• Il COMUNE DI ROMA CENSURA PRO VITA

    A neanche 24 ore dall’affissione dei manifesti #MIOFIGLIONO - la campagna di Pro Vita & Famiglia per fermare l’indottrinamento gender nelle scuole e chiedere una Legge per la Libertà Educativa della Famiglia - il Comune di Roma ha imposto la rimozione forzata delle affissioni ledendo così il diritto alla libertà di espressione tutelato dalla nostra Costituzione.

    Non ci fermeremo ma abbiamo bisogno del tuo aiuto, sostienici con una donazione
    https://sostieni.provitaefamiglia.it/contro-gender/?campagna=202504-1-social
    Il COMUNE DI ROMA CENSURA PRO VITA🚨 A neanche 24 ore dall’affissione dei manifesti #MIOFIGLIONO - la campagna di Pro Vita & Famiglia per fermare l’indottrinamento gender nelle scuole e chiedere una Legge per la Libertà Educativa della Famiglia - il Comune di Roma ha imposto la rimozione forzata delle affissioni ledendo così il diritto alla libertà di espressione tutelato dalla nostra Costituzione. Non ci fermeremo ma abbiamo bisogno del tuo aiuto, sostienici con una donazione 👇 https://sostieni.provitaefamiglia.it/contro-gender/?campagna=202504-1-social
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  • Fratelli d’Italia ha votato insieme al PD contro l’annullamento di sanzioni inflitte ai cittadini per il mancato uso della mascherina all‘aperto dalla Provincia Autonoma di Bolzano in assenza totale di potere e di evidenza scientifica
    Il Consigliere Provinciale Repetto del PD è contrario alla mia mozione di obbligare la Giunta Provinciale dell‘Alto Adige/Sudtirolo a voler annullare le sanzioni inflitte dalla Segreteria della Provincia Autonoma di Bolzano - in difetto assoluto di competenza (ultra vires) e in assoluto difetto di evidenza scientifica - oppure quantomeno di voler sospendere l‘incasso fino alla decisione della Corte Costituzionale dopo l’udienza del 10 giugno,
    perché secondo il Consigliere del PD votando per la mia mozione i cittadini (cioè i sudditi al regime autoritario) che ci hanno creduto o semplicemente non si sono opposti, sarebbero gli idioti (… sic!).
    Il governatore Arno Kompatscher in una arrampicata sugli specchi non riesce a spiegare per quale motivo ha sollecitato al servizio di riscossione provinciale di andare proprio adesso all‘incasso di importi che alla Provincia Autonoma di Bolzano semplicemente non spettano (abuso di potere e indebito arricchimento con intrusione nel potere esclusivo dello Stato) e l‘Assessore Provinciale Marco Galateo di Fratelli d‘Italia, anziché fare l‘unica cosa sensata, e cioè prendere atto sulla base di tutta una serie di sentenze della Corte Costituzionale del fatto che la Provincia Autonoma non poteva legiferare nella profilassi internazionale e, dunque, non poteva applicare ed incassare sanzioni pecuniarie p.e. per il mancato uso della mascherina all‘aperto, mi chiede di ritirare la mia mozione con la quale ho chiesto ai colleghi Consiglieri di voler obbligare il governo provinciale affinché annulli le sanzioni inflitte in difetto assoluto di potere o di volerle quantomeno sospendere in attesa della decisione specifica della Corte Costituzionale. Valutate Voi … il PD lo sappiamo come „la pensa“, ma vedere votare FdI contro la richiesta di sospensione di esecuzione di sanzioni inflitte ultra vires, in difetto assoluto di competenza della Provincia Autonoma di Bolzano e in difetto assoluto di evidenza scientifica a cittadini che si sono giustamente permessi di girare all‘aperto senza mascherina, è una gran presa in giro di tanti elettori di Fratelli d‘Italia, di quel partito che con spazi pubblicitari acquistati su media online altoatesini ha annunciato la verità sulle misure pandemiche, ma che invece sta sistematicamente votando (eccetto le astensioni di una loro consigliera) in Consiglio Provinciale di Bolzano contro la tutela dei cittadini rispetto alle misure autoritarie e contro la trasparenza.

    Source: https://x.com/RHolzeisen/status/1910946295495143781?t=nY-vTL_D3VIxNSL2hUUL6Q&s=19
    ‼️Fratelli d’Italia ha votato insieme al PD contro l’annullamento di sanzioni inflitte ai cittadini per il mancato uso della mascherina all‘aperto dalla Provincia Autonoma di Bolzano in assenza totale di potere e di evidenza scientifica‼️ Il Consigliere Provinciale Repetto del PD è contrario alla mia mozione di obbligare la Giunta Provinciale dell‘Alto Adige/Sudtirolo a voler annullare le sanzioni inflitte dalla Segreteria della Provincia Autonoma di Bolzano - in difetto assoluto di competenza (ultra vires) e in assoluto difetto di evidenza scientifica - oppure quantomeno di voler sospendere l‘incasso fino alla decisione della Corte Costituzionale dopo l’udienza del 10 giugno, perché secondo il Consigliere del PD votando per la mia mozione i cittadini (cioè i sudditi al regime autoritario) che ci hanno creduto o semplicemente non si sono opposti, sarebbero gli idioti (… sic!). Il governatore Arno Kompatscher in una arrampicata sugli specchi non riesce a spiegare per quale motivo ha sollecitato al servizio di riscossione provinciale di andare proprio adesso all‘incasso di importi che alla Provincia Autonoma di Bolzano semplicemente non spettano (abuso di potere e indebito arricchimento con intrusione nel potere esclusivo dello Stato) e l‘Assessore Provinciale Marco Galateo di Fratelli d‘Italia, anziché fare l‘unica cosa sensata, e cioè prendere atto sulla base di tutta una serie di sentenze della Corte Costituzionale del fatto che la Provincia Autonoma non poteva legiferare nella profilassi internazionale e, dunque, non poteva applicare ed incassare sanzioni pecuniarie p.e. per il mancato uso della mascherina all‘aperto, mi chiede di ritirare la mia mozione con la quale ho chiesto ai colleghi Consiglieri di voler obbligare il governo provinciale affinché annulli le sanzioni inflitte in difetto assoluto di potere o di volerle quantomeno sospendere in attesa della decisione specifica della Corte Costituzionale. Valutate Voi … il PD lo sappiamo come „la pensa“, ma vedere votare FdI contro la richiesta di sospensione di esecuzione di sanzioni inflitte ultra vires, in difetto assoluto di competenza della Provincia Autonoma di Bolzano e in difetto assoluto di evidenza scientifica a cittadini che si sono giustamente permessi di girare all‘aperto senza mascherina, è una gran presa in giro di tanti elettori di Fratelli d‘Italia, di quel partito che con spazi pubblicitari acquistati su media online altoatesini ha annunciato la verità sulle misure pandemiche, ma che invece sta sistematicamente votando (eccetto le astensioni di una loro consigliera) in Consiglio Provinciale di Bolzano contro la tutela dei cittadini rispetto alle misure autoritarie e contro la trasparenza. Source: https://x.com/RHolzeisen/status/1910946295495143781?t=nY-vTL_D3VIxNSL2hUUL6Q&s=19
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  • NO ALLA CHIUSURA DEL MUSEO LEONARDO3
    Difendiamo insieme la cultura e il genio di Leonardo da Vinci!

    Facciamo adesso un piccolo passo avanti, insieme. Solo con una firma possiamo far arrivare un messaggio forte e chiaro alla Giunta di Milano, che oggi volta le spalle a un luogo simbolo della cultura e della storia della nostra città.

    Non limitiamoci alla denuncia: questo semplice gesto – un click – può fare la differenza. Difendiamo il Museo Leonardo3, un presidio vivo di memoria, innovazione e bellezza, dedicato a uno dei più grandi geni di tutti i tempi.
    Ogni firma è un atto di responsabilità. Ogni firma è un contributo alla tutela del nostro patrimonio.

    Firma ora e condividi!
    Continua a seguirci per rimanere aggiornato sull’evolversi della situazione. La cultura ha bisogno di te, adesso.

    Link petizione:

    https://www.change.org/p/no-alla-chiusura-del-museo-leonardo3-dedicato-a-leonardo-da-vinci-in-galleria-a-milano

    #NoAllaChiusura #Leonardo3 #MilanoCultura #SalviamoIlMuseo #LeonardoDaVinci #DifendiamoLaStoria #FirmaPerLaCultura #CulturaÈFuturo
    ✍️ NO ALLA CHIUSURA DEL MUSEO LEONARDO3 ✍️ Difendiamo insieme la cultura e il genio di Leonardo da Vinci! Facciamo adesso un piccolo passo avanti, insieme. Solo con una firma possiamo far arrivare un messaggio forte e chiaro alla Giunta di Milano, che oggi volta le spalle a un luogo simbolo della cultura e della storia della nostra città. Non limitiamoci alla denuncia: questo semplice gesto – un click – può fare la differenza. Difendiamo il Museo Leonardo3, un presidio vivo di memoria, innovazione e bellezza, dedicato a uno dei più grandi geni di tutti i tempi. Ogni firma è un atto di responsabilità. Ogni firma è un contributo alla tutela del nostro patrimonio. Firma ora e condividi! Continua a seguirci per rimanere aggiornato sull’evolversi della situazione. La cultura ha bisogno di te, adesso. Link petizione: https://www.change.org/p/no-alla-chiusura-del-museo-leonardo3-dedicato-a-leonardo-da-vinci-in-galleria-a-milano #NoAllaChiusura #Leonardo3 #MilanoCultura #SalviamoIlMuseo #LeonardoDaVinci #DifendiamoLaStoria #FirmaPerLaCultura #CulturaÈFuturo
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  • CITTÀ LIBERA URBAN FREEDOM
    LIBERTÀ NELLE NOSTRE CITTÀ 

    ROMA 22 MARZO ORE 14,30

    1. Difesa delle libertà personali: Tutela dei diritti individuali come libero movimento, scelta delle cure, pensiero ed espressione. Rifiuto di controlli che limitano le libertà.

    2. Mobilità e democrazia partecipativa: Contrasto alle barriere imposte dalle Smart City che discriminano l'accesso alle città e compromettono servizi essenziali.

    3. Verità sulla crisi climatica: Rifiuto della manipolazione ideologica della crisi climatica in favore di soluzioni equilibrate che rispettino i diritti individuali.

    4. Equità nella responsabilità ambientale: Critica alla colpevolizzazione dei cittadini per l'inquinamento, mentre le multinazionali rimangono impunite. Richiesta di regole severe per i maggiori inquinatori.

    5. Contrasto ai sistemi di controllo: Opposizione alla sorveglianza invasiva che trasforma le città in prigioni digitali; la libertà individuale deve essere preservata.

    6. Sorveglianza e privacy: Difesa del diritto alla privacy e richiesta di trasparenza nell'uso dei dati raccolti dai sistemi di sorveglianza.

    7. Gestione responsabile del 5G: Richiesta di valutazione attenta dei rischi legati al 5G e di dibattito pubblico prima dell'implementazione.

    8. Sicurezza e controllo: Necessità di un approccio integrato per garantire sicurezza e legalità, con particolare attenzione all'immigrazione clandestina e alla microcriminalità.

    9. Tutela delle piccole attività e del Made in Italy: Difesa delle piccole imprese locali contro le multinazionali e promozione di politiche che valorizzino l'autenticità e la cultura locale.

    10. Città della famiglia: Creazione di spazi favorevoli alla socializzazione e al benessere dei bambini, contrastando politiche che limitano la libertà di movimento e opportunità di crescita.
    💥 CITTÀ LIBERA💥 URBAN FREEDOM LIBERTÀ NELLE NOSTRE CITTÀ  ‼️ ROMA 22 MARZO ORE 14,30 1. Difesa delle libertà personali: Tutela dei diritti individuali come libero movimento, scelta delle cure, pensiero ed espressione. Rifiuto di controlli che limitano le libertà. 2. Mobilità e democrazia partecipativa: Contrasto alle barriere imposte dalle Smart City che discriminano l'accesso alle città e compromettono servizi essenziali. 3. Verità sulla crisi climatica: Rifiuto della manipolazione ideologica della crisi climatica in favore di soluzioni equilibrate che rispettino i diritti individuali. 4. Equità nella responsabilità ambientale: Critica alla colpevolizzazione dei cittadini per l'inquinamento, mentre le multinazionali rimangono impunite. Richiesta di regole severe per i maggiori inquinatori. 5. Contrasto ai sistemi di controllo: Opposizione alla sorveglianza invasiva che trasforma le città in prigioni digitali; la libertà individuale deve essere preservata. 6. Sorveglianza e privacy: Difesa del diritto alla privacy e richiesta di trasparenza nell'uso dei dati raccolti dai sistemi di sorveglianza. 7. Gestione responsabile del 5G: Richiesta di valutazione attenta dei rischi legati al 5G e di dibattito pubblico prima dell'implementazione. 8. Sicurezza e controllo: Necessità di un approccio integrato per garantire sicurezza e legalità, con particolare attenzione all'immigrazione clandestina e alla microcriminalità. 9. Tutela delle piccole attività e del Made in Italy: Difesa delle piccole imprese locali contro le multinazionali e promozione di politiche che valorizzino l'autenticità e la cultura locale. 10. Città della famiglia: Creazione di spazi favorevoli alla socializzazione e al benessere dei bambini, contrastando politiche che limitano la libertà di movimento e opportunità di crescita.
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  • CENSURA SENZA FINE.

    Ugo Rossi (consigliere comunale di Trieste) sta portando avanti una dura battaglia per proiettare ovunque possibile il docufilm “Maidan la strada verso la guerra”. Mi ha mandato questa lettera, che mi chiede di pubblicare.

    Massimo Mazzucco

    "In Italia è da più di un mese che si è attivata la macchina della censura nei confronti dei docufilm “Maidan la strada verso la guerra” e “I bambini del Donbass” realizzati da Russia Today e tradotti in italiano dal giornalista Vincenzo Lorusso impegnato sul campo nel Donbass.
    Russia Today, insieme a Sputnik, è stato colpito dalle sanzioni UE nel marzo 2022 con l’accusa di essere strumento della propaganda Russa a sostegno “ dell’aggressione di Mosca contro l’Ucraina”.
    Con lo stesso pretesto in Italia continuano da più di un mese azioni antidemocratiche e incostituzionali di censura delle proiezioni organizzate da liberi cittadini e da varie organizzazioni sul territorio.
    La prima azione di censura e avvenuta il 29 novembre 2024 a Trieste per la proiezione di Maidan, con relatori Vincenzo Lorusso, Andrea Lucidi, Giorgio Dechi e il Consigliere Comunale Ugo Rossi, organizzata da “Insieme Liberi” e “Osservatorio Libero di Trieste” presso una sala in via Fabio Severo, utilizzata anche dall’Unicusano, università privata che fa capo al Sindaco di Terni Bandecchi.

    In tale circostanza a dare il via all’azione di censura è stata la giornalista della Rai Stefania Battistini, famosa per essere stata in prima linea nel diffondere le bugie della propaganda sul Covid e poi quelle della propaganda UE come inviata sul campo in Ucraina, che ha preso parte anche alla recente invasione del Kursk Russo.

    La Battistini chiese a Bandecchi tramite il suo profilo X di far togliere la sala e impedire la proiezione riuscendo nel suo intento. Infatti la sera prima della proiezione i proprietari della sala subirono “velate” minacce via mail da parte dell’Unicusano, che se non avessero tolto la sala per la proiezione, sarebbe saltata la loro collaborazione, cioè la principale fonte di reddito annuale. Gli stessi proprietari si sono scusati dicendo che in 20 anni non gli era mai capitata una cosa del genere, e che hanno sempre dato gli spazi a chiunque senza mai attuare alcuna censura, ma se gli fosse saltata tale collaborazione rischiavano il fallimento.

    Per fortuna tra i cittadini di Trieste si è messa subito in moto la macchina della solidarietà, e nel giro di poche ore è stata trovata una sala alternativa e la proiezione si fece comunque.
    Successivamente accadde lo stesso per la proiezione di Maidan in programma il 7 dicembre 2024 a Pescara presso l’Auditorium Cerullli. In questa occasione a muoversi è stata l’amministrazione comunale di Centrodestra del Sindaco Masci a fare pressioni via mail al direttore dell’Auditorium comunale per toglierlo agli organizzatori della proiezione. Anche in questa circostanza è stata trovata una sala alternativa e il docufilm è stato comunque proiettato.
    Un’altra più recente azione di censura è avvenuta ad Arezzo ad inizio 2025. A muoversi è stata la vicepresidente del Parlamento UE del PD Pina Picierno che ha chiesto all’amministrazione di Centrodestra di togliere la sala del comune al Consigliere Comunale di minoranza Michele Menchetti, che ne aveva diritto da regolamento, ma nonostante questo sono riusciti al momento a far annullare l’evento.
    Stessa sorte e capitata alle proiezioni in programma in questo gennaio 2025 a Treviso, Tortona, Bagno Di Gavorrano, Gaglianico e Torino.
    Qui in prima linea nel condurre le azioni di Censura è stato il “coordinamento stop propaganda Russa” che fa capo a varie organizzazioni ucraine con base in Italia tra cui l’Associazione Ucraina - Firenze LILEA", che in questi giorni pubblica come trofei le locandine delle serate annullate.
    Hanno poco da esultare perché ieri sera a Treviso si è comunque tenuta la proiezione in una sala alternative, e nelle altre città stanno già lavorando per proiettare comunque il docufilm Maidan come annunciato ad esempio da uno dei promotori dell’evento di Torino “La Variante Torinese” con questo comunicato:

    “Denunciamo con rabbia e determinazione l'annullamento della proiezione del nostro docufilm “Maidan, la strada verso la guerra” a Torino. Una decisione scandalosa, giustificata da norme europee che vietano i contenuti di Russia Today. La stessa UE che non perde mai occasione per ricordarci di quanto i valori occidentali siano in pericolo e debbano essere tutelati quando la prima minaccia è proprio lei. Questa non è una difesa della democrazia, ma un attacco frontale alla libertà di espressione e all'articolo 21 della nostra Costituzione, ormai ridotto a un ornamento inutile, la "Cenerentola" del nostro sistema democratico. Ci accusano di disinformazione, ma cosa c'è di più ipocrita di chi impone un pensiero unico e decide arbitrariamente cosa possiamo vedere? Il dibattito viene soffocato, il confronto evitato. La censura è la loro unica risposta. Vi diciamo già ora: la proiezione è solo rinviata.
    Non ci piegheremo a queste imposizioni che hanno il sapore amaro di una dittatura mascherata da "difesa democratica". Come se non bastasse, tra i protagonisti di questa segnalazione troviamo la cosiddetta "Associazione Ucraina - Firenze LILEA", fondata nel 2015, proprio quando l’Ucraina violava il Protocollo di Minsk bombardando il Donbass. Questi sedicenti paladini della verità, che oggi ci attaccano, ieri tacevano sui crimini documentati. Un silenzio complice allora, che oggi diventa ipocrisia aggressiva. E cosa dire delle “verità” a cui siamo stati sottoposti negli ultimi anni? Gli attacchi alla centrale nucleare mai avvenuti, l’avanzata ucraina mai vista, e persino l’assurda teoria dell’autosabotaggio russo sul Nord Stream. E ora questi “signori” osano parlare di “disinformazione”?

    Questa non è solo la nostra battaglia. È la battaglia di chiunque creda nella libertà. Non ci faremo zittire. La cultura, il pensiero libero e il diritto di scegliere non saranno mai piegati. Per noi la verità e il diritto di conoscere sono la base di ogni democrazia, motivo per cui, come già detto, oltre a non fermarci la proiezione è solo rinviata.”

    Oltre alla proiezione di Maidan stanno iniziando a colpire anche per quella dei “I Bambini del Donbass”. Questa volta a muoversi è l’ambasciata ucraina in Italia che scrive al Governatore del Veneto Zaia e al Sindaco di Resana per far togliere la sala comunale al Consigliere Loris Mazzorato che ha tutto il diritto di utilizzarla da regolamento comunale. Al momento la proiezione è ancora confermata per il 13 gennaio e ad occuparsi della questione denunciando il tentativo di censura è stato anche “ Il Fatto Quotidiano”.

    Ugo Rossi
    CENSURA SENZA FINE. Ugo Rossi (consigliere comunale di Trieste) sta portando avanti una dura battaglia per proiettare ovunque possibile il docufilm “Maidan la strada verso la guerra”. Mi ha mandato questa lettera, che mi chiede di pubblicare. Massimo Mazzucco "In Italia è da più di un mese che si è attivata la macchina della censura nei confronti dei docufilm “Maidan la strada verso la guerra” e “I bambini del Donbass” realizzati da Russia Today e tradotti in italiano dal giornalista Vincenzo Lorusso impegnato sul campo nel Donbass. Russia Today, insieme a Sputnik, è stato colpito dalle sanzioni UE nel marzo 2022 con l’accusa di essere strumento della propaganda Russa a sostegno “ dell’aggressione di Mosca contro l’Ucraina”. Con lo stesso pretesto in Italia continuano da più di un mese azioni antidemocratiche e incostituzionali di censura delle proiezioni organizzate da liberi cittadini e da varie organizzazioni sul territorio. La prima azione di censura e avvenuta il 29 novembre 2024 a Trieste per la proiezione di Maidan, con relatori Vincenzo Lorusso, Andrea Lucidi, Giorgio Dechi e il Consigliere Comunale Ugo Rossi, organizzata da “Insieme Liberi” e “Osservatorio Libero di Trieste” presso una sala in via Fabio Severo, utilizzata anche dall’Unicusano, università privata che fa capo al Sindaco di Terni Bandecchi. In tale circostanza a dare il via all’azione di censura è stata la giornalista della Rai Stefania Battistini, famosa per essere stata in prima linea nel diffondere le bugie della propaganda sul Covid e poi quelle della propaganda UE come inviata sul campo in Ucraina, che ha preso parte anche alla recente invasione del Kursk Russo. La Battistini chiese a Bandecchi tramite il suo profilo X di far togliere la sala e impedire la proiezione riuscendo nel suo intento. Infatti la sera prima della proiezione i proprietari della sala subirono “velate” minacce via mail da parte dell’Unicusano, che se non avessero tolto la sala per la proiezione, sarebbe saltata la loro collaborazione, cioè la principale fonte di reddito annuale. Gli stessi proprietari si sono scusati dicendo che in 20 anni non gli era mai capitata una cosa del genere, e che hanno sempre dato gli spazi a chiunque senza mai attuare alcuna censura, ma se gli fosse saltata tale collaborazione rischiavano il fallimento. Per fortuna tra i cittadini di Trieste si è messa subito in moto la macchina della solidarietà, e nel giro di poche ore è stata trovata una sala alternativa e la proiezione si fece comunque. Successivamente accadde lo stesso per la proiezione di Maidan in programma il 7 dicembre 2024 a Pescara presso l’Auditorium Cerullli. In questa occasione a muoversi è stata l’amministrazione comunale di Centrodestra del Sindaco Masci a fare pressioni via mail al direttore dell’Auditorium comunale per toglierlo agli organizzatori della proiezione. Anche in questa circostanza è stata trovata una sala alternativa e il docufilm è stato comunque proiettato. Un’altra più recente azione di censura è avvenuta ad Arezzo ad inizio 2025. A muoversi è stata la vicepresidente del Parlamento UE del PD Pina Picierno che ha chiesto all’amministrazione di Centrodestra di togliere la sala del comune al Consigliere Comunale di minoranza Michele Menchetti, che ne aveva diritto da regolamento, ma nonostante questo sono riusciti al momento a far annullare l’evento. Stessa sorte e capitata alle proiezioni in programma in questo gennaio 2025 a Treviso, Tortona, Bagno Di Gavorrano, Gaglianico e Torino. Qui in prima linea nel condurre le azioni di Censura è stato il “coordinamento stop propaganda Russa” che fa capo a varie organizzazioni ucraine con base in Italia tra cui l’Associazione Ucraina - Firenze LILEA", che in questi giorni pubblica come trofei le locandine delle serate annullate. Hanno poco da esultare perché ieri sera a Treviso si è comunque tenuta la proiezione in una sala alternative, e nelle altre città stanno già lavorando per proiettare comunque il docufilm Maidan come annunciato ad esempio da uno dei promotori dell’evento di Torino “La Variante Torinese” con questo comunicato: “Denunciamo con rabbia e determinazione l'annullamento della proiezione del nostro docufilm “Maidan, la strada verso la guerra” a Torino. Una decisione scandalosa, giustificata da norme europee che vietano i contenuti di Russia Today. La stessa UE che non perde mai occasione per ricordarci di quanto i valori occidentali siano in pericolo e debbano essere tutelati quando la prima minaccia è proprio lei. Questa non è una difesa della democrazia, ma un attacco frontale alla libertà di espressione e all'articolo 21 della nostra Costituzione, ormai ridotto a un ornamento inutile, la "Cenerentola" del nostro sistema democratico. Ci accusano di disinformazione, ma cosa c'è di più ipocrita di chi impone un pensiero unico e decide arbitrariamente cosa possiamo vedere? Il dibattito viene soffocato, il confronto evitato. La censura è la loro unica risposta. Vi diciamo già ora: la proiezione è solo rinviata. Non ci piegheremo a queste imposizioni che hanno il sapore amaro di una dittatura mascherata da "difesa democratica". Come se non bastasse, tra i protagonisti di questa segnalazione troviamo la cosiddetta "Associazione Ucraina - Firenze LILEA", fondata nel 2015, proprio quando l’Ucraina violava il Protocollo di Minsk bombardando il Donbass. Questi sedicenti paladini della verità, che oggi ci attaccano, ieri tacevano sui crimini documentati. Un silenzio complice allora, che oggi diventa ipocrisia aggressiva. E cosa dire delle “verità” a cui siamo stati sottoposti negli ultimi anni? Gli attacchi alla centrale nucleare mai avvenuti, l’avanzata ucraina mai vista, e persino l’assurda teoria dell’autosabotaggio russo sul Nord Stream. E ora questi “signori” osano parlare di “disinformazione”? Questa non è solo la nostra battaglia. È la battaglia di chiunque creda nella libertà. Non ci faremo zittire. La cultura, il pensiero libero e il diritto di scegliere non saranno mai piegati. Per noi la verità e il diritto di conoscere sono la base di ogni democrazia, motivo per cui, come già detto, oltre a non fermarci la proiezione è solo rinviata.” Oltre alla proiezione di Maidan stanno iniziando a colpire anche per quella dei “I Bambini del Donbass”. Questa volta a muoversi è l’ambasciata ucraina in Italia che scrive al Governatore del Veneto Zaia e al Sindaco di Resana per far togliere la sala comunale al Consigliere Loris Mazzorato che ha tutto il diritto di utilizzarla da regolamento comunale. Al momento la proiezione è ancora confermata per il 13 gennaio e ad occuparsi della questione denunciando il tentativo di censura è stato anche “ Il Fatto Quotidiano”. Ugo Rossi
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  • Insostenibile illegittima applicazione in modo pericoloso, e in parte persino “off label", di vaccini pediatrici mai confermati nella loro efficacia e sicurezza in studi clinici con veri gruppi di controllo, da parte delle ASL e, dunque, delle Regioni e Province Autonome
    Sviamento ed eccesso di potere da parte dell’amministrazione, consistente nell’esclusione dalle strutture della prima infanzia e dalla scuola dell’infanzia di bambini, perché non trattati con queste sostanze
    Da membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano non posso incidere direttamente sull’attività legislativa del Parlamento (questo lo devono fare con urgenza coloro che sono in mandato dei cittadini in tale sede), ma posso, come ogni membro di un parlamento locale (Consiglio Regionale oppure Provinciale per Bolzano e Trento) muovermi nell‘ambito della competenza che in tema di vaccini spetta al rispettivo ente legislativo territoriale.
    Le Regioni e le Province Autonome di Bolzano e Trento sono responsabili per la scelta e il corretto impiego dei vaccini autorizzati per l‘uso.
    E dato che in Italia vengono impiegati prodotti vaccinali pediatrici persino al di fuori della loro indicazione terapeutica (perché non autorizzati per il sottogruppo pediatrico) e dunque illegittimamente off label, e sistematicamente senza la dovuta prescrizione medica - invece imposta dal Legislatore Comunitario (e recepito da quello nazionale) e dalla Commissione Europea nell‘autorizzazione centralizzata per tutta l‘UE di questi prodotti vaccinali pediatrici - noi membri dei Parlamenti locali possiamo e dobbiamo muoverci con urgenza a tutela dei bambini.
    E chissà se così il ritmo dei lavori nel Parlamento nazionale sul tema, che io considero di Protezione Civile, possono essere „stimolati“.
    Ieri ho presentato una articolata mozione in Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano, che trovate qui

    https://drive.google.com/file/d/1Xq8lL4sNdVgLBd5gA4SXU-oRpujY3dgi/view?usp=drivesdk

    e con la quale chiedo ai colleghi membri del Consiglio Provinciale di Bolzano di voler deliberare come segue:

    „Il Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano obbliga la Giunta della Provincia Autonoma di Bolzano:
    1. a voler garantire, tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che i vaccini pediatrici non vengano applicati senza la dovuta prescrizione medica;
    2. a voler garantire, tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che non vengano applicati sui bambini prodotti vaccinali “off label”, cioè su sottocategorie pediatriche per le quali non sono stati autorizzati;
    3. a voler garantire, tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che vengano applicati solo prodotti vaccinali pediatrici per i quali sia l’efficacia, sia la sicurezza sono stati confermati in studi clinici con veri gruppi di controllo;
    4. a voler garantire che i bambini, i cui genitori non hanno acconsentito all’applicazione di prodotti vaccinali in mancanza della necessaria prescrizione medica, non vengano considerati per questo motivo “non in regola con il piano nazionale vaccinale” e, dunque, non vengano esclusi dalle strutture della prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige;
    5. a voler garantire che i bambini, i cui genitori non hanno acconsentito all’applicazione “off label” di prodotti vaccinali, non vengano considerati per questo motivo “non in regola con il piano vaccinale nazionale” e, dunque, non vengano esclusi dalle strutture della prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige;
    6. a voler garantire che i bambini, i cui genitori non hanno acconsentito all’applicazione di prodotti vaccinali, la cui efficacia e sicurezza non sono stati confermati in studi clinici con veri gruppi di controllo, non vengano considerati per questo motivo “non in regola con il piano vaccinale nazionale” e, dunque, non vengano esclusi dalle strutture della prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige.“

    E, dunque, ogni membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano dovrà decidere se intende tutelare i nostri bambini.

    Fonte:
    https://x.com/RHolzeisen/status/1877973022579048691?t=SkuWleTdzB79g4b0xoOhcw&s=19
    ‼️ Insostenibile illegittima applicazione in modo pericoloso, e in parte persino “off label", di vaccini pediatrici mai confermati nella loro efficacia e sicurezza in studi clinici con veri gruppi di controllo, da parte delle ASL e, dunque, delle Regioni e Province Autonome Sviamento ed eccesso di potere da parte dell’amministrazione, consistente nell’esclusione dalle strutture della prima infanzia e dalla scuola dell’infanzia di bambini, perché non trattati con queste sostanze‼️ Da membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano non posso incidere direttamente sull’attività legislativa del Parlamento (questo lo devono fare con urgenza coloro che sono in mandato dei cittadini in tale sede), ma posso, come ogni membro di un parlamento locale (Consiglio Regionale oppure Provinciale per Bolzano e Trento) muovermi nell‘ambito della competenza che in tema di vaccini spetta al rispettivo ente legislativo territoriale. Le Regioni e le Province Autonome di Bolzano e Trento sono responsabili per la scelta e il corretto impiego dei vaccini autorizzati per l‘uso. E dato che in Italia vengono impiegati prodotti vaccinali pediatrici persino al di fuori della loro indicazione terapeutica (perché non autorizzati per il sottogruppo pediatrico) e dunque illegittimamente off label, e sistematicamente senza la dovuta prescrizione medica - invece imposta dal Legislatore Comunitario (e recepito da quello nazionale) e dalla Commissione Europea nell‘autorizzazione centralizzata per tutta l‘UE di questi prodotti vaccinali pediatrici - noi membri dei Parlamenti locali possiamo e dobbiamo muoverci con urgenza a tutela dei bambini. E chissà se così il ritmo dei lavori nel Parlamento nazionale sul tema, che io considero di Protezione Civile, possono essere „stimolati“. Ieri ho presentato una articolata mozione in Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano, che trovate qui 👇👇👇 https://drive.google.com/file/d/1Xq8lL4sNdVgLBd5gA4SXU-oRpujY3dgi/view?usp=drivesdk e con la quale chiedo ai colleghi membri del Consiglio Provinciale di Bolzano di voler deliberare come segue: „Il Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano obbliga la Giunta della Provincia Autonoma di Bolzano: 1. a voler garantire, tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che i vaccini pediatrici non vengano applicati senza la dovuta prescrizione medica; 2. a voler garantire, tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che non vengano applicati sui bambini prodotti vaccinali “off label”, cioè su sottocategorie pediatriche per le quali non sono stati autorizzati; 3. a voler garantire, tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che vengano applicati solo prodotti vaccinali pediatrici per i quali sia l’efficacia, sia la sicurezza sono stati confermati in studi clinici con veri gruppi di controllo; 4. a voler garantire che i bambini, i cui genitori non hanno acconsentito all’applicazione di prodotti vaccinali in mancanza della necessaria prescrizione medica, non vengano considerati per questo motivo “non in regola con il piano nazionale vaccinale” e, dunque, non vengano esclusi dalle strutture della prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige; 5. a voler garantire che i bambini, i cui genitori non hanno acconsentito all’applicazione “off label” di prodotti vaccinali, non vengano considerati per questo motivo “non in regola con il piano vaccinale nazionale” e, dunque, non vengano esclusi dalle strutture della prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige; 6. a voler garantire che i bambini, i cui genitori non hanno acconsentito all’applicazione di prodotti vaccinali, la cui efficacia e sicurezza non sono stati confermati in studi clinici con veri gruppi di controllo, non vengano considerati per questo motivo “non in regola con il piano vaccinale nazionale” e, dunque, non vengano esclusi dalle strutture della prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige.“ E, dunque, ogni membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano dovrà decidere se intende tutelare i nostri bambini. Fonte: https://x.com/RHolzeisen/status/1877973022579048691?t=SkuWleTdzB79g4b0xoOhcw&s=19
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  • 🔺️🔺️Invitiamo tutti a NON SEGUIRE PIÙ IL PROGRAMMA LE IENE in onda sulle reti Mediaset a causa della disinformazione veicolata.
    Inoltre chuediamo a tutti di scrivere alla redazione del programma a causa del servizio assolutamente menzognero andato in onda domenica scorsa 15 dicembre. Il fulcro ruotava attorno alle multe da 100 euro ai cd. NO VAX (così definiti ancora una volta). Non ci dilungheremo sulle assurdità propagandate senza alcun razionale scientifico e giuridico -persino smentite dai tele virologi alla Bassetti circa la conta dei morti!- ma sulla completa disinformazione veicolata.
    Il testo da inviare potrebbe essere grosso modo il seguente:

    "Senza affatto favorire l'informazione ma incentivando esclusivamente servizi in cui, a distanza di quasi cinque anni, si tenta ancora di raccontare menzogne pericolose di fatti illegittimi che hanno scritto la più drammatica pagina del secondo dopo guerra, è impensabile che un sedicente programma di denuncia, quale vi proponete di rappresentare, non si sia accorto della più colossale bufala di Stato oggetto di coercizione sulla popolazione italiana: "Non ti vaccini, ti infetti, infetti gli altri, muori e fai morire" pronunciata dall'allora premier Mario Draghi e, cosa peggiore, oggetto di una legge il cui oggetto impossibile rendeva per ciò stesso nullo il relativo obbligo "(...) per la prevenzione dell'infezione da SARS-CoV-2 sono obbligati a sottoporsi a vaccinazione (...)" art. 4 DL 44/2021: finalità definitivamente smentita dalla risposta di AIFA il 19 luglio scorso al FOIA dell'associazione ARBITRIUM PRONTO SOCCORSO GIURIDICO, pure oggetto di una sentenza passata in giudicato. Nessun servizio al riguardo? Nessuna denuncia per la violazione, fra le varie, della normativa sull'uso off label dei farmaci -Legge 648/1996- da parte dei farmaci ad mRNA oggetto di obbligo alla popolazione? Nessuna conoscenza della sentenza, ormai definitiva, emessa dal Tribunale di Velletri lo scorso 24 ottobre che a tutto ciò ha ampiamente fatto riferimento?
    Avete persino dimenticato che il "vaccino" Astrazeneca ha ucciso una ragazza di soli 18 anni, Camilla Canepa, vittima di Stato di uno dei tanti open day vaccinali, lei che fragile non era.
    Avete fatto passare la morte in sordina, morte che non vi sarebbe stata senza quelle inoculazioni. Nessuna menzione al malore che qualche settimana fa, l'1 dicembre, in campo ha colpito il 22enne calciatore della Fiorentina, Edoardo Bove a causa di mioicardite che anche il vostro servizio intercetta quale evento avverso accertato dei cd "vaccini" covid-19 insieme alle pericarditi: dimentichi che, salvo rarissime eccezioni, demonizzate come fu per il sanissimo campione del tennis mondiale Novak Djokovic, tutti gli sportivi furono sottoposti ad inoculazioni forzate! Per non parlare dell'indifferenza verso la pletora di danneggiati da vaccinazione covid-19, totalmente e volutamente ignorati dal vostro servizio.
    Vi sfidiamo ben sapendo che la codardia e l'asservimento ai finanziatori di certa TV SPAZZATURA vi impedirà di accettare il guanto: rivolgetevi proprio a chi potrà fornirvi materiale, informazioni vere da voi taciute e contatti con professionisti che non vedono l'ora di sbugiardare il servizio ai vostri stessi microfoni!
    Scrivete a
    associazionearbitrium@arbitriumpsg.org
    Fino ad allora, fareste bene a chiudere i battenti con doverosa vergogna".

    ❗️Inviare il testo a:

    redazioneiene@mediaset.it

    Ovvero:
    segnalazioni.alice@gmail.com
    https://www.facebook.com/leiene
    https://www.iene.mediaset.it/forms/dillo-alle-iene_1.shtml
    Fax: 0225148915.

    Ed ecco il servizio per chi se lo fosse perso.

    ✨️Sempre al servizio dei cittadini per la tutela dei diritti inviolabili
    ARBITRIUM PSG
    Grazie all'amico Paolo Cassina per la segnalazione.

    Per sostenere o associarsi ad ARBITRIUM PSG clicca sul link
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  • VIDEO DI SPIEGAZIONE DELL’INIZIATIVA POPOLARE DELLA PETIZIONE AL MINISTERO DELLA SALUTE
    https://www.youtube.com/live/xrvbKUtl66Y?si=XyHUNI8o7b8SzoDI

    SE NON LOTTIAMO PER UN DIRITTO, TUTTI NOI PERDIAMO QUEL DIRITTO
    La petizione la potete trovare qui ---> https://www.tuteladirittosoggettivo.it/forum/topic/petizione-tampone-al-ministero-della-salute/#postid-135.

    Come funziona la petizione:
    - Come Sovranità Popolare viene chiesto al Ministero della Salute (MdS) di risolvere il gravissimo abuso della richiesta del tampone Covid-19, con minaccia di perdere il diritto come paziente o come visitatore, rendendolo così obbligatorio. Di riflesso anche sulla mascherina.
    - Viene inviata dal promotore un'istanza, cioè una RICHIESTA, al MdS con SOLO il numero delle firme raccolte (NESSUN dato dei firmatari, neppure nome e cognome, viene comunicato). Essendo una richiesta non ha nessuna implicazione per il cittadino, cioè siamo sul "domandare è lecito (NOI) e rispondere è cortesia (MdS)".
    - Dato che il problema sembra derivare da ordini ministeriali, la soluzione più semplice è che il MdS emetta una circolare a tutte le direzioni sanitarie del Paese, specificando che "Nessun trattamento od esame può essere reso obbligatorio e che, l'eventuale rifiuto, DEVE essere garantito come diritto in Leggi e Costituzione". Non è una semplice raccolta firma ma un vero e proprio manifesto dell'esercizio di un diritto (art. 50 della Costituzione).
    - Il termine della petizione è il 10 dicembre 2024. Si daranno 10 giorni al MdS per emettere la circolare.
    - Se verrà disattesa, apriremo per chi lo vorrà, un ulteriore passaggio ma questa raccolta firme si ferma con la petizione. Facciamo un passo alla volta.
    - La petizione non può essere individuale ed è aperta al TUTTI i cittadini italiani maggiorenni.

    Questa volta uno per tutti, tutti per uno. Perchè più siamo consapevoli del nostro potere, più siamo liberi.

    Alessandra Ghisla
    Consulente con studi di diritto
    www.tuteladirittosoggettivo.it
    ➡️VIDEO DI SPIEGAZIONE DELL’INIZIATIVA POPOLARE DELLA PETIZIONE AL MINISTERO DELLA SALUTE⬅️ https://www.youtube.com/live/xrvbKUtl66Y?si=XyHUNI8o7b8SzoDI 🔴SE NON LOTTIAMO PER UN DIRITTO, TUTTI NOI PERDIAMO QUEL DIRITTO🔴 La petizione la potete trovare qui ---> https://www.tuteladirittosoggettivo.it/forum/topic/petizione-tampone-al-ministero-della-salute/#postid-135. Come funziona la petizione: - Come Sovranità Popolare viene chiesto al Ministero della Salute (MdS) di risolvere il gravissimo abuso della richiesta del tampone Covid-19, con minaccia di perdere il diritto come paziente o come visitatore, rendendolo così obbligatorio. Di riflesso anche sulla mascherina. - Viene inviata dal promotore un'istanza, cioè una RICHIESTA, al MdS con SOLO il numero delle firme raccolte (NESSUN dato dei firmatari, neppure nome e cognome, viene comunicato). Essendo una richiesta non ha nessuna implicazione per il cittadino, cioè siamo sul "domandare è lecito (NOI) e rispondere è cortesia (MdS)". - Dato che il problema sembra derivare da ordini ministeriali, la soluzione più semplice è che il MdS emetta una circolare a tutte le direzioni sanitarie del Paese, specificando che "Nessun trattamento od esame può essere reso obbligatorio e che, l'eventuale rifiuto, DEVE essere garantito come diritto in Leggi e Costituzione". Non è una semplice raccolta firma ma un vero e proprio manifesto dell'esercizio di un diritto (art. 50 della Costituzione). - Il termine della petizione è il 10 dicembre 2024. Si daranno 10 giorni al MdS per emettere la circolare. - Se verrà disattesa, apriremo per chi lo vorrà, un ulteriore passaggio ma questa raccolta firme si ferma con la petizione. Facciamo un passo alla volta. - La petizione non può essere individuale ed è aperta al TUTTI i cittadini italiani maggiorenni. Questa volta uno per tutti, tutti per uno. Perchè più siamo consapevoli del nostro potere, più siamo liberi. Alessandra Ghisla Consulente con studi di diritto www.tuteladirittosoggettivo.it
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  • Roma, 12.11.2024: audizione del Sindacato Italiano Unitario di Polizia (SIULP) alla Commissione Parlamentare di Inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria dal virus SARS-CoV.2.

    SIULP: “NOI ABBIAMO OBBEDITO AGLI ORDINI. FACEVAMO QUELLO CHE CI DICEVANO DI FARE”

    Avv. Angelo Di Lorenzo
    Avvocati Liberi

    Ma la domanda da fare a questo sindacato sarebbe “chi vi ha ordinato di fare certe cose

    No perché tutti sanno che gli ordini devono essere legittimi, ed il giuramento del poliziotto è di fedeltà alla Repubblica nel rispetto e nella tutela dei cittadini italiani, non di obbedienza ad una forza di politica o ad una coalizione di governo.

    A maggior ragione per un “sindacato”, ossia una formazione sociale a tutela di una categoria di lavoratori la cui dignità economica e lavorativa è stata subordinata all’obbedienza.

    Un sindacato non può e non deve mettersi dalla parte dell'amministrazione datoriale permettendole di togliere il lavoro ai propri iscritti, a nessuna condizione, ecco perché questa formazione sindacale ha difeso la politica, il governo, ma non certo lo Stato e non certo i cittadini; in tal modo si comporta il sindacato di comodo, al pari della triplice che ha promosso la privazione del lavoro e della retribuzione dei lavoratori italiani, spingendosi sino a chiedere l’obbligo di vaccinazione per tutti i cittadini, anche quelli non lavoratori (bambini, pensionati, disoccupati, etc.).

    Tant'è che questa parte della Polizia di Stato ha riferito di essersi impegnati con successo a:

    Garantire il coprifuoco
    Vietare assembramenti e riunioni
    Soddisfare le esigenze dei Questori
    Controllare gli isolamenti del personale (addirittura alcuni poliziotti si sarebbero dichiarati disponibili ad auto rinchiudersi nei Covid hotel in caso di infezione)
    Ridurre il contagio all’interno dei propri uffici.

    Tutti obiettivi riuscitissimi a dire del sindacalista audito.

    Questo avrebbero fatto gli appartenenti della Polizia di Stato iscritti al SIULP, il cui rappresentante, con la semplicità divertita di un giocatore di tresette al bar, riesumava le immagini delle bare sui camion dell’esercito, affermando che da quel momento decidevano di “fare qualcosa, pur senza capire nulla di medicina”, ed in tale ottica ha tenuto a precisare che loro, come poliziotti, quando rincorrevano le persone a fare jogging o fermavano le persone a passeggio con il cane lo facevano perché “erano obbligati a farlo” e perché volevano “tutelare la salute dei cittadini e la propria”.

    “Non lo facevamo per disturbare la libertà delle persone” …. nooooooo.

    Torniamo alla domanda che nessuno ha posto al poliziotto: ma chi ha dato gli ordini che loro avrebbero eseguito In che modo pensavano di proteggere la “salute dei cittadini” reprimendo chi faceva jogging o chi era a passeggio con il cane se non capivano nulla di medicina

    Il poliziotto dovrebbe conoscere bene il valore delle norme, della diversa forza e vincolatività che esse hanno in base alla loro collocazione nel sistema della gerarchia delle fonti, e che, perciò, un DPCM, una circolare, un ordine del superiore o un provvedimento amministrativo non può ordinare ad un poliziotto di “disturbare” (parole sue) le libertà costituzionali di una persona, soprattutto se fa jogging, se passeggia per i fatti suoi con il cane o se protesta seduto in preghiera con il rosario in mano.

    E dovrebbe conoscere anche i limiti del proprio operato, perché esistono un paio di norme (ma forse queste non le conosce o non le ricorda volutamente) che cosi fanno: 1⃣"Nessuna prestazione personale o patrimoniale  può essere imposta se non in base alla legge" (art. 23 Cost.); 2⃣ “I funzionari e i dipendenti dello Stato sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti…” (art. 28 Cost).

    Ma poi il SIULP conclude dicendo che per fortuna (loro) i poliziotti hanno avuto accesso ai vaccini tra i primi.

    Contenti loro, che altro dire.

    Guarda il video sul canale YouTube di ALI qui
    https://youtu.be/FcyihYDXXAs?feature=shared
    Roma, 12.11.2024: audizione del Sindacato Italiano Unitario di Polizia (SIULP) alla Commissione Parlamentare di Inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria dal virus SARS-CoV.2. SIULP: “NOI ABBIAMO OBBEDITO AGLI ORDINI. FACEVAMO QUELLO CHE CI DICEVANO DI FARE” Avv. Angelo Di Lorenzo Avvocati Liberi Ma la domanda da fare a questo sindacato sarebbe “chi vi ha ordinato di fare certe cose❓” No perché tutti sanno che gli ordini devono essere legittimi, ed il giuramento del poliziotto è di fedeltà alla Repubblica nel rispetto e nella tutela dei cittadini italiani, non di obbedienza ad una forza di politica o ad una coalizione di governo. A maggior ragione per un “sindacato”, ossia una formazione sociale a tutela di una categoria di lavoratori la cui dignità economica e lavorativa è stata subordinata all’obbedienza. Un sindacato non può e non deve mettersi dalla parte dell'amministrazione datoriale permettendole di togliere il lavoro ai propri iscritti, a nessuna condizione, ecco perché questa formazione sindacale ha difeso la politica, il governo, ma non certo lo Stato e non certo i cittadini; in tal modo si comporta il sindacato di comodo, al pari della triplice che ha promosso la privazione del lavoro e della retribuzione dei lavoratori italiani, spingendosi sino a chiedere l’obbligo di vaccinazione per tutti i cittadini, anche quelli non lavoratori (bambini, pensionati, disoccupati, etc.). Tant'è che questa parte della Polizia di Stato ha riferito di essersi impegnati con successo a: ➡️Garantire il coprifuoco ➡️Vietare assembramenti e riunioni ➡️Soddisfare le esigenze dei Questori ➡️Controllare gli isolamenti del personale (addirittura alcuni poliziotti si sarebbero dichiarati disponibili ad auto rinchiudersi nei Covid hotel in caso di infezione) ➡️Ridurre il contagio all’interno dei propri uffici. Tutti obiettivi riuscitissimi a dire del sindacalista audito. Questo avrebbero fatto gli appartenenti della Polizia di Stato iscritti al SIULP, il cui rappresentante, con la semplicità divertita di un giocatore di tresette al bar, riesumava le immagini delle bare sui camion dell’esercito, affermando che da quel momento decidevano di “fare qualcosa, pur senza capire nulla di medicina”, ed in tale ottica ha tenuto a precisare che loro, come poliziotti, quando rincorrevano le persone a fare jogging o fermavano le persone a passeggio con il cane lo facevano perché “erano obbligati a farlo” e perché volevano “tutelare la salute dei cittadini e la propria”. “Non lo facevamo per disturbare la libertà delle persone” …. nooooooo. Torniamo alla domanda che nessuno ha posto al poliziotto: ma chi ha dato gli ordini che loro avrebbero eseguito❓ In che modo pensavano di proteggere la “salute dei cittadini” reprimendo chi faceva jogging o chi era a passeggio con il cane se non capivano nulla di medicina❓ Il poliziotto dovrebbe conoscere bene il valore delle norme, della diversa forza e vincolatività che esse hanno in base alla loro collocazione nel sistema della gerarchia delle fonti, e che, perciò, un DPCM, una circolare, un ordine del superiore o un provvedimento amministrativo non può ordinare ad un poliziotto di “disturbare” (parole sue) le libertà costituzionali di una persona, soprattutto se fa jogging, se passeggia per i fatti suoi con il cane o se protesta seduto in preghiera con il rosario in mano. E dovrebbe conoscere anche i limiti del proprio operato, perché esistono un paio di norme (ma forse queste non le conosce o non le ricorda volutamente) che cosi fanno: 1⃣"Nessuna prestazione personale o patrimoniale  può essere imposta se non in base alla legge" (art. 23 Cost.); 2⃣ “I funzionari e i dipendenti dello Stato sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti…” (art. 28 Cost). Ma poi il SIULP conclude dicendo che per fortuna (loro) i poliziotti hanno avuto accesso ai vaccini tra i primi. Contenti loro, che altro dire. Guarda il video sul canale YouTube di ALI 👉qui 👈 https://youtu.be/FcyihYDXXAs?feature=shared
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  • Bobby Kennedy spiega perché una grande parte dei pediatri sono i miglior scagnozzi di big pharma … it’s all about money.
    Ormai i genitori devono informarsi autonomamente molto bene per tutelare i loro figli da “medici” che fanno parte di un enorme “business model” e che non vogliono rinunciare a profittarne sulla pelle dei bambini.

    Bobby Kennedy explains why a large portion of pediatricians are the best henchmen of big pharma … it’s all about money.
    Parents must now inform themselves very well to protect their children from “doctors” who are part of a huge “business model” and who do not want to give up profiting from it at the expense of children.
    Bobby Kennedy spiega perché una grande parte dei pediatri sono i miglior scagnozzi di big pharma … it’s all about money. Ormai i genitori devono informarsi autonomamente molto bene per tutelare i loro figli da “medici” che fanno parte di un enorme “business model” e che non vogliono rinunciare a profittarne sulla pelle dei bambini. Bobby Kennedy explains why a large portion of pediatricians are the best henchmen of big pharma … it’s all about money. Parents must now inform themselves very well to protect their children from “doctors” who are part of a huge “business model” and who do not want to give up profiting from it at the expense of children.
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Arama Sonuçları