• Sul match Imane Khalif - Angela Carini

    Da quanto capisco - non seguo queste Olimpiadi come forma di boicottaggio privato - oggi nella categoria superleggeri donne gareggeranno Imane Khalif (Algeria) e Angela Carini (Italia).

    Auguro all'atleta italiana ogni bene e possibilmente la vittoria.
    Tuttavia c'è un problema non trascurabile. Imane Khalif - secondo quanto riportato dall'International Boxing Association nel 2023 - è biologicamente un uomo, in quanto l'analisi del DNA ha riportato la presenza di cromosomi XY e non XX.
    Peraltro, se uno dubitasse dell'analisi cromosomica, uno sguardo alla struttura fisica dell'atleta non lascia molti dubbi.

    Ora, in molti sport, e in modo particolarmente rilevante negli sport di combattimento, la differenza biologica tra chi ha avuto una crescita e pubertà maschile e chi ha avuto una crescita e pubertà femminile è molto marcata. La densità ossea è maggiore nei maschi, il che ha due implicazioni: conferisce maggiore resistenza alle percosse e, dipendendo la potenza di una percossa da massa per velocità, l'incremento della massa ossea conferisce maggiore potenza al colpo (le misurazioni medie danno una potenza di pugno maschile del 162% rispetto al pugno femminile). Anche i tempi di reazione sono inferiori e sia le fibre muscolari bianche, da cui dipende la velocità, che rosse, da cui dipende la resistenza, sono mediamente maggiori nei maschi.

    Chiedo scusa per essermi soffermato su queste banalità prosaiche, ma in un mondo in cui l'ideologia cancella la realtà, anche l'ovvio deve essere ribadito in forma dimostrativa.

    E l'ovvio qui è che mettere su di un ring un atleta geneticamente maschio contro un'atleta geneticamente femmina è una grave scorrettezza. Può darsi che la sorte sia benevola, ma in generale è un'ingiustizia, con potenziali rilevanti rischi fisici.
    (Segnalo un dettaglio forse non noto a chi non ha praticato la boxe. Alle Olimpiadi si utilizza un caschetto per gli incontri. Il caschetto nella boxe è l'apoteosi dell'ipocrisia. Infatti il caschetto limita soltanto le ferite superficiali, i sanguinamenti delle sopracciglia o degli zigomi - preservando gli spettatori - ma i traumi cerebrali legati all'entità della percossa sono esattamente identici, e naturalmente sono quelli ad essere i più pericolosi nel medio periodo.)

    Ora, la questione è: come si è potuti arrivare a questo punto?
    Storicamente la cesura ideologica su questi temi avviene all'inizio degli anni '70. Fino ad allora le rivendicazioni di genere (first-wave feminism) avevano sollevato il sacrosanto tema dell'eguaglianza formale, legale, dei diritti tra persone di sesso, genere o inclinazione sessuale differente.

    A partire dai primi anni '70 si avvia invece un movimento ideologico con caratteristiche essenzialmente differenti, che non mira più al raggiungimento di diritti legali identici (in Occidente raggiunti), ma ad un non meglio precisato "superamento sostanziale" delle differenze.

    Di questo superamento sostanziale fanno parte numerose battaglie distinte, il cui punto di caduta comune però è il rifiuto della realtà materiale nel nome di una rivendicazione ideologica (o, per chi vi aderisce, ideale).

    Si tratta di una curiosa forma di idealismo, che inizia in sempre maggior misura a negare la realtà come se si trattasse di un improvvido accidente, qualcosa che dovrebbe essere superato di principio dall'autoaffermazione volontaria. Come in una novella forma di idealismo assoluto, l'Io si deve qui imporre al non-Io (alla Natura, alla Materia, alla Società).

    Di questa tendenza fa parte il rigetto delle differenze sessuali, viste come latrici di discriminazione, nel nome della "lotta al patriarcato", e ne fanno parte tutte le varie forme di rivendicazione dell'identità sessuale percepita, vista come come superiore all'identità biologica.

    L'intera tematica viene infine presa ostaggio dall'atteggiamento politicamente corretto, che rende ogni discussione aperta di tali questioni difficile, rischiosa, sempre sull'orlo di accuse infamanti.

    Il cerchio così si chiude.

    La prima mossa sancisce la superiorità delle pretese idealistiche di una sorta di Io assoluto, che può e anzi deve imporsi sulla materia (sulla biologia, ma anche sulla realtà sociale).

    La seconda mossa, mette al sicuro dalle confutazioni le pretese di questo Io assoluto, isolandolo dalle critiche, attraverso una loro delegittimazione a priori (come omofobe, sessiste, retrograde, ecc.).

    E cosa resta fuori da questo cerchio splendidamente autoreferenziale?

    Nulla. Nulla salvo la realtà, che anche se i suoi campioni sono stati silenziati, rimane tuttavia testardamente in piedi.
    Ed è la realtà che, con i suoi tempi, la sua implacabilità, e purtroppo anche le sue vittime sacrificali, finirà per fare giustizia di questo delirio culturale.

    Andrea Zhok
    Sul match Imane Khalif - Angela Carini Da quanto capisco - non seguo queste Olimpiadi come forma di boicottaggio privato - oggi nella categoria superleggeri donne gareggeranno Imane Khalif (Algeria) e Angela Carini (Italia). Auguro all'atleta italiana ogni bene e possibilmente la vittoria. Tuttavia c'è un problema non trascurabile. Imane Khalif - secondo quanto riportato dall'International Boxing Association nel 2023 - è biologicamente un uomo, in quanto l'analisi del DNA ha riportato la presenza di cromosomi XY e non XX. Peraltro, se uno dubitasse dell'analisi cromosomica, uno sguardo alla struttura fisica dell'atleta non lascia molti dubbi. Ora, in molti sport, e in modo particolarmente rilevante negli sport di combattimento, la differenza biologica tra chi ha avuto una crescita e pubertà maschile e chi ha avuto una crescita e pubertà femminile è molto marcata. La densità ossea è maggiore nei maschi, il che ha due implicazioni: conferisce maggiore resistenza alle percosse e, dipendendo la potenza di una percossa da massa per velocità, l'incremento della massa ossea conferisce maggiore potenza al colpo (le misurazioni medie danno una potenza di pugno maschile del 162% rispetto al pugno femminile). Anche i tempi di reazione sono inferiori e sia le fibre muscolari bianche, da cui dipende la velocità, che rosse, da cui dipende la resistenza, sono mediamente maggiori nei maschi. Chiedo scusa per essermi soffermato su queste banalità prosaiche, ma in un mondo in cui l'ideologia cancella la realtà, anche l'ovvio deve essere ribadito in forma dimostrativa. E l'ovvio qui è che mettere su di un ring un atleta geneticamente maschio contro un'atleta geneticamente femmina è una grave scorrettezza. Può darsi che la sorte sia benevola, ma in generale è un'ingiustizia, con potenziali rilevanti rischi fisici. (Segnalo un dettaglio forse non noto a chi non ha praticato la boxe. Alle Olimpiadi si utilizza un caschetto per gli incontri. Il caschetto nella boxe è l'apoteosi dell'ipocrisia. Infatti il caschetto limita soltanto le ferite superficiali, i sanguinamenti delle sopracciglia o degli zigomi - preservando gli spettatori - ma i traumi cerebrali legati all'entità della percossa sono esattamente identici, e naturalmente sono quelli ad essere i più pericolosi nel medio periodo.) Ora, la questione è: come si è potuti arrivare a questo punto? Storicamente la cesura ideologica su questi temi avviene all'inizio degli anni '70. Fino ad allora le rivendicazioni di genere (first-wave feminism) avevano sollevato il sacrosanto tema dell'eguaglianza formale, legale, dei diritti tra persone di sesso, genere o inclinazione sessuale differente. A partire dai primi anni '70 si avvia invece un movimento ideologico con caratteristiche essenzialmente differenti, che non mira più al raggiungimento di diritti legali identici (in Occidente raggiunti), ma ad un non meglio precisato "superamento sostanziale" delle differenze. Di questo superamento sostanziale fanno parte numerose battaglie distinte, il cui punto di caduta comune però è il rifiuto della realtà materiale nel nome di una rivendicazione ideologica (o, per chi vi aderisce, ideale). Si tratta di una curiosa forma di idealismo, che inizia in sempre maggior misura a negare la realtà come se si trattasse di un improvvido accidente, qualcosa che dovrebbe essere superato di principio dall'autoaffermazione volontaria. Come in una novella forma di idealismo assoluto, l'Io si deve qui imporre al non-Io (alla Natura, alla Materia, alla Società). Di questa tendenza fa parte il rigetto delle differenze sessuali, viste come latrici di discriminazione, nel nome della "lotta al patriarcato", e ne fanno parte tutte le varie forme di rivendicazione dell'identità sessuale percepita, vista come come superiore all'identità biologica. L'intera tematica viene infine presa ostaggio dall'atteggiamento politicamente corretto, che rende ogni discussione aperta di tali questioni difficile, rischiosa, sempre sull'orlo di accuse infamanti. Il cerchio così si chiude. La prima mossa sancisce la superiorità delle pretese idealistiche di una sorta di Io assoluto, che può e anzi deve imporsi sulla materia (sulla biologia, ma anche sulla realtà sociale). La seconda mossa, mette al sicuro dalle confutazioni le pretese di questo Io assoluto, isolandolo dalle critiche, attraverso una loro delegittimazione a priori (come omofobe, sessiste, retrograde, ecc.). E cosa resta fuori da questo cerchio splendidamente autoreferenziale? Nulla. Nulla salvo la realtà, che anche se i suoi campioni sono stati silenziati, rimane tuttavia testardamente in piedi. Ed è la realtà che, con i suoi tempi, la sua implacabilità, e purtroppo anche le sue vittime sacrificali, finirà per fare giustizia di questo delirio culturale. Andrea Zhok
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  • LETTER FROM MEL GIBSON TO ARCHBISHOP VIGANO

    Dear Archbishop,

    I’m sure you expected nothing else from Jorge Bergoglio.

    I know that you know he has no authority whatsoever – so I’m not sure how this will effect you going forward- I hope you will continue to say mass & receive the sacraments yourself – it really is a badge of honor to be shunned by the false, post conciliar church.

    You have my sympathies that you suffer publicly this grave injustice. To me & many others you are a most courageous Hero.

    As always, you have hit the nail on the head regarding the illegitimacy of Francis. You express the core problems with the institution that has eclipsed the true church & I applaud your courage in expressing that, but more than that in maintaining fidelity to the true church!

    You are a modern day Athanasius! I have all respect for the way you defend Christ & his church. I agree with you 100% that the post conciliar church of Vatican II is a counterfeit church. This is why I built a Catholic Church that only worships traditionally. You are welcome to come & say mass there anytime.

    Of course being called a schismatic & being excommunicated by Jorge Bergoglio is like a badge of honor when you consider he is a total apostate & expels you from a false institution.

    Remember that true schism requires innovation, something you have not done but something that Bergoglio does with every breath

    He, therefore, is the schismatic! However he already ipso facto excommunicated himself by his many public heresies (canon 188 in the 1917 code).

    As you already know he has no power to excommunicate you because he is not even a Catholic.

    So rejoice! I am with you & I hope Bergoglio excommunicates me from his false church also.

    Bergoglio & his cohorts have the clothes & the buildings, but you have the faith.

    God bless & keep you. If you need anything just ask I will try my best to help.

    With admiration & undying respect.

    Mel Gibson

    LETTERA DI MEL GIBSON ALL'ARCIVESCOVO VIGANO

    Caro Arcivescovo,

    Sono sicuro che non ti aspettavi altro da Jorge Bergoglio.

    So che sai che non ha alcuna autorità, quindi non sono sicuro di come questo ti influenzerà in futuro. Spero che continuerai a dire messa e a ricevere i sacramenti da solo: è davvero un distintivo d'onore da cui essere evitato. la falsa chiesa postconciliare.

    Hai tutta la mia solidarietà per il fatto che soffri pubblicamente questa grave ingiustizia. Per me e per molti altri sei un eroe molto coraggioso.

    Come sempre avete centrato l'illegittimità di Francesco. Esprimi i problemi fondamentali con l'istituzione che ha eclissato la vera chiesa e apprezzo il tuo coraggio nell'esprimerlo, ma soprattutto nel mantenere la fedeltà alla vera chiesa!

    Sei un moderno Atanasio! Ho tutto il rispetto per il modo in cui difendi Cristo e la sua chiesa. Sono d'accordo con te al 100% sul fatto che la Chiesa postconciliare del Vaticano II è una Chiesa contraffatta. Questo è il motivo per cui ho costruito una Chiesa cattolica che adora solo tradizionalmente. Puoi venire a celebrare la messa lì in qualsiasi momento.

    Ovviamente essere definito scismatico ed essere scomunicato da Jorge Bergoglio è come un distintivo d’onore se consideri che è un apostata totale e ti espelle da una falsa istituzione.

    Ricorda che il vero scisma richiede innovazione, qualcosa che non hai fatto tu ma qualcosa che Bergoglio fa ad ogni respiro

    Lui, quindi, è lo scismatico! Tuttavia già ipso facto si scomunicava con le sue numerose eresie pubbliche (canone 188 del codice del 1917).

    Come già sapete non ha il potere di scomunicarvi perché non è nemmeno cattolico.

    Quindi rallegrati! Sono con te e spero che Bergoglio scomunichi anche me dalla sua falsa chiesa.

    Bergoglio e i suoi compagni hanno i vestiti e gli edifici, ma tu hai la fede.

    Dio ti benedica e ti protegga. Se hai bisogno di qualcosa chiedi pure, farò del mio meglio per aiutarti.

    Con ammirazione e rispetto eterno.

    Mel Gibson

    Fonte: https://x.com/robinmonotti/status/1810632434125283363?t=Woby2X9CFlcQxgc-izOK_Q&s=19
    LETTER FROM MEL GIBSON TO ARCHBISHOP VIGANO Dear Archbishop, I’m sure you expected nothing else from Jorge Bergoglio. I know that you know he has no authority whatsoever – so I’m not sure how this will effect you going forward- I hope you will continue to say mass & receive the sacraments yourself – it really is a badge of honor to be shunned by the false, post conciliar church. You have my sympathies that you suffer publicly this grave injustice. To me & many others you are a most courageous Hero. As always, you have hit the nail on the head regarding the illegitimacy of Francis. You express the core problems with the institution that has eclipsed the true church & I applaud your courage in expressing that, but more than that in maintaining fidelity to the true church! You are a modern day Athanasius! I have all respect for the way you defend Christ & his church. I agree with you 100% that the post conciliar church of Vatican II is a counterfeit church. This is why I built a Catholic Church that only worships traditionally. You are welcome to come & say mass there anytime. Of course being called a schismatic & being excommunicated by Jorge Bergoglio is like a badge of honor when you consider he is a total apostate & expels you from a false institution. Remember that true schism requires innovation, something you have not done but something that Bergoglio does with every breath He, therefore, is the schismatic! However he already ipso facto excommunicated himself by his many public heresies (canon 188 in the 1917 code). As you already know he has no power to excommunicate you because he is not even a Catholic. So rejoice! I am with you & I hope Bergoglio excommunicates me from his false church also. Bergoglio & his cohorts have the clothes & the buildings, but you have the faith. God bless & keep you. If you need anything just ask I will try my best to help. With admiration & undying respect. Mel Gibson LETTERA DI MEL GIBSON ALL'ARCIVESCOVO VIGANO Caro Arcivescovo, Sono sicuro che non ti aspettavi altro da Jorge Bergoglio. So che sai che non ha alcuna autorità, quindi non sono sicuro di come questo ti influenzerà in futuro. Spero che continuerai a dire messa e a ricevere i sacramenti da solo: è davvero un distintivo d'onore da cui essere evitato. la falsa chiesa postconciliare. Hai tutta la mia solidarietà per il fatto che soffri pubblicamente questa grave ingiustizia. Per me e per molti altri sei un eroe molto coraggioso. Come sempre avete centrato l'illegittimità di Francesco. Esprimi i problemi fondamentali con l'istituzione che ha eclissato la vera chiesa e apprezzo il tuo coraggio nell'esprimerlo, ma soprattutto nel mantenere la fedeltà alla vera chiesa! Sei un moderno Atanasio! Ho tutto il rispetto per il modo in cui difendi Cristo e la sua chiesa. Sono d'accordo con te al 100% sul fatto che la Chiesa postconciliare del Vaticano II è una Chiesa contraffatta. Questo è il motivo per cui ho costruito una Chiesa cattolica che adora solo tradizionalmente. Puoi venire a celebrare la messa lì in qualsiasi momento. Ovviamente essere definito scismatico ed essere scomunicato da Jorge Bergoglio è come un distintivo d’onore se consideri che è un apostata totale e ti espelle da una falsa istituzione. Ricorda che il vero scisma richiede innovazione, qualcosa che non hai fatto tu ma qualcosa che Bergoglio fa ad ogni respiro Lui, quindi, è lo scismatico! Tuttavia già ipso facto si scomunicava con le sue numerose eresie pubbliche (canone 188 del codice del 1917). Come già sapete non ha il potere di scomunicarvi perché non è nemmeno cattolico. Quindi rallegrati! Sono con te e spero che Bergoglio scomunichi anche me dalla sua falsa chiesa. Bergoglio e i suoi compagni hanno i vestiti e gli edifici, ma tu hai la fede. Dio ti benedica e ti protegga. Se hai bisogno di qualcosa chiedi pure, farò del mio meglio per aiutarti. Con ammirazione e rispetto eterno. Mel Gibson Fonte: https://x.com/robinmonotti/status/1810632434125283363?t=Woby2X9CFlcQxgc-izOK_Q&s=19
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  • JULIAN ASSANGE ESCE DI PRIGIONE

    Julian Assange è stato liberato e sta viaggiando verso l’Australia, la sua nazione di origine. Ma dovrà fare ancora una fermata importante, alle Isole Marianne, prima di essere completamente libero. Le Marianne sono infatti un territorio americano del Pacifico, e qui Assange dovrebbe firmare con il giudice locale l’accordo patteggiato con il governo USA, che prevede la rinuncia da parte degli Stati Uniti di ulteriori persecuzioni penali contro di lui, in cambio di una sua parziale ammissione di colpa. Dopodichè gli Stati Uniti chiederanno una condanna pari o inferiore al periodo già scontato in prigione da Assange, il quale potrà ritenersi un uomo libero a tutti gli effetti.

    Tutto questo ovviamente è solo il teatrino esteriore, che permetterà agli Stati Uniti di dire che “Assange ha riconosciuto di essere colpevole, e ha già espiato la sua colpa in prigione”. Ma la sostanza del problema non cambia di una virgola: Assange è stato perseguitato per quindici anni semplicemente per aver fatto il suo mestiere di giornalista. Ovvero, ha reso pubblici dei documenti che aveva ricevuto dall’analista-whistleblower Bradley Manning (oggi Chelsea Manning, dopo il cambio di sesso).

    Proprio per capire la reale valenza di questa persecuzione, basterà pensare che Chelsea Manning ha fatto solo sette anni di prigione, per avere trafugato dei documenti secretati, mentre Assange ne ha fatti praticamente il doppio (se calcoliamo anche i sette anni di clausura nella ambasciata ecuadoriana a Londra) solo per averli resi pubblici.

    Il messaggio degli USA quindi è stato chiaro, ed è diretto a tutti gli altri giornalisti del mondo occidentale: “Anche se vi capitassero fra le mani dei documenti scottanti, non provateci nemmeno lontanamente a pubblicarli. Altrimenti farete la stessa fine che ha fatto Assange.”

    Né peraltro dobbiamo illuderci che la liberazione di Assange sia in qualche modo legata ad un remoto principio di giustizia, che avrebbe finalmente prevalso sulla palese ingiustizia perpetrata fino ad oggi contro di lui. Questa liberazione è stata chiaramente voluta dall’amministrazione Biden in questo momento politico, a pochi mesi dalle elezioni presidenziali. Biden infatti sta già subendo una emorragia di voti nella sua base democratica, a causa della sua posizione spudoratamente a favore di Israele, e non poteva certo permettersi ulteriori attacchi da parte dei suoi elettori nel caso di una estradizione di Assange negli Stati Uniti.

    È stata quindi una scelta politica quella di perseguitarlo per 15 anni, così come è stata una scelta politica quella di ridargli la libertà proprio in questo momento. I valori per cui tutti noi combattiamo - libertà, giustizia e democrazia - in questo caso non c’entrano nulla. E’ questo purtroppo il vero messaggio che possiamo trarre da questa triste storia: viviamo in un’epoca di pragmatismo assoluto, dove i valori più importanti possono essere tranquillamente calpestati a seconda del fine politico più urgente in quel momento.

    Certamente, la liberazione di Assange ci fa un enorme piacere per la sua persona, ma dal punto di vista della dittatura travestita da democrazia nella quale viviamo, non cambia assolutamente nulla.

    Massimo Mazzucco
    JULIAN ASSANGE ESCE DI PRIGIONE Julian Assange è stato liberato e sta viaggiando verso l’Australia, la sua nazione di origine. Ma dovrà fare ancora una fermata importante, alle Isole Marianne, prima di essere completamente libero. Le Marianne sono infatti un territorio americano del Pacifico, e qui Assange dovrebbe firmare con il giudice locale l’accordo patteggiato con il governo USA, che prevede la rinuncia da parte degli Stati Uniti di ulteriori persecuzioni penali contro di lui, in cambio di una sua parziale ammissione di colpa. Dopodichè gli Stati Uniti chiederanno una condanna pari o inferiore al periodo già scontato in prigione da Assange, il quale potrà ritenersi un uomo libero a tutti gli effetti. Tutto questo ovviamente è solo il teatrino esteriore, che permetterà agli Stati Uniti di dire che “Assange ha riconosciuto di essere colpevole, e ha già espiato la sua colpa in prigione”. Ma la sostanza del problema non cambia di una virgola: Assange è stato perseguitato per quindici anni semplicemente per aver fatto il suo mestiere di giornalista. Ovvero, ha reso pubblici dei documenti che aveva ricevuto dall’analista-whistleblower Bradley Manning (oggi Chelsea Manning, dopo il cambio di sesso). Proprio per capire la reale valenza di questa persecuzione, basterà pensare che Chelsea Manning ha fatto solo sette anni di prigione, per avere trafugato dei documenti secretati, mentre Assange ne ha fatti praticamente il doppio (se calcoliamo anche i sette anni di clausura nella ambasciata ecuadoriana a Londra) solo per averli resi pubblici. Il messaggio degli USA quindi è stato chiaro, ed è diretto a tutti gli altri giornalisti del mondo occidentale: “Anche se vi capitassero fra le mani dei documenti scottanti, non provateci nemmeno lontanamente a pubblicarli. Altrimenti farete la stessa fine che ha fatto Assange.” Né peraltro dobbiamo illuderci che la liberazione di Assange sia in qualche modo legata ad un remoto principio di giustizia, che avrebbe finalmente prevalso sulla palese ingiustizia perpetrata fino ad oggi contro di lui. Questa liberazione è stata chiaramente voluta dall’amministrazione Biden in questo momento politico, a pochi mesi dalle elezioni presidenziali. Biden infatti sta già subendo una emorragia di voti nella sua base democratica, a causa della sua posizione spudoratamente a favore di Israele, e non poteva certo permettersi ulteriori attacchi da parte dei suoi elettori nel caso di una estradizione di Assange negli Stati Uniti. È stata quindi una scelta politica quella di perseguitarlo per 15 anni, così come è stata una scelta politica quella di ridargli la libertà proprio in questo momento. I valori per cui tutti noi combattiamo - libertà, giustizia e democrazia - in questo caso non c’entrano nulla. E’ questo purtroppo il vero messaggio che possiamo trarre da questa triste storia: viviamo in un’epoca di pragmatismo assoluto, dove i valori più importanti possono essere tranquillamente calpestati a seconda del fine politico più urgente in quel momento. Certamente, la liberazione di Assange ci fa un enorme piacere per la sua persona, ma dal punto di vista della dittatura travestita da democrazia nella quale viviamo, non cambia assolutamente nulla. Massimo Mazzucco
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  • Francesca Donato interviene alla manifestazione nazionale FISI del 15 febbraio 2022 a Roma. Noi eravamo lì quel giorno, insieme ad altre 50.000 persone.
    Questo intervento ed altri fatti direttamente al Parlamento Europeo potrebbero spiegare anche quello che è successo oggi a Palermo.

    "I non mi fermerò, nessuno di noi si arrenderà a questa ingiustizia. Perché siamo dei combattenti. siamo dei combattenti della libertà e ne andiamo fieri. E i nostri figli ed i nostri nipoti ci ringrazieranno e racconteranno di questo periodo storico con l'orgoglio di avere avuto i loro genitori, i loro nonni, i loro zii, che hanno combattuto per il loro futuro. Così come hanno fatto i nostri, per il nostro. E vi dirò di più, io sono convinta, che se c'è un Dio è dalla nostra parte. Ed io ci credo..."

    Un gesto intimidatorio? Temo che le indagini porteranno ad un nulla di fatto!
    Francesca Donato interviene alla manifestazione nazionale FISI del 15 febbraio 2022 a Roma. Noi eravamo lì quel giorno, insieme ad altre 50.000 persone. Questo intervento ed altri fatti direttamente al Parlamento Europeo potrebbero spiegare anche quello che è successo oggi a Palermo. "I non mi fermerò, nessuno di noi si arrenderà a questa ingiustizia. Perché siamo dei combattenti. siamo dei combattenti della libertà e ne andiamo fieri. E i nostri figli ed i nostri nipoti ci ringrazieranno e racconteranno di questo periodo storico con l'orgoglio di avere avuto i loro genitori, i loro nonni, i loro zii, che hanno combattuto per il loro futuro. Così come hanno fatto i nostri, per il nostro. E vi dirò di più, io sono convinta, che se c'è un Dio è dalla nostra parte. Ed io ci credo..." Un gesto intimidatorio? Temo che le indagini porteranno ad un nulla di fatto!
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  • Ecco cosa vuole davvero questa gente!


    https://dituttoedipiu.altervista.org/lavoro-e-salari-da-fame-i-working-poor-italiani-vittime-di-bruxelles/


    #LavoroPrecario #WorkingPoor #SalaridaFame #Bruxelles #Povertà #IngiustiziaSociale #Sfruttamento #Economia #LavoroDignitoso #Precarietà #Disuguaglianza #PoliticheSociali #Sostegno #Riforme #Occupazione #CrisiEconomica #LavoroStabile #Ridistribuzione #RedditoMinimo #DirittiLavoratori #Sindacati #Conflitto #Equità #RiduzionePovertà #Lavoratori #GiustiziaSociale #Solidarietà #PoliticaEconomica #Welfare #RiformeLavorative
    Ecco cosa vuole davvero questa gente! https://dituttoedipiu.altervista.org/lavoro-e-salari-da-fame-i-working-poor-italiani-vittime-di-bruxelles/ #LavoroPrecario #WorkingPoor #SalaridaFame #Bruxelles #Povertà #IngiustiziaSociale #Sfruttamento #Economia #LavoroDignitoso #Precarietà #Disuguaglianza #PoliticheSociali #Sostegno #Riforme #Occupazione #CrisiEconomica #LavoroStabile #Ridistribuzione #RedditoMinimo #DirittiLavoratori #Sindacati #Conflitto #Equità #RiduzionePovertà #Lavoratori #GiustiziaSociale #Solidarietà #PoliticaEconomica #Welfare #RiformeLavorative
    DITUTTOEDIPIU.ALTERVISTA.ORG
    Lavoro e salari da fame: i "working poor" italiani vittime di - D
    Un'analisi allarmante dipinge un quadro desolante: quasi 8,5 milioni di italiani, pari al 15% della popolazione, si trovano intrappolati nella morsa della povertà.
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  • Il mondo sta attraversando un periodo di cambiamento significativo, dove le dinamiche politiche e sociali sembrano privilegiare sempre di più una minoranza, a discapito della maggioranza delle persone. Questa tendenza, descritta come la "dittatura mondiale della minoranza", ha portato alla fine della democrazia e all'inizio di un'era di oligarchia.

    https://dituttoedipiu.altervista.org/dittatura-delle-minoranze-verso-un-nuovo-ordine-mondiale-oligarchico/

    #Cambiamento #DinamichePolitiche #DinamicheSociali #Minoranza #Maggioranza #Tendenza #DittaturaMondiale #Democrazia #Oligarchia #NuovoOrdineMondiale #CambiamentoSignificativo #Società #Politica #SocietàContemporanea #Globalizzazione #Crisi #EquilibrioDiPotere #Disuguaglianza #Ingiustizia #SfideGlobali #Potere #Controllo #Manipolazione #CambiamentoSociale #AnalisiSociopolitica #CrisiDemocratica #Elite #Influenza #Governance #Dominanza
    Il mondo sta attraversando un periodo di cambiamento significativo, dove le dinamiche politiche e sociali sembrano privilegiare sempre di più una minoranza, a discapito della maggioranza delle persone. Questa tendenza, descritta come la "dittatura mondiale della minoranza", ha portato alla fine della democrazia e all'inizio di un'era di oligarchia. https://dituttoedipiu.altervista.org/dittatura-delle-minoranze-verso-un-nuovo-ordine-mondiale-oligarchico/ #Cambiamento #DinamichePolitiche #DinamicheSociali #Minoranza #Maggioranza #Tendenza #DittaturaMondiale #Democrazia #Oligarchia #NuovoOrdineMondiale #CambiamentoSignificativo #Società #Politica #SocietàContemporanea #Globalizzazione #Crisi #EquilibrioDiPotere #Disuguaglianza #Ingiustizia #SfideGlobali #Potere #Controllo #Manipolazione #CambiamentoSociale #AnalisiSociopolitica #CrisiDemocratica #Elite #Influenza #Governance #Dominanza
    DITUTTOEDIPIU.ALTERVISTA.ORG
    Dittatura delle minoranze: verso un nuovo ordine mondiale oligarchico? - D
    L'articolo di Boni Castellane suona come un monito apocalittico, un canto funebre per la democrazia
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  • ASSASSINI SCHIFOSI PRIVI DI QUALSIASI SENTIMENTO.

    Il massacro di bambini innocenti in Palestina non si è fermato un istante. Da tempo ho scelto di non cavalcare questo dramma. Abbiamo mostrato quanto stesse accadendo in Palestina, scegliendo poi di non insistere su quella che sarebbe diventata "pornografia di un genocidio".

    🔺️Sono incazzato nero. Lo sono tutte le volte in cui l'ingiustizia si perpetua senza che alcuno intervenga. In Tv e fra gli scranni dei Parlamenti di tutto il mondo un crogiulo di facce di merd* ad imbonire i popoli con una pantomima criminale, un reality a puntate assai più simile ad un fottuto Grande Fratello piuttosto che a quanto dovrebbe rappresentare i più alti organi di governo preposti alla salvaguardia dell'umanità.

    Nessuno muove un dito. Non gliene fotte un cazz* a nessuno, i sionisti devono poter proseguire con il loro sterminio di bambini. Non si azzardi alcuno ad intromettersi nel disegno di questi bastardi...

    CONDIVIDIAMO OVUNQUE

    Fonte: t.me/ugofuoco
    ASSASSINI SCHIFOSI PRIVI DI QUALSIASI SENTIMENTO. 🔥Il massacro di bambini innocenti in Palestina non si è fermato un istante. Da tempo ho scelto di non cavalcare questo dramma. Abbiamo mostrato quanto stesse accadendo in Palestina, scegliendo poi di non insistere su quella che sarebbe diventata "pornografia di un genocidio". 🔺️Sono incazzato nero. Lo sono tutte le volte in cui l'ingiustizia si perpetua senza che alcuno intervenga. In Tv e fra gli scranni dei Parlamenti di tutto il mondo un crogiulo di facce di merd* ad imbonire i popoli con una pantomima criminale, un reality a puntate assai più simile ad un fottuto Grande Fratello piuttosto che a quanto dovrebbe rappresentare i più alti organi di governo preposti alla salvaguardia dell'umanità. ⚡Nessuno muove un dito. Non gliene fotte un cazz* a nessuno, i sionisti devono poter proseguire con il loro sterminio di bambini. Non si azzardi alcuno ad intromettersi nel disegno di questi bastardi... CONDIVIDIAMO OVUNQUE 🔗Fonte: t.me/ugofuoco
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  • LA TEORIA DEGLI OPPOSTI TERRORISMI E LA NEUTRALITÀ FRAINTESA

    Chi evoca il "divide et impera" in una dinamica di lotta tra oppresso e oppressore, ha già scelto da che parte stare, quella dell'oppressore.

    Così come chi evoca l'equidistanza in una dinamica di ingiustizia tra le parti, è un Ponzio Pilato che difende lo stato delle cose.

    https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-la_teoria_degli_opposti_terrorismi_e_la_neutralit_fraintesa/41939_51624/
    🟥 LA TEORIA DEGLI OPPOSTI TERRORISMI E LA NEUTRALITÀ FRAINTESA Chi evoca il "divide et impera" in una dinamica di lotta tra oppresso e oppressore, ha già scelto da che parte stare, quella dell'oppressore. Così come chi evoca l'equidistanza in una dinamica di ingiustizia tra le parti, è un Ponzio Pilato che difende lo stato delle cose. https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-la_teoria_degli_opposti_terrorismi_e_la_neutralit_fraintesa/41939_51624/
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  • I militanti di Forza Nuova Mantova, con uno striscione, chiedono la scarcerazione di Massimo Ursino, ingiustamente detenuto per i noti fatti del 9 Ottobre 2021 avvenuti a Roma, di fronte alla sede della CGIL.
    L'ingiustizia Italiana, chi lotta per i diritti viene incarcerato, chi invece delinquente, gira libero e indisturbato.
    I militanti di Forza Nuova Mantova, con uno striscione, chiedono la scarcerazione di Massimo Ursino, ingiustamente detenuto per i noti fatti del 9 Ottobre 2021 avvenuti a Roma, di fronte alla sede della CGIL. L'ingiustizia Italiana, chi lotta per i diritti viene incarcerato, chi invece delinquente, gira libero e indisturbato.
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