• 25 APRILE: TEMPO DI LIBERAZIONE! No al Riarmo, No alla Guerra, No al Genocidio
    Il 25 Aprile serve a ricordarci che la libertà va difesa ogni giorno. E oggi, più che mai, sentiamo il bisogno di liberarci da minacce nuove e antiche: quelle della guerra, del riarmo, dell’odio che divide.

    Scendo in piazza anche quest’anno con il Coordinamento per la Pace - Milano , per dire un NO chiaro e deciso al riarmo, alla guerra, al genocidio.
    È il momento di unirci, ancora una volta, per difendere la pace e la dignità di tutti i popoli.

    VENERDÌ 25 APRILE 2025 – ORE 12.30
    CORSO VENEZIA 51/53 (MM1 PALESTRO) – MILANO

    Ripudiamo la guerra come strumento di offesa e rifiutiamo la folle corsa al riarmo. Diciamo basta ai bombardamenti su Gaza, agli attacchi in Cisgiordania, e all’espulsione dei palestinesi dalla loro terra.
    Rifiutiamo la strategia di guerra perpetua promossa da UE e NATO, che soffoca il dialogo, svuota i bilanci pubblici e minaccia la pace globale.
    Denunciamo il silenzio della politica europea sul genocidio in Palestina e sull’uso della guerra come strumento di profitto.

    Scendiamo in piazza insieme, con uno spezzone unitario e lo striscione:

    “FERMIAMO IL RIARMO, LA GUERRA E IL GENOCIDIO”

    Perché la Resistenza di ieri ci parla ancora oggi: uniti per un mondo libero, solidale, senza guerra.
    Partecipa. Condividi. Unisciti a noi.

    Seguici e aderisci all’appello qui:
    https://linktr.ee/coordinamentopacemilano

    Evento Facebook:
    https://www.facebook.com/events/969626215380712/

    #25Aprile #StopRiarmo #NoAllaGuerra #Liberazione #PacePerTutti #PalestinaLibera #CoordinamentoPaceMilano #MilanoPerLaPace #FermiamoIlGenocidio #ResistenzaOggi
    ✊ 25 APRILE: TEMPO DI LIBERAZIONE! No al Riarmo, No alla Guerra, No al Genocidio ✊ Il 25 Aprile serve a ricordarci che la libertà va difesa ogni giorno. E oggi, più che mai, sentiamo il bisogno di liberarci da minacce nuove e antiche: quelle della guerra, del riarmo, dell’odio che divide. Scendo in piazza anche quest’anno con il Coordinamento per la Pace - Milano , per dire un NO chiaro e deciso al riarmo, alla guerra, al genocidio. È il momento di unirci, ancora una volta, per difendere la pace e la dignità di tutti i popoli. 👉 VENERDÌ 25 APRILE 2025 – ORE 12.30 CORSO VENEZIA 51/53 (MM1 PALESTRO) – MILANO Ripudiamo la guerra come strumento di offesa e rifiutiamo la folle corsa al riarmo. Diciamo basta ai bombardamenti su Gaza, agli attacchi in Cisgiordania, e all’espulsione dei palestinesi dalla loro terra. Rifiutiamo la strategia di guerra perpetua promossa da UE e NATO, che soffoca il dialogo, svuota i bilanci pubblici e minaccia la pace globale. Denunciamo il silenzio della politica europea sul genocidio in Palestina e sull’uso della guerra come strumento di profitto. Scendiamo in piazza insieme, con uno spezzone unitario e lo striscione: “FERMIAMO IL RIARMO, LA GUERRA E IL GENOCIDIO” Perché la Resistenza di ieri ci parla ancora oggi: uniti per un mondo libero, solidale, senza guerra. Partecipa. Condividi. Unisciti a noi. Seguici e aderisci all’appello qui: https://linktr.ee/coordinamentopacemilano Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/969626215380712/ #25Aprile #StopRiarmo #NoAllaGuerra #Liberazione #PacePerTutti #PalestinaLibera #CoordinamentoPaceMilano #MilanoPerLaPace #FermiamoIlGenocidio #ResistenzaOggi
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  • Dall’università di Kiev al fronte, la storia di Alexandr, professore universitario della capitale ucraina, oggi al fianco dei russi per liberare il suo paese.

    “Yakuza” - nome di battaglia del professore - è un cittadino ucraino che come migliaia di suoi connazionali è stato caricato su un pulmino dai reclutatori dell’esercito e spedito in una caserma, dove è stato fatto diventare un soldato.

    L’anno scorso, a fine semestre, insieme ad altri 41 colleghi, è stato richiamato alle armi e dopo un breve addestramento di base gli ufficiali gli hanno detto che sarebbe stato trasferito in un’altra regione per affrontare un corso di specializzazione. Al posto che imboccare la strada per Dnipro, dove avrebbero dovuto prepararlo alla guerra, il veicolo ha tirato dritto verso la regione di Donetsk, scaricandolo al fronte, allo sbaraglio, senza esperienza e competenze.

    Alexandr, se non fosse stato per la mobilitazione ucraina, non si sarebbe mai sognato di indossare un’uniforme o di essere chiamato con un nome di battaglia. Avrebbe proseguito volentieri a insegnare il giapponese negli atenei della capitale ucraina: “il mio mestiere è quello di insegnare, non uccidere”. Ma nessuno gli ha chiesto se volesse rischiare la vita per Zelensky, lo hanno reclutato senza troppe cerimonie e spedito all’inferno. I battaglioni come il suo, composti da gente catturata per strada o sul posto di lavoro, vengono inviati nei punti più caldi del fronte, come carne da cannone.

    Alexanrd è stato abbandonato dai propri comandanti e poi catturato dai russi. Nel centro di detenzione per i prigionieri di guerra ha scoperto dell’esistenza del reparto “Krivonos”, composto da centinaia di ex soldati ucraini (anche loro arresisi al fronte) che ora combattono “per liberare il proprio paese dai nemici del popolo che si trovano a Kiev, al governo”.

    In quei pochi giorni al fronte aveva visto la morte in faccia, aveva provato paura come mai prima in vita sua. Una volta divenuto prigioniero avrebbe potuto scegliere di rimanere al sicuro, lontano da rischi, aspettando uno scambio. Eppure lì, per la prima volta, la scelta di indossare l’uniforme è stata volontaria.

    “L’Ucraina deve essere liberata, Zelensky ed i funzionari dei centri di reclutamento che ci hanno mandato al massacro devono pagare per il genocidio del popolo ucraino”, sostiene Alexandr, che ammette di non aver mai sostenuto il corso politico distruttivo dell’Ucraina post Maidan, ma anche di aver sempre avuto paura di sostenere le sue posizioni. Dopo quello che ha vissuto, non vuole più che qualcuno decida per lui.

    https://youtu.be/5CJWvqiXIbM?feature=shared
    🇺🇦🇷🇺 Dall’università di Kiev al fronte, la storia di Alexandr, professore universitario della capitale ucraina, oggi al fianco dei russi per liberare il suo paese. “Yakuza” - nome di battaglia del professore - è un cittadino ucraino che come migliaia di suoi connazionali è stato caricato su un pulmino dai reclutatori dell’esercito e spedito in una caserma, dove è stato fatto diventare un soldato. L’anno scorso, a fine semestre, insieme ad altri 41 colleghi, è stato richiamato alle armi e dopo un breve addestramento di base gli ufficiali gli hanno detto che sarebbe stato trasferito in un’altra regione per affrontare un corso di specializzazione. Al posto che imboccare la strada per Dnipro, dove avrebbero dovuto prepararlo alla guerra, il veicolo ha tirato dritto verso la regione di Donetsk, scaricandolo al fronte, allo sbaraglio, senza esperienza e competenze. Alexandr, se non fosse stato per la mobilitazione ucraina, non si sarebbe mai sognato di indossare un’uniforme o di essere chiamato con un nome di battaglia. Avrebbe proseguito volentieri a insegnare il giapponese negli atenei della capitale ucraina: “il mio mestiere è quello di insegnare, non uccidere”. Ma nessuno gli ha chiesto se volesse rischiare la vita per Zelensky, lo hanno reclutato senza troppe cerimonie e spedito all’inferno. I battaglioni come il suo, composti da gente catturata per strada o sul posto di lavoro, vengono inviati nei punti più caldi del fronte, come carne da cannone. Alexanrd è stato abbandonato dai propri comandanti e poi catturato dai russi. Nel centro di detenzione per i prigionieri di guerra ha scoperto dell’esistenza del reparto “Krivonos”, composto da centinaia di ex soldati ucraini (anche loro arresisi al fronte) che ora combattono “per liberare il proprio paese dai nemici del popolo che si trovano a Kiev, al governo”. In quei pochi giorni al fronte aveva visto la morte in faccia, aveva provato paura come mai prima in vita sua. Una volta divenuto prigioniero avrebbe potuto scegliere di rimanere al sicuro, lontano da rischi, aspettando uno scambio. Eppure lì, per la prima volta, la scelta di indossare l’uniforme è stata volontaria. “L’Ucraina deve essere liberata, Zelensky ed i funzionari dei centri di reclutamento che ci hanno mandato al massacro devono pagare per il genocidio del popolo ucraino”, sostiene Alexandr, che ammette di non aver mai sostenuto il corso politico distruttivo dell’Ucraina post Maidan, ma anche di aver sempre avuto paura di sostenere le sue posizioni. Dopo quello che ha vissuto, non vuole più che qualcuno decida per lui. https://youtu.be/5CJWvqiXIbM?feature=shared
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  • Manifestazione nazionale – 12 Aprile, Milano, ore 14:00

    Prosegue questo sabato pomeriggio di primavera insieme a tutte le realtà del Coordinamento per la Pace – Milano, in corteo da Piazza Duca D’Aosta, per la manifestazione nazionale contro il genocidio in Palestina.

    Post completo:
    https://www.facebook.com/share/p/16M23E2L5t/

    #Milano12Aprile #FreePalestine #CoordinamentoPerLaPace #StopGenocidio #DirittiUmani #NoAllaGuerra #PalestinaLibera #PeaceNow #ControIlDDLsicurezza #RestiamoUmani
    Manifestazione nazionale – 12 Aprile, Milano, ore 14:00 ✊🇵🇸 Prosegue questo sabato pomeriggio di primavera insieme a tutte le realtà del Coordinamento per la Pace – Milano, in corteo da Piazza Duca D’Aosta, per la manifestazione nazionale contro il genocidio in Palestina. Post completo: https://www.facebook.com/share/p/16M23E2L5t/ #Milano12Aprile ✊ #FreePalestine 🇵🇸 #CoordinamentoPerLaPace #StopGenocidio #DirittiUmani #NoAllaGuerra #PalestinaLibera #PeaceNow #ControIlDDLsicurezza #RestiamoUmani
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  • Busto Arsizio, sabato 5 aprile 2025.
    In piazza, davanti al monumento ai caduti, a testimonianza della resistenza senza tempo di chi lotta per la libertà e per l'indipendenza della propria terra dall'occupazione, si è issata più alta di tutte la bandiera palestinese, simbolo della volontà universale di autodeterminazione dei popoli. Anche solo per un momento, quella piazza è diventata parte della Palestina, in solidarietà alla sua lotta e in contrasto alle "nostre" istituzioni nazionali che sostengono invece la guerra, il genocidio e l'occupazione coloniale. Palestina libera!

    Fonte: https://t.me/canalemiracolomilano
    Busto Arsizio, sabato 5 aprile 2025. In piazza, davanti al monumento ai caduti, a testimonianza della resistenza senza tempo di chi lotta per la libertà e per l'indipendenza della propria terra dall'occupazione, si è issata più alta di tutte la bandiera palestinese, simbolo della volontà universale di autodeterminazione dei popoli. Anche solo per un momento, quella piazza è diventata parte della Palestina, in solidarietà alla sua lotta e in contrasto alle "nostre" istituzioni nazionali che sostengono invece la guerra, il genocidio e l'occupazione coloniale. Palestina libera! Fonte: https://t.me/canalemiracolomilano
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  • Microsoft, la protesta dei dipendenti: «Smettete di usare l’intelligenza artificiale per il genocidio a Gaza»
    Interrotto l’intervento dell’amministratore delegato di Microsoft AI Mustafa Suleyma...

    https://www.ilsole24ore.com/art/microsoft-protesta-dipendenti-smettete-usare-l-intelligenza-artificiale-il-genocidio-gaza-AGB490zD
    Microsoft, la protesta dei dipendenti: «Smettete di usare l’intelligenza artificiale per il genocidio a Gaza» Interrotto l’intervento dell’amministratore delegato di Microsoft AI Mustafa Suleyma... https://www.ilsole24ore.com/art/microsoft-protesta-dipendenti-smettete-usare-l-intelligenza-artificiale-il-genocidio-gaza-AGB490zD
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    Microsoft, la protesta dei dipendenti: «Smettete di usare l’intelligenza artificiale per il genocidio a Gaza»
    Interrotto l’intervento dell’amministratore delegato di Microsoft AI Mustafa Suleyma
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  • GENOCIDIO PREMEDITATO

    Lo sapevano benissimo deii decessi e i danni che avrebbero causato alla salute pubblica, per cui non hanno attenuanti: ergastolo!

    Link del documento:
    https://t.co/cwiqeO8TZA

    Source: https://x.com/Robertonuzzoam/status/1906760166000775530?t=8ALW2xscu7gD7VStMO9jJA&s=19
    GENOCIDIO PREMEDITATO Lo sapevano benissimo deii decessi e i danni che avrebbero causato alla salute pubblica, per cui non hanno attenuanti: ergastolo! Link del documento: https://t.co/cwiqeO8TZA Source: https://x.com/Robertonuzzoam/status/1906760166000775530?t=8ALW2xscu7gD7VStMO9jJA&s=19
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  • GENOCIDIO senza FINE!

    Israele ammette di aver sparato contro ambulanze a Gaza. La Mezza luna rossa: "Nostro capo missione fatto a pezzi" - Il Fatto Quotidiano
    L’esercito israeliano ha ammesso di aver sparato contro ambulanze nella Striscia di Gaza dopo averle identificate come “veicoli sospetti”: un episodio, avvenuto domenica scorsa a Rafah, a ridosso del confine con l’Egitto, costato la vita a una persona e che Hamas ha definito come un “crimine di guerra”. L’Idf, citato dall’Afp, aveva dichiarato di avere …

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/03/29/lidf-ammette-di-aver-sparato-su-ambulanze-e-camion-dei-pompieri-la-mezza-luna-rossa-trovato-uno-corpo-smembrato/7932789/
    GENOCIDIO senza FINE! Israele ammette di aver sparato contro ambulanze a Gaza. La Mezza luna rossa: "Nostro capo missione fatto a pezzi" - Il Fatto Quotidiano L’esercito israeliano ha ammesso di aver sparato contro ambulanze nella Striscia di Gaza dopo averle identificate come “veicoli sospetti”: un episodio, avvenuto domenica scorsa a Rafah, a ridosso del confine con l’Egitto, costato la vita a una persona e che Hamas ha definito come un “crimine di guerra”. L’Idf, citato dall’Afp, aveva dichiarato di avere … https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/03/29/lidf-ammette-di-aver-sparato-su-ambulanze-e-camion-dei-pompieri-la-mezza-luna-rossa-trovato-uno-corpo-smembrato/7932789/
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    Israele ammette di aver sparato contro ambulanze a Gaza. La Mezza luna rossa: "Nostro capo missione fatto a pezzi" - Il Fatto Quotidiano
    L’esercito israeliano ha ammesso di aver sparato contro ambulanze nella Striscia di Gaza dopo averle identificate come “veicoli sospetti”: un episodio, avvenuto domenica scorsa a Rafah, a ridosso del confine con l’Egitto, costato la vita a una persona e che Hamas ha definito come un “crimine di guerra”. L’Idf, citato dall’Afp, aveva dichiarato di avere …
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  • ULTIMA ORA: un'indagine dell'OHCHR della Commissione delle Nazioni Unite scopre un modello sistematico di violenza sessuale, riproduttiva e di genere contro i palestinesi, perpetrato dalle autorità israeliane dall'ottobre 2023.

    Il rapporto documenta molteplici abusi deliberatamente impiegati come tattiche di guerra e di controllo sulla popolazione palestinese.

    Le principali scoperte includono:

    La violenza sessuale e di genere come strategia di guerra:
    — Si presume che le forze di sicurezza israeliane utilizzino come procedure di routine lo spogliarello forzato in pubblico, le molestie sessuali, le minacce di stupro e le aggressioni sessuali contro i palestinesi.
    — Le testimonianze indicano che lo stupro e la violenza genitale sono stati commessi dietro ordine diretto o implicito incoraggiamento da parte di autorità superiori.
    — Si dice che i coloni israeliani in Cisgiordania abbiano fatto ricorso alla violenza sessuale per terrorizzare e sfollare le comunità palestinesi, agendo in apparente impunità.
    — Il rapporto sottolinea che la violenza sessuale è utilizzata come strumento di guerra deliberato, non come atto di aggressione casuale, con numerose testimonianze di sopravvissuti che descrivono dettagliatamente sia i traumi fisici che quelli psicologici.

    Distruzione dell'assistenza sanitaria riproduttiva e intenti genocidi durante la guerra:
    — Le forze israeliane hanno sistematicamente preso di mira e distrutto strutture sanitarie per la salute sessuale e riproduttiva a Gaza, tra cui reparti di maternità e cliniche per la fertilità.
    — Il blocco e la negazione di forniture mediche essenziali hanno portato a un'elevata mortalità materna e infantile, un risultato che potrebbe essere considerato sterminio secondo il diritto internazionale.
    — Tali misure sono in linea con i criteri di genocidio previsti dallo Statuto di Roma e dalla Convenzione sul genocidio, in quanto creano deliberatamente le condizioni per la distruzione fisica di una popolazione e impongono misure per impedire le nascite.

    Omicidi di massa e violenza diretta contro donne e ragazze:
    — Il rapporto documenta l'uso massiccio di esplosivi pesanti e bombardamenti nelle aree residenziali, che hanno portato a un aumento significativo delle vittime civili, soprattutto tra donne e ragazze.
    — Secondo quanto riferito, donne, ragazze e pazienti in maternità sono state deliberatamente prese di mira, fatti che il rapporto classifica sia come crimini contro l'umanità che come crimini di guerra.
    — Tali azioni sono state classificate come crimini contro l'umanità e crimini di guerra, a dimostrazione della natura deliberata e sistematica della violenza.

    L'indagine dell'OHCHR corrobora ulteriormente queste conclusioni attraverso testimonianze dettagliate e casi di studio, sottolineando che non si tratta di incidenti isolati, ma di parte di una strategia più ampia volta a minare l'autonomia e la dignità delle comunità palestinesi.

    Il rapporto dell'OHCHR critica la comunità internazionale per la sua risposta insufficiente a questi abusi sistemici. Il rapporto chiede un'urgente responsabilità internazionale, misure legali complete per proteggere le vittime e riforme significative per porre fine a queste violazioni dei diritti umani.
    🇺🇳 🕵️‍♂️ 🇮🇱 ❌ 🇵🇸 ⚠️ ULTIMA ORA: un'indagine dell'OHCHR della Commissione delle Nazioni Unite scopre un modello sistematico di violenza sessuale, riproduttiva e di genere contro i palestinesi, perpetrato dalle autorità israeliane dall'ottobre 2023. Il rapporto documenta molteplici abusi deliberatamente impiegati come tattiche di guerra e di controllo sulla popolazione palestinese. Le principali scoperte includono: ➡️ La violenza sessuale e di genere come strategia di guerra: — Si presume che le forze di sicurezza israeliane utilizzino come procedure di routine lo spogliarello forzato in pubblico, le molestie sessuali, le minacce di stupro e le aggressioni sessuali contro i palestinesi. — Le testimonianze indicano che lo stupro e la violenza genitale sono stati commessi dietro ordine diretto o implicito incoraggiamento da parte di autorità superiori. — Si dice che i coloni israeliani in Cisgiordania abbiano fatto ricorso alla violenza sessuale per terrorizzare e sfollare le comunità palestinesi, agendo in apparente impunità. — Il rapporto sottolinea che la violenza sessuale è utilizzata come strumento di guerra deliberato, non come atto di aggressione casuale, con numerose testimonianze di sopravvissuti che descrivono dettagliatamente sia i traumi fisici che quelli psicologici. ➡️ Distruzione dell'assistenza sanitaria riproduttiva e intenti genocidi durante la guerra: — Le forze israeliane hanno sistematicamente preso di mira e distrutto strutture sanitarie per la salute sessuale e riproduttiva a Gaza, tra cui reparti di maternità e cliniche per la fertilità. — Il blocco e la negazione di forniture mediche essenziali hanno portato a un'elevata mortalità materna e infantile, un risultato che potrebbe essere considerato sterminio secondo il diritto internazionale. — Tali misure sono in linea con i criteri di genocidio previsti dallo Statuto di Roma e dalla Convenzione sul genocidio, in quanto creano deliberatamente le condizioni per la distruzione fisica di una popolazione e impongono misure per impedire le nascite. ➡️ Omicidi di massa e violenza diretta contro donne e ragazze: — Il rapporto documenta l'uso massiccio di esplosivi pesanti e bombardamenti nelle aree residenziali, che hanno portato a un aumento significativo delle vittime civili, soprattutto tra donne e ragazze. — Secondo quanto riferito, donne, ragazze e pazienti in maternità sono state deliberatamente prese di mira, fatti che il rapporto classifica sia come crimini contro l'umanità che come crimini di guerra. — Tali azioni sono state classificate come crimini contro l'umanità e crimini di guerra, a dimostrazione della natura deliberata e sistematica della violenza. 📝 L'indagine dell'OHCHR corrobora ulteriormente queste conclusioni attraverso testimonianze dettagliate e casi di studio, sottolineando che non si tratta di incidenti isolati, ma di parte di una strategia più ampia volta a minare l'autonomia e la dignità delle comunità palestinesi. Il rapporto dell'OHCHR critica la comunità internazionale per la sua risposta insufficiente a questi abusi sistemici. Il rapporto chiede un'urgente responsabilità internazionale, misure legali complete per proteggere le vittime e riforme significative per porre fine a queste violazioni dei diritti umani.
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  • QUESTI ASSASSINI VANNO AVANTI con IL GENOCIDIO!
    Gaza, l'Idf riprende le operazioni di terra anche a Rafah. Razzi di Hamas su Tel Aviv. Al Jazeera: "Almeno 110 palestinesi uccisi in 24 ore a Gaza" - Il Fatto Quotidiano
    Raid su Gaza, "58 palestinesi uccisi nella notte, mentre dormivano". Parenti degli ostaggi protestano di nuovo a Tel Aviv...
    https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2025/03/20/gaza-idf-operazioni-anche-rafah-aggiornamenti-news/7921130/
    QUESTI ASSASSINI VANNO AVANTI con IL GENOCIDIO! Gaza, l'Idf riprende le operazioni di terra anche a Rafah. Razzi di Hamas su Tel Aviv. Al Jazeera: "Almeno 110 palestinesi uccisi in 24 ore a Gaza" - Il Fatto Quotidiano Raid su Gaza, "58 palestinesi uccisi nella notte, mentre dormivano". Parenti degli ostaggi protestano di nuovo a Tel Aviv... https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2025/03/20/gaza-idf-operazioni-anche-rafah-aggiornamenti-news/7921130/
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  • CARI AMICI, COME SEMPRE, VI RINGRAZIO DELLA VOSTRA STIMA E DELLA VOSTRA AMICIZIA.E' ATTESA OGGI IN PARLAMENTO, LA MELONA, CHE HA ASSICURATO ALL'AMICO UCRAINO, SOSTEGNO FINO A CHE E' NECESSARIO. HA DETTO, LA EX BORGATARA DELLA GARBATELLA CHE LA NATO DEVE ESSERE RAFFORZATA E CHE UNIONE EUROPEA E GLI USA DEVONO LAVORARE INIEME, PER LA PACE !!!! RIDICOLA, RIDICOLA ED ANCHE STUPIDA !!!! COMUNQUE, SIAMO NEL DISASTRO !!!! VEDREMO CHE COSA ACCADRA' IN SEDE DI DISCUSSIONE AL PARLAMENTO, DA FARSI OGGI !!!! NON HA FATTO NEANCHE UN ACCENNO AI 330 MORTI DI GAZA, ESSENDO RIPRESO IL GENOCIDIO AD ISRAELE, A CUI PERALTRO IL GOVERNO ITALIANO E' STATO CAPACE DI MANDARE ARMI E MUNIZIONI !!!! L'TALIA DEGLI ALLEATI MELONI, SAVINI E TAJANI, E' COMPLICE DEI DUE GENOCIDI, QUELLO DI GAZA E QUELLO DI ISRAELE !!!! VI ABBRACCIO. BUONA GIORNATA.
    CARI AMICI, COME SEMPRE, VI RINGRAZIO DELLA VOSTRA STIMA E DELLA VOSTRA AMICIZIA.E' ATTESA OGGI IN PARLAMENTO, LA MELONA, CHE HA ASSICURATO ALL'AMICO UCRAINO, SOSTEGNO FINO A CHE E' NECESSARIO. HA DETTO, LA EX BORGATARA DELLA GARBATELLA CHE LA NATO DEVE ESSERE RAFFORZATA E CHE UNIONE EUROPEA E GLI USA DEVONO LAVORARE INIEME, PER LA PACE !!!! RIDICOLA, RIDICOLA ED ANCHE STUPIDA !!!! COMUNQUE, SIAMO NEL DISASTRO !!!! VEDREMO CHE COSA ACCADRA' IN SEDE DI DISCUSSIONE AL PARLAMENTO, DA FARSI OGGI !!!! NON HA FATTO NEANCHE UN ACCENNO AI 330 MORTI DI GAZA, ESSENDO RIPRESO IL GENOCIDIO AD ISRAELE, A CUI PERALTRO IL GOVERNO ITALIANO E' STATO CAPACE DI MANDARE ARMI E MUNIZIONI !!!! L'TALIA DEGLI ALLEATI MELONI, SAVINI E TAJANI, E' COMPLICE DEI DUE GENOCIDI, QUELLO DI GAZA E QUELLO DI ISRAELE !!!! VI ABBRACCIO. BUONA GIORNATA.
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