L’epoca "social", è caratterizzata dalla cosiddetta "sindrome da selfie". La tendenza è quella di mettere in bella mostra la propria vita.
Ora un conto è la fotografia, l'immortalare momenti e ricordi. Un' altra cosa è invece il perverso meccanismo con cui si tenta continuamente di mostrare agli altri la propria "felicità".
In tal maniera ogni momento, invece di essere vissuto pienamente, viene filtrato dagli smartphone per poi essere inoltrato agli altri che a loro volta iniziano a nutrire sentimenti di invidia e inadeguatezza. Bisogna a tutti i costi apparire felici agli occhi del prossimo, non importa esserlo davvero.

Davanti ad un monumento, un paesaggio, un concerto, un quadro, un piatto, tutti si ritrovano impegnati a scattare foto per poi mostrarle, perdendosi completamente l'istante di vita vera, il qui ed ora.

La moda del selfie spesso nasconde dei vuoti interiori enormi, narcisismo e insicurezza.
Chi cade nella trappola del “mi piace”, rischia di vivere perennemente in balia dell'approvazione altrui.

Dinamiche deleterie, figlie del nostro tempo.
L’epoca "social", è caratterizzata dalla cosiddetta "sindrome da selfie". La tendenza è quella di mettere in bella mostra la propria vita. Ora un conto è la fotografia, l'immortalare momenti e ricordi. Un' altra cosa è invece il perverso meccanismo con cui si tenta continuamente di mostrare agli altri la propria "felicità". In tal maniera ogni momento, invece di essere vissuto pienamente, viene filtrato dagli smartphone per poi essere inoltrato agli altri che a loro volta iniziano a nutrire sentimenti di invidia e inadeguatezza. Bisogna a tutti i costi apparire felici agli occhi del prossimo, non importa esserlo davvero. Davanti ad un monumento, un paesaggio, un concerto, un quadro, un piatto, tutti si ritrovano impegnati a scattare foto per poi mostrarle, perdendosi completamente l'istante di vita vera, il qui ed ora. La moda del selfie spesso nasconde dei vuoti interiori enormi, narcisismo e insicurezza. Chi cade nella trappola del “mi piace”, rischia di vivere perennemente in balia dell'approvazione altrui. Dinamiche deleterie, figlie del nostro tempo.
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