• Risorse culturali tra cui: medici, architetti, ingegneri, matematici ed esperti informatici in pausa pranzo.

    Tutti i migliori sono da noi..
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  • LEGGETE con MOLTA ATTENZIONE!
    Il monito del dottor Hasan: "Attenzione agli antidolorifici come l'ibuprofene, aumentano anche del 50% e più il rischio di infarti e ictus". Ecco perché: l'analisi dell'esperto - Il Fatto Quotidiano
    L'allarme dai medici: molti farmaci comuni come antidolorifici possono causare infarti

    In realtà in primis ci sono i sieri genici sperimentali. COME SAPPIAMO!

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/02/18/il-monito-del-dottor-hasan-attenzione-agli-antidolorifici-come-libuprofene-aumentano-anche-del-50-e-piu-il-rischio-di-infarti-e-ictus-ecco-cosa-ce-di-vero-lanalisi-dellesperto/7882438/
    LEGGETE con MOLTA ATTENZIONE! Il monito del dottor Hasan: "Attenzione agli antidolorifici come l'ibuprofene, aumentano anche del 50% e più il rischio di infarti e ictus". Ecco perché: l'analisi dell'esperto - Il Fatto Quotidiano L'allarme dai medici: molti farmaci comuni come antidolorifici possono causare infarti In realtà in primis ci sono i sieri genici sperimentali. COME SAPPIAMO! https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/02/18/il-monito-del-dottor-hasan-attenzione-agli-antidolorifici-come-libuprofene-aumentano-anche-del-50-e-piu-il-rischio-di-infarti-e-ictus-ecco-cosa-ce-di-vero-lanalisi-dellesperto/7882438/
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  • Giovane medico neolaureato sostituivo d’estate i medici condotti di montagna. A disposizione 24 ore al giorno. Molti pazienti erano in età’ pediatrica. Mi ero fatto le ossa come studente in pronto soccorso generale aperto a tutti a prescindere dall’età. Visitavo nelle case anche i neonati ; mi sono reso conto subito che nonostante una parziale inesperienza ero in grado di distinguere i segni di una malattia seria da una banale . In casi dubbi mi consultavo tdlefonicamente con il medico di guardia del reparto di pediatria del Policlinico. Una visita precoce faceva spesso la differenza. Ora imparo (non è mai troppo tardi) che per strani accordi sindacali i medici di continualita’ assistenziale non possono visitare i pazienti sotto i 6 anni e i burocrati dell ASL consigliano che nei primi giorni di malattia siano i genitori a monitorare lo stato di salute dei figli. Consigliano anche di farlo senza apprensione e di non andare subito nel Pronto Soccorso. Insomma per questi scienziati un genitore sarebbe più preparato di un medico generalista nel seguire i figli malati. Penso che si sia perso ogni contatto con la realtà e con l’umanità. Dott. Daniele Giovanardi già direttore PS Policlinico di Modena.
    Giovane medico neolaureato sostituivo d’estate i medici condotti di montagna. A disposizione 24 ore al giorno. Molti pazienti erano in età’ pediatrica. Mi ero fatto le ossa come studente in pronto soccorso generale aperto a tutti a prescindere dall’età. Visitavo nelle case anche i neonati ; mi sono reso conto subito che nonostante una parziale inesperienza ero in grado di distinguere i segni di una malattia seria da una banale . In casi dubbi mi consultavo tdlefonicamente con il medico di guardia del reparto di pediatria del Policlinico. Una visita precoce faceva spesso la differenza. Ora imparo (non è mai troppo tardi) che per strani accordi sindacali i medici di continualita’ assistenziale non possono visitare i pazienti sotto i 6 anni e i burocrati dell ASL consigliano che nei primi giorni di malattia siano i genitori a monitorare lo stato di salute dei figli. Consigliano anche di farlo senza apprensione e di non andare subito nel Pronto Soccorso. Insomma per questi scienziati un genitore sarebbe più preparato di un medico generalista nel seguire i figli malati. Penso che si sia perso ogni contatto con la realtà e con l’umanità. Dott. Daniele Giovanardi già direttore PS Policlinico di Modena.
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  • Pubblico oggi il pensiero del giornalista Max Del Papa, ammalatosi di tumore poco dopo il punturino magico, e sin dall'inizio portabandiera di una vera e propria "guerra delle coscienze". Stimo il suo ragionamento schietto, diretto, la sua sensibilità profonda, la sua rabbia immane, la sua voglia di giustizia.
    A questo sfogo commovente, mi associo, augurandogli buona fortuna per la battaglia contro il cancro che combatte.
    Per quanto riguarda Bianca Balti (e tanti altri), io spero che una domanda se la ponga: può escludersi una diretta correlazione se dopo l'iniezione ha visto svilupparsi consecutivamente ben due tumori?
    Ed aggiungerei: può escludersi una diretta correlazione tra le inoculazioni e l'esplosione (provata dalla statistica) di tumori, infarti, ed altre patologie di varia tipologia dal 2021 ad oggi?
    Porsi domande è lecito, è non indagare che è illecito...

    "BIANCA BALTI PORTA IL SUO MALE ALL’ARISTON, MA A COSA SERVE?
    (Di Max Del Papa)

    La modella Bianca Balti, da Lodi, che esibisce a Sanremo il suo corpo martoriato dal cancro, il suo cranio scalpato dalla chemio, non nobilita il male, non lo vince, ma lo mistifica.
    Non lo sa? Ci è andata in buona fede, per farsi coraggio, per stordirsi almeno una sera, per evadere dalle ombre lugubri della incertezza? Forse, ma non può decentemente dire che non è lì in quanto malata ma come professionista. No, l'hanno chiamata proprio essendo malata e per un motivo preciso che è lo stesso di Allevi un anno fa, del cialciatore della Fiorentina Bove stramazzato e miracolosamente salvo e di tutti gli altri mandati in passerella: bisogna normalizzare il cancro e quando il male è normalizzato non fa più tanta paura e non ce ne si chiedono le cause.
    Il messaggio che passa non è di coraggio, di vittoria; se tale voleva essere, mi dispiace, nessuno tra i malati di tumore lo ha colto, almeno a mia esperienza: dopo averla criticata in altra sede, ho ricevuto decine di sollecitazioni e tutte dicevano una sola cosa: grazie, perché da oncologico mi sento preso in giro, mi sento mortificato.
    Nessuno con una chemio addosso può tradire quell'energia artificiale e improbabile; io dopo sette mesi e sette cicli, a terapia già smaltita, ho dovuto drogarmi, letteralmente, per reggere due ore di conduzione ad un evento di auto storiche e poi sono rimasto sul letto una settimana.

    “Io non sono la mia malattia”? “Io sono qui da professionista”? Ma io me la ricordo questa posare col vaccino in spalla e tanto di moralismo sotto, “fate come me”, che voleva dire, anche se allora non lo sapevamo: sacrifichiamoci tutti, diamo il sangue alla patria per Draghi e per Speranza.
    Allora non sospettavamo, adesso ne abbiamo certezza e continuare a ingannare noi stessi si può ma ingannare altri come noi non è accettabile. A Sanremo si esibiscono i grandi, tragici malati ma non si fanno domande. Si banalizza, si mistifica la malattia così che il democratico di turno possa dire: vedete, vi avremo anche avvelenati ma non è così male, ci si va anche al Festival, si diventa famosi. Una morale già sentita tante volte da quelli che girano a dire alle vittime che se la sono cercata, hanno firmato la liberatoria, si sono inventati i protocolli e comunque sono assassini.
    Loro, capite? A Sanremo anche questa ineffabile Lucarelli che voleva “i novax ridotti a poltiglia verde” ma non si disturba per l'ostentazione omertosa della modella Balti, trova modo di chiamare sciacallo Cristicchi che ha fatto una canzone sulla demenza della madre.
    Le Lucarelli stanno dappertutto per ragioni precise: Cristicchi, autore di un'opera teatrale sulle foibe, passa in fama di destroide, cosa che, conoscendolo da anni, assolutamente non è.
    Allora ci vogliono i cecchini di regime i quali, adesso che il regime è apparentemente, temporaneamente più moderato, non si tengono, schiumano rabbia.
    Fumettizzare il cancro! Nessuno di quelli che passano per la televisione di regime può o vuole sollevare dubbi, sono lì a fare lo spot a quelli che li hanno distrutti.
    Se una roba spaventosa come un tumore viene infilata in un baraccone di canzoni penose, come può fare paura? E se viene normalizzato come qualcosa che si può esorcizzare con danze e canti, chi mai oserà metterlo in relazione con un siero letale? Che tutti, per primi quelli che lo hanno prodotto e imposto, ammettono come letale? La normalizzazione del male è maligna essa stessa e usa le stesse vittime, che si prestano.
    Di Big Mama, esondante cantante subito arruolata dalla UE per la sbracata retorica woke, si dice: “Big Mama tra body positive, gender e cancro del sangue”. Un linfoma, come il mio, svuotato di qualsiasi significato scientifico e tragico, ridotto a gossip, infilato nella zuppa del gossip.
    Ma uno mi ha scritto: mio figlio aveva il tuo stesso linfoma ed è morto il 6 dicembre.
    Questa idea che un turbocancro lo si possa giocare con il baccanale nazionalpopulista è molto pericolosa e molto ingiusta e la modella lodigiana, lo voglia o meno, lo capisca o meno, non rende un bel servizio a quanti nelle sue condizioni. Merita rispetto ma non adesione: avrebbe potuto proporre la sua situazione con serena sincerità, sviscerarne le profondissime implicazioni e sarebbe stato un autentico vettore di coraggio: ha voluto ridurre tutto a una sfilata di risa e di strepiti; avrebbe potuto palesarsi con misura, con una dignità fragile e sensibile: ha scelto di proporre il suo volto vampiresco, il cranio lunare quasi come un ricatto, comunque un senso di vanità incomprensibile, utile alla propaganda di chi nega la verità; ed è una propaganda oscena, la stessa delle agenzie lobbistiche, le Usaid, le Fema, le Havas, che dagli Stati Uniti all'Europa smobilitano miliardi per corrompere migliaia di giornalisti in modo da occultare la verità, diffondere la menzogna, determinare la censura.
    Spettacolarizzare il cancro in un modo così inopportuno, così clamoroso va letto in sostituzione di una corretta informazione, serve a non diffondere i numeri della morte, le statistiche sulle incidenze post vaccinali, serve a parlare d'altro, a non parlare affatto. È la forma di censura più inaccettabile perché giocata sull'illusione, sull'incanto del patetico, sull'esaltazione di un coraggio che non c'è. Ed è cinismo verso chi resta inchiodato a una domanda: ce la faccio?
    Ho raccontato pochi giorni fa la mia distruzione e l'ho fatto per questo preciso motivo, far capire che un cancro non è la rappresentazione patetica ma quasi gioiosa che ne fa la televisione, è l'abisso, è la disperazione assoluta.
    Non che lo si debba per forza prendere in questo modo, ma le cose stanno così e non c'è trionfo della volontà che tenga. Non ci sono guerrieri qui, solo organismi minati, alla mercé di tutto, consegnati al volere dei medici, vincolati alla lotteria delle cure: noi non combattiamo: subiamo, resistiamo; può andare bene o finire male, ma non c'è nessunissima trasmissione della speranza nella danza macabra di chi confonde la realtà. Eleonora Giorgi sta morendo, ma quanta dignità nella sua rassegnazione!
    Eppure neppure lei osa affrontare la questione per quella che è. Ancora una volta una occasione persa per fare giustizia di una ingiustizia globale, per ammettere: io mi sono vaccinato e subito dopo mi è successo questo. Basterebbe la verità, nuda e semplice, libero ciascuno di accoglierla o meno. No, meglio le luci del ribaltamento, meglio apparire come Nosferatu a una fiera di canzonette sapendo che la gente, “quelli a casa”, si domandano quanto ti resta, poi spegne e fa gli scongiuri, io speriamo che me la cavo."
    Pubblico oggi il pensiero del giornalista Max Del Papa, ammalatosi di tumore poco dopo il punturino magico, e sin dall'inizio portabandiera di una vera e propria "guerra delle coscienze". Stimo il suo ragionamento schietto, diretto, la sua sensibilità profonda, la sua rabbia immane, la sua voglia di giustizia. A questo sfogo commovente, mi associo, augurandogli buona fortuna per la battaglia contro il cancro che combatte. Per quanto riguarda Bianca Balti (e tanti altri), io spero che una domanda se la ponga: può escludersi una diretta correlazione se dopo l'iniezione ha visto svilupparsi consecutivamente ben due tumori? Ed aggiungerei: può escludersi una diretta correlazione tra le inoculazioni e l'esplosione (provata dalla statistica) di tumori, infarti, ed altre patologie di varia tipologia dal 2021 ad oggi? Porsi domande è lecito, è non indagare che è illecito... "BIANCA BALTI PORTA IL SUO MALE ALL’ARISTON, MA A COSA SERVE? (Di Max Del Papa) La modella Bianca Balti, da Lodi, che esibisce a Sanremo il suo corpo martoriato dal cancro, il suo cranio scalpato dalla chemio, non nobilita il male, non lo vince, ma lo mistifica. Non lo sa? Ci è andata in buona fede, per farsi coraggio, per stordirsi almeno una sera, per evadere dalle ombre lugubri della incertezza? Forse, ma non può decentemente dire che non è lì in quanto malata ma come professionista. No, l'hanno chiamata proprio essendo malata e per un motivo preciso che è lo stesso di Allevi un anno fa, del cialciatore della Fiorentina Bove stramazzato e miracolosamente salvo e di tutti gli altri mandati in passerella: bisogna normalizzare il cancro e quando il male è normalizzato non fa più tanta paura e non ce ne si chiedono le cause. Il messaggio che passa non è di coraggio, di vittoria; se tale voleva essere, mi dispiace, nessuno tra i malati di tumore lo ha colto, almeno a mia esperienza: dopo averla criticata in altra sede, ho ricevuto decine di sollecitazioni e tutte dicevano una sola cosa: grazie, perché da oncologico mi sento preso in giro, mi sento mortificato. Nessuno con una chemio addosso può tradire quell'energia artificiale e improbabile; io dopo sette mesi e sette cicli, a terapia già smaltita, ho dovuto drogarmi, letteralmente, per reggere due ore di conduzione ad un evento di auto storiche e poi sono rimasto sul letto una settimana. “Io non sono la mia malattia”? “Io sono qui da professionista”? Ma io me la ricordo questa posare col vaccino in spalla e tanto di moralismo sotto, “fate come me”, che voleva dire, anche se allora non lo sapevamo: sacrifichiamoci tutti, diamo il sangue alla patria per Draghi e per Speranza. Allora non sospettavamo, adesso ne abbiamo certezza e continuare a ingannare noi stessi si può ma ingannare altri come noi non è accettabile. A Sanremo si esibiscono i grandi, tragici malati ma non si fanno domande. Si banalizza, si mistifica la malattia così che il democratico di turno possa dire: vedete, vi avremo anche avvelenati ma non è così male, ci si va anche al Festival, si diventa famosi. Una morale già sentita tante volte da quelli che girano a dire alle vittime che se la sono cercata, hanno firmato la liberatoria, si sono inventati i protocolli e comunque sono assassini. Loro, capite? A Sanremo anche questa ineffabile Lucarelli che voleva “i novax ridotti a poltiglia verde” ma non si disturba per l'ostentazione omertosa della modella Balti, trova modo di chiamare sciacallo Cristicchi che ha fatto una canzone sulla demenza della madre. Le Lucarelli stanno dappertutto per ragioni precise: Cristicchi, autore di un'opera teatrale sulle foibe, passa in fama di destroide, cosa che, conoscendolo da anni, assolutamente non è. Allora ci vogliono i cecchini di regime i quali, adesso che il regime è apparentemente, temporaneamente più moderato, non si tengono, schiumano rabbia. Fumettizzare il cancro! Nessuno di quelli che passano per la televisione di regime può o vuole sollevare dubbi, sono lì a fare lo spot a quelli che li hanno distrutti. Se una roba spaventosa come un tumore viene infilata in un baraccone di canzoni penose, come può fare paura? E se viene normalizzato come qualcosa che si può esorcizzare con danze e canti, chi mai oserà metterlo in relazione con un siero letale? Che tutti, per primi quelli che lo hanno prodotto e imposto, ammettono come letale? La normalizzazione del male è maligna essa stessa e usa le stesse vittime, che si prestano. Di Big Mama, esondante cantante subito arruolata dalla UE per la sbracata retorica woke, si dice: “Big Mama tra body positive, gender e cancro del sangue”. Un linfoma, come il mio, svuotato di qualsiasi significato scientifico e tragico, ridotto a gossip, infilato nella zuppa del gossip. Ma uno mi ha scritto: mio figlio aveva il tuo stesso linfoma ed è morto il 6 dicembre. Questa idea che un turbocancro lo si possa giocare con il baccanale nazionalpopulista è molto pericolosa e molto ingiusta e la modella lodigiana, lo voglia o meno, lo capisca o meno, non rende un bel servizio a quanti nelle sue condizioni. Merita rispetto ma non adesione: avrebbe potuto proporre la sua situazione con serena sincerità, sviscerarne le profondissime implicazioni e sarebbe stato un autentico vettore di coraggio: ha voluto ridurre tutto a una sfilata di risa e di strepiti; avrebbe potuto palesarsi con misura, con una dignità fragile e sensibile: ha scelto di proporre il suo volto vampiresco, il cranio lunare quasi come un ricatto, comunque un senso di vanità incomprensibile, utile alla propaganda di chi nega la verità; ed è una propaganda oscena, la stessa delle agenzie lobbistiche, le Usaid, le Fema, le Havas, che dagli Stati Uniti all'Europa smobilitano miliardi per corrompere migliaia di giornalisti in modo da occultare la verità, diffondere la menzogna, determinare la censura. Spettacolarizzare il cancro in un modo così inopportuno, così clamoroso va letto in sostituzione di una corretta informazione, serve a non diffondere i numeri della morte, le statistiche sulle incidenze post vaccinali, serve a parlare d'altro, a non parlare affatto. È la forma di censura più inaccettabile perché giocata sull'illusione, sull'incanto del patetico, sull'esaltazione di un coraggio che non c'è. Ed è cinismo verso chi resta inchiodato a una domanda: ce la faccio? Ho raccontato pochi giorni fa la mia distruzione e l'ho fatto per questo preciso motivo, far capire che un cancro non è la rappresentazione patetica ma quasi gioiosa che ne fa la televisione, è l'abisso, è la disperazione assoluta. Non che lo si debba per forza prendere in questo modo, ma le cose stanno così e non c'è trionfo della volontà che tenga. Non ci sono guerrieri qui, solo organismi minati, alla mercé di tutto, consegnati al volere dei medici, vincolati alla lotteria delle cure: noi non combattiamo: subiamo, resistiamo; può andare bene o finire male, ma non c'è nessunissima trasmissione della speranza nella danza macabra di chi confonde la realtà. Eleonora Giorgi sta morendo, ma quanta dignità nella sua rassegnazione! Eppure neppure lei osa affrontare la questione per quella che è. Ancora una volta una occasione persa per fare giustizia di una ingiustizia globale, per ammettere: io mi sono vaccinato e subito dopo mi è successo questo. Basterebbe la verità, nuda e semplice, libero ciascuno di accoglierla o meno. No, meglio le luci del ribaltamento, meglio apparire come Nosferatu a una fiera di canzonette sapendo che la gente, “quelli a casa”, si domandano quanto ti resta, poi spegne e fa gli scongiuri, io speriamo che me la cavo."
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  • Covid19. Ora ammettono che i vaccini avevano dei rischi ma dicono che sono serviti a fermare una strage.
    Però quanto questa strage era dovuta a un protocollo di “cura” sbagliato?

    Marco Cosentino: si sono adottate misure di nulla utilità mentre trattamenti precoci e domiciliari che sarebbero stati la chiave di una gestione efficace sono stati relegati a un livello clandestino, con medici perseguiti per avere fatto del loro meglio per aiutare i pazienti.

    Integrale: https://www.quotidianoweb.it/video/covid19-laltra-storia-su-virus-e-vaccini/
    Covid19. Ora ammettono che i vaccini avevano dei rischi ma dicono che sono serviti a fermare una strage. Però quanto questa strage era dovuta a un protocollo di “cura” sbagliato? Marco Cosentino: si sono adottate misure di nulla utilità mentre trattamenti precoci e domiciliari che sarebbero stati la chiave di una gestione efficace sono stati relegati a un livello clandestino, con medici perseguiti per avere fatto del loro meglio per aiutare i pazienti. Integrale: https://www.quotidianoweb.it/video/covid19-laltra-storia-su-virus-e-vaccini/
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  • Fraiese ha sempre lottato,
    grazie dottore

    I criminali adesso si pronunciano, dove sono stati negli ultimi 4 anni?

    Il ministero della salute avrà informato i medici di famiglia o si va avanti muti, ciechi e sordi sulla somministrazione dei diserbanti?

    La gran parte dei "medici" ha preso la mazzetta dalle case farmaceutiche

    Tutti a Norimberga.
    FINE PENA MAI!
    https://x.com/itsmeback_/status/1887750011863372127?t=iDb-8wq-dTamaQ0sNzjKVw&s=19
    Fraiese ha sempre lottato, grazie dottore 👏👏👏 I criminali adesso si pronunciano, dove sono stati negli ultimi 4 anni? Il ministero della salute avrà informato i medici di famiglia o si va avanti muti, ciechi e sordi sulla somministrazione dei diserbanti? La gran parte dei "medici" ha preso la mazzetta dalle case farmaceutiche🤮💩 Tutti a Norimberga. FINE PENA MAI! https://x.com/itsmeback_/status/1887750011863372127?t=iDb-8wq-dTamaQ0sNzjKVw&s=19
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  • Io ho grande rispetto per la gente comune. Bombardati dalla televisione ogni giorno da giornalisti tipo Myrta Merlino, Barbara Palombelli o Veronica Gentili con questa informazione ossessiva ripresa da Draghi : tieniti a distanza da una persona non vaccinata perché può farti morire, quindi collabora ad escluderli dalla vita civile, trattali come appestati, togli loro ogni diritto civile( se non peggio). Allora io come medico vivevo questo paradosso: la stessa povera gente a casa ammalata di Covid e spesso abbandonata dai medici vaccinati, rifiutava la mia gratuita visita in quanto io, non vaccinato sano e asintomatico e nonostante un tampone negativo, visitando loro vaccinati, avrei potuto mettere in pericolo la loro vita. Comprendo che la gente comune indottrinata rinunci a riflettere. Quello invece che non tollero e’ che i Presidenti degli Ordini professionali abbiamo fatto loro questa narrazione falsa ingannevole e contro la salute pubblica,togliendo con la forza ai colleghi non vaccinati la possibilità di esercitare la professione. Questi soggetti possono solo seguire l’esempio di Fra’ Cristoforo nei Promessi sposi : ritirarsi a vita privata ed espiare il male fatto. Dott. Daniele Giovanardi. Ps: trovate un po’ di tempo per ascoltare Toscano che intervista Silvana De Mari oggi su Visione TV.

    Source:
    https://x.com/DanieleGiova50/status/1886812049377804448?t=0h3UCA1DMkda8FyuMtC_lw&s=19
    Io ho grande rispetto per la gente comune. Bombardati dalla televisione ogni giorno da giornalisti tipo Myrta Merlino, Barbara Palombelli o Veronica Gentili con questa informazione ossessiva ripresa da Draghi : tieniti a distanza da una persona non vaccinata perché può farti morire, quindi collabora ad escluderli dalla vita civile, trattali come appestati, togli loro ogni diritto civile( se non peggio). Allora io come medico vivevo questo paradosso: la stessa povera gente a casa ammalata di Covid e spesso abbandonata dai medici vaccinati, rifiutava la mia gratuita visita in quanto io, non vaccinato sano e asintomatico e nonostante un tampone negativo, visitando loro vaccinati, avrei potuto mettere in pericolo la loro vita. Comprendo che la gente comune indottrinata rinunci a riflettere. Quello invece che non tollero e’ che i Presidenti degli Ordini professionali abbiamo fatto loro questa narrazione falsa ingannevole e contro la salute pubblica,togliendo con la forza ai colleghi non vaccinati la possibilità di esercitare la professione. Questi soggetti possono solo seguire l’esempio di Fra’ Cristoforo nei Promessi sposi : ritirarsi a vita privata ed espiare il male fatto. Dott. Daniele Giovanardi. Ps: trovate un po’ di tempo per ascoltare Toscano che intervista Silvana De Mari oggi su Visione TV. Source: https://x.com/DanieleGiova50/status/1886812049377804448?t=0h3UCA1DMkda8FyuMtC_lw&s=19
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  • Si può dire tutto, ma non negare l’evidenza. Nella circolare ministeriale del 30 novembre 2020, le uniche indicazioni per la gestione clinica erano “Tachipirina e Vigile Attesa”. La #CommissioneCovid verificherà se erano raccomandazioni utili per il trattamento del Covid, ma sul punto ci sono già molte evidenze scientifiche contrarie.
    Durante i giorni più drammatici della pandemia, i medici erano soli, con in mano solo questa unica raccomandazione. Poi il TAR del Lazio riconobbe la possibilità di prescrivere liberamente i farmaci ritenuti più adatti secondo scienza e coscienza, #Speranza e l’AIFA presentarono ricorso al Consiglio di Stato, opponendosi alla libertà di cura e rifiutando di rivedere protocolli che si erano già dimostrati inefficaci.
    Sostenere oggi che “Tachipirina e Vigile Attesa” sia un’invenzione dei no vax è semplicemente falso.

    Source:
    https://x.com/Marcolisei/status/1886387523099804141?t=gmBHy1gz8pM4GRgFkKduzw&s=19
    Si può dire tutto, ma non negare l’evidenza. Nella circolare ministeriale del 30 novembre 2020, le uniche indicazioni per la gestione clinica erano “Tachipirina e Vigile Attesa”. La #CommissioneCovid verificherà se erano raccomandazioni utili per il trattamento del Covid, ma sul punto ci sono già molte evidenze scientifiche contrarie. Durante i giorni più drammatici della pandemia, i medici erano soli, con in mano solo questa unica raccomandazione. Poi il TAR del Lazio riconobbe la possibilità di prescrivere liberamente i farmaci ritenuti più adatti secondo scienza e coscienza, #Speranza e l’AIFA presentarono ricorso al Consiglio di Stato, opponendosi alla libertà di cura e rifiutando di rivedere protocolli che si erano già dimostrati inefficaci. Sostenere oggi che “Tachipirina e Vigile Attesa” sia un’invenzione dei no vax è semplicemente falso. Source: https://x.com/Marcolisei/status/1886387523099804141?t=gmBHy1gz8pM4GRgFkKduzw&s=19
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  • IL NUMERO DEI DECESSI PER COVID? UN GRANDE BLUFF. Interessante sarebbe capire chi fornisce realmente questi dati, perchè chi li elebora sa che deve teener conto dei decessi di persone che avevano fino a 5 patologie (comorbidità). l'ISS ha sempre fornito i dati corretti, mese per mese, postati qui regolarmente e solo il 3% è morto di solo covid. Inutili lockdown ma soprattutto gli obblighi vaccinali a giovani, medici e insegnanti. Bastava curare. E chi ripaga per gli effetti avversi??
    IL NUMERO DEI DECESSI PER COVID? UN GRANDE BLUFF. Interessante sarebbe capire chi fornisce realmente questi dati, perchè chi li elebora sa che deve teener conto dei decessi di persone che avevano fino a 5 patologie (comorbidità). l'ISS ha sempre fornito i dati corretti, mese per mese, postati qui regolarmente e solo il 3% è morto di solo covid. Inutili lockdown ma soprattutto gli obblighi vaccinali a giovani, medici e insegnanti. Bastava curare. E chi ripaga per gli effetti avversi??
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  • Si Raccomanda la Massima Diffusione.

    Ecco il “Protocollo della Morte” diramato dall’Ordine dei Medici Regione Lombardia il 3 novembre 2020 e presente sul sito Ordine dei Medici di Bergamo dove poi a fondo pagina metterò il link.

    Terapia Suggerita per andare in ospedale e finire intubati per poi morire:

    Utilizzare il paracetamolo nel trattamento della febbre (fino a 3g/die, divisi in 3 dosi, ad almeno 6 ore di distanza).
    - Abbondante idratazione per via orale se non controindicata.
    Sedativi per la tosse al bisogno (se interferenza con il sonno).
    - Tosse e dispnea potrebbero migliorare con l'auto-pronazione (evidenza debole/molto bassa)5.
    - In caso di diarrea evitare trattamenti che riducano la motilità intestinale e supportare con
    idratazione orale
    - Ricordare l'importanza di una corretta alimentazione.

    Ad oggi, in pazienti ospedalizzati con malattia grave (necessitanti ossigenoterapia e/o ventilazione), è stato dimostrato un chiaro beneficio in termini di sopravvivenza della terapia steroidea.

    Per riassumere Tachipirina attendere il peggioramento per la miglior terapia possibile, ossigeno e cortisone.

    No ad Azitromicina 500 che da pubblicazioni scientifiche ha in azione anche antivirale

    No ad Eparina perché se il soggetto si muove non serve…peccato non andavano valutate le trombosi agli arti inferiori ma ai polmoni.
    Che intasandosi di trombi portavano a morte veloce il paziente.

    Infatti i polmoni di un cadavere morto per Covid pesano ben 5 volte in più dei polmoni di un cadavere morto x altra malattia.
    Questo perché sono pieni di sangue trombizzato dovuto alla Proteina Spike.

    Altra stupidata galattica attendere il tampone per un eventuale NON-CURA.

    Purtroppo i miei dati ufficiali e presenti sui server di Regione Lombardia e ATS Insubria certificano che ho zero morti su 2000 pazienti infetti curati non seguendo questi ordini.

    Ovviamente la Cura era ben altra cosa ed era esattamente il contrario di quanto ordinato dall’Orfine dei Medici Regione Lombardia ( che non è l’ordine dei fruttivendoli)

    Cura:

    Ai primi sintomi
    Chiedi il tampone ma soprattutto osservi la clinica.
    Se il paziente inizia con la febbricola è satura bene si aspetta un giorno o due per fare in modo che il sistema immunitario non indebolito dal cortisone inizi a lavorare per produrre anticorpi specifici naturali.
    Ovviamente il paziente va seguito tutti i santi giorni perché un ritardo anche di due tre giorni può portare il paziente grave in ospedale.

    Pertanto si lavora sempre sabato e domenica inclusi.

    Terapia Precoce ( senza attendere il risultato del tampone) Appena la febbre si alza sopra i 38 gradi oppure anche subito se la malattia Covid parte con febbre alta.

    Azitromicina 500 mg una al giorno
    Plaquenil 200 mg due al giorno
    Soldesam 96 goccia al giorno
    Seleparina 4000 ui una puntura matt e pomeriggio
    Vitamina D almeno 100.000 ui giornaliere x 6 giorni

    Ovviamente si può variare sostituendo il Soldesam con Deltacortene da 25 mg

    Introducendo eventualmente il Rocefin da 1 grammo due punture al di.

    E’ stata una terapia definita “ Sartoriale” specifica per ogni paziente.

    Però i farmaci a cui attingeva il medico erano quelli.

    Personalmente ho firmato questa terapia dando il mio consenso di accordo con i professori dell’ Università di Yale a New Haven nel Connecticut.

    - Dott. Carlo Bruni

    Fonte: https://x.com/itsmeback_/status/1886284317900308742

    Link al protocollo: https://www.omceo.bg.it/modulistica-docman/news/coronavirus/481-vademecum-della-cura-delle-persone-con-infezione-da-sars-cov-2-non-ospedalizzate/file.html
    Si Raccomanda la Massima Diffusione.🙏 Ecco il “Protocollo della Morte” diramato dall’Ordine dei Medici Regione Lombardia il 3 novembre 2020 e presente sul sito Ordine dei Medici di Bergamo dove poi a fondo pagina metterò il link. Terapia Suggerita per andare in ospedale e finire intubati per poi morire: Utilizzare il paracetamolo nel trattamento della febbre (fino a 3g/die, divisi in 3 dosi, ad almeno 6 ore di distanza). - Abbondante idratazione per via orale se non controindicata. Sedativi per la tosse al bisogno (se interferenza con il sonno). - Tosse e dispnea potrebbero migliorare con l'auto-pronazione (evidenza debole/molto bassa)5. - In caso di diarrea evitare trattamenti che riducano la motilità intestinale e supportare con idratazione orale - Ricordare l'importanza di una corretta alimentazione. Ad oggi, in pazienti ospedalizzati con malattia grave (necessitanti ossigenoterapia e/o ventilazione), è stato dimostrato un chiaro beneficio in termini di sopravvivenza della terapia steroidea. Per riassumere Tachipirina attendere il peggioramento per la miglior terapia possibile, ossigeno e cortisone. No ad Azitromicina 500 che da pubblicazioni scientifiche ha in azione anche antivirale No ad Eparina perché se il soggetto si muove non serve…peccato non andavano valutate le trombosi agli arti inferiori ma ai polmoni. Che intasandosi di trombi portavano a morte veloce il paziente. Infatti i polmoni di un cadavere morto per Covid pesano ben 5 volte in più dei polmoni di un cadavere morto x altra malattia. Questo perché sono pieni di sangue trombizzato dovuto alla Proteina Spike. Altra stupidata galattica attendere il tampone per un eventuale NON-CURA. Purtroppo i miei dati ufficiali e presenti sui server di Regione Lombardia e ATS Insubria certificano che ho zero morti su 2000 pazienti infetti curati non seguendo questi ordini. Ovviamente la Cura era ben altra cosa ed era esattamente il contrario di quanto ordinato dall’Orfine dei Medici Regione Lombardia ( che non è l’ordine dei fruttivendoli) Cura: Ai primi sintomi Chiedi il tampone ma soprattutto osservi la clinica. Se il paziente inizia con la febbricola è satura bene si aspetta un giorno o due per fare in modo che il sistema immunitario non indebolito dal cortisone inizi a lavorare per produrre anticorpi specifici naturali. Ovviamente il paziente va seguito tutti i santi giorni perché un ritardo anche di due tre giorni può portare il paziente grave in ospedale. Pertanto si lavora sempre sabato e domenica inclusi. Terapia Precoce ( senza attendere il risultato del tampone) Appena la febbre si alza sopra i 38 gradi oppure anche subito se la malattia Covid parte con febbre alta. Azitromicina 500 mg una al giorno Plaquenil 200 mg due al giorno Soldesam 96 goccia al giorno Seleparina 4000 ui una puntura matt e pomeriggio Vitamina D almeno 100.000 ui giornaliere x 6 giorni Ovviamente si può variare sostituendo il Soldesam con Deltacortene da 25 mg Introducendo eventualmente il Rocefin da 1 grammo due punture al di. E’ stata una terapia definita “ Sartoriale” specifica per ogni paziente. Però i farmaci a cui attingeva il medico erano quelli. Personalmente ho firmato questa terapia dando il mio consenso di accordo con i professori dell’ Università di Yale a New Haven nel Connecticut. - Dott. Carlo Bruni Fonte: https://x.com/itsmeback_/status/1886284317900308742 Link al protocollo: https://www.omceo.bg.it/modulistica-docman/news/coronavirus/481-vademecum-della-cura-delle-persone-con-infezione-da-sars-cov-2-non-ospedalizzate/file.html
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