• This is what 23-year-old Alexis Lorenze looked like before her vaccine injury. And this is what she looks like now.

    Alexis was mandated to take three vaccines against her will, and now she anticipates only having a few days to live. Her dying wish is for you to share her story.

    Ecco come appariva Alexis Lorenze, 23 anni, prima del danno da vaccino. Ed ecco come appare ora.

    Ad Alexis è stato imposto di assumere tre vaccini contro la sua volontà e ora prevede di avere solo pochi giorni di vita. Il suo ultimo desiderio è che tu condivida la sua storia
    This is what 23-year-old Alexis Lorenze looked like before her vaccine injury. And this is what she looks like now. Alexis was mandated to take three vaccines against her will, and now she anticipates only having a few days to live. Her dying wish is for you to share her story. Ecco come appariva Alexis Lorenze, 23 anni, prima del danno da vaccino. Ed ecco come appare ora. Ad Alexis è stato imposto di assumere tre vaccini contro la sua volontà e ora prevede di avere solo pochi giorni di vita. Il suo ultimo desiderio è che tu condivida la sua storia
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  • ⚡️Commento dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia

    Il 13 settembre 2024, l’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia Alexey Paramonov è stato invitato presso il Ministero degli Esteri della Repubblica Italiana. Il motivo di questa manovra diplomatica risiede nel fatto che la parte italiana sarebbe rimasta “sorpresa” di fronte all’inserimento di Stefania Battistini, giornalista del servizio pubblico italiano RAI, nella lista dei ricercati internazionali della Russia.

    L’Ambasciatore ha fatto presente che non ci sia alcuna ragione ad avvalare la “sorpresa” nei confronti della posizione, peraltro legittima e molto netta, espressa dagli organi competenti russi. Il fatto che una cittadina italiana si sia introdotta illegalmente sul territorio russo unendosi a formazioni militari composte da soldati ucraini nel corso di un’operazione terroristica ai danni di uno dei soggetti territoriali della Federazione Russa, la regione di Kursk, costituisce una grave violazione. Tale condotta comporta che il soggetto debba assumersi la responsabilità ai sensi della legislazione della Federazione Russa. La giustizia dovrà avere il suo corso e spetta al Tribunale a prendere una decisione sul “caso Battistini”.

    La Russia tratta con grande riguardo i giornalisti e gli operatori dei media che nell’ambito della loro attività professionale si trovano a operare in zone geografiche ad alto rischio, come ad esempio nelle zone di conflitto, ma che lo fanno nel rispetto delle regole e della prassi esistente. Per fare un esempio, nel marzo del 2022 ad alcuni giornalisti italiani accreditati in Russia fu accordato il permesso di recarsi nelle zone interessate dall’Operazione Militare Speciale affinché potessero preparare dei reportage al riguardo. Tuttavia, per motivi sconosciuti alla parte russa, la dirigenza della RAI vietò poi ai giornalisti di assolvere al loro dovere professionale.

    A testimoniare la grande attenzione rivolta agli aspetti umanitari propri dell’attività dei giornalisti c’è anche l’episodio del salvataggio da parte dei soldati russi del giornalista italiano Mattia Sorbi, rimasto ferito durante un’esplosione mentre si trovava in un campo minato ucraino nella regione di Kherson e abbandonato al suo destino dalle Forze armate ucraine. In quell’occasione, i militari e i medici russi misero a rischio la propria vita per trarre in salvo Mattia Sorbi portandolo via da quella zona di pericolo, e si assicurarono di fornirgli cure mediche in un ospedale russo. In seguito, il giornalista fu trasferito fino alla località di Mineral’nye Vody e poi riportato in Italia, a Milano, con un volo di evacuazione in accordo con le autorità italiane.

    Ai rappresentanti italiani è stato espresso un vivo auspicio di rivolgere l’attenzione alle formazioni armate controllate dal regime di Kiev, le quali danno intenzionalmente la caccia ai giornalisti che si trovano legalmente nei territori interessati dalle ostilità. Dall’inizio dell’Operazione Militare Speciale, più di 30 giornalisti sono morti per mano di tali formazioni militari. Solo nel 2024, a seguito di attacchi mirati ai giornalisti e condotti dalle Forze armate ucraine con l’uso di droni, hanno perso la vita l’inviato di guerra della testata russa “Izvestija” Semën Eremin, il fotoreporter del portale di informazione russo “News. ru” Nikita Tsitsagi e uno dei cameraman della troupe del canale televisivo russo NTV Valerij Kožin.

    Fonte: https://t.me/giorgiobianchiphotojournalist/34911
    ⚡️Commento dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia Il 13 settembre 2024, l’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia Alexey Paramonov è stato invitato presso il Ministero degli Esteri della Repubblica Italiana. Il motivo di questa manovra diplomatica risiede nel fatto che la parte italiana sarebbe rimasta “sorpresa” di fronte all’inserimento di Stefania Battistini, giornalista del servizio pubblico italiano RAI, nella lista dei ricercati internazionali della Russia. L’Ambasciatore ha fatto presente che non ci sia alcuna ragione ad avvalare la “sorpresa” nei confronti della posizione, peraltro legittima e molto netta, espressa dagli organi competenti russi. Il fatto che una cittadina italiana si sia introdotta illegalmente sul territorio russo unendosi a formazioni militari composte da soldati ucraini nel corso di un’operazione terroristica ai danni di uno dei soggetti territoriali della Federazione Russa, la regione di Kursk, costituisce una grave violazione. Tale condotta comporta che il soggetto debba assumersi la responsabilità ai sensi della legislazione della Federazione Russa. La giustizia dovrà avere il suo corso e spetta al Tribunale a prendere una decisione sul “caso Battistini”. La Russia tratta con grande riguardo i giornalisti e gli operatori dei media che nell’ambito della loro attività professionale si trovano a operare in zone geografiche ad alto rischio, come ad esempio nelle zone di conflitto, ma che lo fanno nel rispetto delle regole e della prassi esistente. Per fare un esempio, nel marzo del 2022 ad alcuni giornalisti italiani accreditati in Russia fu accordato il permesso di recarsi nelle zone interessate dall’Operazione Militare Speciale affinché potessero preparare dei reportage al riguardo. Tuttavia, per motivi sconosciuti alla parte russa, la dirigenza della RAI vietò poi ai giornalisti di assolvere al loro dovere professionale. A testimoniare la grande attenzione rivolta agli aspetti umanitari propri dell’attività dei giornalisti c’è anche l’episodio del salvataggio da parte dei soldati russi del giornalista italiano Mattia Sorbi, rimasto ferito durante un’esplosione mentre si trovava in un campo minato ucraino nella regione di Kherson e abbandonato al suo destino dalle Forze armate ucraine. In quell’occasione, i militari e i medici russi misero a rischio la propria vita per trarre in salvo Mattia Sorbi portandolo via da quella zona di pericolo, e si assicurarono di fornirgli cure mediche in un ospedale russo. In seguito, il giornalista fu trasferito fino alla località di Mineral’nye Vody e poi riportato in Italia, a Milano, con un volo di evacuazione in accordo con le autorità italiane. Ai rappresentanti italiani è stato espresso un vivo auspicio di rivolgere l’attenzione alle formazioni armate controllate dal regime di Kiev, le quali danno intenzionalmente la caccia ai giornalisti che si trovano legalmente nei territori interessati dalle ostilità. Dall’inizio dell’Operazione Militare Speciale, più di 30 giornalisti sono morti per mano di tali formazioni militari. Solo nel 2024, a seguito di attacchi mirati ai giornalisti e condotti dalle Forze armate ucraine con l’uso di droni, hanno perso la vita l’inviato di guerra della testata russa “Izvestija” Semën Eremin, il fotoreporter del portale di informazione russo “News. ru” Nikita Tsitsagi e uno dei cameraman della troupe del canale televisivo russo NTV Valerij Kožin. Fonte: https://t.me/giorgiobianchiphotojournalist/34911
    T.ME
    Giorgio Bianchi Photojournalist
    ⚡️Commento dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia Il 13 settembre 2024, l’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia Alexey Paramonov è stato invitato presso il Ministero degli Esteri della Repubblica Italiana. Il motivo di questa manovra diplomatica risiede nel fatto che la parte italiana sarebbe rimasta “sorpresa” di fronte all’inserimento di Stefania Battistini, giornalista del servizio pubblico italiano RAI, nella lista dei ricercati internazionali della Russia. L’Ambasciatore ha fatto presente che non ci sia alcuna ragione ad avvalare la “sorpresa” nei confronti della posizione, peraltro legittima e molto netta, espressa dagli organi competenti russi. Il fatto che una cittadina italiana si sia introdotta illegalmente sul territorio russo unendosi a formazioni militari composte da soldati ucraini nel corso di un’operazione terroristica ai danni di uno dei soggetti territoriali della Federazione Russa, la regione di Kursk, costituisce una grave violazione. Tale condotta comporta che il soggetto debba assumersi la responsabilità ai sensi della legislazione della Federazione Russa. La giustizia dovrà avere il suo corso e spetta al Tribunale a prendere una decisione sul “caso Battistini”. La Russia tratta con grande riguardo i giornalisti e gli operatori dei media che nell’ambito della loro attività professionale si trovano a operare in zone geografiche ad alto rischio, come ad esempio nelle zone di conflitto, ma che lo fanno nel rispetto delle regole e della prassi esistente. Per fare un esempio, nel marzo del 2022 ad alcuni giornalisti italiani accreditati in Russia fu accordato il permesso di recarsi nelle zone interessate dall’Operazione Militare Speciale affinché potessero preparare dei reportage al riguardo. Tuttavia, per motivi sconosciuti alla parte russa, la dirigenza della RAI vietò poi ai giornalisti di assolvere al loro dovere professionale. A testimoniare la grande attenzione rivolta agli aspetti umanitari propri dell’attività dei giornalisti c’è anche l’episodio del salvataggio da parte dei soldati russi del giornalista italiano Mattia Sorbi, rimasto ferito durante un’esplosione mentre si trovava in un campo minato ucraino nella regione di Kherson e abbandonato al suo destino dalle Forze armate ucraine. In quell’occasione, i militari e i medici russi misero a rischio la propria vita per trarre in salvo Mattia Sorbi portandolo via da quella zona di pericolo, e si assicurarono di fornirgli cure mediche in un ospedale russo. In seguito, il giornalista fu trasferito fino alla località di Mineral’nye Vody e poi riportato in Italia, a Milano, con un volo di evacuazione in accordo con le autorità italiane. Ai rappresentanti italiani è stato espresso un vivo auspicio di rivolgere l’attenzione alle formazioni armate controllate dal regime di Kiev, le quali danno intenzionalmente la caccia ai giornalisti che si trovano legalmente nei territori interessati dalle ostilità. Dall’inizio dell’Operazione Militare Speciale, più di 30 giornalisti sono morti per mano di tali formazioni militari. Solo nel 2024, a seguito di attacchi mirati ai giornalisti e condotti dalle Forze armate ucraine con l’uso di droni, hanno perso la vita l’inviato di guerra della testata russa “Izvestija” Semën Eremin, il fotoreporter del portale di informazione russo “News. ru” Nikita Tsitsagi e uno dei cameraman della troupe del canale televisivo russo NTV Valerij Kožin.
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  • AL RALLENTY

    Da stamattina ho l'impressione di raccontare un'escalation che stiamo vivendo al rallenty. Tutte cose apparentemente slegate, ma che viste insieme danno l'idea di un'improvvisa degenerazione della situazione.

    Uno sportivo va a giocare in Iran quasi 10 anni fa, e oggi per questo motivo viene cacciato dagli US Open.

    Succede al tennista italiano Bortolotti, che ovviamente 10 anni fa si era limitato a verificare che l'Italia non fosse in guerra con l'Iran prima di partire, e non avendo la sfera di cristallo non sapeva che 10 anni dopo ciò avrebbe dato fastidio agli Usa.

    Non importa. Veniamo colpiti a caso, per motivi random, con colpe inventate su due piedi. Chiunque può essere vittima in qualunque momento pur senza aver fatto nulla.

    E questo è tipico, tipico, dei più feroci regimi totalitari.
    🐌AL RALLENTY Da stamattina ho l'impressione di raccontare un'escalation che stiamo vivendo al rallenty. Tutte cose apparentemente slegate, ma che viste insieme danno l'idea di un'improvvisa degenerazione della situazione. Uno sportivo va a giocare in Iran quasi 10 anni fa, e oggi per questo motivo viene cacciato dagli US Open.😳 Succede al tennista italiano Bortolotti, che ovviamente 10 anni fa si era limitato a verificare che l'Italia non fosse in guerra con l'Iran prima di partire, e non avendo la sfera di cristallo non sapeva che 10 anni dopo ciò avrebbe dato fastidio agli Usa.🔮 Non importa. Veniamo colpiti a caso, per motivi random, con colpe inventate su due piedi. Chiunque può essere vittima in qualunque momento pur senza aver fatto nulla. E questo è tipico, tipico, dei più feroci regimi totalitari.😡
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  • Il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin al Forum economico orientale (5 settembre 2024):
    “E chi non vuole collaborare con noi, beh, si terrà il danno. Vediamo cosa sta succedendo nei Paesi europei, molti dei quali penzolano sull'orlo della recessione”.

    Fonte: https://x.com/rusembitaly/status/1833416484992745570?s=19
    Il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin al Forum economico orientale (5 settembre 2024): “E chi non vuole collaborare con noi, beh, si terrà il danno. Vediamo cosa sta succedendo nei Paesi europei, molti dei quali penzolano sull'orlo della recessione”. Fonte: https://x.com/rusembitaly/status/1833416484992745570?s=19
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  • "NON ESISTE SUL MERCATO UN FARMACO IDONEO ALLA PREVENZIONE del SARS COV2".
    ADESSO RIDATECI I NOSTRI STIPENDI e DATECI IL RISARCIMENTO PER IL DANNO SUBITO!
    https://youtu.be/J9tNqpxC0Ls?feature=shared
    "NON ESISTE SUL MERCATO UN FARMACO IDONEO ALLA PREVENZIONE del SARS COV2". ADESSO RIDATECI I NOSTRI STIPENDI e DATECI IL RISARCIMENTO PER IL DANNO SUBITO! https://youtu.be/J9tNqpxC0Ls?feature=shared
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  • GOOGLE E GLI ACCORDI SEGRETI CON I GOVERNI
    Ilario RadioRadio
    Usciamo per un attimo dal pallone. Vorrei un momento di attenzione. Quanti di voi sanno che recentemente il Tribunale di Roma ha condannato Google per aver demonetizzato il canale You Tube di RadioRadio? Una decisione illegittima presa all'epoca del Covid. Una censura violenta di un colosso mondiale contro un mezzo di comunicazione che aveva solo tentato di arginare una narrazione a senso unico. La libertà d'informazione in Italia, se si toccano OMS e questioni sanitarie sui social, non può esistere. Sapete perché?
    Perché Google ha firmato degli accordi con i singoli governi e interviene mettendo a tacere le voci dissonanti. Questa clamorosa notizia è emersa nel corso delle udienze che sono seguite alla denuncia che RadioRadio ha fatto contro Google. Sono stati gli avvocati del colosso americano a confessare al Giudice questo accordo col Governo Italiano. Tutto in spregio alla Costituzione. Dovrebbe essere notizia da prime pagine e da servizi nei TG e approfondimenti nelle trasmissioni di informazione. Invece a parte un paio di giornali nessuno ha avuto l'orgoglio di gridare forte contro Google "giù le mani dalla libera informazione". L'ordine dei giornalisti tace, a conferma che c'è qualcosa di poco chiaro nel nostro Paese sul fronte della comunicazione libera.
    Il Presidente Mattarella ieri è intervenuto con parole forti, vorrei tanto che avesse letto le motivazioni del Tribunale di Roma con le quali Google (You Tube) è stata condannata ad un risarcimento (ridicolo rispetto al danno reale) e alla immediata rimonetizzazione. Sapete cosa sta accadendo da settimane a seguito della sentenza? Nulla. L'arroganza dei prepotenti si permette di non rispettare le decisioni del Giudice. Vogliono che RadioRadio firmi un nuovo accordo dove si impegna a non parlare dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e delle decisioni del Governo in caso di pandemie. Follia. Non firmeremo mai questo ricatto. Ma intanto Google ci fa danni e noi non possiamo che gridarlo forte nel vergognoso silenzio generale.
    Non ci restate che voi per poter diffondere questo post in modo che lo possano leggere tutti.
    Grazie per quello che farete.
    GOOGLE E GLI ACCORDI SEGRETI CON I GOVERNI Ilario RadioRadio Usciamo per un attimo dal pallone. Vorrei un momento di attenzione. Quanti di voi sanno che recentemente il Tribunale di Roma ha condannato Google per aver demonetizzato il canale You Tube di RadioRadio? Una decisione illegittima presa all'epoca del Covid. Una censura violenta di un colosso mondiale contro un mezzo di comunicazione che aveva solo tentato di arginare una narrazione a senso unico. La libertà d'informazione in Italia, se si toccano OMS e questioni sanitarie sui social, non può esistere. Sapete perché? Perché Google ha firmato degli accordi con i singoli governi e interviene mettendo a tacere le voci dissonanti. Questa clamorosa notizia è emersa nel corso delle udienze che sono seguite alla denuncia che RadioRadio ha fatto contro Google. Sono stati gli avvocati del colosso americano a confessare al Giudice questo accordo col Governo Italiano. Tutto in spregio alla Costituzione. Dovrebbe essere notizia da prime pagine e da servizi nei TG e approfondimenti nelle trasmissioni di informazione. Invece a parte un paio di giornali nessuno ha avuto l'orgoglio di gridare forte contro Google "giù le mani dalla libera informazione". L'ordine dei giornalisti tace, a conferma che c'è qualcosa di poco chiaro nel nostro Paese sul fronte della comunicazione libera. Il Presidente Mattarella ieri è intervenuto con parole forti, vorrei tanto che avesse letto le motivazioni del Tribunale di Roma con le quali Google (You Tube) è stata condannata ad un risarcimento (ridicolo rispetto al danno reale) e alla immediata rimonetizzazione. Sapete cosa sta accadendo da settimane a seguito della sentenza? Nulla. L'arroganza dei prepotenti si permette di non rispettare le decisioni del Giudice. Vogliono che RadioRadio firmi un nuovo accordo dove si impegna a non parlare dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e delle decisioni del Governo in caso di pandemie. Follia. Non firmeremo mai questo ricatto. Ma intanto Google ci fa danni e noi non possiamo che gridarlo forte nel vergognoso silenzio generale. Non ci restate che voi per poter diffondere questo post in modo che lo possano leggere tutti. Grazie per quello che farete.
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  • Sul match Imane Khalif - Angela Carini

    Da quanto capisco - non seguo queste Olimpiadi come forma di boicottaggio privato - oggi nella categoria superleggeri donne gareggeranno Imane Khalif (Algeria) e Angela Carini (Italia).

    Auguro all'atleta italiana ogni bene e possibilmente la vittoria.
    Tuttavia c'è un problema non trascurabile. Imane Khalif - secondo quanto riportato dall'International Boxing Association nel 2023 - è biologicamente un uomo, in quanto l'analisi del DNA ha riportato la presenza di cromosomi XY e non XX.
    Peraltro, se uno dubitasse dell'analisi cromosomica, uno sguardo alla struttura fisica dell'atleta non lascia molti dubbi.

    Ora, in molti sport, e in modo particolarmente rilevante negli sport di combattimento, la differenza biologica tra chi ha avuto una crescita e pubertà maschile e chi ha avuto una crescita e pubertà femminile è molto marcata. La densità ossea è maggiore nei maschi, il che ha due implicazioni: conferisce maggiore resistenza alle percosse e, dipendendo la potenza di una percossa da massa per velocità, l'incremento della massa ossea conferisce maggiore potenza al colpo (le misurazioni medie danno una potenza di pugno maschile del 162% rispetto al pugno femminile). Anche i tempi di reazione sono inferiori e sia le fibre muscolari bianche, da cui dipende la velocità, che rosse, da cui dipende la resistenza, sono mediamente maggiori nei maschi.

    Chiedo scusa per essermi soffermato su queste banalità prosaiche, ma in un mondo in cui l'ideologia cancella la realtà, anche l'ovvio deve essere ribadito in forma dimostrativa.

    E l'ovvio qui è che mettere su di un ring un atleta geneticamente maschio contro un'atleta geneticamente femmina è una grave scorrettezza. Può darsi che la sorte sia benevola, ma in generale è un'ingiustizia, con potenziali rilevanti rischi fisici.
    (Segnalo un dettaglio forse non noto a chi non ha praticato la boxe. Alle Olimpiadi si utilizza un caschetto per gli incontri. Il caschetto nella boxe è l'apoteosi dell'ipocrisia. Infatti il caschetto limita soltanto le ferite superficiali, i sanguinamenti delle sopracciglia o degli zigomi - preservando gli spettatori - ma i traumi cerebrali legati all'entità della percossa sono esattamente identici, e naturalmente sono quelli ad essere i più pericolosi nel medio periodo.)

    Ora, la questione è: come si è potuti arrivare a questo punto?
    Storicamente la cesura ideologica su questi temi avviene all'inizio degli anni '70. Fino ad allora le rivendicazioni di genere (first-wave feminism) avevano sollevato il sacrosanto tema dell'eguaglianza formale, legale, dei diritti tra persone di sesso, genere o inclinazione sessuale differente.

    A partire dai primi anni '70 si avvia invece un movimento ideologico con caratteristiche essenzialmente differenti, che non mira più al raggiungimento di diritti legali identici (in Occidente raggiunti), ma ad un non meglio precisato "superamento sostanziale" delle differenze.

    Di questo superamento sostanziale fanno parte numerose battaglie distinte, il cui punto di caduta comune però è il rifiuto della realtà materiale nel nome di una rivendicazione ideologica (o, per chi vi aderisce, ideale).

    Si tratta di una curiosa forma di idealismo, che inizia in sempre maggior misura a negare la realtà come se si trattasse di un improvvido accidente, qualcosa che dovrebbe essere superato di principio dall'autoaffermazione volontaria. Come in una novella forma di idealismo assoluto, l'Io si deve qui imporre al non-Io (alla Natura, alla Materia, alla Società).

    Di questa tendenza fa parte il rigetto delle differenze sessuali, viste come latrici di discriminazione, nel nome della "lotta al patriarcato", e ne fanno parte tutte le varie forme di rivendicazione dell'identità sessuale percepita, vista come come superiore all'identità biologica.

    L'intera tematica viene infine presa ostaggio dall'atteggiamento politicamente corretto, che rende ogni discussione aperta di tali questioni difficile, rischiosa, sempre sull'orlo di accuse infamanti.

    Il cerchio così si chiude.

    La prima mossa sancisce la superiorità delle pretese idealistiche di una sorta di Io assoluto, che può e anzi deve imporsi sulla materia (sulla biologia, ma anche sulla realtà sociale).

    La seconda mossa, mette al sicuro dalle confutazioni le pretese di questo Io assoluto, isolandolo dalle critiche, attraverso una loro delegittimazione a priori (come omofobe, sessiste, retrograde, ecc.).

    E cosa resta fuori da questo cerchio splendidamente autoreferenziale?

    Nulla. Nulla salvo la realtà, che anche se i suoi campioni sono stati silenziati, rimane tuttavia testardamente in piedi.
    Ed è la realtà che, con i suoi tempi, la sua implacabilità, e purtroppo anche le sue vittime sacrificali, finirà per fare giustizia di questo delirio culturale.

    Andrea Zhok
    Sul match Imane Khalif - Angela Carini Da quanto capisco - non seguo queste Olimpiadi come forma di boicottaggio privato - oggi nella categoria superleggeri donne gareggeranno Imane Khalif (Algeria) e Angela Carini (Italia). Auguro all'atleta italiana ogni bene e possibilmente la vittoria. Tuttavia c'è un problema non trascurabile. Imane Khalif - secondo quanto riportato dall'International Boxing Association nel 2023 - è biologicamente un uomo, in quanto l'analisi del DNA ha riportato la presenza di cromosomi XY e non XX. Peraltro, se uno dubitasse dell'analisi cromosomica, uno sguardo alla struttura fisica dell'atleta non lascia molti dubbi. Ora, in molti sport, e in modo particolarmente rilevante negli sport di combattimento, la differenza biologica tra chi ha avuto una crescita e pubertà maschile e chi ha avuto una crescita e pubertà femminile è molto marcata. La densità ossea è maggiore nei maschi, il che ha due implicazioni: conferisce maggiore resistenza alle percosse e, dipendendo la potenza di una percossa da massa per velocità, l'incremento della massa ossea conferisce maggiore potenza al colpo (le misurazioni medie danno una potenza di pugno maschile del 162% rispetto al pugno femminile). Anche i tempi di reazione sono inferiori e sia le fibre muscolari bianche, da cui dipende la velocità, che rosse, da cui dipende la resistenza, sono mediamente maggiori nei maschi. Chiedo scusa per essermi soffermato su queste banalità prosaiche, ma in un mondo in cui l'ideologia cancella la realtà, anche l'ovvio deve essere ribadito in forma dimostrativa. E l'ovvio qui è che mettere su di un ring un atleta geneticamente maschio contro un'atleta geneticamente femmina è una grave scorrettezza. Può darsi che la sorte sia benevola, ma in generale è un'ingiustizia, con potenziali rilevanti rischi fisici. (Segnalo un dettaglio forse non noto a chi non ha praticato la boxe. Alle Olimpiadi si utilizza un caschetto per gli incontri. Il caschetto nella boxe è l'apoteosi dell'ipocrisia. Infatti il caschetto limita soltanto le ferite superficiali, i sanguinamenti delle sopracciglia o degli zigomi - preservando gli spettatori - ma i traumi cerebrali legati all'entità della percossa sono esattamente identici, e naturalmente sono quelli ad essere i più pericolosi nel medio periodo.) Ora, la questione è: come si è potuti arrivare a questo punto? Storicamente la cesura ideologica su questi temi avviene all'inizio degli anni '70. Fino ad allora le rivendicazioni di genere (first-wave feminism) avevano sollevato il sacrosanto tema dell'eguaglianza formale, legale, dei diritti tra persone di sesso, genere o inclinazione sessuale differente. A partire dai primi anni '70 si avvia invece un movimento ideologico con caratteristiche essenzialmente differenti, che non mira più al raggiungimento di diritti legali identici (in Occidente raggiunti), ma ad un non meglio precisato "superamento sostanziale" delle differenze. Di questo superamento sostanziale fanno parte numerose battaglie distinte, il cui punto di caduta comune però è il rifiuto della realtà materiale nel nome di una rivendicazione ideologica (o, per chi vi aderisce, ideale). Si tratta di una curiosa forma di idealismo, che inizia in sempre maggior misura a negare la realtà come se si trattasse di un improvvido accidente, qualcosa che dovrebbe essere superato di principio dall'autoaffermazione volontaria. Come in una novella forma di idealismo assoluto, l'Io si deve qui imporre al non-Io (alla Natura, alla Materia, alla Società). Di questa tendenza fa parte il rigetto delle differenze sessuali, viste come latrici di discriminazione, nel nome della "lotta al patriarcato", e ne fanno parte tutte le varie forme di rivendicazione dell'identità sessuale percepita, vista come come superiore all'identità biologica. L'intera tematica viene infine presa ostaggio dall'atteggiamento politicamente corretto, che rende ogni discussione aperta di tali questioni difficile, rischiosa, sempre sull'orlo di accuse infamanti. Il cerchio così si chiude. La prima mossa sancisce la superiorità delle pretese idealistiche di una sorta di Io assoluto, che può e anzi deve imporsi sulla materia (sulla biologia, ma anche sulla realtà sociale). La seconda mossa, mette al sicuro dalle confutazioni le pretese di questo Io assoluto, isolandolo dalle critiche, attraverso una loro delegittimazione a priori (come omofobe, sessiste, retrograde, ecc.). E cosa resta fuori da questo cerchio splendidamente autoreferenziale? Nulla. Nulla salvo la realtà, che anche se i suoi campioni sono stati silenziati, rimane tuttavia testardamente in piedi. Ed è la realtà che, con i suoi tempi, la sua implacabilità, e purtroppo anche le sue vittime sacrificali, finirà per fare giustizia di questo delirio culturale. Andrea Zhok
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  • OLIMPIADI PARIGI 24 E L'ULTIMA CENA

    Siamo stati inondati delle immagini della rappresentazione blasfema dell’Ultima cena all’inaugurazione delle Olimpiadi di Parigi 2024. Anzitutto devo premettere una considerazione: concordo con chi ritiene non solo inutile, ma addirittura dannoso continuare a far vedere immagini di questo tipo. Infatti, moltiplicando le visualizzazioni dell’obbrobrio per suscitare ribrezzo o scandalo, se ne aumenta la diffusione e si finisce con l’ingigantirne l’importanza; cresce la consistenza di tale provocazione.

    Perché di provocazione di tratta, ovviamente: è l’ennesimo atto di dissacrazione di ciò che sta più a cuore ai cristiani, cioè la persona e l’azione di Gesù. E il ridicolo tentativo di sminuirne l’obiettivo non sta in piedi nemmeno una frazione di secondo. Sentirsi dire da uno che ha lavorato per due anni a tale “messa in scena” che l’ha fatto perché “voleva che nessuno si sentisse escluso”, dà più l’impressione di uno che si “arrampica sugli specchi” piuttosto di uno che dice la verità. La motivazione è evidentemente la messa in ridicolo dell’Ultima cena, la cui versione più famosa e più bella è quella di Leonardo, nel refettorio di Santa Maria delle Grazie a Milano.

    A questo punto uno potrebbe chiedersi: “ma che cosa c’entra l’Ultima cena con le Olimpiadi”? Perché hanno scelto di iniziare con una evidente denigrazione e ancor più ridicolizzazione di uno dei capolavori dell’arte cristiana di tutti i tempi? Anzi, forse il più emblematico, per quanto riguarda la fede cristiana?

    Evidentemente, per quanto possa sembrare paradossale, gli organizzatori di questa sceneggiata hanno la convinzione che la fede cristiana c’entri con tutto, anche con le Olimpiadi. La fede coinvolge tutti gli aspetti della vita e forma la mentalità della gente, per cui essi identificano il cristianesimo come il nemico da distruggere. In particolare è il cattolicesimo “tradizionale”, la fede cristiana autentica l’obiettivo dei loro strali dissacratori.

    Devo ammettere che c’è una certa intelligenza nella scelta dell’ultima cena. Ho l’impressione che chi opera “dietro le quinte” di tale rappresentazione oscena ci abbia pensato bene. Sembra che ci sia un’intelligenza “diabolica” (forse proprio in senso letterale). Perché dico ciò?

    Perché questo è un attacco mirato al cuore della fede cristiana e quindi all’essenza della Chiesa come realtà umana, come “corpo sociale” agente nella storia, nella quale è presente il divino. Tale realtà non è assimilabile ad alcun potere mondano, per cui costituisce il vero “pericolo” per chi detiene le “leve del comando” nel mondo.

    Facciamo un passo indietro: cosa avviene nell’ultima cena? Il momento fissato da Leonardo è quello dell’istante in cui Gesù pronuncia la frase “uno di voi mi tradirà” e i discepoli, sconvolti, si chiedono chi sia il traditore o smentiscono di esserlo. Ma l’ultima cena è soprattutto il momento dell’istituzione dell’Eucarestia, quando Gesù Cristo si dona totalmente agli apostoli e decide di darsi fisicamente a loro e di conseguenza a tutti gli uomini. Decide di continuare ad essere presente in mezzo a noi nella forma della carne (l’Ostia consacrata) e del sangue (il vino santo).

    Nell’Eucarestia si compie il Mistero dell’Incarnazione: Dio si rende presente in maniera talmente fisica da essere “mangiato e bevuto” e in tal modo entrare nella carne di ognuno di noi per darci la vera vita. Questa è una cosa che non è nemmeno pensabile dalla mente umana: che Dio, incommensurabile e onnipresente, si renda presente in un pezzo di pane e in un sorso di vino, che l’infinito si concretizzi in un particolare infimo, non può essere immaginato dall’uomo. Chi glielo farebbe fare? Perché Dio dovrebbe “rinunciare” alla sua “assolutezza” per diventare “finito”, cioè “definito” in una piccola parte di materia? E’ talmente assurda questa “scelta di Dio” che non esiste in nessun’altra religione, anzi quelle successive al cristianesimo l’hanno abolita e sono ritornate alla concezione di Dio come totalmente diverso dall’uomo, perfettissimo e incorruttibile e quindi assolutamente irraggiungibile dagli uomini.

    E’ solo nel cristianesimo, e in particolare nel cattolicesimo, che si stabilisce un contatto tra Dio e l’uomo, in quanto Dio, facendosi uomo, si rende incontrabile, toccabile, addirittura mangiabile, appunto nell’Eucarestia. E questo Dio-uomo ha scelto di nascere in una famiglia normalissima, composta da un padre e una madre, e di vivere la vita delle persone di quel luogo e di quel tempo esattamente come uno di loro. Non ha fatto alcuna “rivoluzione”, nel senso che non ha assolutamente azzerato e nemmeno ridotto la tradizione e i costumi che lo circondavano, bensì li ha portati a compimento, senza dimenticare nulla di ciò che era stato tramandato. Nemmeno uno iota della legge andrà perduto: questo è il “motto” che sta alla base del pensiero e dell’azione dell’Uomo-Dio.

    Ma tornando alla radice della questione, chi glielo ha fatto fare, a Dio, di diventare un uomo? E di soffrire come nessun altro? E di comunicarsi con il corpo e il sangue a chiunque lo voglia? Rischiando di essere deriso, denigrato o addirittura calpestato?

    La risposta è una sola, anch’essa impensabile dalla mente umana; l’amore per l’uomo, per ogni uomo, per tutti gli uomini da Lui voluti e continuamente ri-creati. L’essenza di Dio è amore, come ci ricordava Papa Benedetto XVI nella sua prima enciclica “Deus est caritas”, ed è amore incondizionato, senza limiti, infinito. Non è solo misericordia per i peccati: non è un pur a e semplice “copertura” delle colpe commesse dagli uomini; è totale dono di sé all’altro. D’altronde l’essenza di Dio è amore totale tra le tre Persone, che si donano continuamente una all’altra. Dio stesso non è un singolo individuo, bensì una “piccola comunità” di tre persone, che si vogliono talmente bene da formare una cosa sola.

    Don Giussani diceva: - “Dio” sono tre amici-
    OLIMPIADI PARIGI 24 E L'ULTIMA CENA Siamo stati inondati delle immagini della rappresentazione blasfema dell’Ultima cena all’inaugurazione delle Olimpiadi di Parigi 2024. Anzitutto devo premettere una considerazione: concordo con chi ritiene non solo inutile, ma addirittura dannoso continuare a far vedere immagini di questo tipo. Infatti, moltiplicando le visualizzazioni dell’obbrobrio per suscitare ribrezzo o scandalo, se ne aumenta la diffusione e si finisce con l’ingigantirne l’importanza; cresce la consistenza di tale provocazione. Perché di provocazione di tratta, ovviamente: è l’ennesimo atto di dissacrazione di ciò che sta più a cuore ai cristiani, cioè la persona e l’azione di Gesù. E il ridicolo tentativo di sminuirne l’obiettivo non sta in piedi nemmeno una frazione di secondo. Sentirsi dire da uno che ha lavorato per due anni a tale “messa in scena” che l’ha fatto perché “voleva che nessuno si sentisse escluso”, dà più l’impressione di uno che si “arrampica sugli specchi” piuttosto di uno che dice la verità. La motivazione è evidentemente la messa in ridicolo dell’Ultima cena, la cui versione più famosa e più bella è quella di Leonardo, nel refettorio di Santa Maria delle Grazie a Milano. A questo punto uno potrebbe chiedersi: “ma che cosa c’entra l’Ultima cena con le Olimpiadi”? Perché hanno scelto di iniziare con una evidente denigrazione e ancor più ridicolizzazione di uno dei capolavori dell’arte cristiana di tutti i tempi? Anzi, forse il più emblematico, per quanto riguarda la fede cristiana? Evidentemente, per quanto possa sembrare paradossale, gli organizzatori di questa sceneggiata hanno la convinzione che la fede cristiana c’entri con tutto, anche con le Olimpiadi. La fede coinvolge tutti gli aspetti della vita e forma la mentalità della gente, per cui essi identificano il cristianesimo come il nemico da distruggere. In particolare è il cattolicesimo “tradizionale”, la fede cristiana autentica l’obiettivo dei loro strali dissacratori. Devo ammettere che c’è una certa intelligenza nella scelta dell’ultima cena. Ho l’impressione che chi opera “dietro le quinte” di tale rappresentazione oscena ci abbia pensato bene. Sembra che ci sia un’intelligenza “diabolica” (forse proprio in senso letterale). Perché dico ciò? Perché questo è un attacco mirato al cuore della fede cristiana e quindi all’essenza della Chiesa come realtà umana, come “corpo sociale” agente nella storia, nella quale è presente il divino. Tale realtà non è assimilabile ad alcun potere mondano, per cui costituisce il vero “pericolo” per chi detiene le “leve del comando” nel mondo. Facciamo un passo indietro: cosa avviene nell’ultima cena? Il momento fissato da Leonardo è quello dell’istante in cui Gesù pronuncia la frase “uno di voi mi tradirà” e i discepoli, sconvolti, si chiedono chi sia il traditore o smentiscono di esserlo. Ma l’ultima cena è soprattutto il momento dell’istituzione dell’Eucarestia, quando Gesù Cristo si dona totalmente agli apostoli e decide di darsi fisicamente a loro e di conseguenza a tutti gli uomini. Decide di continuare ad essere presente in mezzo a noi nella forma della carne (l’Ostia consacrata) e del sangue (il vino santo). Nell’Eucarestia si compie il Mistero dell’Incarnazione: Dio si rende presente in maniera talmente fisica da essere “mangiato e bevuto” e in tal modo entrare nella carne di ognuno di noi per darci la vera vita. Questa è una cosa che non è nemmeno pensabile dalla mente umana: che Dio, incommensurabile e onnipresente, si renda presente in un pezzo di pane e in un sorso di vino, che l’infinito si concretizzi in un particolare infimo, non può essere immaginato dall’uomo. Chi glielo farebbe fare? Perché Dio dovrebbe “rinunciare” alla sua “assolutezza” per diventare “finito”, cioè “definito” in una piccola parte di materia? E’ talmente assurda questa “scelta di Dio” che non esiste in nessun’altra religione, anzi quelle successive al cristianesimo l’hanno abolita e sono ritornate alla concezione di Dio come totalmente diverso dall’uomo, perfettissimo e incorruttibile e quindi assolutamente irraggiungibile dagli uomini. E’ solo nel cristianesimo, e in particolare nel cattolicesimo, che si stabilisce un contatto tra Dio e l’uomo, in quanto Dio, facendosi uomo, si rende incontrabile, toccabile, addirittura mangiabile, appunto nell’Eucarestia. E questo Dio-uomo ha scelto di nascere in una famiglia normalissima, composta da un padre e una madre, e di vivere la vita delle persone di quel luogo e di quel tempo esattamente come uno di loro. Non ha fatto alcuna “rivoluzione”, nel senso che non ha assolutamente azzerato e nemmeno ridotto la tradizione e i costumi che lo circondavano, bensì li ha portati a compimento, senza dimenticare nulla di ciò che era stato tramandato. Nemmeno uno iota della legge andrà perduto: questo è il “motto” che sta alla base del pensiero e dell’azione dell’Uomo-Dio. Ma tornando alla radice della questione, chi glielo ha fatto fare, a Dio, di diventare un uomo? E di soffrire come nessun altro? E di comunicarsi con il corpo e il sangue a chiunque lo voglia? Rischiando di essere deriso, denigrato o addirittura calpestato? La risposta è una sola, anch’essa impensabile dalla mente umana; l’amore per l’uomo, per ogni uomo, per tutti gli uomini da Lui voluti e continuamente ri-creati. L’essenza di Dio è amore, come ci ricordava Papa Benedetto XVI nella sua prima enciclica “Deus est caritas”, ed è amore incondizionato, senza limiti, infinito. Non è solo misericordia per i peccati: non è un pur a e semplice “copertura” delle colpe commesse dagli uomini; è totale dono di sé all’altro. D’altronde l’essenza di Dio è amore totale tra le tre Persone, che si donano continuamente una all’altra. Dio stesso non è un singolo individuo, bensì una “piccola comunità” di tre persone, che si vogliono talmente bene da formare una cosa sola. Don Giussani diceva: - “Dio” sono tre amici-
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  • Questo è il sangue della mandante (18 anni) del collega RA/Avv. Tobias Ulbrich. Il caso della ragazza è già riconosciuto ufficialmente dalle autorità germaniche come danno da “vaccino”-Covid-19 Comirnaty di Pfizer/BioNTech… come in altri casi di persone morte o ad oggi sopravvissute, la produzione della tossina spike, indotta con l’iniezione sperimentale a base genica, continua senza interruzione causando coaguli di sangue. Alla ragazza ne devono essere tolti in continuazione. Ha tagli dappertutto. Tantissimi sono già morti a causa di questi coaguli e altri moriranno. E, comunque, si continua con la campagna “vaccinale”-Covid-19. A tutti coloro che partecipano non posso dire altro che: “Siete mostri!”


    Fonte:https://x.com/RHolzeisen/status/1817086523591840111?t=tOW9dyamx9Do-_-fQexR3Q&s=19
    ‼️Questo è il sangue della mandante (18 anni) del collega RA/Avv. Tobias Ulbrich. Il caso della ragazza è già riconosciuto ufficialmente dalle autorità germaniche come danno da “vaccino”-Covid-19 Comirnaty di Pfizer/BioNTech… come in altri casi di persone morte o ad oggi sopravvissute, la produzione della tossina spike, indotta con l’iniezione sperimentale a base genica, continua senza interruzione causando coaguli di sangue. Alla ragazza ne devono essere tolti in continuazione. Ha tagli dappertutto. Tantissimi sono già morti a causa di questi coaguli e altri moriranno. E, comunque, si continua con la campagna “vaccinale”-Covid-19. A tutti coloro che partecipano non posso dire altro che: “Siete mostri!” 👇👇👇 Fonte:https://x.com/RHolzeisen/status/1817086523591840111?t=tOW9dyamx9Do-_-fQexR3Q&s=19
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  • Dal profilo X di Andrea Stramezzi.
    Cardinale Bergoglio, scomunichi anche me!
    Per carità cristiana, scomunichi anche me!!
    Molti cristiani cattolici, come me, non si riconoscono nella Sua chiesa, non più Chiesa di Roma ma chiesa di Davos.
    Dal 333 a.C. (nonostante guerre, carestie, terremoti, alluvioni. calamità, pestilenze e pandemie), Lei è stato il primo e unico a chiudere tutti i luoghi di culto: Chiese, Abbazie, Conventi, Monasteri, Basiliche, Cattedrali. Lei è l’unico, sé dicente Pontefice, ad avere vietato messe, battesimi, funerali, comunioni, cresime, matrimoni ed estreme unzioni. Ma poi, riaperte le chiese, la Sua decisione concorde col PCdM di sostituire l’acqua benedetta, nelle acquasantiere, per metterci gli inutili disinfettanti prodotti dalle multinazionali, a cui Lei è fedele, così come (a tutte le coscienze critiche è apparsa scolpita nella pietra gelida la Sua devota fedeltà all’Anticristo Multinazionale) il dichiarare un atto d’amore addirittura l’inoculazione di pro-farmaci genici mai sperimentati su bimbi, anziani, “fragili” (come chiamate voi i malati cronici) e madri incinta o in allattamento, quando Lei non poteva non sapere che erano dannosi per moltissimi e per molti uomini, donne e bambini letali, denota non solo un profilo criminale, asservito al Potere ma un diavolo travestito da angelo, un lupo travestito da agnello (veda logo della Fabian Society), uno squallido imbroglione, strumento di Satana.
    Secondo Nostradamus, l’ultimo Papa sarebbe stato un Papa Nero (gesuita come Lei o di etnia africana?). Io sono tranquillo che non finirà il Cristianesimo, poiché Lei non è l’ultimo papa, pur essendo un nero gesuita, in quanto Lei non è un Papa, non lo è mai stato. Lei è solo un usurpatore del Sacro Soglio.
    Il Soglio è tutt’ora vacante, da quando è mancato Sua Santità Papa Benedetto XVI, al Secolo Papa Ratzinger.
    Attendo in trepida e vigile attesa la Sua gradita Scomunica.
    #MelGibson

    Fonte: https://x.com/AStramezzi/status/1810723313032851527?t=R2tm135LXijWU1-_5ygcKA&s=19
    Dal profilo X di Andrea Stramezzi. Cardinale Bergoglio, scomunichi anche me! Per carità cristiana, scomunichi anche me!! Molti cristiani cattolici, come me, non si riconoscono nella Sua chiesa, non più Chiesa di Roma ma chiesa di Davos. Dal 333 a.C. (nonostante guerre, carestie, terremoti, alluvioni. calamità, pestilenze e pandemie), Lei è stato il primo e unico a chiudere tutti i luoghi di culto: Chiese, Abbazie, Conventi, Monasteri, Basiliche, Cattedrali. Lei è l’unico, sé dicente Pontefice, ad avere vietato messe, battesimi, funerali, comunioni, cresime, matrimoni ed estreme unzioni. Ma poi, riaperte le chiese, la Sua decisione concorde col PCdM di sostituire l’acqua benedetta, nelle acquasantiere, per metterci gli inutili disinfettanti prodotti dalle multinazionali, a cui Lei è fedele, così come (a tutte le coscienze critiche è apparsa scolpita nella pietra gelida la Sua devota fedeltà all’Anticristo Multinazionale) il dichiarare un atto d’amore addirittura l’inoculazione di pro-farmaci genici mai sperimentati su bimbi, anziani, “fragili” (come chiamate voi i malati cronici) e madri incinta o in allattamento, quando Lei non poteva non sapere che erano dannosi per moltissimi e per molti uomini, donne e bambini letali, denota non solo un profilo criminale, asservito al Potere ma un diavolo travestito da angelo, un lupo travestito da agnello (veda logo della Fabian Society), uno squallido imbroglione, strumento di Satana. Secondo Nostradamus, l’ultimo Papa sarebbe stato un Papa Nero (gesuita come Lei o di etnia africana?). Io sono tranquillo che non finirà il Cristianesimo, poiché Lei non è l’ultimo papa, pur essendo un nero gesuita, in quanto Lei non è un Papa, non lo è mai stato. Lei è solo un usurpatore del Sacro Soglio. Il Soglio è tutt’ora vacante, da quando è mancato Sua Santità Papa Benedetto XVI, al Secolo Papa Ratzinger. Attendo in trepida e vigile attesa la Sua gradita Scomunica. #MelGibson Fonte: https://x.com/AStramezzi/status/1810723313032851527?t=R2tm135LXijWU1-_5ygcKA&s=19
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