Matteo Brandi
Noto in molti commenti una certa tendenza al disfattismo e al fatalismo.
"Eh ma tanto le cose stanno così!"
"Eh ma non c'è nulla da fare!"
"Eh ma siamo finiti!"
Ora, io capisco lo scoramento e la rabbia di fronte alle follie di quest'epoca. Credetemi quando vi dico che, personalmente, mi sento un'anima antica intrappolata in un secolo di squallore infinito. Ma questo è il momento storico che ci è dato vivere e non ha senso piangersi addosso.
Anzi, a ben vedere ci sono segnali molto positivi attorno a noi. Non lasciatevi abbattere dai commenti dei rimbecilliti sui social o dallo scabroso circo mediatico che vomita il peggio del genere umano. Tante certezze, a livello globale, stanno vacillando. Guardando la cartina del mondo, tra vent'anni, osserveremo un quadro molto diverso.
Cosa significa? Quello che vi ripeto e continuerò a ripetervi: la Storia si è rimessa in moto. Il che si traduce nella fine dell'immobilità che molti danno per assodata. Grandi cambiamenti sono all'orizzonte.
No, non parlo di salvatori esterni. Certo, alcune congiunture internazionali possono dare una spintarella in grado di far crollare, ad esempio, il Moloch europeo, ma non datele per assodate. E, soprattutto, non affidatevi a supereroi stranieri.
Cercate invece di prendere atto di come nulla sia immutabile e di quanto sia essenziale responsabilizzarci come popolo e come individui. Volenti o nolenti, saremo presto anche noi raggiunti dall'uragano della Storia. Possiamo affrontare questo vento impetuoso offrendogli le nostre lacrime oppure spiegando le vele, per catturarlo.
Nessuno farà questa scelta al posto nostro.

Matteo Brandi
Matteo Brandi Noto in molti commenti una certa tendenza al disfattismo e al fatalismo. "Eh ma tanto le cose stanno così!" "Eh ma non c'è nulla da fare!" "Eh ma siamo finiti!" Ora, io capisco lo scoramento e la rabbia di fronte alle follie di quest'epoca. Credetemi quando vi dico che, personalmente, mi sento un'anima antica intrappolata in un secolo di squallore infinito. Ma questo è il momento storico che ci è dato vivere e non ha senso piangersi addosso. Anzi, a ben vedere ci sono segnali molto positivi attorno a noi. Non lasciatevi abbattere dai commenti dei rimbecilliti sui social o dallo scabroso circo mediatico che vomita il peggio del genere umano. Tante certezze, a livello globale, stanno vacillando. Guardando la cartina del mondo, tra vent'anni, osserveremo un quadro molto diverso. Cosa significa? Quello che vi ripeto e continuerò a ripetervi: la Storia si è rimessa in moto. Il che si traduce nella fine dell'immobilità che molti danno per assodata. Grandi cambiamenti sono all'orizzonte. No, non parlo di salvatori esterni. Certo, alcune congiunture internazionali possono dare una spintarella in grado di far crollare, ad esempio, il Moloch europeo, ma non datele per assodate. E, soprattutto, non affidatevi a supereroi stranieri. Cercate invece di prendere atto di come nulla sia immutabile e di quanto sia essenziale responsabilizzarci come popolo e come individui. Volenti o nolenti, saremo presto anche noi raggiunti dall'uragano della Storia. Possiamo affrontare questo vento impetuoso offrendogli le nostre lacrime oppure spiegando le vele, per catturarlo. Nessuno farà questa scelta al posto nostro. Matteo Brandi
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