• Petizione Internazionale: "Per la Pace in Europa: No ai 800 Miliardi di Armamenti di Von der Leyen"

    Noi, cittadini europei, esprimiamo la nostra ferma opposizione alle recenti dichiarazioni della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che il 4 marzo 2025 ha proposto un piano da 800 miliardi di euro per il riarmo dell’Europa, chiamato “ReArm Europe”.

    Questo annuncio è arrivato poche ore dopo che il Presidente USA Donald Trump ha sospeso gli aiuti militari all’Ucraina, intensificando le tensioni transatlantiche. Dopo tre anni di guerra tra Russia e Ucraina, iniziata il 24 febbraio 2022, il conflitto ha causato una tragedia immensa: secondo l’ONU, al febbraio 2025, oltre 10.500 civili sono morti, mentre stime ucraine riportano più di 100.000 militari caduti e la Russia ammette oltre 50.000 perdite, con numeri reali probabilmente più alti. La guerra ha distrutto città come Mariupol e Bakhmut, lasciando milioni di sfollati.

    La maggioranza dei cittadini europei, come rilevato da sondaggi Eurobarometro del 2024, desidera la pace: il 68% si oppone a ulteriori escalation militari e sostiene negoziati. Invece di investire in armi, come i 150 miliardi di euro in prestiti per droni e missili annunciati da Von der Leyen, chiediamo che l’Europa punti su diplomazia e ricostruzione.

    Firma e condividi la petzione! Grazie!

    https://www.firmiamo.it/IT/firma-la-petizione/petizione-internazionale-per-la-pace-in-europa-no-ai800-miliardi-di-armamenti-di-von-der-leyen-60700

    Se non l'hai già fatto iscriviti a www.scenario.press - libera espressione - il Social contro la censura dei grossi gruppi americani e contro il silenzio dei mass-media europei. Non c'è democrazia senza libertà di informazione.
    Petizione Internazionale: "Per la Pace in Europa: No ai 800 Miliardi di Armamenti di Von der Leyen" Noi, cittadini europei, esprimiamo la nostra ferma opposizione alle recenti dichiarazioni della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che il 4 marzo 2025 ha proposto un piano da 800 miliardi di euro per il riarmo dell’Europa, chiamato “ReArm Europe”. Questo annuncio è arrivato poche ore dopo che il Presidente USA Donald Trump ha sospeso gli aiuti militari all’Ucraina, intensificando le tensioni transatlantiche. Dopo tre anni di guerra tra Russia e Ucraina, iniziata il 24 febbraio 2022, il conflitto ha causato una tragedia immensa: secondo l’ONU, al febbraio 2025, oltre 10.500 civili sono morti, mentre stime ucraine riportano più di 100.000 militari caduti e la Russia ammette oltre 50.000 perdite, con numeri reali probabilmente più alti. La guerra ha distrutto città come Mariupol e Bakhmut, lasciando milioni di sfollati. La maggioranza dei cittadini europei, come rilevato da sondaggi Eurobarometro del 2024, desidera la pace: il 68% si oppone a ulteriori escalation militari e sostiene negoziati. Invece di investire in armi, come i 150 miliardi di euro in prestiti per droni e missili annunciati da Von der Leyen, chiediamo che l’Europa punti su diplomazia e ricostruzione. Firma e condividi la petzione! Grazie! https://www.firmiamo.it/IT/firma-la-petizione/petizione-internazionale-per-la-pace-in-europa-no-ai800-miliardi-di-armamenti-di-von-der-leyen-60700 Se non l'hai già fatto iscriviti a www.scenario.press - libera espressione - il Social contro la censura dei grossi gruppi americani e contro il silenzio dei mass-media europei. Non c'è democrazia senza libertà di informazione.
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  • Per la Pace in Europa: No ai 800 Miliardi di Armamenti di Von der Leyen

    Noi, cittadini europei, esprimiamo la nostra ferma opposizione alle recenti dichiarazioni della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che il 4 marzo 2025 ha proposto un piano da 800 miliardi di euro per il riarmo dell’Europa, chiamato “ReArm Europe”. Questo annuncio è arrivato poche ore dopo che il Presidente USA Donald Trump ha sospeso gli aiuti militari all’Ucraina, intensificando le tensioni transatlantiche.
    Dopo tre anni di guerra tra Russia e Ucraina, iniziata il 24 febbraio 2022, il conflitto ha causato una tragedia immensa: secondo l’ONU, al febbraio 2025, oltre 10.500 civili sono morti, mentre stime ucraine riportano più di 100.000 militari caduti e la Russia ammette oltre 50.000 perdite, con numeri reali probabilmente più alti. La guerra ha distrutto città come Mariupol e Bakhmut, lasciando milioni di sfollati. La maggioranza dei cittadini europei, come rilevato da sondaggi Eurobarometro del 2024, desidera la pace: il 68% si oppone a ulteriori escalation militari e sostiene negoziati.

    Invece di investire in armi, come i 150 miliardi di euro in prestiti per droni e missili annunciati da Von der Leyen, chiediamo che l’Europa punti su diplomazia e ricostruzione. Negli ultimi tre anni, il costo del gas e dell’energia è esploso: secondo Eurostat, i prezzi del gas per le famiglie sono passati da 7,8 €/100 kWh nel 2021 a 11,9 €/100 kWh nel 2023 (+52%), mentre l’elettricità è salita da 23,5 €/100 kWh a 28,9 €/100 kWh (+23%); l’inflazione complessiva nell’UE è balzata dal 2,55% nel 2021 al 9,32% nel 2022, per poi scendere al 6,3% nel 2023, restando però ben sopra il target BCE del 2%.
    Questi aumenti pesano sui bilanci familiari e industriali, rendendo insostenibile un’ulteriore militarizzazione. Il summit UE del 6 marzo 2025 a Bruxelles non deve trasformarsi in un via libera alla militarizzazione, ma in un’occasione per ascoltare la volontà popolare.

    Rifiutiamo una corsa agli armamenti che rischia di portarci verso una terza guerra mondiale e chiediamo ai leader di fermare le ostilità, destinando risorse a una visione di pace concreta: chiediamo fondi per ricostruire città come Mariupol e Bakhmut, completamente rase al suolo, anziché finanziare nuovi conflitti, risorse per compensare economicamente i familiari delle vittime della guerra e per fornire assistenza medica e riabilitativa alle centinaia di migliaia di feriti, invece di investire in armi, e programmi di assistenza per il reinsediamento delle famiglie sfollate.

    Firma per dire no alla guerra e sì a un’Europa di dialogo e solidarietà.

    https://www.change.org/for_peace_in_europe

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  • Petizione: Per la Pace in Europa: No ai 800 Miliardi di Armamenti di Von der Leyen

    Noi, cittadini europei, esprimiamo la nostra ferma opposizione alle recenti dichiarazioni della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che il 4 marzo 2025 ha proposto un piano da 800 miliardi di euro per il riarmo dell’Europa, chiamato “ReArm Europe”. Questo annuncio è arrivato poche ore dopo che il Presidente USA Donald Trump ha sospeso gli aiuti militari all’Ucraina, intensificando le tensioni transatlantiche. Dopo tre anni di guerra tra Russia e Ucraina, iniziata il 24 febbraio 2022, il conflitto ha causato una tragedia immensa: secondo l’ONU, al febbraio 2025, oltre 10.500 civili sono morti, mentre stime ucraine riportano più di 100.000 militari caduti e la Russia ammette oltre 50.000 perdite, con numeri reali probabilmente più alti. La guerra ha distrutto città come Mariupol e Bakhmut, lasciando milioni di sfollati. La maggioranza dei cittadini europei, come rilevato da sondaggi Eurobarometro del 2024, desidera la pace: il 68% si oppone a ulteriori escalation militari e sostiene negoziati. Invece di investire in armi, come i 150 miliardi di euro in prestiti per droni e missili annunciati da Von der Leyen, chiediamo che l’Europa punti su diplomazia e ricostruzione. Negli ultimi tre anni, il costo del gas e dell’energia è esploso: secondo Eurostat, i prezzi del gas per le famiglie sono passati da 7,8 €/100 kWh nel 2021 a 11,9 €/100 kWh nel 2023 (+52%), mentre l’elettricità è salita da 23,5 €/100 kWh a 28,9 €/100 kWh (+23%); l’inflazione complessiva nell’UE è balzata dal 2,55% nel 2021 al 9,32% nel 2022, per poi scendere al 6,3% nel 2023, restando però ben sopra il target BCE del 2%. Questi aumenti pesano sui bilanci familiari e industriali, rendendo insostenibile un’ulteriore militarizzazione. Il summit UE del 6 marzo 2025 a Bruxelles non deve trasformarsi in un via libera alla militarizzazione, ma in un’occasione per ascoltare la volontà popolare. Rifiutiamo una corsa agli armamenti che rischia di portarci verso una terza guerra mondiale e chiediamo ai leader di fermare le ostilità, destinando risorse a una visione di pace concreta: chiediamo fondi per ricostruire città come Mariupol e Bakhmut, completamente rase al suolo, anziché finanziare nuovi conflitti, risorse per compensare economicamente i familiari delle vittime della guerra e per fornire assistenza medica e riabilitativa alle centinaia di migliaia di feriti, invece di investire in armi, e programmi di assistenza per il reinsediamento delle famiglie sfollate. Firma per dire no alla guerra e sì a un’Europa di dialogo e solidarietà.

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    English

    Petition: For Peace in Europe: No to Von der Leyen’s 800 Billion in Armaments

    We, European citizens, strongly oppose the recent statements by European Commission President Ursula von der Leyen, who on March 4, 2025, unveiled an €800 billion “ReArm Europe” plan to bolster Europe’s defenses. This came hours after U.S. President Donald Trump suspended military aid to Ukraine, escalating transatlantic tensions. The Russia-Ukraine war, ongoing since February 24, 2022, has caused immense tragedy: the UN reports over 10,500 civilian deaths by February 2025, while Ukraine estimates over 100,000 soldiers killed and Russia acknowledges 50,000 losses, with true figures likely higher. Cities like Mariupol and Bakhmut lie in ruins, and millions are displaced. Most Europeans, as shown by a 2024 Eurobarometer survey, want peace—68% oppose further military escalation and support negotiations. Instead of pouring €150 billion in loans into drones and missiles, as Von der Leyen proposes, we demand investment in diplomacy and rebuilding. Over the past three years, gas and energy costs have soared: Eurostat data shows household gas prices rose from €7.8/100 kWh in 2021 to €11.9/100 kWh in 2023 (+52%), and electricity from €23.5/100 kWh to €28.9/100 kWh (+23%); EU inflation spiked from 2.55% in 2021 to 9.32% in 2022, then eased to 6.3% in 2023, still far above the ECB’s 2% target. These rises burden households and industries, making further militarization untenable. The EU summit on March 6, 2025, in Brussels must not greenlight militarization but reflect the public’s will. We reject an arms race that could drag us toward a third world war and urge leaders to end hostilities, redirecting funds to a tangible vision of peace: we demand funds to rebuild cities like Mariupol and Bakhmut, completely razed to the ground, rather than funding new conflicts, resources to financially compensate the families of war victims and to provide medical and rehabilitative care to the hundreds of thousands of wounded, instead of investing in weapons, and programs to assist the resettlement of displaced families. Sign to say no to war and yes to a Europe of dialogue and solidarity.

    SIGN and SHARE. WE ARE THE VAST MAJORITY of EUROPEAN and WORLD CITIZENS. LET'S SHOW OUR STRENGTH. THANK YOU ALL!

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    Petizione: Per la Pace in Europa: No ai 800 Miliardi di Armamenti di Von der Leyen Noi, cittadini europei, esprimiamo la nostra ferma opposizione alle recenti dichiarazioni della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che il 4 marzo 2025 ha proposto un piano da 800 miliardi di euro per il riarmo dell’Europa, chiamato “ReArm Europe”. Questo annuncio è arrivato poche ore dopo che il Presidente USA Donald Trump ha sospeso gli aiuti militari all’Ucraina, intensificando le tensioni transatlantiche. Dopo tre anni di guerra tra Russia e Ucraina, iniziata il 24 febbraio 2022, il conflitto ha causato una tragedia immensa: secondo l’ONU, al febbraio 2025, oltre 10.500 civili sono morti, mentre stime ucraine riportano più di 100.000 militari caduti e la Russia ammette oltre 50.000 perdite, con numeri reali probabilmente più alti. La guerra ha distrutto città come Mariupol e Bakhmut, lasciando milioni di sfollati. La maggioranza dei cittadini europei, come rilevato da sondaggi Eurobarometro del 2024, desidera la pace: il 68% si oppone a ulteriori escalation militari e sostiene negoziati. Invece di investire in armi, come i 150 miliardi di euro in prestiti per droni e missili annunciati da Von der Leyen, chiediamo che l’Europa punti su diplomazia e ricostruzione. Negli ultimi tre anni, il costo del gas e dell’energia è esploso: secondo Eurostat, i prezzi del gas per le famiglie sono passati da 7,8 €/100 kWh nel 2021 a 11,9 €/100 kWh nel 2023 (+52%), mentre l’elettricità è salita da 23,5 €/100 kWh a 28,9 €/100 kWh (+23%); l’inflazione complessiva nell’UE è balzata dal 2,55% nel 2021 al 9,32% nel 2022, per poi scendere al 6,3% nel 2023, restando però ben sopra il target BCE del 2%. Questi aumenti pesano sui bilanci familiari e industriali, rendendo insostenibile un’ulteriore militarizzazione. Il summit UE del 6 marzo 2025 a Bruxelles non deve trasformarsi in un via libera alla militarizzazione, ma in un’occasione per ascoltare la volontà popolare. Rifiutiamo una corsa agli armamenti che rischia di portarci verso una terza guerra mondiale e chiediamo ai leader di fermare le ostilità, destinando risorse a una visione di pace concreta: chiediamo fondi per ricostruire città come Mariupol e Bakhmut, completamente rase al suolo, anziché finanziare nuovi conflitti, risorse per compensare economicamente i familiari delle vittime della guerra e per fornire assistenza medica e riabilitativa alle centinaia di migliaia di feriti, invece di investire in armi, e programmi di assistenza per il reinsediamento delle famiglie sfollate. Firma per dire no alla guerra e sì a un’Europa di dialogo e solidarietà. FIRMA e CONDIVIDI. SIAMO LA GRANDE MAGGIORANZA dei CITTADINI EUROPEI e MONDIALI. DIMOSTRIAMO LA NOSTRA FORZA. GRAZIE a TUTTI! English Petition: For Peace in Europe: No to Von der Leyen’s 800 Billion in Armaments We, European citizens, strongly oppose the recent statements by European Commission President Ursula von der Leyen, who on March 4, 2025, unveiled an €800 billion “ReArm Europe” plan to bolster Europe’s defenses. This came hours after U.S. President Donald Trump suspended military aid to Ukraine, escalating transatlantic tensions. The Russia-Ukraine war, ongoing since February 24, 2022, has caused immense tragedy: the UN reports over 10,500 civilian deaths by February 2025, while Ukraine estimates over 100,000 soldiers killed and Russia acknowledges 50,000 losses, with true figures likely higher. Cities like Mariupol and Bakhmut lie in ruins, and millions are displaced. Most Europeans, as shown by a 2024 Eurobarometer survey, want peace—68% oppose further military escalation and support negotiations. Instead of pouring €150 billion in loans into drones and missiles, as Von der Leyen proposes, we demand investment in diplomacy and rebuilding. Over the past three years, gas and energy costs have soared: Eurostat data shows household gas prices rose from €7.8/100 kWh in 2021 to €11.9/100 kWh in 2023 (+52%), and electricity from €23.5/100 kWh to €28.9/100 kWh (+23%); EU inflation spiked from 2.55% in 2021 to 9.32% in 2022, then eased to 6.3% in 2023, still far above the ECB’s 2% target. These rises burden households and industries, making further militarization untenable. The EU summit on March 6, 2025, in Brussels must not greenlight militarization but reflect the public’s will. We reject an arms race that could drag us toward a third world war and urge leaders to end hostilities, redirecting funds to a tangible vision of peace: we demand funds to rebuild cities like Mariupol and Bakhmut, completely razed to the ground, rather than funding new conflicts, resources to financially compensate the families of war victims and to provide medical and rehabilitative care to the hundreds of thousands of wounded, instead of investing in weapons, and programs to assist the resettlement of displaced families. Sign to say no to war and yes to a Europe of dialogue and solidarity. SIGN and SHARE. WE ARE THE VAST MAJORITY of EUROPEAN and WORLD CITIZENS. LET'S SHOW OUR STRENGTH. THANK YOU ALL! https://www.change.org/for_peace_in_europe
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  • Questo é il loro vero guadagno!

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    Profitto delle banche: come guadagnano con i nostri interessi - D TUTTO E D+
    Profitto delle banche: come guadagnano con i nostri interessi Nel mondo finanziario, le banche sono spesso associate a numeri
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  • NIKOLAI PATRUSHEV, SEGRETARIO DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA RUSSO, È ARRIVATO A CUBA PER DAR SEGUITO ALLE RISPOSTE SIMMETRICHE ALL'ESPANSIONE DELLA NATO

    Il rappresentante russo terrà all'Avana consultazioni sulla sicurezza russo-cubana. Con la sua visita, Patrushev consoliderà i risultati dei colloqui tenuti la scorsa settimana con Cuba da Sergei Lavrov - in quell'occasione, i cubani hanno discusso con la Russia la lotta congiunta contro le sanzioni degli Stati Uniti e lo sviluppo della cooperazione di fronte alla pressione delle sanzioni occidentali.

    Il risultato dell'incontro di Lavrov con il Presidente Miguel Diaz-Canel è stato l'espansione dei legami dell'Avana con i BRICS e passi concreti per rafforzare l'economia cubana - ad esempio, la concessione di prestiti da parte di Mosca per l'acquisto di petrolio russo.

    Indubbiamente L'Avana discuterà con Patrushev degli aspetti legati alla difesa.

    Una Cuba armata di missili russi sarebbe una risposta simmetrica all'espansione della NATO alle porte della Russia.

    https://twitter.com/elisamariastel1/status/1762556725415067891?t=3jqao87gbebjL3Vci8Q26Q&s=19
    NIKOLAI PATRUSHEV, SEGRETARIO DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA RUSSO, È ARRIVATO A CUBA PER DAR SEGUITO ALLE RISPOSTE SIMMETRICHE ALL'ESPANSIONE DELLA NATO Il rappresentante russo terrà all'Avana consultazioni sulla sicurezza russo-cubana. Con la sua visita, Patrushev consoliderà i risultati dei colloqui tenuti la scorsa settimana con Cuba da Sergei Lavrov - in quell'occasione, i cubani hanno discusso con la Russia la lotta congiunta contro le sanzioni degli Stati Uniti e lo sviluppo della cooperazione di fronte alla pressione delle sanzioni occidentali. Il risultato dell'incontro di Lavrov con il Presidente Miguel Diaz-Canel è stato l'espansione dei legami dell'Avana con i BRICS e passi concreti per rafforzare l'economia cubana - ad esempio, la concessione di prestiti da parte di Mosca per l'acquisto di petrolio russo. Indubbiamente L'Avana discuterà con Patrushev degli aspetti legati alla difesa. Una Cuba armata di missili russi sarebbe una risposta simmetrica all'espansione della NATO alle porte della Russia. https://twitter.com/elisamariastel1/status/1762556725415067891?t=3jqao87gbebjL3Vci8Q26Q&s=19
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  • A proposito del PNRR.... siccome se ne parla in maniera molto parziale e tendenzialmente strumentale, ho scritto un articolo per cercare di spiegare che cosa effettivamente sia "Italia domani", cioè il Piano di Ripresa e Resilienza

    Si parla molto del PNRR e troppo spesso si dà un giudizio parziale se non addirittura negativo sullo stesso, senza esattamente sapere né cosa sia né come possa essere utilizzato concretamente. Quasi sempre poi i mezzi di comunicazione enfatizzano l’aspetto della digitalizzazione, che, come vedremo, è solo una delle sei “missioni” del Piano stesso. Diciamo anzitutto che l’elaborazione di tale Piano fu iniziata dal Governo Conte II e poi portata a termine dal Governo di Mario Draghi.
    Ma che cos’è il PNRR? Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si inserisce all’interno del NGEU, (Next Generation Europea Union), che è il Programma dell’Unione Europea per la Generazione Futura, un pacchetto di 750 miliardi di euro: un fiume di denaro da immettere nelle economie dei Paesi UE, per reagire alla crisi economica conseguente alla pandemia. Denaro che viene erogato sotto due forme: le sovvenzioni (che sono a fondo perduto, cioè i soldi non devono essere restituiti) e prestiti a tassi agevolati (molto più bassi dei tassi d’interesse del mercato). La principale componente del NGEU è il RRF (Recovery and Resilience Facility), Dispositivo per la Ripresa e Resilienza, che ha a disposizione 672,5 miliardi di euro, di cui 312,5 sono sovvenzioni e 360 prestiti a tassi agevolati. Questo a livello europeo; e all’Italia, cosa spetta? Per il nostro Paese sono stati stanziati 222,1 miliardi di euro, a cui bisogna aggiungere altri 26 miliardi per il reintegro delle risorse del “Fondo Sviluppo e Coesione”; in totale perciò sono 248 miliardi di euro. Per impiegare tali fondi
    il Governo italiano ha presentato “Italia Domani”, appunto il nome del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che prevede investimenti, collegati ad un pacchetto di riforme, finanziati per 191,5 miliardi dall’RRF - Dispositivo per la Ripresa e Resilienza, di cui 68,9 miliardi in sovvenzioni a fondo perduto; e 122,6 miliardi in prestiti. La Commissione ha anticipato il 13% del totale per avviare gli interventi ma l’erogazione degli importi successivi è vincolata al raggiungimento di specifici Milestone e Target (M&T). Per realizzare tutti gli investimenti l’Italia ha integrato il Piano con altre fonti di finanziamento. In particolare: 30,6 miliardi provenienti dal Fondo Nazionale Complementare.
    A che cosa sono destinati tutti questi soldi?
    Gli obiettivi generali sono tre:
    1) digitalizzazione e innovazione;
    2) transizione ecologica;
    3) inclusione sociale.
    Questi “assi strategici” vengono poi declinati in sei ambiti di applicazione, denominati “missioni”:
    1) Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura (a cui vengono destinati in totale 49,36 miliardi);
    2) Rivoluzione verde e Transizione Ecologica (68,34);
    3) Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile (31,46);
    4) Istruzione e Ricerca (33,81);
    5) Inclusione e Coesione (29,83);
    6) Salute (20,29).
    Come si può vedere (anche sul sito del Governo italiano), i finanziamenti sono abbastanza distribuiti, pur essendo privilegiata la missione della Rivoluzione Verde e quella della Digitalizzazione.
    Essendo un insegnante e avendo la preoccupazione di poter lavorare in sicurezza e con condizioni di salute accettabili, io sono particolarmente attento alle possibilità che il PNRR offre di ristrutturare gli edifici scolastici. Perciò vorrei porre l’attenzione sulla quarta missione, Istruzione e ricerca, che, per quanto riguarda gli investimenti in infrastrutture, prevede:

    M2C3 - Investimento 1.1 «Costruzione di nuove scuole» Le nuove scuole saranno sicure, inclusive, innovative, altamente sostenibili.
    M4C1 - Investimento 1.1 «Asili nido e scuole dell’infanzia» Si prevedono la costruzione o la messa in sicurezza di asili nido e scuole dell’infanzia, per aumentare l’offerta di servizi educativi della fascia 0-6. M4C1 - Investimento 1.3 «Potenziamento infrastrutture per lo sport a scuola» Si prevedono palestre nuove o rinnovate per aumentare l’offerta di attività sportiva già dalle prime classi della primaria su tutto il territorio nazionale.
    M4C1 - Investimento 3.3 «Messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole» L’investimento si concentrerà sulla ristrutturazione, messa in sicurezza e riqualificazione energetica degli edifici.
    Detto in termini più concreti, ristrutturazione di scuole per 2,4 milioni di metri quadrati.
    Come realizzare tali obiettivi?
    Occorre che siano presentati progetti per effettuare tali investimenti, e tali progetti devono essere preparati dall’Ente competente (per i locali scolastici – la Città Metropolitana), spediti al Ministro responsabile del PNRR (Raffaele Fitto) che li invierà alla Commissione europea.
    Va aggiunto infine che spesso la Pubblica Amministrazione italiana non impiega tutti i fondi a sua disposizione in quanto non presenta i progetti relativi, perciò non è male sollecitare la predisposizione degli stessi e il loro invio alle autorità competenti.

    prof. Pietro Marinelli

    A proposito del PNRR.... siccome se ne parla in maniera molto parziale e tendenzialmente strumentale, ho scritto un articolo per cercare di spiegare che cosa effettivamente sia "Italia domani", cioè il Piano di Ripresa e Resilienza Si parla molto del PNRR e troppo spesso si dà un giudizio parziale se non addirittura negativo sullo stesso, senza esattamente sapere né cosa sia né come possa essere utilizzato concretamente. Quasi sempre poi i mezzi di comunicazione enfatizzano l’aspetto della digitalizzazione, che, come vedremo, è solo una delle sei “missioni” del Piano stesso. Diciamo anzitutto che l’elaborazione di tale Piano fu iniziata dal Governo Conte II e poi portata a termine dal Governo di Mario Draghi. Ma che cos’è il PNRR? Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si inserisce all’interno del NGEU, (Next Generation Europea Union), che è il Programma dell’Unione Europea per la Generazione Futura, un pacchetto di 750 miliardi di euro: un fiume di denaro da immettere nelle economie dei Paesi UE, per reagire alla crisi economica conseguente alla pandemia. Denaro che viene erogato sotto due forme: le sovvenzioni (che sono a fondo perduto, cioè i soldi non devono essere restituiti) e prestiti a tassi agevolati (molto più bassi dei tassi d’interesse del mercato). La principale componente del NGEU è il RRF (Recovery and Resilience Facility), Dispositivo per la Ripresa e Resilienza, che ha a disposizione 672,5 miliardi di euro, di cui 312,5 sono sovvenzioni e 360 prestiti a tassi agevolati. Questo a livello europeo; e all’Italia, cosa spetta? Per il nostro Paese sono stati stanziati 222,1 miliardi di euro, a cui bisogna aggiungere altri 26 miliardi per il reintegro delle risorse del “Fondo Sviluppo e Coesione”; in totale perciò sono 248 miliardi di euro. Per impiegare tali fondi il Governo italiano ha presentato “Italia Domani”, appunto il nome del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che prevede investimenti, collegati ad un pacchetto di riforme, finanziati per 191,5 miliardi dall’RRF - Dispositivo per la Ripresa e Resilienza, di cui 68,9 miliardi in sovvenzioni a fondo perduto; e 122,6 miliardi in prestiti. La Commissione ha anticipato il 13% del totale per avviare gli interventi ma l’erogazione degli importi successivi è vincolata al raggiungimento di specifici Milestone e Target (M&T). Per realizzare tutti gli investimenti l’Italia ha integrato il Piano con altre fonti di finanziamento. In particolare: 30,6 miliardi provenienti dal Fondo Nazionale Complementare. A che cosa sono destinati tutti questi soldi? Gli obiettivi generali sono tre: 1) digitalizzazione e innovazione; 2) transizione ecologica; 3) inclusione sociale. Questi “assi strategici” vengono poi declinati in sei ambiti di applicazione, denominati “missioni”: 1) Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura (a cui vengono destinati in totale 49,36 miliardi); 2) Rivoluzione verde e Transizione Ecologica (68,34); 3) Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile (31,46); 4) Istruzione e Ricerca (33,81); 5) Inclusione e Coesione (29,83); 6) Salute (20,29). Come si può vedere (anche sul sito del Governo italiano), i finanziamenti sono abbastanza distribuiti, pur essendo privilegiata la missione della Rivoluzione Verde e quella della Digitalizzazione. Essendo un insegnante e avendo la preoccupazione di poter lavorare in sicurezza e con condizioni di salute accettabili, io sono particolarmente attento alle possibilità che il PNRR offre di ristrutturare gli edifici scolastici. Perciò vorrei porre l’attenzione sulla quarta missione, Istruzione e ricerca, che, per quanto riguarda gli investimenti in infrastrutture, prevede: M2C3 - Investimento 1.1 «Costruzione di nuove scuole» Le nuove scuole saranno sicure, inclusive, innovative, altamente sostenibili. M4C1 - Investimento 1.1 «Asili nido e scuole dell’infanzia» Si prevedono la costruzione o la messa in sicurezza di asili nido e scuole dell’infanzia, per aumentare l’offerta di servizi educativi della fascia 0-6. M4C1 - Investimento 1.3 «Potenziamento infrastrutture per lo sport a scuola» Si prevedono palestre nuove o rinnovate per aumentare l’offerta di attività sportiva già dalle prime classi della primaria su tutto il territorio nazionale. M4C1 - Investimento 3.3 «Messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole» L’investimento si concentrerà sulla ristrutturazione, messa in sicurezza e riqualificazione energetica degli edifici. Detto in termini più concreti, ristrutturazione di scuole per 2,4 milioni di metri quadrati. Come realizzare tali obiettivi? Occorre che siano presentati progetti per effettuare tali investimenti, e tali progetti devono essere preparati dall’Ente competente (per i locali scolastici – la Città Metropolitana), spediti al Ministro responsabile del PNRR (Raffaele Fitto) che li invierà alla Commissione europea. Va aggiunto infine che spesso la Pubblica Amministrazione italiana non impiega tutti i fondi a sua disposizione in quanto non presenta i progetti relativi, perciò non è male sollecitare la predisposizione degli stessi e il loro invio alle autorità competenti. prof. Pietro Marinelli
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  • Dopo aver inondato la banche di denaro fasullo, la Bce continua ad alzare i tassi. Chi ha un mutuo è in gravi difficoltà.
    Finita l'illusione dei prestiti a buon mercato.

    https://twitter.com/Scenario49/status/1702697518511841790?t=PrgSIL1a6agJ_lfPIOe0-A&s=19
    Dopo aver inondato la banche di denaro fasullo, la Bce continua ad alzare i tassi. Chi ha un mutuo è in gravi difficoltà. Finita l'illusione dei prestiti a buon mercato. https://twitter.com/Scenario49/status/1702697518511841790?t=PrgSIL1a6agJ_lfPIOe0-A&s=19
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  • CARI AMICI, STAMANE HO STUDIATO QUELLO CHE RIGUARDA LA MONTAGNA DI INTERVENTI E DI MISSIONI SUL PNRR, CHE PREVEDE 134 INVESTIMENTI E 63 RIFORME, PER UN TOTALE DI 191,5 MILIARDI DI EURO ,CHE LA EUROPA UNITA DOVREBBE EROGARE. DI QUESTI 191,5 MILIARDI DI EURO, 68,9 MILIARDI SONO IN SOVVENZIONI 122,6 MILIARDI DI EURO SONO IN PRESTITI !!!! FINO AD ORA, IL GOVERNO ITALIANO HA RICEVUTO LA PRIMA RATA DI 21 MILIARDI DI EURO, IN 13 APRILE 2022, DURANTE L'IMPERO DEL DEMONE DRAGHI, MENTRE LA SECONDA RATA HA AVUTO VIA LIBERA IL 27.9.2022- C'ERA SEMPRE IL DEMONIO DRAGHI- E LA TERZA RATA DI 19 MILIARDI E' STATA EROGATA AL GOVERNO RETTO DALLA NANA DI PALAZZO CHIGI !!!!LA SCORPACCIATA DI 61 MILIARDI DI EURO E' STATA FATTA, IN ASSENZA DI ALCUN INVESTIMENTO E DI ALCUNA RIFORMA !!!! ED ORA LA MELONA CHIEDE LA QUARTA RATA !!!! IL POPOLO ITALIANO DORME ANCORA !!!! UN ABBRACCIO E BUON MARTEDI'
    CARI AMICI, STAMANE HO STUDIATO QUELLO CHE RIGUARDA LA MONTAGNA DI INTERVENTI E DI MISSIONI SUL PNRR, CHE PREVEDE 134 INVESTIMENTI E 63 RIFORME, PER UN TOTALE DI 191,5 MILIARDI DI EURO ,CHE LA EUROPA UNITA DOVREBBE EROGARE. DI QUESTI 191,5 MILIARDI DI EURO, 68,9 MILIARDI SONO IN SOVVENZIONI 122,6 MILIARDI DI EURO SONO IN PRESTITI !!!! FINO AD ORA, IL GOVERNO ITALIANO HA RICEVUTO LA PRIMA RATA DI 21 MILIARDI DI EURO, IN 13 APRILE 2022, DURANTE L'IMPERO DEL DEMONE DRAGHI, MENTRE LA SECONDA RATA HA AVUTO VIA LIBERA IL 27.9.2022- C'ERA SEMPRE IL DEMONIO DRAGHI- E LA TERZA RATA DI 19 MILIARDI E' STATA EROGATA AL GOVERNO RETTO DALLA NANA DI PALAZZO CHIGI !!!!LA SCORPACCIATA DI 61 MILIARDI DI EURO E' STATA FATTA, IN ASSENZA DI ALCUN INVESTIMENTO E DI ALCUNA RIFORMA !!!! ED ORA LA MELONA CHIEDE LA QUARTA RATA !!!! IL POPOLO ITALIANO DORME ANCORA !!!! UN ABBRACCIO E BUON MARTEDI'
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  • CARI AMICI, LA EUROPA INSISTE SUL QUESTIONE DELLE CASE "GREEN", PER CUI E' ESTREMAMENTE CHIARA LA VOLONTA' DI TERRORIZZARE GLI ITALIANI, CHE DOVREBBERO PRECIPITARSI A FARE IL COSIDDETTO "CAPPOTTO VERDE" ALLE PROPRIE ABITAZIONI, FACENDO FONDO AI RISPARMI DI UNA VITA, PER POI TROVARSI A NON AVERE PIU' NIENTE, NON POTENDO SOSTENERE IL PESO DI EVENTUALI PRESTITI CHIESTI ED OTTENUTI DALLE BANCHE O DALLE FINANZIARIE !!!! SAREBBE DAVVERO LA FINE !!!! IO, RESAMI CONTO DELLA ESTREMA GRAVITA' DELLA SITUAZIONE, CREDO CHE, A QUESTO PUNTO, LA SOLA STRADA PERCORRIBILE E' QUELLA DEL TROVARE RIFUGIO FUORI DA QUESTA ITALIA E FUORI DA QUESTA EUROPA. UN ABBRACCIO A TUTTI. BUONA GIORNATA.
    CARI AMICI, LA EUROPA INSISTE SUL QUESTIONE DELLE CASE "GREEN", PER CUI E' ESTREMAMENTE CHIARA LA VOLONTA' DI TERRORIZZARE GLI ITALIANI, CHE DOVREBBERO PRECIPITARSI A FARE IL COSIDDETTO "CAPPOTTO VERDE" ALLE PROPRIE ABITAZIONI, FACENDO FONDO AI RISPARMI DI UNA VITA, PER POI TROVARSI A NON AVERE PIU' NIENTE, NON POTENDO SOSTENERE IL PESO DI EVENTUALI PRESTITI CHIESTI ED OTTENUTI DALLE BANCHE O DALLE FINANZIARIE !!!! SAREBBE DAVVERO LA FINE !!!! IO, RESAMI CONTO DELLA ESTREMA GRAVITA' DELLA SITUAZIONE, CREDO CHE, A QUESTO PUNTO, LA SOLA STRADA PERCORRIBILE E' QUELLA DEL TROVARE RIFUGIO FUORI DA QUESTA ITALIA E FUORI DA QUESTA EUROPA. UN ABBRACCIO A TUTTI. BUONA GIORNATA.
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  • A buon intenditore……

    Eni ha bloccato il prezzo del gas con la Russia 10 anni fa.
    E continua a pagarlo a quel prezzo.
    Però vi applica il prezzo determinato dalla borsa di Amsterdam.
    Quindi lo compra a 2 (come da contratto) e ve lo rivende a 30 (grazie alla borsa che è pura speculazione).
    Eni con questo meccanismo ha avuto un utile di 600 miliardi nei primi 6 mesi di quest'anno.
    Eni casualmente ha spostato la sede legale in Olanda.
    L'Eni è una compartecipata statale al 30,62% (4 e rotti% ministero dell'economia e finanze e 26 e rotti% Cassa Depositi e Prestiti).
    Quindi parte di quell'utile (180 MILIARDI!!!) è dello stato italiano, che non vuole ridarlo ai clienti (Cittadini e Imprese).
    Altro che sforamento di bilancio e PNNR.
    Non è finita qui.
    La società che in borsa contratta il gas, fatalità è americana.
    Paga il 3% di tasse in Olanda e il resto lo porta chissà dove.
    Nel contempo però sta alzando artificiosamente il prezzo del gas, in modo che i paesi europei siano costretti a comprare (al triplo del prezzo) il gas americano (bontà loro, che mossi da humana pietas ce lo vendono).
    Come vedete Putin non c'entra un tubo (scusate la battuta). Il vero nemico è in Italia.
    Vi è già venuta una colica ? Se volete continuo...

    Lorenzo Sartié
    A buon intenditore…… Eni ha bloccato il prezzo del gas con la Russia 10 anni fa. E continua a pagarlo a quel prezzo. Però vi applica il prezzo determinato dalla borsa di Amsterdam. Quindi lo compra a 2 (come da contratto) e ve lo rivende a 30 (grazie alla borsa che è pura speculazione). Eni con questo meccanismo ha avuto un utile di 600 miliardi nei primi 6 mesi di quest'anno. Eni casualmente ha spostato la sede legale in Olanda. L'Eni è una compartecipata statale al 30,62% (4 e rotti% ministero dell'economia e finanze e 26 e rotti% Cassa Depositi e Prestiti). Quindi parte di quell'utile (180 MILIARDI!!!) è dello stato italiano, che non vuole ridarlo ai clienti (Cittadini e Imprese). Altro che sforamento di bilancio e PNNR. Non è finita qui. La società che in borsa contratta il gas, fatalità è americana. Paga il 3% di tasse in Olanda e il resto lo porta chissà dove. Nel contempo però sta alzando artificiosamente il prezzo del gas, in modo che i paesi europei siano costretti a comprare (al triplo del prezzo) il gas americano (bontà loro, che mossi da humana pietas ce lo vendono). Come vedete Putin non c'entra un tubo (scusate la battuta). Il vero nemico è in Italia. Vi è già venuta una colica ? Se volete continuo... Lorenzo Sartié
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Arama Sonuçları