• Il “Campione Europeo” di batterie elettriche, una “creazione” della #UE e della #VonDerLeyen dopo aver ricevuto 15 miliardi di fondi, dichiara bancarotta

    Non c’è nessuna sorpresa nel vedere, purtroppo, l’economia della EU distrutta da un gruppo di incompetenti, sostenuti anche dal governo Meloni e dai suoi ministri, anche essi con competenze non perfettamente allineate con i ruoli ricoperti

    La sequenza della “strategia” EU:

    1) Inventiamoci un produttore di batterie elettriche per competere con #CATL che, essendo, cinese, è nostro rivale sistemico

    2) Imponiamo la transizione da veicoli ICE a elettrici in brevissimo tempo, danneggiando le case automobilistiche europee che non erano pronte.

    3) Visto che le nostre aziende auto sono in crisi e non riescono a produrre EV, mettiamo dazi sulle auto cinesi che invece le sanno fare e anche a buon mercato

    4) Produzione eu irrilevante. Import dalla Cina con barriere

    A chi dovevano vendere le batterie questi della #Northvolt?

    Fonte: https://x.com/michele_geraci/status/1859912756788711563?t=O5ZP5A-AxqQTqMpmvxdP-w&s=19
    Il “Campione Europeo” di batterie elettriche, una “creazione” della #UE e della #VonDerLeyen dopo aver ricevuto 15 miliardi di fondi, dichiara bancarotta Non c’è nessuna sorpresa nel vedere, purtroppo, l’economia della EU distrutta da un gruppo di incompetenti, sostenuti anche dal governo Meloni e dai suoi ministri, anche essi con competenze non perfettamente allineate con i ruoli ricoperti La sequenza della “strategia” EU: 1) Inventiamoci un produttore di batterie elettriche per competere con #CATL che, essendo, cinese, è nostro rivale sistemico 2) Imponiamo la transizione da veicoli ICE a elettrici in brevissimo tempo, danneggiando le case automobilistiche europee che non erano pronte. 3) Visto che le nostre aziende auto sono in crisi e non riescono a produrre EV, mettiamo dazi sulle auto cinesi che invece le sanno fare e anche a buon mercato 4) Produzione eu irrilevante. Import dalla Cina con barriere A chi dovevano vendere le batterie questi della #Northvolt? Fonte: https://x.com/michele_geraci/status/1859912756788711563?t=O5ZP5A-AxqQTqMpmvxdP-w&s=19
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  • Sono sempre stato un fan di Piero Pelu. Le sue canzoni le ho sempre cantate a squancia gola. Anche se alcune facevano vomitare. Ho sempre seguito ed apprezzato la sua libertàdi espressione ritenendola fondamentale in una società libera.

    Ma oggi, carissimo Piero, vorrei dirti un paio di cosette.

    In questi giorni, media globalisti e pennivendoli cavalcano, e pubblicizzano il tuo abbandono dalla piattaforma X perché, cito testuali parole: “credo che oggi sia fondamentale dare dei segnali chiari di dissenso civile verso chi sta restringendo sempre più le nostre libertà personali anche attraverso le propagande politiche”.

    Quando ho letto queste parole non credevo ai miei occhi, non potevo credere che a dirlo è lo stesso Piero Pelù, convinto sostenitore del green pass.
    Per guadagnare 40 denari non ha avuto alcun scrupolo a suonare in concerti ai quali si poteva accedere obbligando i giovani a munirsi di apposito lasciapassare. Purtroppo in fale occasione, accecato dalla cupidigia non vide alcun sopruso né minaccia alle libertà personali.

    Se poi analizziamo bene, è lo stesso Piero Pelù che fece una bellissima campagna pubblicitaria ad un termostato spento, convinto così di influire sull’economia russa tanto da fermare la guerra in Ucraina, se il buon Drago gli avesse detto di svuotare l'oceano con un secchio, lui sarebbe stato in prima fila.

    Oggi, con un gesto inaspettato, impavido e temerario, come un coraggioso risveglio rappresentato da un dito medio ribelle in primo piano, chiude il suo profilo social (in una delle poche piattaforme non allineate), sentendosi così il nuovo William Wallace.

    Se questi sono i “ribelli” dei nostri tempi, è meglio che abbandonino non solo x ma anche altre piattaforme in modo tale da non creare altri danni.

    Sembra di vivere in una realtà completamente distorta, dove il disagio la fa da padrona.

    Un consiglio da fan, continua a fare musica, e lascia stare tutto il resto. Un fraterno abbraccio.
    Sono sempre stato un fan di Piero Pelu. Le sue canzoni le ho sempre cantate a squancia gola. Anche se alcune facevano vomitare. Ho sempre seguito ed apprezzato la sua libertàdi espressione ritenendola fondamentale in una società libera. Ma oggi, carissimo Piero, vorrei dirti un paio di cosette. In questi giorni, media globalisti e pennivendoli cavalcano, e pubblicizzano il tuo abbandono dalla piattaforma X perché, cito testuali parole: “credo che oggi sia fondamentale dare dei segnali chiari di dissenso civile verso chi sta restringendo sempre più le nostre libertà personali anche attraverso le propagande politiche”. Quando ho letto queste parole non credevo ai miei occhi, non potevo credere che a dirlo è lo stesso Piero Pelù, convinto sostenitore del green pass. Per guadagnare 40 denari non ha avuto alcun scrupolo a suonare in concerti ai quali si poteva accedere obbligando i giovani a munirsi di apposito lasciapassare. Purtroppo in fale occasione, accecato dalla cupidigia non vide alcun sopruso né minaccia alle libertà personali. Se poi analizziamo bene, è lo stesso Piero Pelù che fece una bellissima campagna pubblicitaria ad un termostato spento, convinto così di influire sull’economia russa tanto da fermare la guerra in Ucraina, se il buon Drago gli avesse detto di svuotare l'oceano con un secchio, lui sarebbe stato in prima fila. Oggi, con un gesto inaspettato, impavido e temerario, come un coraggioso risveglio rappresentato da un dito medio ribelle in primo piano, chiude il suo profilo social (in una delle poche piattaforme non allineate), sentendosi così il nuovo William Wallace. Se questi sono i “ribelli” dei nostri tempi, è meglio che abbandonino non solo x ma anche altre piattaforme in modo tale da non creare altri danni. Sembra di vivere in una realtà completamente distorta, dove il disagio la fa da padrona. Un consiglio da fan, continua a fare musica, e lascia stare tutto il resto. Un fraterno abbraccio.
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  • È notizia recente, dinnanzi all' azienda Leonardo di Grottaglie lunedì si è tenuto un presidio di protesta delle maestranze sostenute dai sindacati. L' amministratore delegato Roberto Cingolani, carica assunta dalla primavera del 2023 su nomina del Consiglio dei ministri, scelta decisamente pertinente giacché il suddetto ritiene che la terra stia ospitando un numero eccessivo di essere umani e quale migliore incarico gli si poteva assegnare se non quello di una impresa producente articoli di morte, avrebbe reso noto l' intenzione di scorporare le aziende della Leonardo presenti sul territorio pugliese.
    Se così accadesse l' economia del territorio pugliese, già afflitta dall' annosa vertenza della Acciaierie d' Italia (ex Ilva), dal mancato sviluppo del porto, dalla crisi della HIAB ( la
    " ferrari " delle gru), si aggraverebbe ulteriormente la situazione di molte famiglie che si garantiscono un reddito da quelle aziende, in specie dalla Leonardo s.p.a.
    Ma la Leonardo s.p.a. non fomenta con le sue forniture quanto sta accadendo in Terra Santa? Forniture, non lo si dimentichi, ahimè, continuate anche dopo il fatidico 7 ottobre 2023..
    Ora, presso la Leonardo di Grottaglie, originariamente costituita per occuparsi del programma Boeing 787 Dreamliner, vi si svolge l' assemblaggio finale del Convertiplano AW60 ad uso civile. Nessuna produzione afferente al settore militare, a quanto ne so.
    Tuttavia, la Leonardo ha altre fabbriche dislocate sul territorio italiano che producono armi, alcune delle quali vengono vendute anche ad Israele che se ne serve per ridurre a più miti consigli i palestinesi oltre a diminuirne nel numero ( dopotutto anche il popolo palestinese è responsabile del sovrannumero degli abitanti del pianeta terra).Andrà fiero Roberto Cingolani dell' opportunità che gli offre la carica di amministratore delegato della Leonardo? I suoi tre figlioli saranno altrettanto fieri del loro babbo? Che interrogativi sciocchi! Me ne scuso.
    Vi è da comprendere le preoccupazioni dei lavoratori della Leonardo, in special modo di quei della Puglia; è compito della dello Stato, come impone la Costituzione, garantire a tutti i suoi cittadini un lavoro ed è dovere di ciascun cittadino svolgere un' attività che concorra al progresso materiale e spirituale della società. Ma fin dove questo dovere e diritto vicendevole ( Stato e cittadini) può spingersi senza che alcuno dei soggetti abbia a recriminare o addirittura opporsi oppure esigere che l' attività lavorativa si attenga pedissequamente ai principi della Costituzione? Può, deve un' attività industriale sia civile che militare rispettare la Costituzione? Può, deve una impresa industriale militare attenersi all' articolo 11 della Costituzione, può, deve contravvenire ad esso articolo?
    Le maestranze devono o non devono esigere un lavoro rispettoso della Costituzione?
    Le maestranze della Leonardo debbono avvertire l' esclusivo diritto/dovere di reclamare, come va accadendo in questi giorni, la continuazione dell' impiego lavorativo a prescindere dalla Costituzione? Forse non è noto a loro delle implicazioni della Leonardo s.p.a. nella mattanza in essere in Terra Santa. Se ne fossero a conoscenza come dovrebbero agire? E i loro sindacati ?
    Lieta giornata

    It is recent news, in front of the Leonardo company in Grottaglie on Monday a protest was held by the workers supported by the unions. The CEO Roberto Cingolani, a position assumed in the spring of 2023 by appointment of the Council of Ministers, a decidedly pertinent choice since the aforementioned believes that the earth is hosting an excessive number of human beings and what better role could be assigned to him than that of a company producing articles of death, has reportedly made known the intention to spin off the Leonardo companies present in the Apulian territory.
    If this were to happen, the economy of the Apulian territory, already afflicted by the long-standing dispute of the Acciaierie d'Italia (formerly Ilva), by the lack of development of the port, by the crisis of HIAB (the "Ferrari" of cranes), would further worsen the situation of many families who guarantee an income from those companies, especially from Leonardo s.p.a.
    But Leonardo s.p.a. does not fuel with its supplies what is happening in the Holy Land? Supplies, let us not forget, alas, continued even after the fateful October 7, 2023..
    Now, at Leonardo in Grottaglie, originally established to deal with the Boeing 787 Dreamliner program, the final assembly of the AW60 Convertiplane for civil use takes place. No production related to the military sector, as far as I know.
    However, Leonardo has other factories located on Italian territory that produce weapons, some of which are also sold to Israel which uses them to bring the Palestinians to a more moderate mind as well as reducing their number (after all, the Palestinian people are also responsible for the excess population of planet earth). Will Roberto Cingolani be proud of the opportunity that the position of CEO of Leonardo offers him? Will his three children be equally proud of their father? What silly questions! I apologize.
    One must understand the concerns of Leonardo workers, especially those in Puglia; It is the duty of the State, as the Constitution requires, to guarantee all its citizens a job and it is the duty of each citizen to carry out an activity that contributes to the material and spiritual progress of society. But how far can this mutual duty and right (State and citizens) go without any of the parties having to complain or even oppose or demand that the work activity slavishly adhere to the principles of the Constitution? Can, must an industrial activity, whether civil or military, respect the Constitution? Can, must a military industrial enterprise adhere to Article 11 of the Constitution, can, must it contravene this article?
    Should or mustn't the workers demand work that respects the Constitution?
    Should Leonardo's workers feel the exclusive right/duty to demand, as is happening these days, the continuation of their employment regardless of the Constitution? Perhaps they are not aware of the implications of Leonardo s.p.a. in the ongoing massacre in the Holy Land. If they were aware of it, how should they act? And their unions?
    Happy day
    È notizia recente, dinnanzi all' azienda Leonardo di Grottaglie lunedì si è tenuto un presidio di protesta delle maestranze sostenute dai sindacati. L' amministratore delegato Roberto Cingolani, carica assunta dalla primavera del 2023 su nomina del Consiglio dei ministri, scelta decisamente pertinente giacché il suddetto ritiene che la terra stia ospitando un numero eccessivo di essere umani e quale migliore incarico gli si poteva assegnare se non quello di una impresa producente articoli di morte, avrebbe reso noto l' intenzione di scorporare le aziende della Leonardo presenti sul territorio pugliese. Se così accadesse l' economia del territorio pugliese, già afflitta dall' annosa vertenza della Acciaierie d' Italia (ex Ilva), dal mancato sviluppo del porto, dalla crisi della HIAB ( la " ferrari " delle gru), si aggraverebbe ulteriormente la situazione di molte famiglie che si garantiscono un reddito da quelle aziende, in specie dalla Leonardo s.p.a. Ma la Leonardo s.p.a. non fomenta con le sue forniture quanto sta accadendo in Terra Santa? Forniture, non lo si dimentichi, ahimè, continuate anche dopo il fatidico 7 ottobre 2023.. Ora, presso la Leonardo di Grottaglie, originariamente costituita per occuparsi del programma Boeing 787 Dreamliner, vi si svolge l' assemblaggio finale del Convertiplano AW60 ad uso civile. Nessuna produzione afferente al settore militare, a quanto ne so. Tuttavia, la Leonardo ha altre fabbriche dislocate sul territorio italiano che producono armi, alcune delle quali vengono vendute anche ad Israele che se ne serve per ridurre a più miti consigli i palestinesi oltre a diminuirne nel numero ( dopotutto anche il popolo palestinese è responsabile del sovrannumero degli abitanti del pianeta terra).Andrà fiero Roberto Cingolani dell' opportunità che gli offre la carica di amministratore delegato della Leonardo? I suoi tre figlioli saranno altrettanto fieri del loro babbo? Che interrogativi sciocchi! Me ne scuso. Vi è da comprendere le preoccupazioni dei lavoratori della Leonardo, in special modo di quei della Puglia; è compito della dello Stato, come impone la Costituzione, garantire a tutti i suoi cittadini un lavoro ed è dovere di ciascun cittadino svolgere un' attività che concorra al progresso materiale e spirituale della società. Ma fin dove questo dovere e diritto vicendevole ( Stato e cittadini) può spingersi senza che alcuno dei soggetti abbia a recriminare o addirittura opporsi oppure esigere che l' attività lavorativa si attenga pedissequamente ai principi della Costituzione? Può, deve un' attività industriale sia civile che militare rispettare la Costituzione? Può, deve una impresa industriale militare attenersi all' articolo 11 della Costituzione, può, deve contravvenire ad esso articolo? Le maestranze devono o non devono esigere un lavoro rispettoso della Costituzione? Le maestranze della Leonardo debbono avvertire l' esclusivo diritto/dovere di reclamare, come va accadendo in questi giorni, la continuazione dell' impiego lavorativo a prescindere dalla Costituzione? Forse non è noto a loro delle implicazioni della Leonardo s.p.a. nella mattanza in essere in Terra Santa. Se ne fossero a conoscenza come dovrebbero agire? E i loro sindacati ? Lieta giornata It is recent news, in front of the Leonardo company in Grottaglie on Monday a protest was held by the workers supported by the unions. The CEO Roberto Cingolani, a position assumed in the spring of 2023 by appointment of the Council of Ministers, a decidedly pertinent choice since the aforementioned believes that the earth is hosting an excessive number of human beings and what better role could be assigned to him than that of a company producing articles of death, has reportedly made known the intention to spin off the Leonardo companies present in the Apulian territory. If this were to happen, the economy of the Apulian territory, already afflicted by the long-standing dispute of the Acciaierie d'Italia (formerly Ilva), by the lack of development of the port, by the crisis of HIAB (the "Ferrari" of cranes), would further worsen the situation of many families who guarantee an income from those companies, especially from Leonardo s.p.a. But Leonardo s.p.a. does not fuel with its supplies what is happening in the Holy Land? Supplies, let us not forget, alas, continued even after the fateful October 7, 2023.. Now, at Leonardo in Grottaglie, originally established to deal with the Boeing 787 Dreamliner program, the final assembly of the AW60 Convertiplane for civil use takes place. No production related to the military sector, as far as I know. However, Leonardo has other factories located on Italian territory that produce weapons, some of which are also sold to Israel which uses them to bring the Palestinians to a more moderate mind as well as reducing their number (after all, the Palestinian people are also responsible for the excess population of planet earth). Will Roberto Cingolani be proud of the opportunity that the position of CEO of Leonardo offers him? Will his three children be equally proud of their father? What silly questions! I apologize. One must understand the concerns of Leonardo workers, especially those in Puglia; It is the duty of the State, as the Constitution requires, to guarantee all its citizens a job and it is the duty of each citizen to carry out an activity that contributes to the material and spiritual progress of society. But how far can this mutual duty and right (State and citizens) go without any of the parties having to complain or even oppose or demand that the work activity slavishly adhere to the principles of the Constitution? Can, must an industrial activity, whether civil or military, respect the Constitution? Can, must a military industrial enterprise adhere to Article 11 of the Constitution, can, must it contravene this article? Should or mustn't the workers demand work that respects the Constitution? Should Leonardo's workers feel the exclusive right/duty to demand, as is happening these days, the continuation of their employment regardless of the Constitution? Perhaps they are not aware of the implications of Leonardo s.p.a. in the ongoing massacre in the Holy Land. If they were aware of it, how should they act? And their unions? Happy day
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  • L' industria militare israeliana sta per porre in essere un sistema difensivo ancor più altamente tecnologico rispetto a quello già in essere, l' Iron Dome. L' Iron Bean, così è denominato il dispositivo super laser che inaugurerà, stando ai militari dello Stato sionista, un nuovo genere di guerra, entrerà in funzione entro il prossimo anno ( chissà, forse già dai primi mesi del 2025, come si augurano i famelici sionisti).
    Nel frattempo per evitare che l' esercito dello Stato sionista possa subire un qualche severo danno da eventuali attacchi da parte dei suoi acerrimi nemici ( Hamas, Hezbollah, gli Houthi) o dal suo più acerrimo avversario, l' Iran il quale ad onore della verità gli usa spesso la cortesia di avvisare prima di attaccare, ebbene nel frattempo la Leonardo ( azionista di maggioranza per il 30% è il ministero guidato dal leghista Giorgetti ) ha provveduto ad inviare propri elicotteri alla base militare situata nel deserto del Negev. Agli elicotteri si aggiungono degli addestratori ai quali è affidato il compito di addestrare i piloti israeliani affinché sappiano poi padroneggiarli....e impiegarli efficacemente sulla gente palestinese.... è dall' ultimo anno che la Leonardo ( o sarebbe più pertinente scrivere il governo italiano ?) va fornendo del supporto logistico alle ff.aa. dello Stato sionista ( notizia fornita dalla rivista Altraeconomia ).
    Lestofanti....si professano cristiani ( Salvini ostentava ai comizi la coroncina del Rosario ...la presidente del Consiglio Meloni si diceva cristiana..) ma non sono diversi dei sionisti ....
    L' industria militare israeliana sta per porre in essere un sistema difensivo ancor più altamente tecnologico rispetto a quello già in essere, l' Iron Dome. L' Iron Bean, così è denominato il dispositivo super laser che inaugurerà, stando ai militari dello Stato sionista, un nuovo genere di guerra, entrerà in funzione entro il prossimo anno ( chissà, forse già dai primi mesi del 2025, come si augurano i famelici sionisti). Nel frattempo per evitare che l' esercito dello Stato sionista possa subire un qualche severo danno da eventuali attacchi da parte dei suoi acerrimi nemici ( Hamas, Hezbollah, gli Houthi) o dal suo più acerrimo avversario, l' Iran il quale ad onore della verità gli usa spesso la cortesia di avvisare prima di attaccare, ebbene nel frattempo la Leonardo ( azionista di maggioranza per il 30% è il ministero guidato dal leghista Giorgetti ) ha provveduto ad inviare propri elicotteri alla base militare situata nel deserto del Negev. Agli elicotteri si aggiungono degli addestratori ai quali è affidato il compito di addestrare i piloti israeliani affinché sappiano poi padroneggiarli....e impiegarli efficacemente sulla gente palestinese.... è dall' ultimo anno che la Leonardo ( o sarebbe più pertinente scrivere il governo italiano ?) va fornendo del supporto logistico alle ff.aa. dello Stato sionista ( notizia fornita dalla rivista Altraeconomia ). Lestofanti....si professano cristiani ( Salvini ostentava ai comizi la coroncina del Rosario ...la presidente del Consiglio Meloni si diceva cristiana..) ma non sono diversi dei sionisti ....
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  • Intelligenza artificiale, le aziende investono troppo e i danni si vedono. L'esempio di Facebook e Microsoft dovrebbe aprire gli occhi...
    https://www.affaritaliani.it/economia/intelligenza-artificiale-troppi-investimenti-facebook-microsoft-942723.html?refresh_ce
    Intelligenza artificiale, le aziende investono troppo e i danni si vedono. L'esempio di Facebook e Microsoft dovrebbe aprire gli occhi... https://www.affaritaliani.it/economia/intelligenza-artificiale-troppi-investimenti-facebook-microsoft-942723.html?refresh_ce
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  • SOLO LE MERDE GOVERNATIVE LA VOGLIONO

    SI RICORDA CHE LE MERDE SONO 1%

    MENTRE NOI SIAMO 99%

    SCOOP! DENTRO LA NOTIZIA 🫡

    Accenni di un colpo di stato da parte dei leader militari statunitensi per scongiurare una guerra nucleare contro la Russia! L'accordo di mutua difesa tra Stati Uniti e Gran Bretagna non è stato rinnovato come Starmer voleva! Il generale Michael E. Kurilla, capo del Comando centrale degli Stati Uniti, ha visitato Israele per la seconda volta in una settimana allo scopo di... Il voto del Parlamento europeo per intensificare la guerra accelererà la disintegrazione dell'Unione europea! Volodin, capo della Duma russa avverte: il tempo di volo del missile Sarmat verso Strasburgo è di 3 minuti e 20 secondi! Putin: dai nuovi dati la Cina è già la prima economia mondiale e la Russia la quarta!

    Fonte: Dentro la notizia
    SOLO LE MERDE GOVERNATIVE LA VOGLIONO SI RICORDA CHE LE MERDE SONO 1% MENTRE NOI SIAMO 99% SCOOP! DENTRO LA NOTIZIA 🔥💊🫡 Accenni di un colpo di stato da parte dei leader militari statunitensi per scongiurare una guerra nucleare contro la Russia! L'accordo di mutua difesa tra Stati Uniti e Gran Bretagna non è stato rinnovato come Starmer voleva! Il generale Michael E. Kurilla, capo del Comando centrale degli Stati Uniti, ha visitato Israele per la seconda volta in una settimana allo scopo di... Il voto del Parlamento europeo per intensificare la guerra accelererà la disintegrazione dell'Unione europea! Volodin, capo della Duma russa avverte: il tempo di volo del missile Sarmat verso Strasburgo è di 3 minuti e 20 secondi! Putin: dai nuovi dati la Cina è già la prima economia mondiale e la Russia la quarta! Fonte: Dentro la notizia
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  • Ecco come si può far fallire una società in 5 minuti!!!
    Operazione di alta finanza!

    Bio On, da gioiellino a crack: il sogno della plastica biodegradabile al 100% distrutto dalla finanza. La storia

    https://www.affaritaliani.it/economia/bio-on-da-gioiellino-a-crack-il-sogno-della-plastica-biodegradabile-al-100-distrutto-dalla-finanza-la-storia-940690.html?refresh_ce
    Ecco come si può far fallire una società in 5 minuti!!! Operazione di alta finanza! Bio On, da gioiellino a crack: il sogno della plastica biodegradabile al 100% distrutto dalla finanza. La storia https://www.affaritaliani.it/economia/bio-on-da-gioiellino-a-crack-il-sogno-della-plastica-biodegradabile-al-100-distrutto-dalla-finanza-la-storia-940690.html?refresh_ce
    WWW.AFFARITALIANI.IT
    Bio On, da gioiellino a crack: il sogno della plastica biodegradabile al 100% distrutto dalla finanza. La storia
    La Start up che produceva plastica biodegradabile al 100% diventò un caso mondiale prima che la finanza l'affossasse. Fallisce e finisce in tribunale...
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  • Oramai SI SA CHE L'ELETTRICO È UNA GRANDE BUFALA!
    L’azienda più importante d’Europa è sull’orlo del fallimento
    di Filippo Santelli

    La svedese Northvolt era la grande speranza dell’Unione contro i produttori cinesi di batterie, ma la crisi del mercato elettrico e varie difficoltà produttive l’hanno costretta a tagliare il 20% dei dipendenti. Caccia ai fondi per sopravvivere. Un campanello d’allarme per gli obiettivi di autonomia strategica dell’Europa

    https://www.repubblica.it/economia/2024/10/13/news/l_azienda_piu_importante_d_europa_e_sull_orlo_del_fallimento-423552799/
    Oramai SI SA CHE L'ELETTRICO È UNA GRANDE BUFALA! L’azienda più importante d’Europa è sull’orlo del fallimento di Filippo Santelli La svedese Northvolt era la grande speranza dell’Unione contro i produttori cinesi di batterie, ma la crisi del mercato elettrico e varie difficoltà produttive l’hanno costretta a tagliare il 20% dei dipendenti. Caccia ai fondi per sopravvivere. Un campanello d’allarme per gli obiettivi di autonomia strategica dell’Europa https://www.repubblica.it/economia/2024/10/13/news/l_azienda_piu_importante_d_europa_e_sull_orlo_del_fallimento-423552799/
    WWW.REPUBBLICA.IT
    L’azienda più importante d’Europa è sull’orlo del fallimento
    La svedese Northvolt era la grande speranza dell’Unione contro i produttori cinesi di batterie, ma la crisi del mercato elettrico e varie difficoltà produttive…
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  • Trentadue anni fa Amato, di notte, prelevò soldi sui conti degli italiani. Il ricordo di Monorchio, ex ragioniere dello Stato.
    Andrea Monorchio, 32 anni dopo, svela cosa è successo la notte del prelievo forzoso sui conti degli italiani. Si sono infatti riaccesi i riflettori su ciò che accadde tra il 9 e il 10 luglio 1992, quando il governo Amato operò un prelievo forzoso del 6 per mille su tutti i depositi bancari. Si trattò di una mossa senza precedenti per quanto riguarda la storia del nostro Paese, una norma varata per fronteggiare la speculazione dei mercati che si stavano accanendo sulla lira. Ma il provvedimento non sortì l’effetto sperato: l’economia italiana rimase comunque sull’orlo della recessione.
    “La decisione fu assunta in un incontro tra il presidente del Consiglio e il ministro delle Finanze Giovanni Goria – ha raccontato Monorchio al Corriere della Sera -. Era notte fonda ed eravamo riuniti a Palazzo Chigi, alle prese con i numeri della manovra. Mancavano tra i sei e gli ottomila miliardi. A un certo punto – ha proseguito – Goria disse ad Amato: ‘Andiamo di là’. Tornarono dopo venti minuti e il premier disse ai ministri: ‘Potete andare a dormire. Non lei Monorchio‘”.

    Come spiegato dal diretto interessato, Monorchio rimase del tutto allo scuro delle intenzioni di Amato: “La decisione del prelievo forzoso fu tenuta segreta per evidenti motivi: se fosse trapelato qualcosa il sistema sarebbe collassato. Nessuno fu informato: non i ministri, non il capo dello Stato e nemmeno il governatore di Bankitalia”.

    “Amato semplicemente la saltò – ha sottolineato Monorchio -. Quando verranno desecretati i verbali della riunione, si vedrà che tra i provvedimenti citati quello del prelievo forzoso non è agli atti. Per non menzionarlo, il premier si trincerò dietro una sorta di scioglilingua e passò avanti. La decisione rimase segreta fino alla sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale”. Non solo: quando la misura fu ufficializzata, “il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, che era solito chiamarmi ogni giorno, quella volta non chiamò. Ciampi (allora governatore di Bankitalia) invece andò su tutte le furie. Chiamò Amato ed ebbe con lui uno scontro verbale violento”.
    L’85enne economista ribadisce che non era d’accordo con la misura e lascia intendere che fosse evitabile. Tuttavia, “tra le urla del governatore di Bankitalia e il silenzio del presidente della Repubblica, l’Italia alla fine si salvò“.
    Trentadue anni fa Amato, di notte, prelevò soldi sui conti degli italiani. Il ricordo di Monorchio, ex ragioniere dello Stato. Andrea Monorchio, 32 anni dopo, svela cosa è successo la notte del prelievo forzoso sui conti degli italiani. Si sono infatti riaccesi i riflettori su ciò che accadde tra il 9 e il 10 luglio 1992, quando il governo Amato operò un prelievo forzoso del 6 per mille su tutti i depositi bancari. Si trattò di una mossa senza precedenti per quanto riguarda la storia del nostro Paese, una norma varata per fronteggiare la speculazione dei mercati che si stavano accanendo sulla lira. Ma il provvedimento non sortì l’effetto sperato: l’economia italiana rimase comunque sull’orlo della recessione. “La decisione fu assunta in un incontro tra il presidente del Consiglio e il ministro delle Finanze Giovanni Goria – ha raccontato Monorchio al Corriere della Sera -. Era notte fonda ed eravamo riuniti a Palazzo Chigi, alle prese con i numeri della manovra. Mancavano tra i sei e gli ottomila miliardi. A un certo punto – ha proseguito – Goria disse ad Amato: ‘Andiamo di là’. Tornarono dopo venti minuti e il premier disse ai ministri: ‘Potete andare a dormire. Non lei Monorchio‘”. Come spiegato dal diretto interessato, Monorchio rimase del tutto allo scuro delle intenzioni di Amato: “La decisione del prelievo forzoso fu tenuta segreta per evidenti motivi: se fosse trapelato qualcosa il sistema sarebbe collassato. Nessuno fu informato: non i ministri, non il capo dello Stato e nemmeno il governatore di Bankitalia”. “Amato semplicemente la saltò – ha sottolineato Monorchio -. Quando verranno desecretati i verbali della riunione, si vedrà che tra i provvedimenti citati quello del prelievo forzoso non è agli atti. Per non menzionarlo, il premier si trincerò dietro una sorta di scioglilingua e passò avanti. La decisione rimase segreta fino alla sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale”. Non solo: quando la misura fu ufficializzata, “il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, che era solito chiamarmi ogni giorno, quella volta non chiamò. Ciampi (allora governatore di Bankitalia) invece andò su tutte le furie. Chiamò Amato ed ebbe con lui uno scontro verbale violento”. L’85enne economista ribadisce che non era d’accordo con la misura e lascia intendere che fosse evitabile. Tuttavia, “tra le urla del governatore di Bankitalia e il silenzio del presidente della Repubblica, l’Italia alla fine si salvò“.
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  • MA PERCHÉ L'IRAN NON REAGISCE?
    Un thread che risponde a tanti che in queste ore si domandano perché l'Iran esiti così tanto a rispondere alle ultime aggressioni di Israele. Un'analisi lucida basata su un'osservazione realistica e scevra da bias e condizionamenti fanatici.

    Molte persone si chiedono se Hassan Nasrallah sarebbe ancora vivo se l'Iran avesse colpito Israele dopo l'assassinio di Haniyeh.

    1. Israele non è uno scherzo. È una potenza nucleare con armi avanzate.
    2: L'Iran è un'economia da 90 milioni con infrastrutture industriali fragili. È il paese che equipaggia tutte le forze che combattono Israele.
    3: Armi come l'Air-Lora [un missile quasi-balistico a guida GPS/INS sviluppato da Israele] significano che Israele può raggiungere l'Iran e l'Iran può al massimo fornire solo una protezione puntuale di oggetti molto importanti contro tali armi.
    4. Se scoppiasse una guerra totale, Israele correrebbe una minaccia esistenziale. Utilizzerebbe sicuramente le sue armi nucleari se la situazione diventasse troppo critica.
    5. Israele ha utilizzato un mezzo di sabotaggio segreto per assassinare Haniyeh e non se ne è assunto alcuna responsabilità. Nell'attacco del 1° aprile contro l'ambasciata iraniana a Damasco, Israele non si è assunto alcuna responsabilità, ma è stato dimostrato che solo l'esercito israeliano poteva esserne responsabile.
    6. L'attacco missilistico dell'Iran di aprile è stato sproporzionato nel senso che uno degli obiettivi principali era quello di costringere Israele a specare una grande quantità dei suoi costosi e rari intercettori di difesa missilistica di primo livello.
    Ma l'impatto reale è stato proporzionale o addirittura inferiore: colpire le risorse militari (o le infrastrutture di supporto) utilizzate per colpire il complesso dell'ambasciata.
    Una dimostrazione di capacità contro una potenza nucleare con una profondità strategica superficiale molto fragile. Attentamente calibrata per non far degenerare ulteriormente le cose.
    7. Una potenza nucleare aggressiva con un esercito forte viene sconfitta al meglio tramite una guerra prolungata direttamente ai suoi confini. Mettendo a dura prova la sua economia e logorando il fronte interno. Con o senza la sua vecchia leadership, Hezbollah è progettato per fare esattamente questo.

    Ad alcune persone non piacerà sentire queste cose, ma è una questione di vita o di morte, non un gioco al computer.
    Fonte: Patamares

    Source: Segui Giubbe Rosse
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    🇮🇷🇮🇱 MA PERCHÉ L'IRAN NON REAGISCE? Un thread che risponde a tanti che in queste ore si domandano perché l'Iran esiti così tanto a rispondere alle ultime aggressioni di Israele. Un'analisi lucida basata su un'osservazione realistica e scevra da bias e condizionamenti fanatici. Molte persone si chiedono se Hassan Nasrallah sarebbe ancora vivo se l'Iran avesse colpito Israele dopo l'assassinio di Haniyeh. 1. Israele non è uno scherzo. È una potenza nucleare con armi avanzate. 2: L'Iran è un'economia da 90 milioni con infrastrutture industriali fragili. È il paese che equipaggia tutte le forze che combattono Israele. 3: Armi come l'Air-Lora [un missile quasi-balistico a guida GPS/INS sviluppato da Israele] significano che Israele può raggiungere l'Iran e l'Iran può al massimo fornire solo una protezione puntuale di oggetti molto importanti contro tali armi. 4. Se scoppiasse una guerra totale, Israele correrebbe una minaccia esistenziale. Utilizzerebbe sicuramente le sue armi nucleari se la situazione diventasse troppo critica. 5. Israele ha utilizzato un mezzo di sabotaggio segreto per assassinare Haniyeh e non se ne è assunto alcuna responsabilità. Nell'attacco del 1° aprile contro l'ambasciata iraniana a Damasco, Israele non si è assunto alcuna responsabilità, ma è stato dimostrato che solo l'esercito israeliano poteva esserne responsabile. 6. L'attacco missilistico dell'Iran di aprile è stato sproporzionato nel senso che uno degli obiettivi principali era quello di costringere Israele a specare una grande quantità dei suoi costosi e rari intercettori di difesa missilistica di primo livello. Ma l'impatto reale è stato proporzionale o addirittura inferiore: colpire le risorse militari (o le infrastrutture di supporto) utilizzate per colpire il complesso dell'ambasciata. Una dimostrazione di capacità contro una potenza nucleare con una profondità strategica superficiale molto fragile. Attentamente calibrata per non far degenerare ulteriormente le cose. 7. Una potenza nucleare aggressiva con un esercito forte viene sconfitta al meglio tramite una guerra prolungata direttamente ai suoi confini. Mettendo a dura prova la sua economia e logorando il fronte interno. Con o senza la sua vecchia leadership, Hezbollah è progettato per fare esattamente questo. Ad alcune persone non piacerà sentire queste cose, ma è una questione di vita o di morte, non un gioco al computer. Fonte: Patamares Source: Segui Giubbe Rosse Telegram
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