• I clienti minacciano di boicottare Tesco, Morrisons e Aldi per l'additivo alimentare "Bovaer" di Arla Foods

    I clienti affermano che eviteranno latte e burro prodotti dall'azienda danese Arla dopo che l'azienda ha annunciato una sperimentazione che prevederebbe la somministrazione di un integratore alimentare chiamato Bovaer alle sue mucche.

    Può causare problemi di fertilità e cancro.

    https://www.arla.it/i-nostri-marchi/
    I clienti minacciano di boicottare Tesco, Morrisons e Aldi per l'additivo alimentare "Bovaer" di Arla Foods I clienti affermano che eviteranno latte e burro prodotti dall'azienda danese Arla dopo che l'azienda ha annunciato una sperimentazione che prevederebbe la somministrazione di un integratore alimentare chiamato Bovaer alle sue mucche. Può causare problemi di fertilità e cancro. https://www.arla.it/i-nostri-marchi/
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  • Questo video dovrebbe essere trasmesso a reti unificate!
    Non serve aggiungere
    altro perché queste dichiarazioni sono cristalline.

    Torniamo ai biolab ucraini per capire perché i DEM e il Deep State sono disperati e stanno facendo di tutto affinché l’Ucraina non cada del tutto nelle mani dei russi

    Il tenente Scott Bennet, informatore dell'esercito americano, solleva il coperchio sui laboratori di armi biologiche dell'Ucraina

    Tutto è iniziato nel 2005 con la Defense Intelligence Agency che ha creato il bio laboratorio codice 501 C3 chiamato Global Viral Forecasting Institute

    Questo biolab è stato creato con un agente del Mossad di nome Nathan Wolfe

    Dopodiché è stata creata una azienda per gestirlo. Questa azienda si chiama Metabiota

    Questo istituto è stato finanziato da Rosemont, una società di investimento guidata da Hunter Biden, figlio del Presidente Biden, Christopher Heinz, figlio di John Kerry, e Paul Pelosi, figlio di Nancy Pelosi

    Sotto la guida di Obama e Biden, da 10 anni l’occidente sviluppa in Ucraina armi biologiche e chimiche da utilizzare contro i russi, il che spiega la raccolta di campioni di DNA dei popoli slavi

    Queste sono rivelazioni di un enorme crimine di guerra e crimini contro l'umanità poiché si tratta di una violazione dell'accordo globale sulle armi biologiche

    Stanno sviluppando armi che prendono di mira geni specifici e razze specifiche, in questo caso i geni e la razza slava

    Ciò dimostra che gli Stati Uniti, con i suoi 30 biolabs in Ucraina, è stata coinvolta nella sperimentazione della trasmissione da animale a uomo di diversi virus, tra cui il Covid-19

    La Russia sta portando le prove di quanto detto sopra da quasi tre anni

    Questa gente merita la sedia elettrica...

    https://x.com/itsmeback_/status/1858791637419213006?t=3HpaqIULlDBdHkgn2pZmxw&s=19
    Questo video dovrebbe essere trasmesso a reti unificate! Non serve aggiungere altro perché queste dichiarazioni sono cristalline. 🇺🇸☣🇺🇦 Torniamo ai biolab ucraini per capire perché i DEM e il Deep State sono disperati e stanno facendo di tutto affinché l’Ucraina non cada del tutto nelle mani dei russi Il tenente Scott Bennet, informatore dell'esercito americano, solleva il coperchio sui laboratori di armi biologiche dell'Ucraina Tutto è iniziato nel 2005 con la Defense Intelligence Agency che ha creato il bio laboratorio codice 501 C3 chiamato Global Viral Forecasting Institute Questo biolab è stato creato con un agente del Mossad di nome Nathan Wolfe Dopodiché è stata creata una azienda per gestirlo. Questa azienda si chiama Metabiota Questo istituto è stato finanziato da Rosemont, una società di investimento guidata da Hunter Biden, figlio del Presidente Biden, Christopher Heinz, figlio di John Kerry, e Paul Pelosi, figlio di Nancy Pelosi Sotto la guida di Obama e Biden, da 10 anni l’occidente sviluppa in Ucraina armi biologiche e chimiche da utilizzare contro i russi, il che spiega la raccolta di campioni di DNA dei popoli slavi Queste sono rivelazioni di un enorme crimine di guerra e crimini contro l'umanità poiché si tratta di una violazione dell'accordo globale sulle armi biologiche Stanno sviluppando armi che prendono di mira geni specifici e razze specifiche, in questo caso i geni e la razza slava Ciò dimostra che gli Stati Uniti, con i suoi 30 biolabs in Ucraina, è stata coinvolta nella sperimentazione della trasmissione da animale a uomo di diversi virus, tra cui il Covid-19 ⬆️ La Russia sta portando le prove di quanto detto sopra da quasi tre anni Questa gente merita la sedia elettrica...☠️⚰️ https://x.com/itsmeback_/status/1858791637419213006?t=3HpaqIULlDBdHkgn2pZmxw&s=19
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  • https://www.assis.it/tutto-quello-che-ce-da-sapere-prima-di-somministrare-il-farmaco-contro-la-bronchiolite-a-vostro-figlio/ 5 bambini morti nel gruppo che ha ricevuto il vaccino, zero morti nel gruppo placebo. Se vi fidate del pediatra che guadagna su ogni vaccinazione andate ad ammazzare vostro figlio con il Nirsevimab o leggete tutto.
    Qui una sintesi dell'autore.
    Ho preparato questo schemino che ritengo possa rivelarsi utile.


    VIRUS RESPIRATORIO SINCIZIALE E ANTICORPO CONTRO LA BRONCHIOLITE: I PUNTI DA CHIARIRE

    VADEMECUM PER I GENITORI DALL'INTERVISTA DI BYOBLU AL PEDIATRA EUGENIO SERRAVALLE (nei commenti)

    VIRUS SINCIZIALE: OSPITE ABITUALE DEL TRATTO RESPIRATORIO
    Il virus respiratorio sinciziale è un virus molto comune del tratto respiratorio di adulti e bambini tanto che all'età di 2 anni tutti i bambini l'hanno preso almeno una volta.

    BRONCHIOLITE DA VIRUS SINCIZIALE
    In casi rari, piuttosto che determinare un semplice raffreddore, il virus può determinare una bronchiolite o una polmonite. Si tratta di quadri clinici significativi che se si presentano nei primi mesi di vita possono determinare ospedalizzazioni.
    Riassumendo: la bronchiolite da virus sinciziale è un quadro clinico raro di una infezione estremamente comune.
    Si consideri che oltre al virus sinciziale, la bronchiolite può essere provocata anche da altri innumerevoli virus (in special modo, metapneumovirus, coronavirus, rinovirus, adenovirus, virus influenzali e parainfluenzali.)

    ANTICORPO MONOCLONALE  NIRSEVIMAB: NON IMMUNIZZA, NON È UN VACCINO
    Il nuovo farmaco monoclonale prodotto da Sanofi - Astrazeneca, il Nirsemivab, non è un vaccino, non immunizza, non scongiura la malattia. Scopo del farmaco dovrebbe essere quello di ridurre gli episodi gravi.

    GLI STUDI
    Gli studi - minimi - dai quali la farmaceutica rileva l'utilità della somministrazione del farmaco sono esclusivamente e interamente finanziati dalla farmaceutica stessa che lo ha prodotto.

    SPERIMENTAZIONE NEI BAMBINI NATI SANI E A TERMINE: NESSUNA EFFICACIA SIGNIFICATIVA RILEVATA NEL RIDURRE I CASI GRAVI
    DI CONTRO: DECESSO QUALE EFFETTO COLLATERALE PER 5 BAMBINI SU 994
    Uno solo dei tre studi effettuati valuta l'efficacia del farmaco nei bambini nati sani e a termine. Analizzando lo studio, si rileva che il risparmio delle ospedalizzazioni ha una differenza percentuale non statisticamente rilevante.
    Di contro, la farmaceutica segnala il decesso (legato a trombosi) di 5 bambini nel gruppo cui è stato somministrato il farmaco, a fronte di nessun decesso laddove si è somministrato il placebo.
    Discorso differente può essere svolto per i bimbi nati prematuri o con gravi problemi di salute.

    SOMMINISTRAZIONE FARMACO MONOCLONALE ALLA NASCITA: EFFETTI A LUNGO TERMINE, IGNOTI
    Non si conosce l'incidenza a lungo termine di un anticorpo monoclonale somministrato alla nascita cui nel primo anno di vita, tra l'altro, verranno aggiunte 32-34 inoculazioni da calendario vaccinale.
    Nessuno può dire cosa accadrà alla salute dei bambini, al sistema immunitario, all'equilibrio tra immunità umorale e cellulare.

    IL FARMACO SANOFI ASTRAZENECA NON È OBBLIGATORIO
    Dal 1° Novembre il farmaco sarà offerto gratuitamente su base volontaria a tutti i nuovi nati.
    Non è obbligatorio. Ne consegue che potrà essere somministrato esclusivamente previo consenso e firma dei genitori.

    RISCHIO LEGATO ALLA QUALITÀ DELLE INFORMAZIONI FORNITE AI GENITORI
    Non ci può essere somministrazione senza consenso ma è facile che i genitori non siano correttamente informati circa rischi e benefici del farmaco e che, in un momento tanto delicato quale quello della nascita, siano portati a firmare i relativi moduli senza che abbiano effettivamente compreso di cosa si tratti.
    Occorre informarsi, informare e vigilare perché non sia perpetrato l'ennesimo abuso sui corpi dei nostri figli.

    🔺️Eugenio Serravalle ha altresì scritto un articolo sul nuovo farmaco pubblicandone i relativi studi corredati da commento.
    Le informazioni riportate potrebbero risultare utili per i pediatri che non abbiano ancora consultato gli studi, aggiunge il medico.
    https://www.assis.it/tutto-quello-che-ce-da-sapere-prima-di-somministrare-il-farmaco-contro-la-bronchiolite-a-vostro-figlio/
    https://www.assis.it/tutto-quello-che-ce-da-sapere-prima-di-somministrare-il-farmaco-contro-la-bronchiolite-a-vostro-figlio/ 5 bambini morti nel gruppo che ha ricevuto il vaccino, zero morti nel gruppo placebo. Se vi fidate del pediatra che guadagna su ogni vaccinazione andate ad ammazzare vostro figlio con il Nirsevimab o leggete tutto. Qui una sintesi dell'autore. Ho preparato questo schemino che ritengo possa rivelarsi utile. 🚩 VIRUS RESPIRATORIO SINCIZIALE E ANTICORPO CONTRO LA BRONCHIOLITE: I PUNTI DA CHIARIRE VADEMECUM PER I GENITORI DALL'INTERVISTA DI BYOBLU AL PEDIATRA EUGENIO SERRAVALLE (nei commenti) VIRUS SINCIZIALE: OSPITE ABITUALE DEL TRATTO RESPIRATORIO Il virus respiratorio sinciziale è un virus molto comune del tratto respiratorio di adulti e bambini tanto che all'età di 2 anni tutti i bambini l'hanno preso almeno una volta. BRONCHIOLITE DA VIRUS SINCIZIALE In casi rari, piuttosto che determinare un semplice raffreddore, il virus può determinare una bronchiolite o una polmonite. Si tratta di quadri clinici significativi che se si presentano nei primi mesi di vita possono determinare ospedalizzazioni. Riassumendo: la bronchiolite da virus sinciziale è ➡️ un quadro clinico raro di una infezione estremamente comune. Si consideri che oltre al virus sinciziale, la bronchiolite può essere provocata anche da altri innumerevoli virus (in special modo, metapneumovirus, coronavirus, rinovirus, adenovirus, virus influenzali e parainfluenzali.) ANTICORPO MONOCLONALE  NIRSEVIMAB: NON IMMUNIZZA, NON È UN VACCINO Il nuovo farmaco monoclonale prodotto da Sanofi - Astrazeneca, il Nirsemivab, non è un vaccino, non immunizza, non scongiura la malattia. Scopo del farmaco dovrebbe essere quello di ridurre gli episodi gravi. GLI STUDI Gli studi - minimi - dai quali la farmaceutica rileva l'utilità della somministrazione del farmaco sono esclusivamente e interamente finanziati dalla farmaceutica stessa che lo ha prodotto. SPERIMENTAZIONE NEI BAMBINI NATI SANI E A TERMINE: NESSUNA EFFICACIA SIGNIFICATIVA RILEVATA NEL RIDURRE I CASI GRAVI DI CONTRO: DECESSO QUALE EFFETTO COLLATERALE PER 5 BAMBINI SU 994 Uno solo dei tre studi effettuati valuta l'efficacia del farmaco nei bambini nati sani e a termine. Analizzando lo studio, si rileva che il risparmio delle ospedalizzazioni ha una differenza percentuale non statisticamente rilevante. Di contro, la farmaceutica segnala il decesso (legato a trombosi) di 5 bambini nel gruppo cui è stato somministrato il farmaco, a fronte di nessun decesso laddove si è somministrato il placebo. Discorso differente può essere svolto per i bimbi nati prematuri o con gravi problemi di salute. SOMMINISTRAZIONE FARMACO MONOCLONALE ALLA NASCITA: EFFETTI A LUNGO TERMINE, IGNOTI Non si conosce l'incidenza a lungo termine di un anticorpo monoclonale somministrato alla nascita cui nel primo anno di vita, tra l'altro, verranno aggiunte 32-34 inoculazioni da calendario vaccinale. Nessuno può dire cosa accadrà alla salute dei bambini, al sistema immunitario, all'equilibrio tra immunità umorale e cellulare. IL FARMACO SANOFI ASTRAZENECA NON È OBBLIGATORIO Dal 1° Novembre il farmaco sarà offerto gratuitamente su base volontaria a tutti i nuovi nati. Non è obbligatorio. Ne consegue che potrà essere somministrato esclusivamente previo consenso e firma dei genitori. RISCHIO LEGATO ALLA QUALITÀ DELLE INFORMAZIONI FORNITE AI GENITORI Non ci può essere somministrazione senza consenso ma è facile che i genitori non siano correttamente informati circa rischi e benefici del farmaco e che, in un momento tanto delicato quale quello della nascita, siano portati a firmare i relativi moduli senza che abbiano effettivamente compreso di cosa si tratti. Occorre informarsi, informare e vigilare perché non sia perpetrato l'ennesimo abuso sui corpi dei nostri figli. 🔺️Eugenio Serravalle ha altresì scritto un articolo sul nuovo farmaco pubblicandone i relativi studi corredati da commento. Le informazioni riportate potrebbero risultare utili per i pediatri che non abbiano ancora consultato gli studi, aggiunge il medico. https://www.assis.it/tutto-quello-che-ce-da-sapere-prima-di-somministrare-il-farmaco-contro-la-bronchiolite-a-vostro-figlio/
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  • Contestazione all'ex ministro Speranza - Cinisello Balsamo (MI) - 21/10/24 - tredicesima parte
    "Un omaggio al Dottor De Donno che con la sua cura con il plasma iperimmune ha salvato centinaia di persone, fintanto che ai piani alti hanno deciso di insabbiare tutto e di bloccare la sua sperimentazione...La sua cura a basso costo, dava troppo fastidio..."
    https://rumble.com/v5jo8ky-contestazione-allex-ministro-speranza-cinisello-b.-mi-211024-13-parte.html?mref=2wyiuy&mc=6s5ce

    Riprese by Scenario.press

    Firmate e condividete la nostra petizione online per mettere in Stato di accusa l'ex ministro della Sanità Roberto Speranza & Nicola Magrini - ex Dirett. Generale AIFA:
    https://www.scenario.press/petition

    #speranza
    #exministrosperanza
    #magrini
    #petizionesperanzamagrini
    #aifa
    #mortiimprovvise
    #maloriimprovvisi
    #giustiziaperimortidavaccino
    #giustiziaperidanneggiatidavaccino
    Contestazione all'ex ministro Speranza - Cinisello Balsamo (MI) - 21/10/24 - tredicesima parte "Un omaggio al Dottor De Donno che con la sua cura con il plasma iperimmune ha salvato centinaia di persone, fintanto che ai piani alti hanno deciso di insabbiare tutto e di bloccare la sua sperimentazione...La sua cura a basso costo, dava troppo fastidio..." https://rumble.com/v5jo8ky-contestazione-allex-ministro-speranza-cinisello-b.-mi-211024-13-parte.html?mref=2wyiuy&mc=6s5ce Riprese by Scenario.press Firmate e condividete la nostra petizione online per mettere in Stato di accusa l'ex ministro della Sanità Roberto Speranza & Nicola Magrini - ex Dirett. Generale AIFA: https://www.scenario.press/petition #speranza #exministrosperanza #magrini #petizionesperanzamagrini #aifa #mortiimprovvise #maloriimprovvisi #giustiziaperimortidavaccino #giustiziaperidanneggiatidavaccino
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  • PORTAFOGLIO DIGITALE: tutta la nostra vita in un click
    Eccoci qui, comincia la sperimentazione di massa come già annunciato qui https://www.youtube.com/live/BrOggUHlLOw?si=cYkTzwcwDDS58HeR . Il problema non è di certo la digitalizzazione del Paese ma gli abusi governativi sulla stessa, come già visto con SPID e Green Pass. Ormai su tutti i giornali si può leggere: “Dopo una prima fase di sperimentazione dal 23 ottobre rivolta solo a 50mila cittadini, diventerà poi aperto a tutti a cominciare dal prossimo 4 dicembre. Il sistema permetterà di caricare sul proprio smartphone, tramite l’app IO in cui è integrato, documenti personali come patente, tessera sanitaria e carta europea della disabilità. Verranno gradualmente integrati su IT Wallet documenti di identità, certificati anagrafici, titoli scolastici, attestati come Isee e disoccupazione. Non solo sarà anche possibile accedere al fascicolo sanitario elettronico, utilizzare la firma digitale, e in accordo con le aziende caricare abbonamenti ai mezzi, biglietti per treni, aerei, concerti e servizi di pagamento. Dal 2025 sarà possibile effettuare i pagamenti nei confronti della pubblica amministrazione, ma anche quelli verso i privati, integrando nel “portafoglio” sistemi di pagamento come Bancomat, Postepay, Satispay e così via. L’obiettivo del governo Meloni è raggiungere 42,3 milioni di identità digitali entro giugno 2026, motivo per cui l’Esecutivo ha impresso un’accelerata, anche per bypassare la coesistenza – attuale e troppo spesso macchinosa – tra SPID - Sistema Pubblico di Identità Digitale affidato allo sviluppo dei privati, e la Carta di identità elettronica (Cie), che invece è un documento emesso dallo Stato, nello specifico dal Ministero dell’Interno. Se tutto andrà secondo i piani a partire da gennaio 2025 IT Wallet, Bruxelles ha dato tempo ai governi fino alla fine del 2026 per introdurlo nei loro Paesi. Per accedere a IT-Wallet sarà necessario scaricare l'app IO. Entro il 2025 IT Wallet verrà integrato su EUDI Wallet, il portafoglio europeo di identità digitale che sarà valido in tutti i Paesi dell'Unione”. Qui più che essere complottisti stiamo solo unendo i puntini ed il disegno che si intravvede non ci piace neanche un po’.

    Quindi ecco qui il PORTAFOGLIO DIGITALE che sarà anche DOCUMENTO DI VIAGGIO e premierà i cittadini virtuosi che si allineano e punirà i cittadini che nascondono anche il più piccolo scheletro nell’armadio. Non si scappa più perchè questa sarà una guerra a TUTTI i furbetti in Italia. Per ripagare il MES=RECOVERY FOUND=PNRR, che stanno sperperando a destra e manca lanciandoci delle briciole, vogliono il sangue e sudore di tutti, anche tu NESSUNO ESCLUSO.

    Alessandra Ghisla
    Consulente di Diritto
    www.tuteladirittosoggettivo.it
    📛PORTAFOGLIO DIGITALE: tutta la nostra vita in un click📛 Eccoci qui, comincia la sperimentazione di massa come già annunciato qui https://www.youtube.com/live/BrOggUHlLOw?si=cYkTzwcwDDS58HeR . Il problema non è di certo la digitalizzazione del Paese ma gli abusi governativi sulla stessa, come già visto con SPID e Green Pass. Ormai su tutti i giornali si può leggere: “Dopo una prima fase di sperimentazione dal 23 ottobre rivolta solo a 50mila cittadini, diventerà poi aperto a tutti a cominciare dal prossimo 4 dicembre. Il sistema permetterà di caricare sul proprio smartphone, tramite l’app IO in cui è integrato, documenti personali come patente, tessera sanitaria e carta europea della disabilità. Verranno gradualmente integrati su IT Wallet documenti di identità, certificati anagrafici, titoli scolastici, attestati come Isee e disoccupazione. Non solo sarà anche possibile accedere al fascicolo sanitario elettronico, utilizzare la firma digitale, e in accordo con le aziende caricare abbonamenti ai mezzi, biglietti per treni, aerei, concerti e servizi di pagamento. Dal 2025 sarà possibile effettuare i pagamenti nei confronti della pubblica amministrazione, ma anche quelli verso i privati, integrando nel “portafoglio” sistemi di pagamento come Bancomat, Postepay, Satispay e così via. L’obiettivo del governo Meloni è raggiungere 42,3 milioni di identità digitali entro giugno 2026, motivo per cui l’Esecutivo ha impresso un’accelerata, anche per bypassare la coesistenza – attuale e troppo spesso macchinosa – tra SPID - Sistema Pubblico di Identità Digitale affidato allo sviluppo dei privati, e la Carta di identità elettronica (Cie), che invece è un documento emesso dallo Stato, nello specifico dal Ministero dell’Interno. Se tutto andrà secondo i piani a partire da gennaio 2025 IT Wallet, Bruxelles ha dato tempo ai governi fino alla fine del 2026 per introdurlo nei loro Paesi. Per accedere a IT-Wallet sarà necessario scaricare l'app IO. Entro il 2025 IT Wallet verrà integrato su EUDI Wallet, il portafoglio europeo di identità digitale che sarà valido in tutti i Paesi dell'Unione”. Qui più che essere complottisti stiamo solo unendo i puntini ed il disegno che si intravvede non ci piace neanche un po’. Quindi ecco qui il PORTAFOGLIO DIGITALE che sarà anche DOCUMENTO DI VIAGGIO e premierà i cittadini virtuosi che si allineano e punirà i cittadini che nascondono anche il più piccolo scheletro nell’armadio. Non si scappa più perchè questa sarà una guerra a TUTTI i furbetti in Italia. Per ripagare il MES=RECOVERY FOUND=PNRR, che stanno sperperando a destra e manca lanciandoci delle briciole, vogliono il sangue e sudore di tutti, anche tu NESSUNO ESCLUSO. Alessandra Ghisla Consulente di Diritto www.tuteladirittosoggettivo.it
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  • MA VA? CHE STRANO!!!
    La FDA ordina la sospensione della sperimentazione del vaccino Influenza/Covid di Novavax. Sospetti effetti collaterali al sistema nervoso
    https://scenarieconomici.it/la-fda-ordina-la-fine-della-sperimentazione-del-vaccino-influenza-covid-di-novavax-sospetti-effetti-collaterali-al-sistema-nervoso/#google_vignette
    MA VA? CHE STRANO!!! La FDA ordina la sospensione della sperimentazione del vaccino Influenza/Covid di Novavax. Sospetti effetti collaterali al sistema nervoso https://scenarieconomici.it/la-fda-ordina-la-fine-della-sperimentazione-del-vaccino-influenza-covid-di-novavax-sospetti-effetti-collaterali-al-sistema-nervoso/#google_vignette
    SCENARIECONOMICI.IT
    La FDA ordina la sospensione della sperimentazione del vaccino Influenza/Covid di Novavax. Sospetti effetti collaterali al sistema nervoso
    Novavax, produttrice del vaccino Covid, viene obbligata dalla FDA americana a interrompere la sperimentazione del vaccino a doppia azione covid/influenza e anche del vaccino influenzale in attesa di poter verificare possibili effetti collaterali negativi sul sistema nervoso. Il titolo cade in borsa e anche l'accordo con Sanofi viene congelato
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  • IT WALLET PARTE DAL 23 OTTOBRE

    Progetto pilota che confluirà nel wallet europeo, molto più di un portafoglio digitale, potrà essere usato anche per registrarsi sui siti e pone una gravissima minaccia alla privacy.

    1) LA TESSERA ELETTORALE SARÀ IN IT WALLET

    Come ho già spiegato qui, il fine di IT wallet è arrivare ad un'identità digitale europea unica. La fase iniziale di Ottobre sarà aperta a 50mila persone scelte a campione, e poi sarà estesa a tutti gli italiani.
    A differenza dell'identità digitale che è un sistema di riconoscimento che contiene bene o male le stesse informazioni di una carta di identità, e che è necessaria per accedere all'app IO che conterrà il portafoglio digitale, nel wallet confluiranno tutti i documenti della persona, anche la patente e la tessera sanitaria. Ma a quanto pare, secondo le ultime notizie (1, 2, 3, 4, 5), anche la tessera elettorale sarà digitalizzata e presente su IT wallet, e progressivamente vi si potrà caricare il modello ISEE e qualsiasi tipo di documento e attestato, infine potrà anche essere utilizzato per caricare gli abbonamenti ai mezzi pubblici, ai concerti, di qualsiasi altro servizio. IT wallet sarà un modello di portafoglio digitale, ed oltre alla versione pubblica saranno previste anche versioni gestite da privati che potranno avere altre funzionalità. L'Italia, come ci tengono a rimarcare, è il primo paese nell'UE che adotterà un sistema di portafoglio digitale, ed è stato selezionato come paese pilota anche per questa sperimentazione di massa. IT wallet sarà sostituito nel 2026 da EUDI, l'identità digitale europea.

    2) L'EU WALLET È L'IDENTITÀ DIGITALE UNICA DEL WEF

    Sul sito dell'UE dedicato al portafoglio digitale viene scritto che potrà essere utilizzato per iscriversi all'università, aprire un conto in banca e persino per fare domanda di lavoro. Sulla pagina specifica dedicata agli usi, oltre alla patente digitale, si potrà usare per autorizzare pagamenti, per le prescrizioni mediche, per registrare una nuova SIM, documenti di viaggio, per applicare la firma digitale ai documenti, attestare di lavorare per una determinata azienda e persino firmare contratti. In base al tutorial contenuto su questa pagina il wallet potrà essere utilizzato per registrarsi agli eventi e ai siti in generale. Assomiglia al progetto del WEF dell'identità digitale unica (1, 2, 3) il cui scopo è associare ad un unico individuo tutta l'attività che ognuno di noi ha su internet. Infatti attualmente ogni volta che ci registriamo su un sito dobbiamo inventare delle nostre credenziali e l'account che una persona ha su un sito di e-commerce è totalmente indipendente dall'account che si utilizza per commentare su un altro sito. Registrarsi sui siti col wallet consentirà circoscrivere in un'unica identità virtuale tutte le attività che facciamo su internet consentendo alle autorità un totale controllo sulle nostre attività e agli speculatori una profilazione ancora più puntuale.

    3) LE MENZOGNE DELL'UE SULLA PRIVACY

    Sul sito dell'UE si legge che viene garantita l'assoluta privacy a chi utilizza il wallet. Per occultare l'assenza totale di tutela in rete hanno coniato un nuovo termine in neolingua chiamato inosservabilità, che secondo loro va a sostituire la parola anonimato. Le proprie azioni rimangono private e invisibili online agli altri utenti, ma non alle autorità, cosa che invece l'anonimato garantisce. Sostengono che i privati non possono combinare i dati degli utilizzi del wallet su siti diversi, così ad esempio il gestore del sito A non sa se sei iscritto anche al sito B. Questo è falso, perché basterà combinare il wallet con l'account Google o usare dei semplici cookie e sarà facilmente possibile risalire tramite algoritmi a tutte le attività degli utenti.

    CONCLUSIONI

    IT wallet è l'inizio di un progetto pen peggiore del semplice avere un portafoglio di documenti digitali, e già questo è grave di per sé. L'autenticazione unica, estesa potenzialmente a tutti i siti internet, rende questo strumento un panopticon digitale.

    (fonte: Der Einzige - Il fronte intellettuale)
    IT WALLET PARTE DAL 23 OTTOBRE Progetto pilota che confluirà nel wallet europeo, molto più di un portafoglio digitale, potrà essere usato anche per registrarsi sui siti e pone una gravissima minaccia alla privacy. 1) LA TESSERA ELETTORALE SARÀ IN IT WALLET Come ho già spiegato qui, il fine di IT wallet è arrivare ad un'identità digitale europea unica. La fase iniziale di Ottobre sarà aperta a 50mila persone scelte a campione, e poi sarà estesa a tutti gli italiani. A differenza dell'identità digitale che è un sistema di riconoscimento che contiene bene o male le stesse informazioni di una carta di identità, e che è necessaria per accedere all'app IO che conterrà il portafoglio digitale, nel wallet confluiranno tutti i documenti della persona, anche la patente e la tessera sanitaria. Ma a quanto pare, secondo le ultime notizie (1, 2, 3, 4, 5), anche la tessera elettorale sarà digitalizzata e presente su IT wallet, e progressivamente vi si potrà caricare il modello ISEE e qualsiasi tipo di documento e attestato, infine potrà anche essere utilizzato per caricare gli abbonamenti ai mezzi pubblici, ai concerti, di qualsiasi altro servizio. IT wallet sarà un modello di portafoglio digitale, ed oltre alla versione pubblica saranno previste anche versioni gestite da privati che potranno avere altre funzionalità. L'Italia, come ci tengono a rimarcare, è il primo paese nell'UE che adotterà un sistema di portafoglio digitale, ed è stato selezionato come paese pilota anche per questa sperimentazione di massa. IT wallet sarà sostituito nel 2026 da EUDI, l'identità digitale europea. 2) L'EU WALLET È L'IDENTITÀ DIGITALE UNICA DEL WEF Sul sito dell'UE dedicato al portafoglio digitale viene scritto che potrà essere utilizzato per iscriversi all'università, aprire un conto in banca e persino per fare domanda di lavoro. Sulla pagina specifica dedicata agli usi, oltre alla patente digitale, si potrà usare per autorizzare pagamenti, per le prescrizioni mediche, per registrare una nuova SIM, documenti di viaggio, per applicare la firma digitale ai documenti, attestare di lavorare per una determinata azienda e persino firmare contratti. In base al tutorial contenuto su questa pagina il wallet potrà essere utilizzato per registrarsi agli eventi e ai siti in generale. Assomiglia al progetto del WEF dell'identità digitale unica (1, 2, 3) il cui scopo è associare ad un unico individuo tutta l'attività che ognuno di noi ha su internet. Infatti attualmente ogni volta che ci registriamo su un sito dobbiamo inventare delle nostre credenziali e l'account che una persona ha su un sito di e-commerce è totalmente indipendente dall'account che si utilizza per commentare su un altro sito. Registrarsi sui siti col wallet consentirà circoscrivere in un'unica identità virtuale tutte le attività che facciamo su internet consentendo alle autorità un totale controllo sulle nostre attività e agli speculatori una profilazione ancora più puntuale. 3) LE MENZOGNE DELL'UE SULLA PRIVACY Sul sito dell'UE si legge che viene garantita l'assoluta privacy a chi utilizza il wallet. Per occultare l'assenza totale di tutela in rete hanno coniato un nuovo termine in neolingua chiamato inosservabilità, che secondo loro va a sostituire la parola anonimato. Le proprie azioni rimangono private e invisibili online agli altri utenti, ma non alle autorità, cosa che invece l'anonimato garantisce. Sostengono che i privati non possono combinare i dati degli utilizzi del wallet su siti diversi, così ad esempio il gestore del sito A non sa se sei iscritto anche al sito B. Questo è falso, perché basterà combinare il wallet con l'account Google o usare dei semplici cookie e sarà facilmente possibile risalire tramite algoritmi a tutte le attività degli utenti. CONCLUSIONI IT wallet è l'inizio di un progetto pen peggiore del semplice avere un portafoglio di documenti digitali, e già questo è grave di per sé. L'autenticazione unica, estesa potenzialmente a tutti i siti internet, rende questo strumento un panopticon digitale. (fonte: Der Einzige - Il fronte intellettuale)
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  • IT Wallet, entra nella seconda fase
    Terminato il periodo di test, tutto è pronto per il passaggio successivo, quello di validazione dei documenti.

    Gli utenti che hanno preso parte alla sperimentazione, dal 15 luglio, accedendo all’appIO – tramite Spid o Carta d’identità elettronica (Cie), o scaricandola da Play store per Android o da Apple store per iPhone, hanno ricevuto un avviso con la comunicazione che si è parte del test e il riferimento all’icona per IT Wallet, dove caricare i 3 documenti ammessi in questa prima fase. La validazione dei documenti, è uno step successivo che arriverà tra settembre e ottobre. L’accesso al portafoglio sarà possibile per tutti gli italiani che hanno raggiunto la maggiore età: potranno inizialmente caricare la versione digitale dei primi tre documenti disponibili, dopodiché la categoria sarà ampliata. L’obiettivo è di rendere tutti i documenti verificabili da IT Wallet dal 2025, compresi passaporto, certificato di nascita e tessera elettorale.

    Fonte: https://t.me/NoDigitalChannel
    IT Wallet, entra nella seconda fase Terminato il periodo di test, tutto è pronto per il passaggio successivo, quello di validazione dei documenti. Gli utenti che hanno preso parte alla sperimentazione, dal 15 luglio, accedendo all’appIO – tramite Spid o Carta d’identità elettronica (Cie), o scaricandola da Play store per Android o da Apple store per iPhone, hanno ricevuto un avviso con la comunicazione che si è parte del test e il riferimento all’icona per IT Wallet, dove caricare i 3 documenti ammessi in questa prima fase. La validazione dei documenti, è uno step successivo che arriverà tra settembre e ottobre. L’accesso al portafoglio sarà possibile per tutti gli italiani che hanno raggiunto la maggiore età: potranno inizialmente caricare la versione digitale dei primi tre documenti disponibili, dopodiché la categoria sarà ampliata. L’obiettivo è di rendere tutti i documenti verificabili da IT Wallet dal 2025, compresi passaporto, certificato di nascita e tessera elettorale. Fonte: https://t.me/NoDigitalChannel
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  • Palermo fa i conti con la siccità: acqua razionata in periferia. Il dramma di Nicosia, dove arriverà ogni 7 giorni: “Non potremo più usare i water”.

    Alla fine tocca anche a Palermo fare i conti con la siccità e dover sperimentare il razionamento dell’acqua. Dopo il braccio di ferro negli scorsi mesi tra il sindaco Roberto Lagalla e il presidente della Regione Renato Schifani, che aveva chiesto una frenata poi di fatto arrivata, il capoluogo siciliano – già in sofferenza per una raccolta dell’immondizia deficitaria – adesso subirà un nuovo disagio. Dal 7 ottobre alcuni quartieri periferici (pari al 25 per cento del tessuto urbano) subiranno un giorno di stop del servizio idrico alla settimana. “Lo scontro politico non ha fatto che ritardare una misura urgente per preservare le risorse idriche e farle durare più a lungo possibile, adesso potrebbe essere troppo tardi”, punta il dito Beppe Amato, responsabile risorse idriche di Legambiente. Mentre Salvo Cocina, capo della Protezione civile regionale, spiega che “la misura è stata adottata per esigenze di risparmio idrico ma anche come sperimentazione, per mettere, cioè, alla prova il sistema idrico cittadino in previsione dello scenario peggiore, ovvero che non piova il prossimo autunno”.

    Uno scenario pressoché apocalittico ma che deve essere comunque considerato, secondo gli esperti della Regione. Le prime settimane di settembre non hanno portato il sollievo sperato: le piogge sono state scarse e la situazione “è di molto peggiorata – indica Amato – soprattutto perché le precipitazioni non hanno aumentato le risorse nelle dighe: questo vuol dire che i terreni hanno assorbito molta acqua e se c’è questa esigenza idrogeologica, ovvero se i terreni hanno bisogno di tutta quest’acqua, vuol dire che le piogge serviranno soprattutto ai terreni non aumentando la disponibilità in diga: una situazione gravissima”. Dopo avere perso la diga Fanaco, prosciugata da un paio di settimane, a destare particolare preoccupazione è adesso l’Ancipa, la diga sui Nebrodi che serve le zone interne della Sicilia. Non a caso dal 14 settembre comuni come Nicosia, Troina, Gagliano, Valguarnera ed Enna hanno subito un aggravio del razionamento: “Siamo passati da 4 a sette giorni ma questa cosa non è possibile, non ce la facciamo e siamo pronti a proteste eclatanti”, avverte Fabio Bruno, presidente del Movimento per la difesa dei territori.

    E spiega: “A Nicosia, comune in provincia di Enna, non ci sono abitanti con serbatoi capienti, tutti con un massimo di 500 o mille litri di capienza, per questo non si riesce a stare una settimana senz’acqua: non si può andare avanti in questo modo, bisogna trovare un’altra soluzione”. La Protezione civile ha già disposto l’invio di altre autobotti e la realizzazione di serbatoi comunali dove andare a rifornirsi. Ma per Bruno non è questa una soluzione praticabile: “Noi chiediamo che l’acqua venga razionata con un intervallo minore: 5 giorni e non sette, non siamo certi di farcela così ma è un inizio”. Altrimenti dall’entroterra siculo promettono battaglia: “Il consumo maggiore è quello del water, vuol dire che per risparmiare davvero sul consumo, dovremmo tornare al medioevo, e allora noi siamo pronti a gettare i nostri water e a mostrare al mondo il nostro disagio, se servirà”, avverte il presidente del Movimento per la difesa dei territori.

    Con la fine dell’estate l’emergenza si è dunque aggravata, soprattutto nelle zone interne, dove, non avendo avuto disagi precedenti, gli abitanti non sono equipaggiati per un razionamento così prolungato. Senza contare che in quelle zone sono stati trovati pochi pozzi, che nei mesi estivi hanno rappresentato la soluzione d’emergenza per le zone in maggiore sofferenza. La Protezione civile ha chiesto ai comuni di setacciare i propri territori per scovare altre risorse idriche e in molti casi ne sono stati trovati, come a Trapani, dove sono stati riattivati i vecchi pozzi. Idem a Messina, dove 6 nuovi pozzi adesso servono la città e il Comune ha potuto chiudere il centro operativo attivato per fronteggiare la siccità. Mentre per il prossimo maggio si attendono i dissalatori di Porto Empedocle, Gela e Trapani, già finanziati con i fondi Fsc per 90 milioni e con altri 10 stanziati dalla Regione. Serviranno come “stabilizzatori”, spiega Cocina. In altre parole serviranno a rendere stabile l’approvvigionamento idrico a prescindere dalla piovosità soggetta a brusche oscillazioni a causa dei cambiamenti climatici.

    Ma i tre dissalatori riguardano solo il 5 per cento dell’isola e non posso essere una soluzione nella parte interna, dove l’acqua dal mare dovrebbero non solo essere dissalata ma anche pompata in altezza. In queste zone più impervie sono anche pochi i pozzi scovati finora, situazione molto critica che ha spinto all’aggravio del razionamento. Nel frattempo però i pesci restano dove sono: durante l’estate una delle ipotesi vagliate dai tecnici era stata quella di spostarli dagli invasi per poter prelevare più acqua. Soluzione che finora non è stata adottata ma neanche del tutto esclusa: i pesci sono ancora sotto osservazione, in caso servisse e in attesa di un’autorizzazione ambientale, senza la quale l’operazione di travaso da una diga a un’altra non si può fare. Ma non si esclude nulla in Sicilia, dove la Protezione civile sta valutando lo scenario peggiore: “Non è il più probabile – spiegano dai vertici– ma le statistiche non davano probabile neanche la terza alluvione a Bologna: il cambiamento climatico ci impone di valutare scenari imprevedibili e di avere massima cautela”.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/21/palermo-acqua-razionata-siccita-nicosia/7702353/
    Palermo fa i conti con la siccità: acqua razionata in periferia. Il dramma di Nicosia, dove arriverà ogni 7 giorni: “Non potremo più usare i water”. Alla fine tocca anche a Palermo fare i conti con la siccità e dover sperimentare il razionamento dell’acqua. Dopo il braccio di ferro negli scorsi mesi tra il sindaco Roberto Lagalla e il presidente della Regione Renato Schifani, che aveva chiesto una frenata poi di fatto arrivata, il capoluogo siciliano – già in sofferenza per una raccolta dell’immondizia deficitaria – adesso subirà un nuovo disagio. Dal 7 ottobre alcuni quartieri periferici (pari al 25 per cento del tessuto urbano) subiranno un giorno di stop del servizio idrico alla settimana. “Lo scontro politico non ha fatto che ritardare una misura urgente per preservare le risorse idriche e farle durare più a lungo possibile, adesso potrebbe essere troppo tardi”, punta il dito Beppe Amato, responsabile risorse idriche di Legambiente. Mentre Salvo Cocina, capo della Protezione civile regionale, spiega che “la misura è stata adottata per esigenze di risparmio idrico ma anche come sperimentazione, per mettere, cioè, alla prova il sistema idrico cittadino in previsione dello scenario peggiore, ovvero che non piova il prossimo autunno”. Uno scenario pressoché apocalittico ma che deve essere comunque considerato, secondo gli esperti della Regione. Le prime settimane di settembre non hanno portato il sollievo sperato: le piogge sono state scarse e la situazione “è di molto peggiorata – indica Amato – soprattutto perché le precipitazioni non hanno aumentato le risorse nelle dighe: questo vuol dire che i terreni hanno assorbito molta acqua e se c’è questa esigenza idrogeologica, ovvero se i terreni hanno bisogno di tutta quest’acqua, vuol dire che le piogge serviranno soprattutto ai terreni non aumentando la disponibilità in diga: una situazione gravissima”. Dopo avere perso la diga Fanaco, prosciugata da un paio di settimane, a destare particolare preoccupazione è adesso l’Ancipa, la diga sui Nebrodi che serve le zone interne della Sicilia. Non a caso dal 14 settembre comuni come Nicosia, Troina, Gagliano, Valguarnera ed Enna hanno subito un aggravio del razionamento: “Siamo passati da 4 a sette giorni ma questa cosa non è possibile, non ce la facciamo e siamo pronti a proteste eclatanti”, avverte Fabio Bruno, presidente del Movimento per la difesa dei territori. E spiega: “A Nicosia, comune in provincia di Enna, non ci sono abitanti con serbatoi capienti, tutti con un massimo di 500 o mille litri di capienza, per questo non si riesce a stare una settimana senz’acqua: non si può andare avanti in questo modo, bisogna trovare un’altra soluzione”. La Protezione civile ha già disposto l’invio di altre autobotti e la realizzazione di serbatoi comunali dove andare a rifornirsi. Ma per Bruno non è questa una soluzione praticabile: “Noi chiediamo che l’acqua venga razionata con un intervallo minore: 5 giorni e non sette, non siamo certi di farcela così ma è un inizio”. Altrimenti dall’entroterra siculo promettono battaglia: “Il consumo maggiore è quello del water, vuol dire che per risparmiare davvero sul consumo, dovremmo tornare al medioevo, e allora noi siamo pronti a gettare i nostri water e a mostrare al mondo il nostro disagio, se servirà”, avverte il presidente del Movimento per la difesa dei territori. Con la fine dell’estate l’emergenza si è dunque aggravata, soprattutto nelle zone interne, dove, non avendo avuto disagi precedenti, gli abitanti non sono equipaggiati per un razionamento così prolungato. Senza contare che in quelle zone sono stati trovati pochi pozzi, che nei mesi estivi hanno rappresentato la soluzione d’emergenza per le zone in maggiore sofferenza. La Protezione civile ha chiesto ai comuni di setacciare i propri territori per scovare altre risorse idriche e in molti casi ne sono stati trovati, come a Trapani, dove sono stati riattivati i vecchi pozzi. Idem a Messina, dove 6 nuovi pozzi adesso servono la città e il Comune ha potuto chiudere il centro operativo attivato per fronteggiare la siccità. Mentre per il prossimo maggio si attendono i dissalatori di Porto Empedocle, Gela e Trapani, già finanziati con i fondi Fsc per 90 milioni e con altri 10 stanziati dalla Regione. Serviranno come “stabilizzatori”, spiega Cocina. In altre parole serviranno a rendere stabile l’approvvigionamento idrico a prescindere dalla piovosità soggetta a brusche oscillazioni a causa dei cambiamenti climatici. Ma i tre dissalatori riguardano solo il 5 per cento dell’isola e non posso essere una soluzione nella parte interna, dove l’acqua dal mare dovrebbero non solo essere dissalata ma anche pompata in altezza. In queste zone più impervie sono anche pochi i pozzi scovati finora, situazione molto critica che ha spinto all’aggravio del razionamento. Nel frattempo però i pesci restano dove sono: durante l’estate una delle ipotesi vagliate dai tecnici era stata quella di spostarli dagli invasi per poter prelevare più acqua. Soluzione che finora non è stata adottata ma neanche del tutto esclusa: i pesci sono ancora sotto osservazione, in caso servisse e in attesa di un’autorizzazione ambientale, senza la quale l’operazione di travaso da una diga a un’altra non si può fare. Ma non si esclude nulla in Sicilia, dove la Protezione civile sta valutando lo scenario peggiore: “Non è il più probabile – spiegano dai vertici– ma le statistiche non davano probabile neanche la terza alluvione a Bologna: il cambiamento climatico ci impone di valutare scenari imprevedibili e di avere massima cautela”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/21/palermo-acqua-razionata-siccita-nicosia/7702353/
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  • Confederazione Legale dei Diritti dell’Uomo

    AIFA RISPONDE ALL’ISTANZA DI ACCESSO CIVICO DI CONFEDERAZIONE LEGALE

    Confederazione Legale ha presentato un’istanza di accesso civico generalizzato diretta ad AIFA per ottenere, se esiste, il rapporto aggiornato di farmacovigilanza sui vaccini Covid-19 che è ancora fermo al mese di dicembre 2022.
    Con pec del 13 settembre 2024 AIFA ha risposto facendo presente che, in considerazione dell’andamento stabile delle segnalazioni e in linea con l’approccio delle altre agenzie europee ha deciso di non redigere più un rapporto dedicato sui vaccini Covid-19. I rapporti di farmacovigilanza confluiranno in quello annuale su tutti gli altri vaccini. Quello per il 2023 ad oggi ancora non è pronto. D’altro canto, sottolinea AIFA, non c’è un obbligo di pubblicazione dei rapporti di farmacovigilanza.



    https://drive.google.com/file/d/1pJbxwFOIvLggN1HbbTGxT3iw_ITS_o4D/view?usp=drivesdk

    Un vaccino nuovo messo sul mercato senza completare la sperimentazione e reso obbligatorio per legge non merita, ad avviso dell’AIFA, una vigilanza rafforzata né la redazione di un rapporto separato, come avvenuto fino a dicembre 2022.
    Eppure, sul proprio sito AIFA annuncia trionfalmente di avere tra i propri fini quelli della “trasparenza e comunicazione, principi-cardine di buona amministrazione nei confronti dei cittadini e di tutti i portatori di interesse rispetto all’azione pubblica (…) allo scopo di tutelare i diritti dei cittadini, promuovere la partecipazione degli interessati all’attività amministrativa e favorire forme diffuse di controllo su obiettivi, azioni e utilizzo delle risorse pubbliche.” Sempre sul proprio sito AIFA chiarisce, però, che “trasparenza e comunicazione” hanno un limite rappresentato dal “debito contemperamento di interessi obiettivamente rilevanti di tipo soggettivo o industriale”. In altri termini, la trasparenza e la comunicazione finiscono dove cominciano gli interessi economici delle case farmaceutiche.

    Confederazione Legale per i Diritti dell’Uomo

    confederazionelegale.it

    Per sostenere la Confederazione Legale per i Diritti dell’Uomo:
    confederazionelegale.it/sostienici

    Fonte:
    https://x.com/RHolzeisen/status/1836052650279792646?t=j-jZUWpvr8A4h8jXGtRSvQ&s=19
    🔷 Confederazione Legale dei Diritti dell’Uomo AIFA RISPONDE ALL’ISTANZA DI ACCESSO CIVICO DI CONFEDERAZIONE LEGALE Confederazione Legale ha presentato un’istanza di accesso civico generalizzato diretta ad AIFA per ottenere, se esiste, il rapporto aggiornato di farmacovigilanza sui vaccini Covid-19 che è ancora fermo al mese di dicembre 2022. Con pec del 13 settembre 2024 AIFA ha risposto facendo presente che, in considerazione dell’andamento stabile delle segnalazioni e in linea con l’approccio delle altre agenzie europee ha deciso di non redigere più un rapporto dedicato sui vaccini Covid-19. I rapporti di farmacovigilanza confluiranno in quello annuale su tutti gli altri vaccini. Quello per il 2023 ad oggi ancora non è pronto. D’altro canto, sottolinea AIFA, non c’è un obbligo di pubblicazione dei rapporti di farmacovigilanza. 👇👇👇 https://drive.google.com/file/d/1pJbxwFOIvLggN1HbbTGxT3iw_ITS_o4D/view?usp=drivesdk Un vaccino nuovo messo sul mercato senza completare la sperimentazione e reso obbligatorio per legge non merita, ad avviso dell’AIFA, una vigilanza rafforzata né la redazione di un rapporto separato, come avvenuto fino a dicembre 2022. Eppure, sul proprio sito AIFA annuncia trionfalmente di avere tra i propri fini quelli della “trasparenza e comunicazione, principi-cardine di buona amministrazione nei confronti dei cittadini e di tutti i portatori di interesse rispetto all’azione pubblica (…) allo scopo di tutelare i diritti dei cittadini, promuovere la partecipazione degli interessati all’attività amministrativa e favorire forme diffuse di controllo su obiettivi, azioni e utilizzo delle risorse pubbliche.” Sempre sul proprio sito AIFA chiarisce, però, che “trasparenza e comunicazione” hanno un limite rappresentato dal “debito contemperamento di interessi obiettivamente rilevanti di tipo soggettivo o industriale”. In altri termini, la trasparenza e la comunicazione finiscono dove cominciano gli interessi economici delle case farmaceutiche. 🔷 Confederazione Legale per i Diritti dell’Uomo ➡️ confederazionelegale.it ➡️ Per sostenere la Confederazione Legale per i Diritti dell’Uomo: confederazionelegale.it/sostienici Fonte: https://x.com/RHolzeisen/status/1836052650279792646?t=j-jZUWpvr8A4h8jXGtRSvQ&s=19
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