• MA CHE GOVERNO E' QUESTO?
    Non è solo l'ignoranza e l'incompetenza di molti suoi componenti, ormai assurti al barzellettismo e a caricature da cabaret, che lo caratterizza.

    Che governo è un governo privo di sovranità e meno ancora di autorità morale? Che è privo del senso dell'etica e anche dell'estetica? Un governo sostenuto da una "classe politica"(si fa per dire) squalificata. Un governo che vede suoi componenti e parlamentari di maggioranza più presenti nelle aule giudiziarie che in quelle parlamentari.

    Che governo è un governo servo dello straniero e che serve interessi stranieri? Che "schiavo d'altrui si rende ". È un governo quello che disattende primordiali istanze sociali, che non si cura dei poveri e dei più deboli? È un governo quello che taglia fondi alla sanità, alla istruzione e alla sicurezza pubblica e privata per destinarli agli armamenti? Che espone lo Stato ad una guerra distruttiva?

    Che governo è un governo che si rende complice e servo di banche, multinazionali, lobby affaristiche e inconfessabili interessi stranieri? È un governo quello che favorisce parenti, amici, complici e "clienti"?

    E che governo è un governo che ha tradito ogni impegno elettorale e "programmatico", che ha tradito i suoi stessi elettori, ed è unicamente preoccupato di rimanere in carica per progredire in una inammissibile "carriera" politica dei suoi componenti, e per proseguire a godere di immeritati privilegi personali? Un governo che non ha orgoglio e non conosce la nobiltà delle dimissioni e dunque il senso politico della sfida, non è un governo ma un comitato d'affari.

    Un governo che sa di rimanere in carica sol perché ogni altro diverso governo sarebbe peggio, non ha il senso della dignità e della vergogna. È un governo che offende se stesso. E neppure lo hanno coloro (suoi elettori o meno)che lo accettano perché ritengono che ogni altro governo sarebbe peggiore. O meno funzionale ai loro interessi clientelari.

    Augusto Sinagra
    MA CHE GOVERNO E' QUESTO? Non è solo l'ignoranza e l'incompetenza di molti suoi componenti, ormai assurti al barzellettismo e a caricature da cabaret, che lo caratterizza. Che governo è un governo privo di sovranità e meno ancora di autorità morale? Che è privo del senso dell'etica e anche dell'estetica? Un governo sostenuto da una "classe politica"(si fa per dire) squalificata. Un governo che vede suoi componenti e parlamentari di maggioranza più presenti nelle aule giudiziarie che in quelle parlamentari. Che governo è un governo servo dello straniero e che serve interessi stranieri? Che "schiavo d'altrui si rende ". È un governo quello che disattende primordiali istanze sociali, che non si cura dei poveri e dei più deboli? È un governo quello che taglia fondi alla sanità, alla istruzione e alla sicurezza pubblica e privata per destinarli agli armamenti? Che espone lo Stato ad una guerra distruttiva? Che governo è un governo che si rende complice e servo di banche, multinazionali, lobby affaristiche e inconfessabili interessi stranieri? È un governo quello che favorisce parenti, amici, complici e "clienti"? E che governo è un governo che ha tradito ogni impegno elettorale e "programmatico", che ha tradito i suoi stessi elettori, ed è unicamente preoccupato di rimanere in carica per progredire in una inammissibile "carriera" politica dei suoi componenti, e per proseguire a godere di immeritati privilegi personali? Un governo che non ha orgoglio e non conosce la nobiltà delle dimissioni e dunque il senso politico della sfida, non è un governo ma un comitato d'affari. Un governo che sa di rimanere in carica sol perché ogni altro diverso governo sarebbe peggio, non ha il senso della dignità e della vergogna. È un governo che offende se stesso. E neppure lo hanno coloro (suoi elettori o meno)che lo accettano perché ritengono che ogni altro governo sarebbe peggiore. O meno funzionale ai loro interessi clientelari. Augusto Sinagra
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  • Metodo Europa, quando un leader politico da' fastidio lo eliminano politicamente come lo scandalo di Călin Georgescu

    https://www.ilpost.it/2025/03/31/sentenza-processo-marine-le-pen-fondi-parlamento-europeo/?utm_source=firefox-newtab-it-it
    Metodo Europa, quando un leader politico da' fastidio lo eliminano politicamente come lo scandalo di Călin Georgescu https://www.ilpost.it/2025/03/31/sentenza-processo-marine-le-pen-fondi-parlamento-europeo/?utm_source=firefox-newtab-it-it
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    Marine Le Pen non potrà candidarsi alle elezioni presidenziali francesi - Il Post
    Nel momento di maggiore popolarità del suo partito è stata condannata a quattro anni di carcere e cinque di ineleggibilità per appropriazione indebita di fondi europei
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  • Non dimentichiamo che il CEO di GAVI è l‘ex Presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso

    https://www.gavi.org/governance/gavi-board/members…

    sotto la cui Presidenza la Commissione Europea con Direttiva 2009/120/UE ha escluso - a prescindere dalla composizione e meccanismo di funzionamento - qualsiasi sostanza che solo formalmente venga definita „vaccino contro malattia infettiva“ dalla normativa molto più esigente richiesta per l’autorizzazione dei prodotti a terapia avanzata (che comprendono i prodotti di terapia genica)

    https://eur-lex.europa.eu/eli/dir/2009/120/oj/ita…

    TRUMP E KENNEDY CONTRO BILL GATES: STOP AI FONDI PER LA GAVI ALLIANCE byoblu.com/2025/03/29/tru…

    @byoblu
    https://x.com/RHolzeisen/status/1906258826019344568?t=Z3xjKSeykv8zPlLS2eIG5g&s=19
    ‼️Non dimentichiamo che il CEO di GAVI è l‘ex Presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso 👇👇👇 https://www.gavi.org/governance/gavi-board/members… sotto la cui Presidenza la Commissione Europea con Direttiva 2009/120/UE ha escluso - a prescindere dalla composizione e meccanismo di funzionamento - qualsiasi sostanza che solo formalmente venga definita „vaccino contro malattia infettiva“ dalla normativa molto più esigente richiesta per l’autorizzazione dei prodotti a terapia avanzata (che comprendono i prodotti di terapia genica) 👇👇👇 https://eur-lex.europa.eu/eli/dir/2009/120/oj/ita… TRUMP E KENNEDY CONTRO BILL GATES: STOP AI FONDI PER LA GAVI ALLIANCE byoblu.com/2025/03/29/tru… @byoblu https://x.com/RHolzeisen/status/1906258826019344568?t=Z3xjKSeykv8zPlLS2eIG5g&s=19
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  • Romano Prodi, disistima e “antipatia epidermica”: ecco cosa pensava Oriana Fallaci di mister Mortadella

    https://www.secoloditalia.it/2025/03/romano-prodi-disistima-e-antipatia-epidermica-ecco-cosa-pensava-oriana-fallaci-di-mister-mortadella/

    Oriana Fallaci scrisse una lettera rivolta a Romano Prodi in cui gli confessava di provare una profonda "disistima" nei suoi confronti fin dal 1978

    Francesco Curridori 25 Marzo 2025 - 13:17

    Quando la Fallaci demolì Prodi: "Signor Mortadella..."

    Il "professore" Romano Prodi, in questi giorni, è tornato al centro delle cronache nazionali per la tirata di capelli alla giornalista di Mediaset, ma sono parecchi gli episodi bizzarri che hanno caratterizzato la sua vita. Uno in particolare: la seduta spiritica per scoprire dove si trovasse Aldo Moro.

    A ricordarlo fu la giornalista Oriana Fallaci che una volta scrisse una lettera durissima indirizzata a Romano Prodi, nei primi anni 2000. "Signor Presidente della Commissione Europea so che in Italia la chiamano Mortadella", esordiva la giornalista fiorentina, addolarata perché la mortadella "è uno squisito e nobile insaccato di cui andar fieri, non certo per lei che in me suscita disistima fin dal 1978". Un attacco durissimo dovuto proprio partecipazione di Prodi alla "seduta spiritica per chiedere alle anime del Purgatorio dove i brigatisti nascondessero il rapito Aldo Moro". Fallaci, poi, aggiunse: "Non mi parve serio, Monsieur Meglio: non mi parve rispettoso, pietoso, umano, nei riguardi di Moro che stava per essere ucciso". E se queste parole sembrano dure, il seguito della lettera è ancora più ruvido: "E supplicai il Padreterno di tenerLa lontana dalla politica. Peccato che - scrisse la giornalista- al solito il Padreterno non m’abbia ascoltato, che in politica lei ci si sia buttato senza pudore". Fallaci rimarca la sua disistima per l'ex premier che "s’è approfondita nonché arricchita d’una antipatia quasi epidermica". E l'attacco si fa via via sempre più sul personale: "Il solo udire la sua voce manierosa e melliflua m’innervosisce, il solo guardare la sua facciona guanciuta e falsamente benigna mi rattrista, Monsieur". E ancora: "Mi rammenta la Comèdie Italienne o Commedia dell’Arte, Pulcinella e Brighella, Arlecchino e Tartaglia".


    "Poi dicono che l'ho stuprata...": l'ultima di Prodi. E le prove definitive contro di lui
    Ma Fallaci non ha mai gradito all'italiana e Prodi riuscì a strapparli un sorriso solo due volte: "Quando al suo agglomerato politico dette l’acconcio nome e l’acconcia immagine d’un Asino, e quando D’Alema La rimpiazzò a Palazzo Chigi. Il guaio è che per spodestarLa, dovette rifilarla all’Unione Europea, ove ci ha fatto fare non poche figuracce, Monsieur". E, poi, la cronista ricorda quando nel 2003 Prodi promosse un sondaggio sulla legittimità-della-guerra-in-Iraq tra i cittadini dell'Unione Europea. "Sondaggio con cui si chiedeva, fra l’altro, quale fosse il Paese che minacciava di più la pace nel mondo e a cui risposero 7515 persone. Però lei lo rese noto come se si fosse trattato d’un referendum plebiscitario, e in anteprima dette la risposta da cui risultava che secondo il 59 per cento degli europei il paese che più minacciava la pace nel mondo era Israele".

    Fallaci ricordò, inoltre, quando Prodi inviò 60 pagine ai dirigenti dell’Ulivo per offrirsi come loro leader: "Le sue figuracce - osservava la giornalista - sono le nostre figuracce, Monsieur. Figuracce dell’Italia. E io soffrii tanto a leggere i tre aggettivi che Hans-Gert Poettering, il capo del Ppe, aveva scelto per condannare il suo secondo exploit: Scorretto, Inaccettabile, Irresponsabile". Fallaci, poi, citò un editoriale del Times in cui si scriveva: "Mister Prodi ha rinunciato al diritto morale di guidare la Commissione Europea e ai popoli d’Europa renderebbe un miglior servigio se tornasse nel calderone della politica italiana. Non ci mancava che lei, Monsieur". La lettera si conclude nel peggiore dei modi: "Voglio dire oltre a Pulcinella e Brighella, Arlecchino e Tartaglia, non ci mancava che Mortadella.


    Santo Cielo, non le bastavano gli immeritati fasti di Bruxelles? - si chiedeva Fallaci - Dove ogni mese lei riceve cinquanta milioni di vecchie lire italiane! E, perbacco!, sono tante! Così tante che mi chiedo come facciano gli italiani, anzi gli europei, a non rinfacciargliele".

    Un Immensa Oriana Fallaci
    Romano Prodi, disistima e “antipatia epidermica”: ecco cosa pensava Oriana Fallaci di mister Mortadella https://www.secoloditalia.it/2025/03/romano-prodi-disistima-e-antipatia-epidermica-ecco-cosa-pensava-oriana-fallaci-di-mister-mortadella/ Oriana Fallaci scrisse una lettera rivolta a Romano Prodi in cui gli confessava di provare una profonda "disistima" nei suoi confronti fin dal 1978 Francesco Curridori 25 Marzo 2025 - 13:17 Quando la Fallaci demolì Prodi: "Signor Mortadella..." Il "professore" Romano Prodi, in questi giorni, è tornato al centro delle cronache nazionali per la tirata di capelli alla giornalista di Mediaset, ma sono parecchi gli episodi bizzarri che hanno caratterizzato la sua vita. Uno in particolare: la seduta spiritica per scoprire dove si trovasse Aldo Moro. A ricordarlo fu la giornalista Oriana Fallaci che una volta scrisse una lettera durissima indirizzata a Romano Prodi, nei primi anni 2000. "Signor Presidente della Commissione Europea so che in Italia la chiamano Mortadella", esordiva la giornalista fiorentina, addolarata perché la mortadella "è uno squisito e nobile insaccato di cui andar fieri, non certo per lei che in me suscita disistima fin dal 1978". Un attacco durissimo dovuto proprio partecipazione di Prodi alla "seduta spiritica per chiedere alle anime del Purgatorio dove i brigatisti nascondessero il rapito Aldo Moro". Fallaci, poi, aggiunse: "Non mi parve serio, Monsieur Meglio: non mi parve rispettoso, pietoso, umano, nei riguardi di Moro che stava per essere ucciso". E se queste parole sembrano dure, il seguito della lettera è ancora più ruvido: "E supplicai il Padreterno di tenerLa lontana dalla politica. Peccato che - scrisse la giornalista- al solito il Padreterno non m’abbia ascoltato, che in politica lei ci si sia buttato senza pudore". Fallaci rimarca la sua disistima per l'ex premier che "s’è approfondita nonché arricchita d’una antipatia quasi epidermica". E l'attacco si fa via via sempre più sul personale: "Il solo udire la sua voce manierosa e melliflua m’innervosisce, il solo guardare la sua facciona guanciuta e falsamente benigna mi rattrista, Monsieur". E ancora: "Mi rammenta la Comèdie Italienne o Commedia dell’Arte, Pulcinella e Brighella, Arlecchino e Tartaglia". "Poi dicono che l'ho stuprata...": l'ultima di Prodi. E le prove definitive contro di lui Ma Fallaci non ha mai gradito all'italiana e Prodi riuscì a strapparli un sorriso solo due volte: "Quando al suo agglomerato politico dette l’acconcio nome e l’acconcia immagine d’un Asino, e quando D’Alema La rimpiazzò a Palazzo Chigi. Il guaio è che per spodestarLa, dovette rifilarla all’Unione Europea, ove ci ha fatto fare non poche figuracce, Monsieur". E, poi, la cronista ricorda quando nel 2003 Prodi promosse un sondaggio sulla legittimità-della-guerra-in-Iraq tra i cittadini dell'Unione Europea. "Sondaggio con cui si chiedeva, fra l’altro, quale fosse il Paese che minacciava di più la pace nel mondo e a cui risposero 7515 persone. Però lei lo rese noto come se si fosse trattato d’un referendum plebiscitario, e in anteprima dette la risposta da cui risultava che secondo il 59 per cento degli europei il paese che più minacciava la pace nel mondo era Israele". Fallaci ricordò, inoltre, quando Prodi inviò 60 pagine ai dirigenti dell’Ulivo per offrirsi come loro leader: "Le sue figuracce - osservava la giornalista - sono le nostre figuracce, Monsieur. Figuracce dell’Italia. E io soffrii tanto a leggere i tre aggettivi che Hans-Gert Poettering, il capo del Ppe, aveva scelto per condannare il suo secondo exploit: Scorretto, Inaccettabile, Irresponsabile". Fallaci, poi, citò un editoriale del Times in cui si scriveva: "Mister Prodi ha rinunciato al diritto morale di guidare la Commissione Europea e ai popoli d’Europa renderebbe un miglior servigio se tornasse nel calderone della politica italiana. Non ci mancava che lei, Monsieur". La lettera si conclude nel peggiore dei modi: "Voglio dire oltre a Pulcinella e Brighella, Arlecchino e Tartaglia, non ci mancava che Mortadella. Santo Cielo, non le bastavano gli immeritati fasti di Bruxelles? - si chiedeva Fallaci - Dove ogni mese lei riceve cinquanta milioni di vecchie lire italiane! E, perbacco!, sono tante! Così tante che mi chiedo come facciano gli italiani, anzi gli europei, a non rinfacciargliele". Un Immensa Oriana Fallaci 🤍
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    Romano Prodi, disistima e "antipatia epidermica": ecco cosa pensava Oriana Fallaci di mister Mortadella - Secolo d'Italia
    Rispunta la lettera aperta di Oriana Fallaci a Prodi: "Signor presidente della Commissione europea, che in Italia chiamano Mortadella..."
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  • URBANISTOPOLI: LAVORATORI-CAPRI ESPIATORI, POLITICI INTOCCABILI (Com. Sind. l.300.1970)
    La bufera di articoli, video, inchieste, voci che si accavallano in questi giorni riguardanti le accresciute responsabilità e reati ascrivibili a tre colleghi con l’arresto ai domiciliari del nostro ex direttore Oggioni ha lasciato tutti i lavoratori del Comune di Milano interdetti. E’ necessario però, anche vista la ormai massiccia presenza di colleghi neoassunti dal 2018 ad oggi, che non conoscono gli antefatti riguardanti la nostra direzione, porre dei punti fermi che possano essere utilizzati da chiave di lettura a quanto sta succedendo alla Direzione Urbanistica, infaustamente ridenominata 'Rigenerazione Urbana'.
    #Fintincreduli
    Sentire nel consiglio comunale dello scorso lunedì i vertici dell’amministrazione definire ‘mele marce’ i colleghi indagati senza specificare chi, apre un interrogativo sulla decisione del Comune di non costituirsi parte civile nei procedimenti avviati, scelta che sembra essere confermata anche per il processo Park Tower di Crescenzago/Parco Lambro, ma non è chiaro se verrà mantenuta. A tal proposito giovedì scorso si è svolta una riunione lampo nell’androne del sesto piano, in cui il neodirettore Lippi si è detto disponibile a verificare tali affermazioni e a farci conoscere l’esito. Noi lavoratori, finora silenti sia attraverso i singoli che in merito a comunicati ufficiali delle Organizzazioni Sindacali, non possiamo però continuare a non rispondere allo stupore simulato, a quel finto ‘noi non sapevamo’ che accomuna molti dei responsabili decisionali dell’Edilizia e dell’Urbanistica degli ultimi 15 anni e la maggior parte dei giornalisti. Dove hanno vissuto costoro dal 2011 ad oggi? Se anche fossero dimostrate le accuse ai colleghi, evento tutto da verificare, si tratterebbe comunque di esecutori. Chi materialmente ha commesso un reato, non accorgendosi nemmeno che fosse tale. Ma quando verranno individuati i mandanti? Cioè i veri responsabili di quanto sta succedendo? Tra politici che hanno deliberato un PGT che non ha tenuto in nessuna considerazione le norme che vengono oggi contestate ai lavoratori, esponendoli a rischi erariali e legali esiziali. Tra i ‘tecnici’ presenti nelle 3 Giunte che si sono succedute dal mandato Pisapia-De Cesaris, tra cui annoveriamo avvocati di primo livello, docenti del Politecnico, architetti di fama internazionale. Molti di loro, inoltre, sono passati da un ruolo pubblico a funzioni private, molto spesso nei campi urbanistico, edilizio, costruttivo-finanziario, senza che nessuno abbia mai avuto nulla da obiettare. Sappiamo bene che i dipendenti, anche i dirigenti, non hanno poteri di libera scelta discrezionale ma si attivano su input di Sindaci, Assessori Direttori generali, cioè dei vertici dell’amministrazione. L’indirizzo è sempre frutto di scelte politiche, l’impulso decisionale viene dai vertici non promana da un lavoratore pur dirigente che sia. Per quale motivo indagini, opinione pubblica e campagne stampa puntano il dito sempre e solo contro gli esecutori, cioè l’anello debole della catena di comando?
    #CommissionePaesaggio & #ConfittidiInteresse
    I particolari più compromettenti che stanno emergendo dalle indagini sono concentrati soprattutto sulla Commissione per il paesaggio e i plurimi conflitti di interesse presenti al suo interno. Un organismo nominato dal Sindaco in cui emergono commistioni tanto evidenti che anche un ragazzino di prima media, inserendo i nomi dei componenti su google poteva individuarli, non da adesso ma da almeno 15 anni. Legami così evidenti che se le redazioni e i giornalisti che stanno pubblicando decine di pagine oggi, avessero approfondito prima, avrebbero potuto davvero evitare la figuraccia che sta ricadendo sugli incolpevoli dipendenti. Anche qui è necessario un approfondimento. Il garante dell’anticorruzione del Comune di Milano dov’era quando mariti e mogli si scambiavano i ruoli di presentatore e giudice delle pratiche inoltrate? Dove quando architetti con decine di pratiche in corso nella stessa città, erano chiamati a decidere di pratiche simili di colleghi e soci? Che tipo di indipendenza può avere un organo composto da ingegneri e architetti coinvolti per interessi propri nelle pratiche edilizie, presentate da altri architetti e ingegneri che devono valutare sotto profili ampiamente discrezionali? E soprattutto, come può un dirigente che ha svolto questo ruolo per anni dentro l’edilizia del Comune di Milano, diventare membro della Commissione per il Paesaggio senza che nessuno dei responsabili dei controlli interni del Comune di Milano, nessun dei 46 consiglieri comunali, nessuno degli 8 assessori in Giunta, abbia avuto delle note da opporre quantomeno di opportunità.
    #Municipi: chi li ha visti?
    Ma veniamo anche ai Municipi visto che dal territorio provengono il 90% degli esposti collettivi che hanno portato la Procura ad approfondimenti che durano ormai da oltre due anni, come successo per i palazzoni bordo Parco delle cave le residenze Lac di via Cancano a Baggio (in foto). Il neonato regolamento di Municipio nonostante le roboanti dichiarazioni al momento della sua creazione non ha prodotto nessun correttivo in tema urbanistico. Sarebbe bastato rendere pubbliche e con un calendario diffuso le sedute della Commissione del paesaggio quando chiamata a decidere su progetti molto impattanti sulla vita dei quartieri e dei suoi abitanti, legando maggiormente il parere del rappresentante del Municipio alla decisione finale. Provocando una partecipazione vera dei cittadini interessati, capace di evidenziare quell’opposizione che si è poi scaricata nelle cancellerie del tribunale inguaiando i dipendenti comunali. Invece no, anche in questo caso il rappresentante del Municipio eletto dai cittadini non ha nessun potere in commissione. Anche in questo caso la responsabilità ultima di interventi che vengono contestati da comitati e cittadini ricade per la vulgata comune sui lavoratori. Quasi fossimo noi a produrre fotomontaggi e render amazzonici, pieni di alberi di alto fusto e verde pubblicati per anni dai giornali e siti ‘amici’ del Comune (da Repubblica, a Urban Files a Corriere) e megafonati dall’ufficio stampa a nascondere alti palazzoni e imbarazzanti volumetrie che emergono puntualmente alla fine dei cantieri, spesso provocando l’indignazione dei residenti.
    #LeResponsabilità del Comune
    In due anni e mezzo di articoli sui giornali, servizi dei tg e approfondimenti, il Comune di Milano nonostante i solleciti durante gli incontri con le organizzazioni sindacali, non ha svolto nessuna campagna di informazione, nessun comunicato che potesse render chiari cosa sia una SCIA o una SCIA alternativa al permesso di costruire, contribuendo col suo silenzio a ingenerare tra l’opinione pubblica il dubbio, il sospetto e le accuse di corruzione che ormai ci coinvolgono tutti, facendo venir meno l’autorevolezza non di qualche mela marcia come dichiarato dai vertici, ma di tutta la direzione Urbanistica con effetti letali sui lavoratori più esposti.
    La denuncia per diffamazione al giornalista Gianni Barbacetto deliberata dalla Giunta inoltre, non ha fatto altro che far moltiplicare l'attenzione sui casi, aumentando articoli, servizi televisivi e approfondimenti, oltre a rappresentare una inopportuna ammissione di colpa.
    Il mancato spostamento degli indagati dai loro uffici, come richiederebbe un minimo di buonsenso, oltre a rappresentare un rischio per tutti i 14 colleghi coinvolti ha avuto il pessimo risultato di aver peggiorato la situazione per due di loro, Carla Barone e Andrea Viaroli, che ora rischiano l'interdizione dai pubblici uffici.
    Non siamo noi dipendenti che abbiamo scritto sul d.p.r. 380.2001 e sulla l.r. 12.2005 che la demolizione e ricostruzione integrale di un edificio con forme, altezze e sagome diverse possa essere considerata una ristrutturazione, con un risparmio del 68% di oneri rispetto alla nuova costruzione. Così come non siamo noi lavoratori a non aver previsto nel PGT delle norme che impedissero, come invece è successo di fianco al parco Lambro e al Parco delle Cave, di edificare palazzi altri più di 60 metri di fronte a un Parco pubblico togliendo aria, luce e vedute alla fruizione pubblica senza nemmeno inoltrare una pec al presidente del Consiglio Comunale. Non siamo noi lavoratori ad aver prima promosso addirittura con convegni e poi esaltato l’idea della ‘Città che sale’ così osteggiata da comitati cittadini e magistrati, ma siamo solo colpevoli di aver firmato per lavoro atti che dessero sostanza a questo input, una scelta che lo ripetiamo è sempre politica. Così come non siamo noi ad aver previsto che le coperture di box ed edifici sotterranei andassero computate nel ‘verde’ quasi che fossero boschi e non semplice verde estetico di nessun valore ecosistemico o naturalistico. Non siamo stati noi neppure a escludere nei calcoli sulle volumetrie massime da edificare, Housing sociale e funzioni simili, come sta succedendo nel cantiere di via dei Rospigliosi a San Siro, quasi che i palazzoni con quella destinazione d’uso fossero trasparenti e lasciassero passare l’aria, la luce indispensabili per il rispetto dei quartieri e degli abitanti che hanno la sfortuna di viverci accanto.
    Non possiamo sapere come si evolveranno le indagini ma è importante definire in maniera precisa le responsabilità.
    Quando verranno indagati e chiamati a processo i decisori?
    URBANISTOPOLI: LAVORATORI-CAPRI ESPIATORI, POLITICI INTOCCABILI (Com. Sind. l.300.1970) La bufera di articoli, video, inchieste, voci che si accavallano in questi giorni riguardanti le accresciute responsabilità e reati ascrivibili a tre colleghi con l’arresto ai domiciliari del nostro ex direttore Oggioni ha lasciato tutti i lavoratori del Comune di Milano interdetti. E’ necessario però, anche vista la ormai massiccia presenza di colleghi neoassunti dal 2018 ad oggi, che non conoscono gli antefatti riguardanti la nostra direzione, porre dei punti fermi che possano essere utilizzati da chiave di lettura a quanto sta succedendo alla Direzione Urbanistica, infaustamente ridenominata 'Rigenerazione Urbana'. #Fintincreduli Sentire nel consiglio comunale dello scorso lunedì i vertici dell’amministrazione definire ‘mele marce’ i colleghi indagati senza specificare chi, apre un interrogativo sulla decisione del Comune di non costituirsi parte civile nei procedimenti avviati, scelta che sembra essere confermata anche per il processo Park Tower di Crescenzago/Parco Lambro, ma non è chiaro se verrà mantenuta. A tal proposito giovedì scorso si è svolta una riunione lampo nell’androne del sesto piano, in cui il neodirettore Lippi si è detto disponibile a verificare tali affermazioni e a farci conoscere l’esito. Noi lavoratori, finora silenti sia attraverso i singoli che in merito a comunicati ufficiali delle Organizzazioni Sindacali, non possiamo però continuare a non rispondere allo stupore simulato, a quel finto ‘noi non sapevamo’ che accomuna molti dei responsabili decisionali dell’Edilizia e dell’Urbanistica degli ultimi 15 anni e la maggior parte dei giornalisti. Dove hanno vissuto costoro dal 2011 ad oggi? Se anche fossero dimostrate le accuse ai colleghi, evento tutto da verificare, si tratterebbe comunque di esecutori. Chi materialmente ha commesso un reato, non accorgendosi nemmeno che fosse tale. Ma quando verranno individuati i mandanti? Cioè i veri responsabili di quanto sta succedendo? Tra politici che hanno deliberato un PGT che non ha tenuto in nessuna considerazione le norme che vengono oggi contestate ai lavoratori, esponendoli a rischi erariali e legali esiziali. Tra i ‘tecnici’ presenti nelle 3 Giunte che si sono succedute dal mandato Pisapia-De Cesaris, tra cui annoveriamo avvocati di primo livello, docenti del Politecnico, architetti di fama internazionale. Molti di loro, inoltre, sono passati da un ruolo pubblico a funzioni private, molto spesso nei campi urbanistico, edilizio, costruttivo-finanziario, senza che nessuno abbia mai avuto nulla da obiettare. Sappiamo bene che i dipendenti, anche i dirigenti, non hanno poteri di libera scelta discrezionale ma si attivano su input di Sindaci, Assessori Direttori generali, cioè dei vertici dell’amministrazione. L’indirizzo è sempre frutto di scelte politiche, l’impulso decisionale viene dai vertici non promana da un lavoratore pur dirigente che sia. Per quale motivo indagini, opinione pubblica e campagne stampa puntano il dito sempre e solo contro gli esecutori, cioè l’anello debole della catena di comando? #CommissionePaesaggio & #ConfittidiInteresse I particolari più compromettenti che stanno emergendo dalle indagini sono concentrati soprattutto sulla Commissione per il paesaggio e i plurimi conflitti di interesse presenti al suo interno. Un organismo nominato dal Sindaco in cui emergono commistioni tanto evidenti che anche un ragazzino di prima media, inserendo i nomi dei componenti su google poteva individuarli, non da adesso ma da almeno 15 anni. Legami così evidenti che se le redazioni e i giornalisti che stanno pubblicando decine di pagine oggi, avessero approfondito prima, avrebbero potuto davvero evitare la figuraccia che sta ricadendo sugli incolpevoli dipendenti. Anche qui è necessario un approfondimento. Il garante dell’anticorruzione del Comune di Milano dov’era quando mariti e mogli si scambiavano i ruoli di presentatore e giudice delle pratiche inoltrate? Dove quando architetti con decine di pratiche in corso nella stessa città, erano chiamati a decidere di pratiche simili di colleghi e soci? Che tipo di indipendenza può avere un organo composto da ingegneri e architetti coinvolti per interessi propri nelle pratiche edilizie, presentate da altri architetti e ingegneri che devono valutare sotto profili ampiamente discrezionali? E soprattutto, come può un dirigente che ha svolto questo ruolo per anni dentro l’edilizia del Comune di Milano, diventare membro della Commissione per il Paesaggio senza che nessuno dei responsabili dei controlli interni del Comune di Milano, nessun dei 46 consiglieri comunali, nessuno degli 8 assessori in Giunta, abbia avuto delle note da opporre quantomeno di opportunità. #Municipi: chi li ha visti? Ma veniamo anche ai Municipi visto che dal territorio provengono il 90% degli esposti collettivi che hanno portato la Procura ad approfondimenti che durano ormai da oltre due anni, come successo per i palazzoni bordo Parco delle cave le residenze Lac di via Cancano a Baggio (in foto). Il neonato regolamento di Municipio nonostante le roboanti dichiarazioni al momento della sua creazione non ha prodotto nessun correttivo in tema urbanistico. Sarebbe bastato rendere pubbliche e con un calendario diffuso le sedute della Commissione del paesaggio quando chiamata a decidere su progetti molto impattanti sulla vita dei quartieri e dei suoi abitanti, legando maggiormente il parere del rappresentante del Municipio alla decisione finale. Provocando una partecipazione vera dei cittadini interessati, capace di evidenziare quell’opposizione che si è poi scaricata nelle cancellerie del tribunale inguaiando i dipendenti comunali. Invece no, anche in questo caso il rappresentante del Municipio eletto dai cittadini non ha nessun potere in commissione. Anche in questo caso la responsabilità ultima di interventi che vengono contestati da comitati e cittadini ricade per la vulgata comune sui lavoratori. Quasi fossimo noi a produrre fotomontaggi e render amazzonici, pieni di alberi di alto fusto e verde pubblicati per anni dai giornali e siti ‘amici’ del Comune (da Repubblica, a Urban Files a Corriere) e megafonati dall’ufficio stampa a nascondere alti palazzoni e imbarazzanti volumetrie che emergono puntualmente alla fine dei cantieri, spesso provocando l’indignazione dei residenti. #LeResponsabilità del Comune In due anni e mezzo di articoli sui giornali, servizi dei tg e approfondimenti, il Comune di Milano nonostante i solleciti durante gli incontri con le organizzazioni sindacali, non ha svolto nessuna campagna di informazione, nessun comunicato che potesse render chiari cosa sia una SCIA o una SCIA alternativa al permesso di costruire, contribuendo col suo silenzio a ingenerare tra l’opinione pubblica il dubbio, il sospetto e le accuse di corruzione che ormai ci coinvolgono tutti, facendo venir meno l’autorevolezza non di qualche mela marcia come dichiarato dai vertici, ma di tutta la direzione Urbanistica con effetti letali sui lavoratori più esposti. La denuncia per diffamazione al giornalista Gianni Barbacetto deliberata dalla Giunta inoltre, non ha fatto altro che far moltiplicare l'attenzione sui casi, aumentando articoli, servizi televisivi e approfondimenti, oltre a rappresentare una inopportuna ammissione di colpa. Il mancato spostamento degli indagati dai loro uffici, come richiederebbe un minimo di buonsenso, oltre a rappresentare un rischio per tutti i 14 colleghi coinvolti ha avuto il pessimo risultato di aver peggiorato la situazione per due di loro, Carla Barone e Andrea Viaroli, che ora rischiano l'interdizione dai pubblici uffici. Non siamo noi dipendenti che abbiamo scritto sul d.p.r. 380.2001 e sulla l.r. 12.2005 che la demolizione e ricostruzione integrale di un edificio con forme, altezze e sagome diverse possa essere considerata una ristrutturazione, con un risparmio del 68% di oneri rispetto alla nuova costruzione. Così come non siamo noi lavoratori a non aver previsto nel PGT delle norme che impedissero, come invece è successo di fianco al parco Lambro e al Parco delle Cave, di edificare palazzi altri più di 60 metri di fronte a un Parco pubblico togliendo aria, luce e vedute alla fruizione pubblica senza nemmeno inoltrare una pec al presidente del Consiglio Comunale. Non siamo noi lavoratori ad aver prima promosso addirittura con convegni e poi esaltato l’idea della ‘Città che sale’ così osteggiata da comitati cittadini e magistrati, ma siamo solo colpevoli di aver firmato per lavoro atti che dessero sostanza a questo input, una scelta che lo ripetiamo è sempre politica. Così come non siamo noi ad aver previsto che le coperture di box ed edifici sotterranei andassero computate nel ‘verde’ quasi che fossero boschi e non semplice verde estetico di nessun valore ecosistemico o naturalistico. Non siamo stati noi neppure a escludere nei calcoli sulle volumetrie massime da edificare, Housing sociale e funzioni simili, come sta succedendo nel cantiere di via dei Rospigliosi a San Siro, quasi che i palazzoni con quella destinazione d’uso fossero trasparenti e lasciassero passare l’aria, la luce indispensabili per il rispetto dei quartieri e degli abitanti che hanno la sfortuna di viverci accanto. Non possiamo sapere come si evolveranno le indagini ma è importante definire in maniera precisa le responsabilità. Quando verranno indagati e chiamati a processo i decisori?
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  • LA CEDU ESAMINERÀ IL CASO DI UN LAVORATORE SOSPESO

    Grazie all’iniziativa di tre avvocati italiani, Gianfrancesco Vecchio, Giuseppe De Santis e Giulio Marini, la #CEDU (Corte Europea dei Diritti Umani) ha ammesso il ricorso di un dipendente italiano sospeso per non essersi voluto sottoporre alla #vaccinazione diventata obbligatoria durante la pandemia del #Covid_19, senza dover aspettare il completamento dell’iter legale di norma.

    La CEDU ha valutato in senso positivo le argomentazioni dei legali circa il fatto che in #Italia sia ormai evidente che i giudici si stiano rifiutando di prendere atto di dati oggettivi.

    Diffondiamo il più possibile questa straordinaria notizia per far si che anche altri cittadini informino i loro legali di questo nuovo percorso per ottenere giustizia.

    Si tratta di una questione importante per tutti. Sono riusciti a fare breccia in un sistema. Non possiamo ignorarlo.

    Source: https://x.com/itsmeback_/status/1901666542829383695?t=PKcIWF5G-1717dIZXLqKwg&s=19
    LA CEDU ESAMINERÀ IL CASO DI UN LAVORATORE SOSPESO Grazie all’iniziativa di tre avvocati italiani, Gianfrancesco Vecchio, Giuseppe De Santis e Giulio Marini, la #CEDU (Corte Europea dei Diritti Umani) ha ammesso il ricorso di un dipendente italiano sospeso per non essersi voluto sottoporre alla #vaccinazione diventata obbligatoria durante la pandemia del #Covid_19, senza dover aspettare il completamento dell’iter legale di norma. La CEDU ha valutato in senso positivo le argomentazioni dei legali circa il fatto che in #Italia sia ormai evidente che i giudici si stiano rifiutando di prendere atto di dati oggettivi. Diffondiamo il più possibile questa straordinaria notizia per far si che anche altri cittadini informino i loro legali di questo nuovo percorso per ottenere giustizia. Si tratta di una questione importante per tutti. Sono riusciti a fare breccia in un sistema. Non possiamo ignorarlo. Source: https://x.com/itsmeback_/status/1901666542829383695?t=PKcIWF5G-1717dIZXLqKwg&s=19
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  • Le rane in paradiso
    Di Marco Travaglio

    Provate a chiedere a ChatGpt, cioè all’intelligenza artificiale, come si è evoluta in questi tre anni la percezione europea del conflitto in Ucraina. La risposta dovrebbero leggerla tutti i deficienti naturali che governano o sostengono la cosiddetta Europa, incapaci di uscire dal tunnel della droga bellicista. Eccola: “L’Europa è passata da un’iniziale posizione di prudenza a un dibattito sempre più aperto su misure sempre più offensive che in precedenza sarebbero state considerate impensabili”. Un’escalation infinita a tappe: ecco le principali.

    1. No al coinvolgimento militare diretto: solo aiuti umanitari e civili all’Ucraina, accoglienza ai profughi e sanzioni alla Russia.

    2. Aiuti militari, ma solo con armi leggere e difensive (droni, missili anticarro Javelin americani e sistemi di difesa aerea portatili), per aiutare l’Ucraina a difendersi dall’invasore russo fino alla conclusione dei negoziati in corso a Istanbul.

    3. Armi pesanti e offensive come gli Himars e i carri armati Leopard 2 e Abrams, ma anche gli ordigni all’uranio impoverito e le bombe a grappolo, per aiutare l’Ucraina, che ha abbandonato i negoziati di Istanbul, a sconfiggere militarmente la Russia.

    4. Cacciabombardieri F-16 e missili a lungo raggio come gli Storm Shadow britannici e gli Atacms americani, ma solo per attaccare le truppe russe in territorio ucraino.

    5. Missili a lungo raggio anche per attaccare le basi russe in territorio russo, ma solo quelle a ridosso del confine ucraino da cui partono gli attacchi all’Ucraina.

    6. Missili a lungo raggio anche per attaccare obiettivi russi militari e civili in tutto il territorio russo, anche in estrema profondità.

    7. Invio di truppe in Ucraina proposto dal presidente francese Macron, dal governo polacco e da quelli baltici, ma ultimamente anche da quello britannico del premier Starmer.

    8. Riarmo degli Stati europei per 800 miliardi con debiti svincolati dal Patto di Stabilità. E nucleare europeo in funzione di deterrenza anti-russa con un coordinamento più stretto fra le potenze atomiche europee (Francia e Regno Unito) e quelle che aspirano a diventarlo (Germania, Polonia e Repubbliche baltiche), o addirittura col riarmo anche nucleare di tutta la Ue sul modello Nato.

    Viene in mente la metafora della rana nella pentola: se la getti subito nell’acqua bollente, quella salta fuori all’istante; se invece la butti in acqua fredda e alzi pian piano la temperatura, la rana si adatta gradualmente al calore e, quando l’acqua si fa rovente, non ha più la forza di salvarsi schizzando fuori. E muore lessata.

    Ah, dimenticavo: la rana siamo noi.

    Giorgio Bianchi
    Le rane in paradiso Di Marco Travaglio Provate a chiedere a ChatGpt, cioè all’intelligenza artificiale, come si è evoluta in questi tre anni la percezione europea del conflitto in Ucraina. La risposta dovrebbero leggerla tutti i deficienti naturali che governano o sostengono la cosiddetta Europa, incapaci di uscire dal tunnel della droga bellicista. Eccola: “L’Europa è passata da un’iniziale posizione di prudenza a un dibattito sempre più aperto su misure sempre più offensive che in precedenza sarebbero state considerate impensabili”. Un’escalation infinita a tappe: ecco le principali. 1. No al coinvolgimento militare diretto: solo aiuti umanitari e civili all’Ucraina, accoglienza ai profughi e sanzioni alla Russia. 2. Aiuti militari, ma solo con armi leggere e difensive (droni, missili anticarro Javelin americani e sistemi di difesa aerea portatili), per aiutare l’Ucraina a difendersi dall’invasore russo fino alla conclusione dei negoziati in corso a Istanbul. 3. Armi pesanti e offensive come gli Himars e i carri armati Leopard 2 e Abrams, ma anche gli ordigni all’uranio impoverito e le bombe a grappolo, per aiutare l’Ucraina, che ha abbandonato i negoziati di Istanbul, a sconfiggere militarmente la Russia. 4. Cacciabombardieri F-16 e missili a lungo raggio come gli Storm Shadow britannici e gli Atacms americani, ma solo per attaccare le truppe russe in territorio ucraino. 5. Missili a lungo raggio anche per attaccare le basi russe in territorio russo, ma solo quelle a ridosso del confine ucraino da cui partono gli attacchi all’Ucraina. 6. Missili a lungo raggio anche per attaccare obiettivi russi militari e civili in tutto il territorio russo, anche in estrema profondità. 7. Invio di truppe in Ucraina proposto dal presidente francese Macron, dal governo polacco e da quelli baltici, ma ultimamente anche da quello britannico del premier Starmer. 8. Riarmo degli Stati europei per 800 miliardi con debiti svincolati dal Patto di Stabilità. E nucleare europeo in funzione di deterrenza anti-russa con un coordinamento più stretto fra le potenze atomiche europee (Francia e Regno Unito) e quelle che aspirano a diventarlo (Germania, Polonia e Repubbliche baltiche), o addirittura col riarmo anche nucleare di tutta la Ue sul modello Nato. Viene in mente la metafora della rana nella pentola: se la getti subito nell’acqua bollente, quella salta fuori all’istante; se invece la butti in acqua fredda e alzi pian piano la temperatura, la rana si adatta gradualmente al calore e, quando l’acqua si fa rovente, non ha più la forza di salvarsi schizzando fuori. E muore lessata. Ah, dimenticavo: la rana siamo noi. Giorgio Bianchi
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  • TUTTA LA VERITA' SULLE SCIE CHIMICHE

    TI SEI MAI CHIESTO COME FANNO CERTE COMPAGNIE AEREE A FUNZIONARE SENZA COPRIRE I COSTI DI VIAGGIO COL PAGAMENTO DI BIGLIETTI A PREZZI RIDICOLI?

    QUESTA INTERVISTA TI SVELERÀ COSE MOLTO SOSPETTE GRAZIE AD UN DIPENDENTE DELL’AEROPORTO INTERNAZIONALE DI MILANO MALPENSA CHE È STATO RECENTEMENTE ARRESTATO A CUI È STATO FATTO ANCHE UN TSO

    QUESTO EROE È ORA IN GRAVE PERICOLO DI VITA PER AVER RIVELATO QUESTE INFORMAZIONI

    L’ORGANIZZAZIONE ATTA AD IRRORARE I CIELI EUROPEI E UN’ORGANIZZAZIONE TERRORISTICA CHE OPERA NELL’OMBRA E CI SONO MOLTISSIME PERSONE COINVOLTE

    GIANNINI HA DIMOSTRATO CHE QUESTI AEREI SONO MODIFICATI APPOSITAMENTE E PER QUESTO È POSSIBILE SCOPRIRE TUTTO CON SEMPLICI ISPEZIONI

    MA QUESTA COSA È CONOSCIUTA DAI POLITICI CHE NON VOGLIONO FAR LUCE SU QUESTA OPERAZIONE

    ESATTAMENTE COME I VACCINI C’È DIETRO LA #NATO

    BUONA VISIONE E DIFFONDI QUESTO VIDEO A TUTTI!

    #CHEMTRAILS #GIANNINI #MARCIANÓ #SCIECHIMICHE #TVIVO

    THE WHOLE TRUTH ABOUT CHEMTRAILS

    HAVE YOU EVER WONDERED HOW CERTAIN AIRLINES OPERATE WITHOUT COVERING TRAVEL COSTS WITH PAYMENTS FOR RIDICULOUS TICKETS?

    THIS INTERVIEW WILL REVEAL VERY SUSPICIOUS THINGS TO YOU THANKS TO AN EMPLOYEE OF THE MILAN MALPENSA INTERNATIONAL AIRPORT WHO WAS RECENTLY ARRESTED AND ALSO GIVEN A TSO

    THIS HERO IS NOW IN SERIOUS DANGER OF LIFE FOR HAVING REVEALED THIS INFORMATION

    THE ORGANIZATION AIMED AT SPRAYING THE EUROPEAN SKIES IS A TERRORISM ORGANIZATION THAT OPERATES IN THE SHADOWS AND THERE ARE MANY PEOPLE INVOLVED

    GIANNINI HAS DEMONSTRATED THAT THESE PLANES ARE MODIFIED ON PURPOSE AND FOR THIS REASON IT IS POSSIBLE TO DISCOVER EVERYTHING WITH SIMPLE INSPECTIONS

    BUT THIS THING IS KNOWN BY POLITICIANS WHO DO NOT WANT TO SHED LIGHT ON IT ABOUT THIS OPERATION

    EXACTLY LIKE VACCINES THERE IS #NATO BEHIND

    ENJOY THE VIEW AND SPREAD THIS VIDEO TO EVERYONE!

    Source: Canale Telegram Libera Espressione
    TUTTA LA VERITA' SULLE SCIE CHIMICHE TI SEI MAI CHIESTO COME FANNO CERTE COMPAGNIE AEREE A FUNZIONARE SENZA COPRIRE I COSTI DI VIAGGIO COL PAGAMENTO DI BIGLIETTI A PREZZI RIDICOLI? QUESTA INTERVISTA TI SVELERÀ COSE MOLTO SOSPETTE GRAZIE AD UN DIPENDENTE DELL’AEROPORTO INTERNAZIONALE DI MILANO MALPENSA CHE È STATO RECENTEMENTE ARRESTATO A CUI È STATO FATTO ANCHE UN TSO QUESTO EROE È ORA IN GRAVE PERICOLO DI VITA PER AVER RIVELATO QUESTE INFORMAZIONI L’ORGANIZZAZIONE ATTA AD IRRORARE I CIELI EUROPEI E UN’ORGANIZZAZIONE TERRORISTICA CHE OPERA NELL’OMBRA E CI SONO MOLTISSIME PERSONE COINVOLTE GIANNINI HA DIMOSTRATO CHE QUESTI AEREI SONO MODIFICATI APPOSITAMENTE E PER QUESTO È POSSIBILE SCOPRIRE TUTTO CON SEMPLICI ISPEZIONI MA QUESTA COSA È CONOSCIUTA DAI POLITICI CHE NON VOGLIONO FAR LUCE SU QUESTA OPERAZIONE ESATTAMENTE COME I VACCINI C’È DIETRO LA #NATO BUONA VISIONE E DIFFONDI QUESTO VIDEO A TUTTI! #CHEMTRAILS #GIANNINI #MARCIANÓ #SCIECHIMICHE #TVIVO THE WHOLE TRUTH ABOUT CHEMTRAILS HAVE YOU EVER WONDERED HOW CERTAIN AIRLINES OPERATE WITHOUT COVERING TRAVEL COSTS WITH PAYMENTS FOR RIDICULOUS TICKETS? THIS INTERVIEW WILL REVEAL VERY SUSPICIOUS THINGS TO YOU THANKS TO AN EMPLOYEE OF THE MILAN MALPENSA INTERNATIONAL AIRPORT WHO WAS RECENTLY ARRESTED AND ALSO GIVEN A TSO THIS HERO IS NOW IN SERIOUS DANGER OF LIFE FOR HAVING REVEALED THIS INFORMATION THE ORGANIZATION AIMED AT SPRAYING THE EUROPEAN SKIES IS A TERRORISM ORGANIZATION THAT OPERATES IN THE SHADOWS AND THERE ARE MANY PEOPLE INVOLVED GIANNINI HAS DEMONSTRATED THAT THESE PLANES ARE MODIFIED ON PURPOSE AND FOR THIS REASON IT IS POSSIBLE TO DISCOVER EVERYTHING WITH SIMPLE INSPECTIONS BUT THIS THING IS KNOWN BY POLITICIANS WHO DO NOT WANT TO SHED LIGHT ON IT ABOUT THIS OPERATION EXACTLY LIKE VACCINES THERE IS #NATO BEHIND ENJOY THE VIEW AND SPREAD THIS VIDEO TO EVERYONE! Source: Canale Telegram Libera Espressione
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  • E' già tutto così chiaro? Si leggano anche i commenti all'interno di Youtube! Grazie

    ENRICO GIANINI: PERCHÈ È SUCCESSO TUTTO QUESTO?

    https://www.youtube.com/watch?v=KEapg90fiCM

    ll caso di Enrico Gianini è complesso, diverse vicende si intrecciano e indubbiamente, come sempre, occorre conoscere i fatti pregressi legati alla vicenda personale.

    Tuttavia non basta, occorre conoscere le norme, la "non discrezionalità" dei magistrati, rispetto a provvedimenti restrittivi della libertà che implicano addirittura l'utilizzo di farmaci.

    Occorre inoltre conoscere i meccanismi dell'informazione.
    I fatti: Gianini viene oggi rinchiuso in un ex ospedale psichiatrico giudiziario in Provincia di Mantova, ridefinite rems, residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza, in seguito a una pregressa condanna per resistenza a pubblico ufficiale. Non avendo riconosciuto tale condanna ed essendosi opposto senza rispettare le prescrizioni oggi si trova rinchiuso per pericolosità sociale, con il rischio o l'effettiva somministrazione di farmaci.

    Al di là della serietà della struttura in cui è richiuso, la madre di tutte le perplessità è la seguente: viviamo in uno Stato in cui non seguire un iter relativo a una condanna per resistenza a pubblico ufficiale porta a trattamenti sanitari obbligatori?
    L'altra questione riguarda la discrezionalità della magistratura. Davvero dobbiamo pensare che non vi sia un'alternativa e che, "invevitabilmente" si debba giungere nel caso di Enrico Gianini a rinchiudere in una "esidenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza"?

    Veniamo ora all'informazione, quella ritenuta "credibile".
    È possibile, dopo 5 anni di passaggi palesi verso il controllo collettivo e alterazione della realtà da parte di canali d'informazione ufficiali e non, affidarsi a racconti che creano il "caso", allertano, poi placano ogni dubbio?

    Come si può definire quel tipo di informazione che confeziona il caso di Gianini, "senza, volutamente" associare la sua vicenda alle sue rivelazioni sulla geoingegneria, chiudendo la questione con un pacato racconto da cui risulta che no, le le rivelazioni di Gianini nulla c'entrano?
    È questa l'informazione di cui abbiamo bisogno?
    E se Gianini fosse davvero un uomo libero, che ha avuto il coraggio di rivelare delle verità, coincidenti ampiamente con il percepito, sulla geoingegneria e che sia esclusivamente per questo motivo rinchiuso in una "residenza" di cui sopra?
    Il precedente esiste.

    L'invito è di approfondire e non lasciare Gianini e la sua compagna soli.
    Spetta ai cittadini approfondire ogni aspetto di questa vicenda.

    #enricogiannini
    #sciechimiche
    E' già tutto così chiaro? Si leggano anche i commenti all'interno di Youtube! Grazie ENRICO GIANINI: PERCHÈ È SUCCESSO TUTTO QUESTO? https://www.youtube.com/watch?v=KEapg90fiCM ll caso di Enrico Gianini è complesso, diverse vicende si intrecciano e indubbiamente, come sempre, occorre conoscere i fatti pregressi legati alla vicenda personale. Tuttavia non basta, occorre conoscere le norme, la "non discrezionalità" dei magistrati, rispetto a provvedimenti restrittivi della libertà che implicano addirittura l'utilizzo di farmaci. Occorre inoltre conoscere i meccanismi dell'informazione. I fatti: Gianini viene oggi rinchiuso in un ex ospedale psichiatrico giudiziario in Provincia di Mantova, ridefinite rems, residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza, in seguito a una pregressa condanna per resistenza a pubblico ufficiale. Non avendo riconosciuto tale condanna ed essendosi opposto senza rispettare le prescrizioni oggi si trova rinchiuso per pericolosità sociale, con il rischio o l'effettiva somministrazione di farmaci. Al di là della serietà della struttura in cui è richiuso, la madre di tutte le perplessità è la seguente: viviamo in uno Stato in cui non seguire un iter relativo a una condanna per resistenza a pubblico ufficiale porta a trattamenti sanitari obbligatori? L'altra questione riguarda la discrezionalità della magistratura. Davvero dobbiamo pensare che non vi sia un'alternativa e che, "invevitabilmente" si debba giungere nel caso di Enrico Gianini a rinchiudere in una "esidenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza"? Veniamo ora all'informazione, quella ritenuta "credibile". È possibile, dopo 5 anni di passaggi palesi verso il controllo collettivo e alterazione della realtà da parte di canali d'informazione ufficiali e non, affidarsi a racconti che creano il "caso", allertano, poi placano ogni dubbio? Come si può definire quel tipo di informazione che confeziona il caso di Gianini, "senza, volutamente" associare la sua vicenda alle sue rivelazioni sulla geoingegneria, chiudendo la questione con un pacato racconto da cui risulta che no, le le rivelazioni di Gianini nulla c'entrano? È questa l'informazione di cui abbiamo bisogno? E se Gianini fosse davvero un uomo libero, che ha avuto il coraggio di rivelare delle verità, coincidenti ampiamente con il percepito, sulla geoingegneria e che sia esclusivamente per questo motivo rinchiuso in una "residenza" di cui sopra? Il precedente esiste. L'invito è di approfondire e non lasciare Gianini e la sua compagna soli. Spetta ai cittadini approfondire ogni aspetto di questa vicenda. #enricogiannini #sciechimiche
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  • ECCO COSA STA SUCCEDENDO VERAMENTE!
    L'assalto all'Unione europea dei lobbisti della Difesa: 18 incontri con i commissari in tre mesi e budget aumentato del 40% in un anno - Il Fatto Quotidiano
    Più soldi e team di pressione aumentati dopo l'invasione russa dell'Ucraina: ecco come le big della Difesa puntano ad accaparrarsi i fondi Ue...
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/03/07/lassalto-allunione-europea-dei-lobbisti-della-difesa-18-incontri-con-i-commissari-in-tre-mesi-e-budget-aumentato-del-40-in-un-anno/7902726/

    FIRMA LA NOSTRA PETIZIONE PER DIRE NO ALLA FOLLIA GUERRAFONDAIA!

    Per la Pace in Europa: No ai 800 Miliardi di Armamenti di Von der Leyen
    https://www.scenario.press/posts/75174
    ECCO COSA STA SUCCEDENDO VERAMENTE! L'assalto all'Unione europea dei lobbisti della Difesa: 18 incontri con i commissari in tre mesi e budget aumentato del 40% in un anno - Il Fatto Quotidiano Più soldi e team di pressione aumentati dopo l'invasione russa dell'Ucraina: ecco come le big della Difesa puntano ad accaparrarsi i fondi Ue... https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/03/07/lassalto-allunione-europea-dei-lobbisti-della-difesa-18-incontri-con-i-commissari-in-tre-mesi-e-budget-aumentato-del-40-in-un-anno/7902726/ FIRMA LA NOSTRA PETIZIONE PER DIRE NO ALLA FOLLIA GUERRAFONDAIA! Per la Pace in Europa: No ai 800 Miliardi di Armamenti di Von der Leyen https://www.scenario.press/posts/75174
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