• QUESTA VOLTA Silver si è superato.
    FINALE da APPLAUSI!
    L'impatto umano sulla CO2.

    La concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera è estremamente bassa e solo una piccola frazione di questa è attribuibile alle attività umane. Eppure è su questa porzione che si concentra gran parte del dibattito sul cambiamento che viene sbandierato in questi ultimi anni.

    https://youtu.be/_9AmAPhalLc?feature=shared
    QUESTA VOLTA Silver si è superato. FINALE da APPLAUSI! L'impatto umano sulla CO2. La concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera è estremamente bassa e solo una piccola frazione di questa è attribuibile alle attività umane. Eppure è su questa porzione che si concentra gran parte del dibattito sul cambiamento che viene sbandierato in questi ultimi anni. https://youtu.be/_9AmAPhalLc?feature=shared
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  • I grandi rischi delle vaccinazioni pediatriche - Bio-immunologo Mauro Mantovani - MASSIMA DIFFUSIONE

    Carissime/i amiche/i,

    volevamo portare alla vostra attenzione una questione di fondamentale importanza, sottolineata nel dibattito post-proiezione della serata organizzata a Bareggio (MI) lo scorso 13 Novembre dal bio-immunologo Mauro Mantovani riguardo alla pericolosità dei vaccini pediatrici somministrati subito dopo la nascita ai nostri figli.

    Vi rimandiamo in particolare al minuto 41' del video https://www.scenario.press/posts/33954 che riporta il dibattito completo post-proiezione, dove Mauro Mantovani parla espressamente dei danni da vaccini pediatrici.
    "Presentatevi all'ASL e chiedete espressamente ai medici: mettetemi nero su bianco che mio figlio non avrà effetti avversi. E lo firmate!"

    Oltre a Mauro Mantovani come ospiti della serata sono intervenuti il biologo molecolare ed esperto in ingegneria genetica Alessio Fortunati ed il regista Paolo Cassina.

    Quello che cerchiamo di fare, da ormai più di due anni, con "Il Circolo dei Resistenti" è divulgazione scientifica, uscendo dai canoni e dai diktat imposti dalle multinazionali del farmaco a tutti i mezzi televisivi del mainstream e a tutti i principali quotidiani.

    Proprio ieri sera venerdì 15 Novembre, al Radio TG delle 19:00 su RTL 102.5, hanno annunciato la nomina di Robert F. Kennedy Jr. come nuovo ministro della Sanità americano sotto la nuova amministrazione Trump e l'hanno presentato espressamente come un "No-vax alla sanità", tanto per farvi capire che il vero male in Italia, come in altri paesi così detti occidentali è la disinformazione a cui ci hanno ormai abituato da decenni.
    Subito dopo l'annuncio di Robert F. Kennedy Jr. come ministro della sanità americano, dato anche dalla RAI in questo modo: Link:
    https://www.rainews.it/video/2024/11/trump-sceglie-il-no-vax-cospirazionista-robert-f-kennedy-jr-come-ministro-della-salute-c6ba2b21-be23-437c-8720-cf4e622c6c00.html , RAI che ricordiamo dovrebbe essere un servizio pubblico, non a caso, dopo l'annuncio, tutte le azioni delle principali Big Pharma sono cadute a picco.

    Vi chiediamo cortesemente la massima condivisione di questi contenuti ai vostri amici, parenti, conoscenti, per salvare quanti più neonati possibile, anche dal nuovo vaccino del virus sinciziale che Sanofi sta promuovendo con una diffusione capillare per radio, televisione e stampa.

    Ha presentato e moderato la serata Sergio Barbesta - docente di informatica e fondatore di Scenario.press

    Si ringraziano tutti gli sponsor: Radio Libera, Scenario.press - libera espressione, RainbowTV e TeleMilano.

    Si ringrazia il comune di Bareggio (MI): Angelo Cozzi ed il Sindaco Linda Colombo per la concessione della sala ed in particolare Raffaella Farinelli, organizzatrice della serata e tutto lo Staff: Paolo, Vasco, Daniela, Roberto, Massimo, Emma per la grande riuscita della serata.

    AL PROSSIMO EVENTO!

    Grazie ancora per la vostra partecipazione.

    Il Circolo dei Resistenti

    P.S. Invitiamo quanti di voi non l'avessero ancora fatto a registrarsi su https://www.scenario.press il Social Network contro la censura dei grossi gruppi americani e contro il silenzio dei mass-media europei. Non c'è democrazia senza libertà di informazione.
    I grandi rischi delle vaccinazioni pediatriche - Bio-immunologo Mauro Mantovani - MASSIMA DIFFUSIONE Carissime/i amiche/i, volevamo portare alla vostra attenzione una questione di fondamentale importanza, sottolineata nel dibattito post-proiezione della serata organizzata a Bareggio (MI) lo scorso 13 Novembre dal bio-immunologo Mauro Mantovani riguardo alla pericolosità dei vaccini pediatrici somministrati subito dopo la nascita ai nostri figli. Vi rimandiamo in particolare al minuto 41' del video https://www.scenario.press/posts/33954 che riporta il dibattito completo post-proiezione, dove Mauro Mantovani parla espressamente dei danni da vaccini pediatrici. "Presentatevi all'ASL e chiedete espressamente ai medici: mettetemi nero su bianco che mio figlio non avrà effetti avversi. E lo firmate!" Oltre a Mauro Mantovani come ospiti della serata sono intervenuti il biologo molecolare ed esperto in ingegneria genetica Alessio Fortunati ed il regista Paolo Cassina. Quello che cerchiamo di fare, da ormai più di due anni, con "Il Circolo dei Resistenti" è divulgazione scientifica, uscendo dai canoni e dai diktat imposti dalle multinazionali del farmaco a tutti i mezzi televisivi del mainstream e a tutti i principali quotidiani. Proprio ieri sera venerdì 15 Novembre, al Radio TG delle 19:00 su RTL 102.5, hanno annunciato la nomina di Robert F. Kennedy Jr. come nuovo ministro della Sanità americano sotto la nuova amministrazione Trump e l'hanno presentato espressamente come un "No-vax alla sanità", tanto per farvi capire che il vero male in Italia, come in altri paesi così detti occidentali è la disinformazione a cui ci hanno ormai abituato da decenni. Subito dopo l'annuncio di Robert F. Kennedy Jr. come ministro della sanità americano, dato anche dalla RAI in questo modo: Link: https://www.rainews.it/video/2024/11/trump-sceglie-il-no-vax-cospirazionista-robert-f-kennedy-jr-come-ministro-della-salute-c6ba2b21-be23-437c-8720-cf4e622c6c00.html , RAI che ricordiamo dovrebbe essere un servizio pubblico, non a caso, dopo l'annuncio, tutte le azioni delle principali Big Pharma sono cadute a picco. Vi chiediamo cortesemente la massima condivisione di questi contenuti ai vostri amici, parenti, conoscenti, per salvare quanti più neonati possibile, anche dal nuovo vaccino del virus sinciziale che Sanofi sta promuovendo con una diffusione capillare per radio, televisione e stampa. Ha presentato e moderato la serata Sergio Barbesta - docente di informatica e fondatore di Scenario.press Si ringraziano tutti gli sponsor: Radio Libera, Scenario.press - libera espressione, RainbowTV e TeleMilano. Si ringrazia il comune di Bareggio (MI): Angelo Cozzi ed il Sindaco Linda Colombo per la concessione della sala ed in particolare Raffaella Farinelli, organizzatrice della serata e tutto lo Staff: Paolo, Vasco, Daniela, Roberto, Massimo, Emma per la grande riuscita della serata. AL PROSSIMO EVENTO! Grazie ancora per la vostra partecipazione. Il Circolo dei Resistenti P.S. Invitiamo quanti di voi non l'avessero ancora fatto a registrarsi su https://www.scenario.press il Social Network contro la censura dei grossi gruppi americani e contro il silenzio dei mass-media europei. Non c'è democrazia senza libertà di informazione.
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    The perfect soldier - dibattito post prioezione - Bareggio - 13/11/24
    "The perfect soldier" - il film che fa tanto discutere in questo ultimo periodo - Bareggio (MI) - 13 Novembre 2024. La ricerca scientifica più finanziata al mondo è quella militare, il cui scopo principale è quello di creare l’arma perfetta: il soldato...
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  • Il docufilm "The perfect soldier", che non vedrete mai nelle sale cinematografiche ora a Bareggio (MI) - Mercoledì 13 Novembre 2024.
    Siete tutti invitati Mercoledì 13 Novembre presso l'Auditorium “Madre Teresa di Calcutta” in Via Madonna Assunta, 25 - Bareggio (MI) - ore 20:30 - alla proiezione dibattito di "The perfect soldier" - il film che fa tanto discutere in questo ultimo periodo.
    La ricerca scientifica più finanziata al mondo è quella militare, il cui scopo principale è quello di creare l’arma perfetta: il soldato perfetto.
    Il film si addentra tra i progetti nascosti del dipartimento della difesa USA.

    Seguirà dibattito con gli ospiti:

    Mauro Mantovani - bio-immunologo
    Alessio Fortunati - biologo molecolare ed esperto in ingegneria genetica
    Paolo Cassina - regista

    Presenta e modera la serata: Sergio Barbesta - docente di informatica e fondatore di Scenario.press

    Si ringraziano tutti gli sponsor: Radio Libera, Scenario.press - libera espressione, RainbowTV e TeleMilano

    Vi aspettiamo numerosi.

    https://www.scenario.press/posts/27513

    Per prenotazioni:

    Email: ilcircolodeiresistenti@gmail.com
    Whatsapp: 348-5819266 - Raffaella Farinelli (Organizzazione)

    Iscriviti a www.scenario.press il Social contro la censura dei grossi gruppi americani e contro il silenzio dei mass-media europei. Non c'è democrazia senza libertà di informazione.
    Il docufilm "The perfect soldier", che non vedrete mai nelle sale cinematografiche ora a Bareggio (MI) - Mercoledì 13 Novembre 2024. Siete tutti invitati Mercoledì 13 Novembre presso l'Auditorium “Madre Teresa di Calcutta” in Via Madonna Assunta, 25 - Bareggio (MI) - ore 20:30 - alla proiezione dibattito di "The perfect soldier" - il film che fa tanto discutere in questo ultimo periodo. La ricerca scientifica più finanziata al mondo è quella militare, il cui scopo principale è quello di creare l’arma perfetta: il soldato perfetto. Il film si addentra tra i progetti nascosti del dipartimento della difesa USA. Seguirà dibattito con gli ospiti: Mauro Mantovani - bio-immunologo Alessio Fortunati - biologo molecolare ed esperto in ingegneria genetica Paolo Cassina - regista Presenta e modera la serata: Sergio Barbesta - docente di informatica e fondatore di Scenario.press Si ringraziano tutti gli sponsor: Radio Libera, Scenario.press - libera espressione, RainbowTV e TeleMilano Vi aspettiamo numerosi. https://www.scenario.press/posts/27513 Per prenotazioni: Email: ilcircolodeiresistenti@gmail.com Whatsapp: 348-5819266 - Raffaella Farinelli (Organizzazione) Iscriviti a www.scenario.press il Social contro la censura dei grossi gruppi americani e contro il silenzio dei mass-media europei. Non c'è democrazia senza libertà di informazione.
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    maximo - Siete tutti invitati Mercoledì 13 Novembre a...
    Siete tutti invitati Mercoledì 13 Novembre a Bareggio (MI) presso l'Auditorium “Madre Teresa di Calcutta” in Via Madonna Assunta, 25 - Bareggio (MI) - ore 20:30 alla proiezione dibattito di "The perfect soldier" - il film che fa tanto discutere in questo ultimo...
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  • Venerdì 8 novembre, presso l'Aula dei Gruppi parlamentari della Camera, è stato presentato il position paper "Per una strategia di sicurezza nazionale"

    Cos'è? Un documento programmatico per il Paese realizzato da Civiltà delle Macchine (la rivista della Fondazione Leonardo, dell'omonima Leonardo) e dall'associazione Futuri Possibili (di Leonardo e Intesa Sanpaolo). È stato presentato da Guido Crosetto, Luciano Portolano (capo di Stato maggiore della difesa, di cui un team ha partecipato ai lavori di elaborazione del testo), Luciano Violante (ex magistrato, dal PCI al PD, oggi presidente della Fondazione di Leonardo), Stefano Monti (European Nuclear Society) e Giampiero Massolo (già Segretario generale del Ministero degli Esteri, ex Finmeccanica e ora in Mundys)

    Di cosa parla? Della nuova "strategia di sicurezza nazionale" di cui il Paese dovrà dotarsi durante l'odierna "età dell'incertezza globale". Una strategia "unitaria" che deve superare la "transitorietà (l'alternanza, ndr) dei governi", tutelare la stabilità e i "valori democratici", affrontare le nuove sfide globali (su tutte, la competizione economica con la Cina, quella bellica con la Russia e l'Iran e nuove emergenze "come il Covid o eventi naturali estremi" - situazioni che hanno, secondo gli autori, "messo in evidenza l'inadeguatezza dei tradizionali modelli" amministrativi). Per Crosetto, si tratta a suo modo di un nuovo "patto sociale" al quale "ciascuno di noi, in quanto membri attivi della società, può contribuire fattivamente".

    Cosa intendono con "sicurezza"? "Non è un concetto della difesa" e non riguarda solo la sicurezza militare, dato che questa è "valutata prevalentemente all'interno di organismi e di esigenze di carattere internazionale". Per come è stata definita e interpretata, sicurezza riguarda ogni cosa: "coinvolge il sistema paese nella sua interezza", ha spiegato Portolano"; ingloba con approccio omnicomprensivo "l'aspetto politico, economico, militare, sociale, infrastrutturale e di intelligence". Secondo gli autori, "sicurezza" comprende "la libertà dei cittadini", la "formazione, "beni" e "servizi essenziali", subordinando tutto a nuove logiche ed esigenze "di sicurezza", appunto.

    Qualche esempio? Nelle decisioni di carattere economico, secondo Massolo, "a qualunque livello, pubblico o privato, va incorporata la dimensione della sicurezza": "a nessuno è piaciuto interrompere il flusso di prodotti di materia energetica dalla Russia, a prezzi relativamente di favore, ma è stata una decisione securitaria". Per quanto concerne l'energia, invece, la sicurezza non riguarda solo l'effettivo approvvigionamento, ma passa dalla "decarbonizzazione" dell'intero settore energetico e dalla resilienza della rete alle "crisi geopolitiche", almeno secondo Monti di Euronuclear. Se invece parliamo di mare e di sicurezza, ricordandoci "che siamo in guerra", per Caracciolo di Limes dovremmo sviluppare una partnership ancora più salda "con l'America", tenendo presente che "le chiavi del Mediterraneo stanno nel Mar Rosso" e non dipendono solo dalla guerra israelo-iraniana.

    Il documento non è ancora accessibile integralmente, servirà approfondirlo per conoscerne i dettagli e realizzarne la portata. Ma pur trattandosi di un testo orientativo, nonostante le rituali rassicurazioni democratiche e costituzionali, i suoi propositi operativi sono chiari: si cambia regime, si formalizza IL regime. Seguendo la logica della "sicurezza nazionale" si irrigidisce l'assetto politico e giuridico per "liberare il pieno potenziale degli strumenti del potere nazionale", necessari per affrontare anche con la guerra "le minacce esterne e interne" che, dal loro punto di vista, incombono sul Paese.

    Fonti
    1: https://www.adnkronos.com/politica/perche-allitalia-serve-una-strategia-di-sicurezza-nazionale-il-paper-di-fondazione-leonardo_1xe54Pxdk1WumExGNs5Hup?refresh_ce

    2:
    https://webtv.camera.it/evento/26601

    3: https://formiche.net/2024/11/strategia-sicurezza-nazionale-italia-crosetto-portolano-violante/#content

    4:
    https://www.thewatcherpost.it/politica/per-una-strategia-di-sicurezza-nazionale-il-dibattito-alla-camera/

    Source: https://t.me/canalemiracolomilano
    🛑 🛑 Venerdì 8 novembre, presso l'Aula dei Gruppi parlamentari della Camera, è stato presentato il position paper "Per una strategia di sicurezza nazionale" 👉 Cos'è? Un documento programmatico per il Paese realizzato da Civiltà delle Macchine (la rivista della Fondazione Leonardo, dell'omonima Leonardo) e dall'associazione Futuri Possibili (di Leonardo e Intesa Sanpaolo). È stato presentato da Guido Crosetto, Luciano Portolano (capo di Stato maggiore della difesa, di cui un team ha partecipato ai lavori di elaborazione del testo), Luciano Violante (ex magistrato, dal PCI al PD, oggi presidente della Fondazione di Leonardo), Stefano Monti (European Nuclear Society) e Giampiero Massolo (già Segretario generale del Ministero degli Esteri, ex Finmeccanica e ora in Mundys) 👉 Di cosa parla? Della nuova "strategia di sicurezza nazionale" di cui il Paese dovrà dotarsi durante l'odierna "età dell'incertezza globale". Una strategia "unitaria" che deve superare la "transitorietà (l'alternanza, ndr) dei governi", tutelare la stabilità e i "valori democratici", affrontare le nuove sfide globali (su tutte, la competizione economica con la Cina, quella bellica con la Russia e l'Iran e nuove emergenze "come il Covid o eventi naturali estremi" - situazioni che hanno, secondo gli autori, "messo in evidenza l'inadeguatezza dei tradizionali modelli" amministrativi). Per Crosetto, si tratta a suo modo di un nuovo "patto sociale" al quale "ciascuno di noi, in quanto membri attivi della società, può contribuire fattivamente". 👉 Cosa intendono con "sicurezza"? "Non è un concetto della difesa" e non riguarda solo la sicurezza militare, dato che questa è "valutata prevalentemente all'interno di organismi e di esigenze di carattere internazionale". Per come è stata definita e interpretata, sicurezza riguarda ogni cosa: "coinvolge il sistema paese nella sua interezza", ha spiegato Portolano"; ingloba con approccio omnicomprensivo "l'aspetto politico, economico, militare, sociale, infrastrutturale e di intelligence". Secondo gli autori, "sicurezza" comprende "la libertà dei cittadini", la "formazione, "beni" e "servizi essenziali", subordinando tutto a nuove logiche ed esigenze "di sicurezza", appunto. 👉 Qualche esempio? Nelle decisioni di carattere economico, secondo Massolo, "a qualunque livello, pubblico o privato, va incorporata la dimensione della sicurezza": "a nessuno è piaciuto interrompere il flusso di prodotti di materia energetica dalla Russia, a prezzi relativamente di favore, ma è stata una decisione securitaria". Per quanto concerne l'energia, invece, la sicurezza non riguarda solo l'effettivo approvvigionamento, ma passa dalla "decarbonizzazione" dell'intero settore energetico e dalla resilienza della rete alle "crisi geopolitiche", almeno secondo Monti di Euronuclear. Se invece parliamo di mare e di sicurezza, ricordandoci "che siamo in guerra", per Caracciolo di Limes dovremmo sviluppare una partnership ancora più salda "con l'America", tenendo presente che "le chiavi del Mediterraneo stanno nel Mar Rosso" e non dipendono solo dalla guerra israelo-iraniana. 🔻 Il documento non è ancora accessibile integralmente, servirà approfondirlo per conoscerne i dettagli e realizzarne la portata. Ma pur trattandosi di un testo orientativo, nonostante le rituali rassicurazioni democratiche e costituzionali, i suoi propositi operativi sono chiari: si cambia regime, si formalizza IL regime. Seguendo la logica della "sicurezza nazionale" si irrigidisce l'assetto politico e giuridico per "liberare il pieno potenziale degli strumenti del potere nazionale", necessari per affrontare anche con la guerra "le minacce esterne e interne" che, dal loro punto di vista, incombono sul Paese. Fonti 1: https://www.adnkronos.com/politica/perche-allitalia-serve-una-strategia-di-sicurezza-nazionale-il-paper-di-fondazione-leonardo_1xe54Pxdk1WumExGNs5Hup?refresh_ce 2: https://webtv.camera.it/evento/26601 3: https://formiche.net/2024/11/strategia-sicurezza-nazionale-italia-crosetto-portolano-violante/#content 4: https://www.thewatcherpost.it/politica/per-una-strategia-di-sicurezza-nazionale-il-dibattito-alla-camera/ Source: https://t.me/canalemiracolomilano
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  • 5G, cosa sappiamo davvero sui rischi per la salute
    Il governatore della Toscana Eugenio Giani ha ordinato una ricerca per valutare i pericoli e ha scatenato il dibattito. Gli studi scientifici sono rassicuranti…
    https://www.lastampa.it/cronaca/2024/10/15/news/5g_rischi_salute_cosa_sappiamo-14717963/amp/
    5G, cosa sappiamo davvero sui rischi per la salute Il governatore della Toscana Eugenio Giani ha ordinato una ricerca per valutare i pericoli e ha scatenato il dibattito. Gli studi scientifici sono rassicuranti… https://www.lastampa.it/cronaca/2024/10/15/news/5g_rischi_salute_cosa_sappiamo-14717963/amp/
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    5G, cosa sappiamo davvero sui rischi per la salute
    Il governatore della Toscana Eugenio Giani ha ordinato una ricerca per valutare i pericoli e ha scatenato il dibattito. Gli studi scientifici sono rassicuranti…
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  • L'Everest restituisce dopo 100 anni un piede e lo scarpone di Andrew Irvine: perché si potrebbe riscrivere la storia dell'alpinismo

    di
    Alessandro Sala
    12 ottobre 2024
    Il resto del corpo dell'alpinista britannico potrebbe trovarsi non lontano. Se si recuperasse anche la macchina fotografica si potrebbe stabilire se lui e George Mallory riuscirono ad arrivare in vetta nella spedizione del 1924. E si riscriverebbe la storia dell'alpinismo


    A distanza di cento anni è stato ritrovato sul monte Everest uno scarpone, con all’interno un piede avvolto in una calza, che con tutta probabilità apparteneva a Andrew Irvine, il compagno di scalata di George Mallory: i due alpinisti britannici furono i primi, nel 1924, a compiere una spedizione che aveva tutti i numeri per poter giungere al successo. La scoperta è stata fatta a settembre da un team di alpinisti e filmmaker impegnati in un progetto del National Geographic che lo ha annunciato ieri.

    Ancora oggi non sappiamo se Irvine e Mallory riuscirono oppure no a raggiungere la vetta: da quell’avventura, infatti, non ritornarono mai per poterlo raccontare. A lungo di loro non si ebbero più tracce, dopo l'ultima volta che i compagni li videro partire per quello che avrebbe dovuto essere lo strappo finale. Il corpo di Mallory venne ritrovato solo nel 1999, ancora quasi intatto, a non troppa distanza dalla cima, tanto che si riaprì il dibattito sull'effettiva possibilità che i due alpinisti fossero davvero riusciti nell'intento. Tuttavia non venne mai rinvenuta la loro macchina fotografica che avrebbe potuto contenere la prova di un eventuale successo (o insuccesso). Di Irvine, invece, era stata ritrovata soltanto la piccozza.

    Il nuovo ritrovamento potrebbe ora riaccendere le speranze di fare luce sul caso. Che si tratti del suo scarpone e del suo piede sarebbe testimoniato dalla presenza, sul calzettone, di una etichetta con la dicitura A. C. Irvine. Il secondo nome dell'alpinista era appunto Comyn. Difficile insomma che, proprio in quel luogo, possa trattarsi di una coincidenza. La certezza assoluta si potrà avere solo con analisi genetiche, ma già ora non sembrano esservi dubbi. Il resto del corpo di Irvine potrebbe trovarsi da qualche parte nell’area in cui è stato ritrovato lo scarpone, anche se le dinamiche di spostamento delle masse ghiacciate potrebbero, in un secolo, averlo spostato, per intero o in più parti, anche molto lontano. Tuttavia è un primo indizio che può indicare dove eventualmente concentrare nuove ricerche.

    Proprio Irvine, secondo la ricostruzione del National Geographic - che lanciando la notizia ha anche pubblicato le immagini scattate dal filmmaker Jimmy Chin -, era addetto alla gestione dell’attrezzatura fotografica. Ritrovare l’apparecchio con la pellicola all’interno ed eventuali altri rullini, sempre che si siano conservati e siano ancora lavorabili, potrebbe dare dunque una risposta certa sull’esito della loro impresa. E, nel caso si dimostrasse che in vetta ci arrivarono, si dovrebbe riscrivere la storia dell’alpinismo. L’Everest venne infatti conquistato ufficialmente solo tren’anni più tardi, nel 1953, dal neozelandese Edmund Hillary e dallo sherpa Tenzign Norgay che vi giunsero dal Colle Sud della cresta Sud-Est.

    Quando il gruppo di Nat Geo si è imbattuto in quello strano oggetto che emergeva dal ghiaccio in parziale scioglimento ha capito subito, dalla forgia dello scarpone e dai materiali di cui era composto, che si trattava di qualcosa che la montagna riconsegnava da un lontano passato. Cuoio, para, chiodi di ferro. Nulla di simile al moderno equipaggiamento super tecnico e colorato. «Quando ho sollevato il calzino - spiega Chin sul National Geographic - ho visto l'etichetta. Ho guardato i miei compagni e abbiamo subito capito di trovarci di fronte a qualcosa di unico. Qualunque spedizione sull'Everest segue inevitabilmente l'ombra di Irvine e Mallory». Il suo pensiero è però andato subito ai famigliari di Irvine: «Quando perdi qualcuno e non sai cosa gli sia successo è difficile da accettare - dice ancora il filmmaker, che ha subito informato gli eredi dell'alpinista, in particolare la pronipote Julie Summers, che oggi ha 64 anni e che nel 2001 aveva scritto una biografia dello zio -. Avere anche solo qualche informazione ma definitiva su dove possa essere finito Andrew è sicuramente utile per loro. Ed è anche un grande indizio per la comunità alpinistica che ancora si interroga cosa sia successo su quella montagna cento anni fa».

    Prima di partire per la spedizione, ai giornalisti che gli chiedevano perché volesse a tutti i costi scalare quella montagna, visto che non era il suo primo tentativo, Mallory rispose con una frase che è poi diventata un classico delle citazioni. Disse semplicemente: «Perché è lì». La stessa risposta che si potrebbe dare ora qualora venisse rimessa in pista una nuova spedizione finalizzata a cercare Irvine: perché anche lui è lì.


    12 ottobre 2024

    © RIPRODUZIONE RISERVATA


    Fonte: https://www.corriere.it/cronache/24_ottobre_12/andrew-irvine-trovato-un-suo-scarpone-sull-everest-si-riapre-il-caso-sulla-conquista-del-tetto-del-mondo-b1ea8044-8991-4bc8-8ae2-df071aff6xlk_amp.shtml
    L'Everest restituisce dopo 100 anni un piede e lo scarpone di Andrew Irvine: perché si potrebbe riscrivere la storia dell'alpinismo di Alessandro Sala 12 ottobre 2024 Il resto del corpo dell'alpinista britannico potrebbe trovarsi non lontano. Se si recuperasse anche la macchina fotografica si potrebbe stabilire se lui e George Mallory riuscirono ad arrivare in vetta nella spedizione del 1924. E si riscriverebbe la storia dell'alpinismo A distanza di cento anni è stato ritrovato sul monte Everest uno scarpone, con all’interno un piede avvolto in una calza, che con tutta probabilità apparteneva a Andrew Irvine, il compagno di scalata di George Mallory: i due alpinisti britannici furono i primi, nel 1924, a compiere una spedizione che aveva tutti i numeri per poter giungere al successo. La scoperta è stata fatta a settembre da un team di alpinisti e filmmaker impegnati in un progetto del National Geographic che lo ha annunciato ieri. Ancora oggi non sappiamo se Irvine e Mallory riuscirono oppure no a raggiungere la vetta: da quell’avventura, infatti, non ritornarono mai per poterlo raccontare. A lungo di loro non si ebbero più tracce, dopo l'ultima volta che i compagni li videro partire per quello che avrebbe dovuto essere lo strappo finale. Il corpo di Mallory venne ritrovato solo nel 1999, ancora quasi intatto, a non troppa distanza dalla cima, tanto che si riaprì il dibattito sull'effettiva possibilità che i due alpinisti fossero davvero riusciti nell'intento. Tuttavia non venne mai rinvenuta la loro macchina fotografica che avrebbe potuto contenere la prova di un eventuale successo (o insuccesso). Di Irvine, invece, era stata ritrovata soltanto la piccozza. Il nuovo ritrovamento potrebbe ora riaccendere le speranze di fare luce sul caso. Che si tratti del suo scarpone e del suo piede sarebbe testimoniato dalla presenza, sul calzettone, di una etichetta con la dicitura A. C. Irvine. Il secondo nome dell'alpinista era appunto Comyn. Difficile insomma che, proprio in quel luogo, possa trattarsi di una coincidenza. La certezza assoluta si potrà avere solo con analisi genetiche, ma già ora non sembrano esservi dubbi. Il resto del corpo di Irvine potrebbe trovarsi da qualche parte nell’area in cui è stato ritrovato lo scarpone, anche se le dinamiche di spostamento delle masse ghiacciate potrebbero, in un secolo, averlo spostato, per intero o in più parti, anche molto lontano. Tuttavia è un primo indizio che può indicare dove eventualmente concentrare nuove ricerche. Proprio Irvine, secondo la ricostruzione del National Geographic - che lanciando la notizia ha anche pubblicato le immagini scattate dal filmmaker Jimmy Chin -, era addetto alla gestione dell’attrezzatura fotografica. Ritrovare l’apparecchio con la pellicola all’interno ed eventuali altri rullini, sempre che si siano conservati e siano ancora lavorabili, potrebbe dare dunque una risposta certa sull’esito della loro impresa. E, nel caso si dimostrasse che in vetta ci arrivarono, si dovrebbe riscrivere la storia dell’alpinismo. L’Everest venne infatti conquistato ufficialmente solo tren’anni più tardi, nel 1953, dal neozelandese Edmund Hillary e dallo sherpa Tenzign Norgay che vi giunsero dal Colle Sud della cresta Sud-Est. Quando il gruppo di Nat Geo si è imbattuto in quello strano oggetto che emergeva dal ghiaccio in parziale scioglimento ha capito subito, dalla forgia dello scarpone e dai materiali di cui era composto, che si trattava di qualcosa che la montagna riconsegnava da un lontano passato. Cuoio, para, chiodi di ferro. Nulla di simile al moderno equipaggiamento super tecnico e colorato. «Quando ho sollevato il calzino - spiega Chin sul National Geographic - ho visto l'etichetta. Ho guardato i miei compagni e abbiamo subito capito di trovarci di fronte a qualcosa di unico. Qualunque spedizione sull'Everest segue inevitabilmente l'ombra di Irvine e Mallory». Il suo pensiero è però andato subito ai famigliari di Irvine: «Quando perdi qualcuno e non sai cosa gli sia successo è difficile da accettare - dice ancora il filmmaker, che ha subito informato gli eredi dell'alpinista, in particolare la pronipote Julie Summers, che oggi ha 64 anni e che nel 2001 aveva scritto una biografia dello zio -. Avere anche solo qualche informazione ma definitiva su dove possa essere finito Andrew è sicuramente utile per loro. Ed è anche un grande indizio per la comunità alpinistica che ancora si interroga cosa sia successo su quella montagna cento anni fa». Prima di partire per la spedizione, ai giornalisti che gli chiedevano perché volesse a tutti i costi scalare quella montagna, visto che non era il suo primo tentativo, Mallory rispose con una frase che è poi diventata un classico delle citazioni. Disse semplicemente: «Perché è lì». La stessa risposta che si potrebbe dare ora qualora venisse rimessa in pista una nuova spedizione finalizzata a cercare Irvine: perché anche lui è lì. 12 ottobre 2024 © RIPRODUZIONE RISERVATA Fonte: https://www.corriere.it/cronache/24_ottobre_12/andrew-irvine-trovato-un-suo-scarpone-sull-everest-si-riapre-il-caso-sulla-conquista-del-tetto-del-mondo-b1ea8044-8991-4bc8-8ae2-df071aff6xlk_amp.shtml
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  • Importante occasione di dibattito domani in  Comune a Castelnuovo Magra organizzata proprio dall'Amministrazione comunale con la partecipazione del Sindaco di Maissana membro del direttivo ANCI Liguria Egidio Banti.
    Il Sindaco Banti si è da tempo assunto la responsabilità di portare specifiche richieste ad Anci e Regione Liguria in merito ai rischi sulla salute portati dai cittadini tramite il Comitato LevanteStop5G nel corso delle numerose occasioni di confronto con le istituzioni locali e regionali. Di seguito il documento con cui i Sindaci del Levante ligure hanno chiesto fermamente ad Anci e Regione di prendere posizione e intervenire. A breve si terrà un nuovo incontro di questo gruppo di lavoro che si avvale della collaborazione col Comitato. Risposta coesa di cittadini e istituzioni da far conoscere e riproporre💪🏻

    Fonte: canale Ri-Esistenza Telegram
    Importante occasione di dibattito domani in  Comune a Castelnuovo Magra organizzata proprio dall'Amministrazione comunale con la partecipazione del Sindaco di Maissana membro del direttivo ANCI Liguria Egidio Banti. Il Sindaco Banti si è da tempo assunto la responsabilità di portare specifiche richieste ad Anci e Regione Liguria in merito ai rischi sulla salute portati dai cittadini tramite il Comitato LevanteStop5G nel corso delle numerose occasioni di confronto con le istituzioni locali e regionali. Di seguito il documento con cui i Sindaci del Levante ligure hanno chiesto fermamente ad Anci e Regione di prendere posizione e intervenire. A breve si terrà un nuovo incontro di questo gruppo di lavoro che si avvale della collaborazione col Comitato. Risposta coesa di cittadini e istituzioni da far conoscere e riproporre💪🏻 Fonte: canale Ri-Esistenza Telegram
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  • A proposito del dibattito  di ieri tra la Harris e Trump,  è  venuto fuori lo scandalo che la Harris indossava delle cuffie mascherate da orecchini.

    Il musicista americano Johnny King ha scritto:

    Indossava le cuffie wireless Nova H1 Audio travestite da orecchini. per questo prendeva costantemente appunti, anche se inizialmente era stato concordato di discutere senza di loro.

    In precedenza, l’ex candidato presidenziale americano Vivek Ramaswami aveva definito il formato del dibattito tra Harris e Trump “tre contro uno”.

    Ciò è l'ennesima dimostrazione, che il Deep State giocherà sporco.

    In connection with yesterday's debate between Harris and Trump, the scandal came out that Harris was wearing headphones disguised as earrings.

    American musician Johnny King wrote:

    She was wearing Nova H1 Audio wireless headphones disguised as earrings. That's why she was constantly taking notes, even though it was initially agreed to debate without them.

    Previously, former US presidential candidate Vivek Ramaswami had called the format of the debate between Harris and Trump "three against one".

    This is yet another demonstration that the Deep State will play dirty.

    https://t.me/terzaroma
    A proposito del dibattito  di ieri tra la Harris e Trump,  è  venuto fuori lo scandalo che la Harris indossava delle cuffie mascherate da orecchini. ▪️Il musicista americano Johnny King ha scritto: Indossava le cuffie wireless Nova H1 Audio travestite da orecchini. per questo prendeva costantemente appunti, anche se inizialmente era stato concordato di discutere senza di loro. ▪️In precedenza, l’ex candidato presidenziale americano Vivek Ramaswami aveva definito il formato del dibattito tra Harris e Trump “tre contro uno”. ❗Ciò è l'ennesima dimostrazione, che il Deep State giocherà sporco. In connection with yesterday's debate between Harris and Trump, the scandal came out that Harris was wearing headphones disguised as earrings. ▪️American musician Johnny King wrote: She was wearing Nova H1 Audio wireless headphones disguised as earrings. That's why she was constantly taking notes, even though it was initially agreed to debate without them. ▪️Previously, former US presidential candidate Vivek Ramaswami had called the format of the debate between Harris and Trump "three against one". ❗This is yet another demonstration that the Deep State will play dirty. https://t.me/terzaroma
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  • Volano colpi bassi tra i due candidati alla Presidenza degli Stati Uniti d'America.

    Scontro senza esclusioni di colpi fra Kamala Harris e Donald Trump. Proponiamo la traduzione integrale del dibattito per consentire al pubblico di formarsi una idea reale e onesta di quanto avvenuto. Il mainstream naturalmente tende a mentire rilanciando verità parziali e manipolate al fine di favorire il Partito Democratico di Kamala Harris

    COMPLETAMENTE DOPPIATO in ITALIANO!

    Source: https://youtu.be/x0ry3MLb0OY?si=BKl3DLwdd5KQA2Yy
    Volano colpi bassi tra i due candidati alla Presidenza degli Stati Uniti d'America. Scontro senza esclusioni di colpi fra Kamala Harris e Donald Trump. Proponiamo la traduzione integrale del dibattito per consentire al pubblico di formarsi una idea reale e onesta di quanto avvenuto. Il mainstream naturalmente tende a mentire rilanciando verità parziali e manipolate al fine di favorire il Partito Democratico di Kamala Harris COMPLETAMENTE DOPPIATO in ITALIANO! Source: https://youtu.be/x0ry3MLb0OY?si=BKl3DLwdd5KQA2Yy
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  • A PROPOSITO di DUROV e della SICUREZZA e PRIVACY di TELEGRAM.

    Insieme con l’organizzazione no profit La Quadrature Du Net, che ha co-fondato, è uno dei protagonisti del dibattito pubblico francese contro la sorveglianza e contro la censura su internet e a favore dei diritti digitali in Francia. Sul caso Pavel Durov, il Fatto Quotidiano ha intervistato Benjamin Sonntag, ingegnere informatico esperto di sicurezza e imprenditore nel settore informatico. Alla nostra richiesta di sapere se ha mai lavorato o fatto consulenze per un concorrente di Telegram, Sonntag ha dichiarato di non averlo mai fatto.

    Secondo l’esperto di sicurezza Michał Woźniak, Telegram non è né sicuro né criptato: solo quando viene usato nella modalità “secret chats”, Telegram offre la crittografia end-to-end, quella per cui i messaggi, che si scambiano due persone chattando, sono accessibili solo ed esclusivamente a loro due, e non a terze parti. Ma la crittografia end-to-end deve essere esplicitamente attivata da ciascun utente, e le “secret chats” non sono disponibili per i gruppi e per i canali. Dunque sembra che Telegram sia tutt’altro che sicuro per i criminali che vogliano usarlo per trafficare droga, armi o pedopornografia. E’ d’accordo?

    Sono del tutto d’accordo. Credo che il 99,9 percento di tutti i messaggi scambiati via Telegram siano inviati in modalità tale che l’azienda Telegram li possa leggere. I messaggi vengono inviati in forma criptata ai server di Telegram, e quindi se qualcuno sorveglia internet, non li legge, ma l’azienda può leggerli in chiaro sui loro server. Il fatto che la crittografia end-to-end debba essere attivata per ogni chat – e che quindi non sia l’impostazione automatica – ha enormi conseguenze! La maggior parte di chi usa Telegram non modifica le impostazioni predefinite. E su Telegram, la crittografia end-to-end non è disponibile su nessuna chat di gruppo, che è uno dei modi in cui questo social network è più usato.

    Durov è accusato di dodici presunti reati, incluso: “il rifiuto di comunicare, su richiesta delle autorità competenti, informazioni o documenti necessari per eseguire intercettazioni legali”, eppure, secondo un’inchiesta del Der Spiegel, Telegram ha più volte consegnato i dati degli utenti alla polizia federale tedesca. Lei crede che Durov sia stato arrestato per la mancata collaborazione con gli investigatori francesi oppure crede che ci sia altro?

    Da quello che vedo come operatore della rete – gestisco un piccolo internet provider in Francia – ogni nazione ha modi diversi di far rispettare la legge. Forse la Germania e l’India, che hanno ottenuto entrambe alcuni dati da Telegram alcuni anni fa, hanno fatto più pressioni e sono state più minacciose della Francia, o forse i loro casi [giudiziari] sono stati considerati legittimi da Telegram, a suo tempo. Secondo me, è più probabile che la Francia non abbia mai davvero cercato di minacciare Telegram prima di adesso, oppure pretendeva troppi dati su troppi casi e Telegram ha deciso di non obbedire alle richieste. Io non vedo perché il caso dovrebbe riguardare qualcos’altro, se non un sistema giudiziario che cerca di fare il proprio lavoro. Soprattutto perché la polizia in Francia sa che Telegram non è criptato e quindi sa che Telegram potrebbe avere informazioni molto interessanti su quei casi oggetto di indagini penali…Io la vedo come una motivazione molto buona (e sufficiente) per arrestarlo per questa ragione”.

    Edward Snowden è stato molto diretto: “L’arresto di Durov è un attacco ai diritti umani fondamentali, come le libertà di parola e di associazione. Sono sorpreso e molto rattristato che Macron sia sceso al livello di prendere ostaggi come mezzo per ottenere l’accesso alle comunicazioni private”. E’ un dato di fatto che le autorità francesi non amino la crittografia e a dicembre scorso Disclose, il nostro giornale e altri media hanno rivelato che la Francia, l’Italia, la Finlandia, la Grecia, Cipro, Malta e la Svezia volevano usare gli spyware per spiare i giornalisti. Crede che l’arresto di Durov sia parte della guerra alla crittografia in Francia?

    Trovo triste che Edward Snowden sia caduto in trappola, perché il caso è molto più complicato. Prima di tutto, Telegram non è criptato: il 99,9 percento non lo è, e lo 0,1 percento che lo è fa comunque uscire i dati di chi comunica con chi, che è di per se, molto interessante per le forze di polizia. E dunque questo caso non può essere collegato all’amore o all’odio della crittografia da parte delle autorità francesi, è completamente irrilevante. Purtroppo, ci sono attivisti di tutto il mondo che credono che Telegram sia sicuro: non lo è! Ritengo che combattere per la crittografia end-to-end sia molto importante, ma Telegram non ha alcuna relazione con questa battaglia! E per favore non mescoliamo questo caso con la questione dello spionaggio dei giornalisti: è una false flag…I giornalisti investigativi responsabili non dovrebbero mai usare Telegram per nulla di importante. Va considerato sicuro come un SMS o un’email: per niente affatto sicuri!

    Secondo fatto: Telegram non è, nella maggior parte dei casi, ‘una comunicazione privata’: ci sono migliaia di chat di gruppo che possono avere fino a 200.000 utenti ciascuna. Queste dovrebbero essere chiaramente considerate da un giudice come ‘spazi pubblici’ e ‘conversazioni pubbliche’, non ‘comunicazioni private’. Di conseguenza, le leggi e i regolamenti applicati nella maggior parte delle nazioni sono molto diverse rispetto a quelli per le comunicazioni puramente private.

    Nel caso dell’arresto di Durov, alcune indagini penali collegate all’arresto hanno a che fare con chat di gruppi in cui alcune persone hanno scambiato contenuti pedopornografici o altri contenuti illegali su queste chat di gruppo. E dunque io capisco il punto di vista del ministero della Giustizia che vorrebbe porre fine a questa situazione. Concludendo, sono piuttosto sicuro che il caso Durov non abbia nulla a che fare con la guerra per la crittografia in Francia. Il che non vuole dire che la Francia ami la crittografia end-to-end, ovviamente. I cittadini dovrebbero usare la crittografia end-to-end (come Signal) ogni volta che possono e combattere per il diritto ad avere comunicazioni private, ma Telegram non è un soggetto positivo in questa battaglia… .

    Fonte:https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2024/08/28/durov-arrestato-lattivista-benjamin-sonntag-nulla-a-che-fare-con-la-privacy-meglio-usare-sistemi-diversi-da-telegram/7671404/
    A PROPOSITO di DUROV e della SICUREZZA e PRIVACY di TELEGRAM. Insieme con l’organizzazione no profit La Quadrature Du Net, che ha co-fondato, è uno dei protagonisti del dibattito pubblico francese contro la sorveglianza e contro la censura su internet e a favore dei diritti digitali in Francia. Sul caso Pavel Durov, il Fatto Quotidiano ha intervistato Benjamin Sonntag, ingegnere informatico esperto di sicurezza e imprenditore nel settore informatico. Alla nostra richiesta di sapere se ha mai lavorato o fatto consulenze per un concorrente di Telegram, Sonntag ha dichiarato di non averlo mai fatto. Secondo l’esperto di sicurezza Michał Woźniak, Telegram non è né sicuro né criptato: solo quando viene usato nella modalità “secret chats”, Telegram offre la crittografia end-to-end, quella per cui i messaggi, che si scambiano due persone chattando, sono accessibili solo ed esclusivamente a loro due, e non a terze parti. Ma la crittografia end-to-end deve essere esplicitamente attivata da ciascun utente, e le “secret chats” non sono disponibili per i gruppi e per i canali. Dunque sembra che Telegram sia tutt’altro che sicuro per i criminali che vogliano usarlo per trafficare droga, armi o pedopornografia. E’ d’accordo? Sono del tutto d’accordo. Credo che il 99,9 percento di tutti i messaggi scambiati via Telegram siano inviati in modalità tale che l’azienda Telegram li possa leggere. I messaggi vengono inviati in forma criptata ai server di Telegram, e quindi se qualcuno sorveglia internet, non li legge, ma l’azienda può leggerli in chiaro sui loro server. Il fatto che la crittografia end-to-end debba essere attivata per ogni chat – e che quindi non sia l’impostazione automatica – ha enormi conseguenze! La maggior parte di chi usa Telegram non modifica le impostazioni predefinite. E su Telegram, la crittografia end-to-end non è disponibile su nessuna chat di gruppo, che è uno dei modi in cui questo social network è più usato. Durov è accusato di dodici presunti reati, incluso: “il rifiuto di comunicare, su richiesta delle autorità competenti, informazioni o documenti necessari per eseguire intercettazioni legali”, eppure, secondo un’inchiesta del Der Spiegel, Telegram ha più volte consegnato i dati degli utenti alla polizia federale tedesca. Lei crede che Durov sia stato arrestato per la mancata collaborazione con gli investigatori francesi oppure crede che ci sia altro? Da quello che vedo come operatore della rete – gestisco un piccolo internet provider in Francia – ogni nazione ha modi diversi di far rispettare la legge. Forse la Germania e l’India, che hanno ottenuto entrambe alcuni dati da Telegram alcuni anni fa, hanno fatto più pressioni e sono state più minacciose della Francia, o forse i loro casi [giudiziari] sono stati considerati legittimi da Telegram, a suo tempo. Secondo me, è più probabile che la Francia non abbia mai davvero cercato di minacciare Telegram prima di adesso, oppure pretendeva troppi dati su troppi casi e Telegram ha deciso di non obbedire alle richieste. Io non vedo perché il caso dovrebbe riguardare qualcos’altro, se non un sistema giudiziario che cerca di fare il proprio lavoro. Soprattutto perché la polizia in Francia sa che Telegram non è criptato e quindi sa che Telegram potrebbe avere informazioni molto interessanti su quei casi oggetto di indagini penali…Io la vedo come una motivazione molto buona (e sufficiente) per arrestarlo per questa ragione”. Edward Snowden è stato molto diretto: “L’arresto di Durov è un attacco ai diritti umani fondamentali, come le libertà di parola e di associazione. Sono sorpreso e molto rattristato che Macron sia sceso al livello di prendere ostaggi come mezzo per ottenere l’accesso alle comunicazioni private”. E’ un dato di fatto che le autorità francesi non amino la crittografia e a dicembre scorso Disclose, il nostro giornale e altri media hanno rivelato che la Francia, l’Italia, la Finlandia, la Grecia, Cipro, Malta e la Svezia volevano usare gli spyware per spiare i giornalisti. Crede che l’arresto di Durov sia parte della guerra alla crittografia in Francia? Trovo triste che Edward Snowden sia caduto in trappola, perché il caso è molto più complicato. Prima di tutto, Telegram non è criptato: il 99,9 percento non lo è, e lo 0,1 percento che lo è fa comunque uscire i dati di chi comunica con chi, che è di per se, molto interessante per le forze di polizia. E dunque questo caso non può essere collegato all’amore o all’odio della crittografia da parte delle autorità francesi, è completamente irrilevante. Purtroppo, ci sono attivisti di tutto il mondo che credono che Telegram sia sicuro: non lo è! Ritengo che combattere per la crittografia end-to-end sia molto importante, ma Telegram non ha alcuna relazione con questa battaglia! E per favore non mescoliamo questo caso con la questione dello spionaggio dei giornalisti: è una false flag…I giornalisti investigativi responsabili non dovrebbero mai usare Telegram per nulla di importante. Va considerato sicuro come un SMS o un’email: per niente affatto sicuri! Secondo fatto: Telegram non è, nella maggior parte dei casi, ‘una comunicazione privata’: ci sono migliaia di chat di gruppo che possono avere fino a 200.000 utenti ciascuna. Queste dovrebbero essere chiaramente considerate da un giudice come ‘spazi pubblici’ e ‘conversazioni pubbliche’, non ‘comunicazioni private’. Di conseguenza, le leggi e i regolamenti applicati nella maggior parte delle nazioni sono molto diverse rispetto a quelli per le comunicazioni puramente private. Nel caso dell’arresto di Durov, alcune indagini penali collegate all’arresto hanno a che fare con chat di gruppi in cui alcune persone hanno scambiato contenuti pedopornografici o altri contenuti illegali su queste chat di gruppo. E dunque io capisco il punto di vista del ministero della Giustizia che vorrebbe porre fine a questa situazione. Concludendo, sono piuttosto sicuro che il caso Durov non abbia nulla a che fare con la guerra per la crittografia in Francia. Il che non vuole dire che la Francia ami la crittografia end-to-end, ovviamente. I cittadini dovrebbero usare la crittografia end-to-end (come Signal) ogni volta che possono e combattere per il diritto ad avere comunicazioni private, ma Telegram non è un soggetto positivo in questa battaglia… . Fonte:https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2024/08/28/durov-arrestato-lattivista-benjamin-sonntag-nulla-a-che-fare-con-la-privacy-meglio-usare-sistemi-diversi-da-telegram/7671404/
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    Durov arrestato, l'attivista Benjamin Sonntag: “Nulla a che fare con la privacy. Meglio usare sistemi diversi da Telegram” - Il Fatto Quotidiano
    LEGGI – Fuga da Telegram. Zuckerberg ammette: “Pressati su Biden jr.” Insieme con l’organizzazione no profit La Quadrature Du Net, che ha co-fondato, è uno dei protagonisti del dibattito pubblico francese contro la sorveglianza e contro la censura su internet e a favore dei diritti digitali in Francia. Sul caso Pavel Durov, il Fatto Quotidiano …
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