• Il quotidiano Il FATTO QUOTIDIANO di oggi riporta ( sì certo non il solo ) la notizia che da questa domenica avrà inizio il cessate il fuoco, merito dell' impegno sia della amministrazione uscente ( un poco meno ) che di quella entrante, potendo contare quest' ultima sui toni tonitruanti del suo presidente oramai prossimo ad insediarsi alla Casa Bianca. Il Fatto Q. vi aggiunge quello che si parrà dinnanzi ai palestinesi di Gaza al loro ritorno. Mi chiedo se il cessate il fuoco sia da intendersi quale preludio di una pace non disgiunta da giustizia.
    Per intanto il cessate il fuoco prevede il rilascio dei palestinesi detenuti nelle carceri sioniste e la contestuale liberazione dei civili ebrei da parte di Hamas... finalmente per loro tutti l' incubo finirà.
    Dopo quindici mesi dal quel 7 ottobre la mattanza sionista ha prodotto 46 mila palestinesi uccisi ( ma quanti ancora giacciono sotto le macerie?), 40 milioni di tonnellate di detriti, la distruzione del 69 % degli edifici, 800 mila tonnellate di macerie conterrebbero amianto, 7500 si stima ( rilevazioni a cura dell' ONU ) siano gli ordigni rimasti inesplosi sul terreno, più o meno visibili ad occhio nudo .
    La popolazione sopravvissuta è composta per un 47 % di minori sotto i 18 anni [ quanta rabbia, astio, odio e, ahimè, sentimenti di vendetta albergherà in quei cuori? ], l'88% delle scuole è ridotto a macerie. Di università di può parlare? Dei diciotto ospedali che ancora hanno una partenza di struttura ospedaliera presentano gravi danni strutturali [ quanti medici, infermieri, oss sono ancora vivi o comunque fisicamente nelle condizioni di svolgere la loro professione?]... Secondo la Banca Mondiale ( aprile 2024 ) la ricostruzione richiederebbe un investimento di 18 miliardi di €...ed essa si protrarrebbe, stima dell' ONU, fino al 2040 per una spesa di 40 miliardi di $.
    Chi, quali Paesi si incaricherebbero di sostenere un tale sforzo? Israele? Gli USA?
    Chissà, magari l' Italia ? A ricostruzione terminata chi pagherebbe? Chissà, magari la donna più potente d' Europa potrebbe patrocinare un piano di aiuti sulla falsariga del pnrr.
    Un anno nuovo che preannuncia prospettive fauste...

    Lieta serata
    Il quotidiano Il FATTO QUOTIDIANO di oggi riporta ( sì certo non il solo ) la notizia che da questa domenica avrà inizio il cessate il fuoco, merito dell' impegno sia della amministrazione uscente ( un poco meno ) che di quella entrante, potendo contare quest' ultima sui toni tonitruanti del suo presidente oramai prossimo ad insediarsi alla Casa Bianca. Il Fatto Q. vi aggiunge quello che si parrà dinnanzi ai palestinesi di Gaza al loro ritorno. Mi chiedo se il cessate il fuoco sia da intendersi quale preludio di una pace non disgiunta da giustizia. Per intanto il cessate il fuoco prevede il rilascio dei palestinesi detenuti nelle carceri sioniste e la contestuale liberazione dei civili ebrei da parte di Hamas... finalmente per loro tutti l' incubo finirà. Dopo quindici mesi dal quel 7 ottobre la mattanza sionista ha prodotto 46 mila palestinesi uccisi ( ma quanti ancora giacciono sotto le macerie?), 40 milioni di tonnellate di detriti, la distruzione del 69 % degli edifici, 800 mila tonnellate di macerie conterrebbero amianto, 7500 si stima ( rilevazioni a cura dell' ONU ) siano gli ordigni rimasti inesplosi sul terreno, più o meno visibili ad occhio nudo . La popolazione sopravvissuta è composta per un 47 % di minori sotto i 18 anni [ quanta rabbia, astio, odio e, ahimè, sentimenti di vendetta albergherà in quei cuori? ], l'88% delle scuole è ridotto a macerie. Di università di può parlare? Dei diciotto ospedali che ancora hanno una partenza di struttura ospedaliera presentano gravi danni strutturali [ quanti medici, infermieri, oss sono ancora vivi o comunque fisicamente nelle condizioni di svolgere la loro professione?]... Secondo la Banca Mondiale ( aprile 2024 ) la ricostruzione richiederebbe un investimento di 18 miliardi di €...ed essa si protrarrebbe, stima dell' ONU, fino al 2040 per una spesa di 40 miliardi di $. Chi, quali Paesi si incaricherebbero di sostenere un tale sforzo? Israele? Gli USA? Chissà, magari l' Italia ? A ricostruzione terminata chi pagherebbe? Chissà, magari la donna più potente d' Europa potrebbe patrocinare un piano di aiuti sulla falsariga del pnrr. Un anno nuovo che preannuncia prospettive fauste... Lieta serata
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  • CARI AMICI, GRAZIE DEL VOSTRO LIKE.L'EX COMICO COCAINOMANE E DEPRAVATO UCRAINO, HA DETTO CHE SI FIDA DELLA MELONA, LA CAFONA SEDUTA A PALAZZO CHIGI IN QUANTO LA CONFERENZA SULLA RICOSTRUZIONE DEL SUO PAESE DOVREBBE SVOLGERSI IN ITALIA !!!!!CHE VERGOGNA, CHE VERGOGNA ALL'INFINITO !!!! BUON FINE SETTIMANA. UN ABBRACCIO A TUTTI.
    CARI AMICI, GRAZIE DEL VOSTRO LIKE.L'EX COMICO COCAINOMANE E DEPRAVATO UCRAINO, HA DETTO CHE SI FIDA DELLA MELONA, LA CAFONA SEDUTA A PALAZZO CHIGI IN QUANTO LA CONFERENZA SULLA RICOSTRUZIONE DEL SUO PAESE DOVREBBE SVOLGERSI IN ITALIA !!!!!CHE VERGOGNA, CHE VERGOGNA ALL'INFINITO !!!! BUON FINE SETTIMANA. UN ABBRACCIO A TUTTI.
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  • Nelle giornate del 3 e 4 dicembre, a Bruxelles si è tenuto un incontro tra i ministri degli esteri dell' alleanza atlantica presieduto dal neo segretario generale NATO Mark Rutte.
    Alla suddetta riunione vi ha preso parte anche Tajani, ministro degli esteri nonché vice presidente del Consiglio.
    Nel corso dell' intervista (si veda il video) ha dichiarato [in nome di tutta la nazione italiana, ahimè] che l' Italia continuerà a sostenere l' Ucraina [ non solo militarmente ] ; a luglio la città di Roma ospiterà la Conferenza Internazionale che discuterà sulla ricostruzione dell' Ucraina [Il ministro è certo che il conflitto arriderà all' Ucraina?] ; è già pronto il decimo pacchetto di aiuti che perverrà al governo ucraino entro la fine di questo mese non prima di informare il Parlamento [ qualche parlamentare esprimerà qualche disappunto ?] per il tramite del Copasir, il comitato che esercita un controllo sui servizi segreti ; si valuterà se far approvare da parte del Parlamento una normativa che permetta al governo di fornire assistenza all' Ucraina anche durante il prossimo anno.

    Tutto questa solerzia da parte del governo Meloni a quale fine è diretto? " Per arrivare alla pace giusta", ha affermato il ministro.
    "Una pace giusta che preveda ....l' ingresso nella NATO e nell' UE...ma a condizione che il governo ucraino si liberi della propria corruzione" [ quindi, stando alle parole del ministro, finora si è sostenuto un governo corrotto ?!?! ]

    Lieta giornata... nonostante tutto...

    https://youtu.be/3iuTJYk7BKI?si=QZQkpNw81c6WFxuK
    Nelle giornate del 3 e 4 dicembre, a Bruxelles si è tenuto un incontro tra i ministri degli esteri dell' alleanza atlantica presieduto dal neo segretario generale NATO Mark Rutte. Alla suddetta riunione vi ha preso parte anche Tajani, ministro degli esteri nonché vice presidente del Consiglio. Nel corso dell' intervista (si veda il video) ha dichiarato [in nome di tutta la nazione italiana, ahimè] che l' Italia continuerà a sostenere l' Ucraina [ non solo militarmente ] ; a luglio la città di Roma ospiterà la Conferenza Internazionale che discuterà sulla ricostruzione dell' Ucraina [Il ministro è certo che il conflitto arriderà all' Ucraina?] ; è già pronto il decimo pacchetto di aiuti che perverrà al governo ucraino entro la fine di questo mese non prima di informare il Parlamento [ qualche parlamentare esprimerà qualche disappunto ?] per il tramite del Copasir, il comitato che esercita un controllo sui servizi segreti ; si valuterà se far approvare da parte del Parlamento una normativa che permetta al governo di fornire assistenza all' Ucraina anche durante il prossimo anno. Tutto questa solerzia da parte del governo Meloni a quale fine è diretto? " Per arrivare alla pace giusta", ha affermato il ministro. "Una pace giusta che preveda ....l' ingresso nella NATO e nell' UE...ma a condizione che il governo ucraino si liberi della propria corruzione" [ quindi, stando alle parole del ministro, finora si è sostenuto un governo corrotto ?!?! ] Lieta giornata... nonostante tutto... https://youtu.be/3iuTJYk7BKI?si=QZQkpNw81c6WFxuK
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  • CONTE SBRAITA, GIACOMINI SPIEGA IL CAOS IN COMM. COVID ▷ "ERA LA NOSTRA STRATEGIA: ORA È AGLI ATTI".
    Restare nel perimetro dell'ordine dei lavori può essere fatale quando si cerca una verità così nascosta dai tabù.
    Così accade che in parlamento, nel corso della #Commissione Covid, Giuseppe Conte perda il consueto equilibrio e protesti dopo una particolare audizione, sostenendo che non si trattasse di ciò di cui si doveva parlare in quell'occasione, cioè #lockdown, mascherine e pareri medici, non certo di cosa non abbia funzionato e degli studi critici sull'efficacia dei vaccini - mai esistita - nel prevenire il contagio (su cui si fa ancora molta confusione).
    E' questa la ricostruzione di come sono andate le cose secondo Dario #Giacomini, audito per l'associazione "ContiamoCI!" ma chiamato lì non certo per fare l'analisi che poi avrebbe fatto.

    https://youtu.be/HrorWO1F5Q4?si=ZIyotEpYH3-6A3Kx
    CONTE SBRAITA, GIACOMINI SPIEGA IL CAOS IN COMM. COVID ▷ "ERA LA NOSTRA STRATEGIA: ORA È AGLI ATTI". Restare nel perimetro dell'ordine dei lavori può essere fatale quando si cerca una verità così nascosta dai tabù. Così accade che in parlamento, nel corso della #Commissione Covid, Giuseppe Conte perda il consueto equilibrio e protesti dopo una particolare audizione, sostenendo che non si trattasse di ciò di cui si doveva parlare in quell'occasione, cioè #lockdown, mascherine e pareri medici, non certo di cosa non abbia funzionato e degli studi critici sull'efficacia dei vaccini - mai esistita - nel prevenire il contagio (su cui si fa ancora molta confusione). E' questa la ricostruzione di come sono andate le cose secondo Dario #Giacomini, audito per l'associazione "ContiamoCI!" ma chiamato lì non certo per fare l'analisi che poi avrebbe fatto. https://youtu.be/HrorWO1F5Q4?si=ZIyotEpYH3-6A3Kx
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  • L'Everest restituisce dopo 100 anni un piede e lo scarpone di Andrew Irvine: perché si potrebbe riscrivere la storia dell'alpinismo

    di
    Alessandro Sala
    12 ottobre 2024
    Il resto del corpo dell'alpinista britannico potrebbe trovarsi non lontano. Se si recuperasse anche la macchina fotografica si potrebbe stabilire se lui e George Mallory riuscirono ad arrivare in vetta nella spedizione del 1924. E si riscriverebbe la storia dell'alpinismo


    A distanza di cento anni è stato ritrovato sul monte Everest uno scarpone, con all’interno un piede avvolto in una calza, che con tutta probabilità apparteneva a Andrew Irvine, il compagno di scalata di George Mallory: i due alpinisti britannici furono i primi, nel 1924, a compiere una spedizione che aveva tutti i numeri per poter giungere al successo. La scoperta è stata fatta a settembre da un team di alpinisti e filmmaker impegnati in un progetto del National Geographic che lo ha annunciato ieri.

    Ancora oggi non sappiamo se Irvine e Mallory riuscirono oppure no a raggiungere la vetta: da quell’avventura, infatti, non ritornarono mai per poterlo raccontare. A lungo di loro non si ebbero più tracce, dopo l'ultima volta che i compagni li videro partire per quello che avrebbe dovuto essere lo strappo finale. Il corpo di Mallory venne ritrovato solo nel 1999, ancora quasi intatto, a non troppa distanza dalla cima, tanto che si riaprì il dibattito sull'effettiva possibilità che i due alpinisti fossero davvero riusciti nell'intento. Tuttavia non venne mai rinvenuta la loro macchina fotografica che avrebbe potuto contenere la prova di un eventuale successo (o insuccesso). Di Irvine, invece, era stata ritrovata soltanto la piccozza.

    Il nuovo ritrovamento potrebbe ora riaccendere le speranze di fare luce sul caso. Che si tratti del suo scarpone e del suo piede sarebbe testimoniato dalla presenza, sul calzettone, di una etichetta con la dicitura A. C. Irvine. Il secondo nome dell'alpinista era appunto Comyn. Difficile insomma che, proprio in quel luogo, possa trattarsi di una coincidenza. La certezza assoluta si potrà avere solo con analisi genetiche, ma già ora non sembrano esservi dubbi. Il resto del corpo di Irvine potrebbe trovarsi da qualche parte nell’area in cui è stato ritrovato lo scarpone, anche se le dinamiche di spostamento delle masse ghiacciate potrebbero, in un secolo, averlo spostato, per intero o in più parti, anche molto lontano. Tuttavia è un primo indizio che può indicare dove eventualmente concentrare nuove ricerche.

    Proprio Irvine, secondo la ricostruzione del National Geographic - che lanciando la notizia ha anche pubblicato le immagini scattate dal filmmaker Jimmy Chin -, era addetto alla gestione dell’attrezzatura fotografica. Ritrovare l’apparecchio con la pellicola all’interno ed eventuali altri rullini, sempre che si siano conservati e siano ancora lavorabili, potrebbe dare dunque una risposta certa sull’esito della loro impresa. E, nel caso si dimostrasse che in vetta ci arrivarono, si dovrebbe riscrivere la storia dell’alpinismo. L’Everest venne infatti conquistato ufficialmente solo tren’anni più tardi, nel 1953, dal neozelandese Edmund Hillary e dallo sherpa Tenzign Norgay che vi giunsero dal Colle Sud della cresta Sud-Est.

    Quando il gruppo di Nat Geo si è imbattuto in quello strano oggetto che emergeva dal ghiaccio in parziale scioglimento ha capito subito, dalla forgia dello scarpone e dai materiali di cui era composto, che si trattava di qualcosa che la montagna riconsegnava da un lontano passato. Cuoio, para, chiodi di ferro. Nulla di simile al moderno equipaggiamento super tecnico e colorato. «Quando ho sollevato il calzino - spiega Chin sul National Geographic - ho visto l'etichetta. Ho guardato i miei compagni e abbiamo subito capito di trovarci di fronte a qualcosa di unico. Qualunque spedizione sull'Everest segue inevitabilmente l'ombra di Irvine e Mallory». Il suo pensiero è però andato subito ai famigliari di Irvine: «Quando perdi qualcuno e non sai cosa gli sia successo è difficile da accettare - dice ancora il filmmaker, che ha subito informato gli eredi dell'alpinista, in particolare la pronipote Julie Summers, che oggi ha 64 anni e che nel 2001 aveva scritto una biografia dello zio -. Avere anche solo qualche informazione ma definitiva su dove possa essere finito Andrew è sicuramente utile per loro. Ed è anche un grande indizio per la comunità alpinistica che ancora si interroga cosa sia successo su quella montagna cento anni fa».

    Prima di partire per la spedizione, ai giornalisti che gli chiedevano perché volesse a tutti i costi scalare quella montagna, visto che non era il suo primo tentativo, Mallory rispose con una frase che è poi diventata un classico delle citazioni. Disse semplicemente: «Perché è lì». La stessa risposta che si potrebbe dare ora qualora venisse rimessa in pista una nuova spedizione finalizzata a cercare Irvine: perché anche lui è lì.


    12 ottobre 2024

    © RIPRODUZIONE RISERVATA


    Fonte: https://www.corriere.it/cronache/24_ottobre_12/andrew-irvine-trovato-un-suo-scarpone-sull-everest-si-riapre-il-caso-sulla-conquista-del-tetto-del-mondo-b1ea8044-8991-4bc8-8ae2-df071aff6xlk_amp.shtml
    L'Everest restituisce dopo 100 anni un piede e lo scarpone di Andrew Irvine: perché si potrebbe riscrivere la storia dell'alpinismo di Alessandro Sala 12 ottobre 2024 Il resto del corpo dell'alpinista britannico potrebbe trovarsi non lontano. Se si recuperasse anche la macchina fotografica si potrebbe stabilire se lui e George Mallory riuscirono ad arrivare in vetta nella spedizione del 1924. E si riscriverebbe la storia dell'alpinismo A distanza di cento anni è stato ritrovato sul monte Everest uno scarpone, con all’interno un piede avvolto in una calza, che con tutta probabilità apparteneva a Andrew Irvine, il compagno di scalata di George Mallory: i due alpinisti britannici furono i primi, nel 1924, a compiere una spedizione che aveva tutti i numeri per poter giungere al successo. La scoperta è stata fatta a settembre da un team di alpinisti e filmmaker impegnati in un progetto del National Geographic che lo ha annunciato ieri. Ancora oggi non sappiamo se Irvine e Mallory riuscirono oppure no a raggiungere la vetta: da quell’avventura, infatti, non ritornarono mai per poterlo raccontare. A lungo di loro non si ebbero più tracce, dopo l'ultima volta che i compagni li videro partire per quello che avrebbe dovuto essere lo strappo finale. Il corpo di Mallory venne ritrovato solo nel 1999, ancora quasi intatto, a non troppa distanza dalla cima, tanto che si riaprì il dibattito sull'effettiva possibilità che i due alpinisti fossero davvero riusciti nell'intento. Tuttavia non venne mai rinvenuta la loro macchina fotografica che avrebbe potuto contenere la prova di un eventuale successo (o insuccesso). Di Irvine, invece, era stata ritrovata soltanto la piccozza. Il nuovo ritrovamento potrebbe ora riaccendere le speranze di fare luce sul caso. Che si tratti del suo scarpone e del suo piede sarebbe testimoniato dalla presenza, sul calzettone, di una etichetta con la dicitura A. C. Irvine. Il secondo nome dell'alpinista era appunto Comyn. Difficile insomma che, proprio in quel luogo, possa trattarsi di una coincidenza. La certezza assoluta si potrà avere solo con analisi genetiche, ma già ora non sembrano esservi dubbi. Il resto del corpo di Irvine potrebbe trovarsi da qualche parte nell’area in cui è stato ritrovato lo scarpone, anche se le dinamiche di spostamento delle masse ghiacciate potrebbero, in un secolo, averlo spostato, per intero o in più parti, anche molto lontano. Tuttavia è un primo indizio che può indicare dove eventualmente concentrare nuove ricerche. Proprio Irvine, secondo la ricostruzione del National Geographic - che lanciando la notizia ha anche pubblicato le immagini scattate dal filmmaker Jimmy Chin -, era addetto alla gestione dell’attrezzatura fotografica. Ritrovare l’apparecchio con la pellicola all’interno ed eventuali altri rullini, sempre che si siano conservati e siano ancora lavorabili, potrebbe dare dunque una risposta certa sull’esito della loro impresa. E, nel caso si dimostrasse che in vetta ci arrivarono, si dovrebbe riscrivere la storia dell’alpinismo. L’Everest venne infatti conquistato ufficialmente solo tren’anni più tardi, nel 1953, dal neozelandese Edmund Hillary e dallo sherpa Tenzign Norgay che vi giunsero dal Colle Sud della cresta Sud-Est. Quando il gruppo di Nat Geo si è imbattuto in quello strano oggetto che emergeva dal ghiaccio in parziale scioglimento ha capito subito, dalla forgia dello scarpone e dai materiali di cui era composto, che si trattava di qualcosa che la montagna riconsegnava da un lontano passato. Cuoio, para, chiodi di ferro. Nulla di simile al moderno equipaggiamento super tecnico e colorato. «Quando ho sollevato il calzino - spiega Chin sul National Geographic - ho visto l'etichetta. Ho guardato i miei compagni e abbiamo subito capito di trovarci di fronte a qualcosa di unico. Qualunque spedizione sull'Everest segue inevitabilmente l'ombra di Irvine e Mallory». Il suo pensiero è però andato subito ai famigliari di Irvine: «Quando perdi qualcuno e non sai cosa gli sia successo è difficile da accettare - dice ancora il filmmaker, che ha subito informato gli eredi dell'alpinista, in particolare la pronipote Julie Summers, che oggi ha 64 anni e che nel 2001 aveva scritto una biografia dello zio -. Avere anche solo qualche informazione ma definitiva su dove possa essere finito Andrew è sicuramente utile per loro. Ed è anche un grande indizio per la comunità alpinistica che ancora si interroga cosa sia successo su quella montagna cento anni fa». Prima di partire per la spedizione, ai giornalisti che gli chiedevano perché volesse a tutti i costi scalare quella montagna, visto che non era il suo primo tentativo, Mallory rispose con una frase che è poi diventata un classico delle citazioni. Disse semplicemente: «Perché è lì». La stessa risposta che si potrebbe dare ora qualora venisse rimessa in pista una nuova spedizione finalizzata a cercare Irvine: perché anche lui è lì. 12 ottobre 2024 © RIPRODUZIONE RISERVATA Fonte: https://www.corriere.it/cronache/24_ottobre_12/andrew-irvine-trovato-un-suo-scarpone-sull-everest-si-riapre-il-caso-sulla-conquista-del-tetto-del-mondo-b1ea8044-8991-4bc8-8ae2-df071aff6xlk_amp.shtml
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  • MIEI CARI AMICI IL DEPRAVATO COCAINOMANE, A NOME ZELENSKY, HA DETTO CHE LA GUERRA CON LA RUSSIA PUO TERMINARE NEL 2025 !!!!ROBA DA MATTI !!!! L'EUROPA DOVRA' PROVVEDERE A PAGARE LA RICOSTRUZIONE DEL SUA NAZIONE, LA UCRAINA, POICHE' QUESTO DESIDERANO GLI USA, LA NATO, E LA UNIONE EUROPEA. NON CI SONO PAROLE !!!! UN ABBRACCIO E BUONA GIORNATA A TUTTI.
    MIEI CARI AMICI IL DEPRAVATO COCAINOMANE, A NOME ZELENSKY, HA DETTO CHE LA GUERRA CON LA RUSSIA PUO TERMINARE NEL 2025 !!!!ROBA DA MATTI !!!! L'EUROPA DOVRA' PROVVEDERE A PAGARE LA RICOSTRUZIONE DEL SUA NAZIONE, LA UCRAINA, POICHE' QUESTO DESIDERANO GLI USA, LA NATO, E LA UNIONE EUROPEA. NON CI SONO PAROLE !!!! UN ABBRACCIO E BUONA GIORNATA A TUTTI.
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  • CARI AMICI, OGGI LA NEMICA DEL POPOLO ITALIANO E, CIOE' LA INQUILINA DI PALAZZO CHIGI, E' A COLLOQUIO CON L'EX COMICO COCAINOMANE E DEPRAVATO, CHIAMATO ZELENSKY !!!! QUINDI, BACI ED ABBRACCIO ED IO CREDO ANCHE ASSICURAZIONE CHE L'ITALIA PARTECIPERA' ALLA RICOSTRUZIONE DELLA UCRAINA, DA LUI DISTRUTTA , IN TERMINI DI VITE UMANE ED IN TERMINI DI ROVINA DI BENI MATERIALI, QUINDI DI CASE, INDUSTRIE, E DI TUTTO !!!! UN ABBRACCIO A TUTTI. BUONA GIORNATA.
    CARI AMICI, OGGI LA NEMICA DEL POPOLO ITALIANO E, CIOE' LA INQUILINA DI PALAZZO CHIGI, E' A COLLOQUIO CON L'EX COMICO COCAINOMANE E DEPRAVATO, CHIAMATO ZELENSKY !!!! QUINDI, BACI ED ABBRACCIO ED IO CREDO ANCHE ASSICURAZIONE CHE L'ITALIA PARTECIPERA' ALLA RICOSTRUZIONE DELLA UCRAINA, DA LUI DISTRUTTA , IN TERMINI DI VITE UMANE ED IN TERMINI DI ROVINA DI BENI MATERIALI, QUINDI DI CASE, INDUSTRIE, E DI TUTTO !!!! UN ABBRACCIO A TUTTI. BUONA GIORNATA.
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  • https://www.geopop.it/attentato-e-caduta-delle-torri-gemelle-cose-successo-l11-settembre-2001-la-ricostruzione/ questa è la spiegazione ufficiale del crollo.
    Da architetto la valuto assolutamente credibile.
    https://www.geopop.it/attentato-e-caduta-delle-torri-gemelle-cose-successo-l11-settembre-2001-la-ricostruzione/ questa è la spiegazione ufficiale del crollo. Da architetto la valuto assolutamente credibile.
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    Attentato e caduta delle Torri Gemelle, cos’è successo l’11 settembre 2001: la ricostruzione
    L'11 settembre 2001 4 attentati terroristici causarono il crollo delle Torri Gemelle e del WTC7 a New York
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  • FARSA A LUCERNA PER LA PACE IN UCRAINA

    Altro patetico tentativo del Paesi Occidentali per cercare di riprendersi il terreno perduto nella stima degli Stati del mondo. Un tentativo di pace che esclude il Paese più importante, direttamente coinvolto, la Federazione Russa, non può che essere privo di qualunque efficacia.

    Inoltre non viene fatta, alla fine dell'incontro, una dichiarazione congiunta, bensì solo una "comunicazione", che non viene sottoscritta da ben dodici Stati, tra cui ve ne sono alcuni decisamente importanti: il Brasile, l'India, l'Arabia Saudita. Risulta così monco questo ennesimo tentativo di isolare la Russia da parte dell'Occidente guidato dagli Stati Uniti.

    Ci sono poi altri due eventi collaterali da considerare: il primo è Forum economico di San Pietroburgo, che ha raccolto ben 132 Paesi di tutto il mondo non Occidentale. Ciò è avvenuto proprio durante il grottesco G7 durante il quale la teatrante Giorgia Meloni ha insistito perché fossero dati altri 50 miliardi di dollari al suo "collega" Zelensky. Sarebbe isolata la Russia, se riesce ad organizzare un incontro di scambi economici con la maggior parte dei Paesi del mondo?

    L'altro evento, ancora più significativo, è il rifiuto dell'Arabia Saudita di rinnovare l'accordo con il quale stabiliva il pagamento del petrolio in dollari statunitensi. Questo è il colpo di grazia per la fatiscente economia americana, che si regge con lo sputo sul fatto che la sua moneta sia mezzo di pagamento internazionale. Il sistema dell'"anglosfera" sta crollando e cerca di risollevarsi con la ricostruzione di Stati interi in macerie, come appunto l'Ucraina.
    FARSA A LUCERNA PER LA PACE IN UCRAINA Altro patetico tentativo del Paesi Occidentali per cercare di riprendersi il terreno perduto nella stima degli Stati del mondo. Un tentativo di pace che esclude il Paese più importante, direttamente coinvolto, la Federazione Russa, non può che essere privo di qualunque efficacia. Inoltre non viene fatta, alla fine dell'incontro, una dichiarazione congiunta, bensì solo una "comunicazione", che non viene sottoscritta da ben dodici Stati, tra cui ve ne sono alcuni decisamente importanti: il Brasile, l'India, l'Arabia Saudita. Risulta così monco questo ennesimo tentativo di isolare la Russia da parte dell'Occidente guidato dagli Stati Uniti. Ci sono poi altri due eventi collaterali da considerare: il primo è Forum economico di San Pietroburgo, che ha raccolto ben 132 Paesi di tutto il mondo non Occidentale. Ciò è avvenuto proprio durante il grottesco G7 durante il quale la teatrante Giorgia Meloni ha insistito perché fossero dati altri 50 miliardi di dollari al suo "collega" Zelensky. Sarebbe isolata la Russia, se riesce ad organizzare un incontro di scambi economici con la maggior parte dei Paesi del mondo? L'altro evento, ancora più significativo, è il rifiuto dell'Arabia Saudita di rinnovare l'accordo con il quale stabiliva il pagamento del petrolio in dollari statunitensi. Questo è il colpo di grazia per la fatiscente economia americana, che si regge con lo sputo sul fatto che la sua moneta sia mezzo di pagamento internazionale. Il sistema dell'"anglosfera" sta crollando e cerca di risollevarsi con la ricostruzione di Stati interi in macerie, come appunto l'Ucraina.
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  • CARI AMICI, SETTIMO ANNIVERSARIO DEL TERREMOTO AD AMATRICE E NULLA SI E' MOSSO , NELL'INTERESSE DELLA POPOLAZIONE COLPITA !!!! IL BUFFONE SALVINI, ANZICCHE' PENSARE ALLA COSTRUZIONE DEL PONTE SULLO STRETTO STRETTO DI MESSINA, MUOVA UN DITO, PER LA RICOSTRUZIONE DI TUTTO QUELLO CHE E' STATO DISTRUTTO DAI TERREMOTI, IN QUANTO LE POPOLAZIONI DELLE ZONE TERREMOTATE, STANNO ASPETTANDO !!!! LA NANA MALEFICA DI PALAZZO CHIGI PROMETTE INTERVENTI AD AMATRICE, MA LE SUE PROMESSE , LE CONOSCIAMO BENE !!!! BUONA GIORNATA. UN ABBRACCIO A TUTTI.
    CARI AMICI, SETTIMO ANNIVERSARIO DEL TERREMOTO AD AMATRICE E NULLA SI E' MOSSO , NELL'INTERESSE DELLA POPOLAZIONE COLPITA !!!! IL BUFFONE SALVINI, ANZICCHE' PENSARE ALLA COSTRUZIONE DEL PONTE SULLO STRETTO STRETTO DI MESSINA, MUOVA UN DITO, PER LA RICOSTRUZIONE DI TUTTO QUELLO CHE E' STATO DISTRUTTO DAI TERREMOTI, IN QUANTO LE POPOLAZIONI DELLE ZONE TERREMOTATE, STANNO ASPETTANDO !!!! LA NANA MALEFICA DI PALAZZO CHIGI PROMETTE INTERVENTI AD AMATRICE, MA LE SUE PROMESSE , LE CONOSCIAMO BENE !!!! BUONA GIORNATA. UN ABBRACCIO A TUTTI.
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