• E' improponibile questo FOLLE vuole portarci alla TERZA GUERRA Mondiale.
    Mandiamolo in pensione. Trump lo fermerà!!!
    Arriva Trump, Rutte accelera su Kiev nella Nato: "Iter irreversibile. E servirà più del 2% del Pil". La n.1 delle politiche di sicurezza: "Fare in fretta" - Il Fatto Quotidiano
    "Gli Usa? Abbiamo bisogno di loro ma anche loro di noi"

    Il percorso che porterà all’ingresso dell’Ucraina nella Nato è “irreversibile“. E gli stati membri dovranno contribuire con più del 2% del loro Pil, come finora previsto. A dirlo è il segretario generale dell’Alleanza atlantica è il segretario generale Mark Rutte. Parole – pronunciate durante una visita in Lettonia, altro paese in prima linea sul fronte orientale dell’Ue, al confine con il territorio russo – che sembrano voler dare un colpo di acceleratore su una strada che la comunità internazionale sembrava voler tenere da parte: vista da Mosca, con il conflitto che ha ancora una fiamma più che viva, l’adesione alla Nato potrebbe avere effetti diversi e più impattanti rispetto, per esempio, all’integrazione nell’Unione Europea. Ma nell’ultimo mese – in avvicinamento alle elezioni negli Stati Uniti – la questione è tornata sul tavolo dei vertici internazionali.

    Occorre far entrare Kiev nell’Alleanza e “bisogna farlo adesso più in fretta, per evitare un’escalation come quella che sta preparando Putin”, coinvolgendo la Corea del Nord, ha aggiunto in un’intervista a Radio Radicale Carmen Romero, direttrice della Security Policy Political Affairs and Security Policy Division della Nato. “Il fatto che la Corea del Nord adesso partecipa in questo conflitto significa che Pyongyang percepirà qualcosa in cambio da parte della Russia, e sarà sicuramente tecnologia missilistica. Il che significa che la Corea del Nord può lanciare dei missili che possono arrivare in Europa, possono arrivare in America del Nord e possono anche attaccare Paesi come il Giappone e la Corea del Sud”. Alla domanda se sia realistico pensare a un ingresso di Kiev nell’Alleanza atlantica, Romero ha risposto: “Chiaramente un Paese che è in un conflitto non può entrare in un’organizzazione perché deve anche esportare sicurezza”, però “stiamo lavorando, sia l’Unione europea che noi” perché Kiev “faccia parte di queste due organizzazioni”.

    Era stato il presidente dell’Ucraina Volodymir Zelensky a rimettere in pista la questione in un incontro di ottobre a Bruxelles in un forcing che durava da mesi: “La Nato per noi è un ombrello di sicurezza cruciale. In fondo è la nostra unica speranza – aveva detto dopo una riunione del Consiglio europeo –. La debolezza relativa dell’Ucraina si traduce in una forza relativa della Russia. Sarebbe un errore non permetterci di entrare nell’organizzazione militare. La prima tappa può essere un invito, poi l’ingresso. Forse anche dopo la fine della guerra. Comunque, il prima possibile”. In quei giorni di ottobre a frenare era stata l’Ungheria che aveva avvertito che l’eventuale approdo di Kiev nell’Alleanza atlantica “nelle attuali circostanze” provocherebbe la “terza guerra mondiale“. Il termine “irreversibile” era stato usato per la prima volta all’ultimo vertice Nato di luglio a Washington, anche se non era stata ipotizzata una possibile data. La reazione del Cremlino fu prevedibilmente glaciale: mentre il vicepresidente del Consiglio di sicurezza – l’ex presidente Dmitry Medvedev – disse seccamente che Mosca deve impegnarsi per far “scomparire Ucraina e Nato”, la portavoce del ministero degli Esteri si “limitò” a prevedere che la strada scelta dagli Alleati va “verso il precipizio“.
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/11/14/arriva-trump-rutte-accelera-sullucraina-nella-nato-il-segretario-della-nato-percorso-irreversibile-con-40-miliardi-di-aiuti/7767091/
    E' improponibile questo FOLLE vuole portarci alla TERZA GUERRA Mondiale. Mandiamolo in pensione. Trump lo fermerà!!! Arriva Trump, Rutte accelera su Kiev nella Nato: "Iter irreversibile. E servirà più del 2% del Pil". La n.1 delle politiche di sicurezza: "Fare in fretta" - Il Fatto Quotidiano "Gli Usa? Abbiamo bisogno di loro ma anche loro di noi" Il percorso che porterà all’ingresso dell’Ucraina nella Nato è “irreversibile“. E gli stati membri dovranno contribuire con più del 2% del loro Pil, come finora previsto. A dirlo è il segretario generale dell’Alleanza atlantica è il segretario generale Mark Rutte. Parole – pronunciate durante una visita in Lettonia, altro paese in prima linea sul fronte orientale dell’Ue, al confine con il territorio russo – che sembrano voler dare un colpo di acceleratore su una strada che la comunità internazionale sembrava voler tenere da parte: vista da Mosca, con il conflitto che ha ancora una fiamma più che viva, l’adesione alla Nato potrebbe avere effetti diversi e più impattanti rispetto, per esempio, all’integrazione nell’Unione Europea. Ma nell’ultimo mese – in avvicinamento alle elezioni negli Stati Uniti – la questione è tornata sul tavolo dei vertici internazionali. Occorre far entrare Kiev nell’Alleanza e “bisogna farlo adesso più in fretta, per evitare un’escalation come quella che sta preparando Putin”, coinvolgendo la Corea del Nord, ha aggiunto in un’intervista a Radio Radicale Carmen Romero, direttrice della Security Policy Political Affairs and Security Policy Division della Nato. “Il fatto che la Corea del Nord adesso partecipa in questo conflitto significa che Pyongyang percepirà qualcosa in cambio da parte della Russia, e sarà sicuramente tecnologia missilistica. Il che significa che la Corea del Nord può lanciare dei missili che possono arrivare in Europa, possono arrivare in America del Nord e possono anche attaccare Paesi come il Giappone e la Corea del Sud”. Alla domanda se sia realistico pensare a un ingresso di Kiev nell’Alleanza atlantica, Romero ha risposto: “Chiaramente un Paese che è in un conflitto non può entrare in un’organizzazione perché deve anche esportare sicurezza”, però “stiamo lavorando, sia l’Unione europea che noi” perché Kiev “faccia parte di queste due organizzazioni”. Era stato il presidente dell’Ucraina Volodymir Zelensky a rimettere in pista la questione in un incontro di ottobre a Bruxelles in un forcing che durava da mesi: “La Nato per noi è un ombrello di sicurezza cruciale. In fondo è la nostra unica speranza – aveva detto dopo una riunione del Consiglio europeo –. La debolezza relativa dell’Ucraina si traduce in una forza relativa della Russia. Sarebbe un errore non permetterci di entrare nell’organizzazione militare. La prima tappa può essere un invito, poi l’ingresso. Forse anche dopo la fine della guerra. Comunque, il prima possibile”. In quei giorni di ottobre a frenare era stata l’Ungheria che aveva avvertito che l’eventuale approdo di Kiev nell’Alleanza atlantica “nelle attuali circostanze” provocherebbe la “terza guerra mondiale“. Il termine “irreversibile” era stato usato per la prima volta all’ultimo vertice Nato di luglio a Washington, anche se non era stata ipotizzata una possibile data. La reazione del Cremlino fu prevedibilmente glaciale: mentre il vicepresidente del Consiglio di sicurezza – l’ex presidente Dmitry Medvedev – disse seccamente che Mosca deve impegnarsi per far “scomparire Ucraina e Nato”, la portavoce del ministero degli Esteri si “limitò” a prevedere che la strada scelta dagli Alleati va “verso il precipizio“. https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/11/14/arriva-trump-rutte-accelera-sullucraina-nella-nato-il-segretario-della-nato-percorso-irreversibile-con-40-miliardi-di-aiuti/7767091/
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  • Il CASTELLO di CARTA sta per CADERE e molto VELOCEMENTE!
    Parte sotto pessimi auspici la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima che si terrà da oggi fino al 22 novembre a Baku, in Azerbaigian. Non è un fattore favorevole ai negoziati il ritorno alla Casa Bianca dell’ex presidente Donald Trump, che nel 2017 fece uscire gli Usa dall’Accordo di Parigi e che, a leggere il Wall Street Journal, è pronto a rifare la stessa scelta firmando un ordine esecutivo ad hoc il 20 gennaio 2025, ovvero il giorno in cui entrerà in carica. Certo, i delegati presenti alla Cop29 saranno ancora quelli di Joe Biden che, per inciso, ha già annunciato che non ci sarà. E non è il solo: la sua assenza si aggiunge alle defezioni della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, del presidente russo Vladimir Putin, del presidente francese Emmanuel Macron, del cancelliere tedesco Olaf Scholz e del premier olandese **** Schoof.

    Neanche Luiz Inacio Lula da Silva andrà a Baku. Il presidente del Brasile, Paese che ospiterà la prossima decisiva Cop del 2025, ha annullato il viaggio per motivi di salute. Tutte queste assenze non sono un buon segno per la Cop già definita la ‘finance Cop’, ossia la Cop della finanza, quella durante la quale si deciderà il nuovo obiettivo di finanza per il clima (New Collective Quantified Goal, NCQG) che sostituirà il precedente obiettivo dei 100 miliardi annui, raggiunto finora solo nel 2022. Altre, perplessità, sono invece legate al Paese ospitante, l’Azerbaigian devastato dalle attività estrattive di gas e petrolio. Eppure, nell’agenda della Conferenza manca l’impegno a eliminare gradualmente i combustibili fossili, che pure era stato un risultato della Cop28 di Dubai. D’altronde, dopo la presidenza della Cop28 di Dubai affidata a Sultan Al Jaber, amministratore delegato della Compagnia petrolifera statale degli Emirati Arabi Uniti, la Cop29 sarà presieduta da Mukhtar Babayev, che per 26 anni ha lavorato per la compagnia petrolifera nazionale, la State oil company of Azerbaijan Republic (Socar), prima di diventare ministro dell’Ambiente. Emblematiche del clima di sfiducia nei confronti della Conferenza sono le parole di Justin Tkatchenko, ministro degli Esteri della Papua Nuova Guinea, uno dei paesi più esposti alle conseguenze della crisi climatica: “Una perdita di tempo, andare non serve a niente”.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/11/11/il-ritorno-di-trump-svuota-la-cop29-big-tutti-assenti/7762159/
    Il CASTELLO di CARTA sta per CADERE e molto VELOCEMENTE! Parte sotto pessimi auspici la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima che si terrà da oggi fino al 22 novembre a Baku, in Azerbaigian. Non è un fattore favorevole ai negoziati il ritorno alla Casa Bianca dell’ex presidente Donald Trump, che nel 2017 fece uscire gli Usa dall’Accordo di Parigi e che, a leggere il Wall Street Journal, è pronto a rifare la stessa scelta firmando un ordine esecutivo ad hoc il 20 gennaio 2025, ovvero il giorno in cui entrerà in carica. Certo, i delegati presenti alla Cop29 saranno ancora quelli di Joe Biden che, per inciso, ha già annunciato che non ci sarà. E non è il solo: la sua assenza si aggiunge alle defezioni della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, del presidente russo Vladimir Putin, del presidente francese Emmanuel Macron, del cancelliere tedesco Olaf Scholz e del premier olandese Dick Schoof. Neanche Luiz Inacio Lula da Silva andrà a Baku. Il presidente del Brasile, Paese che ospiterà la prossima decisiva Cop del 2025, ha annullato il viaggio per motivi di salute. Tutte queste assenze non sono un buon segno per la Cop già definita la ‘finance Cop’, ossia la Cop della finanza, quella durante la quale si deciderà il nuovo obiettivo di finanza per il clima (New Collective Quantified Goal, NCQG) che sostituirà il precedente obiettivo dei 100 miliardi annui, raggiunto finora solo nel 2022. Altre, perplessità, sono invece legate al Paese ospitante, l’Azerbaigian devastato dalle attività estrattive di gas e petrolio. Eppure, nell’agenda della Conferenza manca l’impegno a eliminare gradualmente i combustibili fossili, che pure era stato un risultato della Cop28 di Dubai. D’altronde, dopo la presidenza della Cop28 di Dubai affidata a Sultan Al Jaber, amministratore delegato della Compagnia petrolifera statale degli Emirati Arabi Uniti, la Cop29 sarà presieduta da Mukhtar Babayev, che per 26 anni ha lavorato per la compagnia petrolifera nazionale, la State oil company of Azerbaijan Republic (Socar), prima di diventare ministro dell’Ambiente. Emblematiche del clima di sfiducia nei confronti della Conferenza sono le parole di Justin Tkatchenko, ministro degli Esteri della Papua Nuova Guinea, uno dei paesi più esposti alle conseguenze della crisi climatica: “Una perdita di tempo, andare non serve a niente”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/11/11/il-ritorno-di-trump-svuota-la-cop29-big-tutti-assenti/7762159/
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    Brutto clima alla Cop29 di Baku
    Parte sotto pessimi auspici la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima: ecco perché
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  • Il presidente russo Putin sull'Europa

    "Chiedo ai miei colleghi, ai miei esperti, cosa manca in Europa in questo momento. E la risposta è che mancano i cervelli."

    Fonte: https://t.me/bricsnews/3067
    🇷🇺🇪🇺 Il presidente russo Putin sull'Europa "Chiedo ai miei colleghi, ai miei esperti, cosa manca in Europa in questo momento. E la risposta è che mancano i cervelli." Fonte: https://t.me/bricsnews/3067
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  • Si sono conclusi i tre giorni del vertice #BRICS.
    Vi proponiamo un breve reportage video dal Paese “più isolato” del mondo.
    The three-day #BRICS summit has concluded.
    We offer you a short video report from the “most isolated” country in the world.

    #Putin #Russia #Kazan #Occidente #Europa #UE #USA #StatiUniti
    Si sono conclusi i tre giorni del vertice #BRICS. Vi proponiamo un breve reportage video dal Paese “più isolato” del mondo. The three-day #BRICS summit has concluded. We offer you a short video report from the “most isolated” country in the world. #Putin #Russia #Kazan #Occidente #Europa #UE #USA #StatiUniti
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  • SOLO LE MERDE GOVERNATIVE LA VOGLIONO

    SI RICORDA CHE LE MERDE SONO 1%

    MENTRE NOI SIAMO 99%

    SCOOP! DENTRO LA NOTIZIA 🫡

    Accenni di un colpo di stato da parte dei leader militari statunitensi per scongiurare una guerra nucleare contro la Russia! L'accordo di mutua difesa tra Stati Uniti e Gran Bretagna non è stato rinnovato come Starmer voleva! Il generale Michael E. Kurilla, capo del Comando centrale degli Stati Uniti, ha visitato Israele per la seconda volta in una settimana allo scopo di... Il voto del Parlamento europeo per intensificare la guerra accelererà la disintegrazione dell'Unione europea! Volodin, capo della Duma russa avverte: il tempo di volo del missile Sarmat verso Strasburgo è di 3 minuti e 20 secondi! Putin: dai nuovi dati la Cina è già la prima economia mondiale e la Russia la quarta!

    Fonte: Dentro la notizia
    SOLO LE MERDE GOVERNATIVE LA VOGLIONO SI RICORDA CHE LE MERDE SONO 1% MENTRE NOI SIAMO 99% SCOOP! DENTRO LA NOTIZIA 🔥💊🫡 Accenni di un colpo di stato da parte dei leader militari statunitensi per scongiurare una guerra nucleare contro la Russia! L'accordo di mutua difesa tra Stati Uniti e Gran Bretagna non è stato rinnovato come Starmer voleva! Il generale Michael E. Kurilla, capo del Comando centrale degli Stati Uniti, ha visitato Israele per la seconda volta in una settimana allo scopo di... Il voto del Parlamento europeo per intensificare la guerra accelererà la disintegrazione dell'Unione europea! Volodin, capo della Duma russa avverte: il tempo di volo del missile Sarmat verso Strasburgo è di 3 minuti e 20 secondi! Putin: dai nuovi dati la Cina è già la prima economia mondiale e la Russia la quarta! Fonte: Dentro la notizia
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  • Putin: "L'Occidente è governato da pedofili satanici" "La pedofilia è ormai accettata come la norma" "Stanno distruggendo l'istituzione della famiglia,la loro cultura e la loro identità storica" VladimirPutin con una descrizione onesta e accurata dell'Occidente in questo momento.
    Putin: "L'Occidente è governato da pedofili satanici" "La pedofilia è ormai accettata come la norma" "Stanno distruggendo l'istituzione della famiglia,la loro cultura e la loro identità storica" VladimirPutin con una descrizione onesta e accurata dell'Occidente in questo momento.
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  • Nell'incontro avvenuto pochi giorni fa alla Trump Tower, #Zelesnky ha voluto "correggere" #Trump quando davanti alle telecamere il tycoon ha parlato di "ottimi rapporti con Putin"

    Sentite cosa gli ha risposto il candidato repubblicano 🗣
    Fonte: Radio Radio
    Nell'incontro avvenuto pochi giorni fa alla Trump Tower, #Zelesnky ha voluto "correggere" #Trump quando davanti alle telecamere il tycoon ha parlato di "ottimi rapporti con Putin" 👀 Sentite cosa gli ha risposto il candidato repubblicano 🗣 Fonte: Radio Radio
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  • Per eliminare il capo di Hezbollah (al momento non si sa se l'obiettivo sia stato raggiunto) Israele ha bombardato un quartiere di Beirut. Sette o otto palazzi di dieci piani sono stati rasi al suolo. Non si tratta, del resto, di una novità. L'esercito israeliano ci ha abituato ad imprese del genere.
    Quante persone sono state uccise? Trecento? Cinquecento? Mille? Probabilmente non lo sapremo mai. I nostri giornali sono troppo impegnati a parlare di calcio, dell'amante di Sangiuliano e di altri pettegolezzi. Nessuno chiederà a Saviano , a Paolo Giordano, a Emanuele Trevi, a Michele Serra, a Federico Rampini, a tutti quegli intellettuali in servizio permanente presso le televisioni e le gazzette di condannare quanto accaduto. Questi signori hanno esaurito il loro sdegno nel gettare letame sui renitenti al vaccino e sugli amici di Putin.
    Nessuno chiederà a Liliana Segre di prendere le distanze dai crimini dello stato di Israele.
    E allora, una buona volta è venuto il momento di dirlo: i più spregevoli responsabili delle enormità che avvengono sotto i nostri occhi non sono i governanti israeliani ma quei giornalisti e quegli intellettuali che col loro silenzio le rendono possibili.

    Silvio Dalla Torre
    Per eliminare il capo di Hezbollah (al momento non si sa se l'obiettivo sia stato raggiunto) Israele ha bombardato un quartiere di Beirut. Sette o otto palazzi di dieci piani sono stati rasi al suolo. Non si tratta, del resto, di una novità. L'esercito israeliano ci ha abituato ad imprese del genere. Quante persone sono state uccise? Trecento? Cinquecento? Mille? Probabilmente non lo sapremo mai. I nostri giornali sono troppo impegnati a parlare di calcio, dell'amante di Sangiuliano e di altri pettegolezzi. Nessuno chiederà a Saviano , a Paolo Giordano, a Emanuele Trevi, a Michele Serra, a Federico Rampini, a tutti quegli intellettuali in servizio permanente presso le televisioni e le gazzette di condannare quanto accaduto. Questi signori hanno esaurito il loro sdegno nel gettare letame sui renitenti al vaccino e sugli amici di Putin. Nessuno chiederà a Liliana Segre di prendere le distanze dai crimini dello stato di Israele. E allora, una buona volta è venuto il momento di dirlo: i più spregevoli responsabili delle enormità che avvengono sotto i nostri occhi non sono i governanti israeliani ma quei giornalisti e quegli intellettuali che col loro silenzio le rendono possibili. Silvio Dalla Torre
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  • ORRORE SENZA FINE!
    Per il terzo giorno consecutivo Israele continua a bombardare il Libano. Il governo di Beirut ha aggiornato a 51 morti il bilancio delle vittime di mercoledì, che si aggiungono alle centinaia dei giorni precedenti. E mentre i vertici dell’esercito di Tel Aviv preparano i soldati all’invasione di terra, il premier Benjamin Netanyahu ha dato il via libera ai colloqui con gli Usa per un cessate il fuoco temporaneo nel Paese: Washington, però, non parla direttamente con Hezbollah, quindi i contatti saranno indiretti attraverso i governo libanese, francese e di altri Paesi europei. Proprio gli Stati Uniti manifestano particolare preoccupazione per un allargamento del conflitto: “Una guerra su vasta scala in Medio Oriente è possibile”, ha detto Joe Biden al talk show The View, “ma io credo ancora che si possa arrivare a un accordo che cambi tutta la regione”. Secondo fonti anonime citate dall’emittente libanese LBCI, i tavoli hanno registrato “progressi significativi” e raggiunto “una fase seria e avanzata”, tanto che già giovedì mattina potrebbero emergere “risultati operativi“. Intanto, però, decine di soldati a stelle e strisce sono stati dispiegati a Cipro e si stanno preparando a una serie di eventualità, inclusa la possibile evacuazione dei cittadini Usa dal Libano.

    Netanyahu: “Non ci fermeremo” – Sul campo, infatti, tutto lascia pensare che le operazioni proseguiranno. Da un lato, le Idf (Israeli defence forces, le forze armate di Tel Aviv) hanno inviato un messaggio in arabo ai cittadini libanesi, chiedendo loro di non rientrare nelle case che hanno lasciato, perché non è ancora sicuro: “Per la vostra sicurezza, non tornate nelle vostre case fino a nuova comunicazione”. Dall’altro, hanno annunciato la mobilitazione di due brigate di riservisti da schierare nel nord di Israele, al confine con il Libano: questa mossa, affermano, “consentirà di continuare lo sforzo di combattimento contro l’organizzazione terroristica Hezbollah, garantire la protezione dei cittadini dello Stato di Israele e creare le condizioni per il ritorno sicuro degli sfollati del nord nelle loro case”. Soprattutto, in un video registrato dal suo ufficio, Netanyahu ha affermato che Israele “userà tutta la sua forza” contro Hezbollah per far tornare i civili residenti nel nord del Paese, dopo l’ondata di razzi lanciati dal movimento sciita: “Stiamo infliggendo a Hezbollah colpi che non potevano immaginare, lo stiamo facendo con la forza e con l’astuzia. Posso promettervi una cosa: non ci fermeremo finché non torneranno a casa”, ha giurato. Il premier ha convocato per mercoledì sera il gabinetto di sicurezza a Tel Aviv e dovrebbe poi partire per New York, dove parteciperà all’Assemblea generale dell’Onu.
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    I generali alle truppe: “Preparatevi all’invasione” – Non solo: il capo dell’esercito israeliano ha detto ai soldati di prepararsi per un “possibile ingresso” in Libano. “Dobbiamo essere molto pronti a entrare in azione e invadere“, ha affermato il comandante delle Idf per il nord, il generale Uri Gordon. A confermare che Israele stia preparando l’invasione di terra sono anche le ultime parole del capo di Stato maggiore Herzi Halevi: “Sentite i jet. Abbiamo attaccato tutto il giorno, sia per preparare il terreno per il vostro possibile ingresso che per continuare a danneggiare Hezbollah”, ha detto alle truppe durante una simulazione di offensiva di terra, secondo quanto riporta il Times of Israel. “I vostri stivali entreranno nei villaggi che Hezbollah ha trasformato in una vasta postazione militare, incontrerete i miliziani e gli dimostrerete che cosa significa affrontare un esercito professionale, altamente qualificata e con esperienza di battaglia. Li distruggerete”, ha aggiunto.

    I morti – Intanto Israele sta attaccando in aree montuose al di fuori delle tradizionali roccaforti di Hezbollah: secondo il ministero della Salute libanese un attacco sul villaggio di Joun nei monti Chouf, a sud-est di Beirut, ha ucciso quattro persone. Altre quattro sono morte nella regione di Baalbeck. Un ulterioreattacco ha ucciso tre persone a Maaysra, villaggio sciita in un’area montuosa a maggioranza cristiana a circa 25 chilometri a nord di Beirut, dove secondo i residenti sentiti dall’Afp “una casa e un caffè” sono stati distrutti. La casa, secondo testimonianze riportate dal quotidiano L’Orient Today, apparteneva alla famiglia di Ali Amro, esponente di Hezbollah ucciso il 4 agosto a Houla, nel sud del paese. Amro viveva nell’abitazione ed era responsabile dei settori Mont-Liban e Northern all’interno dell’organizzazione. Altre otto persone sono state uccise nel sud del paese: finora il totale dei morti si avvicina alle 600 vittime.
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    Gli sfollati – Secondo il ministero degli Esteri di Beirut gli sfollati “sono mezzo milione“. Per l’Onu invece il loro numero si aggira attorno ai novantamila. Rula Amin, portavoce per il Medioriente e il Nord Africa dell’Unhcr (l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati) ha riferito che migliaia di persone sono fuggite attraversando il confine con la Siria. Le famiglie, ha spiegato, “arrivano in autobus e in auto, ma viaggiano anche a piedi. Folle di persone – molte delle quali sono donne, bambini piccoli e persino neonati continuano ad attendere di poter entrare. Molti dovranno passare la notte all’aperto aspettando il loro turno”, ha aggiunto. L’Unhcr, insieme alla Mezzaluna rossa siriana, sta fornendo acqua, materassi, coperte e cibo. Molte persone “compresi bambini”, ha osservato, risultano feriti nei “recenti attacchi”.

    Hezbollah lancia un missile verso Israele – Nella notte il sistema di difesa aerea “David’s Sling” ha intercettato il “primo missile mai lanciato da Hezbollah verso il centro di Israele”, ha riferito il portavoce dell’esercito israeliano in seguito a un allarme scattato a Tel Aviv, Netanya e nelle aree circostanti. Il partito armato ha confermato l’attacco: “La resistenza islamica ha lanciato un missile balistico Qader 1 alle 6:30 (le 5:30 in Italia, ndr) di mercoledì mirando al quartier generale del Mossad nella periferia di Tel Aviv”. “Il quartier generale del Mossad non si trova in quella zona”, ha replicato il portavoce internazionale dell’Idf, il tenente colonnello Nadav Shoshani, “è un po’ più a est e a nord di quell’area. Il loro missile ha attivato gli allarmi a Netanya e Tel Aviv lungo la costa”. Secondo Shoshani il missile si stava dirigendo verso aree civili della città. È andato a segno, invece, un razzo lanciato contro il kibbutz Sàar, nella Galilea occidentale: tre persone sono rimaste ferite, una in modo grave. Secondo le Idf, in totale, nel corso della giornata sono stati lanciati 110 razzi dal Libano verso Israele.
    Meloni all’Onu: “Subito un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Israele rispetti il diritto e tuteli i civili, anche in Libano”
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    Tel Aviv: “Due droni dall’Iraq” – A quanto riferiscono le forze armate israeliane, due droni sono stati lanciati dalle milizie sciite irachene contro Eilat, località balneare nel sud di Israele. Uno è stato intercettato, mentre l’altro è esploso: due persone sono rimaste leggermente ferite dalle schegge. La rete Al-Mayadeen, affiliata a Hezbollah, ha riferito che a inviare gli ordigni è stata la Resistenza islamica in Iraq, un’organizzazione composta da milizie filo-iraniane. Lo scrive Ynet. Intanto le difese aeree siriane hanno intercettato presunti missili israeliani diretti contro Tartus, la seconda città portuale più grande della Siria e sede di basi militari russe, non lontano dal confine nord del Libano. Lo hanno riferito fonti dell’esercito siriano citate dalla Reuters. Il canale televisivo saudita Al-Hadath ha riferito di un “attacco israeliano” e di esplosioni. Il Cremlino ha consigliato ai cittadini russi di lasciare il Libano per motivi di sicurezza: “Si stanno adottando tutte le misure per raccomandare ai nostri cittadini di lasciare il territorio libanese il più rapidamente possibile, utilizzando le opportunità di trasporto commerciale disponibili. Ciò è necessario per garantire la sicurezza dei cittadini”, ha affermato portavoce di Putin, Dmitri Peskov. Stesso invito rivolto dal Regno Unito ai cittadini britannici: quelli ancora presenti devono “lasciare immediatamente” il Paese, ha detto il premier Keir Starmer.
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    Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/25/libano-nuovi-raid-di-israele-esercito-ai-civili-non-tornate-a-casa-beirut-500mila-sfollati-hezbollah-lancia-il-1-missile-verso-tel-aviv-intercettato/7706742/
    ORRORE SENZA FINE! Per il terzo giorno consecutivo Israele continua a bombardare il Libano. Il governo di Beirut ha aggiornato a 51 morti il bilancio delle vittime di mercoledì, che si aggiungono alle centinaia dei giorni precedenti. E mentre i vertici dell’esercito di Tel Aviv preparano i soldati all’invasione di terra, il premier Benjamin Netanyahu ha dato il via libera ai colloqui con gli Usa per un cessate il fuoco temporaneo nel Paese: Washington, però, non parla direttamente con Hezbollah, quindi i contatti saranno indiretti attraverso i governo libanese, francese e di altri Paesi europei. Proprio gli Stati Uniti manifestano particolare preoccupazione per un allargamento del conflitto: “Una guerra su vasta scala in Medio Oriente è possibile”, ha detto Joe Biden al talk show The View, “ma io credo ancora che si possa arrivare a un accordo che cambi tutta la regione”. Secondo fonti anonime citate dall’emittente libanese LBCI, i tavoli hanno registrato “progressi significativi” e raggiunto “una fase seria e avanzata”, tanto che già giovedì mattina potrebbero emergere “risultati operativi“. Intanto, però, decine di soldati a stelle e strisce sono stati dispiegati a Cipro e si stanno preparando a una serie di eventualità, inclusa la possibile evacuazione dei cittadini Usa dal Libano. Netanyahu: “Non ci fermeremo” – Sul campo, infatti, tutto lascia pensare che le operazioni proseguiranno. Da un lato, le Idf (Israeli defence forces, le forze armate di Tel Aviv) hanno inviato un messaggio in arabo ai cittadini libanesi, chiedendo loro di non rientrare nelle case che hanno lasciato, perché non è ancora sicuro: “Per la vostra sicurezza, non tornate nelle vostre case fino a nuova comunicazione”. Dall’altro, hanno annunciato la mobilitazione di due brigate di riservisti da schierare nel nord di Israele, al confine con il Libano: questa mossa, affermano, “consentirà di continuare lo sforzo di combattimento contro l’organizzazione terroristica Hezbollah, garantire la protezione dei cittadini dello Stato di Israele e creare le condizioni per il ritorno sicuro degli sfollati del nord nelle loro case”. Soprattutto, in un video registrato dal suo ufficio, Netanyahu ha affermato che Israele “userà tutta la sua forza” contro Hezbollah per far tornare i civili residenti nel nord del Paese, dopo l’ondata di razzi lanciati dal movimento sciita: “Stiamo infliggendo a Hezbollah colpi che non potevano immaginare, lo stiamo facendo con la forza e con l’astuzia. Posso promettervi una cosa: non ci fermeremo finché non torneranno a casa”, ha giurato. Il premier ha convocato per mercoledì sera il gabinetto di sicurezza a Tel Aviv e dovrebbe poi partire per New York, dove parteciperà all’Assemblea generale dell’Onu. Anche Unifil condanna i raid di Israele in Libano: “Attacchi ai civili sono una violazione delle leggi umanitarie internazionali” Leggi Anche Anche Unifil condanna i raid di Israele in Libano: “Attacchi ai civili sono una violazione delle leggi umanitarie internazionali” I generali alle truppe: “Preparatevi all’invasione” – Non solo: il capo dell’esercito israeliano ha detto ai soldati di prepararsi per un “possibile ingresso” in Libano. “Dobbiamo essere molto pronti a entrare in azione e invadere“, ha affermato il comandante delle Idf per il nord, il generale Uri Gordon. A confermare che Israele stia preparando l’invasione di terra sono anche le ultime parole del capo di Stato maggiore Herzi Halevi: “Sentite i jet. Abbiamo attaccato tutto il giorno, sia per preparare il terreno per il vostro possibile ingresso che per continuare a danneggiare Hezbollah”, ha detto alle truppe durante una simulazione di offensiva di terra, secondo quanto riporta il Times of Israel. “I vostri stivali entreranno nei villaggi che Hezbollah ha trasformato in una vasta postazione militare, incontrerete i miliziani e gli dimostrerete che cosa significa affrontare un esercito professionale, altamente qualificata e con esperienza di battaglia. Li distruggerete”, ha aggiunto. I morti – Intanto Israele sta attaccando in aree montuose al di fuori delle tradizionali roccaforti di Hezbollah: secondo il ministero della Salute libanese un attacco sul villaggio di Joun nei monti Chouf, a sud-est di Beirut, ha ucciso quattro persone. Altre quattro sono morte nella regione di Baalbeck. Un ulterioreattacco ha ucciso tre persone a Maaysra, villaggio sciita in un’area montuosa a maggioranza cristiana a circa 25 chilometri a nord di Beirut, dove secondo i residenti sentiti dall’Afp “una casa e un caffè” sono stati distrutti. La casa, secondo testimonianze riportate dal quotidiano L’Orient Today, apparteneva alla famiglia di Ali Amro, esponente di Hezbollah ucciso il 4 agosto a Houla, nel sud del paese. Amro viveva nell’abitazione ed era responsabile dei settori Mont-Liban e Northern all’interno dell’organizzazione. Altre otto persone sono state uccise nel sud del paese: finora il totale dei morti si avvicina alle 600 vittime. Missili anti-nave, razzi guidati e droni: ecco l’arsenale da 150mila “pezzi” di Hezbollah. Ha un armamento da esercito grazie all’Iran Leggi Anche Missili anti-nave, razzi guidati e droni: ecco l’arsenale da 150mila “pezzi” di Hezbollah. Ha un armamento da esercito grazie all’Iran Gli sfollati – Secondo il ministero degli Esteri di Beirut gli sfollati “sono mezzo milione“. Per l’Onu invece il loro numero si aggira attorno ai novantamila. Rula Amin, portavoce per il Medioriente e il Nord Africa dell’Unhcr (l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati) ha riferito che migliaia di persone sono fuggite attraversando il confine con la Siria. Le famiglie, ha spiegato, “arrivano in autobus e in auto, ma viaggiano anche a piedi. Folle di persone – molte delle quali sono donne, bambini piccoli e persino neonati continuano ad attendere di poter entrare. Molti dovranno passare la notte all’aperto aspettando il loro turno”, ha aggiunto. L’Unhcr, insieme alla Mezzaluna rossa siriana, sta fornendo acqua, materassi, coperte e cibo. Molte persone “compresi bambini”, ha osservato, risultano feriti nei “recenti attacchi”. Hezbollah lancia un missile verso Israele – Nella notte il sistema di difesa aerea “David’s Sling” ha intercettato il “primo missile mai lanciato da Hezbollah verso il centro di Israele”, ha riferito il portavoce dell’esercito israeliano in seguito a un allarme scattato a Tel Aviv, Netanya e nelle aree circostanti. Il partito armato ha confermato l’attacco: “La resistenza islamica ha lanciato un missile balistico Qader 1 alle 6:30 (le 5:30 in Italia, ndr) di mercoledì mirando al quartier generale del Mossad nella periferia di Tel Aviv”. “Il quartier generale del Mossad non si trova in quella zona”, ha replicato il portavoce internazionale dell’Idf, il tenente colonnello Nadav Shoshani, “è un po’ più a est e a nord di quell’area. Il loro missile ha attivato gli allarmi a Netanya e Tel Aviv lungo la costa”. Secondo Shoshani il missile si stava dirigendo verso aree civili della città. È andato a segno, invece, un razzo lanciato contro il kibbutz Sàar, nella Galilea occidentale: tre persone sono rimaste ferite, una in modo grave. Secondo le Idf, in totale, nel corso della giornata sono stati lanciati 110 razzi dal Libano verso Israele. Meloni all’Onu: “Subito un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Israele rispetti il diritto e tuteli i civili, anche in Libano” Leggi Anche Meloni all’Onu: “Subito un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Israele rispetti il diritto e tuteli i civili, anche in Libano” Tel Aviv: “Due droni dall’Iraq” – A quanto riferiscono le forze armate israeliane, due droni sono stati lanciati dalle milizie sciite irachene contro Eilat, località balneare nel sud di Israele. Uno è stato intercettato, mentre l’altro è esploso: due persone sono rimaste leggermente ferite dalle schegge. La rete Al-Mayadeen, affiliata a Hezbollah, ha riferito che a inviare gli ordigni è stata la Resistenza islamica in Iraq, un’organizzazione composta da milizie filo-iraniane. Lo scrive Ynet. Intanto le difese aeree siriane hanno intercettato presunti missili israeliani diretti contro Tartus, la seconda città portuale più grande della Siria e sede di basi militari russe, non lontano dal confine nord del Libano. Lo hanno riferito fonti dell’esercito siriano citate dalla Reuters. Il canale televisivo saudita Al-Hadath ha riferito di un “attacco israeliano” e di esplosioni. Il Cremlino ha consigliato ai cittadini russi di lasciare il Libano per motivi di sicurezza: “Si stanno adottando tutte le misure per raccomandare ai nostri cittadini di lasciare il territorio libanese il più rapidamente possibile, utilizzando le opportunità di trasporto commerciale disponibili. Ciò è necessario per garantire la sicurezza dei cittadini”, ha affermato portavoce di Putin, Dmitri Peskov. Stesso invito rivolto dal Regno Unito ai cittadini britannici: quelli ancora presenti devono “lasciare immediatamente” il Paese, ha detto il premier Keir Starmer. Hai già letto 5 articoli Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/25/libano-nuovi-raid-di-israele-esercito-ai-civili-non-tornate-a-casa-beirut-500mila-sfollati-hezbollah-lancia-il-1-missile-verso-tel-aviv-intercettato/7706742/
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  • Discorso di Putin.
    QUESTO SIGNIFICA PARLAR CHIARO!

    il vero “pericolo” è rappresentato dal vile asservimento dei capi di governo , e di tutta la classe politica, alle élite globaliste che a causa della loro follia predatoria, trascineranno i popoli verso il disastro globale.
    Discorso di Putin. QUESTO SIGNIFICA PARLAR CHIARO! il vero “pericolo” è rappresentato dal vile asservimento dei capi di governo , e di tutta la classe politica, alle élite globaliste che a causa della loro follia predatoria, trascineranno i popoli verso il disastro globale.
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