• "ANDATE A VEDERE IL BUGIARDINO": 3 ANNI DOPO L'APPELLO DI AMICI È NELLE CARTE DEI COSTITUZIONALISTI

    "Andate a guardare il #bugiardino!"
    "Mi spiace che lei si consideri un mio collega".

    Ricordate il siparietto datato 31 gennaio 2021 tra #MarianoAmici e Matteo Bassetti? Proprio il direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova è tornato a parlare di Covid dicendo "Dopo 4 anni possiamo dire che è stato sconfitto, hanno vinto i vaccini e perso i complottisti". La versione proprio sui vaccini però è cambiata numerose volte nella narrazione istituzionale: prima proteggevano dal contagio, poi dalla malattia, infine dalla malattia grave. E guai a far notare allo stesso Bassetti già tre anni fa che l'inoculazione non proteggeva dal contagio.

    Probabilmente se se ne fosse preso atto a suo tempo, molte cose sarebbero cambiate per lavoratori sospesi e luoghi pubblici vietati ai non vaccinati. Invece quel "andate a guardare la letteratura scientifica" del dottor Amici rimase inascoltato.

    Tre anni dopo #CarloIannello, Professore associato di Diritto costituzionale nell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, ne prende atto in questo documento dell'Associazione Italiana Costituzionalisti: "In assenza di un tale beneficio per la collettività non si giustifica la compressione dell’autodeterminazione terapeutica, «fondamentale diritto» costituzionale. La tutela dalle forme gravi della #malattia non può integrare un obiettivo costituzionalmente legittimo per imporre un obbligo di trattamento, in quanto non integra una politica di tutela diretta della salute dei terzi, la sola che legittima l’obbligo".

    https://youtu.be/RXzbL4SwmQ8?feature=shared
    "ANDATE A VEDERE IL BUGIARDINO": 3 ANNI DOPO L'APPELLO DI AMICI È NELLE CARTE DEI COSTITUZIONALISTI "Andate a guardare il #bugiardino!" "Mi spiace che lei si consideri un mio collega". Ricordate il siparietto datato 31 gennaio 2021 tra #MarianoAmici e Matteo Bassetti? Proprio il direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova è tornato a parlare di Covid dicendo "Dopo 4 anni possiamo dire che è stato sconfitto, hanno vinto i vaccini e perso i complottisti". La versione proprio sui vaccini però è cambiata numerose volte nella narrazione istituzionale: prima proteggevano dal contagio, poi dalla malattia, infine dalla malattia grave. E guai a far notare allo stesso Bassetti già tre anni fa che l'inoculazione non proteggeva dal contagio. Probabilmente se se ne fosse preso atto a suo tempo, molte cose sarebbero cambiate per lavoratori sospesi e luoghi pubblici vietati ai non vaccinati. Invece quel "andate a guardare la letteratura scientifica" del dottor Amici rimase inascoltato. Tre anni dopo #CarloIannello, Professore associato di Diritto costituzionale nell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, ne prende atto in questo documento dell'Associazione Italiana Costituzionalisti: "In assenza di un tale beneficio per la collettività non si giustifica la compressione dell’autodeterminazione terapeutica, «fondamentale diritto» costituzionale. La tutela dalle forme gravi della #malattia non può integrare un obiettivo costituzionalmente legittimo per imporre un obbligo di trattamento, in quanto non integra una politica di tutela diretta della salute dei terzi, la sola che legittima l’obbligo". https://youtu.be/RXzbL4SwmQ8?feature=shared
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  • LA DOMANDA NON È SE CI SARÀ LA GUERRA, MA QUALE GUERRA CI SARÀ

    Un paio di giorni fa il presidente serbo Vučić ha espresso il suo forte timore che 3-4 mesi ci separino dalla Terza Guerra Mondiale. Che si tratti di una valutazione realistica o magari di eccessiva apprensione da parte di chi ha già esperito sulla propria pelle la natura “eminentemente difensiva” della Nato, è quanto scopriremo solo vivendo.

    Possiamo però sin d’ora fare qualche considerazione generale sulle linee di tendenza che si profilano.

    Dal punto di vista di un confronto diretto tra grandi potenze militari la questione cruciale riguarda la percezione interna di un carattere “decisivo” del conflitto regionale in corso. Per la Russia è chiarissimo, e lo è stato sin dall’inizio, che si trattasse di una minaccia percepita come esistenziale. L’asimmetria del confronto qui dev’essere ben percepita: nel conflitto russo-ucraino la Russia è formalmente l’aggressore, avendo violato i confini ucraini con le sue truppe, ma la Russia si percepisce aggredita perché ha visto anno dopo anno i preparativi Nato ai propri confini (esercitazioni congiunte, costruzione di infrastrutture militari, il cambio di regime di Maidan, la persecuzione delle proprie minoranze in Ucraina, ecc.). Questi eventi sono stati lamentati come prodromi o ad un’aggressione diretta o ad un posizionamento di vantaggio strategico che metteva potenzialmente in scacco le difese russe. È qui necessario tener ferme alcune premesse storiche e geografiche: la Russia è sempre stata particolarmente esposta alle minacce sul fronte occidentale, dove è stata più volte attaccata, dove non ci sono barriere naturali degne di nota, e dove si trovano le principali città, a partire da Mosca. Questi timori sono stati espressi da vari governi russi innumerevoli volte, per anni, e solo il controllo occidentale sulla narrativa pubblica ha impedito che questo fatto fosse generalmente riconosciuto prima dello scoppio della guerra. Non l’Occidente ma la Russia vive una sfida militare alle proprie porte da vent’anni; non è l’Occidente ma la Russia ad essere oggi colpita sul proprio territorio dalle armi di una potente alleanza militare ostile, con il supporto tecnologico e informativo della stessa.

    Per la Russia, dunque, non c’è spazio per “passi indietro”, perché si è già arrivati ai confini, al limite che minaccia la propria esistenza statuale: fare passi indietro significa perdere la capacità di mantenersi integra.

    Che dire degli USA e della Nato? Qui dal punto di vista delle minacce dirette la situazione è molto differente, eppure nelle linee di fondo non è dissimile. Gli USA non stanno versando sangue, né stanno subendo danni infrastrutturali dall’attuale confronto con la Russia. E tuttavia il problema qui è di natura sistemica: la narrativa che ha sostenuto la fiducia nel sistema occidentale, militare e finanziario, impone al sistema di presentare un orizzonte di crescita, dominio e forza internazionale. L’iniziativa russa, sostenuta in modo defilato ma sostanziale dalla Cina, ha messo in moto un processo di “insubordinazione” nel mondo extra-occidentale, che rappresenta un effetto domino devastante per l’egemonia politica ed economica dell’Occidente a guida americana. Veder scossa la propria capacità di imporre trattati a sé favorevoli in Africa, America Latina, Medio Oriente ed Asia minaccia frontalmente il modello di sviluppo occidentale, modello già in crisi per ragioni interne, e che conta da sempre sulla possibilità di estrarre plusvalore dal mondo meno industrializzato (come risorse naturali, energetiche, manodopera a basso costo, ecc.). Il sistema hobbesiano della competizione economica infinita appare tollerabile solo finché le proprie popolazioni appartengono solo in modo marginale alla sfera dei perdenti in questa competizione. Quando la lotta economica di tutti contro tutti comincia ad erodere significativamente i modi di vita del proletariato europeo o americano, l’allarme scatta, perché l’unità dei sistemi occidentali è fornita soltanto dalla promessa di un benessere (comparativamente) diffuso.

    Questo significa che, per ragioni diverse, anche nell’Occidente a guida americana l’attuale “insubordinazione internazionale” fomentata dalla Russia rappresenta un rischio esistenziale: essa porta alla luce i “limiti intrinseci allo sviluppo” che i critici del modello capitalista hanno riconosciuto da tempo e che ora bussano alle porte.

    Nessuno dei due contendenti può dunque permettersi un’aperta sconfitta.

    Ci sono margini per un onorevole pareggio? Non molti e sempre di meno. Più passa il tempo, maggiori sono gli investimenti economici e umani nel conflitto, minori sono gli spazi per un esito che non appaia come una sconfitta all’una o all’altra parte. Per dire, è chiaro che le condizioni degli accordi di Minsk II, che erano rivendicati dalla Russia prima dell’inizio della guerra, se accettati oggi rappresenterebbero una grave sconfitta per i russi, lasciando 8 milioni di russofoni in balia politica di quegli stessi che li hanno perseguitati prima e bombardati poi. Più passa il tempo, maggiori i costi, più i risultati accettati come minimi per ciascuna delle parti si ampliano.

    Questo quadro rende la possibilità di un conflitto diretto, ogni giorno che passa, sempre più probabile,.

    Si apre però qui una questione essenziale, che riguarda la NATURA del conflitto.

    La possibilità, paventata e temuta, che si pervenga ad un diretto scontro senza esclusione di colpi, dunque ad una guerra anche nucleare, non può essere esclusa. Per quanto entrambe le parti in conflitto comprendano bene il carattere potenzialmente terminale di un tale confronto, qui il rischio proviene non tanto dalla programmazione esplicita della guerra quanto dalla logica dell’escalation, che può far arrivare alla soglia della deflagrazione, pensando di controllarla, per poi sorpassarla magari per un fraintendimento, per un eccesso di timore o di sospetto.

    Ma personalmente credo che le possibilità di un conflitto nucleare diretto siano ancora relativamente basse, non trascurabili, ma basse.

    Lo scenario che invece credo sia altamente probabile, direi certo, salvo gli scenari peggiori di cui sopra, è quello dello sviluppo di forme inusitate e devastanti di GUERRA IBRIDA.

    Per “guerra ibrida” (hybrid warfare) si intende una strategia militare che impiega una varietà di tattiche atte a portare nocumento all’avversario, limitando il ricorso alla guerra convenzionale e privilegiando invece forme di attacco non dichiarate, che possono sempre ricadere nella “plausible deniability”, nell’area grigia delle cose non pienamente dimostrabili di cui si può negare la responsabilità. Il problema è che oggi gli spazi per queste forme di guerra sono enormi, incomparabilmente superiori a tutto ciò che il passato ci ha consegnato.

    Sono parte della guerra ibrida il supporto ad atti terroristici, anche da parte di gruppi terzi. Il terrorismo può infatti essere di tipo diretto, come attacchi ad infrastrutture strategiche da parte di qualche commando infiltrato (ma qui c’è sempre il rischio che qualcuno venga preso è che la “deniability” venga meno.) E poi c’è la possibilità, tutt’altro che complessa, di sostenere, manipolare, armare gruppuscoli già esistenti che odiano l’avversario, ma che mai avrebbero le risorse per attentati in grande stile (questi sono, ad esempio, i termini in cui viene oggi letto in Russia l’attentato al Crocus City Hall del 24 marzo, i cui autori diretti sono del Tagikistan, ma la cui preparazione rinvia per i russi ai servizi segreti ucraini).

    Possono rientrare nella guerra ibrida anche atti terroristici che non appaiono tali, come sabotaggi, apparenti malfunzionamenti infrastrutturali, incidenti aerei, ferroviari, ecc.

    Possono rientrare nella guerra ibrida forme di guerra batteriologica mirata, ad esempio con patogeni selezionati per colpire in modo privilegiato certi gruppi etnici. E anche qui l’apparenza può essere quella del caso o dell’accidente.

    Possono essere esempi di guerra ibrida attacchi cibernetici di varia natura, destinati a entità finanziarie, a database, archivi, ecc.

    Possono essere momenti di una guerra ibrida attacchi speculativi finanziari, volti a creare occasioni che rendano i mercati internazionali un’arma per destabilizzare un paese.

    E poi esistono innumerevoli ambiti di guerra ibrida di cui ancora non abbiamo esempi espliciti, ma che sono oggi tecnologicamente disponibili. Pensiamo ad esempio alle accuse mosse neanche troppo velatamente dal ministro degli esteri turco agli USA di essere dietro al terremoto in Turchia e Siria del 2023. Che oggi vi siano modi per indurre, in punti tettonicamente predisposti, eventi tellurici è stato oggetto di studio militare (se lo studio si sia mai tradotto in realtà è questione che ignoriamo).

    E naturalmente possono essere parte di una guerra ibrida eventi critici volti a condizionare specifici eventi elettorali, come la creazione di vittime ad hoc, di capri espiatori, o operazioni di discredito alla vigilia delle elezioni, ecc.

    Se l’orizzonte di una durevole e intensa guerra ibrida è l’orizzonte che abbiamo di fronte nei prossimi anni, è, a mio avviso, necessario tener ferme due cose.

    La prima è che per la natura stessa della guerra ibrida, intenzionalmente opaca ed inesplicita, i margini di strumentalizzazione interna sono amplissimi. Può così accadere che qualcosa sia effettivamente un evento di guerra ibrida mossa da una potenza estera, ma può anche accadere che qualcosa sia un mero incidente, oppure un’operazione interna false flag volta a condizionare il fronte interno (le operazioni “sotto falsa bandiera” sono di una semplicità disarmante in un contesto in cui per definizione le bandiere negli attacchi reali non vengono esposte).

    Se, come si dice, la prima vittima della guerra è la verità, in una guerra ibrida la verità pubblica tende a dissolversi in maniera integrale: semplicemente tutto è potenzialmente strumentale per qualcuno.
    Una simile atmosfera di sospetto coltivato ad arte e di condizionamenti occulti tende a consolidare in posizioni di potere chi già detiene il potere, e tende a rendere massimamente difficile la costruzione di qualunque iniziativa politica eterodossa, estranea al potere già consolidato.

    Questo punto ci porta ad una seconda conclusione: la direzione primaria in cui si deve muovere, in questo contesto storico, una politica critica, una politica d’opposizione autentica, deve avere al centro della propria agenda la RICHIESTA DI PACE (che vuol dire convivenza, riduzione della conflittualità internazionale, allentamento delle tensioni, accettazione della pluralità di prospettive, accettazione di un multipolarismo con pari dignità dei vari poli, ecc.) e il RIFIUTO DELL’EMERGENZIALISMO (rifiuto della creazione costante di ansia, terrore, di sindromi dell’attacco o della catastrofe incombente, per manipolare la volontà pubblica).
    Volontà di pace, nel senso più comprensivo, e rifiuto dell’atteggiamento emergenzialista, dovrebbero essere al centro di ogni iniziativa politica che si voglia capace di resistere ai tempi oscuri in cui siamo stati sospinti.
    LA DOMANDA NON È SE CI SARÀ LA GUERRA, MA QUALE GUERRA CI SARÀ Un paio di giorni fa il presidente serbo Vučić ha espresso il suo forte timore che 3-4 mesi ci separino dalla Terza Guerra Mondiale. Che si tratti di una valutazione realistica o magari di eccessiva apprensione da parte di chi ha già esperito sulla propria pelle la natura “eminentemente difensiva” della Nato, è quanto scopriremo solo vivendo. Possiamo però sin d’ora fare qualche considerazione generale sulle linee di tendenza che si profilano. Dal punto di vista di un confronto diretto tra grandi potenze militari la questione cruciale riguarda la percezione interna di un carattere “decisivo” del conflitto regionale in corso. Per la Russia è chiarissimo, e lo è stato sin dall’inizio, che si trattasse di una minaccia percepita come esistenziale. L’asimmetria del confronto qui dev’essere ben percepita: nel conflitto russo-ucraino la Russia è formalmente l’aggressore, avendo violato i confini ucraini con le sue truppe, ma la Russia si percepisce aggredita perché ha visto anno dopo anno i preparativi Nato ai propri confini (esercitazioni congiunte, costruzione di infrastrutture militari, il cambio di regime di Maidan, la persecuzione delle proprie minoranze in Ucraina, ecc.). Questi eventi sono stati lamentati come prodromi o ad un’aggressione diretta o ad un posizionamento di vantaggio strategico che metteva potenzialmente in scacco le difese russe. È qui necessario tener ferme alcune premesse storiche e geografiche: la Russia è sempre stata particolarmente esposta alle minacce sul fronte occidentale, dove è stata più volte attaccata, dove non ci sono barriere naturali degne di nota, e dove si trovano le principali città, a partire da Mosca. Questi timori sono stati espressi da vari governi russi innumerevoli volte, per anni, e solo il controllo occidentale sulla narrativa pubblica ha impedito che questo fatto fosse generalmente riconosciuto prima dello scoppio della guerra. Non l’Occidente ma la Russia vive una sfida militare alle proprie porte da vent’anni; non è l’Occidente ma la Russia ad essere oggi colpita sul proprio territorio dalle armi di una potente alleanza militare ostile, con il supporto tecnologico e informativo della stessa. Per la Russia, dunque, non c’è spazio per “passi indietro”, perché si è già arrivati ai confini, al limite che minaccia la propria esistenza statuale: fare passi indietro significa perdere la capacità di mantenersi integra. Che dire degli USA e della Nato? Qui dal punto di vista delle minacce dirette la situazione è molto differente, eppure nelle linee di fondo non è dissimile. Gli USA non stanno versando sangue, né stanno subendo danni infrastrutturali dall’attuale confronto con la Russia. E tuttavia il problema qui è di natura sistemica: la narrativa che ha sostenuto la fiducia nel sistema occidentale, militare e finanziario, impone al sistema di presentare un orizzonte di crescita, dominio e forza internazionale. L’iniziativa russa, sostenuta in modo defilato ma sostanziale dalla Cina, ha messo in moto un processo di “insubordinazione” nel mondo extra-occidentale, che rappresenta un effetto domino devastante per l’egemonia politica ed economica dell’Occidente a guida americana. Veder scossa la propria capacità di imporre trattati a sé favorevoli in Africa, America Latina, Medio Oriente ed Asia minaccia frontalmente il modello di sviluppo occidentale, modello già in crisi per ragioni interne, e che conta da sempre sulla possibilità di estrarre plusvalore dal mondo meno industrializzato (come risorse naturali, energetiche, manodopera a basso costo, ecc.). Il sistema hobbesiano della competizione economica infinita appare tollerabile solo finché le proprie popolazioni appartengono solo in modo marginale alla sfera dei perdenti in questa competizione. Quando la lotta economica di tutti contro tutti comincia ad erodere significativamente i modi di vita del proletariato europeo o americano, l’allarme scatta, perché l’unità dei sistemi occidentali è fornita soltanto dalla promessa di un benessere (comparativamente) diffuso. Questo significa che, per ragioni diverse, anche nell’Occidente a guida americana l’attuale “insubordinazione internazionale” fomentata dalla Russia rappresenta un rischio esistenziale: essa porta alla luce i “limiti intrinseci allo sviluppo” che i critici del modello capitalista hanno riconosciuto da tempo e che ora bussano alle porte. Nessuno dei due contendenti può dunque permettersi un’aperta sconfitta. Ci sono margini per un onorevole pareggio? Non molti e sempre di meno. Più passa il tempo, maggiori sono gli investimenti economici e umani nel conflitto, minori sono gli spazi per un esito che non appaia come una sconfitta all’una o all’altra parte. Per dire, è chiaro che le condizioni degli accordi di Minsk II, che erano rivendicati dalla Russia prima dell’inizio della guerra, se accettati oggi rappresenterebbero una grave sconfitta per i russi, lasciando 8 milioni di russofoni in balia politica di quegli stessi che li hanno perseguitati prima e bombardati poi. Più passa il tempo, maggiori i costi, più i risultati accettati come minimi per ciascuna delle parti si ampliano. Questo quadro rende la possibilità di un conflitto diretto, ogni giorno che passa, sempre più probabile,. Si apre però qui una questione essenziale, che riguarda la NATURA del conflitto. La possibilità, paventata e temuta, che si pervenga ad un diretto scontro senza esclusione di colpi, dunque ad una guerra anche nucleare, non può essere esclusa. Per quanto entrambe le parti in conflitto comprendano bene il carattere potenzialmente terminale di un tale confronto, qui il rischio proviene non tanto dalla programmazione esplicita della guerra quanto dalla logica dell’escalation, che può far arrivare alla soglia della deflagrazione, pensando di controllarla, per poi sorpassarla magari per un fraintendimento, per un eccesso di timore o di sospetto. Ma personalmente credo che le possibilità di un conflitto nucleare diretto siano ancora relativamente basse, non trascurabili, ma basse. Lo scenario che invece credo sia altamente probabile, direi certo, salvo gli scenari peggiori di cui sopra, è quello dello sviluppo di forme inusitate e devastanti di GUERRA IBRIDA. Per “guerra ibrida” (hybrid warfare) si intende una strategia militare che impiega una varietà di tattiche atte a portare nocumento all’avversario, limitando il ricorso alla guerra convenzionale e privilegiando invece forme di attacco non dichiarate, che possono sempre ricadere nella “plausible deniability”, nell’area grigia delle cose non pienamente dimostrabili di cui si può negare la responsabilità. Il problema è che oggi gli spazi per queste forme di guerra sono enormi, incomparabilmente superiori a tutto ciò che il passato ci ha consegnato. Sono parte della guerra ibrida il supporto ad atti terroristici, anche da parte di gruppi terzi. Il terrorismo può infatti essere di tipo diretto, come attacchi ad infrastrutture strategiche da parte di qualche commando infiltrato (ma qui c’è sempre il rischio che qualcuno venga preso è che la “deniability” venga meno.) E poi c’è la possibilità, tutt’altro che complessa, di sostenere, manipolare, armare gruppuscoli già esistenti che odiano l’avversario, ma che mai avrebbero le risorse per attentati in grande stile (questi sono, ad esempio, i termini in cui viene oggi letto in Russia l’attentato al Crocus City Hall del 24 marzo, i cui autori diretti sono del Tagikistan, ma la cui preparazione rinvia per i russi ai servizi segreti ucraini). Possono rientrare nella guerra ibrida anche atti terroristici che non appaiono tali, come sabotaggi, apparenti malfunzionamenti infrastrutturali, incidenti aerei, ferroviari, ecc. Possono rientrare nella guerra ibrida forme di guerra batteriologica mirata, ad esempio con patogeni selezionati per colpire in modo privilegiato certi gruppi etnici. E anche qui l’apparenza può essere quella del caso o dell’accidente. Possono essere esempi di guerra ibrida attacchi cibernetici di varia natura, destinati a entità finanziarie, a database, archivi, ecc. Possono essere momenti di una guerra ibrida attacchi speculativi finanziari, volti a creare occasioni che rendano i mercati internazionali un’arma per destabilizzare un paese. E poi esistono innumerevoli ambiti di guerra ibrida di cui ancora non abbiamo esempi espliciti, ma che sono oggi tecnologicamente disponibili. Pensiamo ad esempio alle accuse mosse neanche troppo velatamente dal ministro degli esteri turco agli USA di essere dietro al terremoto in Turchia e Siria del 2023. Che oggi vi siano modi per indurre, in punti tettonicamente predisposti, eventi tellurici è stato oggetto di studio militare (se lo studio si sia mai tradotto in realtà è questione che ignoriamo). E naturalmente possono essere parte di una guerra ibrida eventi critici volti a condizionare specifici eventi elettorali, come la creazione di vittime ad hoc, di capri espiatori, o operazioni di discredito alla vigilia delle elezioni, ecc. Se l’orizzonte di una durevole e intensa guerra ibrida è l’orizzonte che abbiamo di fronte nei prossimi anni, è, a mio avviso, necessario tener ferme due cose. La prima è che per la natura stessa della guerra ibrida, intenzionalmente opaca ed inesplicita, i margini di strumentalizzazione interna sono amplissimi. Può così accadere che qualcosa sia effettivamente un evento di guerra ibrida mossa da una potenza estera, ma può anche accadere che qualcosa sia un mero incidente, oppure un’operazione interna false flag volta a condizionare il fronte interno (le operazioni “sotto falsa bandiera” sono di una semplicità disarmante in un contesto in cui per definizione le bandiere negli attacchi reali non vengono esposte). Se, come si dice, la prima vittima della guerra è la verità, in una guerra ibrida la verità pubblica tende a dissolversi in maniera integrale: semplicemente tutto è potenzialmente strumentale per qualcuno. Una simile atmosfera di sospetto coltivato ad arte e di condizionamenti occulti tende a consolidare in posizioni di potere chi già detiene il potere, e tende a rendere massimamente difficile la costruzione di qualunque iniziativa politica eterodossa, estranea al potere già consolidato. Questo punto ci porta ad una seconda conclusione: la direzione primaria in cui si deve muovere, in questo contesto storico, una politica critica, una politica d’opposizione autentica, deve avere al centro della propria agenda la RICHIESTA DI PACE (che vuol dire convivenza, riduzione della conflittualità internazionale, allentamento delle tensioni, accettazione della pluralità di prospettive, accettazione di un multipolarismo con pari dignità dei vari poli, ecc.) e il RIFIUTO DELL’EMERGENZIALISMO (rifiuto della creazione costante di ansia, terrore, di sindromi dell’attacco o della catastrofe incombente, per manipolare la volontà pubblica). Volontà di pace, nel senso più comprensivo, e rifiuto dell’atteggiamento emergenzialista, dovrebbero essere al centro di ogni iniziativa politica che si voglia capace di resistere ai tempi oscuri in cui siamo stati sospinti.
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  • Condividiamo le seguenti indicazioni:

    FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO, IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

    Il fascicolo sanitario elettronico (FSE) è uno strumento di controllo dei corpi dei cittadini e la raccolta dei dati, soprattutto genetici, è funzionale agli interessi delle grandi corporazioni farmaceutiche con le quali il governo italiano collabora. Il fascicolo sanitario elettronico contiene tutti i dati riguardanti visite, ricoveri, interventi, prescrizioni, analisi cliniche e vi è anche una specifica sezione farmaceutica in cui sono riportati i dati riguardanti la prescrizione e l’acquisto di farmaci. Tutti gli operatori sanitari sono obbligati ad alimentare il FSE, anche quelli privati.
    Per chi vuole mantenere la riservatezza dei propri dati è essenziale, quindi, negare l’accesso al fascicolo sanitario elettronico, accesso che può avvenire da parte di altri operatori sanitari oppure, il che è l’elemento più inquietante, da parte delle pubbliche autorità nell’ambito delle esigenze di profilassi internazionale, cioè delle misure destinate alla prevenzione e gestione delle epidemie e pandemie.

    Le procedure da seguire sono due.

    La prima è la cancellazione dei dati anteriori al 19 maggio 2020. Si tratta di una facoltà prevista dall’art. 12 del DL 179/2012 e dai decreti attuativi (DM 7.09.2023 e 11.04.2024) che potrà essere esercitata entro il 30 giugno 2024. Non è necessario avere lo SPID o la CIE per l’opposizione.

    La cancellazione si effettua accedendo a questo sito:

    https://fascicolosanitario.sanita.finanze.it/FseOpposizionePregressoCittadinoFree/pages/includes/free/opposizioneRicercaFree.xhtml

    Chi vuole utilizzare lo SPID o la CIE (ma non è necessario) può usare questo sito:

    https://sistemats1.sanita.finanze.it/portale/area-riservata-cittadino

    *Esercitando il diritto di opposizione al pregresso si vieta l’alimentazione del fascicolo sanitario elettronico con tutti i dati anteriori al 19 maggio 2020*.

    *Per i dati successivi è necessario revocare tutti i consensi alla consultazione del fascicolo sanitario elettronico. Questa procedura si può effettuare accedendo al sito della propria regione* partendo da questa pagina:

    https://www.fascicolosanitario.gov.it/fascicoli-regionali

    ma in generale l’accesso online è possibile solo a chi è titolare di SPID, CIE o a chi ha attivato la propria tessera sanitaria. Si tratta in generale di opzioni che è meglio evitare.

    Pertanto, *occorrerà recarsi allo sportello della propria ASL di appartenenza per revocare di persona il consenso all’accesso al fascicolo sanitario elettronico*.

    La revoca dei consensi è disciplinata dall’art. 8 del DM 7.09.2023.
    Anzitutto si stabilisce che la consultazione del fascicolo da parte di persone diverse dall’interessato e dall’operatore sanitario che ha inserito i dati nel FSE è possibile solo dopo che il paziente ha preso visione dell’informativa sulla riservatezza dei dati (c.d. “privacy”) e dopo la prestazione di un consenso libero, specifico, informato, inequivocabile e riferito alle singole categorie di dati. Per i minori il consenso viene concesso o negato dai genitori. Si può nominare un delegato per il rilascio o la revoca dei consensi. È possibile esercitare il diritto all’oscuramento dei dati sia in via generale sia in occasione delle singole prestazioni di servizi sanitari.

    *È opportuno revocare i consensi per le finalità di: - diagnosi, cura e riabilitazione, - prevenzione, - profilassi internazionale ivi compresa la somministrazione di vaccini o di profilassi obbligatorie o raccomandate per soggetti diretti all'estero*.

    L’oscuramento riguarderà ovviamente i terzi; l’interessato può sempre accedere al proprio FSE.

    *La revoca del consenso non pregiudica l'erogazione delle prestazioni sanitarie*.

    Fonte: Canale Telegram Arbitrium
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  • Così le app per la salute riproduttiva delle donne diventano uno strumento di sorveglianza intima


    https://dituttoedipiu.altervista.org/lombra-della-sorveglianza-sulle-app-per-la-salute-riproduttiva/

    #privacy #dati #sorveglianza #sicurezza #donne #saluteriproduttiva #app #monitoraggio #fertilità #ciclo #King'sCollege #Londra #ricerca #trasparenza #condivisionedati #terzi #classaction #Canada #Facebook #Google #politicheprivacy #diritti #eliminazionedati #sensibili #sviluppatori #monito #rischi #tutela #controllo #salute #profitto #impegno #protezione
    Così le app per la salute riproduttiva delle donne diventano uno strumento di sorveglianza intima https://dituttoedipiu.altervista.org/lombra-della-sorveglianza-sulle-app-per-la-salute-riproduttiva/ #privacy #dati #sorveglianza #sicurezza #donne #saluteriproduttiva #app #monitoraggio #fertilità #ciclo #King'sCollege #Londra #ricerca #trasparenza #condivisionedati #terzi #classaction #Canada #Facebook #Google #politicheprivacy #diritti #eliminazionedati #sensibili #sviluppatori #monito #rischi #tutela #controllo #salute #profitto #impegno #protezione
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    L’ombra della sorveglianza sulle app per la salute riproduttiva - D TUTTO E D+
    L’ombra della sorveglianza sulle app per la salute riproduttiva L’ombra della sorveglianza sulle app per la salute riproduttiva. Un'indagine del King's College di Londra, riportata da 'L'Espresso', svela gravi carenze nella protezione dei dati delle app per la salute riproduttiva, con condivisioni non trasparenti con terzi e rischi di sorveglianza intima. La sorveglianza invisibile: come le app per la salute riproduttiva minacciano la privacy
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  • FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO, IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

    Il fascicolo sanitario elettronico (FSE) è uno strumento di controllo dei corpi dei cittadini e la raccolta dei dati, soprattutto genetici, è funzionale agli interessi delle grandi corporazioni farmaceutiche con le quali il governo italiano collabora. Il fascicolo sanitario elettronico contiene tutti i dati riguardanti visite, ricoveri, interventi, prescrizioni, analisi cliniche e vi è anche una specifica sezione farmaceutica in cui sono riportati i dati riguardanti la prescrizione e l’acquisto di farmaci. Tutti gli operatori sanitari sono obbligati ad alimentare il FSE, anche quelli privati.
    Per chi vuole mantenere la riservatezza dei propri dati è essenziale, quindi, negare l’accesso al fascicolo sanitario elettronico, accesso che può avvenire da parte di altri operatori sanitari oppure, il che è l’elemento più inquietante, da parte delle pubbliche autorità nell’ambito delle esigenze di profilassi internazionale, cioè delle misure destinate alla prevenzione e gestione delle epidemie e pandemie.

    Le procedure da seguire sono due.

    La prima è la cancellazione dei dati anteriori al 19 maggio 2020. Si tratta di una facoltà prevista dall’art. 12 del DL 179/2012 e dai decreti attuativi (DM 7.09.2023 e 11.04.2024) che potrà essere esercitata entro il 30 giugno 2024. Non è necessario avere lo SPID o la CIE per l’opposizione.

    La cancellazione si effettua accedendo a questo sito:

    https://fascicolosanitario.sanita.finanze.it/FseOpposizionePregressoCittadinoFree/pages/includes/free/opposizioneRicercaFree.xhtml

    Chi vuole utilizzare lo SPID o la CIE (ma non è necessario) può usare questo sito:

    https://sistemats1.sanita.finanze.it/portale/area-riservata-cittadino

    Esercitando il diritto di opposizione al pregresso si vieta l’alimentazione del fascicolo sanitario elettronico con tutti i dati anteriori al 19 maggio 2020.

    Per i dati successivi è necessario revocare tutti i consensi alla consultazione del fascicolo sanitario elettronico. Questa procedura si può effettuare accedendo al sito della propria regionale partendo da questa pagina:

    https://www.fascicolosanitario.gov.it/fascicoli-regionali

    ma in generale l’accesso online è possibile solo a chi è titolare di SPID, CIE o a chi ha attivato la propria tessera sanitaria. Si tratta in generale di opzioni che è meglio evitare.

    Pertanto, occorrerà recarsi allo sportello della propria ASL di appartenenza per revocare di persona il consenso all’accesso al fascicolo sanitario elettronico.

    La revoca dei consensi è disciplinata dall’art. 8 del DM 7.09.2023.
    Anzitutto si stabilisce che la consultazione del fascicolo da parte di persone diverse dall’interessato e dall’operatore sanitario che ha inserito i dati nel FSE è possibile solo dopo che il paziente ha preso visione dell’informativa sulla riservatezza dei dati (c.d. “privacy”) e dopo la prestazione di un consenso libero, specifico, informato, inequivocabile e riferito alle singole categorie di dati. Per i minori il consenso viene concesso o negato dai genitori. Si può nominare un delegato per il rilascio o la revoca dei consensi. È possibile esercitare il diritto all’oscuramento dei dati sia in via generale sia in occasione delle singole prestazioni di servizi sanitari.

    È opportuno revocare i consensi per le finalità di: - diagnosi, cura e riabilitazione, - prevenzione, - profilassi internazionale ivi compresa la somministrazione di vaccini o di profilassi obbligatorie o raccomandate per soggetti diretti all'estero.

    L’oscuramento riguarderà ovviamente i terzi; l’interessato può sempre accedere al proprio FSE.

    La revoca del consenso non pregiudica l'erogazione delle prestazioni sanitarie.

    Per maggiori approfondimenti si può leggere il vademecum pubblicato sul sito.
    FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO, IL PUNTO DELLA SITUAZIONE Il fascicolo sanitario elettronico (FSE) è uno strumento di controllo dei corpi dei cittadini e la raccolta dei dati, soprattutto genetici, è funzionale agli interessi delle grandi corporazioni farmaceutiche con le quali il governo italiano collabora. Il fascicolo sanitario elettronico contiene tutti i dati riguardanti visite, ricoveri, interventi, prescrizioni, analisi cliniche e vi è anche una specifica sezione farmaceutica in cui sono riportati i dati riguardanti la prescrizione e l’acquisto di farmaci. Tutti gli operatori sanitari sono obbligati ad alimentare il FSE, anche quelli privati. Per chi vuole mantenere la riservatezza dei propri dati è essenziale, quindi, negare l’accesso al fascicolo sanitario elettronico, accesso che può avvenire da parte di altri operatori sanitari oppure, il che è l’elemento più inquietante, da parte delle pubbliche autorità nell’ambito delle esigenze di profilassi internazionale, cioè delle misure destinate alla prevenzione e gestione delle epidemie e pandemie. Le procedure da seguire sono due. La prima è la cancellazione dei dati anteriori al 19 maggio 2020. Si tratta di una facoltà prevista dall’art. 12 del DL 179/2012 e dai decreti attuativi (DM 7.09.2023 e 11.04.2024) che potrà essere esercitata entro il 30 giugno 2024. Non è necessario avere lo SPID o la CIE per l’opposizione. La cancellazione si effettua accedendo a questo sito: https://fascicolosanitario.sanita.finanze.it/FseOpposizionePregressoCittadinoFree/pages/includes/free/opposizioneRicercaFree.xhtml Chi vuole utilizzare lo SPID o la CIE (ma non è necessario) può usare questo sito: https://sistemats1.sanita.finanze.it/portale/area-riservata-cittadino Esercitando il diritto di opposizione al pregresso si vieta l’alimentazione del fascicolo sanitario elettronico con tutti i dati anteriori al 19 maggio 2020. Per i dati successivi è necessario revocare tutti i consensi alla consultazione del fascicolo sanitario elettronico. Questa procedura si può effettuare accedendo al sito della propria regionale partendo da questa pagina: https://www.fascicolosanitario.gov.it/fascicoli-regionali ma in generale l’accesso online è possibile solo a chi è titolare di SPID, CIE o a chi ha attivato la propria tessera sanitaria. Si tratta in generale di opzioni che è meglio evitare. Pertanto, occorrerà recarsi allo sportello della propria ASL di appartenenza per revocare di persona il consenso all’accesso al fascicolo sanitario elettronico. La revoca dei consensi è disciplinata dall’art. 8 del DM 7.09.2023. Anzitutto si stabilisce che la consultazione del fascicolo da parte di persone diverse dall’interessato e dall’operatore sanitario che ha inserito i dati nel FSE è possibile solo dopo che il paziente ha preso visione dell’informativa sulla riservatezza dei dati (c.d. “privacy”) e dopo la prestazione di un consenso libero, specifico, informato, inequivocabile e riferito alle singole categorie di dati. Per i minori il consenso viene concesso o negato dai genitori. Si può nominare un delegato per il rilascio o la revoca dei consensi. È possibile esercitare il diritto all’oscuramento dei dati sia in via generale sia in occasione delle singole prestazioni di servizi sanitari. È opportuno revocare i consensi per le finalità di: - diagnosi, cura e riabilitazione, - prevenzione, - profilassi internazionale ivi compresa la somministrazione di vaccini o di profilassi obbligatorie o raccomandate per soggetti diretti all'estero. L’oscuramento riguarderà ovviamente i terzi; l’interessato può sempre accedere al proprio FSE. La revoca del consenso non pregiudica l'erogazione delle prestazioni sanitarie. Per maggiori approfondimenti si può leggere il vademecum pubblicato sul sito.
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  • JOHN CLAUSER, VINCITORE DEL PREMIO NOBEL PER LA FISICA 2022: "Posso affermare con molta sicurezza che NON esiste un'emergenza climatica." “Per quanto possa turbare molte persone, il mio messaggio è che il pianeta NON è in pericolo. … la CO2 atmosferica e il metano hanno un effetto trascurabile sul clima. Le politiche attuate dal governo sono del tutto inutili e dovrebbero essere eliminate. Finora, [noi] abbiamo completamente identificato erroneamente quale sia il processo dominante nel controllo del clima, e tutti i vari modelli sono basati su una fisica incompleta e errata. Il processo dominante è “il meccanismo del termostato nuvola-luce solare-riflessività. Le nuvole sono tutte di un bianco brillante e riflettono il 90% della luce solare nello spazio, rendendole l’aspetto più cruciale e allo stesso tempo più trascurato del sistema climatico. Due terzi della Terra sono oceani. Solo l’Oceano Pacifico rappresenta la metà della Terra. La copertura nuvolosa media per la Terra è del 67%; circa il 50% sulla terraferma e il 75% sugli oceani. Io sostengo che le proprietà evidenti delle nuvole di cui sopra sono la parte mancante del puzzle. Posso affermare con molta sicurezza che non esiste un’emergenza climatica”.

    JOHN CLAUSER, 2022 NOBEL PRIZE WINNER IN PHYSICS: “I can say with great confidence that there is NO climate emergency.” “As much as it may upset many people, my message is that the planet is NOT in danger. …atmospheric CO2 and methane have a negligible effect on the climate. The policies implemented by the government are completely useless and should be eliminated. So far, [we] have completely misidentified what the dominant process is in controlling climate, and all the various models are based on incomplete and incorrect physics. The dominant process is “the cloud-sunlight-reflectivity thermostat mechanism. The clouds are all brilliant white and reflect 90% of sunlight back into space, making them the most crucial yet most overlooked aspect of the climate system. Two-thirds of the Earth are oceans. The Pacific Ocean alone represents half of the Earth. The average cloud cover for Earth is 67%; about 50% on land and 75% on oceans. I argue that the above obvious properties of clouds are the missing part of the puzzle. I can say with great certainty that there is no climate emergency."

    https://twitter.com/itsmeback_/status/1782079381025808519?t=h2kGkMWcoHQFfa0uLtPDpQ&s=19
    JOHN CLAUSER, VINCITORE DEL PREMIO NOBEL PER LA FISICA 2022: "Posso affermare con molta sicurezza che NON esiste un'emergenza climatica." “Per quanto possa turbare molte persone, il mio messaggio è che il pianeta NON è in pericolo. … la CO2 atmosferica e il metano hanno un effetto trascurabile sul clima. Le politiche attuate dal governo sono del tutto inutili e dovrebbero essere eliminate. Finora, [noi] abbiamo completamente identificato erroneamente quale sia il processo dominante nel controllo del clima, e tutti i vari modelli sono basati su una fisica incompleta e errata. Il processo dominante è “il meccanismo del termostato nuvola-luce solare-riflessività. Le nuvole sono tutte di un bianco brillante e riflettono il 90% della luce solare nello spazio, rendendole l’aspetto più cruciale e allo stesso tempo più trascurato del sistema climatico. Due terzi della Terra sono oceani. Solo l’Oceano Pacifico rappresenta la metà della Terra. La copertura nuvolosa media per la Terra è del 67%; circa il 50% sulla terraferma e il 75% sugli oceani. Io sostengo che le proprietà evidenti delle nuvole di cui sopra sono la parte mancante del puzzle. Posso affermare con molta sicurezza che non esiste un’emergenza climatica”. JOHN CLAUSER, 2022 NOBEL PRIZE WINNER IN PHYSICS: “I can say with great confidence that there is NO climate emergency.” “As much as it may upset many people, my message is that the planet is NOT in danger. …atmospheric CO2 and methane have a negligible effect on the climate. The policies implemented by the government are completely useless and should be eliminated. So far, [we] have completely misidentified what the dominant process is in controlling climate, and all the various models are based on incomplete and incorrect physics. The dominant process is “the cloud-sunlight-reflectivity thermostat mechanism. The clouds are all brilliant white and reflect 90% of sunlight back into space, making them the most crucial yet most overlooked aspect of the climate system. Two-thirds of the Earth are oceans. The Pacific Ocean alone represents half of the Earth. The average cloud cover for Earth is 67%; about 50% on land and 75% on oceans. I argue that the above obvious properties of clouds are the missing part of the puzzle. I can say with great certainty that there is no climate emergency." https://twitter.com/itsmeback_/status/1782079381025808519?t=h2kGkMWcoHQFfa0uLtPDpQ&s=19
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  • Secondo la CNN, la Russia produce quasi tre volte più proiettili di artiglieria di quelli che gli Stati Uniti e l’Europa possono inviare insieme all’Ucraina.

    La Russia produce circa 250.000 munizioni di artiglieria al mese, ovvero circa 3 milioni all’anno, secondo le stime dell’intelligence della NATO.

    Gli Stati Uniti e l’Europa sono collettivamente in grado di produrre circa 1,2 milioni di munizioni all’anno da spedire in Ucraina.

    "Ciò che stiamo combattendo ora è una guerra di produzione. L'esito in Ucraina dipende da quanto ciascuna parte sarà preparata per questa guerra", ha detto alla CNN un alto funzionario della NATO.

    Attualmente l’esercito russo spara 10.000 proiettili al giorno, mentre le forze armate ucraine ne sparano 2000. In alcuni settori del fronte il rapporto è anche peggiore.

    Gli americani vogliono aumentare leggermente la produzione di bombe, ma i fondi necessari a questo scopo sono congelati al Congresso. Le fabbriche russe operano 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Gli acquisti vengono effettuati anche dall'Iran e dalla Corea del Nord.

    Oggi gli europei stanno raccogliendo fondi per acquistare proiettili per l’Ucraina in paesi terzi, perché essi stessi sono limitati dai propri vincoli tecnologici.

    La Russie produit presque trois fois plus d'obus d'artillerie que les États-Unis et l'Europe ne peuvent en envoyer ensemble à l'Ukraine, selon CNN.

    La Russie produit environ 250 000 munitions d'artillerie par mois, soit environ 3 millions par an, selon les estimations des services de renseignement de l'OTAN.

    Les États-Unis et l'Europe sont collectivement capables de produire environ 1,2 million de munitions par an pour les envoyer à l'Ukraine.

    "Ce que nous menons actuellement est une guerre de production. L'issue en Ukraine dépend du degré de préparation de chaque partie à cette guerre", a déclaré un haut responsable de l'OTAN à CNN.

    L'armée russe tire actuellement 10 000 obus par jour, tandis que les forces armées ukrainiennes en tirent 2000. Dans certains secteurs du front, le ratio est encore pire.

    Les Américains souhaitent augmenter légèrement la production d'obus, mais les fonds nécessaires à cette fin sont gelés au Congrès. Les usines russes fonctionnent 24 heures sur 24, sept jours sur sept. Des achats sont également effectués auprès de l'Iran et de la Corée du Nord.

    Aujourd'hui, les Européens collectent des fonds pour acheter des obus pour l'Ukraine dans des pays tiers, car ils sont eux-mêmes limités par leurs propres contraintes technologiques.
    Secondo la CNN, la Russia produce quasi tre volte più proiettili di artiglieria di quelli che gli Stati Uniti e l’Europa possono inviare insieme all’Ucraina. La Russia produce circa 250.000 munizioni di artiglieria al mese, ovvero circa 3 milioni all’anno, secondo le stime dell’intelligence della NATO. Gli Stati Uniti e l’Europa sono collettivamente in grado di produrre circa 1,2 milioni di munizioni all’anno da spedire in Ucraina. "Ciò che stiamo combattendo ora è una guerra di produzione. L'esito in Ucraina dipende da quanto ciascuna parte sarà preparata per questa guerra", ha detto alla CNN un alto funzionario della NATO. Attualmente l’esercito russo spara 10.000 proiettili al giorno, mentre le forze armate ucraine ne sparano 2000. In alcuni settori del fronte il rapporto è anche peggiore. Gli americani vogliono aumentare leggermente la produzione di bombe, ma i fondi necessari a questo scopo sono congelati al Congresso. Le fabbriche russe operano 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Gli acquisti vengono effettuati anche dall'Iran e dalla Corea del Nord. Oggi gli europei stanno raccogliendo fondi per acquistare proiettili per l’Ucraina in paesi terzi, perché essi stessi sono limitati dai propri vincoli tecnologici. La Russie produit presque trois fois plus d'obus d'artillerie que les États-Unis et l'Europe ne peuvent en envoyer ensemble à l'Ukraine, selon CNN. La Russie produit environ 250 000 munitions d'artillerie par mois, soit environ 3 millions par an, selon les estimations des services de renseignement de l'OTAN. Les États-Unis et l'Europe sont collectivement capables de produire environ 1,2 million de munitions par an pour les envoyer à l'Ukraine. "Ce que nous menons actuellement est une guerre de production. L'issue en Ukraine dépend du degré de préparation de chaque partie à cette guerre", a déclaré un haut responsable de l'OTAN à CNN. L'armée russe tire actuellement 10 000 obus par jour, tandis que les forces armées ukrainiennes en tirent 2000. Dans certains secteurs du front, le ratio est encore pire. Les Américains souhaitent augmenter légèrement la production d'obus, mais les fonds nécessaires à cette fin sont gelés au Congrès. Les usines russes fonctionnent 24 heures sur 24, sept jours sur sept. Des achats sont également effectués auprès de l'Iran et de la Corée du Nord. Aujourd'hui, les Européens collectent des fonds pour acheter des obus pour l'Ukraine dans des pays tiers, car ils sont eux-mêmes limités par leurs propres contraintes technologiques.
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  • INFORMAZIONE SCANDALOSA!!!
    L'EUROPA È MORTA! REQUIEM.

    IN FRANCIA POCHE ORE FA

    Gli agricoltori francesi irrompono nel Salone dell'Agricoltura, dove si trovava Macron, e lo circondano chiedendo l'eliminazione delle leggi dell'agenda 2030 che li rovinano a favore di terzi.

    La scorta di Macron lo porta subito al piano di sopra, in una delle stanze delle fiera, li rimane barricato con alcuni membri del governo e giornalisti.

    Alcuni giornalisti verranno poi menati nei padiglioni della fiera, scesi per fare dei servizi tv

    Mentre al piano terra i contadini protestano si verificano scontri con la polizia.

    Macron decide di scendere per una tregua, e un faccia a faccia con gli agricoltori.

    Ora si trova al padiglione uno, ma il kaos è ripartito.

    Fuori dalla fiera una folla che lo vuole linciare, più stanno arrivando altri agricoltori con i trattori.

    Ne avete sentito parlare al TG? ovviamente no!
    INFORMAZIONE SCANDALOSA!!! L'EUROPA È MORTA! REQUIEM. IN FRANCIA POCHE ORE FA Gli agricoltori francesi irrompono nel Salone dell'Agricoltura, dove si trovava Macron, e lo circondano chiedendo l'eliminazione delle leggi dell'agenda 2030 che li rovinano a favore di terzi. La scorta di Macron lo porta subito al piano di sopra, in una delle stanze delle fiera, li rimane barricato con alcuni membri del governo e giornalisti. Alcuni giornalisti verranno poi menati nei padiglioni della fiera, scesi per fare dei servizi tv 📺 Mentre al piano terra i contadini protestano si verificano scontri con la polizia. Macron decide di scendere per una tregua, e un faccia a faccia con gli agricoltori. Ora si trova al padiglione uno, ma il kaos è ripartito. Fuori dalla fiera una folla che lo vuole linciare, più stanno arrivando altri agricoltori con i trattori. Ne avete sentito parlare al TG? ovviamente no!
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  • 7 novembre 2023

    *OMS HA CHIESTO PIENI POTERI: DIFFIDA PER GIORGIA*

    ```In ordine alla scadenza della adesione (silenzio assenso) del governo italiano al Trattato pandemico promosso dall'OMS che avverrà il 30/11/2023 e che determinerebbe l'assoluta perdita di sovranità in ambito sanitario del nostro Stato in favore dell'OMS finanziata in gran parte dalla Bill e Melinda Gates Foundation e da GAVI Alliance finanziata a sua volta dallo stesso Gates nonché da finanziamenti riconducibili a Bigpharma
    l'associazione LaSenesina propone a tutti i gruppi, movimenti e singoli individui liberi e pensanti come primo step di inviare all'indirizzo di posta elettronica del premier Meloni e di Salvini (in quanto leader dei partiti di maggioranza ), una mail di diffida contro l'adesione a questo nefando immorale, anticostituzionale Trattato.```

    _Di seguito è riportata una proposta di mail che può essere copiata ed inviata così come è oppure modificata a proprio piacimento._

    A:
    Capo del Governo italiano protempre (Giorgiia Meloni)
    MELONI_G@CAMERA.IT

    Ministro Matteo Salvini
    gabinetto.vicepresidentesalvini@governo.it

    Con la presente intendo sottolineare alla sua attenzione l'assoluta ed imprescindibile necessità di NON sottoscrivere l'adesione - secondo la regola del silenzio assenso - al trattato pandemico proposto dall'OMS (entro il 30 /11/2023) per i seguenti motivi:

    1. L'OMS è finanziata in minima parte dagli stati e per la maggior parte da contributori privati fra cui, al II posto per consistenza del finanziamento, la Bill e Melinda Gates Foundation e al IV posto la Gavi Alliance riconducibile allo stesso Gates (non dimentichiamo che il "filantropo"Bill Gates è sotto processo in India per sperimentazione illegale di vaccini su bambine) e a Bigpharma con evidente conflitto d'interessi in quanto si pongono come obiettivo una vaccinazione indiscriminata su scala mondiale e senza alcun confronto democratico con scienziati indipendenti anzi finanziando mass media , politici corrotti e collusi, organizzazioni nazionali e internazionali per propagandare senza alcun discernimento etico le loro mendaci narrazioni.

    2. L’Organizzazione Mondiale della Sanità contrariamente alla rappresentazione di autorità scientifica imparziale al servizio e tutela della salute dei popoli che ne danno i principali mezzi di informazione, può essere considerata come un garante di interessi privati. Ed infatti ben 3/4 delle sue risorse finanziarie provengono direttamente o indirettamente dall’industria farmaceutica e dalle aziende produttrici di vaccini.

    3. Aderire al trattato significa da parte degli Stati cedere a terzi con evidenti conflitti d'interessi la sovranità sanitaria e la tutela della salute dei singoli. Perché il cittadino si dovrebbe affidare ad organismi come l’OMS, l’EMA o l’FDA che prendono decisioni sulla vita e sulla sua salute, allorquando l’attività di tali enti è finanziata, direttamente o indirettamente, dall’industria del farmaco? Perché mai il cittadino si dovrebbe fidare della dichiarazione di pandemia e delle linee guida sanitarie in materia di vaccini assunte e imposte dall’OMS? Avendo già subito i terribili effetti sulla salute e sulla economia dei DPCM nostrani possiamo solo immaginare cosa potrebbe accadere se tali linee guida fossero applicate a livello mondiale senza alcun potere da parte dei singoli stati di opporsi.

    Con la presente la diffido, nelle sue qualità dj capo del governo, ad aderire a tale scellerato ed immorale trattato che avvantaggerebbe esclusivamente le industrie farmaceutiche a danno della salute, della libertà e della stessa vita dei cittadini sanciti dalla Costituzione Italiana.

    Si coglie la circostanza per rammentare che il Governo esercita il potere in nome e per conto del popolo italiano e non a danno di esso stesso.

    _Nome e Cognome_
    7 novembre 2023 *OMS HA CHIESTO PIENI POTERI: DIFFIDA PER GIORGIA* ```In ordine alla scadenza della adesione (silenzio assenso) del governo italiano al Trattato pandemico promosso dall'OMS che avverrà il 30/11/2023 e che determinerebbe l'assoluta perdita di sovranità in ambito sanitario del nostro Stato in favore dell'OMS finanziata in gran parte dalla Bill e Melinda Gates Foundation e da GAVI Alliance finanziata a sua volta dallo stesso Gates nonché da finanziamenti riconducibili a Bigpharma l'associazione LaSenesina propone a tutti i gruppi, movimenti e singoli individui liberi e pensanti come primo step di inviare all'indirizzo di posta elettronica del premier Meloni e di Salvini (in quanto leader dei partiti di maggioranza ), una mail di diffida contro l'adesione a questo nefando immorale, anticostituzionale Trattato.``` _Di seguito è riportata una proposta di mail che può essere copiata ed inviata così come è oppure modificata a proprio piacimento._ A: Capo del Governo italiano protempre (Giorgiia Meloni) MELONI_G@CAMERA.IT Ministro Matteo Salvini gabinetto.vicepresidentesalvini@governo.it Con la presente intendo sottolineare alla sua attenzione l'assoluta ed imprescindibile necessità di NON sottoscrivere l'adesione - secondo la regola del silenzio assenso - al trattato pandemico proposto dall'OMS (entro il 30 /11/2023) per i seguenti motivi: 1. L'OMS è finanziata in minima parte dagli stati e per la maggior parte da contributori privati fra cui, al II posto per consistenza del finanziamento, la Bill e Melinda Gates Foundation e al IV posto la Gavi Alliance riconducibile allo stesso Gates (non dimentichiamo che il "filantropo"Bill Gates è sotto processo in India per sperimentazione illegale di vaccini su bambine) e a Bigpharma con evidente conflitto d'interessi in quanto si pongono come obiettivo una vaccinazione indiscriminata su scala mondiale e senza alcun confronto democratico con scienziati indipendenti anzi finanziando mass media , politici corrotti e collusi, organizzazioni nazionali e internazionali per propagandare senza alcun discernimento etico le loro mendaci narrazioni. 2. L’Organizzazione Mondiale della Sanità contrariamente alla rappresentazione di autorità scientifica imparziale al servizio e tutela della salute dei popoli che ne danno i principali mezzi di informazione, può essere considerata come un garante di interessi privati. Ed infatti ben 3/4 delle sue risorse finanziarie provengono direttamente o indirettamente dall’industria farmaceutica e dalle aziende produttrici di vaccini. 3. Aderire al trattato significa da parte degli Stati cedere a terzi con evidenti conflitti d'interessi la sovranità sanitaria e la tutela della salute dei singoli. Perché il cittadino si dovrebbe affidare ad organismi come l’OMS, l’EMA o l’FDA che prendono decisioni sulla vita e sulla sua salute, allorquando l’attività di tali enti è finanziata, direttamente o indirettamente, dall’industria del farmaco? Perché mai il cittadino si dovrebbe fidare della dichiarazione di pandemia e delle linee guida sanitarie in materia di vaccini assunte e imposte dall’OMS? Avendo già subito i terribili effetti sulla salute e sulla economia dei DPCM nostrani possiamo solo immaginare cosa potrebbe accadere se tali linee guida fossero applicate a livello mondiale senza alcun potere da parte dei singoli stati di opporsi. Con la presente la diffido, nelle sue qualità dj capo del governo, ad aderire a tale scellerato ed immorale trattato che avvantaggerebbe esclusivamente le industrie farmaceutiche a danno della salute, della libertà e della stessa vita dei cittadini sanciti dalla Costituzione Italiana. Si coglie la circostanza per rammentare che il Governo esercita il potere in nome e per conto del popolo italiano e non a danno di esso stesso. _Nome e Cognome_
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  • In ordine alla scadenza della adesione ( silenzio assenso) del governo italiano al Trattato pandemico promosso dall'OMS che avverrà il 30/11/2023 e che determinerebbe l'assoluta perdita di sovranità in ambito sanitario del nostro Stato in favore dell'OMS finanziata in gran parte dalla Bill e Melinda Gates Foundation e da GAVI Alliance finanziata a sua volta dallo stesso Gates nonché da finanziamenti riconducibili a Bigpharma
    l'associazione LaSenesina propone a tutti i gruppi, movimenti, ,e singoli individui liberi e pensanti come primo step di inviare all'indirizzo di posta elettronica del premier Meloni MELONI_G@CAMERA.IT e di Salvini gabinetto.vicepresidentesalvini@governo.it (in quanto leader dei partiti di maggioranza )mail di diffida contro l'adesione a questo nefando immorale, anticostituzionale Trattato.
    Si invia di seguito una proposta di mail che può essere copiata ed inviata così come è oppure modificata a proprio piacimento.
    "Gentile primo ministro Meloni/ onorevole Salvini con la presente intendiamo sottolineare l'assoluta ed imprescindibile necessità di non sottoscrivere e di esplicitare la non adesione ( in quanto vale il silenzio assenso!) al trattato pandemico proposto dall'OMS entro il 30 /11/2023 per i seguenti motivi:
    1.L'OMS è finanziata in minima parte dagli stati e per la maggior parte da contributori privati fra cui, al II posto per consistenza del finanziamento, la Bill e Melinda Gates Foundation e al IV posto la Gavi Alliance riconducibile allo stesso Gates ( non dimentichiamo che il " filantropo"Bill Gates è sotto processo in India per sperimentazione illegale di vaccini su bambine) e a Bigpharma con evidente conflitto d'interessi in quanto si pongono come obiettivo una vaccinazione indiscriminata su scala mondiale e senza alcun confronto democratico con scienziati indipendenti anzi finanziando mass media , politici corrotti e collusi, organizzazioni nazionali e internazionali per propagandare senza alcun discernimento etico le loro mendaci narrazioni.
    2.L’Organizzazione Mondiale della Sanità contrariamente alla rappresentazione di autorità scientifica imparziale al servizio e tutela della salute dei popoli che ne danno i principali mezzi di informazione, può essere considerata come un garante di interessi privati. Ed infatti ben 3/4 delle sue risorse finanziarie provengono direttamente o indirettamente dall’industria farmaceutica e dalle aziende produttrici di vaccini.
    3. Aderire al trattato significa da parte degli Stati cedere a terzi con evidenti conflitti d'interessi la sovranità sanitaria e la tutela della salute dei singoli.
    Perché il cittadino si dovrebbe affidare ad organismi come l’OMS, l’EMA o l’FDA che prendono decisioni sulla vita e sulla sua salute, allorquando l’attività di tali enti è finanziata, direttamente o indirettamente, dall’industria del farmaco? Perché mai il cittadino si dovrebbe fidare della dichiarazione di pandemia e delle linee guida sanitarie in materia di vaccini assunte e imposte dall’OMS? Avendo già subito i terribili effetti sulla salute e sulla economia dei DPCM nostrani possiamo solo immaginare cosa potrebbe accadere se tali linee guida fossero applicate a livello mondiale senza alcun potere da parte dei singoli stati di opporsi!!
    Con la presente i singoli cittadini diffidano il governo ad aderire a tale scellerato ed immorale trattato che avvantaggerebbe esclusivamente le industrie farmaceutiche a danno della salute, della libertà e della stessa vita dei cittadini sanciti dalla Costituzione Italiana.
    Spero che non sia il caso di ricordarvi che il Governo esercita il potere in nome e per conto del popolo italiano e non a danno di esso .
    Cordialmente
    Nome e Cognome

    VI INVITIAMO A SENSIBILIZZARE TUTTI SU QUESTA INIZIATIVA CUI NE SEGUIRANNO ALTRE !!!!!
    In ordine alla scadenza della adesione ( silenzio assenso) del governo italiano al Trattato pandemico promosso dall'OMS che avverrà il 30/11/2023 e che determinerebbe l'assoluta perdita di sovranità in ambito sanitario del nostro Stato in favore dell'OMS finanziata in gran parte dalla Bill e Melinda Gates Foundation e da GAVI Alliance finanziata a sua volta dallo stesso Gates nonché da finanziamenti riconducibili a Bigpharma l'associazione LaSenesina propone a tutti i gruppi, movimenti, ,e singoli individui liberi e pensanti come primo step di inviare all'indirizzo di posta elettronica del premier Meloni MELONI_G@CAMERA.IT e di Salvini gabinetto.vicepresidentesalvini@governo.it (in quanto leader dei partiti di maggioranza )mail di diffida contro l'adesione a questo nefando immorale, anticostituzionale Trattato. Si invia di seguito una proposta di mail che può essere copiata ed inviata così come è oppure modificata a proprio piacimento. "Gentile primo ministro Meloni/ onorevole Salvini con la presente intendiamo sottolineare l'assoluta ed imprescindibile necessità di non sottoscrivere e di esplicitare la non adesione ( in quanto vale il silenzio assenso!) al trattato pandemico proposto dall'OMS entro il 30 /11/2023 per i seguenti motivi: 1.L'OMS è finanziata in minima parte dagli stati e per la maggior parte da contributori privati fra cui, al II posto per consistenza del finanziamento, la Bill e Melinda Gates Foundation e al IV posto la Gavi Alliance riconducibile allo stesso Gates ( non dimentichiamo che il " filantropo"Bill Gates è sotto processo in India per sperimentazione illegale di vaccini su bambine) e a Bigpharma con evidente conflitto d'interessi in quanto si pongono come obiettivo una vaccinazione indiscriminata su scala mondiale e senza alcun confronto democratico con scienziati indipendenti anzi finanziando mass media , politici corrotti e collusi, organizzazioni nazionali e internazionali per propagandare senza alcun discernimento etico le loro mendaci narrazioni. 2.L’Organizzazione Mondiale della Sanità contrariamente alla rappresentazione di autorità scientifica imparziale al servizio e tutela della salute dei popoli che ne danno i principali mezzi di informazione, può essere considerata come un garante di interessi privati. Ed infatti ben 3/4 delle sue risorse finanziarie provengono direttamente o indirettamente dall’industria farmaceutica e dalle aziende produttrici di vaccini. 3. Aderire al trattato significa da parte degli Stati cedere a terzi con evidenti conflitti d'interessi la sovranità sanitaria e la tutela della salute dei singoli. Perché il cittadino si dovrebbe affidare ad organismi come l’OMS, l’EMA o l’FDA che prendono decisioni sulla vita e sulla sua salute, allorquando l’attività di tali enti è finanziata, direttamente o indirettamente, dall’industria del farmaco? Perché mai il cittadino si dovrebbe fidare della dichiarazione di pandemia e delle linee guida sanitarie in materia di vaccini assunte e imposte dall’OMS? Avendo già subito i terribili effetti sulla salute e sulla economia dei DPCM nostrani possiamo solo immaginare cosa potrebbe accadere se tali linee guida fossero applicate a livello mondiale senza alcun potere da parte dei singoli stati di opporsi!! Con la presente i singoli cittadini diffidano il governo ad aderire a tale scellerato ed immorale trattato che avvantaggerebbe esclusivamente le industrie farmaceutiche a danno della salute, della libertà e della stessa vita dei cittadini sanciti dalla Costituzione Italiana. Spero che non sia il caso di ricordarvi che il Governo esercita il potere in nome e per conto del popolo italiano e non a danno di esso . Cordialmente Nome e Cognome VI INVITIAMO A SENSIBILIZZARE TUTTI SU QUESTA INIZIATIVA CUI NE SEGUIRANNO ALTRE !!!!!
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