• PRIMA DI PARTIRE
    Serata di confronto per la Milano che vorremmo

    22/02/25 – CAM Garibaldi, Milano

    Ieri sera ho avuto l’onore di partecipare, in qualità di ex Consigliere del Comune di Milano, alla serata di confronto pubblico organizzata dalla Associazione Scenario. Un momento prezioso, in cui sensibilità diverse si sono incontrate con un obiettivo comune: provare a ricompattarci per il futuro di Milano.

    Non sono qui solo per documentare della mia presenza, né tantomeno per autocelebrarmi. Ma voglio dirvi, per esperienza, quanto sia difficile ricominciare ogni volta da capo.

    Avviare o riavviare progetti politici e civici richiede energia , visione e, soprattutto, tempo . E il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo. Non possiamo e non vogliamo sprecarlo.
    Proprio per questo, dobbiamo avere le idee chiare.

    Possiamo continuare all’infinito a elencare le criticità di Milano , le sue contraddizioni, i suoi problemi irrisolti. Oppure possiamo darci un metodo, un’organizzazione e una strategia per ripartire davvero.

    Cinque linee direttrici

    1️⃣ Un fronte unito
    Possiamo anche arrivare da storie diverse, ma se vogliamo costruire qualcosa di concreto, dobbiamo superare divisioni e personalismi. Non servono prime donne o soci di maggioranza, serve un’unica squadra che remi nella stessa direzione.

    2️⃣ Ruoli chiari, struttura solida
    La politica non è un’azienda, ma ogni azienda ha una politica. Un progetto senza struttura non va lontano. Servono ruoli definiti e una gestione efficace delle competenze . L’improvvisazione non basta.

    3️⃣ Un programma snello e incisivo
    Viviamo nell’era della comunicazione veloce. Un programma non può essere un’enciclopedia che nessuno leggerà. Servono quattro punti chiave, semplici ma radicali, che sappiano parlare a tutti e lasciare il segno.

    4️⃣ Una comunicazione strategica
    I grandi partiti hanno risorse e budget enormi , noi no. Ma possiamo essere più agili , creativi ed efficaci . Slogan, hashtag, messaggi chiari e ripetuti fino a diventare parte del linguaggio comune. Dobbiamo saperci raccontare in modo nuovo.

    5️⃣ Finanziare il cambiamento
    Diciamolo senza ipocrisie: senza risorse, non si va da nessuna parte. Serve una strategia di autofinanziamento seria e sostenibile. Se vogliamo costruire qualcosa di concreto, dobbiamo anche trovare gli strumenti economici per sostenerlo.


    Queste sono le basi minime per ripartire. Non basta indignarsi, non basta lamentarsi. Serve un piano , una visione , una volontà collettiva .

    Possono sembrare anche banalità, ma in un’epoca di personalismi e di continue divisioni in spirito contradaiolo , bisogna invece capire che la politica, almeno per come vorrei ancora percepirla io, è come un continuo #viaggio in cui ci si rimette in gioco.

    E per ogni viaggio che si rispetti, ci sono sempre tre cose da tenere bene a mente: la destinazione , l’equipaggiamento e, soprattutto, i compagni di viaggio .

    Riflettiamoci bene, prima di partire.

    (Photo by: Paola Bernabei)

    #Milano2026 #RipartiamoInsieme #PoliticaAttiva #NuovaVisione #FuturoComune
    🚀 PRIMA DI PARTIRE 🔵 Serata di confronto per la Milano che vorremmo 📅 22/02/25 – 📍 CAM Garibaldi, Milano Ieri sera ho avuto l’onore di partecipare, in qualità di ex Consigliere del Comune di Milano, alla serata di confronto pubblico organizzata dalla Associazione Scenario. Un momento prezioso, in cui sensibilità diverse si sono incontrate con un obiettivo comune: provare a ricompattarci per il futuro di Milano. Non sono qui solo per documentare della mia presenza, né tantomeno per autocelebrarmi. Ma voglio dirvi, per esperienza, quanto sia difficile 🔄 ricominciare ogni volta da capo. Avviare o riavviare progetti politici e civici richiede energia ⚡, visione 👀 e, soprattutto, tempo ⏳. E il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo. Non possiamo e non vogliamo sprecarlo. Proprio per questo, dobbiamo avere le idee chiare. Possiamo continuare all’infinito a elencare le criticità di Milano 🏙️, le sue contraddizioni, i suoi problemi irrisolti. Oppure possiamo darci un metodo, un’organizzazione e una strategia per ripartire davvero. 🔹 Cinque linee direttrici 1️⃣ Un fronte unito Possiamo anche arrivare da storie diverse, ma se vogliamo costruire qualcosa di concreto, dobbiamo superare divisioni e personalismi. Non servono prime donne 👑 o soci di maggioranza, serve un’unica squadra 🤝 che remi nella stessa direzione. 2️⃣ Ruoli chiari, struttura solida La politica non è un’azienda, ma ogni azienda ha una politica. Un progetto senza struttura non va lontano. Servono ruoli definiti 🎯 e una gestione efficace delle competenze 🏗️. L’improvvisazione non basta. 3️⃣ Un programma snello e incisivo Viviamo nell’era della comunicazione veloce. Un programma non può essere un’enciclopedia 📖 che nessuno leggerà. Servono quattro punti chiave, semplici ma radicali, che sappiano parlare a tutti e lasciare il segno. 4️⃣ Una comunicazione strategica I grandi partiti hanno risorse e budget enormi 💰, noi no. Ma possiamo essere più agili 🏃, creativi 🎨 ed efficaci 🎙️. Slogan, hashtag, messaggi chiari e ripetuti 📣 fino a diventare parte del linguaggio comune. Dobbiamo saperci raccontare in modo nuovo. 5️⃣ Finanziare il cambiamento Diciamolo senza ipocrisie: senza risorse, non si va da nessuna parte. Serve una strategia di autofinanziamento 💶 seria e sostenibile. Se vogliamo costruire qualcosa di concreto, dobbiamo anche trovare gli strumenti economici per sostenerlo. 🔚 Queste sono le basi minime per ripartire. Non basta indignarsi, non basta lamentarsi. Serve un piano 🗺️, una visione 👁️, una volontà collettiva ✊. Possono sembrare anche banalità, ma in un’epoca di personalismi e di continue divisioni in spirito contradaiolo ⚔️, bisogna invece capire che la politica, almeno per come vorrei ancora percepirla io, è come un continuo #viaggio 🛤️ in cui ci si rimette in gioco. E per ogni viaggio che si rispetti, ci sono sempre tre cose da tenere bene a mente: la destinazione 📍, l’equipaggiamento 🎒 e, soprattutto, i compagni di viaggio 🧑‍🤝‍🧑. Riflettiamoci bene, prima di partire. (Photo by: Paola Bernabei) 🔹 #Milano2026 #RipartiamoInsieme #PoliticaAttiva #NuovaVisione #FuturoComune
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  • Giovane medico neolaureato sostituivo d’estate i medici condotti di montagna. A disposizione 24 ore al giorno. Molti pazienti erano in età’ pediatrica. Mi ero fatto le ossa come studente in pronto soccorso generale aperto a tutti a prescindere dall’età. Visitavo nelle case anche i neonati ; mi sono reso conto subito che nonostante una parziale inesperienza ero in grado di distinguere i segni di una malattia seria da una banale . In casi dubbi mi consultavo tdlefonicamente con il medico di guardia del reparto di pediatria del Policlinico. Una visita precoce faceva spesso la differenza. Ora imparo (non è mai troppo tardi) che per strani accordi sindacali i medici di continualita’ assistenziale non possono visitare i pazienti sotto i 6 anni e i burocrati dell ASL consigliano che nei primi giorni di malattia siano i genitori a monitorare lo stato di salute dei figli. Consigliano anche di farlo senza apprensione e di non andare subito nel Pronto Soccorso. Insomma per questi scienziati un genitore sarebbe più preparato di un medico generalista nel seguire i figli malati. Penso che si sia perso ogni contatto con la realtà e con l’umanità. Dott. Daniele Giovanardi già direttore PS Policlinico di Modena.
    Giovane medico neolaureato sostituivo d’estate i medici condotti di montagna. A disposizione 24 ore al giorno. Molti pazienti erano in età’ pediatrica. Mi ero fatto le ossa come studente in pronto soccorso generale aperto a tutti a prescindere dall’età. Visitavo nelle case anche i neonati ; mi sono reso conto subito che nonostante una parziale inesperienza ero in grado di distinguere i segni di una malattia seria da una banale . In casi dubbi mi consultavo tdlefonicamente con il medico di guardia del reparto di pediatria del Policlinico. Una visita precoce faceva spesso la differenza. Ora imparo (non è mai troppo tardi) che per strani accordi sindacali i medici di continualita’ assistenziale non possono visitare i pazienti sotto i 6 anni e i burocrati dell ASL consigliano che nei primi giorni di malattia siano i genitori a monitorare lo stato di salute dei figli. Consigliano anche di farlo senza apprensione e di non andare subito nel Pronto Soccorso. Insomma per questi scienziati un genitore sarebbe più preparato di un medico generalista nel seguire i figli malati. Penso che si sia perso ogni contatto con la realtà e con l’umanità. Dott. Daniele Giovanardi già direttore PS Policlinico di Modena.
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  • Pubblico oggi il pensiero del giornalista Max Del Papa, ammalatosi di tumore poco dopo il punturino magico, e sin dall'inizio portabandiera di una vera e propria "guerra delle coscienze". Stimo il suo ragionamento schietto, diretto, la sua sensibilità profonda, la sua rabbia immane, la sua voglia di giustizia.
    A questo sfogo commovente, mi associo, augurandogli buona fortuna per la battaglia contro il cancro che combatte.
    Per quanto riguarda Bianca Balti (e tanti altri), io spero che una domanda se la ponga: può escludersi una diretta correlazione se dopo l'iniezione ha visto svilupparsi consecutivamente ben due tumori?
    Ed aggiungerei: può escludersi una diretta correlazione tra le inoculazioni e l'esplosione (provata dalla statistica) di tumori, infarti, ed altre patologie di varia tipologia dal 2021 ad oggi?
    Porsi domande è lecito, è non indagare che è illecito...

    "BIANCA BALTI PORTA IL SUO MALE ALL’ARISTON, MA A COSA SERVE?
    (Di Max Del Papa)

    La modella Bianca Balti, da Lodi, che esibisce a Sanremo il suo corpo martoriato dal cancro, il suo cranio scalpato dalla chemio, non nobilita il male, non lo vince, ma lo mistifica.
    Non lo sa? Ci è andata in buona fede, per farsi coraggio, per stordirsi almeno una sera, per evadere dalle ombre lugubri della incertezza? Forse, ma non può decentemente dire che non è lì in quanto malata ma come professionista. No, l'hanno chiamata proprio essendo malata e per un motivo preciso che è lo stesso di Allevi un anno fa, del cialciatore della Fiorentina Bove stramazzato e miracolosamente salvo e di tutti gli altri mandati in passerella: bisogna normalizzare il cancro e quando il male è normalizzato non fa più tanta paura e non ce ne si chiedono le cause.
    Il messaggio che passa non è di coraggio, di vittoria; se tale voleva essere, mi dispiace, nessuno tra i malati di tumore lo ha colto, almeno a mia esperienza: dopo averla criticata in altra sede, ho ricevuto decine di sollecitazioni e tutte dicevano una sola cosa: grazie, perché da oncologico mi sento preso in giro, mi sento mortificato.
    Nessuno con una chemio addosso può tradire quell'energia artificiale e improbabile; io dopo sette mesi e sette cicli, a terapia già smaltita, ho dovuto drogarmi, letteralmente, per reggere due ore di conduzione ad un evento di auto storiche e poi sono rimasto sul letto una settimana.

    “Io non sono la mia malattia”? “Io sono qui da professionista”? Ma io me la ricordo questa posare col vaccino in spalla e tanto di moralismo sotto, “fate come me”, che voleva dire, anche se allora non lo sapevamo: sacrifichiamoci tutti, diamo il sangue alla patria per Draghi e per Speranza.
    Allora non sospettavamo, adesso ne abbiamo certezza e continuare a ingannare noi stessi si può ma ingannare altri come noi non è accettabile. A Sanremo si esibiscono i grandi, tragici malati ma non si fanno domande. Si banalizza, si mistifica la malattia così che il democratico di turno possa dire: vedete, vi avremo anche avvelenati ma non è così male, ci si va anche al Festival, si diventa famosi. Una morale già sentita tante volte da quelli che girano a dire alle vittime che se la sono cercata, hanno firmato la liberatoria, si sono inventati i protocolli e comunque sono assassini.
    Loro, capite? A Sanremo anche questa ineffabile Lucarelli che voleva “i novax ridotti a poltiglia verde” ma non si disturba per l'ostentazione omertosa della modella Balti, trova modo di chiamare sciacallo Cristicchi che ha fatto una canzone sulla demenza della madre.
    Le Lucarelli stanno dappertutto per ragioni precise: Cristicchi, autore di un'opera teatrale sulle foibe, passa in fama di destroide, cosa che, conoscendolo da anni, assolutamente non è.
    Allora ci vogliono i cecchini di regime i quali, adesso che il regime è apparentemente, temporaneamente più moderato, non si tengono, schiumano rabbia.
    Fumettizzare il cancro! Nessuno di quelli che passano per la televisione di regime può o vuole sollevare dubbi, sono lì a fare lo spot a quelli che li hanno distrutti.
    Se una roba spaventosa come un tumore viene infilata in un baraccone di canzoni penose, come può fare paura? E se viene normalizzato come qualcosa che si può esorcizzare con danze e canti, chi mai oserà metterlo in relazione con un siero letale? Che tutti, per primi quelli che lo hanno prodotto e imposto, ammettono come letale? La normalizzazione del male è maligna essa stessa e usa le stesse vittime, che si prestano.
    Di Big Mama, esondante cantante subito arruolata dalla UE per la sbracata retorica woke, si dice: “Big Mama tra body positive, gender e cancro del sangue”. Un linfoma, come il mio, svuotato di qualsiasi significato scientifico e tragico, ridotto a gossip, infilato nella zuppa del gossip.
    Ma uno mi ha scritto: mio figlio aveva il tuo stesso linfoma ed è morto il 6 dicembre.
    Questa idea che un turbocancro lo si possa giocare con il baccanale nazionalpopulista è molto pericolosa e molto ingiusta e la modella lodigiana, lo voglia o meno, lo capisca o meno, non rende un bel servizio a quanti nelle sue condizioni. Merita rispetto ma non adesione: avrebbe potuto proporre la sua situazione con serena sincerità, sviscerarne le profondissime implicazioni e sarebbe stato un autentico vettore di coraggio: ha voluto ridurre tutto a una sfilata di risa e di strepiti; avrebbe potuto palesarsi con misura, con una dignità fragile e sensibile: ha scelto di proporre il suo volto vampiresco, il cranio lunare quasi come un ricatto, comunque un senso di vanità incomprensibile, utile alla propaganda di chi nega la verità; ed è una propaganda oscena, la stessa delle agenzie lobbistiche, le Usaid, le Fema, le Havas, che dagli Stati Uniti all'Europa smobilitano miliardi per corrompere migliaia di giornalisti in modo da occultare la verità, diffondere la menzogna, determinare la censura.
    Spettacolarizzare il cancro in un modo così inopportuno, così clamoroso va letto in sostituzione di una corretta informazione, serve a non diffondere i numeri della morte, le statistiche sulle incidenze post vaccinali, serve a parlare d'altro, a non parlare affatto. È la forma di censura più inaccettabile perché giocata sull'illusione, sull'incanto del patetico, sull'esaltazione di un coraggio che non c'è. Ed è cinismo verso chi resta inchiodato a una domanda: ce la faccio?
    Ho raccontato pochi giorni fa la mia distruzione e l'ho fatto per questo preciso motivo, far capire che un cancro non è la rappresentazione patetica ma quasi gioiosa che ne fa la televisione, è l'abisso, è la disperazione assoluta.
    Non che lo si debba per forza prendere in questo modo, ma le cose stanno così e non c'è trionfo della volontà che tenga. Non ci sono guerrieri qui, solo organismi minati, alla mercé di tutto, consegnati al volere dei medici, vincolati alla lotteria delle cure: noi non combattiamo: subiamo, resistiamo; può andare bene o finire male, ma non c'è nessunissima trasmissione della speranza nella danza macabra di chi confonde la realtà. Eleonora Giorgi sta morendo, ma quanta dignità nella sua rassegnazione!
    Eppure neppure lei osa affrontare la questione per quella che è. Ancora una volta una occasione persa per fare giustizia di una ingiustizia globale, per ammettere: io mi sono vaccinato e subito dopo mi è successo questo. Basterebbe la verità, nuda e semplice, libero ciascuno di accoglierla o meno. No, meglio le luci del ribaltamento, meglio apparire come Nosferatu a una fiera di canzonette sapendo che la gente, “quelli a casa”, si domandano quanto ti resta, poi spegne e fa gli scongiuri, io speriamo che me la cavo."
    Pubblico oggi il pensiero del giornalista Max Del Papa, ammalatosi di tumore poco dopo il punturino magico, e sin dall'inizio portabandiera di una vera e propria "guerra delle coscienze". Stimo il suo ragionamento schietto, diretto, la sua sensibilità profonda, la sua rabbia immane, la sua voglia di giustizia. A questo sfogo commovente, mi associo, augurandogli buona fortuna per la battaglia contro il cancro che combatte. Per quanto riguarda Bianca Balti (e tanti altri), io spero che una domanda se la ponga: può escludersi una diretta correlazione se dopo l'iniezione ha visto svilupparsi consecutivamente ben due tumori? Ed aggiungerei: può escludersi una diretta correlazione tra le inoculazioni e l'esplosione (provata dalla statistica) di tumori, infarti, ed altre patologie di varia tipologia dal 2021 ad oggi? Porsi domande è lecito, è non indagare che è illecito... "BIANCA BALTI PORTA IL SUO MALE ALL’ARISTON, MA A COSA SERVE? (Di Max Del Papa) La modella Bianca Balti, da Lodi, che esibisce a Sanremo il suo corpo martoriato dal cancro, il suo cranio scalpato dalla chemio, non nobilita il male, non lo vince, ma lo mistifica. Non lo sa? Ci è andata in buona fede, per farsi coraggio, per stordirsi almeno una sera, per evadere dalle ombre lugubri della incertezza? Forse, ma non può decentemente dire che non è lì in quanto malata ma come professionista. No, l'hanno chiamata proprio essendo malata e per un motivo preciso che è lo stesso di Allevi un anno fa, del cialciatore della Fiorentina Bove stramazzato e miracolosamente salvo e di tutti gli altri mandati in passerella: bisogna normalizzare il cancro e quando il male è normalizzato non fa più tanta paura e non ce ne si chiedono le cause. Il messaggio che passa non è di coraggio, di vittoria; se tale voleva essere, mi dispiace, nessuno tra i malati di tumore lo ha colto, almeno a mia esperienza: dopo averla criticata in altra sede, ho ricevuto decine di sollecitazioni e tutte dicevano una sola cosa: grazie, perché da oncologico mi sento preso in giro, mi sento mortificato. Nessuno con una chemio addosso può tradire quell'energia artificiale e improbabile; io dopo sette mesi e sette cicli, a terapia già smaltita, ho dovuto drogarmi, letteralmente, per reggere due ore di conduzione ad un evento di auto storiche e poi sono rimasto sul letto una settimana. “Io non sono la mia malattia”? “Io sono qui da professionista”? Ma io me la ricordo questa posare col vaccino in spalla e tanto di moralismo sotto, “fate come me”, che voleva dire, anche se allora non lo sapevamo: sacrifichiamoci tutti, diamo il sangue alla patria per Draghi e per Speranza. Allora non sospettavamo, adesso ne abbiamo certezza e continuare a ingannare noi stessi si può ma ingannare altri come noi non è accettabile. A Sanremo si esibiscono i grandi, tragici malati ma non si fanno domande. Si banalizza, si mistifica la malattia così che il democratico di turno possa dire: vedete, vi avremo anche avvelenati ma non è così male, ci si va anche al Festival, si diventa famosi. Una morale già sentita tante volte da quelli che girano a dire alle vittime che se la sono cercata, hanno firmato la liberatoria, si sono inventati i protocolli e comunque sono assassini. Loro, capite? A Sanremo anche questa ineffabile Lucarelli che voleva “i novax ridotti a poltiglia verde” ma non si disturba per l'ostentazione omertosa della modella Balti, trova modo di chiamare sciacallo Cristicchi che ha fatto una canzone sulla demenza della madre. Le Lucarelli stanno dappertutto per ragioni precise: Cristicchi, autore di un'opera teatrale sulle foibe, passa in fama di destroide, cosa che, conoscendolo da anni, assolutamente non è. Allora ci vogliono i cecchini di regime i quali, adesso che il regime è apparentemente, temporaneamente più moderato, non si tengono, schiumano rabbia. Fumettizzare il cancro! Nessuno di quelli che passano per la televisione di regime può o vuole sollevare dubbi, sono lì a fare lo spot a quelli che li hanno distrutti. Se una roba spaventosa come un tumore viene infilata in un baraccone di canzoni penose, come può fare paura? E se viene normalizzato come qualcosa che si può esorcizzare con danze e canti, chi mai oserà metterlo in relazione con un siero letale? Che tutti, per primi quelli che lo hanno prodotto e imposto, ammettono come letale? La normalizzazione del male è maligna essa stessa e usa le stesse vittime, che si prestano. Di Big Mama, esondante cantante subito arruolata dalla UE per la sbracata retorica woke, si dice: “Big Mama tra body positive, gender e cancro del sangue”. Un linfoma, come il mio, svuotato di qualsiasi significato scientifico e tragico, ridotto a gossip, infilato nella zuppa del gossip. Ma uno mi ha scritto: mio figlio aveva il tuo stesso linfoma ed è morto il 6 dicembre. Questa idea che un turbocancro lo si possa giocare con il baccanale nazionalpopulista è molto pericolosa e molto ingiusta e la modella lodigiana, lo voglia o meno, lo capisca o meno, non rende un bel servizio a quanti nelle sue condizioni. Merita rispetto ma non adesione: avrebbe potuto proporre la sua situazione con serena sincerità, sviscerarne le profondissime implicazioni e sarebbe stato un autentico vettore di coraggio: ha voluto ridurre tutto a una sfilata di risa e di strepiti; avrebbe potuto palesarsi con misura, con una dignità fragile e sensibile: ha scelto di proporre il suo volto vampiresco, il cranio lunare quasi come un ricatto, comunque un senso di vanità incomprensibile, utile alla propaganda di chi nega la verità; ed è una propaganda oscena, la stessa delle agenzie lobbistiche, le Usaid, le Fema, le Havas, che dagli Stati Uniti all'Europa smobilitano miliardi per corrompere migliaia di giornalisti in modo da occultare la verità, diffondere la menzogna, determinare la censura. Spettacolarizzare il cancro in un modo così inopportuno, così clamoroso va letto in sostituzione di una corretta informazione, serve a non diffondere i numeri della morte, le statistiche sulle incidenze post vaccinali, serve a parlare d'altro, a non parlare affatto. È la forma di censura più inaccettabile perché giocata sull'illusione, sull'incanto del patetico, sull'esaltazione di un coraggio che non c'è. Ed è cinismo verso chi resta inchiodato a una domanda: ce la faccio? Ho raccontato pochi giorni fa la mia distruzione e l'ho fatto per questo preciso motivo, far capire che un cancro non è la rappresentazione patetica ma quasi gioiosa che ne fa la televisione, è l'abisso, è la disperazione assoluta. Non che lo si debba per forza prendere in questo modo, ma le cose stanno così e non c'è trionfo della volontà che tenga. Non ci sono guerrieri qui, solo organismi minati, alla mercé di tutto, consegnati al volere dei medici, vincolati alla lotteria delle cure: noi non combattiamo: subiamo, resistiamo; può andare bene o finire male, ma non c'è nessunissima trasmissione della speranza nella danza macabra di chi confonde la realtà. Eleonora Giorgi sta morendo, ma quanta dignità nella sua rassegnazione! Eppure neppure lei osa affrontare la questione per quella che è. Ancora una volta una occasione persa per fare giustizia di una ingiustizia globale, per ammettere: io mi sono vaccinato e subito dopo mi è successo questo. Basterebbe la verità, nuda e semplice, libero ciascuno di accoglierla o meno. No, meglio le luci del ribaltamento, meglio apparire come Nosferatu a una fiera di canzonette sapendo che la gente, “quelli a casa”, si domandano quanto ti resta, poi spegne e fa gli scongiuri, io speriamo che me la cavo."
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  • Perché proprio Roberto Speranza è stato messo al comando del Ministero della Salute in piena pandemia, quando non aveva alcuna esperienza in sanità? È questo il tipo di uomo che ci dovrebbe proteggere? La verità potrebbe essere molto più sinistra di quanto immaginiamo.

    Fonte:
    https://x.com/Ardito98731919/status/1889359684525518916?s=19
    Perché proprio Roberto Speranza è stato messo al comando del Ministero della Salute in piena pandemia, quando non aveva alcuna esperienza in sanità? È questo il tipo di uomo che ci dovrebbe proteggere? La verità potrebbe essere molto più sinistra di quanto immaginiamo. Fonte: https://x.com/Ardito98731919/status/1889359684525518916?s=19
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  • Il ritorno del "Fuoco Sacro in Occidente”, che a noi qui sta a cuore, potrà essere attuato, non solo quando le antiche tradizioni ancora viventi come quella vedica saranno ben conosciute, ma quando torneranno ad esserci uomini capaci di calcare la Via iniziatica che, secondo anche ciò che esplicitamente dicono i Veda, è fondata sul raccoglimento interiore, la concentrazione, la meditazione e, in genere, la smobilitazione degli psichismi, delle ossessioni mentali e della meccanizzazione della conoscenza. Ricordarsi occorre che la “tradizione” non patisce trascrizioni canoniche e dogmatizzazioni, ma richiede l’esperienza vivente, sempre rinfrescata, di chi voglia ritrovarla. In tale modo il Sacro tornerà ad essere la dimensione intelligibile del Reale, e la vita cesserà di essere una funzione animale, per tramutarsi in un arto di quella consapevolezza che è il nocciolo della nostra presenza nel mondo:l’“Io- sono”.

    Pio Filippani Ronconi - Agni-Ignis
    Metafisica del Fuoco SacroIl ritorno del "Fuoco Sacro in Occidente”, che a noi qui sta a cuore, potrà essere attuato, non solo quando le antiche tradizioni ancora viventi come quella vedica saranno ben conosciute, ma quando torneranno ad esserci uomini capaci di calcare la Via iniziatica che, secondo anche ciò che esplicitamente dicono i Veda, è fondata sul raccoglimento interiore, la concentrazione, la meditazione e, in genere, la smobilitazione degli psichismi, delle ossessioni mentali e della meccanizzazione della conoscenza. Ricordarsi occorre che la “tradizione” non patisce trascrizioni canoniche e dogmatizzazioni, ma richiede l’esperienza vivente, sempre rinfrescata, di chi voglia ritrovarla. In tale modo il Sacro tornerà ad essere la dimensione intelligibile del Reale, e la vita cesserà di essere una funzione animale, per tramutarsi in un arto di quella consapevolezza che è il nocciolo della nostra presenza nel mondo:l’“Io- sono”.

    Pio Filippani Ronconi - Agni-Ignis
    Metafisica del Fuoco Sacro
    Il ritorno del "Fuoco Sacro in Occidente”, che a noi qui sta a cuore, potrà essere attuato, non solo quando le antiche tradizioni ancora viventi come quella vedica saranno ben conosciute, ma quando torneranno ad esserci uomini capaci di calcare la Via iniziatica che, secondo anche ciò che esplicitamente dicono i Veda, è fondata sul raccoglimento interiore, la concentrazione, la meditazione e, in genere, la smobilitazione degli psichismi, delle ossessioni mentali e della meccanizzazione della conoscenza. Ricordarsi occorre che la “tradizione” non patisce trascrizioni canoniche e dogmatizzazioni, ma richiede l’esperienza vivente, sempre rinfrescata, di chi voglia ritrovarla. In tale modo il Sacro tornerà ad essere la dimensione intelligibile del Reale, e la vita cesserà di essere una funzione animale, per tramutarsi in un arto di quella consapevolezza che è il nocciolo della nostra presenza nel mondo:l’“Io- sono”. Pio Filippani Ronconi - Agni-Ignis Metafisica del Fuoco SacroIl ritorno del "Fuoco Sacro in Occidente”, che a noi qui sta a cuore, potrà essere attuato, non solo quando le antiche tradizioni ancora viventi come quella vedica saranno ben conosciute, ma quando torneranno ad esserci uomini capaci di calcare la Via iniziatica che, secondo anche ciò che esplicitamente dicono i Veda, è fondata sul raccoglimento interiore, la concentrazione, la meditazione e, in genere, la smobilitazione degli psichismi, delle ossessioni mentali e della meccanizzazione della conoscenza. Ricordarsi occorre che la “tradizione” non patisce trascrizioni canoniche e dogmatizzazioni, ma richiede l’esperienza vivente, sempre rinfrescata, di chi voglia ritrovarla. In tale modo il Sacro tornerà ad essere la dimensione intelligibile del Reale, e la vita cesserà di essere una funzione animale, per tramutarsi in un arto di quella consapevolezza che è il nocciolo della nostra presenza nel mondo:l’“Io- sono”. Pio Filippani Ronconi - Agni-Ignis Metafisica del Fuoco Sacro
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  • La Voce Libera , [8 Feb 2025 alle 13:33]
    18 anni di esperienza, ma non ha mai visto niente del genere.

    Un impresario di pompe funebri con 18 anni di esperienza lancia l'allarme.

    Sempre più giovani vaccinati muoiono improvvisamente.

    Durante l'imbalsamazione, scopre degli insoliti coaguli di sangue bianco che non aveva mai visto prima.

    Decine di colleghi confermano le sue osservazioni, ma vengono tenute nascoste.

    Avverte con urgenza: non fate iniezioni.
    « Continua a leggere - con Google Translate »

    Iscriviti La Voce Libera Fonte: https://t.me/la_voce_libera/63321
    La Voce Libera 🗣️🔈, [8 Feb 2025 alle 13:33] 🚨 18 anni di esperienza, ma non ha mai visto niente del genere. ▪️Un impresario di pompe funebri con 18 anni di esperienza lancia l'allarme. ▪️Sempre più giovani vaccinati muoiono improvvisamente. ▪️Durante l'imbalsamazione, scopre degli insoliti coaguli di sangue bianco che non aveva mai visto prima. ▪️Decine di colleghi confermano le sue osservazioni, ma vengono tenute nascoste. ▪️Avverte con urgenza: non fate iniezioni. « Continua a leggere - con Google Translate » ✋ Iscriviti ➡️ La Voce Libera Fonte: https://t.me/la_voce_libera/63321
    T.ME
    La Voce Libera 🗣️🔈
    🚨 18 anni di esperienza, ma non ha mai visto niente del genere. ▪️Un impresario di pompe funebri con 18 anni di esperienza lancia l'allarme. ▪️Sempre più giovani vaccinati muoiono improvvisamente. ▪️Durante l'imbalsamazione, scopre degli insoliti coaguli di sangue bianco che non aveva mai visto prima. ▪️Decine di colleghi confermano le sue osservazioni, ma vengono tenute nascoste. ▪️Avverte con urgenza: non fate iniezioni. « Continua a leggere - con Google Translate » ✋ Iscriviti ➡️ La Voce Libera
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  • A IMPERITURA MEMORIA!
    La giornata della (inutile) memoria - lettera aperta - Ingannati
    Lettera aperta mandata all’associazione Alpini, gruppo di Ponte San Nicolò, all’amministrazione comunale di Ponte San Nicolò e alla fondazione Giorgio Perlasca. Questa lettera viene pubblicata online sul blog www.ingannati.it -oOo-
    Egregi signori, complimentandovi per l’iniziativa del 25 Gennaio u.s., presso il comune di Ponte San Nicolò, relativa all’esperienza di Giorgio Perlasca, devo purtroppo lamentare […]
    https://www.ingannati.it/2025/01/26/la-giornata-della-inutile-memoria-lettera-aperta/
    A IMPERITURA MEMORIA! La giornata della (inutile) memoria - lettera aperta - Ingannati Lettera aperta mandata all’associazione Alpini, gruppo di Ponte San Nicolò, all’amministrazione comunale di Ponte San Nicolò e alla fondazione Giorgio Perlasca. Questa lettera viene pubblicata online sul blog www.ingannati.it -oOo- Egregi signori, complimentandovi per l’iniziativa del 25 Gennaio u.s., presso il comune di Ponte San Nicolò, relativa all’esperienza di Giorgio Perlasca, devo purtroppo lamentare […] https://www.ingannati.it/2025/01/26/la-giornata-della-inutile-memoria-lettera-aperta/
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    La giornata della (inutile) memoria - lettera aperta - Ingannati
    Lettera aperta mandata all’associazione Alpini, gruppo di Ponte San Nicolò, all’amministrazione comunale di Ponte San Nicolò e alla fondazione Giorgio Perlasca. Questa lettera viene pubblicata online sul blog www.ingannati.it -oOo- Egregi signori, complimentandovi per l’iniziativa del 25 Gennaio u.s., presso il comune di Ponte San Nicolò, relativa all’esperienza di Giorgio Perlasca, devo purtroppo lamentare […]
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  • LA TERZA PARTE DEL MIO LAVORO SULL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE:

    THE THIRD PART OF MY WORK ABOUT ARTIFICIAL INTELLIGENCE::

    La terza parte del mio lavoro in cinque parti sull'intelligenza artificiale.
    In questa parte si "sperimenta" L'Intelligenza artificiale, e la si vede all'opera.
    Nell'articolo indico alcuni prodotti di Intelligenza artificiale, secondo me tra i migliori, invitando a provarli. Poi parlo della mia esperienza con l'intelligenza artificiale e dei suoi utilizzi, gettando anche uno sguardo al futuro, quello più vicino e quello più distante.
    Iniziando così a prospettare quello che potrebbe attenderci grazie a questo strumento tecnologico.
    Questo lavori è stato realizzato per il giornale Gli Scomunicati , diretto da Emilia Urso Anfuso .

    The third part of my Five-Part Work about Artificial Intelligence.
    In this part we'll "experience" Artificial Intelligence, and see how it works.
    Inside this article, I indicate some AI Products, for me among the best, by inviting to try them.
    After, I talk about my experience with AI, and about their uses, also giving a peak into the close and farther future.
    So, we'll start to plot out what could await us thanks to this Technological Tool.
    This work was performed for the newspaper Gli Scomunicati , directed by Emilia Urso Anfuso.

    Il “Miracolo” dell'Intelligenza Artificiale - Parte Terza - L'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale: gli sviluppi del Presente e le “aspettative” per il Futuro - Gli Scomunicati
    https://www.gliscomunicati.it/2024/11/19/il-miracolo-dellintelligenza-artificiale-parte-terza-lutilizzo-dellintelligenza-artificiale-gli-sviluppi-del-presente-e-le-aspettative-per-il-futuro/

    by Sergio Ragaini
    LA TERZA PARTE DEL MIO LAVORO SULL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE: THE THIRD PART OF MY WORK ABOUT ARTIFICIAL INTELLIGENCE:: La terza parte del mio lavoro in cinque parti sull'intelligenza artificiale. In questa parte si "sperimenta" L'Intelligenza artificiale, e la si vede all'opera. Nell'articolo indico alcuni prodotti di Intelligenza artificiale, secondo me tra i migliori, invitando a provarli. Poi parlo della mia esperienza con l'intelligenza artificiale e dei suoi utilizzi, gettando anche uno sguardo al futuro, quello più vicino e quello più distante. Iniziando così a prospettare quello che potrebbe attenderci grazie a questo strumento tecnologico. Questo lavori è stato realizzato per il giornale Gli Scomunicati , diretto da Emilia Urso Anfuso . The third part of my Five-Part Work about Artificial Intelligence. In this part we'll "experience" Artificial Intelligence, and see how it works. Inside this article, I indicate some AI Products, for me among the best, by inviting to try them. After, I talk about my experience with AI, and about their uses, also giving a peak into the close and farther future. So, we'll start to plot out what could await us thanks to this Technological Tool. This work was performed for the newspaper Gli Scomunicati , directed by Emilia Urso Anfuso. Il “Miracolo” dell'Intelligenza Artificiale - Parte Terza - L'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale: gli sviluppi del Presente e le “aspettative” per il Futuro - Gli Scomunicati https://www.gliscomunicati.it/2024/11/19/il-miracolo-dellintelligenza-artificiale-parte-terza-lutilizzo-dellintelligenza-artificiale-gli-sviluppi-del-presente-e-le-aspettative-per-il-futuro/ by Sergio Ragaini
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    Il “Miracolo” dell'Intelligenza Artificiale - Parte Terza - L'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale: gli sviluppi del Presente e le “aspettative” per il Futuro - Gli Scomunicati
    Dii Sergio Ragaini In questa Terza Parte del lavoro sull'Intelligenza Artificiale ci si preoccuperà più direttamente del suo utilizzo. Questo vuol dire
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  • “Invisibili - storie di straordinaria resistenza” - presentazione del libro - Bareggio 05/10/24 - 10 e ultima parte

    “Invisibili - storie di straordinaria resistenza” dell’autore e regista Paolo Cassina sabato 5 ottobre - ore 20:30 - Auditorium Madre Teresa di Calcutta di Bareggio (MI) - una serata di letture, riflessioni e approfondimenti a cui parteciperanno tutti i protagonisti del libro, che hanno raccontato all’autore la loro esperienza di sofferenza, ma soprattutto di resistenza alle coercizioni che si sono manifestate durante gli anni della pandemia. Tramite loro si farà un punto medico, giuridico, mediatico e sociale sulla situazione attuale per non dimenticare un periodo che ha cambiato la vita di tutti i cittadini italiani. Una serata unica ed irripetibile.

    Interventi del pubblico in sala - decima ed ultima parte

    Ospiti e protagonisti del libro di Paolo Cassina sono:

    Manola Bozzelli - Avv. Presidente dell'Associazione Arbitrium PSG
    Paolo Schicchi - Medico Chirurgo
    Sergio Barbesta - docente
    Simona Boccuti - Fondatrice de "Il popolo delle mamme" - Presidente Rinascita nazionale - per una scuola sana
    Emilia Padovano - Assistente Sociale
    Andrea Sillo e Paola Dalle Rive - Presidente e segretaria Ass. Nazionale Persone in Cammino, danneggiati vaccino Covid-19
    Oxana Nesterenko - Mamma di Giulia Lucenti

    Si ringraziano: Radio Libera, Raimbow Television, TeleMilano, 100 Giorni da Leoni, Giorgio Bianchi e Scenario.press per la sponsorizzazione dell'evento.

    https://rumble.com/v5hu4y2-invisibili-storie-di-straordinaria-resistenza-pres.-del-libro-bareggio-0510.html?mref=2wyiuy&mc=6s5ce

    #invisibili
    #paolocassina
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    #sergiobarbesta
    #simonaboccuti
    #emiliapadovano
    #andreasillo
    #paoladallerive
    #oxananesterenko
    #giulialucenti
    “Invisibili - storie di straordinaria resistenza” - presentazione del libro - Bareggio 05/10/24 - 10 e ultima parte “Invisibili - storie di straordinaria resistenza” dell’autore e regista Paolo Cassina sabato 5 ottobre - ore 20:30 - Auditorium Madre Teresa di Calcutta di Bareggio (MI) - una serata di letture, riflessioni e approfondimenti a cui parteciperanno tutti i protagonisti del libro, che hanno raccontato all’autore la loro esperienza di sofferenza, ma soprattutto di resistenza alle coercizioni che si sono manifestate durante gli anni della pandemia. Tramite loro si farà un punto medico, giuridico, mediatico e sociale sulla situazione attuale per non dimenticare un periodo che ha cambiato la vita di tutti i cittadini italiani. Una serata unica ed irripetibile. Interventi del pubblico in sala - decima ed ultima parte Ospiti e protagonisti del libro di Paolo Cassina sono: Manola Bozzelli - Avv. Presidente dell'Associazione Arbitrium PSG Paolo Schicchi - Medico Chirurgo Sergio Barbesta - docente Simona Boccuti - Fondatrice de "Il popolo delle mamme" - Presidente Rinascita nazionale - per una scuola sana Emilia Padovano - Assistente Sociale Andrea Sillo e Paola Dalle Rive - Presidente e segretaria Ass. Nazionale Persone in Cammino, danneggiati vaccino Covid-19 Oxana Nesterenko - Mamma di Giulia Lucenti Si ringraziano: Radio Libera, Raimbow Television, TeleMilano, 100 Giorni da Leoni, Giorgio Bianchi e Scenario.press per la sponsorizzazione dell'evento. https://rumble.com/v5hu4y2-invisibili-storie-di-straordinaria-resistenza-pres.-del-libro-bareggio-0510.html?mref=2wyiuy&mc=6s5ce #invisibili #paolocassina #manolabozzelli #paoloschicchi #sergiobarbesta #simonaboccuti #emiliapadovano #andreasillo #paoladallerive #oxananesterenko #giulialucenti
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  • “Invisibili - storie di straordinaria resistenza” - presentazione del libro - Bareggio 05/10/24 - 9 parte

    “Invisibili - storie di straordinaria resistenza” dell’autore e regista Paolo Cassina sabato 5 ottobre - ore 20:30 - Auditorium Madre Teresa di Calcutta di Bareggio (MI) - una serata di letture, riflessioni e approfondimenti a cui parteciperanno tutti i protagonisti del libro, che hanno raccontato all’autore la loro esperienza di sofferenza, ma soprattutto di resistenza alle coercizioni che si sono manifestate durante gli anni della pandemia. Tramite loro si farà un punto medico, giuridico, mediatico e sociale sulla situazione attuale per non dimenticare un periodo che ha cambiato la vita di tutti i cittadini italiani. Una serata unica ed irripetibile.

    Intervento di Oxana Nesterenko - Mamma di Giulia Lucenti - Parte Seconda
    Intervento di Sergio Barbesta - docente
    Intervento di Manola Bozzelli - Avv. Presidente dell'Associazione Arbitrium PSG
    Intervento di Raffaella Farinelli - organizzatrice della serata
    Interventi del pubblico in sala

    Ospiti e protagonisti del libro di Paolo Cassina sono:

    Manola Bozzelli - Avv. Presidente dell'Associazione Arbitrium PSG
    Paolo Schicchi - Medico Chirurgo
    Sergio Barbesta - docente
    Simona Boccuti - Fondatrice de "Il popolo delle mamme" - Presidente Rinascita nazionale - per una scuola sana
    Emilia Padovano - Assistente Sociale
    Andrea Sillo e Paola Dalle Rive - Presidente e segretaria Ass. Nazionale Persone in Cammino, danneggiati vaccino Covid-19
    Oxana Nesterenko - Mamma di Giulia Lucenti

    Si ringraziano: Radio Libera, Raimbow Television, TeleMilano, 100 Giorni da Leoni, Giorgio Bianchi e Scenario.press per la sponsorizzazione dell'evento.

    https://rumble.com/v5hu4t9-invisibili-storie-di-straordinaria-resistenza-pres.-del-libro-bareggio-0510.html?mref=2wyiuy&mc=6s5ce

    #invisibili
    #paolocassina
    #manolabozzelli
    #paoloschicchi
    #sergiobarbesta
    #simonaboccuti
    #emiliapadovano
    #andreasillo
    #paoladallerive
    #oxananesterenko
    #giulialucenti
    “Invisibili - storie di straordinaria resistenza” - presentazione del libro - Bareggio 05/10/24 - 9 parte “Invisibili - storie di straordinaria resistenza” dell’autore e regista Paolo Cassina sabato 5 ottobre - ore 20:30 - Auditorium Madre Teresa di Calcutta di Bareggio (MI) - una serata di letture, riflessioni e approfondimenti a cui parteciperanno tutti i protagonisti del libro, che hanno raccontato all’autore la loro esperienza di sofferenza, ma soprattutto di resistenza alle coercizioni che si sono manifestate durante gli anni della pandemia. Tramite loro si farà un punto medico, giuridico, mediatico e sociale sulla situazione attuale per non dimenticare un periodo che ha cambiato la vita di tutti i cittadini italiani. Una serata unica ed irripetibile. Intervento di Oxana Nesterenko - Mamma di Giulia Lucenti - Parte Seconda Intervento di Sergio Barbesta - docente Intervento di Manola Bozzelli - Avv. Presidente dell'Associazione Arbitrium PSG Intervento di Raffaella Farinelli - organizzatrice della serata Interventi del pubblico in sala Ospiti e protagonisti del libro di Paolo Cassina sono: Manola Bozzelli - Avv. Presidente dell'Associazione Arbitrium PSG Paolo Schicchi - Medico Chirurgo Sergio Barbesta - docente Simona Boccuti - Fondatrice de "Il popolo delle mamme" - Presidente Rinascita nazionale - per una scuola sana Emilia Padovano - Assistente Sociale Andrea Sillo e Paola Dalle Rive - Presidente e segretaria Ass. Nazionale Persone in Cammino, danneggiati vaccino Covid-19 Oxana Nesterenko - Mamma di Giulia Lucenti Si ringraziano: Radio Libera, Raimbow Television, TeleMilano, 100 Giorni da Leoni, Giorgio Bianchi e Scenario.press per la sponsorizzazione dell'evento. https://rumble.com/v5hu4t9-invisibili-storie-di-straordinaria-resistenza-pres.-del-libro-bareggio-0510.html?mref=2wyiuy&mc=6s5ce #invisibili #paolocassina #manolabozzelli #paoloschicchi #sergiobarbesta #simonaboccuti #emiliapadovano #andreasillo #paoladallerive #oxananesterenko #giulialucenti
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