• Spain: Deadly flash floods in Valencia kill at least 200 deads.

    At least 220 people have died in eastern Spain after flash floods swept away cars, turned village streets into rivers and disrupted rail lines and highways in the worst natural disaster to hit the European nation in recent memory.

    Emergency services in the eastern region of Valencia confirmed a death toll more than 200 people on Wednesday. Another two casualties were reported in the neighboring Castilla La Mancha region.

    Rainstorms on Tuesday caused flooding in a wide swath of southern and eastern Spain, stretching from Malaga to Valencia. Mud-colored floods sent vehicles tumbling down streets at high speeds, while pieces of wood swirled in the water mixed with household items. Police and rescue services used helicopters to lift people from their homes and rubber boats to reach drivers trapped on the roofs of cars.

    Read more at: https://nypost.com/2024/10/30/world-news/spain-deadly-flash-floods-in-valencia-kills-at-least-51/

    Sources: Stringershub via Shutterstock, Policia Nacional via Storyful

    #spain #valencia #flood

    Spagna: le improvvise inondazioni mortali a Valencia uccidono almeno 200 morti.

    Almeno 220 persone sono morte nella Spagna orientale dopo che improvvise inondazioni hanno spazzato via automobili, trasformato le strade dei villaggi in fiumi e interrotto linee ferroviarie e autostrade nel peggiore disastro naturale che abbia colpito la nazione europea negli ultimi tempi.

    Mercoledì i servizi di emergenza nella regione orientale di Valencia hanno confermato il bilancio delle vittime più di 200 persone. Altre due vittime sono state segnalate nella vicina regione di Castilla La Mancha.

    I temporali di martedì hanno causato inondazioni in un’ampia fascia della Spagna meridionale e orientale, che si estende da Malaga a Valencia. Inondazioni color fango hanno fatto rotolare i veicoli lungo le strade ad alta velocità, mentre pezzi di legno turbinavano nell’acqua mescolati con oggetti domestici. La polizia e i servizi di soccorso hanno utilizzato elicotteri per sollevare le persone dalle loro case e gommoni per raggiungere gli automobilisti intrappolati sui tetti delle auto.


    https://www.youtube.com/watch?v=q6JEWQwWuTA
    Spain: Deadly flash floods in Valencia kill at least 200 deads. At least 220 people have died in eastern Spain after flash floods swept away cars, turned village streets into rivers and disrupted rail lines and highways in the worst natural disaster to hit the European nation in recent memory. Emergency services in the eastern region of Valencia confirmed a death toll more than 200 people on Wednesday. Another two casualties were reported in the neighboring Castilla La Mancha region. Rainstorms on Tuesday caused flooding in a wide swath of southern and eastern Spain, stretching from Malaga to Valencia. Mud-colored floods sent vehicles tumbling down streets at high speeds, while pieces of wood swirled in the water mixed with household items. Police and rescue services used helicopters to lift people from their homes and rubber boats to reach drivers trapped on the roofs of cars. Read more at: https://nypost.com/2024/10/30/world-news/spain-deadly-flash-floods-in-valencia-kills-at-least-51/ Sources: Stringershub via Shutterstock, Policia Nacional via Storyful #spain #valencia #flood Spagna: le improvvise inondazioni mortali a Valencia uccidono almeno 200 morti. Almeno 220 persone sono morte nella Spagna orientale dopo che improvvise inondazioni hanno spazzato via automobili, trasformato le strade dei villaggi in fiumi e interrotto linee ferroviarie e autostrade nel peggiore disastro naturale che abbia colpito la nazione europea negli ultimi tempi. Mercoledì i servizi di emergenza nella regione orientale di Valencia hanno confermato il bilancio delle vittime più di 200 persone. Altre due vittime sono state segnalate nella vicina regione di Castilla La Mancha. I temporali di martedì hanno causato inondazioni in un’ampia fascia della Spagna meridionale e orientale, che si estende da Malaga a Valencia. Inondazioni color fango hanno fatto rotolare i veicoli lungo le strade ad alta velocità, mentre pezzi di legno turbinavano nell’acqua mescolati con oggetti domestici. La polizia e i servizi di soccorso hanno utilizzato elicotteri per sollevare le persone dalle loro case e gommoni per raggiungere gli automobilisti intrappolati sui tetti delle auto. https://www.youtube.com/watch?v=q6JEWQwWuTA
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  • DIVENTA VIRALE, FALLO SAPERE A TUTTO IL MONDO!!!!
    MASSIMA CONDIVISIONE!

    Questo è FOLLE e DEMONIACO.
    Un agente di polizia israeliano strangola a morte un bambino palestinese durante la protesta all'ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme sabato.
    Il bambino innocente ha persino letto il Kalima e shahadat prima di morire.

    Nonostante i numerosi tentativi da parte dei gruppi di caricare questo video su Youtube, è stato costantemente rimosso ed eliminato da Google, Facebook e YouTube.
    Rendi questo video virale in modo che raggiunga tutti i media.
    💀🧒☠️ 😡 DIVENTA VIRALE, FALLO SAPERE A TUTTO IL MONDO!!!! MASSIMA CONDIVISIONE! Questo è FOLLE e DEMONIACO. Un agente di polizia israeliano strangola a morte un bambino palestinese durante la protesta all'ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme sabato. Il bambino innocente ha persino letto il Kalima e shahadat prima di morire. Nonostante i numerosi tentativi da parte dei gruppi di caricare questo video su Youtube, è stato costantemente rimosso ed eliminato da Google, Facebook e YouTube. Rendi questo video virale in modo che raggiunga tutti i media.
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  • MASSIMA ATTENZIONE!!!
    NON FATE VACCINATE i VOSTRI FIGLI!

    VADEMECUM PER LE GESTANTI

    Appena nati e già “vaccinati”. Il Ministero della Salute ha deciso di inserire nel Piano Parto delle sue aziende ospedaliere l'immunizzazione contro la bronchiolite, portata dall'infezione al Virus Respiratorio Sinciziale (RSV). Questo comporta che al neonato, oltre tutte le procedure previste, verrà somministrato senza consenso anche l'anticorpo monoclonale Nirsevimab. E' un farmaco sotto monitoraggio addizionale (quindi con osservazione e segnalazione di ogni cambio di salute del paziente) e la somministrazione di questo prodotto deve essere effettuata da personale sanitario specializzato ed è richiesto un periodo di osservazione al termine dell'infusione o iniezione, in modo che si possa intervenire in caso di comparsa di reazioni avverse.

    Essendo quindi un atto medico, come anche l’INOCULAZIONE della VitK, comunque viene regolamentato dalla Legge 219/2017 dove all'art. 1 comma 5 leggiamo: "Ogni persona capace di agire ha il diritto di rifiutare, in tutto o in parte […], qualsiasi accertamento diagnostico o trattamento sanitario indicato dal medico per la sua patologia o singoli atti del trattamento stesso”. Invece al comma 3 troviamo: "Il rifiuto (DISSENSO INFORMATO) o la rinuncia alle informazioni e l'eventuale indicazione di un incaricato (PROCURA SANITARIA) sono registrati nella cartella clinica e nel fascicolo sanitario elettronico". Seppur sul proprio corpo si possano rifiutare terapie salvavita, i genitori sono i tutori naturali di un altro cittadino ed i suoi diritti potrebbero superare la scelta e responsabilità genitoriale. Quindi è importante essere precisi, sicuri ed informati soprattutto come coppia.

    COME FARE:
    - Richiedere il Piano Parto o Protocollo sulla nascita direttamente al reparto di ostetricia dove intendete fa nascere vostro figlio (se già siete lì e pronte per partorire lo potete fare lo stesso, magari con l'aiuto del partner)
    - Seppur il ricovero implica un consenso assenso al protocollo, il cittadino ha sempre il diritto di stabilire con il medico uno per uno tutti gli atti sanitari e decidere se accettarli o rifiutarli.
    - Bisogna essere molto chiari sul RIFIUTO al trattamento consigliato, un NO GRAZIE è più che sufficiente visto che non sia una cura e neppure salvavita sul neonato, perciò non definita "incuria" e NON implica la minaccia di segnalazioni agli assistenti sociali oppure il mancato rilascio delle dimissioni. Questo perchè NESSUN atto medico può essere reso obbligatorio, perchè per essere LIBERO, il consenso come il dissenso, deve pertanto essere esente da vizi, coercizioni, inganni, errori, pressione psicologica al fine di influenzare la volontà del paziente e qualsiasi coercizione o punizione NON è lecita e legittima.
    - In questo caso, al confronto con i vaccini obbligatori Lorenzin, NON SI FIRMA UN MODULO DI DISSENSO ALLA VACCINAZIONE ma si fa annotare nella cartella clinica il RIFIUTO che, alle dimissioni, verrà poi firmata anche dal paziente. Voi non vi rifiutate di firmare un modulo, cioè non è che non esplicate la procedura aziendale di firma del modulo del dissenso, voi fate inserire il RIFIUTO nella cartella clinica che verrà poi firmata, rispettando così la procedura conforme a Legge. NON FIRMATE IL MODULO SINGOLO. Questa operazione sarebbe meglio farla al ricovero od appena nato il bambino perchè, con il cambio del personale, il DISSENSO segnato nella cartella clinica sia UNIVERSALMENTE riconosciuto da tutti e da tutti rispettato. Se vi fa stare più tranquilli, potete anche chiedere di non lasciare mai solo il neonato, anche a visite od esami.

    La procedura sopra indicata dovrebbe proteggervi da abusi o pregiudizio. Voi siete i tutori, solo voi scegliete sul minore e, nel caso di prevenzione, non è messa in discussione la vostra scelta che, se d'accordo con entrambi i tutori, DEVE essere rispettata perchè così prevede la Legge.

    Siate consapevoli, siate liberi

    LEGGETE QUI COSA STA SUCCEDENDO NEGLI STATI UNITI!
    https://www.scenario.press/posts/29203

    Fonte: Alessandra Ghisla
    Consulente con studi di diritto
    www.tuteladirittosoggettivo.it

    FONTE: Il Sole 24 ORE
    https://amp24.ilsole24ore.com/pagina/AGGAfKc
    MASSIMA ATTENZIONE!!! NON FATE VACCINATE i VOSTRI FIGLI! 👉VADEMECUM PER LE GESTANTI Appena nati e già “vaccinati”. Il Ministero della Salute ha deciso di inserire nel Piano Parto delle sue aziende ospedaliere l'immunizzazione contro la bronchiolite, portata dall'infezione al Virus Respiratorio Sinciziale (RSV). Questo comporta che al neonato, oltre tutte le procedure previste, verrà somministrato senza consenso anche l'anticorpo monoclonale Nirsevimab. E' un farmaco sotto monitoraggio addizionale (quindi con osservazione e segnalazione di ogni cambio di salute del paziente) e la somministrazione di questo prodotto deve essere effettuata da personale sanitario specializzato ed è richiesto un periodo di osservazione al termine dell'infusione o iniezione, in modo che si possa intervenire in caso di comparsa di reazioni avverse. Essendo quindi un atto medico, come anche l’INOCULAZIONE della VitK, comunque viene regolamentato dalla Legge 219/2017 dove all'art. 1 comma 5 leggiamo: "Ogni persona capace di agire ha il diritto di rifiutare, in tutto o in parte […], qualsiasi accertamento diagnostico o trattamento sanitario indicato dal medico per la sua patologia o singoli atti del trattamento stesso”. Invece al comma 3 troviamo: "Il rifiuto (DISSENSO INFORMATO) o la rinuncia alle informazioni e l'eventuale indicazione di un incaricato (PROCURA SANITARIA) sono registrati nella cartella clinica e nel fascicolo sanitario elettronico". Seppur sul proprio corpo si possano rifiutare terapie salvavita, i genitori sono i tutori naturali di un altro cittadino ed i suoi diritti potrebbero superare la scelta e responsabilità genitoriale. Quindi è importante essere precisi, sicuri ed informati soprattutto come coppia. COME FARE: - Richiedere il Piano Parto o Protocollo sulla nascita direttamente al reparto di ostetricia dove intendete fa nascere vostro figlio (se già siete lì e pronte per partorire lo potete fare lo stesso, magari con l'aiuto del partner) - Seppur il ricovero implica un consenso assenso al protocollo, il cittadino ha sempre il diritto di stabilire con il medico uno per uno tutti gli atti sanitari e decidere se accettarli o rifiutarli. - Bisogna essere molto chiari sul RIFIUTO al trattamento consigliato, un NO GRAZIE è più che sufficiente visto che non sia una cura e neppure salvavita sul neonato, perciò non definita "incuria" e NON implica la minaccia di segnalazioni agli assistenti sociali oppure il mancato rilascio delle dimissioni. Questo perchè NESSUN atto medico può essere reso obbligatorio, perchè per essere LIBERO, il consenso come il dissenso, deve pertanto essere esente da vizi, coercizioni, inganni, errori, pressione psicologica al fine di influenzare la volontà del paziente e qualsiasi coercizione o punizione NON è lecita e legittima. - In questo caso, al confronto con i vaccini obbligatori Lorenzin, NON SI FIRMA UN MODULO DI DISSENSO ALLA VACCINAZIONE ma si fa annotare nella cartella clinica il RIFIUTO che, alle dimissioni, verrà poi firmata anche dal paziente. Voi non vi rifiutate di firmare un modulo, cioè non è che non esplicate la procedura aziendale di firma del modulo del dissenso, voi fate inserire il RIFIUTO nella cartella clinica che verrà poi firmata, rispettando così la procedura conforme a Legge. NON FIRMATE IL MODULO SINGOLO. Questa operazione sarebbe meglio farla al ricovero od appena nato il bambino perchè, con il cambio del personale, il DISSENSO segnato nella cartella clinica sia UNIVERSALMENTE riconosciuto da tutti e da tutti rispettato. Se vi fa stare più tranquilli, potete anche chiedere di non lasciare mai solo il neonato, anche a visite od esami. La procedura sopra indicata dovrebbe proteggervi da abusi o pregiudizio. Voi siete i tutori, solo voi scegliete sul minore e, nel caso di prevenzione, non è messa in discussione la vostra scelta che, se d'accordo con entrambi i tutori, DEVE essere rispettata perchè così prevede la Legge. Siate consapevoli, siate liberi LEGGETE QUI COSA STA SUCCEDENDO NEGLI STATI UNITI! https://www.scenario.press/posts/29203 Fonte: Alessandra Ghisla Consulente con studi di diritto www.tuteladirittosoggettivo.it FONTE: Il Sole 24 ORE https://amp24.ilsole24ore.com/pagina/AGGAfKc
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  • Nonostante la censura, l'uccisione mirata e la criminalizzazione dei giornalisti da parte di Tel Aviv, le immagini dei bombardamenti e della pulizia etnica che tragicamente si consumano nel nord di Gaza riescono comunque a raggiungere la nostra attenzione. Eppure, qualcuno ancora ci domanda: "ma sarà mica vero il genocidio?"

    Lasciamo che a rispondere siano tre solide iniziative giornalistiche, le quali, per una propria caratteristica "unica e terribile", non possono essere smentite: si basano, infatti, sul materiale pubblicato direttamente dai carnefici in azione.

    1) "Il nostro lavoro è quello di radere al suolo Gaza. Nessuno ci fermerà". Il contributo di Younis Tirawi e Sami Vanderlip per DropSiteNews https://www.dropsitenews.com/p/israel-749-battalion-demolition-gaza?utm_source=publication-search
    che ricostruisce interamente le operazioni del 749esimo Corpo israeliano di genieri da combattimento, di stanza a Gaza, a partire da tutto il materiale diffuso dai soldati del corpo stesso attraverso i propri social account.
    Nonostante la censura, l'uccisione mirata e la criminalizzazione dei giornalisti da parte di Tel Aviv, le immagini dei bombardamenti e della pulizia etnica che tragicamente si consumano nel nord di Gaza riescono comunque a raggiungere la nostra attenzione. Eppure, qualcuno ancora ci domanda: "ma sarà mica vero il genocidio?" Lasciamo che a rispondere siano tre solide iniziative giornalistiche, le quali, per una propria caratteristica "unica e terribile", non possono essere smentite: si basano, infatti, sul materiale pubblicato direttamente dai carnefici in azione. 1) "Il nostro lavoro è quello di radere al suolo Gaza. Nessuno ci fermerà". Il contributo di Younis Tirawi e Sami Vanderlip per DropSiteNews https://www.dropsitenews.com/p/israel-749-battalion-demolition-gaza?utm_source=publication-search che ricostruisce interamente le operazioni del 749esimo Corpo israeliano di genieri da combattimento, di stanza a Gaza, a partire da tutto il materiale diffuso dai soldati del corpo stesso attraverso i propri social account.
    WWW.DROPSITENEWS.COM
    "Our Job Is to Flatten Gaza. No One Will Stop Us."
    Inside one Israeli battalion's yearlong mission of destruction
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  • Nonostante la censura, l'uccisione mirata e la criminalizzazione dei giornalisti da parte di Tel Aviv, le immagini dei bombardamenti e della pulizia etnica che tragicamente si consumano nel nord di Gaza riescono comunque a raggiungere la nostra attenzione. Eppure, qualcuno ancora ci domanda: "ma sarà mica vero il genocidio?"

    Lasciamo che a rispondere siano tre solide iniziative giornalistiche, le quali, per una propria caratteristica "unica e terribile", non possono essere smentite: si basano, infatti, sul materiale pubblicato direttamente dai carnefici in azione.

    3) "Indagine sui crimini di guerra a Gaza", https://www.youtube.com/watch?v=kPE6vbKix6A , un documentario, realizzato dall'Unità investigativa di Al Jazeera, che espone e denuncia "i crimini di guerra israeliani nella striscia di Gaza per mezzo delle migliaia di foto e di video pubblicati online dagli stessi soldati durante il conflitto dell'ultimo anno".

    “L’Occidente non può nascondersi, non può rivendicare una sua ignoranza. Nessuno può dire che non lo sapeva [...] Questo è il primo genocidio in diretta streaming della storia. Se le persone sono ignoranti, lo sono intenzionalmente", Susan Abulhawa, scrittrice palestinese e attivista per i diritti umani

    Fonte: https://t.me/canalemiracolomilano
    Nonostante la censura, l'uccisione mirata e la criminalizzazione dei giornalisti da parte di Tel Aviv, le immagini dei bombardamenti e della pulizia etnica che tragicamente si consumano nel nord di Gaza riescono comunque a raggiungere la nostra attenzione. Eppure, qualcuno ancora ci domanda: "ma sarà mica vero il genocidio?" Lasciamo che a rispondere siano tre solide iniziative giornalistiche, le quali, per una propria caratteristica "unica e terribile", non possono essere smentite: si basano, infatti, sul materiale pubblicato direttamente dai carnefici in azione. 3) "Indagine sui crimini di guerra a Gaza", https://www.youtube.com/watch?v=kPE6vbKix6A , un documentario, realizzato dall'Unità investigativa di Al Jazeera, che espone e denuncia "i crimini di guerra israeliani nella striscia di Gaza per mezzo delle migliaia di foto e di video pubblicati online dagli stessi soldati durante il conflitto dell'ultimo anno". “L’Occidente non può nascondersi, non può rivendicare una sua ignoranza. Nessuno può dire che non lo sapeva [...] Questo è il primo genocidio in diretta streaming della storia. Se le persone sono ignoranti, lo sono intenzionalmente", Susan Abulhawa, scrittrice palestinese e attivista per i diritti umani Fonte: https://t.me/canalemiracolomilano
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  • PORTAFOGLIO DIGITALE: tutta la nostra vita in un click
    Eccoci qui, comincia la sperimentazione di massa come già annunciato qui https://www.youtube.com/live/BrOggUHlLOw?si=cYkTzwcwDDS58HeR . Il problema non è di certo la digitalizzazione del Paese ma gli abusi governativi sulla stessa, come già visto con SPID e Green Pass. Ormai su tutti i giornali si può leggere: “Dopo una prima fase di sperimentazione dal 23 ottobre rivolta solo a 50mila cittadini, diventerà poi aperto a tutti a cominciare dal prossimo 4 dicembre. Il sistema permetterà di caricare sul proprio smartphone, tramite l’app IO in cui è integrato, documenti personali come patente, tessera sanitaria e carta europea della disabilità. Verranno gradualmente integrati su IT Wallet documenti di identità, certificati anagrafici, titoli scolastici, attestati come Isee e disoccupazione. Non solo sarà anche possibile accedere al fascicolo sanitario elettronico, utilizzare la firma digitale, e in accordo con le aziende caricare abbonamenti ai mezzi, biglietti per treni, aerei, concerti e servizi di pagamento. Dal 2025 sarà possibile effettuare i pagamenti nei confronti della pubblica amministrazione, ma anche quelli verso i privati, integrando nel “portafoglio” sistemi di pagamento come Bancomat, Postepay, Satispay e così via. L’obiettivo del governo Meloni è raggiungere 42,3 milioni di identità digitali entro giugno 2026, motivo per cui l’Esecutivo ha impresso un’accelerata, anche per bypassare la coesistenza – attuale e troppo spesso macchinosa – tra SPID - Sistema Pubblico di Identità Digitale affidato allo sviluppo dei privati, e la Carta di identità elettronica (Cie), che invece è un documento emesso dallo Stato, nello specifico dal Ministero dell’Interno. Se tutto andrà secondo i piani a partire da gennaio 2025 IT Wallet, Bruxelles ha dato tempo ai governi fino alla fine del 2026 per introdurlo nei loro Paesi. Per accedere a IT-Wallet sarà necessario scaricare l'app IO. Entro il 2025 IT Wallet verrà integrato su EUDI Wallet, il portafoglio europeo di identità digitale che sarà valido in tutti i Paesi dell'Unione”. Qui più che essere complottisti stiamo solo unendo i puntini ed il disegno che si intravvede non ci piace neanche un po’.

    Quindi ecco qui il PORTAFOGLIO DIGITALE che sarà anche DOCUMENTO DI VIAGGIO e premierà i cittadini virtuosi che si allineano e punirà i cittadini che nascondono anche il più piccolo scheletro nell’armadio. Non si scappa più perchè questa sarà una guerra a TUTTI i furbetti in Italia. Per ripagare il MES=RECOVERY FOUND=PNRR, che stanno sperperando a destra e manca lanciandoci delle briciole, vogliono il sangue e sudore di tutti, anche tu NESSUNO ESCLUSO.

    Alessandra Ghisla
    Consulente di Diritto
    www.tuteladirittosoggettivo.it
    📛PORTAFOGLIO DIGITALE: tutta la nostra vita in un click📛 Eccoci qui, comincia la sperimentazione di massa come già annunciato qui https://www.youtube.com/live/BrOggUHlLOw?si=cYkTzwcwDDS58HeR . Il problema non è di certo la digitalizzazione del Paese ma gli abusi governativi sulla stessa, come già visto con SPID e Green Pass. Ormai su tutti i giornali si può leggere: “Dopo una prima fase di sperimentazione dal 23 ottobre rivolta solo a 50mila cittadini, diventerà poi aperto a tutti a cominciare dal prossimo 4 dicembre. Il sistema permetterà di caricare sul proprio smartphone, tramite l’app IO in cui è integrato, documenti personali come patente, tessera sanitaria e carta europea della disabilità. Verranno gradualmente integrati su IT Wallet documenti di identità, certificati anagrafici, titoli scolastici, attestati come Isee e disoccupazione. Non solo sarà anche possibile accedere al fascicolo sanitario elettronico, utilizzare la firma digitale, e in accordo con le aziende caricare abbonamenti ai mezzi, biglietti per treni, aerei, concerti e servizi di pagamento. Dal 2025 sarà possibile effettuare i pagamenti nei confronti della pubblica amministrazione, ma anche quelli verso i privati, integrando nel “portafoglio” sistemi di pagamento come Bancomat, Postepay, Satispay e così via. L’obiettivo del governo Meloni è raggiungere 42,3 milioni di identità digitali entro giugno 2026, motivo per cui l’Esecutivo ha impresso un’accelerata, anche per bypassare la coesistenza – attuale e troppo spesso macchinosa – tra SPID - Sistema Pubblico di Identità Digitale affidato allo sviluppo dei privati, e la Carta di identità elettronica (Cie), che invece è un documento emesso dallo Stato, nello specifico dal Ministero dell’Interno. Se tutto andrà secondo i piani a partire da gennaio 2025 IT Wallet, Bruxelles ha dato tempo ai governi fino alla fine del 2026 per introdurlo nei loro Paesi. Per accedere a IT-Wallet sarà necessario scaricare l'app IO. Entro il 2025 IT Wallet verrà integrato su EUDI Wallet, il portafoglio europeo di identità digitale che sarà valido in tutti i Paesi dell'Unione”. Qui più che essere complottisti stiamo solo unendo i puntini ed il disegno che si intravvede non ci piace neanche un po’. Quindi ecco qui il PORTAFOGLIO DIGITALE che sarà anche DOCUMENTO DI VIAGGIO e premierà i cittadini virtuosi che si allineano e punirà i cittadini che nascondono anche il più piccolo scheletro nell’armadio. Non si scappa più perchè questa sarà una guerra a TUTTI i furbetti in Italia. Per ripagare il MES=RECOVERY FOUND=PNRR, che stanno sperperando a destra e manca lanciandoci delle briciole, vogliono il sangue e sudore di tutti, anche tu NESSUNO ESCLUSO. Alessandra Ghisla Consulente di Diritto www.tuteladirittosoggettivo.it
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  • L'Everest restituisce dopo 100 anni un piede e lo scarpone di Andrew Irvine: perché si potrebbe riscrivere la storia dell'alpinismo

    di
    Alessandro Sala
    12 ottobre 2024
    Il resto del corpo dell'alpinista britannico potrebbe trovarsi non lontano. Se si recuperasse anche la macchina fotografica si potrebbe stabilire se lui e George Mallory riuscirono ad arrivare in vetta nella spedizione del 1924. E si riscriverebbe la storia dell'alpinismo


    A distanza di cento anni è stato ritrovato sul monte Everest uno scarpone, con all’interno un piede avvolto in una calza, che con tutta probabilità apparteneva a Andrew Irvine, il compagno di scalata di George Mallory: i due alpinisti britannici furono i primi, nel 1924, a compiere una spedizione che aveva tutti i numeri per poter giungere al successo. La scoperta è stata fatta a settembre da un team di alpinisti e filmmaker impegnati in un progetto del National Geographic che lo ha annunciato ieri.

    Ancora oggi non sappiamo se Irvine e Mallory riuscirono oppure no a raggiungere la vetta: da quell’avventura, infatti, non ritornarono mai per poterlo raccontare. A lungo di loro non si ebbero più tracce, dopo l'ultima volta che i compagni li videro partire per quello che avrebbe dovuto essere lo strappo finale. Il corpo di Mallory venne ritrovato solo nel 1999, ancora quasi intatto, a non troppa distanza dalla cima, tanto che si riaprì il dibattito sull'effettiva possibilità che i due alpinisti fossero davvero riusciti nell'intento. Tuttavia non venne mai rinvenuta la loro macchina fotografica che avrebbe potuto contenere la prova di un eventuale successo (o insuccesso). Di Irvine, invece, era stata ritrovata soltanto la piccozza.

    Il nuovo ritrovamento potrebbe ora riaccendere le speranze di fare luce sul caso. Che si tratti del suo scarpone e del suo piede sarebbe testimoniato dalla presenza, sul calzettone, di una etichetta con la dicitura A. C. Irvine. Il secondo nome dell'alpinista era appunto Comyn. Difficile insomma che, proprio in quel luogo, possa trattarsi di una coincidenza. La certezza assoluta si potrà avere solo con analisi genetiche, ma già ora non sembrano esservi dubbi. Il resto del corpo di Irvine potrebbe trovarsi da qualche parte nell’area in cui è stato ritrovato lo scarpone, anche se le dinamiche di spostamento delle masse ghiacciate potrebbero, in un secolo, averlo spostato, per intero o in più parti, anche molto lontano. Tuttavia è un primo indizio che può indicare dove eventualmente concentrare nuove ricerche.

    Proprio Irvine, secondo la ricostruzione del National Geographic - che lanciando la notizia ha anche pubblicato le immagini scattate dal filmmaker Jimmy Chin -, era addetto alla gestione dell’attrezzatura fotografica. Ritrovare l’apparecchio con la pellicola all’interno ed eventuali altri rullini, sempre che si siano conservati e siano ancora lavorabili, potrebbe dare dunque una risposta certa sull’esito della loro impresa. E, nel caso si dimostrasse che in vetta ci arrivarono, si dovrebbe riscrivere la storia dell’alpinismo. L’Everest venne infatti conquistato ufficialmente solo tren’anni più tardi, nel 1953, dal neozelandese Edmund Hillary e dallo sherpa Tenzign Norgay che vi giunsero dal Colle Sud della cresta Sud-Est.

    Quando il gruppo di Nat Geo si è imbattuto in quello strano oggetto che emergeva dal ghiaccio in parziale scioglimento ha capito subito, dalla forgia dello scarpone e dai materiali di cui era composto, che si trattava di qualcosa che la montagna riconsegnava da un lontano passato. Cuoio, para, chiodi di ferro. Nulla di simile al moderno equipaggiamento super tecnico e colorato. «Quando ho sollevato il calzino - spiega Chin sul National Geographic - ho visto l'etichetta. Ho guardato i miei compagni e abbiamo subito capito di trovarci di fronte a qualcosa di unico. Qualunque spedizione sull'Everest segue inevitabilmente l'ombra di Irvine e Mallory». Il suo pensiero è però andato subito ai famigliari di Irvine: «Quando perdi qualcuno e non sai cosa gli sia successo è difficile da accettare - dice ancora il filmmaker, che ha subito informato gli eredi dell'alpinista, in particolare la pronipote Julie Summers, che oggi ha 64 anni e che nel 2001 aveva scritto una biografia dello zio -. Avere anche solo qualche informazione ma definitiva su dove possa essere finito Andrew è sicuramente utile per loro. Ed è anche un grande indizio per la comunità alpinistica che ancora si interroga cosa sia successo su quella montagna cento anni fa».

    Prima di partire per la spedizione, ai giornalisti che gli chiedevano perché volesse a tutti i costi scalare quella montagna, visto che non era il suo primo tentativo, Mallory rispose con una frase che è poi diventata un classico delle citazioni. Disse semplicemente: «Perché è lì». La stessa risposta che si potrebbe dare ora qualora venisse rimessa in pista una nuova spedizione finalizzata a cercare Irvine: perché anche lui è lì.


    12 ottobre 2024

    © RIPRODUZIONE RISERVATA


    Fonte: https://www.corriere.it/cronache/24_ottobre_12/andrew-irvine-trovato-un-suo-scarpone-sull-everest-si-riapre-il-caso-sulla-conquista-del-tetto-del-mondo-b1ea8044-8991-4bc8-8ae2-df071aff6xlk_amp.shtml
    L'Everest restituisce dopo 100 anni un piede e lo scarpone di Andrew Irvine: perché si potrebbe riscrivere la storia dell'alpinismo di Alessandro Sala 12 ottobre 2024 Il resto del corpo dell'alpinista britannico potrebbe trovarsi non lontano. Se si recuperasse anche la macchina fotografica si potrebbe stabilire se lui e George Mallory riuscirono ad arrivare in vetta nella spedizione del 1924. E si riscriverebbe la storia dell'alpinismo A distanza di cento anni è stato ritrovato sul monte Everest uno scarpone, con all’interno un piede avvolto in una calza, che con tutta probabilità apparteneva a Andrew Irvine, il compagno di scalata di George Mallory: i due alpinisti britannici furono i primi, nel 1924, a compiere una spedizione che aveva tutti i numeri per poter giungere al successo. La scoperta è stata fatta a settembre da un team di alpinisti e filmmaker impegnati in un progetto del National Geographic che lo ha annunciato ieri. Ancora oggi non sappiamo se Irvine e Mallory riuscirono oppure no a raggiungere la vetta: da quell’avventura, infatti, non ritornarono mai per poterlo raccontare. A lungo di loro non si ebbero più tracce, dopo l'ultima volta che i compagni li videro partire per quello che avrebbe dovuto essere lo strappo finale. Il corpo di Mallory venne ritrovato solo nel 1999, ancora quasi intatto, a non troppa distanza dalla cima, tanto che si riaprì il dibattito sull'effettiva possibilità che i due alpinisti fossero davvero riusciti nell'intento. Tuttavia non venne mai rinvenuta la loro macchina fotografica che avrebbe potuto contenere la prova di un eventuale successo (o insuccesso). Di Irvine, invece, era stata ritrovata soltanto la piccozza. Il nuovo ritrovamento potrebbe ora riaccendere le speranze di fare luce sul caso. Che si tratti del suo scarpone e del suo piede sarebbe testimoniato dalla presenza, sul calzettone, di una etichetta con la dicitura A. C. Irvine. Il secondo nome dell'alpinista era appunto Comyn. Difficile insomma che, proprio in quel luogo, possa trattarsi di una coincidenza. La certezza assoluta si potrà avere solo con analisi genetiche, ma già ora non sembrano esservi dubbi. Il resto del corpo di Irvine potrebbe trovarsi da qualche parte nell’area in cui è stato ritrovato lo scarpone, anche se le dinamiche di spostamento delle masse ghiacciate potrebbero, in un secolo, averlo spostato, per intero o in più parti, anche molto lontano. Tuttavia è un primo indizio che può indicare dove eventualmente concentrare nuove ricerche. Proprio Irvine, secondo la ricostruzione del National Geographic - che lanciando la notizia ha anche pubblicato le immagini scattate dal filmmaker Jimmy Chin -, era addetto alla gestione dell’attrezzatura fotografica. Ritrovare l’apparecchio con la pellicola all’interno ed eventuali altri rullini, sempre che si siano conservati e siano ancora lavorabili, potrebbe dare dunque una risposta certa sull’esito della loro impresa. E, nel caso si dimostrasse che in vetta ci arrivarono, si dovrebbe riscrivere la storia dell’alpinismo. L’Everest venne infatti conquistato ufficialmente solo tren’anni più tardi, nel 1953, dal neozelandese Edmund Hillary e dallo sherpa Tenzign Norgay che vi giunsero dal Colle Sud della cresta Sud-Est. Quando il gruppo di Nat Geo si è imbattuto in quello strano oggetto che emergeva dal ghiaccio in parziale scioglimento ha capito subito, dalla forgia dello scarpone e dai materiali di cui era composto, che si trattava di qualcosa che la montagna riconsegnava da un lontano passato. Cuoio, para, chiodi di ferro. Nulla di simile al moderno equipaggiamento super tecnico e colorato. «Quando ho sollevato il calzino - spiega Chin sul National Geographic - ho visto l'etichetta. Ho guardato i miei compagni e abbiamo subito capito di trovarci di fronte a qualcosa di unico. Qualunque spedizione sull'Everest segue inevitabilmente l'ombra di Irvine e Mallory». Il suo pensiero è però andato subito ai famigliari di Irvine: «Quando perdi qualcuno e non sai cosa gli sia successo è difficile da accettare - dice ancora il filmmaker, che ha subito informato gli eredi dell'alpinista, in particolare la pronipote Julie Summers, che oggi ha 64 anni e che nel 2001 aveva scritto una biografia dello zio -. Avere anche solo qualche informazione ma definitiva su dove possa essere finito Andrew è sicuramente utile per loro. Ed è anche un grande indizio per la comunità alpinistica che ancora si interroga cosa sia successo su quella montagna cento anni fa». Prima di partire per la spedizione, ai giornalisti che gli chiedevano perché volesse a tutti i costi scalare quella montagna, visto che non era il suo primo tentativo, Mallory rispose con una frase che è poi diventata un classico delle citazioni. Disse semplicemente: «Perché è lì». La stessa risposta che si potrebbe dare ora qualora venisse rimessa in pista una nuova spedizione finalizzata a cercare Irvine: perché anche lui è lì. 12 ottobre 2024 © RIPRODUZIONE RISERVATA Fonte: https://www.corriere.it/cronache/24_ottobre_12/andrew-irvine-trovato-un-suo-scarpone-sull-everest-si-riapre-il-caso-sulla-conquista-del-tetto-del-mondo-b1ea8044-8991-4bc8-8ae2-df071aff6xlk_amp.shtml
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  • PADOVA: GLI STATI GENERALI DELLE SMART CITY

    L'evento si terrà il 21 e il 22 Ottobre e sarà l'ennesima occasione per propagandare l'IA e sorveglianza.

    1) ABOLIRE MOBILITÀ PRIVATA, DIFFONDERE IA E LE "TELECAMERE FEMMINISTE"

    All'evento partecipano i sindaci di diverse città italiane, potete vedere la lista qui.
    Il primo evento è "Intelligenza Invisibile: come l'AI cambierà le nostre vite senza che ce ne accorgiamo", elogia che tra non molto tutte le decisioni sulla gestione delle città saranno affidate all'IA, sostenendo che la sostituzione della pubblica amministrazione con sistemi automatizzati miglioreranno efficienza e progresso. Poi c'è un mix di deliri, dove si fa propaganda covidiota e gretina insieme, mescolando a ciò la venerazione per l'Iphone. Verrà presentato il libro Urban mobility dove si sostiene che le pandemie e la farsa del clima si possano combattere solo rivoluzionando la mobilità andando a limitare il trasporto autonomo in automobile. Siccome l'autrice è canadese, fa propaganda della dittatura infame di Trudeau e delle restrizioni che egli ha fatto ai danni dei cittadini, sia in materia di COVID, sia in materia di Green. Il modello proposto non è nemmeno quello dell'autobus, visto che per loro aumentano i contagi, ma promuovere l'"e-sharing", ossia la condivisione di mezzi elettrici, principalmente biciclette, di proprietà dello Stato o dei comuni che si possono utilizzare tramite QR code, dove tramite il GPS viene monitorato il percorso; infine promuovono anche i veicoli senza conducente.
    L'evento successivo è simile, visto che si chiama "La pianificazione urbana e la mobilità, dai trend consolidati alla costruzione di nuovi scenari". Infine, l'ultimo evento è "Una prospettiva di genere sulla città", dove viene abbinata la propaganda femminista alla richiesta di sorveglianza. Viene detto che l'assenza di sorveglianza, e quindi di telecamere in ogni angolo della strada, è una cosa maschilista perché gli uomini si possono difendere da soli, mentre le donne no. La morale è che la lotta all'inesistente patriarcato si fa tappezzando la città di telecamere così da rendere le strade sicure per le donne.

    2) DIVINIZZAZIONE DI DRAGHI E PROPAGANDA DELL'AGENDA 2030

    Ci sono anche gli eventi secondari. Questi continuano la propaganda precedente, ad esempio ti fanno la lista dei 100 comuni sostenibili e ti dicono che devi fare turismo lì. Su questo tema c'è anche un libro, che viene presentato sempre all'evento: l'obiettivo è spingere le persone a boicottare per il turismo i comuni che sono meno allineati alla folle ideologia digitalista di regime. C'è la presentazione del libro Muoversi in uno spazio stretto, che è uguale al libro canadese, a cui si aggiunge una demonizzazione della sovrappopolazione e la propaganda delle città da 15 minuti. Viene presentato anche un altro libro, Leader per forza, dove viene divinizzata la figura di Mario Draghi. Nella lista del programma completo, che si può trovare qui, prevede tanti altri eventi per promuovere le smart city e l'IA. Non manca lo stand sull'agenda 2030, dove si lamentano che forse non sono più in tempo per raggiungerne gli obiettivi.

    3) CHI C'È DIETRO L'EVENTO?

    Qui viene mostrato che l'evento è un progetto di due enti. Il primo è Padova Hall, una società del comune di Padova, che gestisce le fiere. Il secondo è Blum, un'impresa il cui scopo è diffondere "inclusività" e "sostenibilità", gestita principalmente da giornalisti. Il loro prodotto, come da loro stessi mostrato, è proprio la propaganda. Dicono di essere professionisti dell'informazione e di coltivare le pubbliche relazioni delle aziende diffondendo wokismo e promuovendo le menzogne di regime, quindi si può comprendere come tutto l'evento sia politicamente connotato.

    CONCLUSIONI

    Ogni evento che viene promosso dal sistema è ormai sempre uguale. C'è sempre la propaganda delle stesse ideologie culturalmarxiste con gli stessi messaggi allarmistici il cui scopo è farti accettare, per paura, digitale, sorveglianza e assenza di libertà.

    Fonte: Canale Telegram Der Einzige
    PADOVA: GLI STATI GENERALI DELLE SMART CITY L'evento si terrà il 21 e il 22 Ottobre e sarà l'ennesima occasione per propagandare l'IA e sorveglianza. 1) ABOLIRE MOBILITÀ PRIVATA, DIFFONDERE IA E LE "TELECAMERE FEMMINISTE" All'evento partecipano i sindaci di diverse città italiane, potete vedere la lista qui. Il primo evento è "Intelligenza Invisibile: come l'AI cambierà le nostre vite senza che ce ne accorgiamo", elogia che tra non molto tutte le decisioni sulla gestione delle città saranno affidate all'IA, sostenendo che la sostituzione della pubblica amministrazione con sistemi automatizzati miglioreranno efficienza e progresso. Poi c'è un mix di deliri, dove si fa propaganda covidiota e gretina insieme, mescolando a ciò la venerazione per l'Iphone. Verrà presentato il libro Urban mobility dove si sostiene che le pandemie e la farsa del clima si possano combattere solo rivoluzionando la mobilità andando a limitare il trasporto autonomo in automobile. Siccome l'autrice è canadese, fa propaganda della dittatura infame di Trudeau e delle restrizioni che egli ha fatto ai danni dei cittadini, sia in materia di COVID, sia in materia di Green. Il modello proposto non è nemmeno quello dell'autobus, visto che per loro aumentano i contagi, ma promuovere l'"e-sharing", ossia la condivisione di mezzi elettrici, principalmente biciclette, di proprietà dello Stato o dei comuni che si possono utilizzare tramite QR code, dove tramite il GPS viene monitorato il percorso; infine promuovono anche i veicoli senza conducente. L'evento successivo è simile, visto che si chiama "La pianificazione urbana e la mobilità, dai trend consolidati alla costruzione di nuovi scenari". Infine, l'ultimo evento è "Una prospettiva di genere sulla città", dove viene abbinata la propaganda femminista alla richiesta di sorveglianza. Viene detto che l'assenza di sorveglianza, e quindi di telecamere in ogni angolo della strada, è una cosa maschilista perché gli uomini si possono difendere da soli, mentre le donne no. La morale è che la lotta all'inesistente patriarcato si fa tappezzando la città di telecamere così da rendere le strade sicure per le donne. 2) DIVINIZZAZIONE DI DRAGHI E PROPAGANDA DELL'AGENDA 2030 Ci sono anche gli eventi secondari. Questi continuano la propaganda precedente, ad esempio ti fanno la lista dei 100 comuni sostenibili e ti dicono che devi fare turismo lì. Su questo tema c'è anche un libro, che viene presentato sempre all'evento: l'obiettivo è spingere le persone a boicottare per il turismo i comuni che sono meno allineati alla folle ideologia digitalista di regime. C'è la presentazione del libro Muoversi in uno spazio stretto, che è uguale al libro canadese, a cui si aggiunge una demonizzazione della sovrappopolazione e la propaganda delle città da 15 minuti. Viene presentato anche un altro libro, Leader per forza, dove viene divinizzata la figura di Mario Draghi. Nella lista del programma completo, che si può trovare qui, prevede tanti altri eventi per promuovere le smart city e l'IA. Non manca lo stand sull'agenda 2030, dove si lamentano che forse non sono più in tempo per raggiungerne gli obiettivi. 3) CHI C'È DIETRO L'EVENTO? Qui viene mostrato che l'evento è un progetto di due enti. Il primo è Padova Hall, una società del comune di Padova, che gestisce le fiere. Il secondo è Blum, un'impresa il cui scopo è diffondere "inclusività" e "sostenibilità", gestita principalmente da giornalisti. Il loro prodotto, come da loro stessi mostrato, è proprio la propaganda. Dicono di essere professionisti dell'informazione e di coltivare le pubbliche relazioni delle aziende diffondendo wokismo e promuovendo le menzogne di regime, quindi si può comprendere come tutto l'evento sia politicamente connotato. CONCLUSIONI Ogni evento che viene promosso dal sistema è ormai sempre uguale. C'è sempre la propaganda delle stesse ideologie culturalmarxiste con gli stessi messaggi allarmistici il cui scopo è farti accettare, per paura, digitale, sorveglianza e assenza di libertà. Fonte: Canale Telegram Der Einzige
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  • LA SALUTE DI VOSTRO FIGLIO VALE 1000 Euro!

    Dal Tirreno di oggi 9 Ottobre 2024 leggiamo:

    “Pediatri, premi a chi vaccina di più e accordo per le squadre territoriali”
    Pediatri in Toscana, quanto possono prendere a gettone con le vaccinazioni Il Tirreno
    https://www.iltirreno.it/toscana/2024/10/08/news/pediatri-in-toscana-il-premio-a-chi-vaccina-di-piu-e-l-accordo-per-coprire-le-zone-piu-scoperte-1.100596707

    Con una delibera regionale in Toscana nascono le AFT (Aggregazioni funzionali territoriali) “uno strumento che consentirà ai medici dell’infanzia di andare in soccorso ai colleghi in caso di assenze o difficoltà a coprire alcuni territori o obiettivi di salute pubblica per i pazienti fino a 14 anni in una determinata area.”

    Indovinate quali sono gli obiettivi di salute per il Presidente Giani e la sua giunta regionale?

    Lo scopriamo poco sotto:

    “Mille euro annui andranno ai pediatri che garantiranno una copertura del 95% sulla terza dose esavalente entro i 24 mesi, altri mille per chi assicurerà una copertura del 95% sul vaccino trivalente per morbillo, parotite e rosolia sempre entro i 24 mesi di vita, e mille per chi riuscirà ad ottenere l’80% della copertura vaccinale sugli under 12 per il papilloma virus.”

    Ancora una volta qualcuno pensa di misurare la salute dei bambini in base ai timbri sul libretto vaccinale dispensando soldi pubblici e ricchi premi a chi raggiunge le coperture vaccinali.

    Nessun obiettivo di benessere dei bambini, nessun aiuto alle famiglie , nessun dialogo con i genitori.

    Continuerete quindi a dover pagare la visita privata specialistica perché le code con il SSN sono interminabili dopo aver spostato i fondi dai servizi pubblici ai premi di risultato, come una qualunque industria privata.

    D’ora in poi quindi quando il vostro pediatra vi chiamerà con tanta solerzia per chiedervi come mai non ha vaccinato il bambino sappiate che sta solo cercando di raggiungere quel 95% che gli garantisce un premio. Della salute di vostro figlio non interessa, né a lui né alla regione Toscana. Conta solo il bollino sul libretto vaccinale per vincere il premio, come la raccolta punti di un supermercato per prendere il peluche o la tazza in ceramica.

    Invitiamo le famiglie a difendere con forza ed energia la responsabilità genitoriale, con buona pace di qualche pediatra che dovrà rinunciare ai 1000€ di premio.

    Staff C.Li.Va. Toscana
    T.me/clivatoscana
    LA SALUTE DI VOSTRO FIGLIO VALE 1000 Euro! Dal Tirreno di oggi 9 Ottobre 2024 leggiamo: “Pediatri, premi a chi vaccina di più e accordo per le squadre territoriali” Pediatri in Toscana, quanto possono prendere a gettone con le vaccinazioni Il Tirreno https://www.iltirreno.it/toscana/2024/10/08/news/pediatri-in-toscana-il-premio-a-chi-vaccina-di-piu-e-l-accordo-per-coprire-le-zone-piu-scoperte-1.100596707 Con una delibera regionale in Toscana nascono le AFT (Aggregazioni funzionali territoriali) “uno strumento che consentirà ai medici dell’infanzia di andare in soccorso ai colleghi in caso di assenze o difficoltà a coprire alcuni territori o obiettivi di salute pubblica per i pazienti fino a 14 anni in una determinata area.” Indovinate quali sono gli obiettivi di salute per il Presidente Giani e la sua giunta regionale? Lo scopriamo poco sotto: “Mille euro annui andranno ai pediatri che garantiranno una copertura del 95% sulla terza dose esavalente entro i 24 mesi, altri mille per chi assicurerà una copertura del 95% sul vaccino trivalente per morbillo, parotite e rosolia sempre entro i 24 mesi di vita, e mille per chi riuscirà ad ottenere l’80% della copertura vaccinale sugli under 12 per il papilloma virus.” Ancora una volta qualcuno pensa di misurare la salute dei bambini in base ai timbri sul libretto vaccinale dispensando soldi pubblici e ricchi premi a chi raggiunge le coperture vaccinali. Nessun obiettivo di benessere dei bambini, nessun aiuto alle famiglie , nessun dialogo con i genitori. Continuerete quindi a dover pagare la visita privata specialistica perché le code con il SSN sono interminabili dopo aver spostato i fondi dai servizi pubblici ai premi di risultato, come una qualunque industria privata. D’ora in poi quindi quando il vostro pediatra vi chiamerà con tanta solerzia per chiedervi come mai non ha vaccinato il bambino sappiate che sta solo cercando di raggiungere quel 95% che gli garantisce un premio. Della salute di vostro figlio non interessa, né a lui né alla regione Toscana. Conta solo il bollino sul libretto vaccinale per vincere il premio, come la raccolta punti di un supermercato per prendere il peluche o la tazza in ceramica. Invitiamo le famiglie a difendere con forza ed energia la responsabilità genitoriale, con buona pace di qualche pediatra che dovrà rinunciare ai 1000€ di premio. Staff C.Li.Va. Toscana T.me/clivatoscana
    WWW.ILTIRRENO.IT
    Pediatri in Toscana, via alle 28 aggregazioni. Premi (fino a 3mila euro) a quelli che vaccinano di più
    Nascono le “squadre” territoriali: l’intesa fra Regione e sindacati servirà anche a sostenere le aree svantaggiate e carenti di dottori per i bimbi
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  • L' esercito israeliano non ha avuto remore a sparare anche contro le truppe Unifil, i celebri caschi blu dell' ONU che dovrebbero impedire, laddove vengono stanziati, scontri a fuoco. Dal quotidiano La Stampa di oggi si apprende che ieri l'esercito israeliano avrebbe preso arbitrariamente possesso di parte del territorio di pertinenza dell' agenzia ONU Unrwa [ agenzia alla quale è affidata la protezione dei profughi palestinesi ].
    " Israele agisce senza scrupoli e lascia basiti l' atteggiamento degli USA che avvallano tutto quanto compie Israele", così la stessa giornalista, Nathalie Tocci, del medesimo quotidiano. Ed è la stessa a chiedersi se lo scopo di così tanta ostinazione da parte di Israele non miri ad un cambio di regime, più che del Libano che già da tempo non ne ha alcuno, ai danni della Siria e dell' Iran.
    Contestualmente il ministro della difesa Crosetto ha convocato l' ambasciatore israeliano Jonathan Peled al quale ha chiesto spiegazioni in tempi rapidi giacché non può trattarsi quanto è accaduto ai danni dell' Unufil di un errore.
    " Le abbiamo chieste ed ora attendiamo che il governo di Israele risponda" Ha anche fatto presente che l' Italia non prende ordini dal governo israeliano. A quanto si apprende l' esercito israeliano avrebbe comunicato anzitempo all' autorità dell' Unifil di provvedere allo spostamento delle loro basi di almeno 5 km.
    Sempre il corpulento ministro della difesa Crosetto, immagino quanta paura abbia messo nell' animo dell' ambasciatore israeliano da meno di due mesi in servizio presso l' ambasciata a Roma, ha fatto presente che l' attacco alle truppe onu potrebbe ( il condizionale è d' obbligo quando ci si riferisce ad un' azione compiuta da Israele ) configurarsi come crimine di guerra ( suppongo che quest' ultime tre parole abbiano fatto palpitare e rattristare l' ambasciatore ).
    La presidente del Consiglio da parte sua ha detto che
    " non è ammissibile quanto accaduto".
    La segretaria nazionale del PD si attende che il governo Meloni agisca in tutte le sedi europee e internazionali perché si giunga ad un cessate il fuoco.
    Giuseppe Conte chiede che " questa follia abbia termine come anche " la follia criminale di Netanyahu ".
    Riepilogando, l' Italia non prende ordini da Israele ....Magari fosse vero...ma occorre coraggio e un forte e audace amore per la Patria spinto fino al sacrificio estremo.
    Fermare questa follia [ Giuseppe Conte ], adoperarsi perché si giunga ad un cessate il fuoco [ Elly Schlein] ....ma interrompere senza alcun indugio ora non dopo la vendita delle armi ad Israele e contestualmente imporgli delle sanzioni? Quanto vorrei che più che chiedere spiegazioni si intimassero delle severe sanzioni...L' Italia è parte in quanto alleata della NATO, ebbene, dica no al sostegno ad Israele...
    L' esercito israeliano non ha avuto remore a sparare anche contro le truppe Unifil, i celebri caschi blu dell' ONU che dovrebbero impedire, laddove vengono stanziati, scontri a fuoco. Dal quotidiano La Stampa di oggi si apprende che ieri l'esercito israeliano avrebbe preso arbitrariamente possesso di parte del territorio di pertinenza dell' agenzia ONU Unrwa [ agenzia alla quale è affidata la protezione dei profughi palestinesi ]. " Israele agisce senza scrupoli e lascia basiti l' atteggiamento degli USA che avvallano tutto quanto compie Israele", così la stessa giornalista, Nathalie Tocci, del medesimo quotidiano. Ed è la stessa a chiedersi se lo scopo di così tanta ostinazione da parte di Israele non miri ad un cambio di regime, più che del Libano che già da tempo non ne ha alcuno, ai danni della Siria e dell' Iran. Contestualmente il ministro della difesa Crosetto ha convocato l' ambasciatore israeliano Jonathan Peled al quale ha chiesto spiegazioni in tempi rapidi giacché non può trattarsi quanto è accaduto ai danni dell' Unufil di un errore. " Le abbiamo chieste ed ora attendiamo che il governo di Israele risponda" Ha anche fatto presente che l' Italia non prende ordini dal governo israeliano. A quanto si apprende l' esercito israeliano avrebbe comunicato anzitempo all' autorità dell' Unifil di provvedere allo spostamento delle loro basi di almeno 5 km. Sempre il corpulento ministro della difesa Crosetto, immagino quanta paura abbia messo nell' animo dell' ambasciatore israeliano da meno di due mesi in servizio presso l' ambasciata a Roma, ha fatto presente che l' attacco alle truppe onu potrebbe ( il condizionale è d' obbligo quando ci si riferisce ad un' azione compiuta da Israele ) configurarsi come crimine di guerra ( suppongo che quest' ultime tre parole abbiano fatto palpitare e rattristare l' ambasciatore ). La presidente del Consiglio da parte sua ha detto che " non è ammissibile quanto accaduto". La segretaria nazionale del PD si attende che il governo Meloni agisca in tutte le sedi europee e internazionali perché si giunga ad un cessate il fuoco. Giuseppe Conte chiede che " questa follia abbia termine come anche " la follia criminale di Netanyahu ". Riepilogando, l' Italia non prende ordini da Israele ....Magari fosse vero...ma occorre coraggio e un forte e audace amore per la Patria spinto fino al sacrificio estremo. Fermare questa follia [ Giuseppe Conte ], adoperarsi perché si giunga ad un cessate il fuoco [ Elly Schlein] ....ma interrompere senza alcun indugio ora non dopo la vendita delle armi ad Israele e contestualmente imporgli delle sanzioni? Quanto vorrei che più che chiedere spiegazioni si intimassero delle severe sanzioni...L' Italia è parte in quanto alleata della NATO, ebbene, dica no al sostegno ad Israele...
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