LA BUFALA del TAMPONE!
Post della mia amica coraggiosa Dottoressa Erika Rocchi con integrazione del suo stesso commento al post

Scusate se insisto sul falso diagnostico del tampone covid ma lo ritengo di estrema importanza.

Definire un paziente " COVID" solo perché accede in pronto soccorso e viene sottoposto ad un tampone, come mi è capitato per esempio di ascoltare oggi durante mio turno di lavoro, non è un fatto banale e di poco conto.
Per molti motivi.

La positività di un tampone, falso ideologico ma soprattutto falso diagnostico, ha ripercussioni:
- sulla salute del paziente
- sulle libertà personali del paziente
- sul budget ospedaliero in quanto la struttura a fronte di un " tampone positivo" viene risarcita dai 9mila ai 22mila euro.

Oggi, in pronto soccorso, un genitore di un sanitario" tampone positivo" è stato definito paziente covid ed è stata eseguita una TC torace ed addome che dimostrava un problema intestinale infiammatorio del tutto avulso da problematica polmonare, per esempio.

Ebbene.
Dove sta la clinica medica?
A chi giova continuare con questa diagnostica supercazzola avulsa dalla clinica?
Abbiamo cure specifiche a fronte di un tampone positivo?

Ogni paziente resta, ad di là del tampone, un unico da inquadrare clinicamente considerando anche la anamnesi farmacologica e, aggiungerei, nello specifico attuale, la sua situazione di immunocompetenza dato il particolare momento storico post vaccinazione che stiamo vivendo.

Ricordo che in quadri settici è importante verificare anche lo stato carenziale di Vitamina C, non sintetizzata dal nostro organismo e sottoposta a consumo per i vari motivi di stress e il cui ripristino potrebbe essere sufficiente a fronteggiare la sintomatologia o coadiuvare la terapia antibiotica intrapresa.

Forza e coraggio.

Se ancora siamo messi così con la diagnostica COVID immaginiamo cosa potrebbe succedere con la supercazzola della pandemia x per esempio un vaiolo delle scimmie che NESSUN SANITARIO HA MAI VISTO CLINICAMENTE!

La diagnostica di laboratorio è un falso diagnostico ed ideologico se non supportata e corroborata da una solida conoscenza clinica.
Rendiamoci conto della voragine dove siamo caduti per evitare di andare ancora più in basso.
Leviamoci la paglia dal cervello, sanitari.

Erika Rocchi da Telegram Comitato Fortitudo Grazia Piccinelli 20 agosto 2024
LA BUFALA del TAMPONE! Post della mia amica coraggiosa Dottoressa Erika Rocchi con integrazione del suo stesso commento al post Scusate se insisto sul falso diagnostico del tampone covid ma lo ritengo di estrema importanza. Definire un paziente " COVID" solo perché accede in pronto soccorso e viene sottoposto ad un tampone, come mi è capitato per esempio di ascoltare oggi durante mio turno di lavoro, non è un fatto banale e di poco conto. Per molti motivi. La positività di un tampone, falso ideologico ma soprattutto falso diagnostico, ha ripercussioni: - sulla salute del paziente - sulle libertà personali del paziente - sul budget ospedaliero in quanto la struttura a fronte di un " tampone positivo" viene risarcita dai 9mila ai 22mila euro. Oggi, in pronto soccorso, un genitore di un sanitario" tampone positivo" è stato definito paziente covid ed è stata eseguita una TC torace ed addome che dimostrava un problema intestinale infiammatorio del tutto avulso da problematica polmonare, per esempio. Ebbene. Dove sta la clinica medica? A chi giova continuare con questa diagnostica supercazzola avulsa dalla clinica? Abbiamo cure specifiche a fronte di un tampone positivo? Ogni paziente resta, ad di là del tampone, un unico da inquadrare clinicamente considerando anche la anamnesi farmacologica e, aggiungerei, nello specifico attuale, la sua situazione di immunocompetenza dato il particolare momento storico post vaccinazione che stiamo vivendo. Ricordo che in quadri settici è importante verificare anche lo stato carenziale di Vitamina C, non sintetizzata dal nostro organismo e sottoposta a consumo per i vari motivi di stress e il cui ripristino potrebbe essere sufficiente a fronteggiare la sintomatologia o coadiuvare la terapia antibiotica intrapresa. Forza e coraggio. Se ancora siamo messi così con la diagnostica COVID immaginiamo cosa potrebbe succedere con la supercazzola della pandemia x per esempio un vaiolo delle scimmie che NESSUN SANITARIO HA MAI VISTO CLINICAMENTE! La diagnostica di laboratorio è un falso diagnostico ed ideologico se non supportata e corroborata da una solida conoscenza clinica. Rendiamoci conto della voragine dove siamo caduti per evitare di andare ancora più in basso. Leviamoci la paglia dal cervello, sanitari. Erika Rocchi da Telegram Comitato Fortitudo Grazia Piccinelli 20 agosto 2024
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