I GRANDI ASSENTI di Massimo Mazzucco
Lo avete notato? Ci sono due grandi assenti dalla stampa nazionale: il “ritorno del covid” e la “crisi climatica”. Questi due temi sono completamente scomparsi dall’informazione di regime, e non è un caso.
All'inizio dell'autunno, le farmaceutiche hanno iniziato ad attrezzarsi per la nuova campagna vaccinale, e hanno cominciato a fare pressione sulla stampa nazionale perchè spargesse fra i cittadini una nuova ondata di paura. E i nostri pennivendoli, ubbidienti, si sono messi di buona lena a pubblicare notizie sul “ritorno del covid” con tutte le sue “pericolosissime varianti”, e sugli ospedali che "ricominciano a riempirsi" in ogni parte d'Italia.
Ma gli è andata male. La paura non c'è stata, la campagna vaccinale non è mai partita, e persino gli stessi medici ora si rifiutano di aderire. Il flop è stato tale che Big Pharma ha deciso di non insistere, e piano piano, senza farsene accorgere, le notizie sul “pericolo covid” sono scomparse dai nostri giornali.
Ci hanno provato anche con il cambiamento climatico. Dopo aver dato la colpa degli incendi estivi - appiccati in realtà dai piromani - a chissà quale congiunzione astrale, i lanzichenecchi della “rivoluzione green” hanno giocato il jolly supremo, con la sceneggiata dell’ “ecoansia” in diretta TV.
Ma anche lì gli è andata male: la pessima interpretazione dell’attricetta da due lire gli si è ritorta contro, l’ecoansia è diventata una barzelletta nazionale, e anche in quel caso i direttori dei giornali hanno deciso che era meglio non insistere su quell’argomento.
Tutto ciò, lo ripeto, non accade casualmente. Ci siamo svegliati, siamo in tanti, e non ci fottono più.
La prova è lì, sulle pagine dei giornali. Oggi sono gli argomenti che non ci sono, quelli mancanti, gli argomenti che contano.
Sia chiaro, siamo sempre una minoranza. Ma ormai siamo in numero sufficiente da determinare il successo o l’insuccesso di certe campagne propagandistiche particolarmente spudorate, come appunto quella sul “ritorno del covid”, o quella sulla “crisi climatica”.
Non finisce qui, naturalmente. Il sistema non si arrende facilmente, e continua nel frattempo ad affinare le sue armi. Altre battaglie ci attendono, più dure e prolungate forse di quelle vissute finora. In particolare, la battaglia decisiva sarà quella sull’introduzione della moneta digitale e del digital wallet, che mirano all’abolizione progressiva del contante, e al controllo integrale della vita di ciascuno di noi.
Ma abbiamo tutto il tempo per prepararci. Ormai le ossa ce le siamo fatte, il nemico lo conosciamo, e daremo sicuramente del filo da torcere a chiunque.
Massimo Mazzucco
Lo avete notato? Ci sono due grandi assenti dalla stampa nazionale: il “ritorno del covid” e la “crisi climatica”. Questi due temi sono completamente scomparsi dall’informazione di regime, e non è un caso.
All'inizio dell'autunno, le farmaceutiche hanno iniziato ad attrezzarsi per la nuova campagna vaccinale, e hanno cominciato a fare pressione sulla stampa nazionale perchè spargesse fra i cittadini una nuova ondata di paura. E i nostri pennivendoli, ubbidienti, si sono messi di buona lena a pubblicare notizie sul “ritorno del covid” con tutte le sue “pericolosissime varianti”, e sugli ospedali che "ricominciano a riempirsi" in ogni parte d'Italia.
Ma gli è andata male. La paura non c'è stata, la campagna vaccinale non è mai partita, e persino gli stessi medici ora si rifiutano di aderire. Il flop è stato tale che Big Pharma ha deciso di non insistere, e piano piano, senza farsene accorgere, le notizie sul “pericolo covid” sono scomparse dai nostri giornali.
Ci hanno provato anche con il cambiamento climatico. Dopo aver dato la colpa degli incendi estivi - appiccati in realtà dai piromani - a chissà quale congiunzione astrale, i lanzichenecchi della “rivoluzione green” hanno giocato il jolly supremo, con la sceneggiata dell’ “ecoansia” in diretta TV.
Ma anche lì gli è andata male: la pessima interpretazione dell’attricetta da due lire gli si è ritorta contro, l’ecoansia è diventata una barzelletta nazionale, e anche in quel caso i direttori dei giornali hanno deciso che era meglio non insistere su quell’argomento.
Tutto ciò, lo ripeto, non accade casualmente. Ci siamo svegliati, siamo in tanti, e non ci fottono più.
La prova è lì, sulle pagine dei giornali. Oggi sono gli argomenti che non ci sono, quelli mancanti, gli argomenti che contano.
Sia chiaro, siamo sempre una minoranza. Ma ormai siamo in numero sufficiente da determinare il successo o l’insuccesso di certe campagne propagandistiche particolarmente spudorate, come appunto quella sul “ritorno del covid”, o quella sulla “crisi climatica”.
Non finisce qui, naturalmente. Il sistema non si arrende facilmente, e continua nel frattempo ad affinare le sue armi. Altre battaglie ci attendono, più dure e prolungate forse di quelle vissute finora. In particolare, la battaglia decisiva sarà quella sull’introduzione della moneta digitale e del digital wallet, che mirano all’abolizione progressiva del contante, e al controllo integrale della vita di ciascuno di noi.
Ma abbiamo tutto il tempo per prepararci. Ormai le ossa ce le siamo fatte, il nemico lo conosciamo, e daremo sicuramente del filo da torcere a chiunque.
Massimo Mazzucco
I GRANDI ASSENTI di Massimo Mazzucco
Lo avete notato? Ci sono due grandi assenti dalla stampa nazionale: il “ritorno del covid” e la “crisi climatica”. Questi due temi sono completamente scomparsi dall’informazione di regime, e non è un caso.
All'inizio dell'autunno, le farmaceutiche hanno iniziato ad attrezzarsi per la nuova campagna vaccinale, e hanno cominciato a fare pressione sulla stampa nazionale perchè spargesse fra i cittadini una nuova ondata di paura. E i nostri pennivendoli, ubbidienti, si sono messi di buona lena a pubblicare notizie sul “ritorno del covid” con tutte le sue “pericolosissime varianti”, e sugli ospedali che "ricominciano a riempirsi" in ogni parte d'Italia.
Ma gli è andata male. La paura non c'è stata, la campagna vaccinale non è mai partita, e persino gli stessi medici ora si rifiutano di aderire. Il flop è stato tale che Big Pharma ha deciso di non insistere, e piano piano, senza farsene accorgere, le notizie sul “pericolo covid” sono scomparse dai nostri giornali.
Ci hanno provato anche con il cambiamento climatico. Dopo aver dato la colpa degli incendi estivi - appiccati in realtà dai piromani - a chissà quale congiunzione astrale, i lanzichenecchi della “rivoluzione green” hanno giocato il jolly supremo, con la sceneggiata dell’ “ecoansia” in diretta TV.
Ma anche lì gli è andata male: la pessima interpretazione dell’attricetta da due lire gli si è ritorta contro, l’ecoansia è diventata una barzelletta nazionale, e anche in quel caso i direttori dei giornali hanno deciso che era meglio non insistere su quell’argomento.
Tutto ciò, lo ripeto, non accade casualmente. Ci siamo svegliati, siamo in tanti, e non ci fottono più.
La prova è lì, sulle pagine dei giornali. Oggi sono gli argomenti che non ci sono, quelli mancanti, gli argomenti che contano.
Sia chiaro, siamo sempre una minoranza. Ma ormai siamo in numero sufficiente da determinare il successo o l’insuccesso di certe campagne propagandistiche particolarmente spudorate, come appunto quella sul “ritorno del covid”, o quella sulla “crisi climatica”.
Non finisce qui, naturalmente. Il sistema non si arrende facilmente, e continua nel frattempo ad affinare le sue armi. Altre battaglie ci attendono, più dure e prolungate forse di quelle vissute finora. In particolare, la battaglia decisiva sarà quella sull’introduzione della moneta digitale e del digital wallet, che mirano all’abolizione progressiva del contante, e al controllo integrale della vita di ciascuno di noi.
Ma abbiamo tutto il tempo per prepararci. Ormai le ossa ce le siamo fatte, il nemico lo conosciamo, e daremo sicuramente del filo da torcere a chiunque.
Massimo Mazzucco