa diceva che se la verità non viene trasmessa allora non esiste. È esattamente quello che fa la nostra stampa corrotta e venduta. Non trasmettendo la verità è più facile poi far passare i carnefici per vittime e le vittime per carnefici. Fermatevi un secondo e leggete due volte questa frase: ➡️ CI HANNO RACCONTATO CHE ISRAELE E' UNA GRANDE DEMOCRAZIA... Fonte: https://t.me/GiuseppeSalamone/4881
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  • BAYESIAN POTREBBE ESSERE ANDATA COSÌ!
    Secondo i progettisti del veliero il portellone era aperto. Anche secondo l'ex capitano del veliero il portellone, che non dovrebbe mai rimanere aperto di notte, era aperto. Il comandante e gli altri indagati dovranno spiegare come sia stata imbarcata una quantità esorbitante d'acqua, che avrebbe raggiunto anche la sala macchine, protetta o evidentemente non protetta da una porta a tenuta stagna. Rimangano dubbi sulle tempistiche. Può essere successo tutto in 15 minuti? Quali altre aperture avrebbero provocato l'afflusso d'acqua in 15 minuti? I superstiti hanno dichiarato che ognuna delle vittime era nella propria cabina, ma dagli accertamenti risulta che le vittime erano nel corridoio o in altre cabine, non nelle loro. Avrebbero avuto il tempo di spostarsi, ma non di raggiungere il ponte? Le pratiche di evacuazione prevedono 2 minuti per mettersi in salvo. Perché 10 su 11 membri dell'equipaggio si sono salvati? Il comandante dovrà dimostrare se, quando e come abbia attivato le procedure di evacuazione. I pescatori non sono andati in mare quella notte, eventualità rarissima in quella rada. Alcuni testimoni dichiarano che sul veliero alle 21,30 si teneva una festa, mentre in lontananza si intravvedevano lampi.
    A mezzanotte testimoni sostengono che il vento s'era già levato. Perché solo alcuni passeggeri allarmati dai movimenti della nave sono saliti sul ponte? Che cosa sarà accaduto nelle tre ore successive se, a quanto risulta, alle 3,50 la tempesta avrebbe colto di sorpresa? Da sola, la tempesta non spiegherebbe l'afflusso d'acqua nella nave e agli occhi di profani neanche l'inclinazione dell'albero. Poco dopo le 4,00 si vede il veliero con l'albero verticale, fermo inclinarsi. Questo fatto tragico non è chiaro da troppi punti di vista. In realtà e molto chiaro. L'atteggiamento giusto potrebbe essere quello di dubitare o, ancora meglio, di mostrare che si sa già come siano andate le cose, con la certezza di chi conosce ormai le dinamiche e gli scopi che spezzano le vite di chi detiene un potere, una conoscenza, potrebbe parlare o viene sacrificato, ignaro, per reprimere molti. Sono diverse le ragioni di atti tragici. E questa non è una tempesta perfetta. Quindi, i dubbi sono d'obbligo e accompagnano la richiesta di cercare i responsabili della morte di un uomo annegato e di sei persone soffocate!
    BAYESIAN POTREBBE ESSERE ANDATA COSÌ! Secondo i progettisti del veliero il portellone era aperto. Anche secondo l'ex capitano del veliero il portellone, che non dovrebbe mai rimanere aperto di notte, era aperto. Il comandante e gli altri indagati dovranno spiegare come sia stata imbarcata una quantità esorbitante d'acqua, che avrebbe raggiunto anche la sala macchine, protetta o evidentemente non protetta da una porta a tenuta stagna. Rimangano dubbi sulle tempistiche. Può essere successo tutto in 15 minuti? Quali altre aperture avrebbero provocato l'afflusso d'acqua in 15 minuti? I superstiti hanno dichiarato che ognuna delle vittime era nella propria cabina, ma dagli accertamenti risulta che le vittime erano nel corridoio o in altre cabine, non nelle loro. Avrebbero avuto il tempo di spostarsi, ma non di raggiungere il ponte? Le pratiche di evacuazione prevedono 2 minuti per mettersi in salvo. Perché 10 su 11 membri dell'equipaggio si sono salvati? Il comandante dovrà dimostrare se, quando e come abbia attivato le procedure di evacuazione. I pescatori non sono andati in mare quella notte, eventualità rarissima in quella rada. Alcuni testimoni dichiarano che sul veliero alle 21,30 si teneva una festa, mentre in lontananza si intravvedevano lampi. A mezzanotte testimoni sostengono che il vento s'era già levato. Perché solo alcuni passeggeri allarmati dai movimenti della nave sono saliti sul ponte? Che cosa sarà accaduto nelle tre ore successive se, a quanto risulta, alle 3,50 la tempesta avrebbe colto di sorpresa? Da sola, la tempesta non spiegherebbe l'afflusso d'acqua nella nave e agli occhi di profani neanche l'inclinazione dell'albero. Poco dopo le 4,00 si vede il veliero con l'albero verticale, fermo inclinarsi. Questo fatto tragico non è chiaro da troppi punti di vista. In realtà e molto chiaro. L'atteggiamento giusto potrebbe essere quello di dubitare o, ancora meglio, di mostrare che si sa già come siano andate le cose, con la certezza di chi conosce ormai le dinamiche e gli scopi che spezzano le vite di chi detiene un potere, una conoscenza, potrebbe parlare o viene sacrificato, ignaro, per reprimere molti. Sono diverse le ragioni di atti tragici. E questa non è una tempesta perfetta. Quindi, i dubbi sono d'obbligo e accompagnano la richiesta di cercare i responsabili della morte di un uomo annegato e di sei persone soffocate!
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  • IL “MISTERO” DELLO YACHT AFFONDATO

    Quasi tutte le prima pagine di oggi parlano, in modo simile, dello strano caso dello yacht affondato a Palermo:

    La Repubblica: “I misteri del veliero colato a picco in pochi secondi e con l’albero intatto”. Il Resto del Carlino (titolo a nove colonne): “I misteri del mega veliero affondato. Gli esperti: avrebbe dovuto resistere, si è inabissato in pochi minuti”. Il Messaggero: “Veliero, ipotesi errore umano: la chiglia mobile era sollevata”. La Verità: “Dinamica strana, l’ex socio travolto nelle stesse ore: il naufragio diventa un giallo”. Il Tempo: “I dubbi e le coincidenze. Il naufragio del veliero si tinge di giallo”. Il Sole 24 ore: “Mistero sul naufragio del super yacht Bayesian”. Il Fatto Quotidiano: “Il giallo dello yacht e i complottisti nel Web”.

    Beh, a quanto pare i complottisti non stanno soltanto “nel Web”, come dice il Fatto Quotidiano, ma sono anche nelle redazioni dei giornali più nobili e altolocati.

    In effetti, è molto difficile pensare che siano tutte coincidenze: una superbarca di oltre 50 m, progettata per sopravvivere alle peggiori tempeste in alto mare, che affonda in pochi secondi ad un centinaio di metri dalla riva. Un elenco di vittime tutt’altro che banale, che va da Mike Lynch, il “Bill Gates britannico” coinvolto in una presunta truffa da 10 miliardi di dollari ai danni della Hewlett Packard, a Jonathan Bloomer, presidente di Morgan Stanley International, l’avvocato che ha salvato Lynch proprio dalla causa intentata contro di lui da Hewlett Packard. E, come se non bastasse, il socio in affari di Lynch, Stephen Chamberlain (anch’egli co-imputato nel processo), che è morto travolto da un’auto un paio di giorni prima.

    Nella migliore delle ipotesi, bisogna dire che il destino a volte agisce in modo decisamente curioso. Oppure….

    Massimo Mazzucco
    IL “MISTERO” DELLO YACHT AFFONDATO Quasi tutte le prima pagine di oggi parlano, in modo simile, dello strano caso dello yacht affondato a Palermo: La Repubblica: “I misteri del veliero colato a picco in pochi secondi e con l’albero intatto”. Il Resto del Carlino (titolo a nove colonne): “I misteri del mega veliero affondato. Gli esperti: avrebbe dovuto resistere, si è inabissato in pochi minuti”. Il Messaggero: “Veliero, ipotesi errore umano: la chiglia mobile era sollevata”. La Verità: “Dinamica strana, l’ex socio travolto nelle stesse ore: il naufragio diventa un giallo”. Il Tempo: “I dubbi e le coincidenze. Il naufragio del veliero si tinge di giallo”. Il Sole 24 ore: “Mistero sul naufragio del super yacht Bayesian”. Il Fatto Quotidiano: “Il giallo dello yacht e i complottisti nel Web”. Beh, a quanto pare i complottisti non stanno soltanto “nel Web”, come dice il Fatto Quotidiano, ma sono anche nelle redazioni dei giornali più nobili e altolocati. In effetti, è molto difficile pensare che siano tutte coincidenze: una superbarca di oltre 50 m, progettata per sopravvivere alle peggiori tempeste in alto mare, che affonda in pochi secondi ad un centinaio di metri dalla riva. Un elenco di vittime tutt’altro che banale, che va da Mike Lynch, il “Bill Gates britannico” coinvolto in una presunta truffa da 10 miliardi di dollari ai danni della Hewlett Packard, a Jonathan Bloomer, presidente di Morgan Stanley International, l’avvocato che ha salvato Lynch proprio dalla causa intentata contro di lui da Hewlett Packard. E, come se non bastasse, il socio in affari di Lynch, Stephen Chamberlain (anch’egli co-imputato nel processo), che è morto travolto da un’auto un paio di giorni prima. Nella migliore delle ipotesi, bisogna dire che il destino a volte agisce in modo decisamente curioso. Oppure…. Massimo Mazzucco
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  • Sul match Imane Khalif - Angela Carini

    Da quanto capisco - non seguo queste Olimpiadi come forma di boicottaggio privato - oggi nella categoria superleggeri donne gareggeranno Imane Khalif (Algeria) e Angela Carini (Italia).

    Auguro all'atleta italiana ogni bene e possibilmente la vittoria.
    Tuttavia c'è un problema non trascurabile. Imane Khalif - secondo quanto riportato dall'International Boxing Association nel 2023 - è biologicamente un uomo, in quanto l'analisi del DNA ha riportato la presenza di cromosomi XY e non XX.
    Peraltro, se uno dubitasse dell'analisi cromosomica, uno sguardo alla struttura fisica dell'atleta non lascia molti dubbi.

    Ora, in molti sport, e in modo particolarmente rilevante negli sport di combattimento, la differenza biologica tra chi ha avuto una crescita e pubertà maschile e chi ha avuto una crescita e pubertà femminile è molto marcata. La densità ossea è maggiore nei maschi, il che ha due implicazioni: conferisce maggiore resistenza alle percosse e, dipendendo la potenza di una percossa da massa per velocità, l'incremento della massa ossea conferisce maggiore potenza al colpo (le misurazioni medie danno una potenza di pugno maschile del 162% rispetto al pugno femminile). Anche i tempi di reazione sono inferiori e sia le fibre muscolari bianche, da cui dipende la velocità, che rosse, da cui dipende la resistenza, sono mediamente maggiori nei maschi.

    Chiedo scusa per essermi soffermato su queste banalità prosaiche, ma in un mondo in cui l'ideologia cancella la realtà, anche l'ovvio deve essere ribadito in forma dimostrativa.

    E l'ovvio qui è che mettere su di un ring un atleta geneticamente maschio contro un'atleta geneticamente femmina è una grave scorrettezza. Può darsi che la sorte sia benevola, ma in generale è un'ingiustizia, con potenziali rilevanti rischi fisici.
    (Segnalo un dettaglio forse non noto a chi non ha praticato la boxe. Alle Olimpiadi si utilizza un caschetto per gli incontri. Il caschetto nella boxe è l'apoteosi dell'ipocrisia. Infatti il caschetto limita soltanto le ferite superficiali, i sanguinamenti delle sopracciglia o degli zigomi - preservando gli spettatori - ma i traumi cerebrali legati all'entità della percossa sono esattamente identici, e naturalmente sono quelli ad essere i più pericolosi nel medio periodo.)

    Ora, la questione è: come si è potuti arrivare a questo punto?
    Storicamente la cesura ideologica su questi temi avviene all'inizio degli anni '70. Fino ad allora le rivendicazioni di genere (first-wave feminism) avevano sollevato il sacrosanto tema dell'eguaglianza formale, legale, dei diritti tra persone di sesso, genere o inclinazione sessuale differente.

    A partire dai primi anni '70 si avvia invece un movimento ideologico con caratteristiche essenzialmente differenti, che non mira più al raggiungimento di diritti legali identici (in Occidente raggiunti), ma ad un non meglio precisato "superamento sostanziale" delle differenze.

    Di questo superamento sostanziale fanno parte numerose battaglie distinte, il cui punto di caduta comune però è il rifiuto della realtà materiale nel nome di una rivendicazione ideologica (o, per chi vi aderisce, ideale).

    Si tratta di una curiosa forma di idealismo, che inizia in sempre maggior misura a negare la realtà come se si trattasse di un improvvido accidente, qualcosa che dovrebbe essere superato di principio dall'autoaffermazione volontaria. Come in una novella forma di idealismo assoluto, l'Io si deve qui imporre al non-Io (alla Natura, alla Materia, alla Società).

    Di questa tendenza fa parte il rigetto delle differenze sessuali, viste come latrici di discriminazione, nel nome della "lotta al patriarcato", e ne fanno parte tutte le varie forme di rivendicazione dell'identità sessuale percepita, vista come come superiore all'identità biologica.

    L'intera tematica viene infine presa ostaggio dall'atteggiamento politicamente corretto, che rende ogni discussione aperta di tali questioni difficile, rischiosa, sempre sull'orlo di accuse infamanti.

    Il cerchio così si chiude.

    La prima mossa sancisce la superiorità delle pretese idealistiche di una sorta di Io assoluto, che può e anzi deve imporsi sulla materia (sulla biologia, ma anche sulla realtà sociale).

    La seconda mossa, mette al sicuro dalle confutazioni le pretese di questo Io assoluto, isolandolo dalle critiche, attraverso una loro delegittimazione a priori (come omofobe, sessiste, retrograde, ecc.).

    E cosa resta fuori da questo cerchio splendidamente autoreferenziale?

    Nulla. Nulla salvo la realtà, che anche se i suoi campioni sono stati silenziati, rimane tuttavia testardamente in piedi.
    Ed è la realtà che, con i suoi tempi, la sua implacabilità, e purtroppo anche le sue vittime sacrificali, finirà per fare giustizia di questo delirio culturale.

    Andrea Zhok
    Sul match Imane Khalif - Angela Carini Da quanto capisco - non seguo queste Olimpiadi come forma di boicottaggio privato - oggi nella categoria superleggeri donne gareggeranno Imane Khalif (Algeria) e Angela Carini (Italia). Auguro all'atleta italiana ogni bene e possibilmente la vittoria. Tuttavia c'è un problema non trascurabile. Imane Khalif - secondo quanto riportato dall'International Boxing Association nel 2023 - è biologicamente un uomo, in quanto l'analisi del DNA ha riportato la presenza di cromosomi XY e non XX. Peraltro, se uno dubitasse dell'analisi cromosomica, uno sguardo alla struttura fisica dell'atleta non lascia molti dubbi. Ora, in molti sport, e in modo particolarmente rilevante negli sport di combattimento, la differenza biologica tra chi ha avuto una crescita e pubertà maschile e chi ha avuto una crescita e pubertà femminile è molto marcata. La densità ossea è maggiore nei maschi, il che ha due implicazioni: conferisce maggiore resistenza alle percosse e, dipendendo la potenza di una percossa da massa per velocità, l'incremento della massa ossea conferisce maggiore potenza al colpo (le misurazioni medie danno una potenza di pugno maschile del 162% rispetto al pugno femminile). Anche i tempi di reazione sono inferiori e sia le fibre muscolari bianche, da cui dipende la velocità, che rosse, da cui dipende la resistenza, sono mediamente maggiori nei maschi. Chiedo scusa per essermi soffermato su queste banalità prosaiche, ma in un mondo in cui l'ideologia cancella la realtà, anche l'ovvio deve essere ribadito in forma dimostrativa. E l'ovvio qui è che mettere su di un ring un atleta geneticamente maschio contro un'atleta geneticamente femmina è una grave scorrettezza. Può darsi che la sorte sia benevola, ma in generale è un'ingiustizia, con potenziali rilevanti rischi fisici. (Segnalo un dettaglio forse non noto a chi non ha praticato la boxe. Alle Olimpiadi si utilizza un caschetto per gli incontri. Il caschetto nella boxe è l'apoteosi dell'ipocrisia. Infatti il caschetto limita soltanto le ferite superficiali, i sanguinamenti delle sopracciglia o degli zigomi - preservando gli spettatori - ma i traumi cerebrali legati all'entità della percossa sono esattamente identici, e naturalmente sono quelli ad essere i più pericolosi nel medio periodo.) Ora, la questione è: come si è potuti arrivare a questo punto? Storicamente la cesura ideologica su questi temi avviene all'inizio degli anni '70. Fino ad allora le rivendicazioni di genere (first-wave feminism) avevano sollevato il sacrosanto tema dell'eguaglianza formale, legale, dei diritti tra persone di sesso, genere o inclinazione sessuale differente. A partire dai primi anni '70 si avvia invece un movimento ideologico con caratteristiche essenzialmente differenti, che non mira più al raggiungimento di diritti legali identici (in Occidente raggiunti), ma ad un non meglio precisato "superamento sostanziale" delle differenze. Di questo superamento sostanziale fanno parte numerose battaglie distinte, il cui punto di caduta comune però è il rifiuto della realtà materiale nel nome di una rivendicazione ideologica (o, per chi vi aderisce, ideale). Si tratta di una curiosa forma di idealismo, che inizia in sempre maggior misura a negare la realtà come se si trattasse di un improvvido accidente, qualcosa che dovrebbe essere superato di principio dall'autoaffermazione volontaria. Come in una novella forma di idealismo assoluto, l'Io si deve qui imporre al non-Io (alla Natura, alla Materia, alla Società). Di questa tendenza fa parte il rigetto delle differenze sessuali, viste come latrici di discriminazione, nel nome della "lotta al patriarcato", e ne fanno parte tutte le varie forme di rivendicazione dell'identità sessuale percepita, vista come come superiore all'identità biologica. L'intera tematica viene infine presa ostaggio dall'atteggiamento politicamente corretto, che rende ogni discussione aperta di tali questioni difficile, rischiosa, sempre sull'orlo di accuse infamanti. Il cerchio così si chiude. La prima mossa sancisce la superiorità delle pretese idealistiche di una sorta di Io assoluto, che può e anzi deve imporsi sulla materia (sulla biologia, ma anche sulla realtà sociale). La seconda mossa, mette al sicuro dalle confutazioni le pretese di questo Io assoluto, isolandolo dalle critiche, attraverso una loro delegittimazione a priori (come omofobe, sessiste, retrograde, ecc.). E cosa resta fuori da questo cerchio splendidamente autoreferenziale? Nulla. Nulla salvo la realtà, che anche se i suoi campioni sono stati silenziati, rimane tuttavia testardamente in piedi. Ed è la realtà che, con i suoi tempi, la sua implacabilità, e purtroppo anche le sue vittime sacrificali, finirà per fare giustizia di questo delirio culturale. Andrea Zhok
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  • "Troppe morti improvvise! Serve screening dei vaccinati. Le crescente e motivata paura di milioni di italiani, che vedono familiari e conoscenti vittime di malori, morti improvvise e malattie varie non può essere ignorata..."

    Intanto a Mantova l'ex consigliere Luca De Marchi chiede che le autorità comunali, sindaco Palazzi in testa, provvedano a uno screening per tutti coloro che si sono vaccinati contro il Covid-19.
    Qualcuno per fortuna incomincia a parlare ed a chiedere screening a tappeto.

    "Troppe morti improvvise! Serve screening dei vaccinati. Le crescente e motivata paura di milioni di italiani, che vedono familiari e conoscenti vittime di malori, morti improvvise e malattie varie non può essere ignorata..." Intanto a Mantova l'ex consigliere Luca De Marchi chiede che le autorità comunali, sindaco Palazzi in testa, provvedano a uno screening per tutti coloro che si sono vaccinati contro il Covid-19. Qualcuno per fortuna incomincia a parlare ed a chiedere screening a tappeto.
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