• Per la Pace in Europa: No ai 800 Miliardi di Armamenti di Von der Leyen

    Noi, cittadini europei, esprimiamo la nostra ferma opposizione alle recenti dichiarazioni della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che il 4 marzo 2025 ha proposto un piano da 800 miliardi di euro per il riarmo dell’Europa, chiamato “ReArm Europe”. Questo annuncio è arrivato poche ore dopo che il Presidente USA Donald Trump ha sospeso gli aiuti militari all’Ucraina, intensificando le tensioni transatlantiche.
    Dopo tre anni di guerra tra Russia e Ucraina, iniziata il 24 febbraio 2022, il conflitto ha causato una tragedia immensa: secondo l’ONU, al febbraio 2025, oltre 10.500 civili sono morti, mentre stime ucraine riportano più di 100.000 militari caduti e la Russia ammette oltre 50.000 perdite, con numeri reali probabilmente più alti. La guerra ha distrutto città come Mariupol e Bakhmut, lasciando milioni di sfollati. La maggioranza dei cittadini europei, come rilevato da sondaggi Eurobarometro del 2024, desidera la pace: il 68% si oppone a ulteriori escalation militari e sostiene negoziati.

    Invece di investire in armi, come i 150 miliardi di euro in prestiti per droni e missili annunciati da Von der Leyen, chiediamo che l’Europa punti su diplomazia e ricostruzione. Negli ultimi tre anni, il costo del gas e dell’energia è esploso: secondo Eurostat, i prezzi del gas per le famiglie sono passati da 7,8 €/100 kWh nel 2021 a 11,9 €/100 kWh nel 2023 (+52%), mentre l’elettricità è salita da 23,5 €/100 kWh a 28,9 €/100 kWh (+23%); l’inflazione complessiva nell’UE è balzata dal 2,55% nel 2021 al 9,32% nel 2022, per poi scendere al 6,3% nel 2023, restando però ben sopra il target BCE del 2%.
    Questi aumenti pesano sui bilanci familiari e industriali, rendendo insostenibile un’ulteriore militarizzazione. Il summit UE del 6 marzo 2025 a Bruxelles non deve trasformarsi in un via libera alla militarizzazione, ma in un’occasione per ascoltare la volontà popolare.

    Rifiutiamo una corsa agli armamenti che rischia di portarci verso una terza guerra mondiale e chiediamo ai leader di fermare le ostilità, destinando risorse a una visione di pace concreta: chiediamo fondi per ricostruire città come Mariupol e Bakhmut, completamente rase al suolo, anziché finanziare nuovi conflitti, risorse per compensare economicamente i familiari delle vittime della guerra e per fornire assistenza medica e riabilitativa alle centinaia di migliaia di feriti, invece di investire in armi, e programmi di assistenza per il reinsediamento delle famiglie sfollate.

    Firma per dire no alla guerra e sì a un’Europa di dialogo e solidarietà.

    https://www.change.org/for_peace_in_europe

    MASSIMA CONDIVISIONE! GRAZIE!
    Per la Pace in Europa: No ai 800 Miliardi di Armamenti di Von der Leyen Noi, cittadini europei, esprimiamo la nostra ferma opposizione alle recenti dichiarazioni della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che il 4 marzo 2025 ha proposto un piano da 800 miliardi di euro per il riarmo dell’Europa, chiamato “ReArm Europe”. Questo annuncio è arrivato poche ore dopo che il Presidente USA Donald Trump ha sospeso gli aiuti militari all’Ucraina, intensificando le tensioni transatlantiche. Dopo tre anni di guerra tra Russia e Ucraina, iniziata il 24 febbraio 2022, il conflitto ha causato una tragedia immensa: secondo l’ONU, al febbraio 2025, oltre 10.500 civili sono morti, mentre stime ucraine riportano più di 100.000 militari caduti e la Russia ammette oltre 50.000 perdite, con numeri reali probabilmente più alti. La guerra ha distrutto città come Mariupol e Bakhmut, lasciando milioni di sfollati. La maggioranza dei cittadini europei, come rilevato da sondaggi Eurobarometro del 2024, desidera la pace: il 68% si oppone a ulteriori escalation militari e sostiene negoziati. Invece di investire in armi, come i 150 miliardi di euro in prestiti per droni e missili annunciati da Von der Leyen, chiediamo che l’Europa punti su diplomazia e ricostruzione. Negli ultimi tre anni, il costo del gas e dell’energia è esploso: secondo Eurostat, i prezzi del gas per le famiglie sono passati da 7,8 €/100 kWh nel 2021 a 11,9 €/100 kWh nel 2023 (+52%), mentre l’elettricità è salita da 23,5 €/100 kWh a 28,9 €/100 kWh (+23%); l’inflazione complessiva nell’UE è balzata dal 2,55% nel 2021 al 9,32% nel 2022, per poi scendere al 6,3% nel 2023, restando però ben sopra il target BCE del 2%. Questi aumenti pesano sui bilanci familiari e industriali, rendendo insostenibile un’ulteriore militarizzazione. Il summit UE del 6 marzo 2025 a Bruxelles non deve trasformarsi in un via libera alla militarizzazione, ma in un’occasione per ascoltare la volontà popolare. Rifiutiamo una corsa agli armamenti che rischia di portarci verso una terza guerra mondiale e chiediamo ai leader di fermare le ostilità, destinando risorse a una visione di pace concreta: chiediamo fondi per ricostruire città come Mariupol e Bakhmut, completamente rase al suolo, anziché finanziare nuovi conflitti, risorse per compensare economicamente i familiari delle vittime della guerra e per fornire assistenza medica e riabilitativa alle centinaia di migliaia di feriti, invece di investire in armi, e programmi di assistenza per il reinsediamento delle famiglie sfollate. Firma per dire no alla guerra e sì a un’Europa di dialogo e solidarietà. https://www.change.org/for_peace_in_europe MASSIMA CONDIVISIONE! GRAZIE!
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  • Petizione: Per la Pace in Europa: No ai 800 Miliardi di Armamenti di Von der Leyen

    Noi, cittadini europei, esprimiamo la nostra ferma opposizione alle recenti dichiarazioni della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che il 4 marzo 2025 ha proposto un piano da 800 miliardi di euro per il riarmo dell’Europa, chiamato “ReArm Europe”. Questo annuncio è arrivato poche ore dopo che il Presidente USA Donald Trump ha sospeso gli aiuti militari all’Ucraina, intensificando le tensioni transatlantiche. Dopo tre anni di guerra tra Russia e Ucraina, iniziata il 24 febbraio 2022, il conflitto ha causato una tragedia immensa: secondo l’ONU, al febbraio 2025, oltre 10.500 civili sono morti, mentre stime ucraine riportano più di 100.000 militari caduti e la Russia ammette oltre 50.000 perdite, con numeri reali probabilmente più alti. La guerra ha distrutto città come Mariupol e Bakhmut, lasciando milioni di sfollati. La maggioranza dei cittadini europei, come rilevato da sondaggi Eurobarometro del 2024, desidera la pace: il 68% si oppone a ulteriori escalation militari e sostiene negoziati. Invece di investire in armi, come i 150 miliardi di euro in prestiti per droni e missili annunciati da Von der Leyen, chiediamo che l’Europa punti su diplomazia e ricostruzione. Negli ultimi tre anni, il costo del gas e dell’energia è esploso: secondo Eurostat, i prezzi del gas per le famiglie sono passati da 7,8 €/100 kWh nel 2021 a 11,9 €/100 kWh nel 2023 (+52%), mentre l’elettricità è salita da 23,5 €/100 kWh a 28,9 €/100 kWh (+23%); l’inflazione complessiva nell’UE è balzata dal 2,55% nel 2021 al 9,32% nel 2022, per poi scendere al 6,3% nel 2023, restando però ben sopra il target BCE del 2%. Questi aumenti pesano sui bilanci familiari e industriali, rendendo insostenibile un’ulteriore militarizzazione. Il summit UE del 6 marzo 2025 a Bruxelles non deve trasformarsi in un via libera alla militarizzazione, ma in un’occasione per ascoltare la volontà popolare. Rifiutiamo una corsa agli armamenti che rischia di portarci verso una terza guerra mondiale e chiediamo ai leader di fermare le ostilità, destinando risorse a una visione di pace concreta: chiediamo fondi per ricostruire città come Mariupol e Bakhmut, completamente rase al suolo, anziché finanziare nuovi conflitti, risorse per compensare economicamente i familiari delle vittime della guerra e per fornire assistenza medica e riabilitativa alle centinaia di migliaia di feriti, invece di investire in armi, e programmi di assistenza per il reinsediamento delle famiglie sfollate. Firma per dire no alla guerra e sì a un’Europa di dialogo e solidarietà.

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    English

    Petition: For Peace in Europe: No to Von der Leyen’s 800 Billion in Armaments

    We, European citizens, strongly oppose the recent statements by European Commission President Ursula von der Leyen, who on March 4, 2025, unveiled an €800 billion “ReArm Europe” plan to bolster Europe’s defenses. This came hours after U.S. President Donald Trump suspended military aid to Ukraine, escalating transatlantic tensions. The Russia-Ukraine war, ongoing since February 24, 2022, has caused immense tragedy: the UN reports over 10,500 civilian deaths by February 2025, while Ukraine estimates over 100,000 soldiers killed and Russia acknowledges 50,000 losses, with true figures likely higher. Cities like Mariupol and Bakhmut lie in ruins, and millions are displaced. Most Europeans, as shown by a 2024 Eurobarometer survey, want peace—68% oppose further military escalation and support negotiations. Instead of pouring €150 billion in loans into drones and missiles, as Von der Leyen proposes, we demand investment in diplomacy and rebuilding. Over the past three years, gas and energy costs have soared: Eurostat data shows household gas prices rose from €7.8/100 kWh in 2021 to €11.9/100 kWh in 2023 (+52%), and electricity from €23.5/100 kWh to €28.9/100 kWh (+23%); EU inflation spiked from 2.55% in 2021 to 9.32% in 2022, then eased to 6.3% in 2023, still far above the ECB’s 2% target. These rises burden households and industries, making further militarization untenable. The EU summit on March 6, 2025, in Brussels must not greenlight militarization but reflect the public’s will. We reject an arms race that could drag us toward a third world war and urge leaders to end hostilities, redirecting funds to a tangible vision of peace: we demand funds to rebuild cities like Mariupol and Bakhmut, completely razed to the ground, rather than funding new conflicts, resources to financially compensate the families of war victims and to provide medical and rehabilitative care to the hundreds of thousands of wounded, instead of investing in weapons, and programs to assist the resettlement of displaced families. Sign to say no to war and yes to a Europe of dialogue and solidarity.

    SIGN and SHARE. WE ARE THE VAST MAJORITY of EUROPEAN and WORLD CITIZENS. LET'S SHOW OUR STRENGTH. THANK YOU ALL!

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    Petizione: Per la Pace in Europa: No ai 800 Miliardi di Armamenti di Von der Leyen Noi, cittadini europei, esprimiamo la nostra ferma opposizione alle recenti dichiarazioni della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che il 4 marzo 2025 ha proposto un piano da 800 miliardi di euro per il riarmo dell’Europa, chiamato “ReArm Europe”. Questo annuncio è arrivato poche ore dopo che il Presidente USA Donald Trump ha sospeso gli aiuti militari all’Ucraina, intensificando le tensioni transatlantiche. Dopo tre anni di guerra tra Russia e Ucraina, iniziata il 24 febbraio 2022, il conflitto ha causato una tragedia immensa: secondo l’ONU, al febbraio 2025, oltre 10.500 civili sono morti, mentre stime ucraine riportano più di 100.000 militari caduti e la Russia ammette oltre 50.000 perdite, con numeri reali probabilmente più alti. La guerra ha distrutto città come Mariupol e Bakhmut, lasciando milioni di sfollati. La maggioranza dei cittadini europei, come rilevato da sondaggi Eurobarometro del 2024, desidera la pace: il 68% si oppone a ulteriori escalation militari e sostiene negoziati. Invece di investire in armi, come i 150 miliardi di euro in prestiti per droni e missili annunciati da Von der Leyen, chiediamo che l’Europa punti su diplomazia e ricostruzione. Negli ultimi tre anni, il costo del gas e dell’energia è esploso: secondo Eurostat, i prezzi del gas per le famiglie sono passati da 7,8 €/100 kWh nel 2021 a 11,9 €/100 kWh nel 2023 (+52%), mentre l’elettricità è salita da 23,5 €/100 kWh a 28,9 €/100 kWh (+23%); l’inflazione complessiva nell’UE è balzata dal 2,55% nel 2021 al 9,32% nel 2022, per poi scendere al 6,3% nel 2023, restando però ben sopra il target BCE del 2%. Questi aumenti pesano sui bilanci familiari e industriali, rendendo insostenibile un’ulteriore militarizzazione. Il summit UE del 6 marzo 2025 a Bruxelles non deve trasformarsi in un via libera alla militarizzazione, ma in un’occasione per ascoltare la volontà popolare. Rifiutiamo una corsa agli armamenti che rischia di portarci verso una terza guerra mondiale e chiediamo ai leader di fermare le ostilità, destinando risorse a una visione di pace concreta: chiediamo fondi per ricostruire città come Mariupol e Bakhmut, completamente rase al suolo, anziché finanziare nuovi conflitti, risorse per compensare economicamente i familiari delle vittime della guerra e per fornire assistenza medica e riabilitativa alle centinaia di migliaia di feriti, invece di investire in armi, e programmi di assistenza per il reinsediamento delle famiglie sfollate. Firma per dire no alla guerra e sì a un’Europa di dialogo e solidarietà. FIRMA e CONDIVIDI. SIAMO LA GRANDE MAGGIORANZA dei CITTADINI EUROPEI e MONDIALI. DIMOSTRIAMO LA NOSTRA FORZA. GRAZIE a TUTTI! English Petition: For Peace in Europe: No to Von der Leyen’s 800 Billion in Armaments We, European citizens, strongly oppose the recent statements by European Commission President Ursula von der Leyen, who on March 4, 2025, unveiled an €800 billion “ReArm Europe” plan to bolster Europe’s defenses. This came hours after U.S. President Donald Trump suspended military aid to Ukraine, escalating transatlantic tensions. The Russia-Ukraine war, ongoing since February 24, 2022, has caused immense tragedy: the UN reports over 10,500 civilian deaths by February 2025, while Ukraine estimates over 100,000 soldiers killed and Russia acknowledges 50,000 losses, with true figures likely higher. Cities like Mariupol and Bakhmut lie in ruins, and millions are displaced. Most Europeans, as shown by a 2024 Eurobarometer survey, want peace—68% oppose further military escalation and support negotiations. Instead of pouring €150 billion in loans into drones and missiles, as Von der Leyen proposes, we demand investment in diplomacy and rebuilding. Over the past three years, gas and energy costs have soared: Eurostat data shows household gas prices rose from €7.8/100 kWh in 2021 to €11.9/100 kWh in 2023 (+52%), and electricity from €23.5/100 kWh to €28.9/100 kWh (+23%); EU inflation spiked from 2.55% in 2021 to 9.32% in 2022, then eased to 6.3% in 2023, still far above the ECB’s 2% target. These rises burden households and industries, making further militarization untenable. The EU summit on March 6, 2025, in Brussels must not greenlight militarization but reflect the public’s will. We reject an arms race that could drag us toward a third world war and urge leaders to end hostilities, redirecting funds to a tangible vision of peace: we demand funds to rebuild cities like Mariupol and Bakhmut, completely razed to the ground, rather than funding new conflicts, resources to financially compensate the families of war victims and to provide medical and rehabilitative care to the hundreds of thousands of wounded, instead of investing in weapons, and programs to assist the resettlement of displaced families. Sign to say no to war and yes to a Europe of dialogue and solidarity. SIGN and SHARE. WE ARE THE VAST MAJORITY of EUROPEAN and WORLD CITIZENS. LET'S SHOW OUR STRENGTH. THANK YOU ALL! https://www.change.org/for_peace_in_europe
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  • NO RIARM, BOYCOTT NOW
    Dal disarmo al riarm: la morte intellettuale dell’Europa

    Nel 1985 ero alle elementari e si parlava di disarmo e di un mondo senza più armi. Sognavamo un futuro di pace, istruzione e progresso.
    Siamo nel marzo 2025 e ancora si parla di armamenti. Oggi, da genitori, sentiamo i nostri figli ascoltare la stessa propaganda, le stesse versioni, le stesse bugie.

    Quando l’Europa sceglie il riarm, firma la sua condanna. Non è solo una morte economica e sociale, ma prima di tutto una morte intellettuale.

    800 miliardi per il riarm. Zero per sanità, scuola e pensioni.
    Più fondi per armi, meno per il futuro delle nuove generazioni.
    Educare alla guerra significa spegnere la speranza di un mondo migliore.

    Il 15 marzo, in piazza, si manifesterà per un'Europa che spinge al riarm e alla guerra, mentre la vita delle persone diventa sempre più difficile tra crisi economica, inflazione e tagli ai servizi essenziali.

    Io a questa piazza non ci sarò. Non voglio essere complice di una propaganda che ci trascina in una spirale di guerra senza fine.

    "Il futuro si costruisce con libri e spazi aperti, non con missili e bombe. La conoscenza è la vera difesa."

    #NoRiarm #BoycottNow #StopGuerra #DisertiamoLaPiazza #LibriNonBombe #FuturoNonMissili
    🚫 NO RIARM, BOYCOTT NOW 🚫 📖✏️ Dal disarmo al riarm: la morte intellettuale dell’Europa ✏️📖 Nel 1985 ero alle elementari e si parlava di disarmo e di un mondo senza più armi. Sognavamo un futuro di pace, istruzione e progresso. Siamo nel marzo 2025 e ancora si parla di armamenti. Oggi, da genitori, sentiamo i nostri figli ascoltare la stessa propaganda, le stesse versioni, le stesse bugie. Quando l’Europa sceglie il riarm, firma la sua condanna. Non è solo una morte economica e sociale, ma prima di tutto una morte intellettuale. 🔴 800 miliardi per il riarm. Zero per sanità, scuola e pensioni. 🔴 Più fondi per armi, meno per il futuro delle nuove generazioni. 🔴 Educare alla guerra significa spegnere la speranza di un mondo migliore. Il 15 marzo, in piazza, si manifesterà per un'Europa che spinge al riarm e alla guerra, mentre la vita delle persone diventa sempre più difficile tra crisi economica, inflazione e tagli ai servizi essenziali. Io a questa piazza non ci sarò. Non voglio essere complice di una propaganda che ci trascina in una spirale di guerra senza fine. ✊📚 "Il futuro si costruisce con libri e spazi aperti, non con missili e bombe. La conoscenza è la vera difesa." #NoRiarm #BoycottNow #StopGuerra #DisertiamoLaPiazza #LibriNonBombe #FuturoNonMissili
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  • Perchè nessuno ne parla in Italia?
    -------------------------

    In Croazia contro il caro prezzi si boicottano I supermercati, registrando un calo di vendite del 53%. La protesta si sta estendendo in tutti i Balcani.
    E in Italia? Tutti.
    Qualcosa non torna. L’inflazione rallenta, a causa dell’energia che costa meno, ma non al supermercato, dove i prezzi rimangono troppo alti. Soprattutto per quanto riguarda cibo e bevande. Dalla pasta fino all’olio, passando per i prodotti estivi come il gelato e il cocomero, il confronto tra giugno di quest’anno e quello di un anno fa è impietoso. In tutto l’aumento medio, secondo gli ultimi dati Istat, elaborati dall’Unione nazionale dei consumatori, è dell’11,2%, ma per lo zucchero c’è un record assoluto: la crescita è addirittura del 46,6%.
    Perchè nessuno ne parla in Italia?🙄 ------------------------- In Croazia contro il caro prezzi si boicottano I supermercati, registrando un calo di vendite del 53%. La protesta si sta estendendo in tutti i Balcani. E in Italia? Tutti. Qualcosa non torna. L’inflazione rallenta, a causa dell’energia che costa meno, ma non al supermercato, dove i prezzi rimangono troppo alti. Soprattutto per quanto riguarda cibo e bevande. Dalla pasta fino all’olio, passando per i prodotti estivi come il gelato e il cocomero, il confronto tra giugno di quest’anno e quello di un anno fa è impietoso. In tutto l’aumento medio, secondo gli ultimi dati Istat, elaborati dall’Unione nazionale dei consumatori, è dell’11,2%, ma per lo zucchero c’è un record assoluto: la crescita è addirittura del 46,6%.
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  • CARI AMICI,LA NOTIZIA DI OGGI E' CHE CALA LA OCCUPAZIONE, - DICE ANSA, DOPO TRE MESI- E SALE LA INFLAZIONE. NON SE NE PARLA DI QUALCOSA CHE POSSA AIUTARE IL POPOLO ITALIANO AD USCIRE DALLE DIFFICOLTA' QUOTIDIANE. UN ABBRACCIO E BUONA GIORNATA A TTUTTI.
    CARI AMICI,LA NOTIZIA DI OGGI E' CHE CALA LA OCCUPAZIONE, - DICE ANSA, DOPO TRE MESI- E SALE LA INFLAZIONE. NON SE NE PARLA DI QUALCOSA CHE POSSA AIUTARE IL POPOLO ITALIANO AD USCIRE DALLE DIFFICOLTA' QUOTIDIANE. UN ABBRACCIO E BUONA GIORNATA A TTUTTI.
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  • Milano, protesta dei lavoratori Uneba: “Noi col contratto bloccato da 5 anni mentre la Regione dà 40 milioni di euro alle rsa”


    Questa mattina in Via Pattari, a Milano, si è tenuta la manifestazione dei lavoratori delle strutture socio-assistenziali Uneba, il cui contratto è scaduto da quasi cinque anni. La trattativa per il rinnovo, avviata 44 mesi fa, è ancora in stallo. “Abbiamo proposto una nostra piattaforma nella quale si richiedevano più salario, più dignità, maggiori diritti e una migliore organizzazione del lavoro e a oggi non abbiamo ricevuto una risposta adeguata, anzi, oltraggiosa: una proposta di adeguamento pari a 35 euro medi netti, che non tiene conto dell’inflazione a due cifre subita negli ultimi tre anni”. Lo ha dichiarato Sabrina Negri, segretaria pubblica CGIL Lombardia, a margine dello sciopero. Sulla proposta di Uneba, il segretario regionale UIL FPL Lombardia, Massimo Coppia, ha dichiarato: “È uno schiaffo in faccia ai lavoratori e noi la getteremo in faccia a loro questa provocazione. Regione Lombardia ha dato 40 milioni di euro alle RSA e non 1 centesimo ai lavoratori, è un affronto”.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/16/milano-protesta-dei-lavoratori-uneba-noi-col-contratto-bloccato-da-5-anni-mentre-la-regione-da-40-milioni-di-euro-alle-rsa/7695281/amp/
    Milano, protesta dei lavoratori Uneba: “Noi col contratto bloccato da 5 anni mentre la Regione dà 40 milioni di euro alle rsa” Questa mattina in Via Pattari, a Milano, si è tenuta la manifestazione dei lavoratori delle strutture socio-assistenziali Uneba, il cui contratto è scaduto da quasi cinque anni. La trattativa per il rinnovo, avviata 44 mesi fa, è ancora in stallo. “Abbiamo proposto una nostra piattaforma nella quale si richiedevano più salario, più dignità, maggiori diritti e una migliore organizzazione del lavoro e a oggi non abbiamo ricevuto una risposta adeguata, anzi, oltraggiosa: una proposta di adeguamento pari a 35 euro medi netti, che non tiene conto dell’inflazione a due cifre subita negli ultimi tre anni”. Lo ha dichiarato Sabrina Negri, segretaria pubblica CGIL Lombardia, a margine dello sciopero. Sulla proposta di Uneba, il segretario regionale UIL FPL Lombardia, Massimo Coppia, ha dichiarato: “È uno schiaffo in faccia ai lavoratori e noi la getteremo in faccia a loro questa provocazione. Regione Lombardia ha dato 40 milioni di euro alle RSA e non 1 centesimo ai lavoratori, è un affronto”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/16/milano-protesta-dei-lavoratori-uneba-noi-col-contratto-bloccato-da-5-anni-mentre-la-regione-da-40-milioni-di-euro-alle-rsa/7695281/amp/
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  • EU: ARRIVA LA TESSERA VACCINALE

    A partire dal prossimo settembre cinque nazioni europee – Belgio, Germania, Grecia, Lettonia e Portogallo – sperimenteranno la nuova Tessera Vaccinale Europea (EVC). Tale certificato verrà sperimentato in diversi formati, dalla tessera vera e propria (tipo carta di credito) fino al formato digitale, da caricare direttamente nello smart phone.

    Secondo Vaccines Today https://www.vaccinestoday.eu/stories/european-vaccination-card-will-be-piloted-in-five-countries/ la nuova Tessera Vaccinale "mira a dare potere alle persone, consolidando tutti i loro dati vaccinali in un'unica posizione facilmente accessibile”, mentre il programma sperimentale “mira ad aprire la strada ad altri paesi, armonizzando la terminologia vaccinale, sviluppando una sintassi comune, garantendo adattabilità in diversi contesti sanitari e perfezionando i piani di implementazione dell'EVC".

    Il sito Children’s Health Defense di Robert Kennedy Jr. ha raccolto i commenti di diversi medici ed esperti del settore sulla tessera vaccinale europea:

    Il dott. David Bell, medico della sanità pubblica, consulente biotech ed ex direttore di Global Health Technologies, ha affermato: "La proposta di tessera vaccinale riflette un crescente sforzo di utilizzare gli strumenti della sanità pubblica come mezzo per concentrare la ricchezza e fornire un mezzo per controllare le popolazioni. Ricorda molto gli approcci in alcune parti d'Europa prima della seconda guerra mondiale, e serve essenzialmente ad uno scopo simile: escludere dalla società gli individui che non vogliono obbedire alle istruzioni del governo. La sperimentazione in Europa è il naturale passo successivo, che aumenta notevolmente la probabilità di lockdown ricorrenti per consentire la vaccinazione obbligatoria di massa, e quindi per aumentare i profitti sui vaccini".

    Anche l'avvocato olandese Meike Terhorst ha criticato il programma pilota, definendo il passaporto vaccinale digitale una "minaccia diretta alla nostra libertà e anche alla sovranità di qualsiasi stato. Tutti i nostri poteri sono affidati ai globalisti, al gruppo di banchieri e investitori".

    Catherine Austin Fitts, ex vice-ministro USA per l'edilizia e lo sviluppo urbano, ha affermato: "L'obiettivo è il controllo finanziario. Non esiste uno scopo legittimo di salute pubblica. I banchieri centrali si nascondono dietro una narrazione sanitaria: politiche come il lockdown sono un modo per gestire l'inflazione e la domanda di risorse quando la politica monetaria è altamente inflazionistica".

    Gli esperti hanno anche collegato l'implementazione dell'EVC agli avvertimenti del governo e dei funzionari sanitari sulla "prossima pandemia", potenzialmente causata dall'influenza aviaria o da una "Malattia X" ancora sconosciuta.

    Secondo Fitts "è in atto una strategia per prepararsi a una pandemia di influenza aviaria. I vaccini contro l'influenza aviaria sono già stati spediti in Europa. Una tessera vaccinale può essere utilizzata per cercare di fare pressione o costringere le persone a fare un'altra iniezione non necessaria".

    Meike Terhorst ha concluso: "Il passaporto vaccinale digitale è un mezzo tecnico per violare le libertà personali, come il diritto di dire di no a una vaccinazione. È un mezzo per trasformare esseri umani liberi in schiavi. Questo passaporto vaccinale digitale è stato pianificato molti anni in anticipo dai globalisti".

    Ma l’Europa della Von der Leyen se ne frega di queste opinioni. Loro – i burattini delle case farmaceutiche – vanno avanti come schiacciasassi lungo il loro percorso, stabilito e progettato già molti anni fa. Solo una presa di coscienza collettiva e una robusta ribellione da parte della popolazione europea potranno fermare la nostra caduta verso la definitiva schiavitù.

    Massimo Mazzucco

    PS: Se non riuscite a condividere questo post, fate copia-e-incolla.
    EU: ARRIVA LA TESSERA VACCINALE A partire dal prossimo settembre cinque nazioni europee – Belgio, Germania, Grecia, Lettonia e Portogallo – sperimenteranno la nuova Tessera Vaccinale Europea (EVC). Tale certificato verrà sperimentato in diversi formati, dalla tessera vera e propria (tipo carta di credito) fino al formato digitale, da caricare direttamente nello smart phone. Secondo Vaccines Today https://www.vaccinestoday.eu/stories/european-vaccination-card-will-be-piloted-in-five-countries/ la nuova Tessera Vaccinale "mira a dare potere alle persone, consolidando tutti i loro dati vaccinali in un'unica posizione facilmente accessibile”, mentre il programma sperimentale “mira ad aprire la strada ad altri paesi, armonizzando la terminologia vaccinale, sviluppando una sintassi comune, garantendo adattabilità in diversi contesti sanitari e perfezionando i piani di implementazione dell'EVC". Il sito Children’s Health Defense di Robert Kennedy Jr. ha raccolto i commenti di diversi medici ed esperti del settore sulla tessera vaccinale europea: Il dott. David Bell, medico della sanità pubblica, consulente biotech ed ex direttore di Global Health Technologies, ha affermato: "La proposta di tessera vaccinale riflette un crescente sforzo di utilizzare gli strumenti della sanità pubblica come mezzo per concentrare la ricchezza e fornire un mezzo per controllare le popolazioni. Ricorda molto gli approcci in alcune parti d'Europa prima della seconda guerra mondiale, e serve essenzialmente ad uno scopo simile: escludere dalla società gli individui che non vogliono obbedire alle istruzioni del governo. La sperimentazione in Europa è il naturale passo successivo, che aumenta notevolmente la probabilità di lockdown ricorrenti per consentire la vaccinazione obbligatoria di massa, e quindi per aumentare i profitti sui vaccini". Anche l'avvocato olandese Meike Terhorst ha criticato il programma pilota, definendo il passaporto vaccinale digitale una "minaccia diretta alla nostra libertà e anche alla sovranità di qualsiasi stato. Tutti i nostri poteri sono affidati ai globalisti, al gruppo di banchieri e investitori". Catherine Austin Fitts, ex vice-ministro USA per l'edilizia e lo sviluppo urbano, ha affermato: "L'obiettivo è il controllo finanziario. Non esiste uno scopo legittimo di salute pubblica. I banchieri centrali si nascondono dietro una narrazione sanitaria: politiche come il lockdown sono un modo per gestire l'inflazione e la domanda di risorse quando la politica monetaria è altamente inflazionistica". Gli esperti hanno anche collegato l'implementazione dell'EVC agli avvertimenti del governo e dei funzionari sanitari sulla "prossima pandemia", potenzialmente causata dall'influenza aviaria o da una "Malattia X" ancora sconosciuta. Secondo Fitts "è in atto una strategia per prepararsi a una pandemia di influenza aviaria. I vaccini contro l'influenza aviaria sono già stati spediti in Europa. Una tessera vaccinale può essere utilizzata per cercare di fare pressione o costringere le persone a fare un'altra iniezione non necessaria". Meike Terhorst ha concluso: "Il passaporto vaccinale digitale è un mezzo tecnico per violare le libertà personali, come il diritto di dire di no a una vaccinazione. È un mezzo per trasformare esseri umani liberi in schiavi. Questo passaporto vaccinale digitale è stato pianificato molti anni in anticipo dai globalisti". Ma l’Europa della Von der Leyen se ne frega di queste opinioni. Loro – i burattini delle case farmaceutiche – vanno avanti come schiacciasassi lungo il loro percorso, stabilito e progettato già molti anni fa. Solo una presa di coscienza collettiva e una robusta ribellione da parte della popolazione europea potranno fermare la nostra caduta verso la definitiva schiavitù. Massimo Mazzucco PS: Se non riuscite a condividere questo post, fate copia-e-incolla.
    WWW.VACCINESTODAY.EU
    European Vaccination Card will be piloted in five countries - VaccinesToday
    A European Vaccination Card will enable informed vaccination, according to experts working on the EUVABECO project. Latvia, Greece, Belgium, Germany and Portugal will pilot the new tool from September.
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  • Ogni scusa é buona é per tassare...Grazie Europa


    https://dituttoedipiu.altervista.org/tassa-ets-ue-rincari-record-carburanti-nel-2027/


    #OgniScusaÉBuonaPerTassare #GrazieEuropa #TassaETS #RincariCarburanti2027 #AumentoPrezzi #PoliticheUE #EconomiaEuropea #TasseAmbientali #CarburantiFossili #EmissionTradingSystem #CostiEnergetici #TransizioneEcologica #AutoElettriche #GreenDeal #ImpattoEconomico #Inflazione #CaroCarburante #PoliticaFiscale #MobilitàSostenibile #CrisiEnergetica #EnergiaRinnovabile #SostenibilitàAmbientale #UE2027 #TassazioneAmbientale #PrezziAllaPompa #EffettoSerra #PoliticheAmbientali #ImpattoEconomico #CittadiniEuropei #FuturoSostenibile
    Ogni scusa é buona é per tassare...Grazie Europa https://dituttoedipiu.altervista.org/tassa-ets-ue-rincari-record-carburanti-nel-2027/ #OgniScusaÉBuonaPerTassare #GrazieEuropa #TassaETS #RincariCarburanti2027 #AumentoPrezzi #PoliticheUE #EconomiaEuropea #TasseAmbientali #CarburantiFossili #EmissionTradingSystem #CostiEnergetici #TransizioneEcologica #AutoElettriche #GreenDeal #ImpattoEconomico #Inflazione #CaroCarburante #PoliticaFiscale #MobilitàSostenibile #CrisiEnergetica #EnergiaRinnovabile #SostenibilitàAmbientale #UE2027 #TassazioneAmbientale #PrezziAllaPompa #EffettoSerra #PoliticheAmbientali #ImpattoEconomico #CittadiniEuropei #FuturoSostenibile
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    Tassa Ets UE: Rincari record carburanti nel 2027 - D TUTTO E D+
    Tassa Ets UE: Rincari record carburanti nel 2027 La Stangata dell’Ets: Quando Bruxelles Inciampa sul Prezzo della Benzina Non c'è tregua per gli automobilisti italiani, sempre più vessati da una giostra di rincari sul costo della benzina e del diesel. Non bastano le altalene dei mercati o le tensioni geopolitiche nello Stretto di Hormuz, ora è l'Unione Europea a metterci lo zampino con
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  • En plus des blocages tous les jours dans toutes les villes Allemandes, le soir, les marcheurs prennent le relais dans toutes les villes, pour dénoncer la folie qui règne en Allemagne. contre le repeuplement, la désindustrialisation, les livraisons d'armes, la pauvreté des personnes âgées, l'inflation, pour une vie libre et autodéterminée, un traité de paix et une souveraineté.
    Ici ce soir dans la la petite ville de #Altenburg 31.000 habitants.
    Ils sont si nombreux qu'il ne reste pas grand monde devant les JT mensongers.
    Et ceux qui par hasard les regardent encore, se réveillent en se demandant pourquoi les médias ne parlent pas des gens qui défilent sous leurs fenêtres.

    Oltre ai blocchi quotidiani in tutte le città tedesche, la sera i manifestanti prendono il sopravvento in tutte le città, per denunciare la follia che regna in Germania. contro il ripopolamento, la deindustrializzazione, le spedizioni di armi, la povertà degli anziani, l’inflazione, per una vita libera e autodeterminata, un trattato di pace e di sovranità.
    Qui questa sera nella piccola cittadina di #Altenburg 31.000 abitanti.
    Ce ne sono così tanti che non sono rimaste molte persone davanti alle notizie bugiarde.
    E quelli che li vedono ancora svegliarsi si chiedono perché i media non parlano della gente che sfila sotto le loro finestre.

    https://twitter.com/silvano_trotta/status/1752074978281783421?t=hEXChQN7vyN8WMMOk84ksw&s=19
    En plus des blocages tous les jours dans toutes les villes Allemandes, le soir, les marcheurs prennent le relais dans toutes les villes, pour dénoncer la folie qui règne en Allemagne. contre le repeuplement, la désindustrialisation, les livraisons d'armes, la pauvreté des personnes âgées, l'inflation, pour une vie libre et autodéterminée, un traité de paix et une souveraineté. Ici ce soir dans la la petite ville de #Altenburg 31.000 habitants. Ils sont si nombreux qu'il ne reste pas grand monde devant les JT mensongers. Et ceux qui par hasard les regardent encore, se réveillent en se demandant pourquoi les médias ne parlent pas des gens qui défilent sous leurs fenêtres. Oltre ai blocchi quotidiani in tutte le città tedesche, la sera i manifestanti prendono il sopravvento in tutte le città, per denunciare la follia che regna in Germania. contro il ripopolamento, la deindustrializzazione, le spedizioni di armi, la povertà degli anziani, l’inflazione, per una vita libera e autodeterminata, un trattato di pace e di sovranità. Qui questa sera nella piccola cittadina di #Altenburg 31.000 abitanti. Ce ne sono così tanti che non sono rimaste molte persone davanti alle notizie bugiarde. E quelli che li vedono ancora svegliarsi si chiedono perché i media non parlano della gente che sfila sotto le loro finestre. https://twitter.com/silvano_trotta/status/1752074978281783421?t=hEXChQN7vyN8WMMOk84ksw&s=19
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  • BUENOS AIRES SI INFIAMMA CONTRO IL NEO-PRESIDENTE MILEY PER I SUOI PRIMI PROVVEDIMENTI ULTRALIBERISTI

    La mobilitazione è iniziata spontaneamente pochi minuti dopo un discorso televisivo di Milei, durante il quale ha annunciato un mega-decreto di drastica 'deregulation' - l'eliminazione di controlli e restrizioni - e privatizzazione dell'economia per contrastare la gravissima crisi che attraversa il Paese, con un’inflazione al 147 % e una povertà dilagante. 

    "La patria non si vende" e "Milei spazzatura, sei la dittatura".

    Sono stati gli slogan più ascoltati tra i manifestanti, guidati da gruppi che rappresentano soprattutto persone disoccupate.

    https://twitter.com/elisamariastel1/status/1738199591269343400?t=sTDZTQ37p-ONVRGJxaoQag&s=19

    BUENOS AIRES SI INFIAMMA CONTRO IL NEO-PRESIDENTE MILEY PER I SUOI PRIMI PROVVEDIMENTI ULTRALIBERISTI La mobilitazione è iniziata spontaneamente pochi minuti dopo un discorso televisivo di Milei, durante il quale ha annunciato un mega-decreto di drastica 'deregulation' - l'eliminazione di controlli e restrizioni - e privatizzazione dell'economia per contrastare la gravissima crisi che attraversa il Paese, con un’inflazione al 147 % e una povertà dilagante.  "La patria non si vende" e "Milei spazzatura, sei la dittatura". Sono stati gli slogan più ascoltati tra i manifestanti, guidati da gruppi che rappresentano soprattutto persone disoccupate. https://twitter.com/elisamariastel1/status/1738199591269343400?t=sTDZTQ37p-ONVRGJxaoQag&s=19
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