• NUOVOATLANTE
    di Alessandro Orsini
    Samp-T. L’Italia si appresta a fornire il secondo, ma aiuterà solo la guerra

    Nel gennaio 2024 la Russia ha rivendicato la distruzione di un Samp-T italiano, il sistema di difesa antiaerea più costoso e sofisticato di cui l’Italia disponga con tempi di consegna lunghissimi. Più volte questa rubrica ha sollevato la questione chiedendo al ministro della Difesa, Guido Crosetto, di pronunciarsi a riguardo: è vero che la Russia ha distrutto un Samp-T italiano? Questa risposta non è mai giunta. Dunque, vi sono elementi sufficienti per ritenere che la Russia abbia realmente distrutto il primo Samp-T italiano e che Crosetto stia consegnando un secondo Samp-T all’Ucraina perché il primo non c’è più o è a brandelli. Le considerazioni da fare sono numerose.

    La prima è che potremmo essere in errore. Se così fosse, la colpa sarebbe di Crosetto. Nascondendo tutto ciò che accade alle armi italiane in Ucraina, Crosetto costringe gli studiosi di sicurezza internazionale a procurarsi le informazioni nei modi più complicati, incerti e precari. Le informazioni sono indispensabili per sottoporre il potere pubblico al controllo democratico. Se il ministro della Difesa fa sparire le informazioni, ecco che sparisce anche la possibilità del controllo democratico. La seconda considerazione ha a che vedere con la vera ragione per cui Crosetto nasconde agli italiani le armi che invia a Zelensky e la loro “fine”. Secondo Crosetto, l’invio degli armamenti deve essere secretato “per ragioni di sicurezza nazionale”. Ma è falso giacché Putin conosce perfettamente le armi che l’Italia dà a Zelensky. Soltanto gli italiani non sanno niente. I russi non votano per eleggere il governo italiano; gli italiani, invece, sì. Ne consegue che i primi possono sapere tutto delle armi che Zelensky riceve da Crosetto mentre i secondi non devono sapere niente. Soltanto gli italiani devono rimanere all’oscuro dei fatti. Crosetto non pone il segreto sulle armi che invia in Ucraina per “motivi nazionali”, ma per interessi elettorali, Se gli italiani sapessero che Crosetto sta distruggendo il loro sistema di difesa aerea, perderebbe voti.

    La terza considerazione riguarda il fallimento totale della strategia di Crosetto, il quale aveva assicurato che l’esecrazione della diplomazia e il solo invio di armi avrebbe protetto la vita dei civili ucraini. Ma il bombardamento russo dell’ospedale pediatrico Okhmatdyt a Kiev conferma che i civili ucraini vengono uccisi copiosamente. I fatti dimostrano che questa rubrica ha avuto ragione: il modo migliore di proteggere la vita dei bambini ucraini era la mediazione diplomatica da avviare prepotentemente sin dal primo giorno di guerra. Crosetto, invece, ha sempre assicurato che gli ucraini sarebbero stati protetti dalle armi della Nato molto più che dalla diplomazia. Infatti, Crosetto non ha mai fatto nulla per favorire un incontro tra Meloni e Putin come quello che Putin ha appena avuto con Orban. Per ogni proiettile della Nato che l’Ucraina lancerà contro la Russia, la Russia lancerà dieci proiettili contro l’Ucraina. Questa è la regolarità che governa la guerra. Concludiamo con una nuova previsione: grazie alle nuove armi che Crosetto si accinge a dare a Zelensky, l’Ucraina sarà sempre più distrutta, i morti ucraini saranno sempre più numerosi e l’Ucraina perderà sempre più territori. Come se non bastasse, gli italiani rischiano di ritrovarsi senza difesa aerea mentre la corsa verso la Terza guerra mondiale prosegue. Giorgia Meloni ha sempre detto che gli italiani non pagheranno niente per questa guerra. Eppure, l’intero sistema Samp-T ha un costo abnorme, che pagheranno gli italiani.

    Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
    NUOVOATLANTE di Alessandro Orsini Samp-T. L’Italia si appresta a fornire il secondo, ma aiuterà solo la guerra Nel gennaio 2024 la Russia ha rivendicato la distruzione di un Samp-T italiano, il sistema di difesa antiaerea più costoso e sofisticato di cui l’Italia disponga con tempi di consegna lunghissimi. Più volte questa rubrica ha sollevato la questione chiedendo al ministro della Difesa, Guido Crosetto, di pronunciarsi a riguardo: è vero che la Russia ha distrutto un Samp-T italiano? Questa risposta non è mai giunta. Dunque, vi sono elementi sufficienti per ritenere che la Russia abbia realmente distrutto il primo Samp-T italiano e che Crosetto stia consegnando un secondo Samp-T all’Ucraina perché il primo non c’è più o è a brandelli. Le considerazioni da fare sono numerose. La prima è che potremmo essere in errore. Se così fosse, la colpa sarebbe di Crosetto. Nascondendo tutto ciò che accade alle armi italiane in Ucraina, Crosetto costringe gli studiosi di sicurezza internazionale a procurarsi le informazioni nei modi più complicati, incerti e precari. Le informazioni sono indispensabili per sottoporre il potere pubblico al controllo democratico. Se il ministro della Difesa fa sparire le informazioni, ecco che sparisce anche la possibilità del controllo democratico. La seconda considerazione ha a che vedere con la vera ragione per cui Crosetto nasconde agli italiani le armi che invia a Zelensky e la loro “fine”. Secondo Crosetto, l’invio degli armamenti deve essere secretato “per ragioni di sicurezza nazionale”. Ma è falso giacché Putin conosce perfettamente le armi che l’Italia dà a Zelensky. Soltanto gli italiani non sanno niente. I russi non votano per eleggere il governo italiano; gli italiani, invece, sì. Ne consegue che i primi possono sapere tutto delle armi che Zelensky riceve da Crosetto mentre i secondi non devono sapere niente. Soltanto gli italiani devono rimanere all’oscuro dei fatti. Crosetto non pone il segreto sulle armi che invia in Ucraina per “motivi nazionali”, ma per interessi elettorali, Se gli italiani sapessero che Crosetto sta distruggendo il loro sistema di difesa aerea, perderebbe voti. La terza considerazione riguarda il fallimento totale della strategia di Crosetto, il quale aveva assicurato che l’esecrazione della diplomazia e il solo invio di armi avrebbe protetto la vita dei civili ucraini. Ma il bombardamento russo dell’ospedale pediatrico Okhmatdyt a Kiev conferma che i civili ucraini vengono uccisi copiosamente. I fatti dimostrano che questa rubrica ha avuto ragione: il modo migliore di proteggere la vita dei bambini ucraini era la mediazione diplomatica da avviare prepotentemente sin dal primo giorno di guerra. Crosetto, invece, ha sempre assicurato che gli ucraini sarebbero stati protetti dalle armi della Nato molto più che dalla diplomazia. Infatti, Crosetto non ha mai fatto nulla per favorire un incontro tra Meloni e Putin come quello che Putin ha appena avuto con Orban. Per ogni proiettile della Nato che l’Ucraina lancerà contro la Russia, la Russia lancerà dieci proiettili contro l’Ucraina. Questa è la regolarità che governa la guerra. Concludiamo con una nuova previsione: grazie alle nuove armi che Crosetto si accinge a dare a Zelensky, l’Ucraina sarà sempre più distrutta, i morti ucraini saranno sempre più numerosi e l’Ucraina perderà sempre più territori. Come se non bastasse, gli italiani rischiano di ritrovarsi senza difesa aerea mentre la corsa verso la Terza guerra mondiale prosegue. Giorgia Meloni ha sempre detto che gli italiani non pagheranno niente per questa guerra. Eppure, l’intero sistema Samp-T ha un costo abnorme, che pagheranno gli italiani. 🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
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  • https://dituttoedipiu.altervista.org/dott-mike-yeadon-pandemie-controllo-digitale-eugenetica-e-spopolamento/
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    DITUTTOEDIPIU.ALTERVISTA.ORG
    DOTT. MIKE YEADON: PANDEMIE, CONTROLLO DIGITALE, EUGENETICA E SPOPOLAMENTO - D TUTTO E D+
    DOTT. MIKE YEADON: PANDEMIE, CONTROLLO DIGITALE, EUGENETICA E SPOPOLAMENTO A cura di Rhoda Wilson per The Exposé Il 21 novembre 2022, l’ex vicepresidente della Pfizer, lo scienziato dott. Mike Yeadon, al congresso del World Council for Health ha discusso le verità dietro l’agenda di spopolamento. Recentemente Gaz ha condiviso un “flashback” con un video realizzato l’anno scorso che includeva una breve clip di
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  • L’abolizione dell’infame Legge Lorenzin è un atto dovuto per ogni paese civile, al quale la salute dei bambini e, dunque, il futuro del paese stanno realmente a cuore
    Non c’è una sostanza il cui inoculo ai nostri bambini è imposta con l’infame legge Lorenzin la cui efficacia e sicurezza siano state confermate sulla base di uno studio clinico con un vero gruppo placebo (e cioè di controllo). Gli “pseudo-studi” per i vaccini prevedono tutti l’applicazione di vaccini comparabili (e, dunque, non di una sostanza neutrale come, invece, uno studio clinico richiederebbe) e, pertanto, non c’è la prova nè dell’efficacia e tantomeno della sicurezza dei vaccini pediatrici! La loro imposizione è del tutto incostituzionale!
    Da consigliera della Provincia Autonoma di Bolzano e della Regione Autonoma del Trentino-Alto Adige ho lanciato un’azione TRASPARENZA PER LA DFESA DELLA VITA E SALUTE DEI NOSTRI FIGLI proprio su questo fatto decisivo, di cui la stragrande parte dei genitori e della popolazione in generale non ha alcuna consapevolezza.


    https://docs.google.com/document/d/1dDiVYeIJctf8h8DKlAOiP0eSrmQoHJbv/edit?usp=drivesdk&ouid=103241220935954280155&rtpof=true&sd=true

    Ho già ottenuto in aula del Consiglio Provinciale conferma da parte dell’assessore alla (non-)Salute HUBERT MESSNER che questi studi clinici con veri gruppi di controllo per i vaccini pediatrici non esistono. E, comunque, HUBERT MESSNER, da assessore alla (non-)Salute insiste sul programma vaccinale pediatrico.

    https://docs.google.com/document/d/1dDiVYeIJctf8h8DKlAOiP0eSrmQoHJbv/edit?usp=drivesdk&ouid=103241220935954280155&rtpof=true&sd=true

    E i genitori, che hanno presentato l’istanza di ostensione della documentazione degli studi clinici con veri gruppi di controllo (da me preparato) - intanto, dall’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige hanno ottenuto come risposta semplicemente due allegati inviati via mail - che non contiene una risposta alla risposta alla domanda posta - e che sono: uno l’Assessment Report dell’EMA in lingua inglese per il vaccino esavalente (è un vaccino obbligatorio che viene in genere somministrato entro il primo anno di vita, contro difterite, tetano, pertosse acellulare, poliomielite, epatite B ed haemophilus influenzae di tipo B: tutte patologie di tipo infettive) e un altro documento in lingua inglese per il vaccino quadrivalente (anti-morbillo-parotite-rosolia e anti-varicella).
    Entrambi i documenti confermano che per gli “studi clinici” - che in realtà sono un FAKE - sono stati applicati sul gruppo di controllo vaccini paragonabili.
    Ovviamente questo operato non corrisponde ad uno studio clinico - ma alla più grande TRUFFA è MANIPOLAZIONE che ormai già da troppi decenni avviene in quel settore farmaceutico che si presta meglio di ogni altro per creare in un perpetuum mobile un mercato senza limiti, creando - con l’iniezione di sostanze che contengono anche adiuvanti di ogni genere (alluminio ecc.) malati cronici tra i bambini in numeri che crescono esponenzialmente, oltre che anche morti e visibilmente gravemente danneggiati per la vita,
    A livello provinciale e regionale continuerò politicamente a sostenere i tanti genitori e nonni che desiderano l’immediata abolizione della legge Lorenzin, e da avvocato lo faccio con altri colleghi a livello nazionale.
    Dunque, ben venga questa iniziativa di @borghi_claudio.
    Deve però cadere l‘obbligo per TUTTI i vaccini!
    Ora staremo a vedere chi dei parlamentari voterà a favore e chi contro l’abolizione dell‘infame e certo non salutare obbligo introdotto su richiesta di GAVI e Co. dalla Lorenzin e da altri politici che sono degli esemplari esecutori degli ordini impartiti da coloro che hanno tutt‘altro a cuore (…ammesso che ne abbiano uno), ma certo non la salute dei nostri bambini e, dunque, il nostro futuro come popolazione.

    Fonte: https://x.com/RHolzeisen/status/1809932492931018885?t=l8iY6lkV4PoNHjynowDnUw&s=19
    ‼️L’abolizione dell’infame Legge Lorenzin è un atto dovuto per ogni paese civile, al quale la salute dei bambini e, dunque, il futuro del paese stanno realmente a cuore‼️ Non c’è una sostanza il cui inoculo ai nostri bambini è imposta con l’infame legge Lorenzin la cui efficacia e sicurezza siano state confermate sulla base di uno studio clinico con un vero gruppo placebo (e cioè di controllo). Gli “pseudo-studi” per i vaccini prevedono tutti l’applicazione di vaccini comparabili (e, dunque, non di una sostanza neutrale come, invece, uno studio clinico richiederebbe) e, pertanto, non c’è la prova nè dell’efficacia e tantomeno della sicurezza dei vaccini pediatrici! La loro imposizione è del tutto incostituzionale! Da consigliera della Provincia Autonoma di Bolzano e della Regione Autonoma del Trentino-Alto Adige ho lanciato un’azione TRASPARENZA PER LA DFESA DELLA VITA E SALUTE DEI NOSTRI FIGLI proprio su questo fatto decisivo, di cui la stragrande parte dei genitori e della popolazione in generale non ha alcuna consapevolezza. 👇👇👇 https://docs.google.com/document/d/1dDiVYeIJctf8h8DKlAOiP0eSrmQoHJbv/edit?usp=drivesdk&ouid=103241220935954280155&rtpof=true&sd=true Ho già ottenuto in aula del Consiglio Provinciale conferma da parte dell’assessore alla (non-)Salute HUBERT MESSNER che questi studi clinici con veri gruppi di controllo per i vaccini pediatrici non esistono. E, comunque, HUBERT MESSNER, da assessore alla (non-)Salute insiste sul programma vaccinale pediatrico. https://docs.google.com/document/d/1dDiVYeIJctf8h8DKlAOiP0eSrmQoHJbv/edit?usp=drivesdk&ouid=103241220935954280155&rtpof=true&sd=true E i genitori, che hanno presentato l’istanza di ostensione della documentazione degli studi clinici con veri gruppi di controllo (da me preparato) - intanto, dall’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige hanno ottenuto come risposta semplicemente due allegati inviati via mail - che non contiene una risposta alla risposta alla domanda posta - e che sono: uno l’Assessment Report dell’EMA in lingua inglese per il vaccino esavalente (è un vaccino obbligatorio che viene in genere somministrato entro il primo anno di vita, contro difterite, tetano, pertosse acellulare, poliomielite, epatite B ed haemophilus influenzae di tipo B: tutte patologie di tipo infettive) e un altro documento in lingua inglese per il vaccino quadrivalente (anti-morbillo-parotite-rosolia e anti-varicella). Entrambi i documenti confermano che per gli “studi clinici” - che in realtà sono un FAKE - sono stati applicati sul gruppo di controllo vaccini paragonabili. Ovviamente questo operato non corrisponde ad uno studio clinico - ma alla più grande TRUFFA è MANIPOLAZIONE che ormai già da troppi decenni avviene in quel settore farmaceutico che si presta meglio di ogni altro per creare in un perpetuum mobile un mercato senza limiti, creando - con l’iniezione di sostanze che contengono anche adiuvanti di ogni genere (alluminio ecc.) malati cronici tra i bambini in numeri che crescono esponenzialmente, oltre che anche morti e visibilmente gravemente danneggiati per la vita, A livello provinciale e regionale continuerò politicamente a sostenere i tanti genitori e nonni che desiderano l’immediata abolizione della legge Lorenzin, e da avvocato lo faccio con altri colleghi a livello nazionale. Dunque, ben venga questa iniziativa di @borghi_claudio. Deve però cadere l‘obbligo per TUTTI i vaccini! Ora staremo a vedere chi dei parlamentari voterà a favore e chi contro l’abolizione dell‘infame e certo non salutare obbligo introdotto su richiesta di GAVI e Co. dalla Lorenzin e da altri politici che sono degli esemplari esecutori degli ordini impartiti da coloro che hanno tutt‘altro a cuore (…ammesso che ne abbiano uno), ma certo non la salute dei nostri bambini e, dunque, il nostro futuro come popolazione. Fonte: https://x.com/RHolzeisen/status/1809932492931018885?t=l8iY6lkV4PoNHjynowDnUw&s=19
    DOCS.GOOGLE.COM
    IT Bozza_istanza_per_accesso_a_studi_con_vero_gruppo_di_controllo_vaccini.docx
    (Bozza per l’esercizio del Diritto di Accesso con richiesta di copia degli studi clinici con vero gruppo di controllo per la conferma dell’efficacia e sicurezza dei vaccini pediatrici obbligatori) All’ Azienda Sanitaria Locale di .... Direzione Generale Indirizzo Pec:.......... ISTA...
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  • Il Giornalista pluripremiato, Alex Newman: "La narrativa del "riscaldamento globale provocato dall'uomo" è semplicemente un pretesto per i globalisti non eletti per controllare e microgestire ogni aspetto della tua vita, con il pretesto di "salvare il pianeta".

    "L'idea che la CO2 sia un inquinamento è assolutamente assurda... L'idea che [distruggerà] il pianeta o cambierà la temperatura della Terra è totalmente ridicola."

    "Ma da una prospettiva totalitaria, se riesci a convincere la gente che la CO2 è inquinamento, non c'è attività umana che non si traduca in emissioni di CO2, compreso vivere, compreso morire, accendere un interruttore della luce."

    "Ogni singolo aspetto della nostra vita, quindi, se ci sottomettiamo all'idea che la CO2 sia inquinamento, allora finirà sotto il controllo normativo delle persone che affermano di salvarci dall'inquinamento"

    Fonte:https://x.com/climacritic/status/1809628810079297983?t=CAxxmpq9wnNc5RsoORTxdg&s=19
    Il Giornalista pluripremiato, Alex Newman: "La narrativa del "riscaldamento globale provocato dall'uomo" è semplicemente un pretesto per i globalisti non eletti per controllare e microgestire ogni aspetto della tua vita, con il pretesto di "salvare il pianeta". "L'idea che la CO2 sia un inquinamento è assolutamente assurda... L'idea che [distruggerà] il pianeta o cambierà la temperatura della Terra è totalmente ridicola." "Ma da una prospettiva totalitaria, se riesci a convincere la gente che la CO2 è inquinamento, non c'è attività umana che non si traduca in emissioni di CO2, compreso vivere, compreso morire, accendere un interruttore della luce." "Ogni singolo aspetto della nostra vita, quindi, se ci sottomettiamo all'idea che la CO2 sia inquinamento, allora finirà sotto il controllo normativo delle persone che affermano di salvarci dall'inquinamento" Fonte:https://x.com/climacritic/status/1809628810079297983?t=CAxxmpq9wnNc5RsoORTxdg&s=19
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  • Dichiarazione Balfour scritta nel 1917 a Lord Rothschild...

    Stranamente, lo stesso anno che i comunisti ebrei bolscevichi rovesciarono la Russia..

    Dev' esser stata, una di quelle che chiamiamo.. coincidenze..??!!

    E come vedete, Israele è l'unico paese al mondo senza confini..

    Cresce anno in anno, sottraendo terre dai Palestinesi e altri.

    Non è MAI stato uno stato pacifico..

    Non ha MAI cercato la pace.

    Non ha MAI aiutato i suoi vicini.

    Si sono solo impadroniti di tutto quello che non era loro, con attacchi e guerre continue, che venivano pagati dai contribuenti americani, con la scusa che i Palestinesi erano e sono i cattivi... e grazie a loro, li tengono sotto controllo.

    Il loro comportamento non fa onore a Israele, e cade in disgrazia anche tutto quello che riguarda il Sionismo..!!!

    Se si fossero insediati in quella terra, portando la pace e benessere per tutti, sarebbe stata un'altra storia..

    @Liberaveritas2
    🆘Dichiarazione Balfour scritta nel 1917 a Lord Rothschild... Stranamente, lo stesso anno che i comunisti ebrei bolscevichi rovesciarono la Russia.. Dev' esser stata, una di quelle che chiamiamo.. coincidenze..??!! E come vedete, Israele è l'unico paese al mondo senza confini.. Cresce anno in anno, sottraendo terre dai Palestinesi e altri. Non è MAI stato uno stato pacifico.. Non ha MAI cercato la pace. Non ha MAI aiutato i suoi vicini. Si sono solo impadroniti di tutto quello che non era loro, con attacchi e guerre continue, che venivano pagati dai contribuenti americani, con la scusa che i Palestinesi erano e sono i cattivi... e grazie a loro, li tengono sotto controllo. Il loro comportamento non fa onore a Israele, e cade in disgrazia anche tutto quello che riguarda il Sionismo..!!! Se si fossero insediati in quella terra, portando la pace e benessere per tutti, sarebbe stata un'altra storia.. @Liberaveritas2
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  • LA DOMANDA NON È SE CI SARÀ LA GUERRA, MA QUALE GUERRA CI SARÀ

    Un paio di giorni fa il presidente serbo Vučić ha espresso il suo forte timore che 3-4 mesi ci separino dalla Terza Guerra Mondiale. Che si tratti di una valutazione realistica o magari di eccessiva apprensione da parte di chi ha già esperito sulla propria pelle la natura “eminentemente difensiva” della Nato, è quanto scopriremo solo vivendo.

    Possiamo però sin d’ora fare qualche considerazione generale sulle linee di tendenza che si profilano.

    Dal punto di vista di un confronto diretto tra grandi potenze militari la questione cruciale riguarda la percezione interna di un carattere “decisivo” del conflitto regionale in corso. Per la Russia è chiarissimo, e lo è stato sin dall’inizio, che si trattasse di una minaccia percepita come esistenziale. L’asimmetria del confronto qui dev’essere ben percepita: nel conflitto russo-ucraino la Russia è formalmente l’aggressore, avendo violato i confini ucraini con le sue truppe, ma la Russia si percepisce aggredita perché ha visto anno dopo anno i preparativi Nato ai propri confini (esercitazioni congiunte, costruzione di infrastrutture militari, il cambio di regime di Maidan, la persecuzione delle proprie minoranze in Ucraina, ecc.). Questi eventi sono stati lamentati come prodromi o ad un’aggressione diretta o ad un posizionamento di vantaggio strategico che metteva potenzialmente in scacco le difese russe. È qui necessario tener ferme alcune premesse storiche e geografiche: la Russia è sempre stata particolarmente esposta alle minacce sul fronte occidentale, dove è stata più volte attaccata, dove non ci sono barriere naturali degne di nota, e dove si trovano le principali città, a partire da Mosca. Questi timori sono stati espressi da vari governi russi innumerevoli volte, per anni, e solo il controllo occidentale sulla narrativa pubblica ha impedito che questo fatto fosse generalmente riconosciuto prima dello scoppio della guerra. Non l’Occidente ma la Russia vive una sfida militare alle proprie porte da vent’anni; non è l’Occidente ma la Russia ad essere oggi colpita sul proprio territorio dalle armi di una potente alleanza militare ostile, con il supporto tecnologico e informativo della stessa.

    Per la Russia, dunque, non c’è spazio per “passi indietro”, perché si è già arrivati ai confini, al limite che minaccia la propria esistenza statuale: fare passi indietro significa perdere la capacità di mantenersi integra.

    Che dire degli USA e della Nato? Qui dal punto di vista delle minacce dirette la situazione è molto differente, eppure nelle linee di fondo non è dissimile. Gli USA non stanno versando sangue, né stanno subendo danni infrastrutturali dall’attuale confronto con la Russia. E tuttavia il problema qui è di natura sistemica: la narrativa che ha sostenuto la fiducia nel sistema occidentale, militare e finanziario, impone al sistema di presentare un orizzonte di crescita, dominio e forza internazionale. L’iniziativa russa, sostenuta in modo defilato ma sostanziale dalla Cina, ha messo in moto un processo di “insubordinazione” nel mondo extra-occidentale, che rappresenta un effetto domino devastante per l’egemonia politica ed economica dell’Occidente a guida americana. Veder scossa la propria capacità di imporre trattati a sé favorevoli in Africa, America Latina, Medio Oriente ed Asia minaccia frontalmente il modello di sviluppo occidentale, modello già in crisi per ragioni interne, e che conta da sempre sulla possibilità di estrarre plusvalore dal mondo meno industrializzato (come risorse naturali, energetiche, manodopera a basso costo, ecc.). Il sistema hobbesiano della competizione economica infinita appare tollerabile solo finché le proprie popolazioni appartengono solo in modo marginale alla sfera dei perdenti in questa competizione. Quando la lotta economica di tutti contro tutti comincia ad erodere significativamente i modi di vita del proletariato europeo o americano, l’allarme scatta, perché l’unità dei sistemi occidentali è fornita soltanto dalla promessa di un benessere (comparativamente) diffuso.

    Questo significa che, per ragioni diverse, anche nell’Occidente a guida americana l’attuale “insubordinazione internazionale” fomentata dalla Russia rappresenta un rischio esistenziale: essa porta alla luce i “limiti intrinseci allo sviluppo” che i critici del modello capitalista hanno riconosciuto da tempo e che ora bussano alle porte.

    Nessuno dei due contendenti può dunque permettersi un’aperta sconfitta.

    Ci sono margini per un onorevole pareggio? Non molti e sempre di meno. Più passa il tempo, maggiori sono gli investimenti economici e umani nel conflitto, minori sono gli spazi per un esito che non appaia come una sconfitta all’una o all’altra parte. Per dire, è chiaro che le condizioni degli accordi di Minsk II, che erano rivendicati dalla Russia prima dell’inizio della guerra, se accettati oggi rappresenterebbero una grave sconfitta per i russi, lasciando 8 milioni di russofoni in balia politica di quegli stessi che li hanno perseguitati prima e bombardati poi. Più passa il tempo, maggiori i costi, più i risultati accettati come minimi per ciascuna delle parti si ampliano.

    Questo quadro rende la possibilità di un conflitto diretto, ogni giorno che passa, sempre più probabile,.

    Si apre però qui una questione essenziale, che riguarda la NATURA del conflitto.

    La possibilità, paventata e temuta, che si pervenga ad un diretto scontro senza esclusione di colpi, dunque ad una guerra anche nucleare, non può essere esclusa. Per quanto entrambe le parti in conflitto comprendano bene il carattere potenzialmente terminale di un tale confronto, qui il rischio proviene non tanto dalla programmazione esplicita della guerra quanto dalla logica dell’escalation, che può far arrivare alla soglia della deflagrazione, pensando di controllarla, per poi sorpassarla magari per un fraintendimento, per un eccesso di timore o di sospetto.

    Ma personalmente credo che le possibilità di un conflitto nucleare diretto siano ancora relativamente basse, non trascurabili, ma basse.

    Lo scenario che invece credo sia altamente probabile, direi certo, salvo gli scenari peggiori di cui sopra, è quello dello sviluppo di forme inusitate e devastanti di GUERRA IBRIDA.

    Per “guerra ibrida” (hybrid warfare) si intende una strategia militare che impiega una varietà di tattiche atte a portare nocumento all’avversario, limitando il ricorso alla guerra convenzionale e privilegiando invece forme di attacco non dichiarate, che possono sempre ricadere nella “plausible deniability”, nell’area grigia delle cose non pienamente dimostrabili di cui si può negare la responsabilità. Il problema è che oggi gli spazi per queste forme di guerra sono enormi, incomparabilmente superiori a tutto ciò che il passato ci ha consegnato.

    Sono parte della guerra ibrida il supporto ad atti terroristici, anche da parte di gruppi terzi. Il terrorismo può infatti essere di tipo diretto, come attacchi ad infrastrutture strategiche da parte di qualche commando infiltrato (ma qui c’è sempre il rischio che qualcuno venga preso è che la “deniability” venga meno.) E poi c’è la possibilità, tutt’altro che complessa, di sostenere, manipolare, armare gruppuscoli già esistenti che odiano l’avversario, ma che mai avrebbero le risorse per attentati in grande stile (questi sono, ad esempio, i termini in cui viene oggi letto in Russia l’attentato al Crocus City Hall del 24 marzo, i cui autori diretti sono del Tagikistan, ma la cui preparazione rinvia per i russi ai servizi segreti ucraini).

    Possono rientrare nella guerra ibrida anche atti terroristici che non appaiono tali, come sabotaggi, apparenti malfunzionamenti infrastrutturali, incidenti aerei, ferroviari, ecc.

    Possono rientrare nella guerra ibrida forme di guerra batteriologica mirata, ad esempio con patogeni selezionati per colpire in modo privilegiato certi gruppi etnici. E anche qui l’apparenza può essere quella del caso o dell’accidente.

    Possono essere esempi di guerra ibrida attacchi cibernetici di varia natura, destinati a entità finanziarie, a database, archivi, ecc.

    Possono essere momenti di una guerra ibrida attacchi speculativi finanziari, volti a creare occasioni che rendano i mercati internazionali un’arma per destabilizzare un paese.

    E poi esistono innumerevoli ambiti di guerra ibrida di cui ancora non abbiamo esempi espliciti, ma che sono oggi tecnologicamente disponibili. Pensiamo ad esempio alle accuse mosse neanche troppo velatamente dal ministro degli esteri turco agli USA di essere dietro al terremoto in Turchia e Siria del 2023. Che oggi vi siano modi per indurre, in punti tettonicamente predisposti, eventi tellurici è stato oggetto di studio militare (se lo studio si sia mai tradotto in realtà è questione che ignoriamo).

    E naturalmente possono essere parte di una guerra ibrida eventi critici volti a condizionare specifici eventi elettorali, come la creazione di vittime ad hoc, di capri espiatori, o operazioni di discredito alla vigilia delle elezioni, ecc.

    Se l’orizzonte di una durevole e intensa guerra ibrida è l’orizzonte che abbiamo di fronte nei prossimi anni, è, a mio avviso, necessario tener ferme due cose.

    La prima è che per la natura stessa della guerra ibrida, intenzionalmente opaca ed inesplicita, i margini di strumentalizzazione interna sono amplissimi. Può così accadere che qualcosa sia effettivamente un evento di guerra ibrida mossa da una potenza estera, ma può anche accadere che qualcosa sia un mero incidente, oppure un’operazione interna false flag volta a condizionare il fronte interno (le operazioni “sotto falsa bandiera” sono di una semplicità disarmante in un contesto in cui per definizione le bandiere negli attacchi reali non vengono esposte).

    Se, come si dice, la prima vittima della guerra è la verità, in una guerra ibrida la verità pubblica tende a dissolversi in maniera integrale: semplicemente tutto è potenzialmente strumentale per qualcuno.
    Una simile atmosfera di sospetto coltivato ad arte e di condizionamenti occulti tende a consolidare in posizioni di potere chi già detiene il potere, e tende a rendere massimamente difficile la costruzione di qualunque iniziativa politica eterodossa, estranea al potere già consolidato.

    Questo punto ci porta ad una seconda conclusione: la direzione primaria in cui si deve muovere, in questo contesto storico, una politica critica, una politica d’opposizione autentica, deve avere al centro della propria agenda la RICHIESTA DI PACE (che vuol dire convivenza, riduzione della conflittualità internazionale, allentamento delle tensioni, accettazione della pluralità di prospettive, accettazione di un multipolarismo con pari dignità dei vari poli, ecc.) e il RIFIUTO DELL’EMERGENZIALISMO (rifiuto della creazione costante di ansia, terrore, di sindromi dell’attacco o della catastrofe incombente, per manipolare la volontà pubblica).
    Volontà di pace, nel senso più comprensivo, e rifiuto dell’atteggiamento emergenzialista, dovrebbero essere al centro di ogni iniziativa politica che si voglia capace di resistere ai tempi oscuri in cui siamo stati sospinti.
    LA DOMANDA NON È SE CI SARÀ LA GUERRA, MA QUALE GUERRA CI SARÀ Un paio di giorni fa il presidente serbo Vučić ha espresso il suo forte timore che 3-4 mesi ci separino dalla Terza Guerra Mondiale. Che si tratti di una valutazione realistica o magari di eccessiva apprensione da parte di chi ha già esperito sulla propria pelle la natura “eminentemente difensiva” della Nato, è quanto scopriremo solo vivendo. Possiamo però sin d’ora fare qualche considerazione generale sulle linee di tendenza che si profilano. Dal punto di vista di un confronto diretto tra grandi potenze militari la questione cruciale riguarda la percezione interna di un carattere “decisivo” del conflitto regionale in corso. Per la Russia è chiarissimo, e lo è stato sin dall’inizio, che si trattasse di una minaccia percepita come esistenziale. L’asimmetria del confronto qui dev’essere ben percepita: nel conflitto russo-ucraino la Russia è formalmente l’aggressore, avendo violato i confini ucraini con le sue truppe, ma la Russia si percepisce aggredita perché ha visto anno dopo anno i preparativi Nato ai propri confini (esercitazioni congiunte, costruzione di infrastrutture militari, il cambio di regime di Maidan, la persecuzione delle proprie minoranze in Ucraina, ecc.). Questi eventi sono stati lamentati come prodromi o ad un’aggressione diretta o ad un posizionamento di vantaggio strategico che metteva potenzialmente in scacco le difese russe. È qui necessario tener ferme alcune premesse storiche e geografiche: la Russia è sempre stata particolarmente esposta alle minacce sul fronte occidentale, dove è stata più volte attaccata, dove non ci sono barriere naturali degne di nota, e dove si trovano le principali città, a partire da Mosca. Questi timori sono stati espressi da vari governi russi innumerevoli volte, per anni, e solo il controllo occidentale sulla narrativa pubblica ha impedito che questo fatto fosse generalmente riconosciuto prima dello scoppio della guerra. Non l’Occidente ma la Russia vive una sfida militare alle proprie porte da vent’anni; non è l’Occidente ma la Russia ad essere oggi colpita sul proprio territorio dalle armi di una potente alleanza militare ostile, con il supporto tecnologico e informativo della stessa. Per la Russia, dunque, non c’è spazio per “passi indietro”, perché si è già arrivati ai confini, al limite che minaccia la propria esistenza statuale: fare passi indietro significa perdere la capacità di mantenersi integra. Che dire degli USA e della Nato? Qui dal punto di vista delle minacce dirette la situazione è molto differente, eppure nelle linee di fondo non è dissimile. Gli USA non stanno versando sangue, né stanno subendo danni infrastrutturali dall’attuale confronto con la Russia. E tuttavia il problema qui è di natura sistemica: la narrativa che ha sostenuto la fiducia nel sistema occidentale, militare e finanziario, impone al sistema di presentare un orizzonte di crescita, dominio e forza internazionale. L’iniziativa russa, sostenuta in modo defilato ma sostanziale dalla Cina, ha messo in moto un processo di “insubordinazione” nel mondo extra-occidentale, che rappresenta un effetto domino devastante per l’egemonia politica ed economica dell’Occidente a guida americana. Veder scossa la propria capacità di imporre trattati a sé favorevoli in Africa, America Latina, Medio Oriente ed Asia minaccia frontalmente il modello di sviluppo occidentale, modello già in crisi per ragioni interne, e che conta da sempre sulla possibilità di estrarre plusvalore dal mondo meno industrializzato (come risorse naturali, energetiche, manodopera a basso costo, ecc.). Il sistema hobbesiano della competizione economica infinita appare tollerabile solo finché le proprie popolazioni appartengono solo in modo marginale alla sfera dei perdenti in questa competizione. Quando la lotta economica di tutti contro tutti comincia ad erodere significativamente i modi di vita del proletariato europeo o americano, l’allarme scatta, perché l’unità dei sistemi occidentali è fornita soltanto dalla promessa di un benessere (comparativamente) diffuso. Questo significa che, per ragioni diverse, anche nell’Occidente a guida americana l’attuale “insubordinazione internazionale” fomentata dalla Russia rappresenta un rischio esistenziale: essa porta alla luce i “limiti intrinseci allo sviluppo” che i critici del modello capitalista hanno riconosciuto da tempo e che ora bussano alle porte. Nessuno dei due contendenti può dunque permettersi un’aperta sconfitta. Ci sono margini per un onorevole pareggio? Non molti e sempre di meno. Più passa il tempo, maggiori sono gli investimenti economici e umani nel conflitto, minori sono gli spazi per un esito che non appaia come una sconfitta all’una o all’altra parte. Per dire, è chiaro che le condizioni degli accordi di Minsk II, che erano rivendicati dalla Russia prima dell’inizio della guerra, se accettati oggi rappresenterebbero una grave sconfitta per i russi, lasciando 8 milioni di russofoni in balia politica di quegli stessi che li hanno perseguitati prima e bombardati poi. Più passa il tempo, maggiori i costi, più i risultati accettati come minimi per ciascuna delle parti si ampliano. Questo quadro rende la possibilità di un conflitto diretto, ogni giorno che passa, sempre più probabile,. Si apre però qui una questione essenziale, che riguarda la NATURA del conflitto. La possibilità, paventata e temuta, che si pervenga ad un diretto scontro senza esclusione di colpi, dunque ad una guerra anche nucleare, non può essere esclusa. Per quanto entrambe le parti in conflitto comprendano bene il carattere potenzialmente terminale di un tale confronto, qui il rischio proviene non tanto dalla programmazione esplicita della guerra quanto dalla logica dell’escalation, che può far arrivare alla soglia della deflagrazione, pensando di controllarla, per poi sorpassarla magari per un fraintendimento, per un eccesso di timore o di sospetto. Ma personalmente credo che le possibilità di un conflitto nucleare diretto siano ancora relativamente basse, non trascurabili, ma basse. Lo scenario che invece credo sia altamente probabile, direi certo, salvo gli scenari peggiori di cui sopra, è quello dello sviluppo di forme inusitate e devastanti di GUERRA IBRIDA. Per “guerra ibrida” (hybrid warfare) si intende una strategia militare che impiega una varietà di tattiche atte a portare nocumento all’avversario, limitando il ricorso alla guerra convenzionale e privilegiando invece forme di attacco non dichiarate, che possono sempre ricadere nella “plausible deniability”, nell’area grigia delle cose non pienamente dimostrabili di cui si può negare la responsabilità. Il problema è che oggi gli spazi per queste forme di guerra sono enormi, incomparabilmente superiori a tutto ciò che il passato ci ha consegnato. Sono parte della guerra ibrida il supporto ad atti terroristici, anche da parte di gruppi terzi. Il terrorismo può infatti essere di tipo diretto, come attacchi ad infrastrutture strategiche da parte di qualche commando infiltrato (ma qui c’è sempre il rischio che qualcuno venga preso è che la “deniability” venga meno.) E poi c’è la possibilità, tutt’altro che complessa, di sostenere, manipolare, armare gruppuscoli già esistenti che odiano l’avversario, ma che mai avrebbero le risorse per attentati in grande stile (questi sono, ad esempio, i termini in cui viene oggi letto in Russia l’attentato al Crocus City Hall del 24 marzo, i cui autori diretti sono del Tagikistan, ma la cui preparazione rinvia per i russi ai servizi segreti ucraini). Possono rientrare nella guerra ibrida anche atti terroristici che non appaiono tali, come sabotaggi, apparenti malfunzionamenti infrastrutturali, incidenti aerei, ferroviari, ecc. Possono rientrare nella guerra ibrida forme di guerra batteriologica mirata, ad esempio con patogeni selezionati per colpire in modo privilegiato certi gruppi etnici. E anche qui l’apparenza può essere quella del caso o dell’accidente. Possono essere esempi di guerra ibrida attacchi cibernetici di varia natura, destinati a entità finanziarie, a database, archivi, ecc. Possono essere momenti di una guerra ibrida attacchi speculativi finanziari, volti a creare occasioni che rendano i mercati internazionali un’arma per destabilizzare un paese. E poi esistono innumerevoli ambiti di guerra ibrida di cui ancora non abbiamo esempi espliciti, ma che sono oggi tecnologicamente disponibili. Pensiamo ad esempio alle accuse mosse neanche troppo velatamente dal ministro degli esteri turco agli USA di essere dietro al terremoto in Turchia e Siria del 2023. Che oggi vi siano modi per indurre, in punti tettonicamente predisposti, eventi tellurici è stato oggetto di studio militare (se lo studio si sia mai tradotto in realtà è questione che ignoriamo). E naturalmente possono essere parte di una guerra ibrida eventi critici volti a condizionare specifici eventi elettorali, come la creazione di vittime ad hoc, di capri espiatori, o operazioni di discredito alla vigilia delle elezioni, ecc. Se l’orizzonte di una durevole e intensa guerra ibrida è l’orizzonte che abbiamo di fronte nei prossimi anni, è, a mio avviso, necessario tener ferme due cose. La prima è che per la natura stessa della guerra ibrida, intenzionalmente opaca ed inesplicita, i margini di strumentalizzazione interna sono amplissimi. Può così accadere che qualcosa sia effettivamente un evento di guerra ibrida mossa da una potenza estera, ma può anche accadere che qualcosa sia un mero incidente, oppure un’operazione interna false flag volta a condizionare il fronte interno (le operazioni “sotto falsa bandiera” sono di una semplicità disarmante in un contesto in cui per definizione le bandiere negli attacchi reali non vengono esposte). Se, come si dice, la prima vittima della guerra è la verità, in una guerra ibrida la verità pubblica tende a dissolversi in maniera integrale: semplicemente tutto è potenzialmente strumentale per qualcuno. Una simile atmosfera di sospetto coltivato ad arte e di condizionamenti occulti tende a consolidare in posizioni di potere chi già detiene il potere, e tende a rendere massimamente difficile la costruzione di qualunque iniziativa politica eterodossa, estranea al potere già consolidato. Questo punto ci porta ad una seconda conclusione: la direzione primaria in cui si deve muovere, in questo contesto storico, una politica critica, una politica d’opposizione autentica, deve avere al centro della propria agenda la RICHIESTA DI PACE (che vuol dire convivenza, riduzione della conflittualità internazionale, allentamento delle tensioni, accettazione della pluralità di prospettive, accettazione di un multipolarismo con pari dignità dei vari poli, ecc.) e il RIFIUTO DELL’EMERGENZIALISMO (rifiuto della creazione costante di ansia, terrore, di sindromi dell’attacco o della catastrofe incombente, per manipolare la volontà pubblica). Volontà di pace, nel senso più comprensivo, e rifiuto dell’atteggiamento emergenzialista, dovrebbero essere al centro di ogni iniziativa politica che si voglia capace di resistere ai tempi oscuri in cui siamo stati sospinti.
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  • Condividiamo le seguenti indicazioni:

    FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO, IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

    Il fascicolo sanitario elettronico (FSE) è uno strumento di controllo dei corpi dei cittadini e la raccolta dei dati, soprattutto genetici, è funzionale agli interessi delle grandi corporazioni farmaceutiche con le quali il governo italiano collabora. Il fascicolo sanitario elettronico contiene tutti i dati riguardanti visite, ricoveri, interventi, prescrizioni, analisi cliniche e vi è anche una specifica sezione farmaceutica in cui sono riportati i dati riguardanti la prescrizione e l’acquisto di farmaci. Tutti gli operatori sanitari sono obbligati ad alimentare il FSE, anche quelli privati.
    Per chi vuole mantenere la riservatezza dei propri dati è essenziale, quindi, negare l’accesso al fascicolo sanitario elettronico, accesso che può avvenire da parte di altri operatori sanitari oppure, il che è l’elemento più inquietante, da parte delle pubbliche autorità nell’ambito delle esigenze di profilassi internazionale, cioè delle misure destinate alla prevenzione e gestione delle epidemie e pandemie.

    Le procedure da seguire sono due.

    La prima è la cancellazione dei dati anteriori al 19 maggio 2020. Si tratta di una facoltà prevista dall’art. 12 del DL 179/2012 e dai decreti attuativi (DM 7.09.2023 e 11.04.2024) che potrà essere esercitata entro il 30 giugno 2024. Non è necessario avere lo SPID o la CIE per l’opposizione.

    La cancellazione si effettua accedendo a questo sito:

    https://fascicolosanitario.sanita.finanze.it/FseOpposizionePregressoCittadinoFree/pages/includes/free/opposizioneRicercaFree.xhtml

    Chi vuole utilizzare lo SPID o la CIE (ma non è necessario) può usare questo sito:

    https://sistemats1.sanita.finanze.it/portale/area-riservata-cittadino

    *Esercitando il diritto di opposizione al pregresso si vieta l’alimentazione del fascicolo sanitario elettronico con tutti i dati anteriori al 19 maggio 2020*.

    *Per i dati successivi è necessario revocare tutti i consensi alla consultazione del fascicolo sanitario elettronico. Questa procedura si può effettuare accedendo al sito della propria regione* partendo da questa pagina:

    https://www.fascicolosanitario.gov.it/fascicoli-regionali

    ma in generale l’accesso online è possibile solo a chi è titolare di SPID, CIE o a chi ha attivato la propria tessera sanitaria. Si tratta in generale di opzioni che è meglio evitare.

    Pertanto, *occorrerà recarsi allo sportello della propria ASL di appartenenza per revocare di persona il consenso all’accesso al fascicolo sanitario elettronico*.

    La revoca dei consensi è disciplinata dall’art. 8 del DM 7.09.2023.
    Anzitutto si stabilisce che la consultazione del fascicolo da parte di persone diverse dall’interessato e dall’operatore sanitario che ha inserito i dati nel FSE è possibile solo dopo che il paziente ha preso visione dell’informativa sulla riservatezza dei dati (c.d. “privacy”) e dopo la prestazione di un consenso libero, specifico, informato, inequivocabile e riferito alle singole categorie di dati. Per i minori il consenso viene concesso o negato dai genitori. Si può nominare un delegato per il rilascio o la revoca dei consensi. È possibile esercitare il diritto all’oscuramento dei dati sia in via generale sia in occasione delle singole prestazioni di servizi sanitari.

    *È opportuno revocare i consensi per le finalità di: - diagnosi, cura e riabilitazione, - prevenzione, - profilassi internazionale ivi compresa la somministrazione di vaccini o di profilassi obbligatorie o raccomandate per soggetti diretti all'estero*.

    L’oscuramento riguarderà ovviamente i terzi; l’interessato può sempre accedere al proprio FSE.

    *La revoca del consenso non pregiudica l'erogazione delle prestazioni sanitarie*.

    Fonte: Canale Telegram Arbitrium
    Condividiamo le seguenti indicazioni: FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO, IL PUNTO DELLA SITUAZIONE Il fascicolo sanitario elettronico (FSE) è uno strumento di controllo dei corpi dei cittadini e la raccolta dei dati, soprattutto genetici, è funzionale agli interessi delle grandi corporazioni farmaceutiche con le quali il governo italiano collabora. Il fascicolo sanitario elettronico contiene tutti i dati riguardanti visite, ricoveri, interventi, prescrizioni, analisi cliniche e vi è anche una specifica sezione farmaceutica in cui sono riportati i dati riguardanti la prescrizione e l’acquisto di farmaci. Tutti gli operatori sanitari sono obbligati ad alimentare il FSE, anche quelli privati. Per chi vuole mantenere la riservatezza dei propri dati è essenziale, quindi, negare l’accesso al fascicolo sanitario elettronico, accesso che può avvenire da parte di altri operatori sanitari oppure, il che è l’elemento più inquietante, da parte delle pubbliche autorità nell’ambito delle esigenze di profilassi internazionale, cioè delle misure destinate alla prevenzione e gestione delle epidemie e pandemie. Le procedure da seguire sono due. La prima è la cancellazione dei dati anteriori al 19 maggio 2020. Si tratta di una facoltà prevista dall’art. 12 del DL 179/2012 e dai decreti attuativi (DM 7.09.2023 e 11.04.2024) che potrà essere esercitata entro il 30 giugno 2024. Non è necessario avere lo SPID o la CIE per l’opposizione. La cancellazione si effettua accedendo a questo sito: https://fascicolosanitario.sanita.finanze.it/FseOpposizionePregressoCittadinoFree/pages/includes/free/opposizioneRicercaFree.xhtml Chi vuole utilizzare lo SPID o la CIE (ma non è necessario) può usare questo sito: https://sistemats1.sanita.finanze.it/portale/area-riservata-cittadino *Esercitando il diritto di opposizione al pregresso si vieta l’alimentazione del fascicolo sanitario elettronico con tutti i dati anteriori al 19 maggio 2020*. *Per i dati successivi è necessario revocare tutti i consensi alla consultazione del fascicolo sanitario elettronico. Questa procedura si può effettuare accedendo al sito della propria regione* partendo da questa pagina: https://www.fascicolosanitario.gov.it/fascicoli-regionali ma in generale l’accesso online è possibile solo a chi è titolare di SPID, CIE o a chi ha attivato la propria tessera sanitaria. Si tratta in generale di opzioni che è meglio evitare. Pertanto, *occorrerà recarsi allo sportello della propria ASL di appartenenza per revocare di persona il consenso all’accesso al fascicolo sanitario elettronico*. La revoca dei consensi è disciplinata dall’art. 8 del DM 7.09.2023. Anzitutto si stabilisce che la consultazione del fascicolo da parte di persone diverse dall’interessato e dall’operatore sanitario che ha inserito i dati nel FSE è possibile solo dopo che il paziente ha preso visione dell’informativa sulla riservatezza dei dati (c.d. “privacy”) e dopo la prestazione di un consenso libero, specifico, informato, inequivocabile e riferito alle singole categorie di dati. Per i minori il consenso viene concesso o negato dai genitori. Si può nominare un delegato per il rilascio o la revoca dei consensi. È possibile esercitare il diritto all’oscuramento dei dati sia in via generale sia in occasione delle singole prestazioni di servizi sanitari. *È opportuno revocare i consensi per le finalità di: - diagnosi, cura e riabilitazione, - prevenzione, - profilassi internazionale ivi compresa la somministrazione di vaccini o di profilassi obbligatorie o raccomandate per soggetti diretti all'estero*. L’oscuramento riguarderà ovviamente i terzi; l’interessato può sempre accedere al proprio FSE. *La revoca del consenso non pregiudica l'erogazione delle prestazioni sanitarie*. Fonte: Canale Telegram Arbitrium
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  • L' obiettivo è e chiaro... prendere il controllo!

    https://dituttoedipiu.altervista.org/follia-firmata-von-der-leyen-vaccinare-linformazione-berlato-fa-tutto-parte-di-un-progetto/
    L' obiettivo è e chiaro... prendere il controllo! https://dituttoedipiu.altervista.org/follia-firmata-von-der-leyen-vaccinare-linformazione-berlato-fa-tutto-parte-di-un-progetto/
    DITUTTOEDIPIU.ALTERVISTA.ORG
    Follia firmata von der Leyen: “Vaccinare l’informazione”. Berlato: “Fa tutto parte di un progetto” - D TUTTO E D+
    Follia firmata von der Leyen: “Vaccinare l’informazione”. Berlato: “Fa tutto parte di un progetto” Al Copenhagen Democracy Summit Ursula Von der Leyen ha espresso i punti fondamentali del suo programma politico. Il discorso della Presidente della Commissione Europea era stato confezionato in vista delle Elezioni Europee. La Von der Leyen punta infatti alla rielezione nelle vesti di presidente. La presidente uscente introduce il tema della disinformazione, definita come un’influenza
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  • https://dituttoedipiu.altervista.org/dal-controllo-biopolitico-alla-guerra-dei-corpi/
    https://dituttoedipiu.altervista.org/dal-controllo-biopolitico-alla-guerra-dei-corpi/
    DITUTTOEDIPIU.ALTERVISTA.ORG
    DAL CONTROLLO BIOPOLITICO ALLA “GUERRA DEI CORPI” - D TUTTO E D+
    DAL CONTROLLO BIOPOLITICO ALLA “GUERRA DEI CORPI” Di questi tempi bizzarri, i potenti sembrano avere una fissazione per la guerra. Non la solita guerra di cannoni e trincee, ma una guerra molto più insidiosa: la guerra per il controllo totale di corpi e menti. Mentre nazioni come Francia e Germania strillano di impegnarsi in un nuovo conflitto contro la Russia, ci dimentichiamo
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  • Possiamo sperare in un cambiamento della politica sanitaria in Italia?
    Durante la p(l)andemia autorevoli voci come quella della Prof.ssa Maria Rita Gismondo sono state emarginate ossia persino silenziate. Vogliamo sperare che nel Ministero della Salute i responsabili finalmente prestino ascolto a coloro che hanno dimostrato di esseri stati dalla parte della verità scientifica.
    Apprendiamo che per ora l’Italia non partecipa all’acquisto congiunto ex art. 8 Regolamento (UE) 2372/2022 di cosiddetti “vaccini” per contrastare un’asserita emergenza sanitaria per l’aviaria.


    https://t.co/nxrHb9qgWc

    E l’ex Direttore del Dipartimento Prevenzione dell’allora Ministero della (Non-) Salute, Giovanni Rezza, esprime il suo disaccordo.
    Ricordiamo che Giovanni Rezza ripetutamente con circolari aveva dato istruzione di omettere test sierologici in merito alla presenza di eventuali anticorpi al SARS-CoV-2 già presenti nei vaccinandi, esponendo così i cittadini italiani ad un ulteriore grande rischio per la salute e vita.


    https://drive.google.com/file/d/1vr0ns_wIW2p17HzQQxM2h3D9IWxTioil/view?usp=drivesdk


    E ciononostante che si sapesse sin dall’inizio della cosiddetta “campagna” vaccinale che le persone con anticorpi rischiavano in modo particolare effetti avversi. Poi questo soggetto - se ricordo bene - intervistato da Report (RAI) ha dichiarato che avrebbe preferito non leggere i contratti quadro d’acquisto dei cosiddetti “vaccini”-Covid-19, dai quali risultava, invece, inequivocabilmente la loro natura sperimentale (vedi qui APA per Comirnaty di Pfizer/BioNTech)


    https://drive.google.com/file/d/134X-t0mgZNYlQqfJPFH1sg-Ngdx1ee7I/view?usp=drivesdk

    Natura sperimentale confermata ora anche dal sindacato degli scienziati dell’Istituto Superiore della Sanità (ANIEF) in un loro recente comunicato


    https://drive.google.com/file/d/134X-t0mgZNYlQqfJPFH1sg-Ngdx1ee7I/view?usp=drivesdk

    Attualmente Rezza è dirigente di ricerca dell’Istituto Superiore della Sanità.
    Ho la netta sensazione che questo soggetto pagato dai cittadini concentri la sua attività sulla ricerca come canalizzare la politica sanitaria secondo le indicazioni dell’OMS e, dunque, di un ente ormai sotto controllo di colossi privati che non hanno altro interesse che far dichiarare in continuazione emergenze sanitarie/pandemie per poter vendere i loro prodotti sperimentali e ridurre tutta la popolazione a cavie. Rezza & Co. devono andare finalmente sul banco degli imputati e non continuare ad essere finanziati da noi cittadini che siamo stati vessati e in tanti danneggiati per colpa/dolo di questa gentaglia!
    ‼️Possiamo sperare in un cambiamento della politica sanitaria in Italia? Durante la p(l)andemia autorevoli voci come quella della Prof.ssa Maria Rita Gismondo sono state emarginate ossia persino silenziate. Vogliamo sperare che nel Ministero della Salute i responsabili finalmente prestino ascolto a coloro che hanno dimostrato di esseri stati dalla parte della verità scientifica. Apprendiamo che per ora l’Italia non partecipa all’acquisto congiunto ex art. 8 Regolamento (UE) 2372/2022 di cosiddetti “vaccini” per contrastare un’asserita emergenza sanitaria per l’aviaria. 👇👇👇 https://t.co/nxrHb9qgWc E l’ex Direttore del Dipartimento Prevenzione dell’allora Ministero della (Non-) Salute, Giovanni Rezza, esprime il suo disaccordo. Ricordiamo che Giovanni Rezza ripetutamente con circolari aveva dato istruzione di omettere test sierologici in merito alla presenza di eventuali anticorpi al SARS-CoV-2 già presenti nei vaccinandi, esponendo così i cittadini italiani ad un ulteriore grande rischio per la salute e vita. 👇👇👇 https://drive.google.com/file/d/1vr0ns_wIW2p17HzQQxM2h3D9IWxTioil/view?usp=drivesdk E ciononostante che si sapesse sin dall’inizio della cosiddetta “campagna” vaccinale che le persone con anticorpi rischiavano in modo particolare effetti avversi. Poi questo soggetto - se ricordo bene - intervistato da Report (RAI) ha dichiarato che avrebbe preferito non leggere i contratti quadro d’acquisto dei cosiddetti “vaccini”-Covid-19, dai quali risultava, invece, inequivocabilmente la loro natura sperimentale (vedi qui APA per Comirnaty di Pfizer/BioNTech) 👇👇👇 https://drive.google.com/file/d/134X-t0mgZNYlQqfJPFH1sg-Ngdx1ee7I/view?usp=drivesdk Natura sperimentale confermata ora anche dal sindacato degli scienziati dell’Istituto Superiore della Sanità (ANIEF) in un loro recente comunicato 👇👇👇 https://drive.google.com/file/d/134X-t0mgZNYlQqfJPFH1sg-Ngdx1ee7I/view?usp=drivesdk Attualmente Rezza è dirigente di ricerca dell’Istituto Superiore della Sanità. Ho la netta sensazione che questo soggetto pagato dai cittadini concentri la sua attività sulla ricerca come canalizzare la politica sanitaria secondo le indicazioni dell’OMS e, dunque, di un ente ormai sotto controllo di colossi privati che non hanno altro interesse che far dichiarare in continuazione emergenze sanitarie/pandemie per poter vendere i loro prodotti sperimentali e ridurre tutta la popolazione a cavie. Rezza & Co. devono andare finalmente sul banco degli imputati e non continuare ad essere finanziati da noi cittadini che siamo stati vessati e in tanti danneggiati per colpa/dolo di questa gentaglia!
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