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    🚀 PRIMA DI PARTIRE 🔵 Serata di confronto per la Milano che vorremmo 📅 22/02/25 – 📍 CAM Garibaldi, Milano Ieri sera ho avuto l’onore di partecipare, in qualità di ex Consigliere del Comune di Milano, alla serata di confronto pubblico organizzata dalla Associazione Scenario. Un momento prezioso, in cui sensibilità diverse si sono incontrate con un obiettivo comune: provare a ricompattarci per il futuro di Milano. Non sono qui solo per documentare della mia presenza, né tantomeno per autocelebrarmi. Ma voglio dirvi, per esperienza, quanto sia difficile 🔄 ricominciare ogni volta da capo. Avviare o riavviare progetti politici e civici richiede energia ⚡, visione 👀 e, soprattutto, tempo ⏳. E il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo. Non possiamo e non vogliamo sprecarlo. Proprio per questo, dobbiamo avere le idee chiare. Possiamo continuare all’infinito a elencare le criticità di Milano 🏙️, le sue contraddizioni, i suoi problemi irrisolti. Oppure possiamo darci un metodo, un’organizzazione e una strategia per ripartire davvero. 🔹 Cinque linee direttrici 1️⃣ Un fronte unito Possiamo anche arrivare da storie diverse, ma se vogliamo costruire qualcosa di concreto, dobbiamo superare divisioni e personalismi. Non servono prime donne 👑 o soci di maggioranza, serve un’unica squadra 🤝 che remi nella stessa direzione. 2️⃣ Ruoli chiari, struttura solida La politica non è un’azienda, ma ogni azienda ha una politica. Un progetto senza struttura non va lontano. Servono ruoli definiti 🎯 e una gestione efficace delle competenze 🏗️. L’improvvisazione non basta. 3️⃣ Un programma snello e incisivo Viviamo nell’era della comunicazione veloce. Un programma non può essere un’enciclopedia 📖 che nessuno leggerà. Servono quattro punti chiave, semplici ma radicali, che sappiano parlare a tutti e lasciare il segno. 4️⃣ Una comunicazione strategica I grandi partiti hanno risorse e budget enormi 💰, noi no. Ma possiamo essere più agili 🏃, creativi 🎨 ed efficaci 🎙️. Slogan, hashtag, messaggi chiari e ripetuti 📣 fino a diventare parte del linguaggio comune. Dobbiamo saperci raccontare in modo nuovo. 5️⃣ Finanziare il cambiamento Diciamolo senza ipocrisie: senza risorse, non si va da nessuna parte. Serve una strategia di autofinanziamento 💶 seria e sostenibile. Se vogliamo costruire qualcosa di concreto, dobbiamo anche trovare gli strumenti economici per sostenerlo. 🔚 Queste sono le basi minime per ripartire. Non basta indignarsi, non basta lamentarsi. Serve un piano 🗺️, una visione 👁️, una volontà collettiva ✊. Possono sembrare anche banalità, ma in un’epoca di personalismi e di continue divisioni in spirito contradaiolo ⚔️, bisogna invece capire che la politica, almeno per come vorrei ancora percepirla io, è come un continuo #viaggio 🛤️ in cui ci si rimette in gioco. E per ogni viaggio che si rispetti, ci sono sempre tre cose da tenere bene a mente: la destinazione 📍, l’equipaggiamento 🎒 e, soprattutto, i compagni di viaggio 🧑‍🤝‍🧑. Riflettiamoci bene, prima di partire. (Photo by: Paola Bernabei) 🔹 #Milano2026 #RipartiamoInsieme #PoliticaAttiva #NuovaVisione #FuturoComune
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    IL DR. ROBERT MALONE: "SECONDO UNO STUDIO IL CICLO DI VACCINI PEDIATRICI AUMENTA DEL 170% IL RISCHIO DI AUTISMO E DEL 212% IL RISCHIO DI DISTURBI NEUROLOGICI". Tra i disturbi riscontrati con maggiore frequenza nei bambini vaccinati si segnalano, oltre all'autismo, difficoltà di apprendimento, epilessia, convulsioni, tic e infiammazioni cerebrali. Se questi dati fossero confermati il profilo di rischio/beneficio delle vaccinazioni pediatriche andrebbe attentamente rivisto. È ovvio poi che la scelta non potrebbe che essere affidata ai genitori, e la sciagurata legge Lorenzin andrebbe abrogata, o dal parlamento, o dal popolo con un referendum. 😡 Source: https://x.com/M25016096/status/1893238501987996040?t=drbramkf2JlHtQtvSDpY4g&s=19
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    Prof Sinagra: nuova lettera aperta a Mattarella "Egregio Signore, per lungo tempo abbiamo assistito a sue firme di convalida di decreti-legge o di promulgazione di leggi di dubbia costituzionalità a parere di molti. Prescindo dalle sue conoscenze del diritto costituzionale ma molti hanno pure nutrito il dubbio in ordine alla sua consapevolezza. Ora accade che dopo la gravità delle sue dichiarazioni a Marsiglia lei, pensando di giustificarsi, ha aggravato la situazione affermando a Cettigne (Montenegro) che la Russia deve rispettare la Carta dell’ONU e astenersi per il futuro dall’aggredire altri Stati. Premesso che la Russia storicamente non ha mai aggredito nessuno e, viceversa, è stata sempre aggredita (anche dall’Italia nel 1941) e premesso anche che la veste da “vecchio saggio” non le si addice quanto alla saggezza, le ricordo che, secondo la Costituzione, non appartiene alle competenze del Capo dello Stato la gestione o l’orientamento della politica estera della Nazione, che è prerogativa del governo e del parlamento. Conseguentemente si potrebbe opportunamente riflettere sulla possibilità che la sua condotta possa configurare, sul piano tecnico- giuridico, l’ipotesi dell’”attentato alla Costituzione della Repubblica” che, in caso di stato di messa di accusa, comporterebbe il giudizio dinanzi alla Corte costituzionale. Tuttavia, al di là di ogni considerazione tecnico-giuridica, resta il giudizio politico e storico che graverà sulla sua persona. Nel merito lei dovrebbe ben sapere che il diritto internazionale conosce l’Istituto della “legittima difesa preventiva”. Come pure dovrebbe sapere che proprio la Carta dell’ONU da lei evocata consente il legittimo intervento armato di uno Stato contro altro Stato se ciò appare veramente finalizzato a porre fine ad una violazione sistematica e massiccia dei diritti umani fondamentali. A cominciare dal diritto alla vita. È esattamente ciò che è accaduto nel Donbass, in Ucraina, dal 2014 e fino all’intervento militare russo del 2022. Le sue improvvide dichiarazioni espongono a serio pericolo gli interessi della Nazione e i suoi cittadini. Le sue dichiarazioni sembrano difendere gli interessi dell’Unione europea più rivolta verso un’opzione militare che di pace; una Unione europea ormai in stato di putrescenza morale, politica ed economica, come ben detto dal Vicepresidente USA Vance che questa Unione europea ha “schiaffeggiato” quasi con brutalità in occasione del Vertice di Monaco sulla sicurezza. Ricordo inoltre che lei era Vicepresidente del Consiglio e Ministro della Difesa nel governo D’Alema quando l’Italia intraprese un’azione di aggressione bellica sotto comando USA senza alcuna autorizzazione dell’ONU e senza neanche una deliberazione della stessa NATO; aggressione bellica che vide pesanti bombardamenti della Serbia (nostra storica amica) e della sua capitale Belgrado. E ciò con buona pace dell’art. 11 della Costituzione che consente soltanto la guerra difensiva. Dunque, egregio Signore, non crede che il suo non richiesto ammonimento alla Russia in Montenegro debba essere rivolto ad altri Stati, a cominciare dalla stessa Italia? Da ultimo, registro che proprio oggi, con fasti e onori lei ha ricevuto il Signor Isaak Herzog Presidente dello Stato di Israele che ad oggi ha disatteso ben 73 Risoluzioni dell’ONU e che si è consegnato al vituperio delle genti per quel che ha fatto e continua a fare nel preordinato e continuato sterminio del Popolo palestinese. Lei non ha nulla da dire allo Stato di Israele in tema di rispetto dello Statuto delle Nazioni Unite? Ancora la invito calorosamente a presentare sue pubbliche scuse al Presidente e al Popolo russo. Prof. Avv. Augusto Sinagra (Giá Ordinario di Diritto dell’Unione Europea presso l’Universitá degli Studi “La Sapienza” di Roma. Direttore della Rivista della Cooperazione giuridica internazionale (fascia A) ed avvocato del Foro di Roma)
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    Pubblico oggi il pensiero del giornalista Max Del Papa, ammalatosi di tumore poco dopo il punturino magico, e sin dall'inizio portabandiera di una vera e propria "guerra delle coscienze". Stimo il suo ragionamento schietto, diretto, la sua sensibilità profonda, la sua rabbia immane, la sua voglia di giustizia. A questo sfogo commovente, mi associo, augurandogli buona fortuna per la battaglia contro il cancro che combatte. Per quanto riguarda Bianca Balti (e tanti altri), io spero che una domanda se la ponga: può escludersi una diretta correlazione se dopo l'iniezione ha visto svilupparsi consecutivamente ben due tumori? Ed aggiungerei: può escludersi una diretta correlazione tra le inoculazioni e l'esplosione (provata dalla statistica) di tumori, infarti, ed altre patologie di varia tipologia dal 2021 ad oggi? Porsi domande è lecito, è non indagare che è illecito... "BIANCA BALTI PORTA IL SUO MALE ALL’ARISTON, MA A COSA SERVE? (Di Max Del Papa) La modella Bianca Balti, da Lodi, che esibisce a Sanremo il suo corpo martoriato dal cancro, il suo cranio scalpato dalla chemio, non nobilita il male, non lo vince, ma lo mistifica. Non lo sa? Ci è andata in buona fede, per farsi coraggio, per stordirsi almeno una sera, per evadere dalle ombre lugubri della incertezza? Forse, ma non può decentemente dire che non è lì in quanto malata ma come professionista. No, l'hanno chiamata proprio essendo malata e per un motivo preciso che è lo stesso di Allevi un anno fa, del cialciatore della Fiorentina Bove stramazzato e miracolosamente salvo e di tutti gli altri mandati in passerella: bisogna normalizzare il cancro e quando il male è normalizzato non fa più tanta paura e non ce ne si chiedono le cause. Il messaggio che passa non è di coraggio, di vittoria; se tale voleva essere, mi dispiace, nessuno tra i malati di tumore lo ha colto, almeno a mia esperienza: dopo averla criticata in altra sede, ho ricevuto decine di sollecitazioni e tutte dicevano una sola cosa: grazie, perché da oncologico mi sento preso in giro, mi sento mortificato. Nessuno con una chemio addosso può tradire quell'energia artificiale e improbabile; io dopo sette mesi e sette cicli, a terapia già smaltita, ho dovuto drogarmi, letteralmente, per reggere due ore di conduzione ad un evento di auto storiche e poi sono rimasto sul letto una settimana. “Io non sono la mia malattia”? “Io sono qui da professionista”? Ma io me la ricordo questa posare col vaccino in spalla e tanto di moralismo sotto, “fate come me”, che voleva dire, anche se allora non lo sapevamo: sacrifichiamoci tutti, diamo il sangue alla patria per Draghi e per Speranza. Allora non sospettavamo, adesso ne abbiamo certezza e continuare a ingannare noi stessi si può ma ingannare altri come noi non è accettabile. A Sanremo si esibiscono i grandi, tragici malati ma non si fanno domande. Si banalizza, si mistifica la malattia così che il democratico di turno possa dire: vedete, vi avremo anche avvelenati ma non è così male, ci si va anche al Festival, si diventa famosi. Una morale già sentita tante volte da quelli che girano a dire alle vittime che se la sono cercata, hanno firmato la liberatoria, si sono inventati i protocolli e comunque sono assassini. Loro, capite? A Sanremo anche questa ineffabile Lucarelli che voleva “i novax ridotti a poltiglia verde” ma non si disturba per l'ostentazione omertosa della modella Balti, trova modo di chiamare sciacallo Cristicchi che ha fatto una canzone sulla demenza della madre. Le Lucarelli stanno dappertutto per ragioni precise: Cristicchi, autore di un'opera teatrale sulle foibe, passa in fama di destroide, cosa che, conoscendolo da anni, assolutamente non è. Allora ci vogliono i cecchini di regime i quali, adesso che il regime è apparentemente, temporaneamente più moderato, non si tengono, schiumano rabbia. Fumettizzare il cancro! Nessuno di quelli che passano per la televisione di regime può o vuole sollevare dubbi, sono lì a fare lo spot a quelli che li hanno distrutti. Se una roba spaventosa come un tumore viene infilata in un baraccone di canzoni penose, come può fare paura? E se viene normalizzato come qualcosa che si può esorcizzare con danze e canti, chi mai oserà metterlo in relazione con un siero letale? Che tutti, per primi quelli che lo hanno prodotto e imposto, ammettono come letale? La normalizzazione del male è maligna essa stessa e usa le stesse vittime, che si prestano. Di Big Mama, esondante cantante subito arruolata dalla UE per la sbracata retorica woke, si dice: “Big Mama tra body positive, gender e cancro del sangue”. Un linfoma, come il mio, svuotato di qualsiasi significato scientifico e tragico, ridotto a gossip, infilato nella zuppa del gossip. Ma uno mi ha scritto: mio figlio aveva il tuo stesso linfoma ed è morto il 6 dicembre. Questa idea che un turbocancro lo si possa giocare con il baccanale nazionalpopulista è molto pericolosa e molto ingiusta e la modella lodigiana, lo voglia o meno, lo capisca o meno, non rende un bel servizio a quanti nelle sue condizioni. Merita rispetto ma non adesione: avrebbe potuto proporre la sua situazione con serena sincerità, sviscerarne le profondissime implicazioni e sarebbe stato un autentico vettore di coraggio: ha voluto ridurre tutto a una sfilata di risa e di strepiti; avrebbe potuto palesarsi con misura, con una dignità fragile e sensibile: ha scelto di proporre il suo volto vampiresco, il cranio lunare quasi come un ricatto, comunque un senso di vanità incomprensibile, utile alla propaganda di chi nega la verità; ed è una propaganda oscena, la stessa delle agenzie lobbistiche, le Usaid, le Fema, le Havas, che dagli Stati Uniti all'Europa smobilitano miliardi per corrompere migliaia di giornalisti in modo da occultare la verità, diffondere la menzogna, determinare la censura. Spettacolarizzare il cancro in un modo così inopportuno, così clamoroso va letto in sostituzione di una corretta informazione, serve a non diffondere i numeri della morte, le statistiche sulle incidenze post vaccinali, serve a parlare d'altro, a non parlare affatto. È la forma di censura più inaccettabile perché giocata sull'illusione, sull'incanto del patetico, sull'esaltazione di un coraggio che non c'è. Ed è cinismo verso chi resta inchiodato a una domanda: ce la faccio? Ho raccontato pochi giorni fa la mia distruzione e l'ho fatto per questo preciso motivo, far capire che un cancro non è la rappresentazione patetica ma quasi gioiosa che ne fa la televisione, è l'abisso, è la disperazione assoluta. Non che lo si debba per forza prendere in questo modo, ma le cose stanno così e non c'è trionfo della volontà che tenga. Non ci sono guerrieri qui, solo organismi minati, alla mercé di tutto, consegnati al volere dei medici, vincolati alla lotteria delle cure: noi non combattiamo: subiamo, resistiamo; può andare bene o finire male, ma non c'è nessunissima trasmissione della speranza nella danza macabra di chi confonde la realtà. Eleonora Giorgi sta morendo, ma quanta dignità nella sua rassegnazione! Eppure neppure lei osa affrontare la questione per quella che è. Ancora una volta una occasione persa per fare giustizia di una ingiustizia globale, per ammettere: io mi sono vaccinato e subito dopo mi è successo questo. Basterebbe la verità, nuda e semplice, libero ciascuno di accoglierla o meno. No, meglio le luci del ribaltamento, meglio apparire come Nosferatu a una fiera di canzonette sapendo che la gente, “quelli a casa”, si domandano quanto ti resta, poi spegne e fa gli scongiuri, io speriamo che me la cavo."
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    💥 CITTÀ LIBERA💥 URBAN FREEDOM LIBERTÀ NELLE NOSTRE CITTÀ  ‼️ ROMA 22 MARZO ORE 14,30 1. Difesa delle libertà personali: Tutela dei diritti individuali come libero movimento, scelta delle cure, pensiero ed espressione. Rifiuto di controlli che limitano le libertà. 2. Mobilità e democrazia partecipativa: Contrasto alle barriere imposte dalle Smart City che discriminano l'accesso alle città e compromettono servizi essenziali. 3. Verità sulla crisi climatica: Rifiuto della manipolazione ideologica della crisi climatica in favore di soluzioni equilibrate che rispettino i diritti individuali. 4. Equità nella responsabilità ambientale: Critica alla colpevolizzazione dei cittadini per l'inquinamento, mentre le multinazionali rimangono impunite. Richiesta di regole severe per i maggiori inquinatori. 5. Contrasto ai sistemi di controllo: Opposizione alla sorveglianza invasiva che trasforma le città in prigioni digitali; la libertà individuale deve essere preservata. 6. Sorveglianza e privacy: Difesa del diritto alla privacy e richiesta di trasparenza nell'uso dei dati raccolti dai sistemi di sorveglianza. 7. Gestione responsabile del 5G: Richiesta di valutazione attenta dei rischi legati al 5G e di dibattito pubblico prima dell'implementazione. 8. Sicurezza e controllo: Necessità di un approccio integrato per garantire sicurezza e legalità, con particolare attenzione all'immigrazione clandestina e alla microcriminalità. 9. Tutela delle piccole attività e del Made in Italy: Difesa delle piccole imprese locali contro le multinazionali e promozione di politiche che valorizzino l'autenticità e la cultura locale. 10. Città della famiglia: Creazione di spazi favorevoli alla socializzazione e al benessere dei bambini, contrastando politiche che limitano la libertà di movimento e opportunità di crescita.
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    Il ritorno del "Fuoco Sacro in Occidente”, che a noi qui sta a cuore, potrà essere attuato, non solo quando le antiche tradizioni ancora viventi come quella vedica saranno ben conosciute, ma quando torneranno ad esserci uomini capaci di calcare la Via iniziatica che, secondo anche ciò che esplicitamente dicono i Veda, è fondata sul raccoglimento interiore, la concentrazione, la meditazione e, in genere, la smobilitazione degli psichismi, delle ossessioni mentali e della meccanizzazione della conoscenza. Ricordarsi occorre che la “tradizione” non patisce trascrizioni canoniche e dogmatizzazioni, ma richiede l’esperienza vivente, sempre rinfrescata, di chi voglia ritrovarla. In tale modo il Sacro tornerà ad essere la dimensione intelligibile del Reale, e la vita cesserà di essere una funzione animale, per tramutarsi in un arto di quella consapevolezza che è il nocciolo della nostra presenza nel mondo:l’“Io- sono”. Pio Filippani Ronconi - Agni-Ignis Metafisica del Fuoco SacroIl ritorno del "Fuoco Sacro in Occidente”, che a noi qui sta a cuore, potrà essere attuato, non solo quando le antiche tradizioni ancora viventi come quella vedica saranno ben conosciute, ma quando torneranno ad esserci uomini capaci di calcare la Via iniziatica che, secondo anche ciò che esplicitamente dicono i Veda, è fondata sul raccoglimento interiore, la concentrazione, la meditazione e, in genere, la smobilitazione degli psichismi, delle ossessioni mentali e della meccanizzazione della conoscenza. Ricordarsi occorre che la “tradizione” non patisce trascrizioni canoniche e dogmatizzazioni, ma richiede l’esperienza vivente, sempre rinfrescata, di chi voglia ritrovarla. In tale modo il Sacro tornerà ad essere la dimensione intelligibile del Reale, e la vita cesserà di essere una funzione animale, per tramutarsi in un arto di quella consapevolezza che è il nocciolo della nostra presenza nel mondo:l’“Io- sono”. Pio Filippani Ronconi - Agni-Ignis Metafisica del Fuoco Sacro
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    LA STORIA DELLA MADONNA DI LOURDES - per grandi e piccini - «L'11 di febbraio - racconta Bernadette - al fiume mi recai insieme a due amichette. Legna si raccoglieva da bruciare in camino perché freddo faceva a Lourdes quel mattino. Sentii un forte rumore, però non c'era vento e mi prese stupore dapprima, poi spavento. Guardai verso la grotta in alto e, proprio allora, tra la sterpaglia folta mi apparve una Signora. Luminosa, bellissima, tutta bianco vestita, con gli occhi al cielo fissi, d'azzurro cinta in vita, sopra ognuno dei piedi una rosa dorata, se ne stava all'impiedi, lasciandomi incantata. Credendo ad un abbaglio, gli occhi mi stropicciai. "È vera! Non mi sbaglio!", infine constatai. Appena la Signora mosse le mani sue, scorrendo la corona pregammo tutte e due. Terminato il rosario, scomparve la visione e il fatto straordinario mi riempì di emozione. Le due fanciulle ch'erano quel giorno insieme a me veduto non avevano alcuno a Massabielle! Nessuno mi credette, manco la mia famiglia: "Tu menti, Bernadette!", "È impazzita mia figlia!". E il parroco: "Bugiarda! Non ti credo finché la donna che ti guarda non ti dirà chi è…". Quindici giorni in tutto tornai dalla Signora, col tempo bello o brutto, in quel posto e a quell'ora. "Qui i sacerdoti devono erigermi un Santuario! - mi disse - E adesso bevi dell’acqua con la mano". Acqua lì non ce n'era. Incominciai a scavare dentro la terra nera per poterne trovare. Scavai tutto il mattino fin quando d’acqua un getto pulito, cristallino, fuoriuscì dal pozzetto. Quel fonte appena nato non si asciugò mai più: tanti avrebbe sanato alla grotta di Lourdes. Ogni giorno chiedevo chi fosse alla visione, ché al parroco volevo riferire il suo nome. Lei non diceva niente. Solo l'ultima volta inaspettatamente la richiesta fu accolta. Levò le braccia al cielo e, tutta illuminata, mi rivelò il mistero: "Sono l'Immacolata!". Voi non mi crederete, né credevo ai miei occhi: quando lo dissi al prete lui cadde sui ginocchi. "Perdonami, figliola, se ho dubitato io! Chi usò quella parola è la Madre di Dio!"». (versi di Rosanna Minei) (rielaborazione in versi della «Lettera a Padre Gondrad» di Bernadette Soubirous, 1861) Vieni a visitare la nostra pagina per visionare i nostri post e pregare Maria, la nostra madre celeste! 🙏🏻 #MadonninaMia
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