Dietro il Dolore - Seregno 10 Nov. 2023 - dibattito post proiezione il toccante intervento di Giusy Pace - Pres. dell'Ass. I.D.U. - "Io ho vissuto la prima ondata Covid...Era normale quel fiume di sacchi neri. Nessuno sapeva che cosa si doveva fare con quei sacchi neri, perché non c'era neanche il tempo di fare la locanda tra un paziente e l'altro. Era così tanto forte e pericoloso questo virus..."
"Quel Giorno Giuseppe morì e io mi preoccupai di chiamare Alessia, quasi dispiaciuta, sapete perché ero dispiaciuta? Perché Giuseppe a 80 e passa anni era morto non perché doveva morire, ma perché era troppo vecchio per essere curato. E lui dopo 10 giorni morì semplicemente perché non poteva essere curato. Ed io dissi: ha pagato tante tasse per il sistema sanitario e quando ne ha avuto bisogno, l'unica volta, non gli è stato neanche restituito...".
"Perché noi siamo dei sopravvissuti ed ognuno di noi, a modo proprio, ha un senso di colpa, per non aver fatto, per non aver detto, per aver creduto, per non aver creduto, per non aver combattuto. Oggi è il tempo di scoperchiarla questa verità e di guardarla in faccia, perché questo film in realtà, a noi, non ce l'ha mostrata tutta la verità. Perché è così dura, è così terribile che ci potrebbe schiacciare, ma ci ha dato la possibilità di capire che dietro quella porta c'è un orrore che dobbiamo affrontare noi, per poter poi continuare ad andare avanti in futuro. Ed abbiamo la responsabilità di metterci insieme e di accompagnarci in questo viaggio della scoperta della verità..."
https://rumble.com/v3v23u1-dietro-il-dolore-dibattito-post-proiezione-interv.-di-giusy-pace-pres.-ass..html?mref=2wyiuy&mc=6s5ce
#giusypace
#pace
#associazioneisu
#dietroildolore
#laltraverita
#covid-19
#covid19
#dannidavaccino
#mortiimprovvise
#mortisospette
Dietro il Dolore - Seregno 10 Nov. 2023 - dibattito post proiezione il toccante intervento di Giusy Pace - Pres. dell'Ass. I.D.U. - "Io ho vissuto la prima ondata Covid...Era normale quel fiume di sacchi neri. Nessuno sapeva che cosa si doveva fare con quei sacchi neri, perché non c'era neanche il tempo di fare la locanda tra un paziente e l'altro. Era così tanto forte e pericoloso questo virus..."
"Quel Giorno Giuseppe morì e io mi preoccupai di chiamare Alessia, quasi dispiaciuta, sapete perché ero dispiaciuta? Perché Giuseppe a 80 e passa anni era morto non perché doveva morire, ma perché era troppo vecchio per essere curato. E lui dopo 10 giorni morì semplicemente perché non poteva essere curato. Ed io dissi: ha pagato tante tasse per il sistema sanitario e quando ne ha avuto bisogno, l'unica volta, non gli è stato neanche restituito...".
"Perché noi siamo dei sopravvissuti ed ognuno di noi, a modo proprio, ha un senso di colpa, per non aver fatto, per non aver detto, per aver creduto, per non aver creduto, per non aver combattuto. Oggi è il tempo di scoperchiarla questa verità e di guardarla in faccia, perché questo film in realtà, a noi, non ce l'ha mostrata tutta la verità. Perché è così dura, è così terribile che ci potrebbe schiacciare, ma ci ha dato la possibilità di capire che dietro quella porta c'è un orrore che dobbiamo affrontare noi, per poter poi continuare ad andare avanti in futuro. Ed abbiamo la responsabilità di metterci insieme e di accompagnarci in questo viaggio della scoperta della verità..."
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