• IL FURBETTO. SPERIAMO PAGHI!

    https://www.corriere.it/tecnologia/25_aprile_16/zuckerberg-a-processo-l-acquisto-di-instagram-e-dura-fare-nuove-app-per-chiudere-la-causa-ha-offerto-fino-a-un-miliardo-di-dollari-6814aefb-27ef-40f9-beb9-937e86570xlk_amp.shtml

    Secondo le indiscrezioni del Wall Street Journal, prima dell'inizio del processo Zuckerberg avrebbe provato a trovare un accordo con la Federal Trade Commission. La difesa in aula

    In una mail, nel 2012, Mark Zuckerberg discuteva con l’allora direttore finanziario di Facebook l’acquisizione di Instagram. Una mossa definita utile per «neutralizzare un potenziale concorrente». Un anno dopo ragionava con un altro dirigente sulla crescita di WhatsApp. Si parla di «notti insonni» per capire come migliorare la propria messaggistica. «Ora o mai più». Due startup, due idee poco più che embrionali che potevano rappresentare una minaccia per gli affari della società che oggi chiamiamo Meta. E che proprio da Meta hanno finito per essere comprate.

    Sono alcune delle prove raccolte in anni di indagini dalla Federal Trade Commission, l’agenzia che controlla il commercio negli Usa, per dimostrare come il colosso dei social media abbia usato pratiche anticoncorrenziali per costruire un monopolio illegale. Un processo, quello iniziato lunedì in un tribunale di Washington, che potrebbe incrinare il business della società. Anzi, potrebbe distruggerlo: se il giudice James Boasberg confermerà le accuse potrebbe anche chiedere a Meta di rinunciare alle sue colonne portanti: Instagram e Whatsapp.

    Due acquisizioni — nel 2012 e nel 2014 — che secondo la Ftc sono state concluse mettendo sul piatto cifre maggiorate (un miliardo e 19 miliardi di dollari) per soffocare potenziali concorrenti. Seguendo la strategia «buy or bury», compra o sotterra.

    La difesa di Meta ha ricordato come le acquisizioni sono state ai tempi approvate dalla stessa Ftc e hanno portato le piattaforme a fiorire e diventare realtà molto diverse da quelle originarie. E che, oggi, si muovono in un panorama dove la competizione non manca: è soprattutto la presenza (e concorrenza) di TikTok a dimostrare la salute del mercato.

    Ci sarà tempo di ascoltare tutti i protagonisti. Ma il primo chiamato a testimoniare è Zuckerberg. Nei primi due giorni di processo ha passato ore a rispondere alle domande sulle sue parole all’epoca delle acquisizioni. E sulle motivazioni che stavano dietro. Che si possono riassumere con una frase detta ieri dal ceo: «Costruire nuove app è difficile». Ha ammesso che ha voluto Instagram perché, in fondo, era migliore di Facebook: «L’app per la fotocamera funzionava meglio quindi ho pensato di comprarla. Quando abbiamo provato a costruirne una, non ha avuto successo». Ancora su Instagram è stata presentata una mail del 2018 dove Zuckerberg, preoccupato per il successo dell’app e degli effetti su Facebook, avrebbe ipotizzato di separare le due divisioni «e forse Whatsapp nei prossimi 5-10 anni». Si è poi parlato di Snapchat e dell'offerta fatta al fondatore (6 miliardi) per comprarla. Offerta rifiutata. Ma, assicura Zuckerberg, «se l'avessi comprata, probabilmente ne avrei accelerato la crescita».

    In totale la deposizione del ceo di Meta è durata circa sei ore. Dopo di lui, toccherà alla sua ex Chief Operating Officer Sheryl Sandberg, e poi ai fondatori di Instagram (Kevin Systrom e Mike Krieger) e WhatsApp (Jan Koum e Brian Acton), Sono mesi che Zuckerberg prova a evitare il processo con un accordo. Ma a nulla sembrano essere serviti gli sforzi per guadagnare il favore di Trump. C'è da precisare che era stato proprio durante l'amministrazione Trump (la prima) che le indagini erano iniziate, nel 2020. Durante i quattro anni di Biden alla Casa Bianca la battaglia della Federal Trade Commission contro le Big Tech non ha fatto che rafforzarsi. Ora, con il nuovo inquilino e un nuovo capo dell'agenzia - il repubblicano Andrew Ferguson - la speranza era quella di poter risolvere la causa senza passare dal tribunale. Secondo le indiscrezioni del Wall Street Journal, Zuckerberg a fine marzo avrebbe offerto 450 milioni di dollari per accordarsi, cifra poi alzata fino a un miliardo. La richiesta di Ferguson e della Ftc sarebbe stata molto più elevata: 30 miliardi. Il WsJournal aggiunge anche che Trump «in vari momenti è apparso aperto» a trovare una via di negoziazione e avrebbe chiesto come potrebbe funzionare. Il processo, in ogni caso, è iniziato e, se le accuse fossero confermate, potrebbe portare al primo smembramento di una società dopo 40 anni. L’ultima è stata At&t: era il 1982.
    IL FURBETTO. SPERIAMO PAGHI! https://www.corriere.it/tecnologia/25_aprile_16/zuckerberg-a-processo-l-acquisto-di-instagram-e-dura-fare-nuove-app-per-chiudere-la-causa-ha-offerto-fino-a-un-miliardo-di-dollari-6814aefb-27ef-40f9-beb9-937e86570xlk_amp.shtml Secondo le indiscrezioni del Wall Street Journal, prima dell'inizio del processo Zuckerberg avrebbe provato a trovare un accordo con la Federal Trade Commission. La difesa in aula In una mail, nel 2012, Mark Zuckerberg discuteva con l’allora direttore finanziario di Facebook l’acquisizione di Instagram. Una mossa definita utile per «neutralizzare un potenziale concorrente». Un anno dopo ragionava con un altro dirigente sulla crescita di WhatsApp. Si parla di «notti insonni» per capire come migliorare la propria messaggistica. «Ora o mai più». Due startup, due idee poco più che embrionali che potevano rappresentare una minaccia per gli affari della società che oggi chiamiamo Meta. E che proprio da Meta hanno finito per essere comprate. Sono alcune delle prove raccolte in anni di indagini dalla Federal Trade Commission, l’agenzia che controlla il commercio negli Usa, per dimostrare come il colosso dei social media abbia usato pratiche anticoncorrenziali per costruire un monopolio illegale. Un processo, quello iniziato lunedì in un tribunale di Washington, che potrebbe incrinare il business della società. Anzi, potrebbe distruggerlo: se il giudice James Boasberg confermerà le accuse potrebbe anche chiedere a Meta di rinunciare alle sue colonne portanti: Instagram e Whatsapp. Due acquisizioni — nel 2012 e nel 2014 — che secondo la Ftc sono state concluse mettendo sul piatto cifre maggiorate (un miliardo e 19 miliardi di dollari) per soffocare potenziali concorrenti. Seguendo la strategia «buy or bury», compra o sotterra. La difesa di Meta ha ricordato come le acquisizioni sono state ai tempi approvate dalla stessa Ftc e hanno portato le piattaforme a fiorire e diventare realtà molto diverse da quelle originarie. E che, oggi, si muovono in un panorama dove la competizione non manca: è soprattutto la presenza (e concorrenza) di TikTok a dimostrare la salute del mercato. Ci sarà tempo di ascoltare tutti i protagonisti. Ma il primo chiamato a testimoniare è Zuckerberg. Nei primi due giorni di processo ha passato ore a rispondere alle domande sulle sue parole all’epoca delle acquisizioni. E sulle motivazioni che stavano dietro. Che si possono riassumere con una frase detta ieri dal ceo: «Costruire nuove app è difficile». Ha ammesso che ha voluto Instagram perché, in fondo, era migliore di Facebook: «L’app per la fotocamera funzionava meglio quindi ho pensato di comprarla. Quando abbiamo provato a costruirne una, non ha avuto successo». Ancora su Instagram è stata presentata una mail del 2018 dove Zuckerberg, preoccupato per il successo dell’app e degli effetti su Facebook, avrebbe ipotizzato di separare le due divisioni «e forse Whatsapp nei prossimi 5-10 anni». Si è poi parlato di Snapchat e dell'offerta fatta al fondatore (6 miliardi) per comprarla. Offerta rifiutata. Ma, assicura Zuckerberg, «se l'avessi comprata, probabilmente ne avrei accelerato la crescita». In totale la deposizione del ceo di Meta è durata circa sei ore. Dopo di lui, toccherà alla sua ex Chief Operating Officer Sheryl Sandberg, e poi ai fondatori di Instagram (Kevin Systrom e Mike Krieger) e WhatsApp (Jan Koum e Brian Acton), Sono mesi che Zuckerberg prova a evitare il processo con un accordo. Ma a nulla sembrano essere serviti gli sforzi per guadagnare il favore di Trump. C'è da precisare che era stato proprio durante l'amministrazione Trump (la prima) che le indagini erano iniziate, nel 2020. Durante i quattro anni di Biden alla Casa Bianca la battaglia della Federal Trade Commission contro le Big Tech non ha fatto che rafforzarsi. Ora, con il nuovo inquilino e un nuovo capo dell'agenzia - il repubblicano Andrew Ferguson - la speranza era quella di poter risolvere la causa senza passare dal tribunale. Secondo le indiscrezioni del Wall Street Journal, Zuckerberg a fine marzo avrebbe offerto 450 milioni di dollari per accordarsi, cifra poi alzata fino a un miliardo. La richiesta di Ferguson e della Ftc sarebbe stata molto più elevata: 30 miliardi. Il WsJournal aggiunge anche che Trump «in vari momenti è apparso aperto» a trovare una via di negoziazione e avrebbe chiesto come potrebbe funzionare. Il processo, in ogni caso, è iniziato e, se le accuse fossero confermate, potrebbe portare al primo smembramento di una società dopo 40 anni. L’ultima è stata At&t: era il 1982.
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  • 25 APRILE: TEMPO DI LIBERAZIONE! No al Riarmo, No alla Guerra, No al Genocidio
    Il 25 Aprile serve a ricordarci che la libertà va difesa ogni giorno. E oggi, più che mai, sentiamo il bisogno di liberarci da minacce nuove e antiche: quelle della guerra, del riarmo, dell’odio che divide.

    Scendo in piazza anche quest’anno con il Coordinamento per la Pace - Milano , per dire un NO chiaro e deciso al riarmo, alla guerra, al genocidio.
    È il momento di unirci, ancora una volta, per difendere la pace e la dignità di tutti i popoli.

    VENERDÌ 25 APRILE 2025 – ORE 12.30
    CORSO VENEZIA 51/53 (MM1 PALESTRO) – MILANO

    Ripudiamo la guerra come strumento di offesa e rifiutiamo la folle corsa al riarmo. Diciamo basta ai bombardamenti su Gaza, agli attacchi in Cisgiordania, e all’espulsione dei palestinesi dalla loro terra.
    Rifiutiamo la strategia di guerra perpetua promossa da UE e NATO, che soffoca il dialogo, svuota i bilanci pubblici e minaccia la pace globale.
    Denunciamo il silenzio della politica europea sul genocidio in Palestina e sull’uso della guerra come strumento di profitto.

    Scendiamo in piazza insieme, con uno spezzone unitario e lo striscione:

    “FERMIAMO IL RIARMO, LA GUERRA E IL GENOCIDIO”

    Perché la Resistenza di ieri ci parla ancora oggi: uniti per un mondo libero, solidale, senza guerra.
    Partecipa. Condividi. Unisciti a noi.

    Seguici e aderisci all’appello qui:
    https://linktr.ee/coordinamentopacemilano

    Evento Facebook:
    https://www.facebook.com/events/969626215380712/

    #25Aprile #StopRiarmo #NoAllaGuerra #Liberazione #PacePerTutti #PalestinaLibera #CoordinamentoPaceMilano #MilanoPerLaPace #FermiamoIlGenocidio #ResistenzaOggi
    ✊ 25 APRILE: TEMPO DI LIBERAZIONE! No al Riarmo, No alla Guerra, No al Genocidio ✊ Il 25 Aprile serve a ricordarci che la libertà va difesa ogni giorno. E oggi, più che mai, sentiamo il bisogno di liberarci da minacce nuove e antiche: quelle della guerra, del riarmo, dell’odio che divide. Scendo in piazza anche quest’anno con il Coordinamento per la Pace - Milano , per dire un NO chiaro e deciso al riarmo, alla guerra, al genocidio. È il momento di unirci, ancora una volta, per difendere la pace e la dignità di tutti i popoli. 👉 VENERDÌ 25 APRILE 2025 – ORE 12.30 CORSO VENEZIA 51/53 (MM1 PALESTRO) – MILANO Ripudiamo la guerra come strumento di offesa e rifiutiamo la folle corsa al riarmo. Diciamo basta ai bombardamenti su Gaza, agli attacchi in Cisgiordania, e all’espulsione dei palestinesi dalla loro terra. Rifiutiamo la strategia di guerra perpetua promossa da UE e NATO, che soffoca il dialogo, svuota i bilanci pubblici e minaccia la pace globale. Denunciamo il silenzio della politica europea sul genocidio in Palestina e sull’uso della guerra come strumento di profitto. Scendiamo in piazza insieme, con uno spezzone unitario e lo striscione: “FERMIAMO IL RIARMO, LA GUERRA E IL GENOCIDIO” Perché la Resistenza di ieri ci parla ancora oggi: uniti per un mondo libero, solidale, senza guerra. Partecipa. Condividi. Unisciti a noi. Seguici e aderisci all’appello qui: https://linktr.ee/coordinamentopacemilano Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/969626215380712/ #25Aprile #StopRiarmo #NoAllaGuerra #Liberazione #PacePerTutti #PalestinaLibera #CoordinamentoPaceMilano #MilanoPerLaPace #FermiamoIlGenocidio #ResistenzaOggi
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  • Manifestazione nazionale – 12 Aprile, Milano, ore 14:00

    Prosegue questo sabato pomeriggio di primavera insieme a tutte le realtà del Coordinamento per la Pace – Milano, in corteo da Piazza Duca D’Aosta, per la manifestazione nazionale contro il genocidio in Palestina.

    Post completo:
    https://www.facebook.com/share/p/16M23E2L5t/

    #Milano12Aprile #FreePalestine #CoordinamentoPerLaPace #StopGenocidio #DirittiUmani #NoAllaGuerra #PalestinaLibera #PeaceNow #ControIlDDLsicurezza #RestiamoUmani
    Manifestazione nazionale – 12 Aprile, Milano, ore 14:00 ✊đŸ‡ĩ🇸 Prosegue questo sabato pomeriggio di primavera insieme a tutte le realtà del Coordinamento per la Pace – Milano, in corteo da Piazza Duca D’Aosta, per la manifestazione nazionale contro il genocidio in Palestina. Post completo: https://www.facebook.com/share/p/16M23E2L5t/ #Milano12Aprile ✊ #FreePalestine đŸ‡ĩ🇸 #CoordinamentoPerLaPace #StopGenocidio #DirittiUmani #NoAllaGuerra #PalestinaLibera #PeaceNow #ControIlDDLsicurezza #RestiamoUmani
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  • âšŊī¸ Assemblea Pubblica Si Meazza – Cinema Anteo, Milano | 12.04.25

    Mattinata intensa all’Anteo per l’assemblea pubblica di #SiMeazza.

    Post completo + reportage:

    https://www.facebook.com/share/p/168auqUZZ4/

    #SanSiro #SiMeazza #MilanoPartecipa #DifendiamoSanSiro
    âšŊī¸ Milano non arretra.
    âšŊī¸ Assemblea Pubblica Si Meazza – Cinema Anteo, Milano | 12.04.25 ✊ Mattinata intensa all’Anteo per l’assemblea pubblica di #SiMeazza. Post completo + 📷reportage: https://www.facebook.com/share/p/168auqUZZ4/ #SanSiro #SiMeazza #MilanoPartecipa #DifendiamoSanSiro âšŊī¸ Milano non arretra. ✊
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  • https://www.facebook.com/renato.pertile.1/videos/969519654951906/?mibextid=rS40aB7S9Ucbxw6v
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  • 𝐈đĨ đ§đŽđ¨đ¯đ¨ 𝐧𝐮đĻ𝐞đĢ𝐨 𝐝𝐞 đĸđĨ 𝐒𝐔𝐃 𝐌đĸđĨ𝐚𝐧𝐨 𝐞‌ đĸ𝐧 𝐝đĸđŦ𝐭đĢđĸđ›đŽđŗđĸ𝐨𝐧𝐞! / Aprile 2025

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