• È notizia recente, dinnanzi all' azienda Leonardo di Grottaglie lunedì si è tenuto un presidio di protesta delle maestranze sostenute dai sindacati. L' amministratore delegato Roberto Cingolani, carica assunta dalla primavera del 2023 su nomina del Consiglio dei ministri, scelta decisamente pertinente giacché il suddetto ritiene che la terra stia ospitando un numero eccessivo di essere umani e quale migliore incarico gli si poteva assegnare se non quello di una impresa producente articoli di morte, avrebbe reso noto l' intenzione di scorporare le aziende della Leonardo presenti sul territorio pugliese.
    Se così accadesse l' economia del territorio pugliese, già afflitta dall' annosa vertenza della Acciaierie d' Italia (ex Ilva), dal mancato sviluppo del porto, dalla crisi della HIAB ( la
    " ferrari " delle gru), si aggraverebbe ulteriormente la situazione di molte famiglie che si garantiscono un reddito da quelle aziende, in specie dalla Leonardo s.p.a.
    Ma la Leonardo s.p.a. non fomenta con le sue forniture quanto sta accadendo in Terra Santa? Forniture, non lo si dimentichi, ahimè, continuate anche dopo il fatidico 7 ottobre 2023..
    Ora, presso la Leonardo di Grottaglie, originariamente costituita per occuparsi del programma Boeing 787 Dreamliner, vi si svolge l' assemblaggio finale del Convertiplano AW60 ad uso civile. Nessuna produzione afferente al settore militare, a quanto ne so.
    Tuttavia, la Leonardo ha altre fabbriche dislocate sul territorio italiano che producono armi, alcune delle quali vengono vendute anche ad Israele che se ne serve per ridurre a più miti consigli i palestinesi oltre a diminuirne nel numero ( dopotutto anche il popolo palestinese è responsabile del sovrannumero degli abitanti del pianeta terra).Andrà fiero Roberto Cingolani dell' opportunità che gli offre la carica di amministratore delegato della Leonardo? I suoi tre figlioli saranno altrettanto fieri del loro babbo? Che interrogativi sciocchi! Me ne scuso.
    Vi è da comprendere le preoccupazioni dei lavoratori della Leonardo, in special modo di quei della Puglia; è compito della dello Stato, come impone la Costituzione, garantire a tutti i suoi cittadini un lavoro ed è dovere di ciascun cittadino svolgere un' attività che concorra al progresso materiale e spirituale della società. Ma fin dove questo dovere e diritto vicendevole ( Stato e cittadini) può spingersi senza che alcuno dei soggetti abbia a recriminare o addirittura opporsi oppure esigere che l' attività lavorativa si attenga pedissequamente ai principi della Costituzione? Può, deve un' attività industriale sia civile che militare rispettare la Costituzione? Può, deve una impresa industriale militare attenersi all' articolo 11 della Costituzione, può, deve contravvenire ad esso articolo?
    Le maestranze devono o non devono esigere un lavoro rispettoso della Costituzione?
    Le maestranze della Leonardo debbono avvertire l' esclusivo diritto/dovere di reclamare, come va accadendo in questi giorni, la continuazione dell' impiego lavorativo a prescindere dalla Costituzione? Forse non è noto a loro delle implicazioni della Leonardo s.p.a. nella mattanza in essere in Terra Santa. Se ne fossero a conoscenza come dovrebbero agire? E i loro sindacati ?
    Lieta giornata

    It is recent news, in front of the Leonardo company in Grottaglie on Monday a protest was held by the workers supported by the unions. The CEO Roberto Cingolani, a position assumed in the spring of 2023 by appointment of the Council of Ministers, a decidedly pertinent choice since the aforementioned believes that the earth is hosting an excessive number of human beings and what better role could be assigned to him than that of a company producing articles of death, has reportedly made known the intention to spin off the Leonardo companies present in the Apulian territory.
    If this were to happen, the economy of the Apulian territory, already afflicted by the long-standing dispute of the Acciaierie d'Italia (formerly Ilva), by the lack of development of the port, by the crisis of HIAB (the "Ferrari" of cranes), would further worsen the situation of many families who guarantee an income from those companies, especially from Leonardo s.p.a.
    But Leonardo s.p.a. does not fuel with its supplies what is happening in the Holy Land? Supplies, let us not forget, alas, continued even after the fateful October 7, 2023..
    Now, at Leonardo in Grottaglie, originally established to deal with the Boeing 787 Dreamliner program, the final assembly of the AW60 Convertiplane for civil use takes place. No production related to the military sector, as far as I know.
    However, Leonardo has other factories located on Italian territory that produce weapons, some of which are also sold to Israel which uses them to bring the Palestinians to a more moderate mind as well as reducing their number (after all, the Palestinian people are also responsible for the excess population of planet earth). Will Roberto Cingolani be proud of the opportunity that the position of CEO of Leonardo offers him? Will his three children be equally proud of their father? What silly questions! I apologize.
    One must understand the concerns of Leonardo workers, especially those in Puglia; It is the duty of the State, as the Constitution requires, to guarantee all its citizens a job and it is the duty of each citizen to carry out an activity that contributes to the material and spiritual progress of society. But how far can this mutual duty and right (State and citizens) go without any of the parties having to complain or even oppose or demand that the work activity slavishly adhere to the principles of the Constitution? Can, must an industrial activity, whether civil or military, respect the Constitution? Can, must a military industrial enterprise adhere to Article 11 of the Constitution, can, must it contravene this article?
    Should or mustn't the workers demand work that respects the Constitution?
    Should Leonardo's workers feel the exclusive right/duty to demand, as is happening these days, the continuation of their employment regardless of the Constitution? Perhaps they are not aware of the implications of Leonardo s.p.a. in the ongoing massacre in the Holy Land. If they were aware of it, how should they act? And their unions?
    Happy day
    È notizia recente, dinnanzi all' azienda Leonardo di Grottaglie lunedì si è tenuto un presidio di protesta delle maestranze sostenute dai sindacati. L' amministratore delegato Roberto Cingolani, carica assunta dalla primavera del 2023 su nomina del Consiglio dei ministri, scelta decisamente pertinente giacché il suddetto ritiene che la terra stia ospitando un numero eccessivo di essere umani e quale migliore incarico gli si poteva assegnare se non quello di una impresa producente articoli di morte, avrebbe reso noto l' intenzione di scorporare le aziende della Leonardo presenti sul territorio pugliese. Se così accadesse l' economia del territorio pugliese, già afflitta dall' annosa vertenza della Acciaierie d' Italia (ex Ilva), dal mancato sviluppo del porto, dalla crisi della HIAB ( la " ferrari " delle gru), si aggraverebbe ulteriormente la situazione di molte famiglie che si garantiscono un reddito da quelle aziende, in specie dalla Leonardo s.p.a. Ma la Leonardo s.p.a. non fomenta con le sue forniture quanto sta accadendo in Terra Santa? Forniture, non lo si dimentichi, ahimè, continuate anche dopo il fatidico 7 ottobre 2023.. Ora, presso la Leonardo di Grottaglie, originariamente costituita per occuparsi del programma Boeing 787 Dreamliner, vi si svolge l' assemblaggio finale del Convertiplano AW60 ad uso civile. Nessuna produzione afferente al settore militare, a quanto ne so. Tuttavia, la Leonardo ha altre fabbriche dislocate sul territorio italiano che producono armi, alcune delle quali vengono vendute anche ad Israele che se ne serve per ridurre a più miti consigli i palestinesi oltre a diminuirne nel numero ( dopotutto anche il popolo palestinese è responsabile del sovrannumero degli abitanti del pianeta terra).Andrà fiero Roberto Cingolani dell' opportunità che gli offre la carica di amministratore delegato della Leonardo? I suoi tre figlioli saranno altrettanto fieri del loro babbo? Che interrogativi sciocchi! Me ne scuso. Vi è da comprendere le preoccupazioni dei lavoratori della Leonardo, in special modo di quei della Puglia; è compito della dello Stato, come impone la Costituzione, garantire a tutti i suoi cittadini un lavoro ed è dovere di ciascun cittadino svolgere un' attività che concorra al progresso materiale e spirituale della società. Ma fin dove questo dovere e diritto vicendevole ( Stato e cittadini) può spingersi senza che alcuno dei soggetti abbia a recriminare o addirittura opporsi oppure esigere che l' attività lavorativa si attenga pedissequamente ai principi della Costituzione? Può, deve un' attività industriale sia civile che militare rispettare la Costituzione? Può, deve una impresa industriale militare attenersi all' articolo 11 della Costituzione, può, deve contravvenire ad esso articolo? Le maestranze devono o non devono esigere un lavoro rispettoso della Costituzione? Le maestranze della Leonardo debbono avvertire l' esclusivo diritto/dovere di reclamare, come va accadendo in questi giorni, la continuazione dell' impiego lavorativo a prescindere dalla Costituzione? Forse non è noto a loro delle implicazioni della Leonardo s.p.a. nella mattanza in essere in Terra Santa. Se ne fossero a conoscenza come dovrebbero agire? E i loro sindacati ? Lieta giornata It is recent news, in front of the Leonardo company in Grottaglie on Monday a protest was held by the workers supported by the unions. The CEO Roberto Cingolani, a position assumed in the spring of 2023 by appointment of the Council of Ministers, a decidedly pertinent choice since the aforementioned believes that the earth is hosting an excessive number of human beings and what better role could be assigned to him than that of a company producing articles of death, has reportedly made known the intention to spin off the Leonardo companies present in the Apulian territory. If this were to happen, the economy of the Apulian territory, already afflicted by the long-standing dispute of the Acciaierie d'Italia (formerly Ilva), by the lack of development of the port, by the crisis of HIAB (the "Ferrari" of cranes), would further worsen the situation of many families who guarantee an income from those companies, especially from Leonardo s.p.a. But Leonardo s.p.a. does not fuel with its supplies what is happening in the Holy Land? Supplies, let us not forget, alas, continued even after the fateful October 7, 2023.. Now, at Leonardo in Grottaglie, originally established to deal with the Boeing 787 Dreamliner program, the final assembly of the AW60 Convertiplane for civil use takes place. No production related to the military sector, as far as I know. However, Leonardo has other factories located on Italian territory that produce weapons, some of which are also sold to Israel which uses them to bring the Palestinians to a more moderate mind as well as reducing their number (after all, the Palestinian people are also responsible for the excess population of planet earth). Will Roberto Cingolani be proud of the opportunity that the position of CEO of Leonardo offers him? Will his three children be equally proud of their father? What silly questions! I apologize. One must understand the concerns of Leonardo workers, especially those in Puglia; It is the duty of the State, as the Constitution requires, to guarantee all its citizens a job and it is the duty of each citizen to carry out an activity that contributes to the material and spiritual progress of society. But how far can this mutual duty and right (State and citizens) go without any of the parties having to complain or even oppose or demand that the work activity slavishly adhere to the principles of the Constitution? Can, must an industrial activity, whether civil or military, respect the Constitution? Can, must a military industrial enterprise adhere to Article 11 of the Constitution, can, must it contravene this article? Should or mustn't the workers demand work that respects the Constitution? Should Leonardo's workers feel the exclusive right/duty to demand, as is happening these days, the continuation of their employment regardless of the Constitution? Perhaps they are not aware of the implications of Leonardo s.p.a. in the ongoing massacre in the Holy Land. If they were aware of it, how should they act? And their unions? Happy day
    Angry
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 4K Visualizzazioni
  • https://tg24.sky.it/mondo/2024/05/29/ucraina-russia-guerra-ultime-notizie-29-maggio-diretta È semplice, se le armi Nato venissero usate per colpire il territorio russo, reciprocamente la Russia sarebbe autorizzata a colpire chi queste armi le produce.
    Mi aspetterei qualche missile ipersonico sulle fabbriche Dassault, Leonardo, Fiocchi, Rheinmetall o qualcosa del genere
    https://tg24.sky.it/mondo/2024/05/29/ucraina-russia-guerra-ultime-notizie-29-maggio-diretta È semplice, se le armi Nato venissero usate per colpire il territorio russo, reciprocamente la Russia sarebbe autorizzata a colpire chi queste armi le produce. Mi aspetterei qualche missile ipersonico sulle fabbriche Dassault, Leonardo, Fiocchi, Rheinmetall o qualcosa del genere
    TG24.SKY.IT
    Ucraina, media: Biden valuta revoca limiti a utilizzo armi Usa. LIVE
    Leggi su Sky TG24 l'articolo Ucraina, media: Biden valuta revoca dei limiti all'utilizzo di armi Usa a Kiev. LIVE
    Sad
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 1K Visualizzazioni
  • https://dituttoedipiu.altervista.org/bill-gates-prevede-fabbriche-di-vaccini-per-lmrna-in-tutto-il-mondo-e-vaccini-a-2-dollari-per-ogni-malattia/


    #BillGates #vaccini #MRNA #fabbriche #salute #pandemia #scienza #tecnologia #innovazione #medicina #malattie #prevenzione #vaccinazione #COVID19 #investimenti #sviluppo #farmaceutica #impatto #globale #accesso #equità #futuro #ricerca #bene comune #risorse #sostenibilità #pubblica #privata #collaborazione





    https://dituttoedipiu.altervista.org/bill-gates-prevede-fabbriche-di-vaccini-per-lmrna-in-tutto-il-mondo-e-vaccini-a-2-dollari-per-ogni-malattia/ #BillGates #vaccini #MRNA #fabbriche #salute #pandemia #scienza #tecnologia #innovazione #medicina #malattie #prevenzione #vaccinazione #COVID19 #investimenti #sviluppo #farmaceutica #impatto #globale #accesso #equità #futuro #ricerca #bene comune #risorse #sostenibilità #pubblica #privata #collaborazione
    Bill Gates prevede «fabbriche di vaccini» per l’mRNA in tutto il mondo - D
    John Campbell, Ph.D., ex infermiere ed educatore sanitario, si è chiesto se le visioni di Bill Gates per il futuro dei vaccini – compresi i cerotti vaccinali e i vaccini inalabili – siano real
    0 Commenti 0 Condivisioni 6K Visualizzazioni
  • Secondo la CNN, la Russia produce quasi tre volte più proiettili di artiglieria di quelli che gli Stati Uniti e l’Europa possono inviare insieme all’Ucraina.

    La Russia produce circa 250.000 munizioni di artiglieria al mese, ovvero circa 3 milioni all’anno, secondo le stime dell’intelligence della NATO.

    Gli Stati Uniti e l’Europa sono collettivamente in grado di produrre circa 1,2 milioni di munizioni all’anno da spedire in Ucraina.

    "Ciò che stiamo combattendo ora è una guerra di produzione. L'esito in Ucraina dipende da quanto ciascuna parte sarà preparata per questa guerra", ha detto alla CNN un alto funzionario della NATO.

    Attualmente l’esercito russo spara 10.000 proiettili al giorno, mentre le forze armate ucraine ne sparano 2000. In alcuni settori del fronte il rapporto è anche peggiore.

    Gli americani vogliono aumentare leggermente la produzione di bombe, ma i fondi necessari a questo scopo sono congelati al Congresso. Le fabbriche russe operano 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Gli acquisti vengono effettuati anche dall'Iran e dalla Corea del Nord.

    Oggi gli europei stanno raccogliendo fondi per acquistare proiettili per l’Ucraina in paesi terzi, perché essi stessi sono limitati dai propri vincoli tecnologici.

    La Russie produit presque trois fois plus d'obus d'artillerie que les États-Unis et l'Europe ne peuvent en envoyer ensemble à l'Ukraine, selon CNN.

    La Russie produit environ 250 000 munitions d'artillerie par mois, soit environ 3 millions par an, selon les estimations des services de renseignement de l'OTAN.

    Les États-Unis et l'Europe sont collectivement capables de produire environ 1,2 million de munitions par an pour les envoyer à l'Ukraine.

    "Ce que nous menons actuellement est une guerre de production. L'issue en Ukraine dépend du degré de préparation de chaque partie à cette guerre", a déclaré un haut responsable de l'OTAN à CNN.

    L'armée russe tire actuellement 10 000 obus par jour, tandis que les forces armées ukrainiennes en tirent 2000. Dans certains secteurs du front, le ratio est encore pire.

    Les Américains souhaitent augmenter légèrement la production d'obus, mais les fonds nécessaires à cette fin sont gelés au Congrès. Les usines russes fonctionnent 24 heures sur 24, sept jours sur sept. Des achats sont également effectués auprès de l'Iran et de la Corée du Nord.

    Aujourd'hui, les Européens collectent des fonds pour acheter des obus pour l'Ukraine dans des pays tiers, car ils sont eux-mêmes limités par leurs propres contraintes technologiques.
    Secondo la CNN, la Russia produce quasi tre volte più proiettili di artiglieria di quelli che gli Stati Uniti e l’Europa possono inviare insieme all’Ucraina. La Russia produce circa 250.000 munizioni di artiglieria al mese, ovvero circa 3 milioni all’anno, secondo le stime dell’intelligence della NATO. Gli Stati Uniti e l’Europa sono collettivamente in grado di produrre circa 1,2 milioni di munizioni all’anno da spedire in Ucraina. "Ciò che stiamo combattendo ora è una guerra di produzione. L'esito in Ucraina dipende da quanto ciascuna parte sarà preparata per questa guerra", ha detto alla CNN un alto funzionario della NATO. Attualmente l’esercito russo spara 10.000 proiettili al giorno, mentre le forze armate ucraine ne sparano 2000. In alcuni settori del fronte il rapporto è anche peggiore. Gli americani vogliono aumentare leggermente la produzione di bombe, ma i fondi necessari a questo scopo sono congelati al Congresso. Le fabbriche russe operano 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Gli acquisti vengono effettuati anche dall'Iran e dalla Corea del Nord. Oggi gli europei stanno raccogliendo fondi per acquistare proiettili per l’Ucraina in paesi terzi, perché essi stessi sono limitati dai propri vincoli tecnologici. La Russie produit presque trois fois plus d'obus d'artillerie que les États-Unis et l'Europe ne peuvent en envoyer ensemble à l'Ukraine, selon CNN. La Russie produit environ 250 000 munitions d'artillerie par mois, soit environ 3 millions par an, selon les estimations des services de renseignement de l'OTAN. Les États-Unis et l'Europe sont collectivement capables de produire environ 1,2 million de munitions par an pour les envoyer à l'Ukraine. "Ce que nous menons actuellement est une guerre de production. L'issue en Ukraine dépend du degré de préparation de chaque partie à cette guerre", a déclaré un haut responsable de l'OTAN à CNN. L'armée russe tire actuellement 10 000 obus par jour, tandis que les forces armées ukrainiennes en tirent 2000. Dans certains secteurs du front, le ratio est encore pire. Les Américains souhaitent augmenter légèrement la production d'obus, mais les fonds nécessaires à cette fin sont gelés au Congrès. Les usines russes fonctionnent 24 heures sur 24, sept jours sur sept. Des achats sont également effectués auprès de l'Iran et de la Corée du Nord. Aujourd'hui, les Européens collectent des fonds pour acheter des obus pour l'Ukraine dans des pays tiers, car ils sont eux-mêmes limités par leurs propres contraintes technologiques.
    Like
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 5K Visualizzazioni
  • LE PRIME TESTIMONIANZE di DAVIDE TUTINO, GIUSEPPE MASTRUZZO ACCOMPAGNATI da DON DIEGO MINONI e dalla giornalista MARZIA Di SESSA di 9mq in partenza per la missione di pace a Mosca!!!

    LA NOSTRA DISOBBEDIENZA
    È UNA MISSIONE DI PACE.
    In Russia per disobbedire alle sanzioni.

    27 Gennaio 2024

    ----------

    In partenza per la Russia.

    Giunti in Russia, Davide Tutino e Giuseppe Mastruzzo scambieranno i prodotti europei con quelli locali, in aperta disobbedienza alle sanzioni commerciali.

    Per questo atto sono previsti da 2 a 6 anni di carcere, e da 25mila a 250mila euro di ammenda.

    I professori Mastruzzo e Tutino saranno accompagnati da Marzia di Sessa, giornalista di 9Mq, e Don Diego Minoni, cappellano di questa missione di pace.

    Occorre mettere fine a queste sanzioni, che colpiscono i popoli e rafforzano l'autoritarismo dei regimi in guerra.
    Esse non sono finalizzate a costruire la pace, ma a ricostruire in seno all'Europa, tra Oriente e Occidente, un muro pagato col sangue degli ucraini e dei russi.
    Perciò questa nostra disobbedienza è una missione di pace.

    Occorre disobbedire a sanzioni che riducono l'Ucraina, l'Italia e l'Europa in miseria, determinando la militarizzazione del lavoro, l'asservimento dei lavoratori, e la trasformazione del Continente in una fabbrica d'armi e di soldati per le guerre a venire.
    Perciò questa disobbedienza è anche una lotta sindacale, e una missione di pace.

    Occorre denunciare che queste sanzioni non sono strumenti diplomatici, ma armi di guerra.
    In esse si saldano gli interessi del grande capitale finanziario e dell'industria bellica.
    Esse spingono alla riconversione dei paesi europei in microeconomie di guerra, spinte a sottrarre diritti ai propri popoli.

    Mentre scriviamo, altri 500mila ucraini sono chiamati al fronte, e le industrie europee si convertono in fabbriche di proiettili, di carrarmati e di aerei da guerra.
    L'umanità ha bisogno di imboccare la via opposta, e uscire da questa crisi del capitalismo attraverso la smilitarizzazione mondiale, e la riconversione delle spese militari in spese civili.
    Perciò la nostra disobbedienza è un manifesto politico e una missione di pace.

    Disobbediremo quindi alle sanzioni imposte dal blocco militare occidentale, e suggellate dalla distruzione del gasdotto North Stream 2, atto di guerra nei confronti dell'Europa rispetto al quale attendiamo ancora verità e giustizia.

    Se i giudici, come loro dovere, vorranno perseguire questa disobbedienza, dovranno anche confrontarsi con l'articolo 11 della nostra Costituzione, secondo cui "l'Italia ripudia la guerra."
    Di fronte ad essa le normative attuali appaiono sproporzionate, irragionevoli, inaccettabili.

    Se invece i giudici si volteranno dall'altra parte, sapremo che a queste norme non è solo giusto e necessario, ma è anche legittimo disobbedire.

    Forse non oggi, forse domani, ma quando un giudice avrà finito con questo caso, dovrà occuparsi dei corrotti e corruttori, ai vertici delle istituzioni, che hanno messo l'Italia e l'Europa contro se stessa.

    Davide Tutino, Giuseppe Mastruzzo, Marzia di Sessa, Don Diego Minoni.

    Servizio di Marzia Sessa di 9mq.
    LE PRIME TESTIMONIANZE di DAVIDE TUTINO, GIUSEPPE MASTRUZZO ACCOMPAGNATI da DON DIEGO MINONI e dalla giornalista MARZIA Di SESSA di 9mq in partenza per la missione di pace a Mosca!!! LA NOSTRA DISOBBEDIENZA È UNA MISSIONE DI PACE. In Russia per disobbedire alle sanzioni. 27 Gennaio 2024 ---------- In partenza per la Russia. Giunti in Russia, Davide Tutino e Giuseppe Mastruzzo scambieranno i prodotti europei con quelli locali, in aperta disobbedienza alle sanzioni commerciali. Per questo atto sono previsti da 2 a 6 anni di carcere, e da 25mila a 250mila euro di ammenda. I professori Mastruzzo e Tutino saranno accompagnati da Marzia di Sessa, giornalista di 9Mq, e Don Diego Minoni, cappellano di questa missione di pace. Occorre mettere fine a queste sanzioni, che colpiscono i popoli e rafforzano l'autoritarismo dei regimi in guerra. Esse non sono finalizzate a costruire la pace, ma a ricostruire in seno all'Europa, tra Oriente e Occidente, un muro pagato col sangue degli ucraini e dei russi. Perciò questa nostra disobbedienza è una missione di pace. Occorre disobbedire a sanzioni che riducono l'Ucraina, l'Italia e l'Europa in miseria, determinando la militarizzazione del lavoro, l'asservimento dei lavoratori, e la trasformazione del Continente in una fabbrica d'armi e di soldati per le guerre a venire. Perciò questa disobbedienza è anche una lotta sindacale, e una missione di pace. Occorre denunciare che queste sanzioni non sono strumenti diplomatici, ma armi di guerra. In esse si saldano gli interessi del grande capitale finanziario e dell'industria bellica. Esse spingono alla riconversione dei paesi europei in microeconomie di guerra, spinte a sottrarre diritti ai propri popoli. Mentre scriviamo, altri 500mila ucraini sono chiamati al fronte, e le industrie europee si convertono in fabbriche di proiettili, di carrarmati e di aerei da guerra. L'umanità ha bisogno di imboccare la via opposta, e uscire da questa crisi del capitalismo attraverso la smilitarizzazione mondiale, e la riconversione delle spese militari in spese civili. Perciò la nostra disobbedienza è un manifesto politico e una missione di pace. Disobbediremo quindi alle sanzioni imposte dal blocco militare occidentale, e suggellate dalla distruzione del gasdotto North Stream 2, atto di guerra nei confronti dell'Europa rispetto al quale attendiamo ancora verità e giustizia. Se i giudici, come loro dovere, vorranno perseguire questa disobbedienza, dovranno anche confrontarsi con l'articolo 11 della nostra Costituzione, secondo cui "l'Italia ripudia la guerra." Di fronte ad essa le normative attuali appaiono sproporzionate, irragionevoli, inaccettabili. Se invece i giudici si volteranno dall'altra parte, sapremo che a queste norme non è solo giusto e necessario, ma è anche legittimo disobbedire. Forse non oggi, forse domani, ma quando un giudice avrà finito con questo caso, dovrà occuparsi dei corrotti e corruttori, ai vertici delle istituzioni, che hanno messo l'Italia e l'Europa contro se stessa. Davide Tutino, Giuseppe Mastruzzo, Marzia di Sessa, Don Diego Minoni. Servizio di Marzia Sessa di 9mq.
    0 Commenti 0 Condivisioni 3K Visualizzazioni 43
  • LE PRIME TESTIMONIANZE di DAVIDE TUTINO, GIUSEPPE MASTRUZZO ACCOMPAGNATI da DON DIEGO MINONI e dalla giornalista MARZIA Di SESSA di 9mq in partenza per la missione di pace a Mosca!!!

    LA NOSTRA DISOBBEDIENZA
    È UNA MISSIONE DI PACE.
    In Russia per disobbedire alle sanzioni.

    27 Gennaio 2024

    ----------

    In partenza per la Russia.

    Giunti in Russia, Davide Tutino e Giuseppe Mastruzzo scambieranno i prodotti europei con quelli locali, in aperta disobbedienza alle sanzioni commerciali.

    Per questo atto sono previsti da 2 a 6 anni di carcere, e da 25mila a 250mila euro di ammenda.

    I professori Mastruzzo e Tutino saranno accompagnati da Marzia di Sessa, giornalista di 9Mq, e Don Diego Minoni, cappellano di questa missione di pace.

    Occorre mettere fine a queste sanzioni, che colpiscono i popoli e rafforzano l'autoritarismo dei regimi in guerra.
    Esse non sono finalizzate a costruire la pace, ma a ricostruire in seno all'Europa, tra Oriente e Occidente, un muro pagato col sangue degli ucraini e dei russi.
    Perciò questa nostra disobbedienza è una missione di pace.

    Occorre disobbedire a sanzioni che riducono l'Ucraina, l'Italia e l'Europa in miseria, determinando la militarizzazione del lavoro, l'asservimento dei lavoratori, e la trasformazione del Continente in una fabbrica d'armi e di soldati per le guerre a venire.
    Perciò questa disobbedienza è anche una lotta sindacale, e una missione di pace.

    Occorre denunciare che queste sanzioni non sono strumenti diplomatici, ma armi di guerra.
    In esse si saldano gli interessi del grande capitale finanziario e dell'industria bellica.
    Esse spingono alla riconversione dei paesi europei in microeconomie di guerra, spinte a sottrarre diritti ai propri popoli.

    Mentre scriviamo, altri 500mila ucraini sono chiamati al fronte, e le industrie europee si convertono in fabbriche di proiettili, di carrarmati e di aerei da guerra.
    L'umanità ha bisogno di imboccare la via opposta, e uscire da questa crisi del capitalismo attraverso la smilitarizzazione mondiale, e la riconversione delle spese militari in spese civili.
    Perciò la nostra disobbedienza è un manifesto politico e una missione di pace.

    Disobbediremo quindi alle sanzioni imposte dal blocco militare occidentale, e suggellate dalla distruzione del gasdotto North Stream 2, atto di guerra nei confronti dell'Europa rispetto al quale attendiamo ancora verità e giustizia.

    Se i giudici, come loro dovere, vorranno perseguire questa disobbedienza, dovranno anche confrontarsi con l'articolo 11 della nostra Costituzione, secondo cui "l'Italia ripudia la guerra."
    Di fronte ad essa le normative attuali appaiono sproporzionate, irragionevoli, inaccettabili.

    Se invece i giudici si volteranno dall'altra parte, sapremo che a queste norme non è solo giusto e necessario, ma è anche legittimo disobbedire.

    Forse non oggi, forse domani, ma quando un giudice avrà finito con questo caso, dovrà occuparsi dei corrotti e corruttori, ai vertici delle istituzioni, che hanno messo l'Italia e l'Europa contro se stessa.

    Davide Tutino, Giuseppe Mastruzzo, Marzia di Sessa, Don Diego Minoni.

    Servizio di Marzia Sessa di 9mq.

    Con preghiera di massima diffusione, e di sostegno all'iniziativa.
    LE PRIME TESTIMONIANZE di DAVIDE TUTINO, GIUSEPPE MASTRUZZO ACCOMPAGNATI da DON DIEGO MINONI e dalla giornalista MARZIA Di SESSA di 9mq in partenza per la missione di pace a Mosca!!! LA NOSTRA DISOBBEDIENZA È UNA MISSIONE DI PACE. In Russia per disobbedire alle sanzioni. 27 Gennaio 2024 ---------- In partenza per la Russia. Giunti in Russia, Davide Tutino e Giuseppe Mastruzzo scambieranno i prodotti europei con quelli locali, in aperta disobbedienza alle sanzioni commerciali. Per questo atto sono previsti da 2 a 6 anni di carcere, e da 25mila a 250mila euro di ammenda. I professori Mastruzzo e Tutino saranno accompagnati da Marzia di Sessa, giornalista di 9Mq, e Don Diego Minoni, cappellano di questa missione di pace. Occorre mettere fine a queste sanzioni, che colpiscono i popoli e rafforzano l'autoritarismo dei regimi in guerra. Esse non sono finalizzate a costruire la pace, ma a ricostruire in seno all'Europa, tra Oriente e Occidente, un muro pagato col sangue degli ucraini e dei russi. Perciò questa nostra disobbedienza è una missione di pace. Occorre disobbedire a sanzioni che riducono l'Ucraina, l'Italia e l'Europa in miseria, determinando la militarizzazione del lavoro, l'asservimento dei lavoratori, e la trasformazione del Continente in una fabbrica d'armi e di soldati per le guerre a venire. Perciò questa disobbedienza è anche una lotta sindacale, e una missione di pace. Occorre denunciare che queste sanzioni non sono strumenti diplomatici, ma armi di guerra. In esse si saldano gli interessi del grande capitale finanziario e dell'industria bellica. Esse spingono alla riconversione dei paesi europei in microeconomie di guerra, spinte a sottrarre diritti ai propri popoli. Mentre scriviamo, altri 500mila ucraini sono chiamati al fronte, e le industrie europee si convertono in fabbriche di proiettili, di carrarmati e di aerei da guerra. L'umanità ha bisogno di imboccare la via opposta, e uscire da questa crisi del capitalismo attraverso la smilitarizzazione mondiale, e la riconversione delle spese militari in spese civili. Perciò la nostra disobbedienza è un manifesto politico e una missione di pace. Disobbediremo quindi alle sanzioni imposte dal blocco militare occidentale, e suggellate dalla distruzione del gasdotto North Stream 2, atto di guerra nei confronti dell'Europa rispetto al quale attendiamo ancora verità e giustizia. Se i giudici, come loro dovere, vorranno perseguire questa disobbedienza, dovranno anche confrontarsi con l'articolo 11 della nostra Costituzione, secondo cui "l'Italia ripudia la guerra." Di fronte ad essa le normative attuali appaiono sproporzionate, irragionevoli, inaccettabili. Se invece i giudici si volteranno dall'altra parte, sapremo che a queste norme non è solo giusto e necessario, ma è anche legittimo disobbedire. Forse non oggi, forse domani, ma quando un giudice avrà finito con questo caso, dovrà occuparsi dei corrotti e corruttori, ai vertici delle istituzioni, che hanno messo l'Italia e l'Europa contro se stessa. Davide Tutino, Giuseppe Mastruzzo, Marzia di Sessa, Don Diego Minoni. Servizio di Marzia Sessa di 9mq. Con preghiera di massima diffusione, e di sostegno all'iniziativa.
    Like
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 3K Visualizzazioni 36
  • NELLA VALPADANA SI PRODUCE PIÚ DELLA METÁ
    DEL PIL NAZIONALE.
    SU QUESTO TERRITORIO, CHE COMPRENDE VARIE REGIONI,
    GRAVA UNA NUOVA MINACCIA:
    LA DIRETTIVA EUROPEA 542 SULLA QUALITÁ DELL’ARIA.

    LA DIRETTIVA PROPOSTA DALLA COMMISSIONE EUROPEA OGGI IN DISCUSSIONE
    IMPONE PER LEGGE UNA SOGLIA MOLTO PIÚ BASSA DI INQUINANTI NELL’ARIA

    Nonostante la diminuzione delle polveri sottili nella Lombardia durante gli anni,
    secondo la direttiva UE DOVREMMO ELIMINARE ENTRO IL 2030

    -il 75% delle auto,
    -il 75% delle caldaie a metano,
    -il 60% degli allevamenti,
    -il 75% dell’intera produzione industriale della Val Padana.

    PRATICAMENTE CHIUDEREBBERO 3 FABBRICHE SU 4
    Video Isabella Tovaglieri

    “Ma si, uccidiamoci subito per non morire domani! ”
    NELLA VALPADANA SI PRODUCE PIÚ DELLA METÁ DEL PIL NAZIONALE. SU QUESTO TERRITORIO, CHE COMPRENDE VARIE REGIONI, 🔴GRAVA UNA NUOVA MINACCIA: LA DIRETTIVA EUROPEA 542 SULLA QUALITÁ DELL’ARIA. LA DIRETTIVA 👉PROPOSTA👈 DALLA COMMISSIONE EUROPEA OGGI IN DISCUSSIONE IMPONE PER LEGGE UNA SOGLIA MOLTO PIÚ BASSA DI INQUINANTI NELL’ARIA Nonostante la diminuzione delle polveri sottili nella Lombardia durante gli anni, secondo la direttiva UE DOVREMMO ELIMINARE ENTRO IL 2030 -il 75% delle auto, -il 75% delle caldaie a metano, -il 60% degli allevamenti, -il 75% dell’intera produzione industriale della Val Padana. PRATICAMENTE CHIUDEREBBERO 3 FABBRICHE SU 4 Video Isabella Tovaglieri “Ma si, uccidiamoci subito per non morire domani! ”
    0 Commenti 0 Condivisioni 1K Visualizzazioni 12