• Per gli elettori che se ne fossero dimenticati, i democratici sono il partito che spinge per i vaccini a mRNA sul nostro bestiame

    Allevatore americano espone i test mRNA sul bestiame

    “Hanno preso 525 maiali, gli hanno iniettato un vaccino mRNA vivo e in 21 giorni, queste erano le statistiche

    - 25 di loro hanno sofferto la morte
    - 55 di loro sono diventati così anoressici da essere prossimi alla morte
    - 20 di loro soffrivano di zoppia
    - 12 di loro hanno sofferto di perdita di condizione
    - e altri 25 di loro hanno avuto sintomi di pre-morte”

    For voters who forgot, Democrats are the party pushing mRNA vaccines on our livestock

    American Farmer Exposes Livestock mRNA Testing

    “They took 525 pigs, injected them with a live mRNA vaccine and in 21 days, these were the stats

    - 25 of them suffered death
    - 55 of them became so anorexic that they were near death
    - 20 of them suffered lameness
    - 12 of them suffered loss of condition
    - and another 25 of them had near death symptoms”

    Source: https://x.com/NoFarmersNoFoud?t=pK47J_9YpE6ZLUMc-kU3gg&s=09
    🚜🇺🇸Per gli elettori che se ne fossero dimenticati, i democratici sono il partito che spinge per i vaccini a mRNA sul nostro bestiame Allevatore americano espone i test mRNA sul bestiame “Hanno preso 525 maiali, gli hanno iniettato un vaccino mRNA vivo e in 21 giorni, queste erano le statistiche - 25 di loro hanno sofferto la morte - 55 di loro sono diventati così anoressici da essere prossimi alla morte - 20 di loro soffrivano di zoppia - 12 di loro hanno sofferto di perdita di condizione - e altri 25 di loro hanno avuto sintomi di pre-morte” 🚜🇺🇸For voters who forgot, Democrats are the party pushing mRNA vaccines on our livestock American Farmer Exposes Livestock mRNA Testing “They took 525 pigs, injected them with a live mRNA vaccine and in 21 days, these were the stats - 25 of them suffered death - 55 of them became so anorexic that they were near death - 20 of them suffered lameness - 12 of them suffered loss of condition - and another 25 of them had near death symptoms” Source: https://x.com/NoFarmersNoFoud?t=pK47J_9YpE6ZLUMc-kU3gg&s=09
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  • Palermo fa i conti con la siccità: acqua razionata in periferia. Il dramma di Nicosia, dove arriverà ogni 7 giorni: “Non potremo più usare i water”.

    Alla fine tocca anche a Palermo fare i conti con la siccità e dover sperimentare il razionamento dell’acqua. Dopo il braccio di ferro negli scorsi mesi tra il sindaco Roberto Lagalla e il presidente della Regione Renato Schifani, che aveva chiesto una frenata poi di fatto arrivata, il capoluogo siciliano – già in sofferenza per una raccolta dell’immondizia deficitaria – adesso subirà un nuovo disagio. Dal 7 ottobre alcuni quartieri periferici (pari al 25 per cento del tessuto urbano) subiranno un giorno di stop del servizio idrico alla settimana. “Lo scontro politico non ha fatto che ritardare una misura urgente per preservare le risorse idriche e farle durare più a lungo possibile, adesso potrebbe essere troppo tardi”, punta il dito Beppe Amato, responsabile risorse idriche di Legambiente. Mentre Salvo Cocina, capo della Protezione civile regionale, spiega che “la misura è stata adottata per esigenze di risparmio idrico ma anche come sperimentazione, per mettere, cioè, alla prova il sistema idrico cittadino in previsione dello scenario peggiore, ovvero che non piova il prossimo autunno”.

    Uno scenario pressoché apocalittico ma che deve essere comunque considerato, secondo gli esperti della Regione. Le prime settimane di settembre non hanno portato il sollievo sperato: le piogge sono state scarse e la situazione “è di molto peggiorata – indica Amato – soprattutto perché le precipitazioni non hanno aumentato le risorse nelle dighe: questo vuol dire che i terreni hanno assorbito molta acqua e se c’è questa esigenza idrogeologica, ovvero se i terreni hanno bisogno di tutta quest’acqua, vuol dire che le piogge serviranno soprattutto ai terreni non aumentando la disponibilità in diga: una situazione gravissima”. Dopo avere perso la diga Fanaco, prosciugata da un paio di settimane, a destare particolare preoccupazione è adesso l’Ancipa, la diga sui Nebrodi che serve le zone interne della Sicilia. Non a caso dal 14 settembre comuni come Nicosia, Troina, Gagliano, Valguarnera ed Enna hanno subito un aggravio del razionamento: “Siamo passati da 4 a sette giorni ma questa cosa non è possibile, non ce la facciamo e siamo pronti a proteste eclatanti”, avverte Fabio Bruno, presidente del Movimento per la difesa dei territori.

    E spiega: “A Nicosia, comune in provincia di Enna, non ci sono abitanti con serbatoi capienti, tutti con un massimo di 500 o mille litri di capienza, per questo non si riesce a stare una settimana senz’acqua: non si può andare avanti in questo modo, bisogna trovare un’altra soluzione”. La Protezione civile ha già disposto l’invio di altre autobotti e la realizzazione di serbatoi comunali dove andare a rifornirsi. Ma per Bruno non è questa una soluzione praticabile: “Noi chiediamo che l’acqua venga razionata con un intervallo minore: 5 giorni e non sette, non siamo certi di farcela così ma è un inizio”. Altrimenti dall’entroterra siculo promettono battaglia: “Il consumo maggiore è quello del water, vuol dire che per risparmiare davvero sul consumo, dovremmo tornare al medioevo, e allora noi siamo pronti a gettare i nostri water e a mostrare al mondo il nostro disagio, se servirà”, avverte il presidente del Movimento per la difesa dei territori.

    Con la fine dell’estate l’emergenza si è dunque aggravata, soprattutto nelle zone interne, dove, non avendo avuto disagi precedenti, gli abitanti non sono equipaggiati per un razionamento così prolungato. Senza contare che in quelle zone sono stati trovati pochi pozzi, che nei mesi estivi hanno rappresentato la soluzione d’emergenza per le zone in maggiore sofferenza. La Protezione civile ha chiesto ai comuni di setacciare i propri territori per scovare altre risorse idriche e in molti casi ne sono stati trovati, come a Trapani, dove sono stati riattivati i vecchi pozzi. Idem a Messina, dove 6 nuovi pozzi adesso servono la città e il Comune ha potuto chiudere il centro operativo attivato per fronteggiare la siccità. Mentre per il prossimo maggio si attendono i dissalatori di Porto Empedocle, Gela e Trapani, già finanziati con i fondi Fsc per 90 milioni e con altri 10 stanziati dalla Regione. Serviranno come “stabilizzatori”, spiega Cocina. In altre parole serviranno a rendere stabile l’approvvigionamento idrico a prescindere dalla piovosità soggetta a brusche oscillazioni a causa dei cambiamenti climatici.

    Ma i tre dissalatori riguardano solo il 5 per cento dell’isola e non posso essere una soluzione nella parte interna, dove l’acqua dal mare dovrebbero non solo essere dissalata ma anche pompata in altezza. In queste zone più impervie sono anche pochi i pozzi scovati finora, situazione molto critica che ha spinto all’aggravio del razionamento. Nel frattempo però i pesci restano dove sono: durante l’estate una delle ipotesi vagliate dai tecnici era stata quella di spostarli dagli invasi per poter prelevare più acqua. Soluzione che finora non è stata adottata ma neanche del tutto esclusa: i pesci sono ancora sotto osservazione, in caso servisse e in attesa di un’autorizzazione ambientale, senza la quale l’operazione di travaso da una diga a un’altra non si può fare. Ma non si esclude nulla in Sicilia, dove la Protezione civile sta valutando lo scenario peggiore: “Non è il più probabile – spiegano dai vertici– ma le statistiche non davano probabile neanche la terza alluvione a Bologna: il cambiamento climatico ci impone di valutare scenari imprevedibili e di avere massima cautela”.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/21/palermo-acqua-razionata-siccita-nicosia/7702353/
    Palermo fa i conti con la siccità: acqua razionata in periferia. Il dramma di Nicosia, dove arriverà ogni 7 giorni: “Non potremo più usare i water”. Alla fine tocca anche a Palermo fare i conti con la siccità e dover sperimentare il razionamento dell’acqua. Dopo il braccio di ferro negli scorsi mesi tra il sindaco Roberto Lagalla e il presidente della Regione Renato Schifani, che aveva chiesto una frenata poi di fatto arrivata, il capoluogo siciliano – già in sofferenza per una raccolta dell’immondizia deficitaria – adesso subirà un nuovo disagio. Dal 7 ottobre alcuni quartieri periferici (pari al 25 per cento del tessuto urbano) subiranno un giorno di stop del servizio idrico alla settimana. “Lo scontro politico non ha fatto che ritardare una misura urgente per preservare le risorse idriche e farle durare più a lungo possibile, adesso potrebbe essere troppo tardi”, punta il dito Beppe Amato, responsabile risorse idriche di Legambiente. Mentre Salvo Cocina, capo della Protezione civile regionale, spiega che “la misura è stata adottata per esigenze di risparmio idrico ma anche come sperimentazione, per mettere, cioè, alla prova il sistema idrico cittadino in previsione dello scenario peggiore, ovvero che non piova il prossimo autunno”. Uno scenario pressoché apocalittico ma che deve essere comunque considerato, secondo gli esperti della Regione. Le prime settimane di settembre non hanno portato il sollievo sperato: le piogge sono state scarse e la situazione “è di molto peggiorata – indica Amato – soprattutto perché le precipitazioni non hanno aumentato le risorse nelle dighe: questo vuol dire che i terreni hanno assorbito molta acqua e se c’è questa esigenza idrogeologica, ovvero se i terreni hanno bisogno di tutta quest’acqua, vuol dire che le piogge serviranno soprattutto ai terreni non aumentando la disponibilità in diga: una situazione gravissima”. Dopo avere perso la diga Fanaco, prosciugata da un paio di settimane, a destare particolare preoccupazione è adesso l’Ancipa, la diga sui Nebrodi che serve le zone interne della Sicilia. Non a caso dal 14 settembre comuni come Nicosia, Troina, Gagliano, Valguarnera ed Enna hanno subito un aggravio del razionamento: “Siamo passati da 4 a sette giorni ma questa cosa non è possibile, non ce la facciamo e siamo pronti a proteste eclatanti”, avverte Fabio Bruno, presidente del Movimento per la difesa dei territori. E spiega: “A Nicosia, comune in provincia di Enna, non ci sono abitanti con serbatoi capienti, tutti con un massimo di 500 o mille litri di capienza, per questo non si riesce a stare una settimana senz’acqua: non si può andare avanti in questo modo, bisogna trovare un’altra soluzione”. La Protezione civile ha già disposto l’invio di altre autobotti e la realizzazione di serbatoi comunali dove andare a rifornirsi. Ma per Bruno non è questa una soluzione praticabile: “Noi chiediamo che l’acqua venga razionata con un intervallo minore: 5 giorni e non sette, non siamo certi di farcela così ma è un inizio”. Altrimenti dall’entroterra siculo promettono battaglia: “Il consumo maggiore è quello del water, vuol dire che per risparmiare davvero sul consumo, dovremmo tornare al medioevo, e allora noi siamo pronti a gettare i nostri water e a mostrare al mondo il nostro disagio, se servirà”, avverte il presidente del Movimento per la difesa dei territori. Con la fine dell’estate l’emergenza si è dunque aggravata, soprattutto nelle zone interne, dove, non avendo avuto disagi precedenti, gli abitanti non sono equipaggiati per un razionamento così prolungato. Senza contare che in quelle zone sono stati trovati pochi pozzi, che nei mesi estivi hanno rappresentato la soluzione d’emergenza per le zone in maggiore sofferenza. La Protezione civile ha chiesto ai comuni di setacciare i propri territori per scovare altre risorse idriche e in molti casi ne sono stati trovati, come a Trapani, dove sono stati riattivati i vecchi pozzi. Idem a Messina, dove 6 nuovi pozzi adesso servono la città e il Comune ha potuto chiudere il centro operativo attivato per fronteggiare la siccità. Mentre per il prossimo maggio si attendono i dissalatori di Porto Empedocle, Gela e Trapani, già finanziati con i fondi Fsc per 90 milioni e con altri 10 stanziati dalla Regione. Serviranno come “stabilizzatori”, spiega Cocina. In altre parole serviranno a rendere stabile l’approvvigionamento idrico a prescindere dalla piovosità soggetta a brusche oscillazioni a causa dei cambiamenti climatici. Ma i tre dissalatori riguardano solo il 5 per cento dell’isola e non posso essere una soluzione nella parte interna, dove l’acqua dal mare dovrebbero non solo essere dissalata ma anche pompata in altezza. In queste zone più impervie sono anche pochi i pozzi scovati finora, situazione molto critica che ha spinto all’aggravio del razionamento. Nel frattempo però i pesci restano dove sono: durante l’estate una delle ipotesi vagliate dai tecnici era stata quella di spostarli dagli invasi per poter prelevare più acqua. Soluzione che finora non è stata adottata ma neanche del tutto esclusa: i pesci sono ancora sotto osservazione, in caso servisse e in attesa di un’autorizzazione ambientale, senza la quale l’operazione di travaso da una diga a un’altra non si può fare. Ma non si esclude nulla in Sicilia, dove la Protezione civile sta valutando lo scenario peggiore: “Non è il più probabile – spiegano dai vertici– ma le statistiche non davano probabile neanche la terza alluvione a Bologna: il cambiamento climatico ci impone di valutare scenari imprevedibili e di avere massima cautela”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/21/palermo-acqua-razionata-siccita-nicosia/7702353/
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  • QUESTI SONO DATI TERRIBILI CHE TUTTI DOVREBBERO SAPERE. VOGLIAMO GIUSTIZIA PER QUESTO.

    Le allarmanti statistiche ufficiali del governo hanno rivelato che i bambini sottoposti a vaccinazione con mRNA per il Covid corrono un rischio di morte estremamente elevato.

    https://slaynews.com/news/covid-vaxxed-children-more-likely-die-unvaxxed/
    QUESTI SONO DATI TERRIBILI CHE TUTTI DOVREBBERO SAPERE. VOGLIAMO GIUSTIZIA PER QUESTO. Le allarmanti statistiche ufficiali del governo hanno rivelato che i bambini sottoposti a vaccinazione con mRNA per il Covid corrono un rischio di morte estremamente elevato. https://slaynews.com/news/covid-vaxxed-children-more-likely-die-unvaxxed/
    SLAYNEWS.COM
    Covid-Vaxxed Children 4423% More Likely to Die Than Unvaxxed - Slay News
    Alarming official government statistics have revealed that children who received Covid mRNA shots are at a massively elevated risk of dying.
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  • Il dibattito sull'efficacia e la sicurezza dei vaccini anti-Covid continua a dividere opinioni e generare polemiche. Recentemente, un importante studio internazionale ha analizzato gli effetti avversi di tre tra i principali vaccini utilizzati nel mondo: Pfizer, Moderna e AstraZeneca.

    https://dituttoedipiu.altervista.org/ecco-lenorme-studio-che-rivela-gli-effetti-avversi-dei-vaccini/

    #Vaccini #Covid19 #Efficacia #Sicurezza #Studio #Internazionale #EffettiAvversi #Pfizer #Moderna #AstraZeneca #Opinioni #Polemiche #Salute #Sanità #Virus #Pandemia #Ricerca #Analisi #Dati #Immunizzazione #Protezione #Controversie #Iniezioni #EffettiCollaterali #Salvavita #Prevenzione #Benessere #Scienza #Sperimentazione #Campioni #Statistiche
    Il dibattito sull'efficacia e la sicurezza dei vaccini anti-Covid continua a dividere opinioni e generare polemiche. Recentemente, un importante studio internazionale ha analizzato gli effetti avversi di tre tra i principali vaccini utilizzati nel mondo: Pfizer, Moderna e AstraZeneca. https://dituttoedipiu.altervista.org/ecco-lenorme-studio-che-rivela-gli-effetti-avversi-dei-vaccini/ #Vaccini #Covid19 #Efficacia #Sicurezza #Studio #Internazionale #EffettiAvversi #Pfizer #Moderna #AstraZeneca #Opinioni #Polemiche #Salute #Sanità #Virus #Pandemia #Ricerca #Analisi #Dati #Immunizzazione #Protezione #Controversie #Iniezioni #EffettiCollaterali #Salvavita #Prevenzione #Benessere #Scienza #Sperimentazione #Campioni #Statistiche
    DITUTTOEDIPIU.ALTERVISTA.ORG
    Ecco l’enorme studio che rivela gli effetti avversi dei vaccini - D TUTTO E
    L’esame su quasi 100 milioni di soggetti vaccinati, che in complesso hanno ricevuto circa 250 milioni di dosi Antonio Cassone è un infettivologo che insegna in alcune università italiane, oltre ad inn
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  • CONAD PROMUOVE L'AGENDA 2030

    La Conad impone il green ai produttori e alla sua logistica, diffonde l'identità digitale e l'agenda 2030 nelle scuole.

    1) I FORNITORI CONAD DEVONO PIEGARSI AL GREEN

    Conad sostiene di aderire all'agenda 2030 ed ha preparato una serie di obiettivi che a loro dire sono persino più ambiziosi dell'agenda 2030 stessa. Conad dice di prediligere il pesce allevato a quello pescato per i suoi prodotti del "percorso qualità" e si vanta che il suo pesce viene allevato senza l'uso di antibiotici, ma è risaputo che il pesce allevato viene vaccinato (1, 2, 3, 4) soprattutto se non usano antibiotici. Per quanto Conad sostenga di favorire i prodotti locali e i piccoli produttori, tutto questo nasconde un'amara verità: come dichiarato sul loro stesso sito, stanno imponendo delle condizioni restrittive ai loro fornitori che dovranno seguire le follie green per continuare a far parte della catena di fornitura Conad. Si legge infatti che le imprese produttrici devono attuare politiche di efficientamento energetico, ridurre consumi e emissioni ed utilizzare energia green.
    Ad esempio, per vendere i prodotti nella linea "verso natura, verso te" non basta seguire procedure di allevamento o agricoltura biologiche, ma si devono obbligatoriamente impiegare le fonti di energia green per produrre gli alimenti. e a ciò si può aggiungere che sulla pagina hanno dichiarato che se ne fregano totalmente del fatturato e della competitività per promuovere una logistica green. Tutte queste cose sono confermate nel "bilancio di sostenibilità" del 2022 dove è possibile vedere nei dettagli in che modo impongono il green.

    2) PROPAGANDA NELLE SCUOLE

    Si legge che solo nel 2022 hanno investito 29,2 milioni di euro in iniziative sociali. Buona parte di questi fondi sono stati dedicati alle scuole, ad esempio, per comprare strumenti digitali e multimediali. Un altro progetto a cui si dedicano è "scrittori di classe", dove ogni classe può inviare un racconto per partecipare ad un concorso dove si vincono dei premi. Il problema è che spesso e volentieri questo progetto viene utilizzato per spingere temi dell'agenda del sistema, come l'ambiente, l'inclusione e la resilienza. Vi è anche un progetto dedicato ad inculcare esplicitamente l'agenda 2030 ai giovani chiamato "giovani in azione per un futuro sostenibile" dove si ricompensano i giovani sotto i 30 anni per progetti con "idee innovative" per avanzare l'agenda 2030. Promuovono anche un altro progetto, chiamato "il buono che c'è". C'è scritto esplicitamente nella scheda del progetto che questo deve servire per promuovere gli obiettivi 3 e 12 dell'agenda 2030. L'iniziativa "insieme per la scuola" mette a disposizione una serie di contenuti didattici destinati ad elementari e medie per promuovere: l'agenda 2030, la "mobilità sostenibile" dove si spinge a rinunciare ai propri veicoli privati, l'identità digitale, la censura della controinformazione, la società multietnica e le mascherine e le follie gretine. Per le scuole superiori invece proiezioni di determinati film riguardanti le solite schifezze woke.

    3) LA FONDAZIONE CONAD

    Dal codice etico si legge che è nata esplicitamente per mandare avanti l'agenda 2030 (p. 4). Tra i progetti di questa fondazione possiamo trovare oltre a quelli scolastici menzionati prima, anche propaganda femminista e propaganda pro Ucraina. Nel loro osservatorio troviamo un articolo dove promuovono la "mobilità sostenibile" dove si diffonde odio verso i veicoli privati e si vuole imporre la geolocalizzazione in tempo reale di tutti i veicoli. Ovviamente altra propaganda dell'agenda 2030, femminista (1, 2, 3), fatta di vittimismo e misandria e ancora altre idiozie sulla farsa climatica (1, 2, 3), tutto questo fatto con statistiche totalmente inventate. Sostengono anche che la digitalizzazione sia una priorità assoluta e promuovono il pagamento digitale tramite l'app Heyconad e Conadpay.

    CONCLUSIONI

    BOICOTTIAMO CONAD senza SE e SENZA MA!
    CONAD PROMUOVE L'AGENDA 2030 La Conad impone il green ai produttori e alla sua logistica, diffonde l'identità digitale e l'agenda 2030 nelle scuole. 1) I FORNITORI CONAD DEVONO PIEGARSI AL GREEN Conad sostiene di aderire all'agenda 2030 ed ha preparato una serie di obiettivi che a loro dire sono persino più ambiziosi dell'agenda 2030 stessa. Conad dice di prediligere il pesce allevato a quello pescato per i suoi prodotti del "percorso qualità" e si vanta che il suo pesce viene allevato senza l'uso di antibiotici, ma è risaputo che il pesce allevato viene vaccinato (1, 2, 3, 4) soprattutto se non usano antibiotici. Per quanto Conad sostenga di favorire i prodotti locali e i piccoli produttori, tutto questo nasconde un'amara verità: come dichiarato sul loro stesso sito, stanno imponendo delle condizioni restrittive ai loro fornitori che dovranno seguire le follie green per continuare a far parte della catena di fornitura Conad. Si legge infatti che le imprese produttrici devono attuare politiche di efficientamento energetico, ridurre consumi e emissioni ed utilizzare energia green. Ad esempio, per vendere i prodotti nella linea "verso natura, verso te" non basta seguire procedure di allevamento o agricoltura biologiche, ma si devono obbligatoriamente impiegare le fonti di energia green per produrre gli alimenti. e a ciò si può aggiungere che sulla pagina hanno dichiarato che se ne fregano totalmente del fatturato e della competitività per promuovere una logistica green. Tutte queste cose sono confermate nel "bilancio di sostenibilità" del 2022 dove è possibile vedere nei dettagli in che modo impongono il green. 2) PROPAGANDA NELLE SCUOLE Si legge che solo nel 2022 hanno investito 29,2 milioni di euro in iniziative sociali. Buona parte di questi fondi sono stati dedicati alle scuole, ad esempio, per comprare strumenti digitali e multimediali. Un altro progetto a cui si dedicano è "scrittori di classe", dove ogni classe può inviare un racconto per partecipare ad un concorso dove si vincono dei premi. Il problema è che spesso e volentieri questo progetto viene utilizzato per spingere temi dell'agenda del sistema, come l'ambiente, l'inclusione e la resilienza. Vi è anche un progetto dedicato ad inculcare esplicitamente l'agenda 2030 ai giovani chiamato "giovani in azione per un futuro sostenibile" dove si ricompensano i giovani sotto i 30 anni per progetti con "idee innovative" per avanzare l'agenda 2030. Promuovono anche un altro progetto, chiamato "il buono che c'è". C'è scritto esplicitamente nella scheda del progetto che questo deve servire per promuovere gli obiettivi 3 e 12 dell'agenda 2030. L'iniziativa "insieme per la scuola" mette a disposizione una serie di contenuti didattici destinati ad elementari e medie per promuovere: l'agenda 2030, la "mobilità sostenibile" dove si spinge a rinunciare ai propri veicoli privati, l'identità digitale, la censura della controinformazione, la società multietnica e le mascherine e le follie gretine. Per le scuole superiori invece proiezioni di determinati film riguardanti le solite schifezze woke. 3) LA FONDAZIONE CONAD Dal codice etico si legge che è nata esplicitamente per mandare avanti l'agenda 2030 (p. 4). Tra i progetti di questa fondazione possiamo trovare oltre a quelli scolastici menzionati prima, anche propaganda femminista e propaganda pro Ucraina. Nel loro osservatorio troviamo un articolo dove promuovono la "mobilità sostenibile" dove si diffonde odio verso i veicoli privati e si vuole imporre la geolocalizzazione in tempo reale di tutti i veicoli. Ovviamente altra propaganda dell'agenda 2030, femminista (1, 2, 3), fatta di vittimismo e misandria e ancora altre idiozie sulla farsa climatica (1, 2, 3), tutto questo fatto con statistiche totalmente inventate. Sostengono anche che la digitalizzazione sia una priorità assoluta e promuovono il pagamento digitale tramite l'app Heyconad e Conadpay. CONCLUSIONI BOICOTTIAMO CONAD senza SE e SENZA MA!
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  • QUESTI SONO FATTI!

    Latest Cancer Statistics For 2022 Shows 20 Million New Cancer Cases And 9.7 Million Cancer Deaths With Lung Cancer Rising Exponentially!

    Le ultime statistiche sul cancro per il 2022 mostrano 20 milioni di nuovi casi di cancro e 9,7 milioni di decessi per cancro, con un aumento esponenziale del cancro ai polmoni!

    https://www.thailandmedical.news/news/latest-cancer-statistics-for-2022-shows-20-million-new-cancer-cases-and-9-7-million-cancer-deaths-with-lung-cancer-rising-exponentially
    QUESTI SONO FATTI! Latest Cancer Statistics For 2022 Shows 20 Million New Cancer Cases And 9.7 Million Cancer Deaths With Lung Cancer Rising Exponentially! Le ultime statistiche sul cancro per il 2022 mostrano 20 milioni di nuovi casi di cancro e 9,7 milioni di decessi per cancro, con un aumento esponenziale del cancro ai polmoni! https://www.thailandmedical.news/news/latest-cancer-statistics-for-2022-shows-20-million-new-cancer-cases-and-9-7-million-cancer-deaths-with-lung-cancer-rising-exponentially
    WWW.THAILANDMEDICAL.NEWS
    Latest Cancer Statistics For 2022 Shows 20 Million New Cancer Cases And 9.7 Million Cancer Deaths With Lung Cancer Rising Exponentially! - Thailand Medical News
    Cancer News: Cancer remains a formidable global health challenge, with profound impacts on individuals, societies, and healthcare systems. The year 2022 witnessed a staggering number of new cancer cases, nearing 20 million, and nearly 10 million deaths attributed to cancer worldwide. These statistics underscore the urgent need for targeted interventions, prevention strategies, and comprehensive ca...
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  • Intervista pubblicata oggi a Nico Liberati, segretario generale del comitato nazionale Difesa Minori

    “Abbiamo visto che nella popolazione abruzzese di circa 150mila bambini da 0 a 14 anni dovremmo avere, secondo le statistiche, una insorgenza di 4-20 miocarditi ogni centomila abitanti e invece, incrociando i dati che ci arrivavano da segnalazioni scolastiche e attivisti, da ottobre 2022 ci sono stati più di 87 casi di pericardite e miocardite”.
    “Ultimamente però riscontriamo problemi al cuore su una fascia di età molto giovane. In questi casi spesso i sintomi della miocardite o pericardite sono scambiati per svogliatezza, come una reazione ad una delusione, un brutto voto a scuola. Due settimane fa siamo intervenuti su un caso di un minore che aveva avuto una miocardite, che poi è stata riscontrata come miocardite da vaccino”.
    “Possiamo enumerare uno per uno i casi che si sono verificati in Abruzzo nella fascia 0-14. In nessuno di questi casi è stato certificato il nesso causale tra la morte e la vaccinazione. Si tratta di casi di morti cardiache improvvise. Quello che sappiamo è che, su tredici casi "fuori statistica" rispetto agli anni precedenti, un solo bambino non era vaccinato e aveva una predisposizione perché soffriva di epilessia”.

    https://www.aostaoggi.it/attualita/27897-vaccini-covid-miocarditi-e-pericarditi-intervista-a-nico-liberati
    Intervista pubblicata oggi a Nico Liberati, segretario generale del comitato nazionale Difesa Minori “Abbiamo visto che nella popolazione abruzzese di circa 150mila bambini da 0 a 14 anni dovremmo avere, secondo le statistiche, una insorgenza di 4-20 miocarditi ogni centomila abitanti e invece, incrociando i dati che ci arrivavano da segnalazioni scolastiche e attivisti, da ottobre 2022 ci sono stati più di 87 casi di pericardite e miocardite”. “Ultimamente però riscontriamo problemi al cuore su una fascia di età molto giovane. In questi casi spesso i sintomi della miocardite o pericardite sono scambiati per svogliatezza, come una reazione ad una delusione, un brutto voto a scuola. Due settimane fa siamo intervenuti su un caso di un minore che aveva avuto una miocardite, che poi è stata riscontrata come miocardite da vaccino”. “Possiamo enumerare uno per uno i casi che si sono verificati in Abruzzo nella fascia 0-14. In nessuno di questi casi è stato certificato il nesso causale tra la morte e la vaccinazione. Si tratta di casi di morti cardiache improvvise. Quello che sappiamo è che, su tredici casi "fuori statistica" rispetto agli anni precedenti, un solo bambino non era vaccinato e aveva una predisposizione perché soffriva di epilessia”. https://www.aostaoggi.it/attualita/27897-vaccini-covid-miocarditi-e-pericarditi-intervista-a-nico-liberati
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  • L'Iss chiude ancora gli occhi sull'extra mortalità!!! VERGOGNA!

    Vengono ancora classificati come non vaccinato chi muore nei 14 giorni successivi all'inoculo.
    Se uno si ammala di covid entro i 14 giorni loro dicono, il vakkino non ha ancora fatto effetto e quindi e come se non fosse vakkato.
    Ma se muore dopo poche ore, ha un bellissimo effetto, "ti vakkini, ti viene un colpo e muori."
    Ma non nelle loro statistiche.
    Nell'articolo i trucchi per tenere bassa la extra mortalità.
    L'Iss chiude ancora gli occhi sull'extra mortalità!!! VERGOGNA! Vengono ancora classificati come non vaccinato chi muore nei 14 giorni successivi all'inoculo. Se uno si ammala di covid entro i 14 giorni loro dicono, il vakkino non ha ancora fatto effetto e quindi e come se non fosse vakkato. Ma se muore dopo poche ore, ha un bellissimo effetto, "ti vakkini, ti viene un colpo e muori." Ma non nelle loro statistiche. Nell'articolo i trucchi per tenere bassa la extra mortalità.
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  • Questione Israele - Stato palestinese

    Il conflitto tra Israele e lo Stato palestinese è di nuovo salito alla ribalta della informazione dei media con l’attentato di Hamas alla discoteca di Tel Aviv, alla quale è stato dato un enorme risalto. La stessa attenzione mediatica non si può dire sia stata offerta alla reazione di Israele, che viene fatta passare come “atto difensivo” alla minaccia di sterminare tutto il popolo ebraico. Ma vediamo i numeri e i fatti, cercando di essere oggettivi e non prioritariamente da una parte sola, come hanno dimostrato quasi tutti i mezzi di comunicazione italiani (e non solo).
    Gli attentati di Hamas del 7 ottobre 2023 hanno causato, da quello che posso dedurre da fonti israeliane, 826 morti civili, che sono moltissimi e soprattutto avvengono all’interno del territorio dello Stato d’Israele, nel cuore della sua città più significativa, capitale, prima della dichiarazione unilaterale di Gerusalemme come capitale dello Stato ebraico. Immediatamente dopo tale attentato Israele comincia a bombardare la striscia di Gaza e non solo a colpire le basi di Hamas, ma tutta la popolazione di quella parte dello Stato palestinese, compresi ospedali, moschee, chiese, provocando più di ottomila morti, tra civili e militari (qui le statistiche offerte dall’Autorità palestinese non distinguono tra civili e militari, ma è evidente che le donne, i bambini e gli uomini comuni sono molto superiori agli appartenenti ai gruppi miliziani di Hamas). Quindi, a prescindere dalla posizione ideologico-politica che ciascuno può prendere, si nota immediatamente una sproporzione tra i morti di parte israeliana e quelli palestinesi. Viene subito alla mente il paragone con quelle milizie che uccidevano dieci stranieri ogni persona dei loro (ricordate le Fosse Ardeatine? 335 italiani uccisi dai nazisti per vendicare i 33 tedeschi morti in un attentato dei partigiani).
    Ma ciò che mi lascia più perplesso è la mancanza di memoria storica e l’omissione dei fatti storici precedenti, che caratterizza l’attuale informazione. All’inizio di tale recrudescenza del conflitto, infatti, questa veniva presentata come una “nuova guerra”. Nuova guerra? Ma se la questione va avanti fin dal 1948, di quale nuova guerra stiamo parlando? Sono passati ben 75 anni, anzi 76, da quando l’ONU dichiarò, in una risoluzione, la divisione della Palestina in due Stati, quello d’Israele e quello palestinese, con la conseguente immediata guerra che gli Stati arabi intrapresero contro Israele, nel ‘48/49? E la guerra del canale di Suez del ’56? E la guerra dei sei giorni del ’67, con la quale Israele occupò la penisola del Sinai, la Cisgiordania e le alture del Golan? E la guerra del Kippur del ’73, nella quale furono l’Egitto, la Siria e la Giordania ad attaccare Israele di sorpresa, durante una delle feste religiose più importanti, quella del perdono? E la prima e la seconda “intifada” dichiarate dall’OLP, che possono essere considerate una vera e propria guerra civile interna? Per non parlare di tutti gli altri attentati di Hamas e delle reazioni di Israele, che provocano sempre un numero di morti molto superiore a quello ricevuto.
    Insomma, a me sembra difficile schierarsi totalmente da una delle due parti, dimenticando le sofferenze dell’altra. E poi, perché bisogna necessariamente schierarsi da una parte? Perché non si possono considerare i torti e le ragioni di entrambe? Perché adottare acriticamente questo criterio dei “buoni e cattivi”, degli Stati alleati e degli Stati “canaglia” tipico degli Stati Uniti d’America ma che adesso appare scontato anche da noi?
    Non esistono oppressi ed oppressori, non esistono popolazioni “vittime” e popolazioni “carnefici”, ma realtà è molto più complessa ed articolata. Non si può ragionevolmente sostenere che tutta la popolazione palestinese (circa due milioni nella Striscia di Gaza, tre milioni e mezzo nella Cisgiordania e due milioni circa nello Stato d’Israele) sia composta da terroristi, come non si può affermare che tutto il popolo israeliano sia dalla parte di Netanyahu e sia d’accordo con i bombardamenti e l’invasione della Striscia di Gaza! Anche il mondo ebraico è estremamente variegato e le posizioni sono molto diversificate; inoltre basterebbe leggere alcuni versetti dell’Antico Testamento per capire che quanto sta facendo il Governo d’Israele in questo momento non corrisponde esattamente alla mentalità di un vero ebreo; ad esempio: “Non maltratterai il forestiero né lo opprimerai, perché anche voi foste forestieri nel Paese d’Egitto” (Esodo 22, 20 – versione CEI).
    Questione Israele - Stato palestinese Il conflitto tra Israele e lo Stato palestinese è di nuovo salito alla ribalta della informazione dei media con l’attentato di Hamas alla discoteca di Tel Aviv, alla quale è stato dato un enorme risalto. La stessa attenzione mediatica non si può dire sia stata offerta alla reazione di Israele, che viene fatta passare come “atto difensivo” alla minaccia di sterminare tutto il popolo ebraico. Ma vediamo i numeri e i fatti, cercando di essere oggettivi e non prioritariamente da una parte sola, come hanno dimostrato quasi tutti i mezzi di comunicazione italiani (e non solo). Gli attentati di Hamas del 7 ottobre 2023 hanno causato, da quello che posso dedurre da fonti israeliane, 826 morti civili, che sono moltissimi e soprattutto avvengono all’interno del territorio dello Stato d’Israele, nel cuore della sua città più significativa, capitale, prima della dichiarazione unilaterale di Gerusalemme come capitale dello Stato ebraico. Immediatamente dopo tale attentato Israele comincia a bombardare la striscia di Gaza e non solo a colpire le basi di Hamas, ma tutta la popolazione di quella parte dello Stato palestinese, compresi ospedali, moschee, chiese, provocando più di ottomila morti, tra civili e militari (qui le statistiche offerte dall’Autorità palestinese non distinguono tra civili e militari, ma è evidente che le donne, i bambini e gli uomini comuni sono molto superiori agli appartenenti ai gruppi miliziani di Hamas). Quindi, a prescindere dalla posizione ideologico-politica che ciascuno può prendere, si nota immediatamente una sproporzione tra i morti di parte israeliana e quelli palestinesi. Viene subito alla mente il paragone con quelle milizie che uccidevano dieci stranieri ogni persona dei loro (ricordate le Fosse Ardeatine? 335 italiani uccisi dai nazisti per vendicare i 33 tedeschi morti in un attentato dei partigiani). Ma ciò che mi lascia più perplesso è la mancanza di memoria storica e l’omissione dei fatti storici precedenti, che caratterizza l’attuale informazione. All’inizio di tale recrudescenza del conflitto, infatti, questa veniva presentata come una “nuova guerra”. Nuova guerra? Ma se la questione va avanti fin dal 1948, di quale nuova guerra stiamo parlando? Sono passati ben 75 anni, anzi 76, da quando l’ONU dichiarò, in una risoluzione, la divisione della Palestina in due Stati, quello d’Israele e quello palestinese, con la conseguente immediata guerra che gli Stati arabi intrapresero contro Israele, nel ‘48/49? E la guerra del canale di Suez del ’56? E la guerra dei sei giorni del ’67, con la quale Israele occupò la penisola del Sinai, la Cisgiordania e le alture del Golan? E la guerra del Kippur del ’73, nella quale furono l’Egitto, la Siria e la Giordania ad attaccare Israele di sorpresa, durante una delle feste religiose più importanti, quella del perdono? E la prima e la seconda “intifada” dichiarate dall’OLP, che possono essere considerate una vera e propria guerra civile interna? Per non parlare di tutti gli altri attentati di Hamas e delle reazioni di Israele, che provocano sempre un numero di morti molto superiore a quello ricevuto. Insomma, a me sembra difficile schierarsi totalmente da una delle due parti, dimenticando le sofferenze dell’altra. E poi, perché bisogna necessariamente schierarsi da una parte? Perché non si possono considerare i torti e le ragioni di entrambe? Perché adottare acriticamente questo criterio dei “buoni e cattivi”, degli Stati alleati e degli Stati “canaglia” tipico degli Stati Uniti d’America ma che adesso appare scontato anche da noi? Non esistono oppressi ed oppressori, non esistono popolazioni “vittime” e popolazioni “carnefici”, ma realtà è molto più complessa ed articolata. Non si può ragionevolmente sostenere che tutta la popolazione palestinese (circa due milioni nella Striscia di Gaza, tre milioni e mezzo nella Cisgiordania e due milioni circa nello Stato d’Israele) sia composta da terroristi, come non si può affermare che tutto il popolo israeliano sia dalla parte di Netanyahu e sia d’accordo con i bombardamenti e l’invasione della Striscia di Gaza! Anche il mondo ebraico è estremamente variegato e le posizioni sono molto diversificate; inoltre basterebbe leggere alcuni versetti dell’Antico Testamento per capire che quanto sta facendo il Governo d’Israele in questo momento non corrisponde esattamente alla mentalità di un vero ebreo; ad esempio: “Non maltratterai il forestiero né lo opprimerai, perché anche voi foste forestieri nel Paese d’Egitto” (Esodo 22, 20 – versione CEI).
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  • Turbo Death from Turbo Cancers: “We’re in Trouble,” Says Dr. Ryan Cole
    “We’re seeing young people get leukemias, and they appear in the emergency room. And they’re gone within a week.”

    “The statistics are looking not so great,” esteemed pathologist Dr. Ryan Cole recently told Greg Hunter on USA Watchdog. “There was an injection that, like you said, 700 million doses were given approximately in the US, according to the CDC. And this injection was not a vaccine. And the media, and people's places of work, and whatnot coerced them into thinking that it was. This was a gene-based injection.”

    Morte turbo dovuta a tumori turbo: "Siamo nei guai", afferma il dottor Ryan Cole
    “Stiamo vedendo giovani che si ammalano di leucemia e arrivano al pronto soccorso. E se ne sono andati nel giro di una settimana."

    "Le statistiche non sembrano così eccezionali", ha recentemente dichiarato a Greg Hunter lo stimato patologo Dr. Ryan Cole su USA Watchdog. “C’è stata un’iniezione che, come hai detto tu, secondo il CDC, sono state somministrate circa 700 milioni di dosi negli Stati Uniti. E questa iniezione non era un vaccino. E i media, i luoghi di lavoro e tutto il resto li hanno costretti a pensare che lo fosse. Questa è stata un’iniezione basata sul gene”.

    https://rumble.com/v3p4tiq-turbo-death-from-turbo-cancers-were-in-trouble-says-dr.-ryan-cole.html
    Turbo Death from Turbo Cancers: “We’re in Trouble,” Says Dr. Ryan Cole “We’re seeing young people get leukemias, and they appear in the emergency room. And they’re gone within a week.” “The statistics are looking not so great,” esteemed pathologist Dr. Ryan Cole recently told Greg Hunter on USA Watchdog. “There was an injection that, like you said, 700 million doses were given approximately in the US, according to the CDC. And this injection was not a vaccine. And the media, and people's places of work, and whatnot coerced them into thinking that it was. This was a gene-based injection.” Morte turbo dovuta a tumori turbo: "Siamo nei guai", afferma il dottor Ryan Cole “Stiamo vedendo giovani che si ammalano di leucemia e arrivano al pronto soccorso. E se ne sono andati nel giro di una settimana." "Le statistiche non sembrano così eccezionali", ha recentemente dichiarato a Greg Hunter lo stimato patologo Dr. Ryan Cole su USA Watchdog. “C’è stata un’iniezione che, come hai detto tu, secondo il CDC, sono state somministrate circa 700 milioni di dosi negli Stati Uniti. E questa iniezione non era un vaccino. E i media, i luoghi di lavoro e tutto il resto li hanno costretti a pensare che lo fosse. Questa è stata un’iniezione basata sul gene”. https://rumble.com/v3p4tiq-turbo-death-from-turbo-cancers-were-in-trouble-says-dr.-ryan-cole.html
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