Per la morte di Camilla Canepa, 18enne stroncata nel giugno 2021 da una reazione avversa in seguito alla somministrazione del farmaco anticovid Astrazeneca, la procura di Genova ha iscritto nel registro degli indagati cinque persone.

Quelli della casa farmaceutica produttrice? No, loro sono scudati per contratto da ogni responsabilità.

Quelli che le hanno somministrato il farmaco? No, idem, esonerati anche loro per decreto.

Quelli che le hanno fatto credere che avrebbe rischiato di morire se avesse preso il virus, quando era già risaputo da un anno che nella sua fascia di età la mortalità per covid era pari a zero? Macché, quelli continuano ancora oggi a dare lezioni sullo scibile umano negli organi di "informazione" e nei media.

Quei politici che hanno organizzato appositi "open day" vaccinali nei palazzetti, invitando i bambini a prendere tale farmaco come se si trattasse di caramelle, dopo avere detto a reti unificate che fosse sicuro e trattato come un criminale chi provava a dire il contrario? Tsè, quelli sono ancora oggi considerati come dei santoni e forse saranno messi a capo di istituzioni ancora più grandi.

Quelli che hanno ricattato un Paese votando provvedimenti che negavano persino il diritto al lavoro a chi non si piegava, per costringerti a prendere quel farmaco facendoti firmare un ipocrita "consenso informato"? Nemmeno loro, anzi la maggior parti di loro stanno ancora in Parlamento.

Nossignori, siete fuori strada: gli unici indagati sono medici e infermieri del pronto soccorso dove la ragazza si è recata ormai in fin di vita, perché gli viene contestato di non avere capito per tempo che stava avendo una reazione avversa, mentre tutti quelli di cui sopra giuravano che spergiuravano fosse sicuro al 100% dormono sonni beati e fanno carriera.

Questa è la "giustizia" in mano a potenti, questa è la democrazia dei verdoni.

Francesco Forciniti
Per la morte di Camilla Canepa, 18enne stroncata nel giugno 2021 da una reazione avversa in seguito alla somministrazione del farmaco anticovid Astrazeneca, la procura di Genova ha iscritto nel registro degli indagati cinque persone. Quelli della casa farmaceutica produttrice? No, loro sono scudati per contratto da ogni responsabilità. Quelli che le hanno somministrato il farmaco? No, idem, esonerati anche loro per decreto. Quelli che le hanno fatto credere che avrebbe rischiato di morire se avesse preso il virus, quando era già risaputo da un anno che nella sua fascia di età la mortalità per covid era pari a zero? Macché, quelli continuano ancora oggi a dare lezioni sullo scibile umano negli organi di "informazione" e nei media. Quei politici che hanno organizzato appositi "open day" vaccinali nei palazzetti, invitando i bambini a prendere tale farmaco come se si trattasse di caramelle, dopo avere detto a reti unificate che fosse sicuro e trattato come un criminale chi provava a dire il contrario? Tsè, quelli sono ancora oggi considerati come dei santoni e forse saranno messi a capo di istituzioni ancora più grandi. Quelli che hanno ricattato un Paese votando provvedimenti che negavano persino il diritto al lavoro a chi non si piegava, per costringerti a prendere quel farmaco facendoti firmare un ipocrita "consenso informato"? Nemmeno loro, anzi la maggior parti di loro stanno ancora in Parlamento. Nossignori, siete fuori strada: gli unici indagati sono medici e infermieri del pronto soccorso dove la ragazza si è recata ormai in fin di vita, perché gli viene contestato di non avere capito per tempo che stava avendo una reazione avversa, mentre tutti quelli di cui sopra giuravano che spergiuravano fosse sicuro al 100% dormono sonni beati e fanno carriera. Questa è la "giustizia" in mano a potenti, questa è la democrazia dei verdoni. Francesco Forciniti
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