• Cronaca
    Open Arms, è in corso la requisitoria. Salvini: “Difendere i confini non è reato”. Pm: “In mare vanno salvati tutti. La nave non è posto sicuro”
    Open Arms, è in corso la requisitoria. Salvini: “Difendere i confini non è reato”. Pm: “In mare vanno salvati tutti. La nave non è posto sicuro”

    di F. Q. | 14 Settembre 2024

    Matteo Salvini parla di “processo politico”. Il sostituto procuratore di Palermo Calogero Ferrara in aula ha spiegato perché nell’agosto 2019 l’allora ministro dell’Interno non avrebbe potuto bloccare 147 migranti per 19 giorni a bordo della nave dell’ong spagnola Open Arms. È in corso nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, nel capoluogo siciliano, la requisitoria dei pm del processo al segretario nazionale della Lega, imputato con le accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per avere impedito lo sbarco, cinque anni fa, di 147 migranti che erano stati soccorsi dalla ong e che lasciarono l’imbarcazione solo dopo l’interno della Procura di Agrigento.

    L’accusa – la procuratrice aggiunta Marzia Sabella e i sostituti Geri Ferrara e Giorgia Righi – ha ricostruito il quadro giuridico nazionale e sovranazionale di quella fase, poi si è addentrata negli aspetti della specifica vicenda, quindi formulerà alla Corte la richiesta della pena per i reati contestati a Salvini, che all’epoca era ministro degli Interni.

    “Oggi a Palermo la pubblica accusa farà le sue richieste al processo che mi vede imputato per sequestro di persona – ha scritto sui social il vicepremier e leader della Lega -. Rischio fino a quindici anni di carcere per aver mantenuto la parola data agli elettori. Rifarei tutto: la difesa dei confini dai clandestini non è reato. Avanti tutta, senza paura”. Questa vicenda, ha aggiunto Salvini, “è una responsabilità politica della sinistra, che ha deciso di vendicarsi del sottoscritto mandandomi a processo. Una mossa disperata, di chi non sa vincere nelle urne e allora prova a eliminare i rivali per via giudiziaria. Un film già visto con Silvio Berlusconi e che stiamo vedendo – per certi aspetti – perfino con Donald Trump”. “La Lega ha già previsto per i prossimi due fine settimana la mobilitazione in centinaia di città italiane – con tanto di raccolta di firme – per sostenere che il processo di Palermo non è processo al segretario della Lega o all’ex ministro, ma un processo all’Italia e alla coerenza di chi ha fatto quello che aveva promesso”, ha detto il ministro dei Trasporti.

    “Questo è un processo politico? È pacifico che qui di atto politico non c’è nulla – ha detto in aula il sostituto procuratore Geri Ferrara durante la requisitoria -. Sono stati compiuti atti amministrativi, il rilascio di un pos è un atto amministrativo, gli atti politici sono caratterizzati da requisiti ben precisi”. “La persona in mare è da salvare – ha proseguito il magistrato, ed è irrilevante la sua classificazione: migrante, componente di un equipaggio, passeggero. Per il diritto internazionale della convenzione Sar anche un trafficante di essere umani o un terrorista va salvato poi se è il caso la giustizia fa il suo corso“.

    “E’ solo la terraferma a essere un pos, cioè il Place of Safety, in altre parole il posto più sicuro. E questo lo ha ribadito anche la Corte di cassazione”, ha spiegato Ferrara. “Normalmente il Pos è il porto più vicino, però questo è stato modificato nel corso degli anni. Allora dobbiamo rispondere a due domande: la nave di salvataggio può essere considerata un luogo sicuro? Come è stato rappresentato in questo processo. La risoluzione Msc dice che la nave non viene considerata un luogo in sicurezza, anche se è luogo temporaneo di sicurezza, e dovrebbe essere sollevata. Pertanto la nave può esser considerato solo un Pos temporaneo“. E aggiunge: “Che la nave non sia un luogo sicuro è un principio consolidato. Anche le navi ad hoc per effettuare il salvataggio devono avere dei requisiti ben precisi. Quindi, solo la terraferma può essere un Pos e questo lo ha ribadito anche la Cassazione”.

    E anche qui vanno fatti alcuni distinguo: “Non tutti i Paesi possono essere considerati un porto sicuro – ha spiegato anche Ferrara -, perché non in tutti i Paesi vigono le regole democratiche e il rispetto dei diritti umani. La Libia e la Tunisia non sono Paesi in cui si può applicare un pos”. “Lo dice anche l’attuale ministro degli Interni Matteo Piantedosi che nella sua testimonianza ha riferito che ‘i centri in Libia sono sicuramente centri illegali, mai abbiamo consegnato delle persone ai libici'”, ha affermato il sostituto procuratore. Aggiungendo: “Lo sbarco in un luogo sicuro è un obbligo di risultato”. Di conseguenza i migranti a bordo delle navi “prima si fanno scendere e poi si redistribuiscono, altrimenti si rischia di fare politica su persone che stanno soffrendo”.

    Il punto attorno al quale ruota il processo è la paternità della decisione di non far sbarcare i migranti. Secondo la Procura sulla questione non ci sono dubbi: “Quando Salvini diventa ministro dell’Interno le decisioni sulla gestione degli sbarchi e del rilascio dei pos vengono spostate dal Dipartimento libertà civili e immigrazione all’ufficio di gabinetto del ministro e in particolare è il ministro a decidere. Questo è l’elemento chiave“, ha proseguito il sostituto procuratore. “Ce lo confermano gli ex ministri Trenta, Di Maio, Lamorgese, l’ex premier Conte, persino il ministro Piantedosi, seppur cercando di annacquare l’obbligo, che la responsabilità di emettere il Place of Safety era del ministro Salvini – ha aggiunto Ferrara -. Lo stesso Salvini lo ammette quando dice che avrebbe firmato il pos se non fosse intervenuta la sentenza del Tar”.

    “E’ di intuitiva evidenza che il pm sta procedendo a una requisitoria contro il decreto sicurezza bis – ha risposto durante una pausa della requisitoria ha detto Giulia Bongiorno, legale di Salvini -, che è un atto del governo, contro la linea politica prima redistribuire e poi sbarcare. Ha proprio espresso un giudizio di grande contestazione di questa linea. Sapete perfettamente che anche in dichiarazioni pubbliche è stata una linea portata avanti da tutto il governo, anche dallo stesso premier di allora”, ha proseguito l’avvocato riferendosi a Giuseppe Conte.

    Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/14/open-arms-e-in-corso-la-requisitoria-salvini-difendere-i-confini-non-e-reato-pm-in-mare-vanno-salvati-tutti-la-nave-non-e-posto-sicuro/7693031/
    Cronaca Open Arms, è in corso la requisitoria. Salvini: “Difendere i confini non è reato”. Pm: “In mare vanno salvati tutti. La nave non è posto sicuro” Open Arms, è in corso la requisitoria. Salvini: “Difendere i confini non è reato”. Pm: “In mare vanno salvati tutti. La nave non è posto sicuro” di F. Q. | 14 Settembre 2024 Matteo Salvini parla di “processo politico”. Il sostituto procuratore di Palermo Calogero Ferrara in aula ha spiegato perché nell’agosto 2019 l’allora ministro dell’Interno non avrebbe potuto bloccare 147 migranti per 19 giorni a bordo della nave dell’ong spagnola Open Arms. È in corso nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, nel capoluogo siciliano, la requisitoria dei pm del processo al segretario nazionale della Lega, imputato con le accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per avere impedito lo sbarco, cinque anni fa, di 147 migranti che erano stati soccorsi dalla ong e che lasciarono l’imbarcazione solo dopo l’interno della Procura di Agrigento. L’accusa – la procuratrice aggiunta Marzia Sabella e i sostituti Geri Ferrara e Giorgia Righi – ha ricostruito il quadro giuridico nazionale e sovranazionale di quella fase, poi si è addentrata negli aspetti della specifica vicenda, quindi formulerà alla Corte la richiesta della pena per i reati contestati a Salvini, che all’epoca era ministro degli Interni. “Oggi a Palermo la pubblica accusa farà le sue richieste al processo che mi vede imputato per sequestro di persona – ha scritto sui social il vicepremier e leader della Lega -. Rischio fino a quindici anni di carcere per aver mantenuto la parola data agli elettori. Rifarei tutto: la difesa dei confini dai clandestini non è reato. Avanti tutta, senza paura”. Questa vicenda, ha aggiunto Salvini, “è una responsabilità politica della sinistra, che ha deciso di vendicarsi del sottoscritto mandandomi a processo. Una mossa disperata, di chi non sa vincere nelle urne e allora prova a eliminare i rivali per via giudiziaria. Un film già visto con Silvio Berlusconi e che stiamo vedendo – per certi aspetti – perfino con Donald Trump”. “La Lega ha già previsto per i prossimi due fine settimana la mobilitazione in centinaia di città italiane – con tanto di raccolta di firme – per sostenere che il processo di Palermo non è processo al segretario della Lega o all’ex ministro, ma un processo all’Italia e alla coerenza di chi ha fatto quello che aveva promesso”, ha detto il ministro dei Trasporti. “Questo è un processo politico? È pacifico che qui di atto politico non c’è nulla – ha detto in aula il sostituto procuratore Geri Ferrara durante la requisitoria -. Sono stati compiuti atti amministrativi, il rilascio di un pos è un atto amministrativo, gli atti politici sono caratterizzati da requisiti ben precisi”. “La persona in mare è da salvare – ha proseguito il magistrato, ed è irrilevante la sua classificazione: migrante, componente di un equipaggio, passeggero. Per il diritto internazionale della convenzione Sar anche un trafficante di essere umani o un terrorista va salvato poi se è il caso la giustizia fa il suo corso“. “E’ solo la terraferma a essere un pos, cioè il Place of Safety, in altre parole il posto più sicuro. E questo lo ha ribadito anche la Corte di cassazione”, ha spiegato Ferrara. “Normalmente il Pos è il porto più vicino, però questo è stato modificato nel corso degli anni. Allora dobbiamo rispondere a due domande: la nave di salvataggio può essere considerata un luogo sicuro? Come è stato rappresentato in questo processo. La risoluzione Msc dice che la nave non viene considerata un luogo in sicurezza, anche se è luogo temporaneo di sicurezza, e dovrebbe essere sollevata. Pertanto la nave può esser considerato solo un Pos temporaneo“. E aggiunge: “Che la nave non sia un luogo sicuro è un principio consolidato. Anche le navi ad hoc per effettuare il salvataggio devono avere dei requisiti ben precisi. Quindi, solo la terraferma può essere un Pos e questo lo ha ribadito anche la Cassazione”. E anche qui vanno fatti alcuni distinguo: “Non tutti i Paesi possono essere considerati un porto sicuro – ha spiegato anche Ferrara -, perché non in tutti i Paesi vigono le regole democratiche e il rispetto dei diritti umani. La Libia e la Tunisia non sono Paesi in cui si può applicare un pos”. “Lo dice anche l’attuale ministro degli Interni Matteo Piantedosi che nella sua testimonianza ha riferito che ‘i centri in Libia sono sicuramente centri illegali, mai abbiamo consegnato delle persone ai libici'”, ha affermato il sostituto procuratore. Aggiungendo: “Lo sbarco in un luogo sicuro è un obbligo di risultato”. Di conseguenza i migranti a bordo delle navi “prima si fanno scendere e poi si redistribuiscono, altrimenti si rischia di fare politica su persone che stanno soffrendo”. Il punto attorno al quale ruota il processo è la paternità della decisione di non far sbarcare i migranti. Secondo la Procura sulla questione non ci sono dubbi: “Quando Salvini diventa ministro dell’Interno le decisioni sulla gestione degli sbarchi e del rilascio dei pos vengono spostate dal Dipartimento libertà civili e immigrazione all’ufficio di gabinetto del ministro e in particolare è il ministro a decidere. Questo è l’elemento chiave“, ha proseguito il sostituto procuratore. “Ce lo confermano gli ex ministri Trenta, Di Maio, Lamorgese, l’ex premier Conte, persino il ministro Piantedosi, seppur cercando di annacquare l’obbligo, che la responsabilità di emettere il Place of Safety era del ministro Salvini – ha aggiunto Ferrara -. Lo stesso Salvini lo ammette quando dice che avrebbe firmato il pos se non fosse intervenuta la sentenza del Tar”. “E’ di intuitiva evidenza che il pm sta procedendo a una requisitoria contro il decreto sicurezza bis – ha risposto durante una pausa della requisitoria ha detto Giulia Bongiorno, legale di Salvini -, che è un atto del governo, contro la linea politica prima redistribuire e poi sbarcare. Ha proprio espresso un giudizio di grande contestazione di questa linea. Sapete perfettamente che anche in dichiarazioni pubbliche è stata una linea portata avanti da tutto il governo, anche dallo stesso premier di allora”, ha proseguito l’avvocato riferendosi a Giuseppe Conte. Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/14/open-arms-e-in-corso-la-requisitoria-salvini-difendere-i-confini-non-e-reato-pm-in-mare-vanno-salvati-tutti-la-nave-non-e-posto-sicuro/7693031/
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    Open Arms, è in corso la requisitoria. Salvini: "Difendere i confini non è reato". Pm: "In mare vanno salvati tutti. La nave non è posto sicuro" - Il Fatto Quotidiano
    Il punto chiave è la paternità della decisione di non far scendere i 147 migranti, che è valsa all'allora ministro dell'Interno l'accusa di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio. Il pm: "La responsabilità di emettere il Place of Safety era sua"
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  • "Ruini, "quando Scalfaro mi chiese di far cadere Berlusconi". FI, "fu una congiura di Palazzo""

    https://www.agi.it/politica/news/2024-06-16/intervista-a-ruini-al-corriere-della-sera-su-manocra-scalfaro-per-far-cadere-governo-berlusconi-26805482/amp/
    "Ruini, "quando Scalfaro mi chiese di far cadere Berlusconi". FI, "fu una congiura di Palazzo"" https://www.agi.it/politica/news/2024-06-16/intervista-a-ruini-al-corriere-della-sera-su-manocra-scalfaro-per-far-cadere-governo-berlusconi-26805482/amp/
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  • UNA GRANDE ANALISI di CESARE SACCHETTI!
    SIC TRANSIT GLORIA MUNDI!
    Crollo degli dei ... tutti a cercare copertura giudiziaria in Europa, tipico di banditi regolamentati?

    di Cesare Sacchetti:

    Qualche giorno fa, uno di quelli che viene definito uno dei fedelissimi, almeno dai media, di Giorgia Meloni, ovvero Foti, il capogruppo alla Camera di Fdi, lo ha detto in termini alquanto espliciti.

    Foti ha detto chiaramente che è inutile che i giornali costruiscano la campagna stampa promozionale per conto di Mario Draghi che si è autocandidato di fatto alla Commissione e al Consiglio europeo, senza fare troppa distinzione per la carica purché gli sia dia un posto, in quanto nella realtà dei fatti non c’è nulla.

    Alla fine, anche la Meloni, probabilmente stufa delle pressioni ricevute, è stata alquanto netta liquidando la questione di Draghi in Europa come mera “filosofia”.

    A spingere più di tutti è in particolar modo La Repubblica della famiglia Elkann, quotidiano che non è affatto un segreto essere stato messo sul mercato ma che non trova per ovvie ragioni un compratore in quanto è davvero arduo trovare qualche imprenditore che voglia sobbarcarsi un simile carrozzone in crisi nera di vendite come il resto dei media italiani.

    I quotidiani italiani, come i partiti del resto, sono decotti e sono ormai costosissimi apparati di propaganda la cui utilità non è più quella di un tempo.

    Non sono gli anni 90 questi. Non sono gli anni nei quali l’accoppiata costituita dalla Repubblica e dal Corriere della Sera riuscivano ad aizzare l’opinione pubblica italiana contro una intera classe dirigente, con la sola eccezione dell’erede del PCI, il PDS, che ogni giorno veniva messa alla gogna dalla micidiale macchina infernale del fango composta dai media e dalla magistratura.

    Questi sono gli anni nei quali le informazioni si riescono a reperire altrove e soprattutto sono gli anni nei quali la credibilità dei media, da tempo in crisi, è precipitata definitivamente sotto la suola delle scarpe dopo l’operazione terroristica del coronavirus.

    Perché lo stato profondo italiano si aggrappa a Draghi

    Nonostante tutto, c’è un sistema, ormai agli ultimi giorni di Pompei, che si dimena come una bestia gravemente ferita.

    Ci sono i media, appunto, che hanno lanciato questa campagna costruita sopra il vuoto di Draghi alla Commissione europea o al Consiglio europeo, e poi ci sono i peones decaduti come Matteo Renzi che provano ad aggrapparsi all’uomo del Britannia, ormai scaricato dai suoi vecchi “amici” in quanto divenuto inutile se non una vera e propria seccatura per le sue continue richieste di avere qualche poltrona, probabilmente più alla ricerca di una immunità giudiziaria che alla ricerca invece di quattrini, considerato che Draghi per i servigi resi all’alta finanza negli anni passati dovrebbe averne un bel po’ di questi.

    Non sono in pochi che si stanno chiedendo perché mai i media, Renzi, Calenda e altri personaggi della politica perorino la causa di Draghi all’Unione europea mentre la Meloni sembra alquanto indifferente e, anzi, infastidita dalla pressioni ricevute per promuovere l’autocandidatura dell’ex governatore della BCE.

    La risposta alla prima domanda sta nel fatto che si è giunti alla fine dell’ordine liberale internazionale che assicurava la rendita di potere dei partiti “italiani” nati e cresciuti sotto l’ombrello dell’anglosfera.

    L’Italia, suo malgrado, non ha avuto una sua storia politica indipendente dal 1945 ad oggi e si è trovata ad essere oggetto delle decisioni di Washington e delle lobby atlantiste e sioniste che dominano da allora la presidenza degli Stati Uniti.

    Il perimetro della sovranità, già ristretto, lo è divenuto ancora di più dopo il passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica in quanto Mani Pulite fu voluta esplicitamente da Washington per liberarsi di una classe politica che, nonostante i suoi limiti, non era “adeguata” per traghettare l’Italia nella globalizzazione e nella fase finale del progetto secolare del Nuovo Ordine Mondiale.

    Occorrevano non politici, ma zerbini della peggiore specie senza nessuna levatura politica e morale che si piegassero senza difficoltà alcuna a qualsiasi richiesta giungesse dagli Stati Uniti e soprattutto da Israele.

    Questo spiega anche perché la Seconda Repubblica è un monumento al servilismo nei confronti dello stato ebraico fino ad arrivare alla umiliazione massima di proiettare la cosiddetta stella di Davide, simbolo cabalistico e non presente nella Bibbia, sull’arco di Tito, odiato dal mondo ebraico in quanto fu l’imperatore che compì la profezia di Cristo sulla distruzione del Secondo Tempio nel 70 d.C., una punizione per gli ebrei che hanno rifiutato il solo ed unico vero Messia.

    La Seconda Repubblica potrebbe sintetizzarsi con le immagini delle passerelle nelle sinagoghe e in Israele dei vari D’Alema, Prodi, Berlusconi e financo Gianfranco Fini, che per poter entrare nel “tempio” doveva percorrere tutto un percorso da “giudaicizzante” che lo vedeva prima sedersi al tavolo dei Rothschild a Londra per poi andare in Israele e guadagnarsi così i requisiti necessari per entrare a palazzo Chigi, sfumato poi per la sfrenata ambizione e dabbenaggine dell’ex leader di AN ed “erede” di Almirante.

    Questo mondo, senza girarci troppo intorno, è morto. Non esistono più le certezze di un tempo per i ripugnanti personaggi di tale sistema.

    Washington è caduta dopo l’amministrazione Trump e non è più risorta come costoro si aspettavano dopo l’amministrazione Biden che invece ha finito con il rivelarsi un tremendo boomerang per i cospiratori del leader del movimento sovranista americano.

    Israele, l’altra vecchia certezza, è stata appena umiliata dall’Iran che ha lanciato un attacco di droni e missili in risposta al bombardamento del consolato iraniano in Siria.

    L’attacco è stato alquanto efficace nonostante la propaganda sionista rappresentata dalla CNN ed altri si è subito affrettata a dire che la difesa aerea israeliana, Iron Dome, aveva neutralizzato l’attacco nonostante le immagini rivelassero il contrario.

    Lo stato ebraico ha provato ad inscenare una risposta che definire patetica sarebbe un eufemismo poiché i pochi droni che si sono diretti verso l’Iran sono stati neutralizzati con facilità irrisoria e il giorno dopo la vita scorreva assolutamente tranquilla nelle città iraniane che subivano il cosiddetto “attacco”.

    Sono caduti gli “dei”, per così dire, e ci si aggrappa ad un altro eurocrate decaduto quale Draghi nella speranza che egli, non si sa bene come, possa diventare leader dell’UE e poi accompagnare l’Europa verso gli Stati Uniti d’Europa di kalergica memoria.

    Bonino, Renzi, Calenda e tutti gli altri sono messi così. Vagheggiano di assurde “chimere”.

    Hanno perduto ogni contatto con la realtà e provano ad aggrapparsi ad un personaggio che ormai è diventato ininfluente e che comunque non ha nessun potere di accompagnare l’Europa verso la nascita del superstato europeo.

    La storia dice che l’UE è circondata. La NATO perde colpi continuamente in Ucraina e il ritorno ufficiale di Trump sarà probabilmente il chiodo definitivo sulla bara della prima.

    L’Africa si decolonizza ad una velocità impressionante e l’ultima notizia adesso vede anche il Ciad chiedere agli Stati Uniti di lasciare il suo territorio, come già visto in Niger.

    Sta finendo un’epoca e non c’è molto da fare per fermare il meccanismo della storia.

    Non c’è possibilità alcuna di sopprimere definitivamente la sovranità degli Stati europei per inseguire il decaduto piano del governo mondiale, ma al contrario le probabilità sono molto alte perché si verifichi il fenomeno contrario con la definitiva dismissione dell’Unione europea.

    La ragione per la quale invece Giorgia Meloni è indifferente a tutto questo è principalmente una sola.

    La Meloni sa che si è messo in moto questo meccanismo. Sa che tutto questo sistema di potere sta morendo e si sta muovendo non per tutelare gli interessi di Draghi, ma i suoi.

    Non è un segreto infatti che lady Aspen stia lavorando ad una sua via di fuga a Bruxelles, poiché il piano non è, e non lo è mai stato, restare a palazzo Chigi per 5 anni dal momento che la Meloni sin dal primo istante si è messa alacremente a picconare il suo governo pur di lasciare la poltrona che scotta di palazzo Chigi.

    Il 9 giugno è una data da segnare in rosso sul calendario, non certo per le elezioni europee che saranno probabilmente bocciate dalla maggioranza degli italiani, se si pensa che nel 2019, quando la situazione era grave, ma non come oggi, partecipava a malapena il 54% degli elettori, e oggi, a distanza di 5 anni, c’è un intero popolo che oltre ad essere stato privato del benessere economico, è stato privato anche della salute con la strage in corso dei malori improvvisi che dilagano ogni singolo giorno che passa.

    È un’atmosfera da resa dei conti che è già iniziata e gli effetti della fine dell’impero americano si vedono anche con le procure impazzite, si veda il caso della Puglia, che telecomandate dai diversi referenti aprono inchieste incrociate nei confronti dei rispettivi avversari, tirando fuori dossier e prove che erano stati lasciati dormire per anni nei cassetti.

    Draghi non salverà nessuno in quanto non potrà salvare, con ogni probabilità, nemmeno sé stesso .

    L’appuntamento con la storia dice che la Repubblica dell’anglosfera sta per sparire presto dal presente collettivo, e di ciò non ci può che rallegrare.
    UNA GRANDE ANALISI di CESARE SACCHETTI! SIC TRANSIT GLORIA MUNDI! Crollo degli dei ... tutti a cercare copertura giudiziaria in Europa, tipico di banditi regolamentati? di Cesare Sacchetti: Qualche giorno fa, uno di quelli che viene definito uno dei fedelissimi, almeno dai media, di Giorgia Meloni, ovvero Foti, il capogruppo alla Camera di Fdi, lo ha detto in termini alquanto espliciti. Foti ha detto chiaramente che è inutile che i giornali costruiscano la campagna stampa promozionale per conto di Mario Draghi che si è autocandidato di fatto alla Commissione e al Consiglio europeo, senza fare troppa distinzione per la carica purché gli sia dia un posto, in quanto nella realtà dei fatti non c’è nulla. Alla fine, anche la Meloni, probabilmente stufa delle pressioni ricevute, è stata alquanto netta liquidando la questione di Draghi in Europa come mera “filosofia”. A spingere più di tutti è in particolar modo La Repubblica della famiglia Elkann, quotidiano che non è affatto un segreto essere stato messo sul mercato ma che non trova per ovvie ragioni un compratore in quanto è davvero arduo trovare qualche imprenditore che voglia sobbarcarsi un simile carrozzone in crisi nera di vendite come il resto dei media italiani. I quotidiani italiani, come i partiti del resto, sono decotti e sono ormai costosissimi apparati di propaganda la cui utilità non è più quella di un tempo. Non sono gli anni 90 questi. Non sono gli anni nei quali l’accoppiata costituita dalla Repubblica e dal Corriere della Sera riuscivano ad aizzare l’opinione pubblica italiana contro una intera classe dirigente, con la sola eccezione dell’erede del PCI, il PDS, che ogni giorno veniva messa alla gogna dalla micidiale macchina infernale del fango composta dai media e dalla magistratura. Questi sono gli anni nei quali le informazioni si riescono a reperire altrove e soprattutto sono gli anni nei quali la credibilità dei media, da tempo in crisi, è precipitata definitivamente sotto la suola delle scarpe dopo l’operazione terroristica del coronavirus. Perché lo stato profondo italiano si aggrappa a Draghi Nonostante tutto, c’è un sistema, ormai agli ultimi giorni di Pompei, che si dimena come una bestia gravemente ferita. Ci sono i media, appunto, che hanno lanciato questa campagna costruita sopra il vuoto di Draghi alla Commissione europea o al Consiglio europeo, e poi ci sono i peones decaduti come Matteo Renzi che provano ad aggrapparsi all’uomo del Britannia, ormai scaricato dai suoi vecchi “amici” in quanto divenuto inutile se non una vera e propria seccatura per le sue continue richieste di avere qualche poltrona, probabilmente più alla ricerca di una immunità giudiziaria che alla ricerca invece di quattrini, considerato che Draghi per i servigi resi all’alta finanza negli anni passati dovrebbe averne un bel po’ di questi. Non sono in pochi che si stanno chiedendo perché mai i media, Renzi, Calenda e altri personaggi della politica perorino la causa di Draghi all’Unione europea mentre la Meloni sembra alquanto indifferente e, anzi, infastidita dalla pressioni ricevute per promuovere l’autocandidatura dell’ex governatore della BCE. La risposta alla prima domanda sta nel fatto che si è giunti alla fine dell’ordine liberale internazionale che assicurava la rendita di potere dei partiti “italiani” nati e cresciuti sotto l’ombrello dell’anglosfera. L’Italia, suo malgrado, non ha avuto una sua storia politica indipendente dal 1945 ad oggi e si è trovata ad essere oggetto delle decisioni di Washington e delle lobby atlantiste e sioniste che dominano da allora la presidenza degli Stati Uniti. Il perimetro della sovranità, già ristretto, lo è divenuto ancora di più dopo il passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica in quanto Mani Pulite fu voluta esplicitamente da Washington per liberarsi di una classe politica che, nonostante i suoi limiti, non era “adeguata” per traghettare l’Italia nella globalizzazione e nella fase finale del progetto secolare del Nuovo Ordine Mondiale. Occorrevano non politici, ma zerbini della peggiore specie senza nessuna levatura politica e morale che si piegassero senza difficoltà alcuna a qualsiasi richiesta giungesse dagli Stati Uniti e soprattutto da Israele. Questo spiega anche perché la Seconda Repubblica è un monumento al servilismo nei confronti dello stato ebraico fino ad arrivare alla umiliazione massima di proiettare la cosiddetta stella di Davide, simbolo cabalistico e non presente nella Bibbia, sull’arco di Tito, odiato dal mondo ebraico in quanto fu l’imperatore che compì la profezia di Cristo sulla distruzione del Secondo Tempio nel 70 d.C., una punizione per gli ebrei che hanno rifiutato il solo ed unico vero Messia. La Seconda Repubblica potrebbe sintetizzarsi con le immagini delle passerelle nelle sinagoghe e in Israele dei vari D’Alema, Prodi, Berlusconi e financo Gianfranco Fini, che per poter entrare nel “tempio” doveva percorrere tutto un percorso da “giudaicizzante” che lo vedeva prima sedersi al tavolo dei Rothschild a Londra per poi andare in Israele e guadagnarsi così i requisiti necessari per entrare a palazzo Chigi, sfumato poi per la sfrenata ambizione e dabbenaggine dell’ex leader di AN ed “erede” di Almirante. Questo mondo, senza girarci troppo intorno, è morto. Non esistono più le certezze di un tempo per i ripugnanti personaggi di tale sistema. Washington è caduta dopo l’amministrazione Trump e non è più risorta come costoro si aspettavano dopo l’amministrazione Biden che invece ha finito con il rivelarsi un tremendo boomerang per i cospiratori del leader del movimento sovranista americano. Israele, l’altra vecchia certezza, è stata appena umiliata dall’Iran che ha lanciato un attacco di droni e missili in risposta al bombardamento del consolato iraniano in Siria. L’attacco è stato alquanto efficace nonostante la propaganda sionista rappresentata dalla CNN ed altri si è subito affrettata a dire che la difesa aerea israeliana, Iron Dome, aveva neutralizzato l’attacco nonostante le immagini rivelassero il contrario. Lo stato ebraico ha provato ad inscenare una risposta che definire patetica sarebbe un eufemismo poiché i pochi droni che si sono diretti verso l’Iran sono stati neutralizzati con facilità irrisoria e il giorno dopo la vita scorreva assolutamente tranquilla nelle città iraniane che subivano il cosiddetto “attacco”. Sono caduti gli “dei”, per così dire, e ci si aggrappa ad un altro eurocrate decaduto quale Draghi nella speranza che egli, non si sa bene come, possa diventare leader dell’UE e poi accompagnare l’Europa verso gli Stati Uniti d’Europa di kalergica memoria. Bonino, Renzi, Calenda e tutti gli altri sono messi così. Vagheggiano di assurde “chimere”. Hanno perduto ogni contatto con la realtà e provano ad aggrapparsi ad un personaggio che ormai è diventato ininfluente e che comunque non ha nessun potere di accompagnare l’Europa verso la nascita del superstato europeo. La storia dice che l’UE è circondata. La NATO perde colpi continuamente in Ucraina e il ritorno ufficiale di Trump sarà probabilmente il chiodo definitivo sulla bara della prima. L’Africa si decolonizza ad una velocità impressionante e l’ultima notizia adesso vede anche il Ciad chiedere agli Stati Uniti di lasciare il suo territorio, come già visto in Niger. Sta finendo un’epoca e non c’è molto da fare per fermare il meccanismo della storia. Non c’è possibilità alcuna di sopprimere definitivamente la sovranità degli Stati europei per inseguire il decaduto piano del governo mondiale, ma al contrario le probabilità sono molto alte perché si verifichi il fenomeno contrario con la definitiva dismissione dell’Unione europea. La ragione per la quale invece Giorgia Meloni è indifferente a tutto questo è principalmente una sola. La Meloni sa che si è messo in moto questo meccanismo. Sa che tutto questo sistema di potere sta morendo e si sta muovendo non per tutelare gli interessi di Draghi, ma i suoi. Non è un segreto infatti che lady Aspen stia lavorando ad una sua via di fuga a Bruxelles, poiché il piano non è, e non lo è mai stato, restare a palazzo Chigi per 5 anni dal momento che la Meloni sin dal primo istante si è messa alacremente a picconare il suo governo pur di lasciare la poltrona che scotta di palazzo Chigi. Il 9 giugno è una data da segnare in rosso sul calendario, non certo per le elezioni europee che saranno probabilmente bocciate dalla maggioranza degli italiani, se si pensa che nel 2019, quando la situazione era grave, ma non come oggi, partecipava a malapena il 54% degli elettori, e oggi, a distanza di 5 anni, c’è un intero popolo che oltre ad essere stato privato del benessere economico, è stato privato anche della salute con la strage in corso dei malori improvvisi che dilagano ogni singolo giorno che passa. È un’atmosfera da resa dei conti che è già iniziata e gli effetti della fine dell’impero americano si vedono anche con le procure impazzite, si veda il caso della Puglia, che telecomandate dai diversi referenti aprono inchieste incrociate nei confronti dei rispettivi avversari, tirando fuori dossier e prove che erano stati lasciati dormire per anni nei cassetti. Draghi non salverà nessuno in quanto non potrà salvare, con ogni probabilità, nemmeno sé stesso . L’appuntamento con la storia dice che la Repubblica dell’anglosfera sta per sparire presto dal presente collettivo, e di ciò non ci può che rallegrare.
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  • CARI AMICI, LA SOMMA DA DARE A SAIED, PREMIER DELLA TUNISIA, PERCHE' IMPEDISCA GLI SBARCHI DI CLANDESTINI MIGRANTI IN ITALIA E' DI 100 MILIONI DI EURO !!!! QUESTO, UN ALTRO FLOP DEL GOVERNO, CHE PESARA' SULLE TASCHE DEGLI ITALIANI.INTERVISTATO IN RELAZIONE AL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA, IL PARASSITA MATTEO SALVINI, HA PARLATO DI DANNI CHE DERIVEREBBERO ALL'ITALIA SE IL PONTE NON
    FOSSE COSTRUITO !!!! LA QUESTIONE DEL PONTE SULLO STRETTO E' UN'ALTRA OCCASIONE PER QUESTO GOVERNO DI MANEGGIARE MILIARDI DI EURO, NON PENSANDO AFFATTO ALLE NECESSITA' DEL POPOLO ITALIANO !!!! TERZO ARGOMENTO, LA SENTENZA CHE OGGI CI SARA' PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA A CARICO DI GIANFRANCO FINI, DELLA COMPAGNA ELISABETTA TULLIANI, DEL FRATELLO DELLA DONNA E DEL PADRE DELLA DONNA, PER L'APPARTAMENTO DI MONTE CARLO, EREDITA' DI UNA CONTESSA DI ALLEANZA NAZIONALE . FINI E GLI ALTRI IMPUTATI RISPONDONO ANCHE DI RICICLAGGIO, PER CUI IL PM HA CHIESTO CON DANNE SEVERE !!!!SIA LA FIGURA DI FINI CHE QUELLA DELLA MELONA, SONO STATE VALORIZZATE DA SILVIO BERLUSCONI !!!! CHE SQUALLORE !!!! UN ABBRACCIO A TUTTI E BUONA GIORNATA.
    CARI AMICI, LA SOMMA DA DARE A SAIED, PREMIER DELLA TUNISIA, PERCHE' IMPEDISCA GLI SBARCHI DI CLANDESTINI MIGRANTI IN ITALIA E' DI 100 MILIONI DI EURO !!!! QUESTO, UN ALTRO FLOP DEL GOVERNO, CHE PESARA' SULLE TASCHE DEGLI ITALIANI.INTERVISTATO IN RELAZIONE AL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA, IL PARASSITA MATTEO SALVINI, HA PARLATO DI DANNI CHE DERIVEREBBERO ALL'ITALIA SE IL PONTE NON FOSSE COSTRUITO !!!! LA QUESTIONE DEL PONTE SULLO STRETTO E' UN'ALTRA OCCASIONE PER QUESTO GOVERNO DI MANEGGIARE MILIARDI DI EURO, NON PENSANDO AFFATTO ALLE NECESSITA' DEL POPOLO ITALIANO !!!! TERZO ARGOMENTO, LA SENTENZA CHE OGGI CI SARA' PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA A CARICO DI GIANFRANCO FINI, DELLA COMPAGNA ELISABETTA TULLIANI, DEL FRATELLO DELLA DONNA E DEL PADRE DELLA DONNA, PER L'APPARTAMENTO DI MONTE CARLO, EREDITA' DI UNA CONTESSA DI ALLEANZA NAZIONALE . FINI E GLI ALTRI IMPUTATI RISPONDONO ANCHE DI RICICLAGGIO, PER CUI IL PM HA CHIESTO CON DANNE SEVERE !!!!SIA LA FIGURA DI FINI CHE QUELLA DELLA MELONA, SONO STATE VALORIZZATE DA SILVIO BERLUSCONI !!!! CHE SQUALLORE !!!! UN ABBRACCIO A TUTTI E BUONA GIORNATA.
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  • Questo signore è Girolamo Sirchia, medico, politico e Ministro della salute dal 2001 al 2005 sotto il Governo Berlusconi. Del suo curriculum politico ci piace ricordare solo quanto segue:

    Il 2 febbraio 2005 è stato indagato per corruzione.
    Il 17 aprile 2008 è stato condannato in primo grado a tre anni di reclusione per tangenti nel mondo della sanità e appropriazione indebita, più cinque anni di interdizione dai pubblici uffici. Carcere scampato grazie all’indulto.
    Il 3 marzo 2010 la sentenza di appello ha confermato l'appropriazione indebita, ma ha ridotto la pena a 5 mesi di carcere e 600 € di multa. Successivamente la Corte d'Appello di Milano ha revocato anche l'interdizione dai pubblici uffici.

    Oltre a questo fantastico curriculum, del Dott. Sirchia ci interessano le doti paranormali visto che nel 2004, durante il secondo governo Berlusconi e mentre era Ministro della Salute, aveva contrattato con trattativa privata (cioè senza gara pubblica) un diritto di prelazione per l'acquisto di vaccini in caso di pandemia con l’azienda farmaceutica Novartis. Calcolate che non vi erano pandemie e l'aviaria appena passata avrebbe dovuto insegnare molto ai politici italici...

    Nel 2009 scoppiò (finalmente per qualcuno) la Pandemia di influenza Suina (A/H1N1) e indovinate quale fu il produttore del salvifico vaccino pandemico contro la Suina? Ma ovviamente Novartis!

    Successivamente furono mandate al macero 24 milioni di dosi.

    Chissà se tra qualche anno scopriremo un filo conduttore unico, che parte dall’Aviaria e arriva al Covid19…

    Corvelva Staff

    https://ansage.org/covid-impfschaeden-und-todesfaelle-sind-noch-lange-nach-der-impfung-moeglich/
    Questo signore è Girolamo Sirchia, medico, politico e Ministro della salute dal 2001 al 2005 sotto il Governo Berlusconi. Del suo curriculum politico ci piace ricordare solo quanto segue: ✔️Il 2 febbraio 2005 è stato indagato per corruzione. ✔️Il 17 aprile 2008 è stato condannato in primo grado a tre anni di reclusione per tangenti nel mondo della sanità e appropriazione indebita, più cinque anni di interdizione dai pubblici uffici. Carcere scampato grazie all’indulto. ✔️Il 3 marzo 2010 la sentenza di appello ha confermato l'appropriazione indebita, ma ha ridotto la pena a 5 mesi di carcere e 600 € di multa. Successivamente la Corte d'Appello di Milano ha revocato anche l'interdizione dai pubblici uffici. Oltre a questo fantastico curriculum, del Dott. Sirchia ci interessano le doti paranormali visto che nel 2004, durante il secondo governo Berlusconi e mentre era Ministro della Salute, aveva contrattato con trattativa privata (cioè senza gara pubblica) un diritto di prelazione per l'acquisto di vaccini in caso di pandemia con l’azienda farmaceutica Novartis. Calcolate che non vi erano pandemie e l'aviaria appena passata avrebbe dovuto insegnare molto ai politici italici... Nel 2009 scoppiò (finalmente per qualcuno) la Pandemia di influenza Suina (A/H1N1) e indovinate quale fu il produttore del salvifico vaccino pandemico contro la Suina? Ma ovviamente Novartis! Successivamente furono mandate al macero 24 milioni di dosi. Chissà se tra qualche anno scopriremo un filo conduttore unico, che parte dall’Aviaria e arriva al Covid19… Corvelva Staff https://ansage.org/covid-impfschaeden-und-todesfaelle-sind-noch-lange-nach-der-impfung-moeglich/
    ANSAGE.ORG
    Covid-Impfschäden und Todesfälle sind noch lange nach der Impfung möglich
    Da der Höhepunkt der Covid-Impfkampagne nun fast drei Jahre zurückliegt, wiegen sich viele Menschen in der trügerischen Annahme, wen es bisher in Sachen
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  • Ecco il testo dello scellerato accordo di assistenza militare bilaterale tra Italia e Ucraina firmato dal governo #Meloni #Salvini #Tajani dove l’Italia si impegna, tra le altre cose, a fornire assistenza all’Ucraina per difendere la sua sovranità
    Un accordo fatto senza annunci in campagna elettorale, senza il giusto dibattito pubblico e senza approfondite discussioni in Parlamento. Con favore delle tenebre, sembrerebbe
    L’accordo dura dieci anni. Quindi, ben oltre, ci auguriamo, la durata di questo governo che ormai quasi quotidianamente commette atti contro gli interessi degli italiani. Lasciando quindi la patata bollente ad altri governi che verranno e che dovranno, come prima cosa, rescindere da questo accordo in qualche modo
    La Meloni Tajani e Salvini, mettono così l’Italia in prima linea nella guerra contro la Russia
    Contro il volere degli italiani e contro le loro stesse promesse elettorali (sovraniste) e nel caso di Tajani anche contro le visione del suo mentore ed unico motivo per il quale egli è al governo, Berlusconi, che aveva invece espresso giudizi negativi su #Zelensky e sul ruolo della UE nel tentare di arrivare ad una pace (già a marzo 2022) . Posizioni che Tajani rinnega con un sorriso, senza privare alcun imbarazzo o rispetto per Silvio B.
    Commento politico: Un governo da incubo da cui bisogna al più presto liberarsi e spero che ciò accada alle Europee, dove vorrei che i tre partiti complici di questi atti #Lega #FratelliDItalia e #ForzaItalia (come anche tutti gli altri oggi in Parlamento) prendessero lo 0%. In totale

    CLICCA QUI PER IL TESTO:
    https://t.co/QUvmU0U6F6

    https://x.com/michele_geraci/status/1761638271929708960?t=ebARDzvZd-eSUVHyH5BJJw&s=08
    Ecco il testo dello scellerato accordo di assistenza militare bilaterale tra Italia e Ucraina firmato dal governo #Meloni #Salvini #Tajani dove l’Italia si impegna, tra le altre cose, a fornire assistenza all’Ucraina per difendere la sua sovranità Un accordo fatto senza annunci in campagna elettorale, senza il giusto dibattito pubblico e senza approfondite discussioni in Parlamento. Con favore delle tenebre, sembrerebbe L’accordo dura dieci anni. Quindi, ben oltre, ci auguriamo, la durata di questo governo che ormai quasi quotidianamente commette atti contro gli interessi degli italiani. Lasciando quindi la patata bollente ad altri governi che verranno e che dovranno, come prima cosa, rescindere da questo accordo in qualche modo La Meloni Tajani e Salvini, mettono così l’Italia in prima linea nella guerra contro la Russia Contro il volere degli italiani e contro le loro stesse promesse elettorali (sovraniste) e nel caso di Tajani anche contro le visione del suo mentore ed unico motivo per il quale egli è al governo, Berlusconi, che aveva invece espresso giudizi negativi su #Zelensky e sul ruolo della UE nel tentare di arrivare ad una pace (già a marzo 2022) . Posizioni che Tajani rinnega con un sorriso, senza privare alcun imbarazzo o rispetto per Silvio B. Commento politico: Un governo da incubo da cui bisogna al più presto liberarsi e spero che ciò accada alle Europee, dove vorrei che i tre partiti complici di questi atti #Lega #FratelliDItalia e #ForzaItalia (come anche tutti gli altri oggi in Parlamento) prendessero lo 0%. In totale CLICCA QUI PER IL TESTO: https://t.co/QUvmU0U6F6 https://x.com/michele_geraci/status/1761638271929708960?t=ebARDzvZd-eSUVHyH5BJJw&s=08
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  • VACCINI KILLER AI FRAGILI SENZA SICUREZZA: SPERANZA INDAGATO, MA SCHILLACI IGNORATO. Denuncia dei Poliziotti OSA anche sui Sieri Genici mRNA quali Farmaci Imperfetti.

    https://www.gospanews.net/2023/11/25/vaccini-killer-ai-fragili-senza-sicurezza-speranza-indagato-schillaci-ignorato-scoop-politico-della-tv-dei-berlusconi-grazie-a-denuncia-di-poliziotti/
    VACCINI KILLER AI FRAGILI SENZA SICUREZZA: SPERANZA INDAGATO, MA SCHILLACI IGNORATO. Denuncia dei Poliziotti OSA anche sui Sieri Genici mRNA quali Farmaci Imperfetti. https://www.gospanews.net/2023/11/25/vaccini-killer-ai-fragili-senza-sicurezza-speranza-indagato-schillaci-ignorato-scoop-politico-della-tv-dei-berlusconi-grazie-a-denuncia-di-poliziotti/
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    VACCINI KILLER AI FRAGILI SENZA SICUREZZA: SPERANZA INDAGATO, MA SCHILLACI IGNORATO. Denuncia dei Poliziotti OSA sui Sieri Genici mRNA quali Farmaci Pericolosi
    Nell'immagine di copertina i sieri genici mRNA Covid di Pfizer e Moderna e l'affettuosa stretta di mano tra l'ex ministro Speranza e il suo successore Schillaci, già suo ex consulenteScoop “Politico” della TV dei Berlusconi che non cita il grave reato di Farmaco Imperfetto sui Vaccinidi Car
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  • VACCINI KILLER AI FRAGILI SENZA SICUREZZA: SPERANZA INDAGATO, SCHILLACI IGNORATO. Scoop “Politico” della TV dei Berlusconi: grazie a Strana Denuncia NO-VAX!!!
    https://www.gospanews.net/2023/11/23/vaccini-killer-ai-fragili-senza-sicurezza-speranza-indagato-schillaci-ignorato-scoop-politico-della-tv-dei-berlusconi-grazie-a-strana-denuncia-no-vax/
    VACCINI KILLER AI FRAGILI SENZA SICUREZZA: SPERANZA INDAGATO, SCHILLACI IGNORATO. Scoop “Politico” della TV dei Berlusconi: grazie a Strana Denuncia NO-VAX!!! https://www.gospanews.net/2023/11/23/vaccini-killer-ai-fragili-senza-sicurezza-speranza-indagato-schillaci-ignorato-scoop-politico-della-tv-dei-berlusconi-grazie-a-strana-denuncia-no-vax/
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    VACCINI KILLER AI FRAGILI SENZA SICUREZZA: SPERANZA INDAGATO, SCHILLACI IGNORATO. Scoop “Politico” della TV dei Berlusconi: grazie a Strana Denuncia NO-VAX
    Nell'immagine di copertina i sieri genici mRNA Covid di Pfizer e Moderna e l'affettuosa stretta di mano tra l'ex ministro Speranza e il suo successore Schillaci, già suo ex consulentedi Carlo Domenico Cristofori«Chiunque, esercitando, anche abusivamente, il commercio di sostanze medicinali
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  • CARI MIEI, E' TORNATA A GALLA, LA QUESTIONE DEL MES, CHE SIGNIFICA MECCANISMO EUROPEO DI STABILITA'ISTITUITO NEL 2012, QUANDO L'ITALIA AVEVA AL GOVERNO, IL MONTI MARIO, SUBENTRATO AL BERLUSCONI, CADUTO NEL 2011. IL MES VENIVA CREATO PER DARE ASSISTENZA FINANZIARIA AGLI STATI MEMBRI IN TEMPORANEE DIFFICOLTA'. IL CAPITALE DEL MES CONTA 7OO MILIARDI DI EURO.LA UE FA SAPERE ALL'ITALIA , CHE I TEMPI DEL TEMPOREGGIAMENTO SONO FINITI E DEVE ESSERE FATTA LA RATIFICA DEL TRATTATO !!!!LA QUESTIONE DEL MES VERRA' SOLLEVATA NEL CONSIGLIO D'EUROPA A CUI PARTECIPA LA MASSONA DI PALAZZO CHIGI. PER L'ITALIA, CON DEBITPRIA ALTISSIMA, IN CASO DI RATIFICA DEL TRATTATO, LA UE ADOTTEREBBE UNA LINEA DURA PER L'AGGIUSTAMENTO MACROECONOMICO, - VALE A DIRE, COLPO FINALE E DEFINITIVO ALL'ITALIA- , MENTRE PER I PAESI DI ECONOMIA SOLIDA, LE LINEE DI PRESTITO SARANNO MENO DURE !!!! LA MALEDETTA E STRAMALEDETTA UNIONE EUROPEA FA LA DISTINZIONE TRA PAESI COLPITI DA SCHOK, MA CON FINANZA SANA E L'ITALIA, CHE E' PAESE DALLA FINANZA NON SANA !!!! UN ABBRACCIO A TUTTI. BUONA GIORNATA !!!! SIAMO ALL'ULTIMO GIRO DI VALZER !!!!!
    CARI MIEI, E' TORNATA A GALLA, LA QUESTIONE DEL MES, CHE SIGNIFICA MECCANISMO EUROPEO DI STABILITA'ISTITUITO NEL 2012, QUANDO L'ITALIA AVEVA AL GOVERNO, IL MONTI MARIO, SUBENTRATO AL BERLUSCONI, CADUTO NEL 2011. IL MES VENIVA CREATO PER DARE ASSISTENZA FINANZIARIA AGLI STATI MEMBRI IN TEMPORANEE DIFFICOLTA'. IL CAPITALE DEL MES CONTA 7OO MILIARDI DI EURO.LA UE FA SAPERE ALL'ITALIA , CHE I TEMPI DEL TEMPOREGGIAMENTO SONO FINITI E DEVE ESSERE FATTA LA RATIFICA DEL TRATTATO !!!!LA QUESTIONE DEL MES VERRA' SOLLEVATA NEL CONSIGLIO D'EUROPA A CUI PARTECIPA LA MASSONA DI PALAZZO CHIGI. PER L'ITALIA, CON DEBITPRIA ALTISSIMA, IN CASO DI RATIFICA DEL TRATTATO, LA UE ADOTTEREBBE UNA LINEA DURA PER L'AGGIUSTAMENTO MACROECONOMICO, - VALE A DIRE, COLPO FINALE E DEFINITIVO ALL'ITALIA- , MENTRE PER I PAESI DI ECONOMIA SOLIDA, LE LINEE DI PRESTITO SARANNO MENO DURE !!!! LA MALEDETTA E STRAMALEDETTA UNIONE EUROPEA FA LA DISTINZIONE TRA PAESI COLPITI DA SCHOK, MA CON FINANZA SANA E L'ITALIA, CHE E' PAESE DALLA FINANZA NON SANA !!!! UN ABBRACCIO A TUTTI. BUONA GIORNATA !!!! SIAMO ALL'ULTIMO GIRO DI VALZER !!!!!
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  • La soluzione migliore sarebbe quella di abrogare immediatamente il patto che aveva stipulato Berlusconi con l'aeronautica militare statunitense tramite Bush
    https://youtu.be/790-GT2GLa4
    La soluzione migliore sarebbe quella di abrogare immediatamente il patto che aveva stipulato Berlusconi con l'aeronautica militare statunitense tramite Bush https://youtu.be/790-GT2GLa4
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