• IL CENTRO DI BOLOGNA FINISCE SOTT’ACQUA ECCO PERCHÉ.

    PER FARE IL NAVIGLIO A BOLOGNA, E PRENDERE I SOLDI DEL PNRR, HANNO SCOPERCHIATO UN CANALE CHIUSO DA TEMPO.

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    IL CENTRO DI BOLOGNA FINISCE SOTT’ACQUA ECCO PERCHÉ. ⚠️PER FARE IL NAVIGLIO A BOLOGNA, E PRENDERE I SOLDI DEL PNRR, HANNO SCOPERCHIATO UN CANALE CHIUSO DA TEMPO. 🖌️SEGUIMI SUL CANALE https://t.me/RaffaellaRegoli
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  • NO. NON ERA per il NUOVO MODELLO di iphone.
    PER NON DIMENTICARE E NON RIPETERE gli ERRORI!

    Qui un ricordo di Bologna al hub vaccinale, quando le persone, terrorizzate dai media e dai giornali, si sono sgomitate per arrivare per prime al macello...

    attualmente stiamo vedendo i risultati... ⚰
    NO. NON ERA per il NUOVO MODELLO di iphone. PER NON DIMENTICARE E NON RIPETERE gli ERRORI! Qui un ricordo di Bologna al hub vaccinale, quando le persone, terrorizzate dai media e dai giornali, si sono sgomitate per arrivare per prime al macello... attualmente stiamo vedendo i risultati... ⚰
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  • Palermo fa i conti con la siccità: acqua razionata in periferia. Il dramma di Nicosia, dove arriverà ogni 7 giorni: “Non potremo più usare i water”.

    Alla fine tocca anche a Palermo fare i conti con la siccità e dover sperimentare il razionamento dell’acqua. Dopo il braccio di ferro negli scorsi mesi tra il sindaco Roberto Lagalla e il presidente della Regione Renato Schifani, che aveva chiesto una frenata poi di fatto arrivata, il capoluogo siciliano – già in sofferenza per una raccolta dell’immondizia deficitaria – adesso subirà un nuovo disagio. Dal 7 ottobre alcuni quartieri periferici (pari al 25 per cento del tessuto urbano) subiranno un giorno di stop del servizio idrico alla settimana. “Lo scontro politico non ha fatto che ritardare una misura urgente per preservare le risorse idriche e farle durare più a lungo possibile, adesso potrebbe essere troppo tardi”, punta il dito Beppe Amato, responsabile risorse idriche di Legambiente. Mentre Salvo Cocina, capo della Protezione civile regionale, spiega che “la misura è stata adottata per esigenze di risparmio idrico ma anche come sperimentazione, per mettere, cioè, alla prova il sistema idrico cittadino in previsione dello scenario peggiore, ovvero che non piova il prossimo autunno”.

    Uno scenario pressoché apocalittico ma che deve essere comunque considerato, secondo gli esperti della Regione. Le prime settimane di settembre non hanno portato il sollievo sperato: le piogge sono state scarse e la situazione “è di molto peggiorata – indica Amato – soprattutto perché le precipitazioni non hanno aumentato le risorse nelle dighe: questo vuol dire che i terreni hanno assorbito molta acqua e se c’è questa esigenza idrogeologica, ovvero se i terreni hanno bisogno di tutta quest’acqua, vuol dire che le piogge serviranno soprattutto ai terreni non aumentando la disponibilità in diga: una situazione gravissima”. Dopo avere perso la diga Fanaco, prosciugata da un paio di settimane, a destare particolare preoccupazione è adesso l’Ancipa, la diga sui Nebrodi che serve le zone interne della Sicilia. Non a caso dal 14 settembre comuni come Nicosia, Troina, Gagliano, Valguarnera ed Enna hanno subito un aggravio del razionamento: “Siamo passati da 4 a sette giorni ma questa cosa non è possibile, non ce la facciamo e siamo pronti a proteste eclatanti”, avverte Fabio Bruno, presidente del Movimento per la difesa dei territori.

    E spiega: “A Nicosia, comune in provincia di Enna, non ci sono abitanti con serbatoi capienti, tutti con un massimo di 500 o mille litri di capienza, per questo non si riesce a stare una settimana senz’acqua: non si può andare avanti in questo modo, bisogna trovare un’altra soluzione”. La Protezione civile ha già disposto l’invio di altre autobotti e la realizzazione di serbatoi comunali dove andare a rifornirsi. Ma per Bruno non è questa una soluzione praticabile: “Noi chiediamo che l’acqua venga razionata con un intervallo minore: 5 giorni e non sette, non siamo certi di farcela così ma è un inizio”. Altrimenti dall’entroterra siculo promettono battaglia: “Il consumo maggiore è quello del water, vuol dire che per risparmiare davvero sul consumo, dovremmo tornare al medioevo, e allora noi siamo pronti a gettare i nostri water e a mostrare al mondo il nostro disagio, se servirà”, avverte il presidente del Movimento per la difesa dei territori.

    Con la fine dell’estate l’emergenza si è dunque aggravata, soprattutto nelle zone interne, dove, non avendo avuto disagi precedenti, gli abitanti non sono equipaggiati per un razionamento così prolungato. Senza contare che in quelle zone sono stati trovati pochi pozzi, che nei mesi estivi hanno rappresentato la soluzione d’emergenza per le zone in maggiore sofferenza. La Protezione civile ha chiesto ai comuni di setacciare i propri territori per scovare altre risorse idriche e in molti casi ne sono stati trovati, come a Trapani, dove sono stati riattivati i vecchi pozzi. Idem a Messina, dove 6 nuovi pozzi adesso servono la città e il Comune ha potuto chiudere il centro operativo attivato per fronteggiare la siccità. Mentre per il prossimo maggio si attendono i dissalatori di Porto Empedocle, Gela e Trapani, già finanziati con i fondi Fsc per 90 milioni e con altri 10 stanziati dalla Regione. Serviranno come “stabilizzatori”, spiega Cocina. In altre parole serviranno a rendere stabile l’approvvigionamento idrico a prescindere dalla piovosità soggetta a brusche oscillazioni a causa dei cambiamenti climatici.

    Ma i tre dissalatori riguardano solo il 5 per cento dell’isola e non posso essere una soluzione nella parte interna, dove l’acqua dal mare dovrebbero non solo essere dissalata ma anche pompata in altezza. In queste zone più impervie sono anche pochi i pozzi scovati finora, situazione molto critica che ha spinto all’aggravio del razionamento. Nel frattempo però i pesci restano dove sono: durante l’estate una delle ipotesi vagliate dai tecnici era stata quella di spostarli dagli invasi per poter prelevare più acqua. Soluzione che finora non è stata adottata ma neanche del tutto esclusa: i pesci sono ancora sotto osservazione, in caso servisse e in attesa di un’autorizzazione ambientale, senza la quale l’operazione di travaso da una diga a un’altra non si può fare. Ma non si esclude nulla in Sicilia, dove la Protezione civile sta valutando lo scenario peggiore: “Non è il più probabile – spiegano dai vertici– ma le statistiche non davano probabile neanche la terza alluvione a Bologna: il cambiamento climatico ci impone di valutare scenari imprevedibili e di avere massima cautela”.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/21/palermo-acqua-razionata-siccita-nicosia/7702353/
    Palermo fa i conti con la siccità: acqua razionata in periferia. Il dramma di Nicosia, dove arriverà ogni 7 giorni: “Non potremo più usare i water”. Alla fine tocca anche a Palermo fare i conti con la siccità e dover sperimentare il razionamento dell’acqua. Dopo il braccio di ferro negli scorsi mesi tra il sindaco Roberto Lagalla e il presidente della Regione Renato Schifani, che aveva chiesto una frenata poi di fatto arrivata, il capoluogo siciliano – già in sofferenza per una raccolta dell’immondizia deficitaria – adesso subirà un nuovo disagio. Dal 7 ottobre alcuni quartieri periferici (pari al 25 per cento del tessuto urbano) subiranno un giorno di stop del servizio idrico alla settimana. “Lo scontro politico non ha fatto che ritardare una misura urgente per preservare le risorse idriche e farle durare più a lungo possibile, adesso potrebbe essere troppo tardi”, punta il dito Beppe Amato, responsabile risorse idriche di Legambiente. Mentre Salvo Cocina, capo della Protezione civile regionale, spiega che “la misura è stata adottata per esigenze di risparmio idrico ma anche come sperimentazione, per mettere, cioè, alla prova il sistema idrico cittadino in previsione dello scenario peggiore, ovvero che non piova il prossimo autunno”. Uno scenario pressoché apocalittico ma che deve essere comunque considerato, secondo gli esperti della Regione. Le prime settimane di settembre non hanno portato il sollievo sperato: le piogge sono state scarse e la situazione “è di molto peggiorata – indica Amato – soprattutto perché le precipitazioni non hanno aumentato le risorse nelle dighe: questo vuol dire che i terreni hanno assorbito molta acqua e se c’è questa esigenza idrogeologica, ovvero se i terreni hanno bisogno di tutta quest’acqua, vuol dire che le piogge serviranno soprattutto ai terreni non aumentando la disponibilità in diga: una situazione gravissima”. Dopo avere perso la diga Fanaco, prosciugata da un paio di settimane, a destare particolare preoccupazione è adesso l’Ancipa, la diga sui Nebrodi che serve le zone interne della Sicilia. Non a caso dal 14 settembre comuni come Nicosia, Troina, Gagliano, Valguarnera ed Enna hanno subito un aggravio del razionamento: “Siamo passati da 4 a sette giorni ma questa cosa non è possibile, non ce la facciamo e siamo pronti a proteste eclatanti”, avverte Fabio Bruno, presidente del Movimento per la difesa dei territori. E spiega: “A Nicosia, comune in provincia di Enna, non ci sono abitanti con serbatoi capienti, tutti con un massimo di 500 o mille litri di capienza, per questo non si riesce a stare una settimana senz’acqua: non si può andare avanti in questo modo, bisogna trovare un’altra soluzione”. La Protezione civile ha già disposto l’invio di altre autobotti e la realizzazione di serbatoi comunali dove andare a rifornirsi. Ma per Bruno non è questa una soluzione praticabile: “Noi chiediamo che l’acqua venga razionata con un intervallo minore: 5 giorni e non sette, non siamo certi di farcela così ma è un inizio”. Altrimenti dall’entroterra siculo promettono battaglia: “Il consumo maggiore è quello del water, vuol dire che per risparmiare davvero sul consumo, dovremmo tornare al medioevo, e allora noi siamo pronti a gettare i nostri water e a mostrare al mondo il nostro disagio, se servirà”, avverte il presidente del Movimento per la difesa dei territori. Con la fine dell’estate l’emergenza si è dunque aggravata, soprattutto nelle zone interne, dove, non avendo avuto disagi precedenti, gli abitanti non sono equipaggiati per un razionamento così prolungato. Senza contare che in quelle zone sono stati trovati pochi pozzi, che nei mesi estivi hanno rappresentato la soluzione d’emergenza per le zone in maggiore sofferenza. La Protezione civile ha chiesto ai comuni di setacciare i propri territori per scovare altre risorse idriche e in molti casi ne sono stati trovati, come a Trapani, dove sono stati riattivati i vecchi pozzi. Idem a Messina, dove 6 nuovi pozzi adesso servono la città e il Comune ha potuto chiudere il centro operativo attivato per fronteggiare la siccità. Mentre per il prossimo maggio si attendono i dissalatori di Porto Empedocle, Gela e Trapani, già finanziati con i fondi Fsc per 90 milioni e con altri 10 stanziati dalla Regione. Serviranno come “stabilizzatori”, spiega Cocina. In altre parole serviranno a rendere stabile l’approvvigionamento idrico a prescindere dalla piovosità soggetta a brusche oscillazioni a causa dei cambiamenti climatici. Ma i tre dissalatori riguardano solo il 5 per cento dell’isola e non posso essere una soluzione nella parte interna, dove l’acqua dal mare dovrebbero non solo essere dissalata ma anche pompata in altezza. In queste zone più impervie sono anche pochi i pozzi scovati finora, situazione molto critica che ha spinto all’aggravio del razionamento. Nel frattempo però i pesci restano dove sono: durante l’estate una delle ipotesi vagliate dai tecnici era stata quella di spostarli dagli invasi per poter prelevare più acqua. Soluzione che finora non è stata adottata ma neanche del tutto esclusa: i pesci sono ancora sotto osservazione, in caso servisse e in attesa di un’autorizzazione ambientale, senza la quale l’operazione di travaso da una diga a un’altra non si può fare. Ma non si esclude nulla in Sicilia, dove la Protezione civile sta valutando lo scenario peggiore: “Non è il più probabile – spiegano dai vertici– ma le statistiche non davano probabile neanche la terza alluvione a Bologna: il cambiamento climatico ci impone di valutare scenari imprevedibili e di avere massima cautela”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/21/palermo-acqua-razionata-siccita-nicosia/7702353/
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  • IMPORTANTE

    ELENCO STRUTTURE PER VACCINATI
    Come promesso, divulghiamo un elenco di strutture mediche, deputate nel cercare di curare i danneggiati da vaccino.

    Invitiamo inoltre ad usufruire di tali strutture, anche coloro che hanno fatto trasfusioni negli ultimi 2 anni e mezzo, o per chi non vaccinato, in seguito a rapporti sessuali con persone vaccinate, voglia farsi nel dubbio, un semplice controllo, per valutare lo stato effettivo di salute del proprio sangue con il test in Campo Oscuro; ossia una metodologia di studio delle cellule del sangue appunto, per mezzo di una tecnica di nanomicroscopia, la quale permette di osservare materiale biologico di dimensioni vicine ai 100nm. 

    Ecco la Lista

    MANTOVA Dott. Franco Giovannini
    Tel. 340 6763929 / 339 4098488

    CATANIA Laboratorio Analisi Cappello Via Cristoforo Colombo 27
    Tel. 095 340345

    ROVIGO Studio Analisi Bianalisi Centro Medico Via della Pace 81
    Tel. 0425 423769

    BOLOGNA Studio Analisi Valsambro Via Cairoli 2
    Tel. 051 240218 / 331 8642372

    MONZA Centro Medicina Biilogica Via Giuseppe Ferrari 6
    Tel. 039 2914149 /  339 499 4106

    NAPOLI Team Dottor BASS
    Francesco Santonastasio
    Tel: 3343274836

    MILANO Studio Analisi Dna viale Monza 270
    Tel. 02 27078532

    FIRENZE Studio Medico Liana Maria Ledwon Via Roma 6
    Tel. 055 213395

    VERONA Studio Avesani Via Albere 80
    Tel. 045 8104220 / 327 2699051

    TORINO Studio Medico Via De Sanctis 56
    Tel. 340 8460335 / 351 8398741

    UDINE Dott Miclavez Via Liruti 12
    Tel. 0432 229496

    VARESE Dottor Borghi Alfredo Via Roma, 14 - Arsago Seprio
    Tel. 338 9224296

    BRESCIA COSMOlab med
    POLIAMBULATORIO MULTIDISCIPLINARE
    il numero 0307285320 oppure whatsapp 3277870623
    __

    Ovviamente tale Lista verrà aggiornata laddove si aggiungessero nuove strutture o studi medici

    Fate girare.
    Grazie
    🔴 IMPORTANTE 🔴 ELENCO STRUTTURE PER VACCINATI Come promesso, divulghiamo un elenco di strutture mediche, deputate nel cercare di curare i danneggiati da vaccino. Invitiamo inoltre ad usufruire di tali strutture, anche coloro che hanno fatto trasfusioni negli ultimi 2 anni e mezzo, o per chi non vaccinato, in seguito a rapporti sessuali con persone vaccinate, voglia farsi nel dubbio, un semplice controllo, per valutare lo stato effettivo di salute del proprio sangue con il test in Campo Oscuro; ossia una metodologia di studio delle cellule del sangue appunto, per mezzo di una tecnica di nanomicroscopia, la quale permette di osservare materiale biologico di dimensioni vicine ai 100nm.  Ecco la Lista — MANTOVA Dott. Franco Giovannini Tel. 340 6763929 / 339 4098488 — CATANIA Laboratorio Analisi Cappello Via Cristoforo Colombo 27 Tel. 095 340345 — ROVIGO Studio Analisi Bianalisi Centro Medico Via della Pace 81 Tel. 0425 423769 — BOLOGNA Studio Analisi Valsambro Via Cairoli 2 Tel. 051 240218 / 331 8642372 — MONZA Centro Medicina Biilogica Via Giuseppe Ferrari 6 Tel. 039 2914149 /  339 499 4106 — NAPOLI Team Dottor BASS Francesco Santonastasio Tel: 3343274836 — MILANO Studio Analisi Dna viale Monza 270 Tel. 02 27078532 — FIRENZE Studio Medico Liana Maria Ledwon Via Roma 6 Tel. 055 213395 — VERONA Studio Avesani Via Albere 80 Tel. 045 8104220 / 327 2699051 — TORINO Studio Medico Via De Sanctis 56 Tel. 340 8460335 / 351 8398741 — UDINE Dott Miclavez Via Liruti 12 Tel. 0432 229496 — VARESE Dottor Borghi Alfredo Via Roma, 14 - Arsago Seprio Tel. 338 9224296 — BRESCIA COSMOlab med POLIAMBULATORIO MULTIDISCIPLINARE il numero 0307285320 oppure whatsapp 3277870623 __ Ovviamente tale Lista verrà aggiornata laddove si aggiungessero nuove strutture o studi medici Fate girare. Grazie
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  • IL MONDO DEVE SAPERE. BISOGNA FERMARE il GENOCIDIO!
    Messaggio straziante! PAROLE FORTI e CORAGGIOSE. MASSIMA CONDIVISIONE!

    Lunedì 12 agosto 2024, si sono svolti a Parma i funerali del bambino di 6 mesi ferito a Gaza e morto in città mentre era in viaggio da Bologna diretto all’ospedale Niguarda di Milano dove avrebbe dovuto ricevere le cure.

    Il bimbo si chiamava Seifeddin Mohammed Yehya Barakeh, ma evidentemente alla stampa di regime italiana, sempre più criminale, vergognosa e complice non interessa un fico secco!

    Avete visto qualcosa sui TG di regime? Avete visto indignazione a reti unificate? Eppure è una storia straziante che meriterebbe spazio, soprattutto per far capire all'opinione pubblica quello che sta facendo lo stato terrorista di israele.

    Vergognatevi, maledetti!

    Fonte: https://www.instagram.com/reel/C-lZsYzMu_8/?igsh=MWE5NGE4aTNoajhndg==

    (Grazie a @firenzexlapalestina per il video)
    IL MONDO DEVE SAPERE. BISOGNA FERMARE il GENOCIDIO! Messaggio straziante! PAROLE FORTI e CORAGGIOSE. MASSIMA CONDIVISIONE! Lunedì 12 agosto 2024, si sono svolti a Parma i funerali del bambino di 6 mesi ferito a Gaza e morto in città mentre era in viaggio da Bologna diretto all’ospedale Niguarda di Milano dove avrebbe dovuto ricevere le cure. Il bimbo si chiamava Seifeddin Mohammed Yehya Barakeh, ma evidentemente alla stampa di regime italiana, sempre più criminale, vergognosa e complice non interessa un fico secco! Avete visto qualcosa sui TG di regime? Avete visto indignazione a reti unificate? Eppure è una storia straziante che meriterebbe spazio, soprattutto per far capire all'opinione pubblica quello che sta facendo lo stato terrorista di israele. Vergognatevi, maledetti! Fonte: https://www.instagram.com/reel/C-lZsYzMu_8/?igsh=MWE5NGE4aTNoajhndg== (Grazie a @firenzexlapalestina per il video)
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  • Complottismo...IL SOLE MALATO!

    Oggi da nord a sud, isole comprese, lo stesso identico cielo

    Nell'ordine:
    Marina di Massa, Padova, Sardegna, Val di Fiemme, Bologna, provincia di Brescia, Taranto, Palermo, Pescara, Verona.....
    Si potrebbe continuare ma ci fermiamo qui.
    Le foto provengono da una chat che discuteva l'argomento.

    Gli "esperti" dicono che si tratta della sabbia del Sahara!!!
    Complottismo...IL SOLE MALATO! Oggi da nord a sud, isole comprese, lo stesso identico cielo Nell'ordine: Marina di Massa, Padova, Sardegna, Val di Fiemme, Bologna, provincia di Brescia, Taranto, Palermo, Pescara, Verona..... Si potrebbe continuare ma ci fermiamo qui. Le foto provengono da una chat che discuteva l'argomento. Gli "esperti" dicono che si tratta della sabbia del Sahara!!!
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  • Persone tirate giù dagli alberi con complicità tra operai (forse, ipotesi da controllare, ditta Arcadia) e la polizia.
    Nessuna norma di sicurezza.
    Rischiano di ammazzare le persone.

    Succede ora a Bologna: cittadini contro il progetto di devastazione di un parco, del sindaco PD.

    #bologna
    #savetrees
    #devastazioneareeverdi
    Persone tirate giù dagli alberi con complicità tra operai (forse, ipotesi da controllare, ditta Arcadia) e la polizia. Nessuna norma di sicurezza. Rischiano di ammazzare le persone. Succede ora a Bologna: cittadini contro il progetto di devastazione di un parco, del sindaco PD. #bologna #savetrees #devastazioneareeverdi
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  • Ospedale Maggiore di Bologna cosa si legge accanto a Benvenuto ?

    Fonte: https://t.me/robertoforcione
    🔴 Ospedale Maggiore di Bologna cosa si legge accanto a Benvenuto ? Fonte: https://t.me/robertoforcione
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  • SUCCEDERÀ ANCHE NELLA TUA CITTA O PAESELLO

    I tagli si fanno di notte, come tutte le attività degne ed oneste!

    Oggi sono di Bologna anch'io! VER-GO-GNA !!!

    ASCOLTA E CONDIVIDI X IL BENE PUBBLICO
    Fermiamoli con il nostro corpo!

    Attacchiamoci agli alberi e salviamo loro la vita!


    Fonte: Telegram
    SUCCEDERÀ ANCHE NELLA TUA CITTA O PAESELLO 😡 I tagli si fanno di notte, come tutte le attività degne ed oneste! Oggi sono di Bologna anch'io! VER-GO-GNA !!! 🔥 ASCOLTA E CONDIVIDI X IL BENE PUBBLICO Fermiamoli con il nostro corpo! Attacchiamoci agli alberi e salviamo loro la vita! 💥💥💥💥 Fonte: Telegram
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  • Bambina di 8 anni di Gallo in condizioni critiche, lotta per la vita all'ospedale Maggiore di Bologna
    https://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/cronaca/bambina-di-8-anni-di-gallo-in-condizioni-critiche-lotta-per-la-vita-allospedale-maggiore-di-bologna-284f31b1
    Bambina di 8 anni di Gallo in condizioni critiche, lotta per la vita all'ospedale Maggiore di Bologna https://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/cronaca/bambina-di-8-anni-di-gallo-in-condizioni-critiche-lotta-per-la-vita-allospedale-maggiore-di-bologna-284f31b1
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    Bambina di 8 anni di Gallo in condizioni critiche, lotta per la vita all'ospedale Maggiore di Bologna
    Una bambina di 8 anni di Gallo è in condizioni gravi dopo un malore. Il padre ha praticato la rianimazione prima del trasporto in elicottero a Bologna. La comunità si unisce nella speranza di un pronto recupero, dopo un altro recente incidente familiare.
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